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NUMERO CHIUSO a Giurisprudenza o Controriforma?
653 messaggi, letto 13667 volte

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Da: [a causa di]31/10/2012 20:35:30
Ci sentiamo.
Rispondi

Da: I punti della (per ora patetica) riformina:01/11/2012 09:52:45
specifica competenza stragiudiziale: per evitare gli abusi a danno dei cittadini;
•accesso alla professione: tre prove scritte e una orale da svolgersi nella stessa sede, senza codici commentati; confermata la procedura di sorteggio che abbina sedi e scritti ai fini della correzione;
•assicurazione: obbligo per il legale, pena l'illecito disciplinare, di stipulare una polizza di assicurazione per la responsabilità civile volta a coprire anche documenti, somme di denaro, titoli e valori ricevuti in deposito;
•formazione permanente: l'avvocato ha l'obbligo di curare il costante e continuo aggiornamento della propria competenza professionale al fine di assicurare la qualità delle prestazioni professionali e di contribuire al migliore esercizio della professione nell'interesse dei clienti, così superando il sistema dei crediti formativi;
•illeciti disciplinari: maggiore tipizzazione;
•pubblicità: è consentito all'avvocato dare informazioni sul modo di esercizio della professione, purché in manier trasparente, veritiera, non suggestiva, nè comparativa ;
•società tra avvocati: sono ammesse, anche di natura multidisciplinare; sono altresì previste società di capitali senza il socio esterno a garanzia dell'autonomia della prestazione professionale;
•specializzazioni: contano l'importante apporto delle associazioni specilaistiche forensi;
•tariffe: il compenso è sempre pattuito tra avvocato e cliente e l'avvocato è tenuto a render nota la complessità dell'incarico fornendo le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili al momento del conferimento (in mancanza di accordo si applicano le tariffe professionali vincolanti nel minimo e nel massimo);
• torna il divieto del patto di quota lite;
•tirocinio: approvato dall'Assemblea del Senato e dalle varie commissioni l'emendamento che prevede un compenso forfettario e commisurato all'apporto professionale dei praticanti a partire dal secondo mese; la durata, di 18 mesi, potrà essere svolta presso due avvocati ocntemporaneamente;
•difesa d'uffico: assume un ruolo centrale;
•permanenza dell'albo: la prova dell'effettività dovrà prescindere dal reddito;

L'unica utilità di Alpa e De Tilla è quella di salvarci dai soci di puro capitale. Quella delle altre associazioni non l'ho ancora trovata.
Rispondi

Da: Sull''accesso c''è "solo" questo per ora:01/11/2012 09:56:38
Il tirocinio professionale consiste nell'addestramento, a contenuto teorico e pratico, del praticante
avvocato finalizzato a fargli conseguire le capacità necessarie per l'esercizio della professione di avvocato e
per la gestione di uno studio legale nonché a fargli apprendere e rispettare i princìpi etici e le regole
deontologiche.
2. Presso il consiglio dell'ordine è tenuto il registro dei praticanti avvocati, l'iscrizione al quale è condizione
per lo svolgimento del tirocinio professionale.
Il tirocinio può essere svolto contestualmente ad attività di lavoro
subordinato pubblico e privato, purché con modalità ed orari idonei a consentirne l'effettivo e
puntuale svolgimento e in assenza di specifiche ragioni di conflitto di interesse
5. Il tirocinio è svolto in forma continuativa per  diciotto mesi. La sua interruzione per oltre sei
mesi, senza alcun giustificato motivo anche di carattere personale, comporta
la cancellazione dal registro dei praticanti, salva la facoltà di chiedere nuovamente l'iscrizione nel registro,
che può essere deliberata previa nuova verifica da parte del consiglio dell'ordine della sussistenza dei
requisiti stabiliti dalla presente legge.
6. Il tirocinio può essere svolto:
a) presso un avvocato, con anzianità di iscrizione all'albo non inferiore a cinque anni;
b) presso l'Avvocatura dello Stato o presso l'ufficio legale di un ente pubblico o presso un ufficio giudiziario
per non più di dodici mesi;
c) per non più di sei mesi, in altro Paese dell'Unione europea presso professionisti legali, con titolo
equivalente a quello di avvocato, abilitati all'esercizio della professione;
d) per non più di sei mesi, in concomitanza con il corso di studio per il conseguimento della laurea,
dagli studenti regolarmente iscritti all'ultimo anno del corso di studio per il conseguimento del
diploma di laurea in giurisprudenza nel caso previsto dall'articolo 40.
6-bis. In ogni caso il tirocinio deve essere svolto per almeno sei mesi presso un avvocato iscritto
all'Ordine o presso l'Avvocatura dello Stato.
Rispondi

Da: Sull''accesso alla professione:01/11/2012 09:58:29
6-bis. Il tirocinio può essere svolto anche presso due avvocati contemporaneamente nel caso, previa
richiesta del praticante e previa autorizzazione del competente consiglio dell'ordine, si possa
presumere che la mole di lavoro di uno di essi non sia tale da permettere al praticante una sufficiente
offerta formativa.
6-bis. Fermo quanto previsto dal comma 6, il diploma conseguito presso le scuole di
specializzazione per le professioni legali di cui all'articolo 16 del decreto legislativo 17 novembre
1997, n. 398, e successive modificazioni, è valutato ai fini del compimento del tirocinio per l'accesso
alla professione di avvocato per il periodo di un anno.
7. L'avvocato è tenuto ad assicurare che il tirocinio si svolga in modo proficuo e dignitoso per la finalità di cui
al comma 1 e non può assumere la funzione per più di tre praticanti contemporaneamente, salva
l'autorizzazione rilasciata dal competente consiglio dell'ordine previa valutazione dell'attività professionale del richiedente e dell'organizzazione del suo studio.
Il tirocinio professionale non determina di diritto l'instaurazione di
rapporto di lavoro subordinato anche occasionale. Negli studi legali privati al praticante avvocato è
sempre dovuto il rimborso delle spese sostenute per conto dello studio presso il quale svolge il
tirocinio. Ad eccezione che negli enti pubblici e presso l'Avvocatura dello Stato, decorso il primo
semestre, può essere riconosciuto con apposito contratto al praticante avvocato una indennità o un
compenso per l'attività svolta per conto dello studio, commisurato all'effettivo apporto professionale
dato nell'esercizio delle prestazioni e tenuto altresì conto dell'utilizzo da parte del praticante
avvocato dei servizi e delle strutture dello studio. Gli enti pubblici e l'Avvocatura dello Stato
riconoscono al praticante avvocato un rimborso per l'attività svolta ove previsto dai rispettivi
ordinamenti e comunque nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente.
Nel periodo di svolgimento del
tirocinio il praticante avvocato, decorsi sei mesi dall'iscrizione nel registro dei praticanti, può
esercitare attività professionale in sostituzione dell'avvocato presso il quale svolge la pratica e
comunque sotto il controllo e la responsabilità dello stesso anche se si tratta di affari non trattati
direttamente dal medesimo, in ambito civile di fronte al tribunale e al giudice di pace, e in ambito
penale nei procedimenti di competenza del giudice di pace, quelli per reati contravvenzionali e quelli
che, in base alle norme vigenti anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 19
febbraio 1998, n. 51, rientravano nella competenza del pretore. L'abilitazione decorre dalla delibera
di iscrizione nell'apposito registro. Essa può durare al massimo cinque anni, salvo il caso di
sospensione dall'esercizio professionale non determinata da giudizio disciplinare, alla condizione
che permangano tutti i requisiti per l'iscrizione nel registro.
Rispondi

Da: La cosa più rilevante ancora da chiarire:01/11/2012 10:00:44
10. Il Ministro della giustizia con proprio decreto adotta, sentito il CNF, il regolamento che disciplina:
a) le modalità di svolgimento del tirocinio e le relative procedure di controllo da parte del competente
consiglio dell'ordine;
b) le ipotesi che giustificano l'interruzione del tirocinio, tenuto conto di situazioni riferibili all'età, alla salute,
alla maternità e paternità del praticante avvocato, e le relative procedure di accertamento;
c) i requisiti di validità dello svolgimento del tirocinio, in altro Paese dell'Unione europea.
11. Il praticante può, per giustificato motivo, trasferire la propria iscrizione presso l'ordine del luogo ove
intenda proseguire il tirocinio. Il consiglio dell'ordine autorizza il trasferimento, valutati i motivi che lo
giustificano, e rilascia al praticante un certificato attestante il periodo di tirocinio che risulta regolarmente
compiuto.
1. Il tirocinio, oltre che nella pratica svolta presso uno studio professionale, consiste altresì nella frequenza
obbligatoria e con profitto, per un periodo non inferiore a ventiquattro mesi, di corsi di formazione di indirizzo
professionale tenuti da ordini e associazioni forensi, nonché dagli altri soggetti previsti dalla legge.
2. Il CNF disciplina con regolamento ai sensi dell'articolo 29, comma 1, lettera c): Il Ministro della giustizia,
sentito il CNF, disciplina con regolamento:
a) le modalità e le condizioni per l'istituzione dei corsi di formazione di cui al comma 1 da parte degli ordini e
delle associazioni forensi giudicate idonee, in maniera da garantire la libertà ed il pluralismo dell'offerta
formativa e della relativa scelta individuale;
b) i contenuti formativi dei corsi di formazione in modo da ricomprendervi, in quanto essenziali,
l'insegnamento del linguaggio giuridico, la redazione degli atti giudiziari, la tecnica impugnatoria dei
provvedimenti giurisdizionali e degli atti amministrativi, la tecnica di redazione del parere stragiudiziale e la
tecnica di ricerca;
c) la durata minima dei corsi di formazione, prevedendo un carico didattico non inferiore a centosessanta ore
per l'intero biennio;
d) le modalità e le condizioni per la frequenza dei corsi di formazione da parte del praticante avvocato
nonché quelle per le verifiche intermedie e finale del profitto, che sono affidate ad una commissione
composta da avvocati, magistrati e docenti universitari, in modo da garantire omogeneità di giudizio su tutto
il territorio nazionale. Ai componenti della commissione non sono riconosciuti compensi, indennità o gettoni
di presenza.
Rispondi

Da: Esame scritto:01/11/2012 10:05:00
solite 3 prove ma con i codici NON commentati... e:

Per la valutazione di ciascuna prova scritta, ogni componente della commissione d'esame dispone di dieci
punti di merito; alla prova orale sono ammessi i candidati che abbiano conseguito, nelle tre prove scritte, un
punteggio complessivo di almeno 90 punti e un punteggio non inferiore a 30 punti in ciascuna prova.
Rispondi

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Da: Esame orale:01/11/2012 10:05:46
il candidato illustra la prova scritta e dimostra la conoscenza delle seguenti materie:
ordinamento e deontologia forensi, diritto civile, diritto penale, diritto processuale civile, diritto processuale
penale; nonché di altre due materie, scelte preventivamente dal candidato, tra le seguenti: diritto
costituzionale, diritto amministrativo, diritto del lavoro, diritto commerciale, diritto comunitario ed
internazionale privato, diritto tributario, diritto ecclesiastico, ordinamento giudiziario e penitenziario.
Rispondi

Da: Esame orale:01/11/2012 10:06:51
sono giudicati idonei i candidati che ottengono un punteggio non inferiore a trenta punti per ciascuna
materia.
Rispondi

Da: Esame:01/11/2012 10:09:07
dopo la conclusione dell'esame di abilitazione con risultato positivo, la commissione rilascia il certificato
per l'iscrizione nell'albo degli avvocati. Il certificato conserva efficacia ai fini dell'iscrizione negli albi.
Rispondi

Da: Codici commentati ancora per 2 anni:01/11/2012 10:10:47
(Disciplina transitoria per l'esame).
1. Per i primi due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge l'esame di abilitazione all'esercizio
della professione di avvocato si effettua, sia per quanto riguarda le prove scritte e le prove orali, sia per
quanto riguarda le modalità di esame, secondo le norme previgenti.
Rispondi

Da: Quindi cambiano solo i codici01/11/2012 12:06:11
Sul fatto dei codici non è un dramma x' emergerà chi ha studiato da chi non lo ha fatto.......
Il dramma di questa riforma è che bisogna frequentare delle scuole, quindi soldi che escono.....
(tutto per ingrassare i soliti noti.....) Per il numero chiuso invece? l'unica cosa meritocratica...... NULLA!!!!!!
A questo o si ripigliano e mettono il numero chiuso oppure ben venga Grillo che manda a casa tutti e che liberalizza tutto....... Poi vediamo con se è tutto libero sei i parrucconi fanno ancora i fighi.... Loro che sono diventati avvocati con le autostrade......
Rispondi

Da: Sì, è esattamente così...01/11/2012 12:20:22
... ormai la possibilità che riformino la facoltà di Giurisprudenza è minima (non esclusa)... se non faranno un tubo possiamo ringraziare:
- le menti illuminate in Parlamento;
- la fetta ipocrita degli Avvocati che parla di "diritto allo studio";
- le varie associazioni, in particolare AIGA ed UGAI, che non hanno colto, con scioperi della fame annessi, l'occasione di avere la Severino come interlocutore circa una riforma universitaria;
- gli storditi che non sanno cos'è una direttiva europea, come sono le Università all'estero ed il significato di "liberismo"...

Rispondi

Da: che riforma di merda01/11/2012 15:47:02
il titolo dice tutto..... Ma io dico, mettere il numero chiuso a giurisprudenza è così difficile?
Rispondi

Da: Ma....01/11/2012 16:12:29
Queste scuole obbligatorie quanto costano? Oltre all'università ora altri soldi? Non è giusto! Chi mi paga queste scuole? Vergognatevi parlamentari! Vergogna! Avete portato l'italia al fallimento e ora questo.....
Certo voi con 20.000 euro al mese non risentite di questi problemi....! Ma mettete il numero chiuso subito dopo l'università piuttosto.... Ma non veniteci a chiedere altri soldi che sono regalati!
Rispondi

Da: luna destate01/11/2012 18:16:49
..chiudere le università telematiche e iniziare a bocciare come si faceva fino a 6, 7 anni fa..anche al liceo..che anche lì c è bisogno di pulizia!Questa facoltà non mi ha per niente soddisfatta..parlo con lo scemo del paese e pure lui è laureato in legge...non c è più religione!!!
Rispondi

Da: Per "ma.....":01/11/2012 18:40:02
nel caso tu sia studente universitario, mi spiace dirtelo, ma ti conviene fare bene i calcoli, riforma o no, perché la laurea in Giurisprudenza, siccome è data a cani e porci in certe sedi e comunque a gente che si fa mantenere senza motivo per un numero indecente di anni (e che quindi prima o poi al diploma ci arriva), è ormai carta straccia... tutto perché non c'è all'inizio un test d'ingresso: per qualsiasi lavoro inerente al diritto (anche nel caso tu sia così fortunato/a da trovare un dominus nel mondo dell'avvocatura che ti tenga sotto l'ala protettiva) sappi che non riuscirai a mantenerti per molti anni.
Rispondi

Da: ahahahahaha01/11/2012 19:50:01
L'unica soluzione è il numero chiuso a giurisprudenza.
Rispondi

Da: Questa era la meravigliosa idea di Profumo:02/11/2012 14:42:30
TEST UNIVERSITARI «DIAGNOSTICI». Profumo ha proposto anche la modifica dei test universitari e dei concorsi.
I primi prevedendo un esame 'diagnostico' per tutte le matricole, lasciando il numero chiuso alle facoltà che già ce l'hanno, semplicemente dando agli studenti la possibilità di vedere se sono 'tagliati' per quel tipo di corso universitario.

Niente ragazzi, questi proprio non ci arrivano a capire che devono verificare all'inizio dell'Università se uno sa scrivere e se è una persona che studia, obbligando i 19enni, per esempio, a preparasi su 800 facciate di Diritto Costituzionale ed 800 di Diritto Pubblico in un colpo solo.

Non ci arrivano... quindi poi il "test d'ingresso", ovviamente e giustamente, lo si fa dopo i 24 anni per accedere a qualsiasi professione di un certo livello e responsabilità... arrivando ai 30 anni senza un euro (o poco più)  in tasca al mese... con magari l'Abogados che sembra più furbo di te.

Torno a studiare... siamo nel Paese dei Triccheballacche e della CEPU per nordici benestanti.

Se qualcuno fosse interessato, attendo con ansia il collegamento tecnico-giuridico tra il concetto di "democrazia" e quello delle prove nazionali per accedere ai corsi universitari (sicuramente da migliorare)...

... sappiate che non esiste.

Rispondi

Da: [Abogado]02/11/2012 15:05:22
P.s. qualcuno salvi gli alberelli che il Ministro Profumo vuole tagliare per poi poter stampare i suddetti test.
Rispondi

Da: L''unico (microscopico) barlume di speranza:02/11/2012 19:17:48
Il Cnf e l'Oua si dicono favorevoli alla riforma, seppur con qualche riserva, mentre le Camere penali sperano in un miglioramento del testo in Senato. La riforma «rafforza la qualificazione professionale degli avvocati per tutta la durata dell'esercizio professionale - afferma il Consiglio nazionale forense - e tutela l'interesse pubblico all'effettività della tutela dei diritti dei cittadini e al miglioramento della giurisdizione». «È un forte passo in avanti: i professionisti non sono imprese e non possono soggiacere alle logiche di mercato, ma devono garantire qualità», commenta il presidente dell'Oua, Maurizio de Tilla, che sottolinea tuttavia come resti qualche elemento di criticità, tra cui l'accesso. «C'è la proposta del numero programmato all'Università. Attendiamo dal guardasigilli - sollecita de Tilla - un provvedimento straordinario che cambi davvero il volto della professione forense, puntando sulla qualità». Infine la specializzazione: «Occorrerà - chiosa l'Ucpi - togliere l'esclusività delle Università in ordine alle convenzioni che disciplinano la formazione degli specialisti, e inoltre si dovrà dare alle associazioni forensi un riconoscimento pieno e non soltanto indiretto».
Rispondi

Da: luna destate03/11/2012 10:48:18
Ma come fate a parlare di liberalizzazione se qui in Italia i professionisti muoiono di fame, e , in particolare gli avvocati??
Oramai abbiamo capito che il numero chiusi a giuri non lo vogliono perchè così lo stato italiano ha delle rilevanti perdite di PIL, ma che cactus....liberalizzare l'avvocatura con tutti questi avv e mezzi avv che sono in giro vuol dire...non lo so...ridicolarizzare tutto.
Selezione, selezione e selezione...se non si può fare prima subito dopo la laurea...così non si passano gli anni a studiare senza prospettive...e a doversi inventare altro per vivere.
Rispondi

Da: Siamo 54000 praticanti avvocati03/11/2012 10:58:10
Basta che tutti insieme votiamo il partito politico che mette il numero chiuso a giurisprudenza e di conseguenza se ci seguono le nostre famiglie arriviamo a 300.000 voti..... se si sommano poi i praticanti notai e famiglie più gli aspiranti magistrati e famiglie, più chi ha preso la laurea e non sa che fare si arriva comodi comodi a 500.000 voti..... Sinistra o destra non mi interessano nulla..... chi fa quel provvedimento avrà il mio voto a vita e penso il voto di tantissimissimi altri....
Rispondi

Da: Bravi ragazzi/e!03/11/2012 11:10:56
Finalmente una discussione in cui viene descritta perfettamente la realtà grazie a giovani che non si mettono a ululare per un esame senza codici commentati e che sanno perfettamente quale horror (soprattutto per quelli non provenienti da famiglia benestante) ha prodotto il "diritto allo studio".
Rispondi

Da: [/e]03/11/2012 11:20:03
Non so in quali date sarà approvata definitivamente la riforma forense né in quali tempi potrebbe essere discussa eventualmente una riforma dell'Università. Ci sentiamo.
Rispondi

Da: ...03/11/2012 11:35:33
Che poi governo del kkkkkkkkeiiis 2 sono le cose:
1. O si è liberisti e quindi liberalizziamo tutto, avvocatura, notariato, farmacisti, medici, tabaccai, taxisti, e, soprattutto le università, nel senso che nemmeno un euro dei soldi pubblici deve andare a stipendiare i baroni universitari. cosicchè chi vuole iscriversi in giurisprudenza lo faccia, ma a condizione che con il pagamento della retta universitaria (minimo aumentata per 10 volte) dovranno coprirsi tutti i costi della facoltà (come in un'università privata). Di conseguenza i 18enni  faranno molta più attenzione ad investire il proprio tempo e i risparmi di famiglia.
2. O si è statalisti e allora diritto allo studio sì, ma coerentemente accompagnato dal diritto al pane; quindi  lo stato mantenga lo studente sia quando studia, che quando ha finito il corso di laurea e si ritrova disoccupato, mediante l'introduzione del reddito di cittadinanza.
Ma l'Italia è l'unica nazione al mondo che non ha il reddito di cittadinanza, che potrebbe essere erogato a metà degli iscritti all'albo degli avvocati!
Rispondi

Da: sottoscrivo.....03/11/2012 11:38:53
Fanculo le idee politiche,tanto parlano parlano, e a noi giovani sempre tutto contro, per cui voterò chi introdurrà il numero chiuso a giurisprudenza! Nessuno lo vuole introdurre non vado a votare almeno si scordano i soldi relativi al mio voto che se non sbaglio sono 3-4 euro e se facessimo tutti noi così avrebbero un bel ammanco nelle loro casse!
Rispondi

Da: Le idee politiche...03/11/2012 12:31:21
... (sempre che esistano ancora in Italia o, meglio, in Parlamento) c'entrano poco...

... il liberismo è un concetto ECONOMICO legato solo in senso lato all'istruzione... ci viene fatto credere che non sia così...

... c'entra, invece, il concetto di UGUAGLIANZA, il quale è fondato (senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali) su quello di GIUSTIZIA (che prevede anche la valutazione della meritocrazia) e, soprattutto, su quello del RICONOSCIMENTO DELLE DIVERSITÀ... peccato che in Parlamento e quelli che dovrebbero rappresentarci non lo sappiano o facciano finta di non saperlo...

... se si mandano avanti persone che nemmeno dimostrano (da subito) di essere semplicemente studiose superando (al massimo al secondo tentativo) un test d'ingresso serio (fondato sulle materie che poi verranno approfondite)... dopo TUTTI perdono anni e soldi perché si deve verificare DI NUOVO quali sono i soggetti seri dal punto di vista dello studio.

A presto.
Rispondi

Da: ...03/11/2012 13:37:29
Numero chiuso in giurisprudenza.
età massima 50 anni per iscriversi all'abo.
età massima 75 anni, poi tutti in pensione.
Incompatibilità tra iscrizione all'albo e cariche pubbliche e politiche.
Numero chiuso per accedere al tirocinio con test d'ngresso.i
Rispondi

Da: Che nervi!03/11/2012 15:22:23
Mettano il numero chiuso! Oppure liberalizzino tutto, UNIVERSITA' COMPRESE.... A che serve tenere il numero aperto cosi come è congegnato oggi? Risposta: solo per giustificare la presenza di tanti docenti universitari che il più delle volte sono al bar a prendersi il caffè! Poi si va a tagliare sui farmaci! Vergognatevi.
Rispondi

Da: bloccare l''accesso ORA!!!03/11/2012 15:27:54
e' questo che interessa al CNF. Il numero chiuso avrebbe effetto tra qualche anno, invece a loro interessa bloccare l'accesso ORA, specie dopo che il tirocinio è stato, loro malgrado , ridotto a 18 mesi.

La controriforma forense ha 1 solo obiettivo: inasprire l'esame di Stato togliendo i codici commentati (o annotati che dir si voglia): con i codici "puri" potrebbero ridurre le percentuali al15, massimo 20%, e così salverebbero da subito i loro introiti.

Ogni protesta è inutile: hanno nelle mani il poarlamento, e ora tocca solo al Senato, che ha la più alta percentuale di avvocati (sono oltre 70 su un totale di 315 senatori).

la partita è persa: chi può, vada in Spagna!!!!!
Rispondi

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