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NUMERO CHIUSO a Giurisprudenza o Controriforma?
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Da: Forza Merkel!15/11/2012 10:47:57
Intanto è il 10% e non il 70%!
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Da: sei solo invidioso pezzenti15/11/2012 11:42:08
Da: avvpezzenti    15/11/2012 10.26.41
Per coloro che affermano la superiorità etica e di preparazione oltre che di funzione di sostituti d'imposta dei notai.
Io dico: Avete ragione! I notai sono i migliori sostituti d'imposta che esistano! Anzi più che sostituti d'imposta, sostituti del fisco e della Banca d'Italia

Torino: evasione fiscale, indagati una decina di notai

Una decina di notai di Torino, usavano un trucco di tipo "lessicale" per raggirare i clienti: nei repertori, al posto dei compensi, si parlava di rimborsi per le spese anticipate per conto del cliente. In totale sono emersi 2,9 milioni di euro di imponibili non dichiarati. In un caso sono stati evasi ben 715 mila euro in un solo anno. Le prove raccolte sono state inoppugnabili e i professionisti hanno aderito integralmente alle conclusioni del verbale di constatazione dell'Agenzia delle Entrate.

L'operazione è stata eseguita dai funzionari delle due Direzioni provinciali di Torino dell'Agenzia delle Entrate, seguendo uno specifico percorso di indagine. E' stato infatti analizzato il registro dei repertori notarili e sono stati selezionati per il controllo i notai che risultavano applicare un tariffario notevolmente inferiore alla media di mercato. I funzionari del fisco hanno controllato, voce per voce, i giustificativi delle somme incassate dagli studi notarili, parcella per parcella.

La verifica non ha lasciato dubbi: nella parcella per il cliente venivano riportati il compenso e l'anticipo delle imposte di registro per gli atti rogati dai notai coinvolti. In più, veniva sistematicamente riportata una cifra consistente catalogata alla voce "altri costi addebitati": non erano altro che una parte dei compensi mascherati da "rimborsi spese" e come tali non tassabili. Con questo sistema consolidato, gli studi notarili esaminati hanno occultato buona parte dei loro compensi, in un range variabile" tra il 15 ed il 25 per cento dei ricavi reali.
Rispondi

Da: avvpezzenti    15/11/2012 10.34.35
Quelle appena postate sono notizie risalenti a fine luglio 2012, ma ora ve ne sono più fresche sull'utilità economica e per il sistema sociale e produttivo, proveniente da enti e istituzioni definite da lor signori "comunisti" oppure di "liberismo selvaggio":

Un gruppo di "rentier" che caricano di costi le imprese, accaparrandosi di fatto buona parte dei miglioramenti compiuti per alleggerire le procedure di avvio di una attività: a denunciarlo è il rapporto sull'Italia della Banca Mondiale, presentato oggi a Roma e dal quale emerge un dato eclantante. I "servizi professionali" rappresentano in media più del 70 per cento dei costi per avviare una impresa. Per essere più precisi il 72,2 per cento, che viene assorbito dai "costi notarili". "Una vera tassa", ha commentato il ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca, intervenendo alla presentazione dello studio. "Ci sono professionisti che si accaparrano dei miglioramenti fatti sui tempi di avviamento si una attività. Si tratta di una vera tassa sull'attività di impresa che viene da una categoria di rentiers". Barca ha peraltro lamentato che a fronte di questi costi elevati corrisponde una mancata competizione nel settore, anche tra le città. Ed è la stessa Banca Mondiale a puntare il dito sul problema, affermando nello studio come "avviare una impresa in Italia è rapido ma costoso". In media nelle 13 città monitorate avviare un attività comporta 6 diverse procedure, con un tempo totale di soli 9 giorni, ma quando si guarda ai costi si raggiunge ben il 14,5 per cento del reddito procapite. Con queste caratteristiche la città media italiana si piazza 96esima tra 185 economie mondiali del rapporto generale Doing Business. Nella graduatoria generale l'Italia invece si colloca al già non esaltante 73esimo posto. Maglie nere suo costi sono Milano e Roma.
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Da: iena plinsky15/11/2012 11:46:57
ahah
e allora?
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Da: Verrà approvata?15/11/2012 12:23:52
http://www.altalex.com/index.php?idnot=60022
Rispondi

Da: Probabilmente sì...15/11/2012 12:49:40
... ma sto leggendo le varie mosse non solo per curiosità ma anche perché, appunto, nulla è certo finchè non entra in vigore.

Se perdono l'ennesima occasione per approvare una riforma forense relativa anche all'accesso, comunque, cadrà nel dimenticatoio qualsiasi proposta di riforma della facoltà e di selezione anticipata.

A quel punto, un bel negozio di scarpe potrebbe essere una soluzione molto più dignitosa e remunerativa... in cui il liberismo farà giustizia.
Rispondi

Da: [finché]15/11/2012 12:54:40
L'atteggiamento assunto dal Governo, dall'ostruzionismo al testo approvato dalla Commissione Giustizia e ora rimesso in discussione in aula, all'assunzione di alcuni provvedimenti senza il necessario confronto con le rappresentanze degli avvocati (come ad esempio il provvedimento sulla geografia giudiziaria) fino alle riforme procedurali del processo civile e al mancato stralcio della professione forense dai regolamenti, genera molto scontento tra gli avvocati che, produttori di reddito e di occupazione, sono anch'essi colpiti dalla gravissima crisi che attraversa il Paese. Ed alla quale vogliono reagire con maggiore qualificazione e motivazione.
 

LE DELIBERE DI ADESIONE DI ORDINI E UNIONI
-Unione Triveneta dei Consigli dell'Ordine degli avvocati
-Consiglio degli Ordini forensi d'Abruzzo
-Ordine forense di Milano
-Ordine forense di Brescia
-Unione distrettuale degli Ordini forensi della Toscana
-Unione regionale dei Consigli degli Ordini forensi dell'Emilia Romagna
-Ordine forense di Acqui Terme
-Ordine forense di Alessandria
-Ordine forense di Genova
-Unione Ordini forensi di Puglia
-Ordini forensi di Campobasso, Larino e Isernia
-Ordine forense di Saluzzo
-Unione degli Ordini forensi della Calabria
-Unione dei Consigli degli Ordini forensi del distretto di Genova
-Ordine forense di Catanzaro
-Ordine forense di Pisa
-Unione Ordini forensi della Sicilia
-Ordine di Pesaro
-Ordine di Tortona
-Ordini Marche-Abruzzo-Molise e Coa Perugia
-Ordine forense di Verbania
-Unione lombarda degli Ordini forensi
-Unione lombarda degli Ordini forensi (doc. 2 geogr.giudiz.)
-Ordine forense di Torino
-Ordine forense di Napoli
-Unione Ordini forensi della Campania
-Ordine forense di Biella
-Ordine forense di Alba
-Ordine forense di Cuneo
-Ordine forense di Sassari
-Unione regionale dei Consigli dell'Ordine del Piemonte e Valle d'Aosta
-Unione regionale delle Curie della Sardegna
-Ordine di Novara


Tutti questi stanno appoggiando la riforma e la Camera l'ha approvata... direi che il Senato sarebbe folle a non farlo ma... in effetti... non si sa mai.
A breve, comunque, lo sapremo.
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Da: Forza Merkel!15/11/2012 14:43:54
tanto per..... :-) imperatrice concedimelo....... la prima prova del concorso notarile....
La società Edil Costruzioni srl è interessata ad effettuare un intervento edilizio in comune di Latina avente ad oggetto la costruzione di un fabbricato da effettuare in conformità agli strumenti urbanistici ed ha individuato per questo intervento un fondo denominato Tusculano di circa 5.000 mq, del valore di euro 550.000, confinante con un altro fondo denominato Corneliano della stessa superficie e dello stesso valore, entrambi di proprietà di Tizio ed idonei all'intervento edilizio che si intende effettuare.
Tizio, imprenditore celibe, si dichiara disposto ad alienare alla società quanto necessario all'intervento edilizio sopra indicato.
Tizio precisa che la provenienze dei due fondi sono diverse in quanto il fondo Tusculano è a lui pervenuto in forza di compravendita a rogito del notaio … di …, registrato a ..., trascritto a ... mentre il Corneliano è stato dallo stesso acquistato in forza di possesso ininterrotto, pacifico, ultraventennale, uti dominus.
La società preferirebbe acquistare il fondo Corneliano per la sua migliore collocazione in relazione all'intervento che si prefigge di realizzare, ma è comunque disposta ad acquistare in alternativa l'altro fondo.
Il fondo Tusculano, per converso, è gravato da ipoteca iscritta nel 2003 a favore di Sempronio per euro 400.000, a garanzia di mutuo a rimborso rateale di originari euro 200.000, in avanzato stato di ammortamento, con debito residuo attuale per sorte capitale di euro 50.000.
In corrispettivo della cessione di uno dei due fondi le parti convengono il trasferimento del costruendo fabbricato composto da due appartamenti al piano terzo, ciascuno del valore di euro 250.000, mentre la proprietà dei corrispondenti spazi per parcheggio verrà trattenuta dalla società.
La società, inoltre, si rende disponibile ad estinguere anticipatamente il predetto credito in favore di Sempronio, il quale si dichiara a sua volta disponibile ad accettare l'estinzione in pagamento definitivamente solutorio del solo capitale residuo.
Il candidato assunte le vesti del notaio Romolo Romani, con studio in Roma alla via Aurelia n. 1, rediga l'atto conforme a legge in modo da soddisfare il più possibile l'esigenze e le richieste delle parti, assicurando idonea tutela alle stesse con riferimento all'alternativa di acquisto prescelta tra quelle prospettate dalla traccia.
Tratti in parte teorica degli strumenti utilizzabili per conseguire il risultato voluto dalle parti e in particolare: istituti correlati, surroga legale, le problematiche relative al trasferimento di beni futuri, di edifici da costruire e al trasferimento di beni asseritamente usucapiti.
Rispondi

Da: xsopra16/11/2012 07:37:35
SI FORZA MERKEL VINCERANNO IL CONCORSO PERO' POI DA GENI TEORICI DEL DIRITTO, CON UNA PREPARAZIONE CHE NON SERVE A NIENTE, IL MIO ATTO DI VENDITA L'HA FATTO L'IMPIEGATO RAGIONIERE, CON PIU' FREQUENZA SI VERIFICHERANNO CODESTI INCIDENTI, A RIPROVA DELLA TESI DI COLORO CHE DICONO CHE GLI AVVOCATI SIANO DISONESTI E INAFFIDABILI MENTRE I NOTAI SPECCHIO PURO DI ONESTA' E DELL'ETICA :

Con l'accusa di falso in atto pubblico, peculato e truffa aggravata, la Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex notaio Vincenzo Ciancico. Secondo l'accusa, l'insospettabile professionista aveva architettato un sistema quasi perfetto per integrare i suoi guadagni: stipulava gli atti, facendosi consegnare le somme per le imposte dovute (registro, ipotecarie e catastali) e, invece di trasmettere all'agenzia delle entrate l'atto originale sottoscritto dai clienti, ne inviava uno falso - da lui stesso predisposto - inserendovi una falsa clausola con la quale il professionista autoliquidava le imposte secondo un regime fiscale agevolato nella maggior parte dei casi non spettante ai contraenti. Ciancico fu arrestato il 22 luglio del 2010 dalla guardia di finanza di Catania per falso in atto pubblico, peculato e truffa aggravata. Il 21 giugno del 2011 si e' tenuta davanti al Gup Laura Benanti, la prima udienza preliminare a carico del notaio Ciancico dove il Gup ha accolto la costituzione di una decina di parti civili a fronte di una sessantina di parti lese che avrebbero versato al notaio quasi un milione di euro in meno di due anni. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore della repubblica Tiziana Laudani, avviate dopo la segnalazione da parte del Consiglio notarile di Catania parte civile nel procedimentO
Rispondi

Da: Scusate se disturbo la vostra diatriba...16/11/2012 10:12:01
... la categoria dei Notai non è certo nota per l'evasione fiscale, anzi... loro sono sempre stati dei grandi contribuenti... se alcuni fanno i furbi o in certe zone c'è più marcio che in altre non significa che siano diversi dagli altri professionisti... ed aggiungerei che la loro preparazione teorica iniziale non è da denigrare, anzi... il problema è quello provato da tutte le altre pubblicazioni sopra... come già detto.

Se volete, comunque, ve la apro io una discussione separata, così non fate lo sforzo di pensare a quale titolo darle.
Rispondi

Da: Eventuale nuovo Esame per diventare Avvocato16/11/2012 10:16:49

Dopo essere stata approvata il 31 ottobre alla Camera la legge di riforma dell'ordinamento forense ora attende l'esame del Senato. La legge definisce la nuova modalità con cui si sostiene l'esame di Stato per iscriversi all' albo degli avvocati, condizione obbligatoria come recita il comma 5 dell'articolo 33 della Costituzione.

La riforma, rispetto alla versione attuale della normativa, mantiene un'articolazione identica dell'esame di Stato che si divide in tre prove scritte ed una orale, le prove sono identiche non solo nel numero ma anche nella composizione e nelle richieste, la struttura resta dunque in tutto e per tutto la medesima.

Per quanto riguarda la correzione delle prove è prevista, proprio come ora, una commissione d'esame ubicata presso una diversa corte d'appello, mediante abbinamenti determinati dal Ministro della giustizia attraverso un sorteggio. Per quanto riguarda la prova orale, che si tiene nella medesima sede della prova scritta, la riforma punta ad aumentarne il tasso di difficoltà.

Attualmente l'orale si struttura in due tranche; nella prima il candidato discute di tematiche legate a cinque delle materie da lui scelte, nella seconda dibatte di elementi tematici pertinenti l'ordinamento e la deontologia forense. Con il comma 3 dell'articolo 46 del testo di riforma, invece, si prevede che l'aspirante avvocato debba dimostrare la conoscenza, oltre che della deontologia e dell'ordinamento forense, anche di 4 materie obbligatorie (diritto civile, diritto penale, diritto processuale civile, diritto processuale penale) e 2 materie a scelta.

Si amplia così notevolmente il ventaglio di quesiti possibili della prova orale, l'elenco delle materie disponibili è simile a quello attuale, di nuovo c'è solo l'aggiunta di ordinamento giudiziario e penitenziario. Sia nella prova attuale che in quella riformata non è prevista una prova di conoscenza della lingua straniera. Altre novità sono costituite inoltre dal voto numerico attribuito per ciascuna prova scritta, voto al quale sarà affiancata anche una motivazione, a tal proposito il comma 5 prescrive l'obbligo della commissione di annotare le osservazioni positive o negative nei vari punti di ciascun elaborato.

Altro elemento nuovo è l'attribuzione al Ministro della Giustizia, su parere del CNF, del compito di regolamentare le modalità e le procedure di svolgimento dell'esame di Stato ma anche di valutazione delle prove. La valutazione dovrà rispettare i criteri previsti dall'art.1bis , D.L. 112/2003 (conv. Dalla L. 180/2003). Durante le prove si può essere in possesso dei soli testi di legge che devono essere privi di commenti e citazioni giurisprudenziali e affinché ciò sia rispettato i testi dei candidati verranno controllati nei giorni precedenti la prova e collocati previamente nella postazione del candidato.

E' escluso d'altro canto che i candidati possano portare con sé o ricevere dall' esterno testi o scritti, anche informatici, e ogni tipo di strumenti di comunicazione, la conseguenza sarà l'esclusione dall' esame e la denuncia al Consiglio istruttore di disciplina. Sono previsti 3 anni di detenzione per chiunque faccia pervenire ai candidati all' interno della sede d'esame i testi relativi alla prova proposta. Il candidato coinvolto non subirà il coinvolgimento dal punto di vista penale ma sarà denunciato al consiglio istruttore di disciplina.

Per la prova orale, ogni componente della commissione dispone di 10 punti di merito per ciascuna delle materie di esame; sono giudicati idonei i candidati che raggiungono un punteggio non inferiore a 30 punti per ogni materia. Ad oggi, invece, alla prova orale viene assegnata una votazione, compresa fra 5 e 50. Il candidato supera l'esame solo se nella prova orale consegue un punteggio totale di almeno 180 punti, e un punteggio non inferiore a 30 in almeno 5 materie su 6.

Il regime transitorio dettato dal legislatore della riforma prevede che per i primi due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, tutte le disposizioni sull' esame di Stato, (es. prove d'esame, commissioni d'esame, poteri ispettivi) non troveranno applicazione. Conseguentemente, per tale periodo, sia in ambito di espletamento di prove scritte che di prove orali, oltre che in riferimento alle modalità di esame abilitazione, l'esame di abilitazione si svolgerà ancora in base alla disciplina attualmente vigente.

Rispondi

Da: avvpezzenti17/11/2012 13:58:22
Teoricamente per legge «i notai dovrebbero negoziare con i propri clienti le tariffe prima del conferimento dell'incarico. In realtà - rileva ancora la Banca Mondiale - a causa della mancanza delle necessarie normative di attuazione continuano a determinare le proprie tariffe in base a parametri», dettati nel 2011. In più sono pochi, circa 4.700 in tutta Italia e «i clienti hanno poca scelta».

IL DECRETO LEGGE - Se non altro un decreto legge ha stabilito che entro dicembre vengano espletate le procedure per nominarne altri 500, mentre a dicembre 2013 e 2014 verranno banditi concorsi per la nomina di altri 1.000 notai. Peraltro se il grosso di questo salasso è rappresentanto dal suddetto 72,2 per cento di «costi notarili», per mole e numero non mancano comunque anche varie tasse che coloro che vogliano avviare un attività devono sobbarcarsi.
Rispondi

Da: Forza Merkel!18/11/2012 09:27:35
@avvpezzenti
Rimane ai notai il 10% non il 70%.... Devono rimanere pochi per varie ragioni, inutile spiegarle non le capiresti.
Saluti.
Rispondi

Da: avvpezzenti18/11/2012 14:50:02
Quindi quel poveraccio che ha falsificato le istanze di agevolazioni fiscali, e i torinesi che hanno occultato parte dei loro profitti, alla fine meritano comprensione e possono anche invocare nel processo penale lo stato di bisogno o necessità!
Poveracci mi fanno quasi pena!
Rispondi

Da: bersanigrillo20/11/2012 08:42:14
Per gli atti notarili minori e per quelli societari propongono concorrenza di competenza con avvocati e commercialisti.
Rispondi

Da: bersanigrillo20/11/2012 08:42:14
Per gli atti notarili minori e per quelli societari propongono concorrenza di competenza con avvocati e commercialisti.
Rispondi

Da: Attualmente20/11/2012 11:31:58
non verrà presa in considerazione alcuna proposta relativa alle competenze dei notai, non solo per i motivi già detti ma anche perché da anni ogni occasione per riformare le professioni legali è andata a p------ quindi ora si correrà ai ripari solo per quanto riguarda gli Avvocati (se la riforma verrà approvata).

In ogni caso, anche per Notai e Magistrati, la Severino il 16 novembre ha ribadito che "se ad un concorso partecipano 10000 o 20000 persone è difficile per la Commissione scegliere quelli che meritano di più quindi la selezione va fatta prima, negli ultimi anni di Università o attraverso le scuole di specializzazione".
Intende sicuramente con test d'ingresso, mi auguro a crocette corrette dal pc.

GOOOOOOOOOOOOO
SEVERINO
GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!

SEVERINO FOR PRESIDENT...

... ma, ovviamente, una delle poche persone che ha tutti i requisiti di serietà, competenza, intelligenza e buon senso per stare in Parlamento se ne va dalla politica, con un imbarazzatissimo sorriso di circostanza, dicendo "è stata un'esperienza che mi ha arricchita molto".
Speriamo riesca ad attuare il suo progetto prima di abbandonarci.
Rispondi

Da: x Attualmente20/11/2012 11:43:45
Con o senza Severino, tu sarai sempre qui a passare le tue ore.
E' lunga la giornata!
Rispondi

Da: OoooOOOOoooooH!20/11/2012 11:54:36
Ti ringrazio per le tue premure nei miei confronti, ma considerato che queste giornate probabilmente mi faranno arrivare al posto in cui merito di stare (e in cui meriterebbero di stare anche gli Avvocati che la laurea se la sono guadagnata e che avrebbero passato quello che sarà forse il futuro Esame di Stato)...

... puoi continuare ad ingoiare da un'altra parte, grazie!
Rispondi

Da: INCOSTITUZIONALITA CONTRORIFORMA FORENSE ALFANO20/11/2012 18:50:36
Riforma forense al Senato: almeno due sono gli evidenti vizi di costituzionalità
Articolo 20.11.2012 (Maurizio Perelli)

http://www.altalex.com/index.php?idstr=371&idnot=60096
Rispondi

Da: iena plinsky20/11/2012 18:53:50
ecco l'ìlluso
Rispondi

Da: No alla riforma forense!!!21/11/2012 11:29:25

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: Veramente...21/11/2012 12:59:53
... forse il mio futuro e sicuramente quello dei più meritevoli della nuova generazione sarà salvato proprio da questa riforma.

Iena Plinsky, con Psycho bisogna trattare, altrimenti ci fa annegare nei suoi fiumi di parole. Ormai, tra l'altro, ce lo dobbiamo tenere con affetto perché potremmo essere responsabili del suo futuro tentativo di suicidio... io, invece, gli consiglierei di cambiare lavoro, come hanno fatto, con grande dignità, migliaia di persone (tra le quali, purtroppo, moltissimi meritevoli) che si sono trovate in questo horror causato da riforme "scolastiche" mai fatte.

Comunque:
1) con il CNF potremmo anche farci un falò, sta pure facendo fare una figura di m---- a tutti gli Avvocati impugnando i provvedimenti relativi alle tariffe: nulla da dire, ma ciò non compromette il resto;
2) relativamente all'accesso della professione, mi fa piacere che ormai i sostenitori di una riforma universitaria si stiano moltiplicando, ma direi che è molto tardi ormai per farlo quindi potrebbero subentrare le scuole (invece che le specialistiche durante la facoltà) e l'articolo non fa luce (evidentemente per comodo) che se saranno precedute da test d'ingresso a crocette la selezione meritocratica verrà fatta ECCOME, seguita da un più lieve Esame di Stato (rispetto a quello che risulta sulla carta) che senza codici annotati sarà meno aleatorio ECCOME (oggi prendono il voto 35-40 anche quelli che non sanno cosa sia una transazione mentre molti dei migliori studenti la farsa devono ripeterla anche più di una volta perché, semplicemente, i compiti sono per la MAGGIORANZA SIMILI grazie ai codici annotati... ed in un parere/tema una spiegazione fatta da un Avvocato a lezione per un altro risulta essere, magari in maniera fondata, "ERRORE DI DIRITTO"...);
3) circa gli Avvocati "sans papier" (... wow ...) potrebbe esserci una riforma ma non mi pare sia di grande rilevanza dato che il problema è proprio la loro esistenza: ogni Avvocato dovrebbe avere una posizione d'indipendenza ed al minimo di parziale "collaborazione", si sono ridotti così perché ce ne sono il DOPPIO rispetto al numero che in sé già porterebbe alla saturazione.

La sostanza è che questa riforma non è brutta e cattiva, semplicemente mette nero su bianco moltissime cose che dovrebbero essere scontate ma che si tradurranno in una mattanza economica (sostenuta anche dagli Angeli del '79) per il numero abnorme attuale di Avvocati... ovviamente, nulla c'entrerà con il merito: dovranno cambiare lavoro quasi tutti gli ultratrentenni che, sbagliando (ma probabilmente per la disperazione, quindi non criticabile), hanno pensato di mettersi in proprio dopo l'esame-farsa... sopravviveranno quasi solo quelli che sono nella situazione in cui dovrebbe trovarsi qualsiasi meritevole ossia con un dominus che per minimo 10 anni t'insegna il lavoro e ti passa, retribuendolo, parte del suo: quelli riusciranno a coprire le numerose spese che ovviamente un libero professionista, anche se giovane, deve sostenere (per assicurazione, cassa, mezzi di trasporto, mantenimento dello studio, contributi unificati da anticipare, ecc.)... e saranno solo i "parenti di..." e i fortunati capitati al posto giusto nel momento giusto.

I meritevoli (sotto tutti i punti di vista), ripeto, sono andati o stanno andando a caccia di altri lavori che nulla c'entrano con il diritto o dei concorsi pubblici, nell'Avvocatura ormai sono pochissimi... ci sono anche in quella (e stanno subendo umiliazioni di ogni genere soprattutto economiche) ma sono pochissimi.

Fine del futuro quadretto (terribile grazie proprio a quelli che "non vogliono barriere all'accesso della professione", nemmeno quando potrebbero essere concretizzate in test corretti dal pc in cui si valuta se uno i diritti li ha studiati).

Rispondi

Da: Ma che vi lamentate?21/11/2012 14:50:17
Una crisi come questa non l'ha mai vista nessuno che ancora vive......
Qui non centra essere avvocati o medici ma più semplicemente è merda per tutti!
Stiamo vivendo il nuovo medioevo dell'occidente, periodi come questi si ripetono ogni 700-800 anni.......
Rispondi

Da: Grazie per l''informazione...21/11/2012 15:40:54
... ci era in effetti sfuggito che ci fosse pure la crisi.
Rispondi

Da: Forza Merkel!21/11/2012 16:01:30
La via per uscire dalla crisi c'è:
Merito, Merito, Merito!!!!!!!!!
E' ora di finirla di fare le amebe!!!!
Che vadano a casa tutti i vecchiardi ipermegaultra stipendiati della pubblica amministrazione, sta gente ha fatto talmente bene il proprio lavoro che.... basta mi fermo o mi infervoro.

Rispondi

Da: Sole 24 ore21/11/2012 21:26:48
ACCESSO SELETTIVO ALLA LAUREA: Le proposte del governo, Oua soddisfatta
21.11.2012 di
L'Oua accoglie con soddisfazione il documento del ministero di Giustizia sulla modifica dell'accesso alla professione di avvocato. Per Maurizio De Tilla: "Un documento che dimostra la volontà di dialogo del ministro Severino e che nella seconda ipotesi prospettata può cambiare la professione forense, anche sulla base della richiesta di inserire un numero programmato all'università e così intervenire sull'inflazione di avvocati: già 230mila in Italia".  
Questo il documento del Ministero di Giustizia sulla riforma dell'accesso alla professione frutto del confronto con l'Organismo unitario dell'avvocatura e con le associazioni forensi.   IL DOCUMENTO All'esito dell'interlocuzione e della riflessione avviate sin dal mese di settembre sulla materia in oggetto, fra il Ministro della Giustizia e i rappresentanti delle associazioni forensi, e preso atto delle considerazioni del Miur, al fine di individuare meccanismi idonei ad assicurare un accesso
maggiormente selettivo e specializzante all'esame di avvocato, sono state individuate tre possibili ipotesi di lavoro. Si tratta di ipotesi assai diverse tra loro, ma che in comune hanno l'obiettivo di volere costituire una base di ragionamento per un confronto sulla migliore modalità tecnica con la quale intervenire sul tema dell'accesso alla professione forense. Esse, pertanto, dovranno essere oggetto di interlocuzione con tutti gli organismi e le controparti, anche in seno al
sistema universitario, che la inter-settorialità del tema doverosamente richiede.    
Rispondi

Da: Ipotesi n. 121/11/2012 21:29:16
Il corso di laurea quinquennale rimane invariato. Si modifica invece la struttura, la durata e il valore delle scuole di specializzazione universitarie di cui al Dl 17.11.97 n. 398. La durata delle Scuole viene ridotta ad un anno e vengono svolte in modo più specialistico e pratico ed in forte sinergia tra Università e Ordini nazionali/territoriali. Il possesso del relativo
titolo di specializzazione (eventualmente configurato come master di II livello) sarebbe obbligatorio per l'ammissione all'esame di avvocato. La selezione si svolgerebbe al momento dell'accesso alla scuola secondo modalità da definire (test, voto di laurea, test + voto di laurea). In questa proposta dovrebbe essere fatta salva l'esigenza di svolgere 6 mesi ulteriori  di una Scuola di formazione forense (come previsto dal ddl forense). In tal caso il periodo totale per accedere all'esame
di avvocato, fra corso di laurea e tirocinio, sarebbe di 6 anni e 6 mesi (da valutare altresì appare anche la possibilità di prefigurare la durata della scuola di specializzazione per la durata di 18 mesi).   
Rispondi

Da: Ipotesi n. 221/11/2012 21:31:39
Viene modificato il corso di laurea in giurisprudenza e il relativo percorso unico di laurea, mediante diversificazione del quinto anno del corso di laurea. I primi quattro anni dovrebbero essere comuni mentre l'ultimo dovrebbe essere differenziato in un corso
di laurea magistrale di giurisprudenza generico e in un corso di laurea magistrale specifico per le professioni legali (e quindi con insegnamenti specifici nell'ultimo anno). Mentre il primo percorso non consentirebbe la possibilità di partecipare agli esami di Stato per avvocato e di concorsi per il notariato e la magistratura, il secondo darebbe tutte le possibilità comprese quelle previste per il corso di laurea generico. Inoltre per l'accesso al quinto anno della laurea specifica
dovrebbe essere previsto qualche requisito particolare da valutare (es. tempi di acquisizione CFU del quadriennio, una prova selettiva a livello nazionale, prova selettiva+tempi acquisizione 240 CFU del quadriennio, altro da individuare). Secondo questa soluzione, la laurea di giurisprudenza resterebbe sostanzialmente a ciclo unico e di 5 anni. Coloro che dopo aver conseguito la laurea generica volessero orientarsi verso le professioni legali, potrebbero rientrare e fare 1 anno integrativo
(in questo caso si potrebbe pensare ad una prova selettiva di accesso, sul piano nazionale).
Rispondi

Da: Ipotesi n. 321/11/2012 21:34:47
Il ciclo di laurea quinquennale rimane invariato e si introduce il c.d. numero programmato per l'accesso ai corsi di formazione di indirizzo professionale tenuti dagli ordini e dalle associazioni forensi. In particolare, nell'ottica di non incidere minimamente sui contenuti del ddl forense, si mantiene la natura obbligatoria della frequenza dei corsi di formazione di indirizzo professionale
tenuti da ordini ed associazioni forensi (art. 43/1 Ddl), nonché dei sei mesi minimi di tirocinio presso uno studio di un avvocato iscritto all'ordine (art. 41/7 Ddl forense). L'accesso ai corsi di formazione di indirizzo professionale tenuti da ordini ed associazioni forensi, della durata di 18 mesi, avviene secondo un numero programmato determinato annualmente con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca,
in misura non inferiore ad una percentuale (da stabilire) del numero complessivo di tutti i laureati in giurisprudenza nel corso dell'anno accademico precedente, secondo criteri da individuare (quali, ad esempio, il numero di abilitati alla professione forense nel corso dello stesso periodo; il numero di corsi di formazione attivati a livello nazionale e delle condizioni di recettività degli stessi). L'accesso ai corsi di formazione avviene mediante selezione annuale per titoli ed esame.
Le prove di esame hanno contenuto identico sul territorio nazionale e si svolgono in tutte le sedi in cui i corsi di formazione sono stati istituiti. Le determinazioni relative alla composizione della commissione d'esame per l'accesso ai corsi, al contenuto delle prove d'esame e ai criteri oggettivi di valutazione delle prove, sono rimesse al regolamento emesso dal Ministro della Giustizia, sentito il CNF, già previsto dall'art. 43/2 ddl forense.    Per quanto riguarda i rapporti
con le scuole di specializzazione universitarie di cui al Dl 17.11.97 n. 398, resta fermo - secondo quanto stabilito dal ddl forense (art. 41/9) - che il diploma conseguito presso dette scuole è valutato ai fini del compimento del tirocinio per l'accesso alla professione di avvocato per il periodo di un anno. Al fine di evitare tuttavia che coloro che provengono dalle scuole di specializzazione possano accedere liberamente ai corsi di formazione tenuti dagli ordini professionali, aggirando
così lo sbarramento del numero programmato, si prevede che una quota dei posti indicati con il numero programmato venga annualmente riservata ai laureati provenienti dalle scuole di specializzazione universitaria, che dovranno sottoporsi alla medesima selezione per titoli ed esami di cui sopra, come i laureati che intraprendono direttamente i corsi di formazione tenuti dagli ordini professionali. In pratica, il tirocinio del praticante avvocato che ha conseguito il diploma presso la scuola
di specializzazione per le professioni legali consisterà anche nella frequenza obbligatoria e con profitto dei corsi di formazione tenuti dalle associazioni forensi per un periodo non inferiore a sei mesi. Peraltro, al fine di incentivare i laureati più meritevoli e consentire un più rapido accesso all'esame di avvocato (ma anche per evitare che chi frequenta la scuola di specializzazione per le professioni legali debba poi ritardare di ulteriori sei mesi l'accesso all'esame
di abilitazione), è prevista la possibilità che, in concomitanza con la frequenza del secondo anno della scuole di specializzazione - prima dunque del conseguimento del diploma - possa essere frequentato (previo superamento della prova selettiva) anche il corso di formazione tenuti dagli ordini e le associazioni forensi. Il conseguimento successivo del diploma rimane condizione per il riconoscimento della 'equipollenza' ad un anno di tirocinio per l'accesso alla professione di
avvocato. Resta fermo l'obbligo del tirocinio pratico presso lo studio di un avvocato, per la durata minima e inderogabile pari a sei mesi, come previsto dal ddl forense. Al fine di valorizzarne il contenuto ed evitare una eccessiva dispersione, si prevede altresì che tale periodo di tirocinio pratico non possa essere svolto dal praticante avvocato nel medesimo periodo in cui lo stesso frequenta in contemporanea il secondo anno della scuola di specializzazione e i corsi di formazione
tenuti dagli ordini professionali. In sintesi, chi intende frequentare la Scuola di specializzazione per le professioni legali, per accedere all'esame di avvocato, dovrà svolgere il seguente percorso formativo:1° anno di scuola di specializzazione (eventualmente anche svolgendo in parallelo per sei mesi il tirocinio presso lo studio di un avvocato); 2° anno di scuola di specializzazione, contemporaneamente alla frequenza obbligatoria per sei mesi del corso di formazione tenuto
dagli ordini e associazioni professionali ( ed eventualmente, negli altri sei mesi, al tirocinio presso lo studio di un avvocato.
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Da: Ipotesi n. 421/11/2012 23:39:31
Tutti i praticanti e gli studenti di giurisprudenza su un barcone a pochi metri dalla costa, gli avvocati a riva dotati di mortai e armi a lunga gittata con conseguente rigida e meritocratica selezione.
Chi sopravvive si abilita.
Nel contempo tutti gli infrabogados e simil gentaglia stipati in container di amianto e gettati in fondo al Tirreno, così si prendono due piccioni con una fava, da un lato si smaltisce l'amianto, dall'altro si estirpa il problema degli pseudo avvocati.
Unico problema: l'incalcolabile danno ambientale causato dalla contaminazione delle acque marine causata dai predetti tossici infrabogados.
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