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NUMERO CHIUSO a Giurisprudenza o Controriforma?
653 messaggi, letto 13667 volte

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Da: Numero chiuso02/10/2012 19:35:24
Si al numero chiuso!!! Mettetelo subito.
Rispondi

Da: x Numero chiuso03/10/2012 14:48:32
... nel tuo culo
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Da: Per Forza!04/10/2012 15:27:12
In tanto che lo si metta!!!
Rispondi

Da: Accendiamo una candela05/10/2012 15:13:16
http://www.oua.it/
Speriamo.
Rispondi

Da: Quasi vicini08/10/2012 13:39:33
http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2012/10/08/news/legge_chi_vuole_il_numero_chiuso-44090447/
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Da: Esterrefatta11/10/2012 08:00:49
Quanti esseri pensanti (che, tra l'altro, non rispondono alle pantegane)... mi commuovete!

Ho letto l'ultimo articolo... incredibile: c'è ancora qualcuno come 'sto Sabelli che propaganda la favola sul fatto che "Giurisprudenza apre tutte le porte"!

COMUNICATO STAMPA DELL'OUA DEL 4 OTTOBRE 2012:

"GIUSTIZIA, OUA: POSITIVO INCONTRO OGGI SULL'IPOTESI DI RIFORMA DELL'ACCESSO DEI CORSI DI LAUREA PER AVVOCATI

MAURIZIO DE TILLA, PRESIDENTE OUA: "POSSIBILE UN DECRETO LEGGE O UN EMENDAMENTO ALLA RIFORMA FORENSE. È FORTE LA VOLONTÀ DEL MINISTRO SEVERINO DI INTERVENIRE SULLA RIFORMA DELL'ACCESSO ALLA PROFESSIONE DI AVVOCATO. SUL TAVOLO LA PROPOSTA DELL'AVVOCATURA DEL NUMERO PROGRAMMATO ALL'UNIVERSITÀ"

Si è da poco concluso l'incontro del tavolo tecnico promosso dal ministero di Giustizia, con la partecipazione anche del ministero dell'Università, sulla riforma dell'accesso alla professione di avvocato. Alla riunione erano presenti tutte le associazioni forensi (Aiga, Anf, Camere Civili, Camere Penali…ecc) e l'Organismo Unitario dell'Avvocatura (Oua), la rappresentanza politica della categoria, la Cassa Forense.
Alla fine dell'incontro, il presidente dell'Oua, Maurizio de Tilla, ha ricordato l'importanza di questo tavolo e sottolineato i progressi: «Decreto o, se possibile, compatibilmente con i tempi di approvazione della riforma forense, un emendamento al disegno di legge all'esame della Camera. Queste le novità della riunione di oggi, che dimostrano la volontà politica del ministro Severino di andare avanti e che raccolgono la richiesta unanime dell'avvocatura sulla necessità di mettere un punto finale sulla crescita esponenziale di avvocati nel nostro Paese: già oltre 230mila. Rimane da sciogliere il nodo della modifica di un corso di laurea che vede il coinvolgimento del ministero dell'Università. A questo punto, attendiamo una risposta nei prossimi giorni, nonché la definizione dei tempi dell'iter e degli strumenti legislativi per la riforma. Sul tavolo la proposta unitaria dell'avvocatura del numero programmato all'università: un provvedimento epocale per il futuro della professione di avvocato».
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Da: Esterrefatta11/10/2012 14:46:36
"Sulla riforma forense Parlamento e Governo hanno ritrovato una linea comune rispettosa della tutela dei cittadini in un sistema democratico. Per Andrea Mascherin, consigliere segretario del Cnf, al di là del merito delle singole norme approvate, questo è un buon risultato
"Nel lavoro congiunto finora svolto in aula alla Camera hanno raggiunto un buon equilibrio tra la tutela dei diritti dei cittadini, il ruolo di garante proprio dell'avvocato e gli obiettivi di modernizzazione e liberalizzazione contenute negli ultimi provvedimenti governativi" dice Mascherin.
La legge forense è alle prime battute nell'aula della Camera (ieri sono stati approvati i primi 16 articoli), il lavoro è ancora lungo e i tempi della legislatura stringono, permane qualche aspetto critico come quello sulle specializzazioni, ma la rinnovata intesa tra Parlamento e Governo induce a un certo ottimismo.
Rispondi

Da: Esterrefatta11/10/2012 14:51:48
L'ORGANISMO UNITARIO plaude allo sbarramento dei soci di puro capitale negli studi
L'Unione camere penali insorge sull'AFFFIDAMENTO delle specializzazioni solo agli atenei

La Camera vara alcuni emendamenti al ddl sulla riforma forense, ma il giudizio degli avvocati vede le toghe profondamente divise.
L'Organismo unitario dell'avvocatura (in sigla Oua) dà un giudizio "complessivamente positivo" ull'approvazione degli emendamenti in aula alla Camera al ddl di riforma forense. "Eppur si muove - afferma Maurizio de Tilla, presidente dell'Oua - la riforma forense, tra luci e ombre, prosegue il suo iter e si interviene finalmente su molti degli elementi critici introdotti in questi anni dai diversi Governi che hanno guidato il Paese, tutti sull'onda lunga del pensiero unico della deregulation e delle liberalizzazioni selvagge".
Di parere diametralmente opposto l'Unione delle camere penali (Ucpi), guidata da Valerio Spigarelli (recentamente confermato al vertice del sodalizio), secondo cui "L'approvazione alla Camera del testo della riforma forense sulla questione delle specializzazioni, rappresenta un gigantesco passo indietro ed è ispirata da condizionamenti politici che premiano una visione lontana dalla realtà della professione forense". A questo proposito l'Ucpi sottolinea, in una nota, come "l'aver legato l'ottenimento del titolo di specialista alla frequentazione di corsi tenuti solo presso le università, cancellando la formula approvata in Commissione Giustizia dalla Camera che poneva tra gli enti formatori anche le associazioni specialistiche riconosciute, è una formidabile incoerenza del testo che deve essere corretta nel prosieguo dell'iter parlamentare. Altrimenti la nostra protesta sarà fermissima".
Secondo de Tilla, infatti, "l'eccellente lavoro dei parlamentari ha portato a modificare diverse norme, inadeguate e sbagliate, che mortificavano il ruolo costituzionale dell'avvocatura, danneggiavano i giovani avvocati e che non restituivano competitività alla professione. Mi riferisco, per esempio - continua - alla presenza dei soci puro capitale negli studi legali, un provvedimento che avrebbe consentito monumentali conflitti di interesse e la fine dell'autonomia professionale dell'avvocato. Ma anche all'eliminazione dell'irrealizzabile previsione di un preventivo obbligatorio per il cliente: una trovata - secondo il presidente dell'Oua - demagogica a uso e consumo dei media e sicura causa di un ulteriore aumento del contenzioso tra avvocato e cliente".
Il presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura rileva che "la Commissione Giustizia prima e l'Aula in seguito ha definito con chiarezza, infine, il nodo dei compensi e quello sulla consulenza esclusiva stragiudiziale". Resta però, sottolinea, il "giudizio negativo sulla possibilita' di lavoro subordinato per i collaboratori degli avvocati".
La riforma, infine, conclude Maurizio de Tilla, "non può avere alcuna incidenza sull'inflazione dell'Albo degli avvocati (230mila iscritti) se non con l'introduzione del numero programmato all'università". Tornando alla questione della specializzazione, secondo i penalisti essa "non si ottiene con la frequentazione di corsi meramente accademici, magari tenuti da docenti che non hanno mai in vita loro indossato una toga e neppure sono mai entrati in un'aula di tribunale, bensì attraverso scuole che sappiano adottare metodi didattici legati alle concrete prassi e alle strategie".
Rispondi

Da: Esterrefatta11/10/2012 14:57:04
Nella giornata di ieri L'aula della Camera ha approvato numerosi articoli della riforma forense, votando fino all'articolo 16.
 
I nodi che hanno già ricevuto iil via libera dall'aula:

- riserva di consulenza legale se connessa all'attività giurisdizionale e se svolta in modo organizzato e sistematico;
- obbligatorietà del preventivo solo se richiesto dal cliente;
- i parametri potranno essere invocati in caso di disaccordo;
- modello speciale di società tra avvocati, senza socio di puro capitale.  
 
Nella cronaca della giornata di ieri, il CNF segnala che la Camera ha votato contro l'emendamento del Governo soppressivo della disciplina ad hoc per il conferimento dell'incarico, regolando la materia in modo più aderente alle peculiarità dell'attività forense e vietando il patto di quota lite.
 
Le nuove norme introducono anche la formazione continua per legge, le specializzazioni secondo un doppio binario (corsi di specializzazione o comprovata esperienza professionale acquisita nel settore per almeno 5 anni da coloro che vantano una iscrizione all'albo di almeno 8 anni) e l'assicurazione obbligatoria, a garanzia della qualità della prestazione e dell'affidamento del cliente.
Rispondi

Da: ,,,,,11/10/2012 15:11:29
Tu sei matta. Non hai un cazzo da fare???
Rispondi

Da: Esterrefatta11/10/2012 15:36:04
Immagino non sia il tuo caso, ma io in 10 minuti leggo quanto sopra ed in qualche secondo lo condivido se lo ritengo interessante: mi rimane tempo per rispondere ad un coglione... sperando che gli altri, invece, non lo facciano.

Ci sentiamo per novità "compagni"!
Rispondi

Da: Non c''entra con il topic.....11/10/2012 17:08:25
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-11/tagli-stipendi-dirigenti-pubblici-132547.shtml?uuid=Abd8VmrG

Ma che vergogna....... profonda vergogna!!!! Quando i singoli lavoratori privati, sia operai che imprenditori che professionisti nel privato, ogni santo giorno devono combattere per esistere, perché soffocati dalle tasse, questi che fanno.... pronuncia costituzionale di illegittimità!  
Rispondi

Da: .............................12/10/2012 14:29:50
Mettete il numero chiuso a giurisprudenza!!!!! Svegliatevi!!!!! Con il sistema delle preferenze il mio voto andrà a chi intende mettere il numero chiuso.
Rispondi

Da: _____________------------13/10/2012 07:18:10
Edward N.Luttwak, nella sua intervista a Italia Oggi dello scorso 29 settembre, ha affermato con ostentata sicurezza che «I paesi del Sud Europa sono sempre più ingessati da regole. Hanno economie bloccate da istituzioni obsolete. Come in Italia è il Notariato. I notai, come tutte le altre caste professionali, prendendo molti soldi, rendono molto competitive le nazioni che non hanno questo problema», facendo proprio un ingeneroso e superficiale luogo comune.
Rispondi

Da: Esterrefatta13/10/2012 08:39:43
La pronuncia costituzionale, secondo me, non fa una piega.
Detto questo, condivido il disprezzo circa l'argomento: in Italia, invece che tassare a caso, dovrebbero riflettere sull'ammontare a priori degli stipendi esagerati (non certo di 90.000 euro  annui) e sulle pensioni d'oro nel settore pubblico in generale (elargiti anche a delinquenti e prostitute, raramente presenti, per esempio, nella magistratura).

Notai e farmacisti: erano caste fondate sulle leggi con guadagni non giustificati. Le hanno decisamente ridimensionate.
Il colpo finale l'hanno dato ai farmacisti con la liberalizzazione dei farmaci di fascia C: ora, giustamente, chi non ha spirito imprenditoriale e non allarga il suo commercio a prodotti di para-farmacia ed erboristeria è destinato ad essere "solo" un medio benestante.
I notai (ancora benestanti di un certo livello, dopo un'insensata Via Crucis per ottenere il titolo), per quanto mi riguarda, dovrebbero sparire... dovrebbe esserci un'unica categoria di giuristi che elabora tutti gli atti (ad un prezzo libero e concorrenziale) non fattibili da un ufficio pubblico che appone un timbro di garanzia. Ciò non avverrà, quindi mi auguro che, grazie ad un test d'ingresso a Giurisprudenza, il loro percorso di formazione sia alleviato ed il loro numero aumentato.

Se qualcuno avesse le idee più chiare rispetto alle mie circa le date in cui verranno con certezza discussi gli ulteriori articoli della riforma, ci faccia sapere per favore. Grazie!
Rispondi

Da: xcavoli13/10/2012 10:46:13
Da: Esterrefatta    13/10/2012 8.39.43
Notai e farmacisti: erano caste fondate sulle leggi con guadagni non giustificati. Le hanno decisamente ridimensionate.
Il colpo finale l'hanno dato ai farmacisti con la liberalizzazione dei farmaci di fascia C: ora, giustamente, chi non ha spirito imprenditoriale e non allarga il suo commercio a prodotti di para-farmacia ed erboristeria è destinato ad essere "solo" un medio benestante.
I notai (ancora benestanti di un certo livello, dopo un'insensata Via Crucis per ottenere il titolo), per quanto mi riguarda, dovrebbero sparire... dovrebbe esserci un'unica categoria di giuristi che elabora tutti gli atti (ad un prezzo libero e concorrenziale) non fattibili da un ufficio pubblico che appone un timbro di garanzia. Ciò non avverrà, quindi mi auguro che, grazie ad un test d'ingresso a Giurisprudenza, il loro percorso di formazione sia alleviato ed il loro numero aumentato.

Tu dici che sono stati ridimensionati?
Ho sentito dire di buchi di farmacia (si e no 30 metri quadri) il cui prezzo di vendita della licenza ammonta a + di 5 milioni di euro, e di reddito medio dei notai, i quali appena espongono la targhetta hanno diritto a 4 mila euro al mese anche se non rogitano nemmeno un atto, di circa 450.000 euro l'anno (pari al reddito medio di 15 avvocati).
Rispondi

Da: x messaggio di sopra13/10/2012 10:47:45
Da: Esterrefatta    13/10/2012 8.39.43
Notai e farmacisti: erano caste fondate sulle leggi con guadagni non giustificati. Le hanno decisamente ridimensionate.
Il colpo finale l'hanno dato ai farmacisti con la liberalizzazione dei farmaci di fascia C: ora, giustamente, chi non ha spirito imprenditoriale e non allarga il suo commercio a prodotti di para-farmacia ed erboristeria è destinato ad essere "solo" un medio benestante.
I notai (ancora benestanti di un certo livello, dopo un'insensata Via Crucis per ottenere il titolo), per quanto mi riguarda, dovrebbero sparire... dovrebbe esserci un'unica categoria di giuristi che elabora tutti gli atti (ad un prezzo libero e concorrenziale) non fattibili da un ufficio pubblico che appone un timbro di garanzia. Ciò non avverrà, quindi mi auguro che, grazie ad un test d'ingresso a Giurisprudenza, il loro percorso di formazione sia alleviato ed il loro numero aumentato.

Tu dici che sono stati ridimensionati?
Ho sentito dire di buchi di farmacia (si e no 30 metri quadri) il cui prezzo di vendita della licenza ammonta a + di 5 milioni di euro, e di reddito medio dei notai, i quali appena espongono la targhetta hanno diritto a 4 mila euro al mese anche se non rogitano nemmeno un atto, di circa 450.000 euro l'anno (pari al reddito medio di 15 avvocati).
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Da: Esterrefatta13/10/2012 11:14:49
Se fosse per me, infatti, dovrebbe sparire anche la differenza tra farmacie e parafarmacie: verrebbe meno, di conseguenza, la cifra abnorme pagata dai farmacisti che gestiscono le prime e tutti i laureati potrebbero guadagnare in base alle loro possibilità ed al loro spirito imprenditoriale (il quale incide sulla scelta dei locali). Ciò, purtroppo, non accadrà.
Per quanto riguarda i notai stai confermando quanto dico, anche se quelle cifre rimarranno tali solo per la vecchia generazione.
Ma non allarghiamoci.

Mi sembri sveglio/a: se avrai informazioni sulla riforma, comunicacele per favore, grazie!
Rispondi

Da: Ci sono differenze13/10/2012 13:39:48
I notai sono pochi, e per assumere tale qualifica devi superare un concorso a numero chiuso facendo tre atti pubblici perfetti altrimenti notaio non lo diventi e a concorso non hai codici con la giurisprudenza, per cui per diventarlo devi studiare, studiare e studiare ancora.... Poi ci sono differenze lampanti tra la professione notarile e la professione forense tant'è che i primi sono super partes mentre i secondi stanno a favore del cliente, si deduce quindi che sono proprio due professioni diverse, per cui esterrefatta come fai a fare un mischiotto?
Farmacista e Notaio non sono paragonabili per nulla, per i primi devi essere ricco, per i secondi devi studiare e vi ricordo che solo il 17% dei nuovi notai è figlio di notaio.
Per il reddito? beh i redditi di tutte le professioni sono in caduta libera....
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Da: Ci tappano tutte le ali!13/10/2012 13:56:15

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Da: Esterrefatta13/10/2012 14:06:06
Infatti, proprio perchè il percorso che tu descrivi è esatto, i notai dovrebbero sparire: molte famiglie investono soldi per 10 anni dopo la laurea dei figli per far loro intraprendere quella carriera, pochissimi passano quel concorso, i notai si occupano di atti per cui certamente non è necessario un "genio" con una super-specializzazione separata (alcuni atti, addirittura, sono delle formalità) ed hanno ancora guadagni elevati (anche se ridimensionati). Un sistema che non funziona.
Non faccio paragoni tra le due categorie: i farmacisti, infatti, hanno un senso come categoria. I notai, in molti Paesi dell'UE, non esistono. Chissà come mai.

Ora stacco perchè novità sulla riforma non ci saranno questo week-end e, onestamente, a volte ho l'impressione che si apra la bocca tanto per darci aria. A presto.
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Da: E non solo...13/10/2012 14:07:28

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Da: Esterrefatta13/10/2012 14:07:58
[perché]   :)
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Da: Esterrefatta13/10/2012 14:09:47
Ti piacerebbe eh? Invece ti andrà male. Buon week-end anche a te!
Rispondi

Da: E non solo...13/10/2012 14:13:52

- Messaggio eliminato -

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Da: Esterrefatta13/10/2012 14:21:52
Ahahahahah :)
Quando non si ha alcunché d'intelligente da dire purtroppo in 'sti forum finisce così: immagino quale Braveheart ci sia dietro un topo che offende perché non individuabile.

Prego, comunque, se ti riempie di gioia...:
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Da: E non solo...13/10/2012 14:22:56

- Messaggio eliminato -

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Da: Ci Sono Differenze13/10/2012 14:45:21
Che gli atti da notaio siano semplici è una panzanata.....
Come tu o esterefatta sai non c'è solo la compravendita, ci sono i testamenti e ciò che ne consegue, per non parlare dei vari statuti per le società oppure verbali tanto per restare in materia, e se poi devi rogitare un atto di diritto civile non tipizzato come ti muovi?
Su, per queste cose ci vogliono anni di preparazione.
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Da: Esterrefatta13/10/2012 14:46:43

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Da: Ci Sono Differenze13/10/2012 14:51:24
Ricordati poi o Esterefatta che da notaio sei obbligato a rogitare qualsiasi atto che i clienti ti chiedono eccetto quelli contrari alla legge, quindi non puoi rinunciare.
Per riuscire a scriverlo non ti basta fare una semplice ricerca giurisprudenziale leggendo le ultime sentenze della cassazione, ma devi avere in mente il quadro completo....
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