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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
10148 messaggi

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Da: O trolle12/08/2016 13:58:13
Pensa se non fosse stata un'eccellenza, quali altri sfondoni avrebbe scritto.
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Da: laurea in legge carta igienica12/08/2016 17:24:10
ALLA FINE ANCHE SE DA POSIZIONI DIVERSE LA REALTA' OGGETTIVA E' SEMPRE UNICA, PERCHE' IN ITALIA IN BASE ALLE DICHIARAZIONI DEI REDDITI ABBIAMO QUASI 100.000 AVVOCATI FALLITI CHE PARTECIPERANNO AI PROSSIMI CONCORSI DI CANCELLIERE E ALL'INPS

Da:     12/08/2016 9.53.08
Per diventare avvocato ricco secondo me non è necessario essere bravo ma avere la clientela. Tanto poi,  fanno lavorare giovani bravi pagandoli poco e questi ultimi anche se sono bravi, preferiscono fare il concorso. Questa, in linea di massima, è la realtà di oggi.
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Da: ..........    12/08/2016 10.05.59
tra i requisiti per la partecipazione al concorso da cancelliere avremo: laurea in legge carta igienica, abilitazione alla professione di avvocato fallito, dichiarazione in carta semplice in cui il candidato ammette di essere un fallito.
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Da: 13/08/2016 04:31:33
               
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Da: ..........13/08/2016 12:35:59
Che oggi i titoli di studio siano carta straccia è un dato di fatto...
nella PA non si assume più (ed è giusto che sia così)...
Nella libera professione c'è una inflazione di giovani avvocati che non hanno nessuna speranza...
Rispondi

Da: ......................13/08/2016 19:58:51
ma quali sono i concorsi da fallito? e quali i concorsi di serie A?
Rispondi

Da: Alarico1 13/08/2016 20:11:28
Notariato magistratura banca d'Italia
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Da: ......................13/08/2016 21:04:05
aggiungerei pure la carriera prefettizia...
il resto dei concorsi è per laureati falliti.
Rispondi

Da: io aggiungerei14/08/2016 14:26:36
La carriera diplomatica i cui concorsi sono aperti anche ai laureati in giurisprudenza, ma lo superano i veri cervelloni.
Rispondi

Da: ......................14/08/2016 15:18:59
quindi concludendo.... inps, agenzia delle entrate, inail , ministeri vari, enti locali ecc... è tutta roba da falliti..
Rispondi

Da: Conclunendooo concludendooo14/08/2016 15:30:42
Bocchino con grappaa
Rispondi

Da: io aggiungerei14/08/2016 19:31:18
INPS, agenzia entrate, inail, per diventare funzionari basta la laurea triennale, oppure un concorso interno per impiegati muniti di diplomata di maturità.
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Da: ......................14/08/2016 19:58:44
no dai, questi sono da falliti...
Rispondi

Da: grillini falliti15/08/2016 13:53:23
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/13/roma-polemiche-sullo-stipendio-del-capo-di-gabinetto-della-raggi-a-milano-sala-ha-speso-quasi-il-doppio-con-due-nomine/2973466/

Pd all'attacco sul compenso di 193mila euro a Carla Raineri. Il capigruppo grillino in Senato Lucidi: "Democratici, doppia morale e doppi stipendi. Fucito, il predecessore, guadagnava 263mila euro". Ecco nomine e spese dei neo sindaci di Milano e Torino. E come funziona la legge per le nomine dei ruoli nei comuni

Carla Romana Raineri guadagnerà 193mila euro come nuovo capo di gabinetto del sindaco di Roma Virginia Raggi: troppo? Per il Partito democratico non ci sono dubbi, tanto che sulla nomina ha attaccato il M5s, accusato di spendere più dei predecessori. In giornata, però, è arrivata la smentita del Movimento 5 stelle. Stefano Lucidi, capogruppo grillino al Senato, ha ribaltato i numeri forniti dai democratici, secondo cui i quattro capi di gabinetto precedenti guadagnavano molto meno della Raineri. Nella fattispecie - ha scritto il deputato dem Marco Palumbo - "Basile 180mila euro (Alemanno), Basile 75mila (Alemanno), Fucito 73mila (Marino). Raineri nuovo capo di gabinetto 193mila. Grazie Virgi per lo spreco…". E mentre l'ex magistrato della Corte d'Appello di Milano ha spiegato che "al Campidoglio ci rimette", Lucidi ha definito ipocriti gli esponenti del Pd perché "fanno finta di dimenticarsi che mentre la Raineri percepisce un solo stipendio in linea con il suo precedente incarico da magistrato, il capo di Gabinetto del sindaco Marino (Pd), Luigi Fucito guadagnava ben 263mila euro lordi sommando lo stipendio di 190mila euro da funzionario del Senato ai 73mila euro in Campidoglio. Pd, doppia morale e doppi incarichi".

Da Milano a Roma passando per Torino: nomine, assunzioni, stipendi, strategie
Al netto della polemica e della matrice politica delle accuse, come si sono mossi in tema di nomine gli altri neo sindaci delle grandi città eletti ai ballottaggi dello scorso giugno? A Milano il primo cittadino Beppe Sala (Pd) ha nominato sia un nuovo capo di gabinetto che un nuovo city manager. Una pratica assai diffusa con l'insediamento della nuova squadra di governo, con il sindaco che mette uomini di fiducia in ruoli di importanza strategica. Nel capoluogo lombardo è il caso di Mario Vanni, avvocato, 33 anni, ex tesoriere del Pd meneghino nonché coordinatore della comunicazione e delle attività di promozione politica nella campagna elettorale dell'ex manager di Expo. Lo stipendio del professionista? Intorno ai 140mila euro. Un bel risparmio rispetto ai 193mila euro della Raineri, ma un costo non di poco conto se si considera che il successore di Pisapia ha nominato immediatamente anche un nuovo city manager (incarico non assegnato da Virginia Raggi). Trattasi di Arabella Caporello, 43 anni, marchigiana di nascita ma milanese d'adozione, fondatrice del circolo Pd della Pallacorda e renziana di ferro. La nuova city manager potrà arrivare a guadagnare 210mila euro: 180mila di fisso e 30mila di benefit al raggiungimento di determinati obiettivi. In tutto, quindi, Sala spenderà intorno ai 350mila euro per due ruoli chiave nell'amministrazione della città. Tanto? Poco? Per chi conosce il funzionamento delle macchine comunali delle grandi città si tratta di cifre in linea con gli emolumenti standard per i ruoli interessati. Diverso il caso di Torino, dove la sindaca Chiara Appendino ha mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale e ha tagliato del 30% lo spoil system del predecessore Piero Fassino: via il portavoce dell'ex primo cittadino, il direttore generale, il capo di gabinetto, il coordinatore della segreteria, il responsabile marketing e turismo e altri dirigenti comunali. "Con questi soldi costituiremo un fondo da 5 milioni di euro per inserire i giovani nelle piccole e medie imprese" ha spiegato il nuovo sindaco di Torino. Strategie. Se giuste o sbagliate  è presto per dirlo.
Rispondi

Da: ..................16/08/2016 19:37:02
basta frignare, impegnatevi nella professione!
Rispondi

Da: ..............17/08/2016 12:03:15
sono scarso...
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Da: .......................17/08/2016 12:15:16
allora buttati in qualche concorsino per chi ha fallito, pare ne esca uno da 1000 posti...
Rispondi

Da: perrymeson17/08/2016 12:31:12
Destinati a fallire sono tutti gli avvocati che mi troverò contro.
Rispondi

Da: per puntini puntini17/08/2016 13:16:03
A tale concorsino per chi ha fallito di 1000 posti di cancellieri, gli avvocati che parteciperanno supereranno le centomila unità.
Rispondi

Da: laurea in legge carta igienica18/08/2016 10:03:45


Delle docenti che erano con me a sostenere lo scritto nella stessa sede era stata ammessa solo un'insegnante che ricordo molto bene per la data di nascita ('65), perché era molto preoccupata perché ancora precaria e per il fatto di non aver mai saputo l'inglese e perché aveva lasciato in bianco una risposta ...ma come era possibile che fosse stata ammessa?!...facendo due conti...come è possibile?

Ora si pone il problema per me su cosa fare in futuro. Il mio lavoro e la mia vocazione sono la scuola primaria, i risultati dei miei bambini e la stima dei colleghi sono stati la mia magra consolazione. Sono abilitata con il diploma magistrale 2001, a cui ho aggiunto una laurea magistrale in giurisprudenza. Per poter partecipare ad un prossimo concorso per le primarie dovrò probabilmente prendere una seconda laurea di 5 anni in scienze della formazione per un'abilitazione che già possiedo  dover comunque partecipare ad un concorso
Rispondi

Da: avvocato fallito18/08/2016 10:57:51
ma il concorso dei 1000 falliti quando esce? non vorrei che fosse una bufala estiva...
Rispondi

Da: ................18/08/2016 15:43:05
esce caro il mio fallito....
Rispondi

Da: laurea in legge carta igienica18/08/2016 20:28:06
Cambia il mercato del lavoro: come deve adattarsi la formazione? È una grande domanda del nostro tempo. Interpella i giovani, i genitori, i professori dal liceo ai master universitari. Rapidità e profondità dei cambiamenti creano incertezze e al tempo stesso possono aprire nuove opportunità. Dal mio osservatorio americano mi trovo al centro di un dibattito intenso. Anche l'economia più avanzata del pianeta cerca risposte nuove, sperimenta percorsi formativi, per tener dietro al ritmo di un'evoluzione tumultuosa che nessuno governa dall'alto.



Ci sono mestieri che deperiscono o vengono declassati nella gerarchia economica e quindi offrono carriere e remunerazioni meno attraenti. Nuovi mestieri crescono al punto che per riempire i posti bisogna attirare talenti dall'estero. L'incertezza è accentuata dai tempi lunghi degli investimenti nell'istruzione. Dal lato della domanda: un giovane che sceglie oggi una facoltà, godrà i frutti della sua scelta fra quattro, magari sette anni, quando il paesaggio economico e professionale potrebbe essere cambiato. Dal lato dell'offerta: i governi, le università, i docenti, stanno facendo scelte sulla base di un mercato del lavoro com'è, non necessariamente come sarà. Questo deve spingerci alla cautela: la futurologia non è una scienza. Dallo scenario globale si possono trarre alcune indicazioni, tuttavia.



Primo punto. Il mondo soffre di un deficit di formazione nelle materie scientifiche. Perfino gli Stati Uniti "producono" meno ingegneri, matematici, fisici, chimici e biologi di quanti ne assumono. Perciò la loro leadership tecnologica si basa su un flusso di importazione di cervelli stranieri. La classe dirigente degli Stati Uniti continua a lamentare che i neolaureati nelle Stem (acronimo che sta per Science, Technology, Engineering, Mathematics) non bastano rispetto alle richieste del mercato del lavoro. A maggior ragione in Italia. Da decenni le classifiche Ocse-Pisa dicono che nelle materie scientifiche l'Italia è indietro. Chi sceglie questi indirizzi ha una marcia in più.



Secondo punto. Formare gli imprenditori di se stessi. C'è un'obiezione a quanto scritto sopra: se i giovani italiani si formano in matematica e scienze, ma le aziende italiane sono avare di assunzioni (e di retribuzioni) in questo settore, i futuri neolaureati in "Stem" andranno a raggiungere i ranghi della nostra diaspora nella Silicon Valley californiana, o in altre zone degli Stati Uniti o del Nordeuropa. I troppo qualificati rischiano di finire dentro la fuga dei cervelli? A parte il fatto che la fuga dei cervelli non è sempre una fuga, andrebbe piuttosto considerata come una tipologia di esportazione (quindi con dei benefici per il Paese esportatore), in ogni caso l'offerta di competenze genera la domanda. Soprattutto in un'economia dove interi settori sono segnati dalla vitalità delle start-up, da lavori free-lance. È il modello Silicon Valley. Se sei un buon matematico e non trovi un'azienda che ti vuole assumere, l'azienda che ti assumerà potresti essere tu.



Terzo punto: le lingue. Siamo un Paese ancora troppo poco poliglotta. In un'economia mondiale integrata, le lingue straniere non servono solo per chi punta a una carriera internazionale. Molte attività domestiche, dal turismo alle piccole aziende esportatrici, hanno bisogno di dialogare con il mondo.

Quarto punto: la riscoperta dei mestieri antichi. È un tema sul quale gli Stati Uniti fanno autocritica. Katherine Newman, rettore della University of Massachusetts, ha dedicato un recente saggio (Reskilling America: Learning to Labor in the 21st Century) alla necessità di reinvestire nella formazione tecnico-artigianale. Tutti i Paesi ricchi hanno un deficit di bravi elettricisti, idraulici, artigiani del sistema-casa (rifiniture di muratura, piastrelle, pavimentazioni, ecc.). Sono mestieri antichi, in alcuni dei quali esiste una tradizione italiana di eccellenza. Possiamo rispondere al deficit importando immigrati, ma non si vede perché i giovani italiani debbano escludere queste filiere. La riscoperta della manualità è un fenomeno culturale importante, è giusto che entri negli orizzonti della formazione. Si estende al rilancio dell'agricoltura, altro settore dove il made in Italy ha un'immagine forte, e che può offrire percorsi di carriera ricchi di soddisfazioni: basta pensare agli "scienziati" del vino.



Quinto punto: studiare gli scenari demografici. È difficile prevedere come si evolverà l'economia tra vent'anni. Salvo per un aspetto. L'invecchiamento della popolazione è una certezza. Ragionare sulle conseguenze è utile anche per i giovani. Quali bisogni cresceranno? Finora abbiamo un boom di domanda per dei servizi preziosi ma poco retribuiti come la badante. Qualcuno ha cominciato ad accorgersi che nelle carriere mediche c'è un deficit di specialisti in gerontologia… Bisogna usare l'immaginazione per capire quali mestieri qualificati saranno più richiesti.



Sesto punto: non si finisce d'imparare. Bisogna capirlo anche a vent'anni, se si vuole affrontare la formazione con lo spirito giusto. L'apprendimento dobbiamo considerarlo un'attività destinata a ripetersi, rinnovandosi, in tutte le età della vita. Non è più la logica del "titolo di studio", quella che conta.
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Da: diritto allo studio negato19/08/2016 10:07:41

Duemila candidati in più per il test di Medicina, ma ci sono 300 posti in meno

Oltre ottantamila aspiranti universitari per le prove di settembre nelle quattro facoltà a numero chiuso. In quattro stagioni il 25 per cento di matricole mediche in meno
di CORRADO ZUNINO
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29 luglio 2016
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Duemila candidati in più per il test di Medicina, ma ci sono 300 posti in meno
ROMA - Sono 80.843 i candidati ai test universitari dei quattro corsi ad accesso programmato nazionale (altrimenti detti "a numero chiuso"). Solo per la prova di Medicina e Odontoiatria le domande sono 62.695, 2.056 in più dell'anno scorso. Il dato è significativo perché per Medicina si sono ristretti i posti disponibili. Il ministero dell'Istruzione quest'anno ne ha messi a disposizione 9.224, 306 in meno rispetto ai 9.530 della scorsa estate.

C'è stato un lieve incremento dopo le proteste degli universitari, ma la cifra definitiva significa che, comunque, al primo anno di Medicina sarà ammesso un aspirante ogni sette.

L'anno scorso - stagione 2015-2016 - l'iscrizione al test nelle facoltà italiane di Medicina aveva toccato il minimo storico: 60.639 aspiranti matricole. Un crollo verticale dopo che nel 2013 si era toccato il primato di richieste dall'introduzione del numero chiuso (1990): 84.165 domande, appunto. Il saldo in questi ultimi quattro anni resta negativo di oltre 21 mila candidati medici, oltre il 25 per cento.

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Da: 19/08/2016 19:18:34
             
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Da: avvocato affermato19/08/2016 19:26:04
che tristezza oggi sul forum, quei discorsi su quei 1000 posti.. li vogliono gli idonei dei precedenti concorsi da falliti ,  li vogliono pure i i nuovi falliti appena usciti dall'università.....tra un pò faranno a cazzotti
che strazio...
povera italia...
non fate gli avvocati, non è cosa per voi...
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Da: diritto allo studio negato20/08/2016 09:28:18

Purtroppo, mi sono resa conto che la difficoltà di questi test di medicina sia superiore alle capacità di un qualsiasi ragazzo liceale. Le conoscenze e le abilità richieste sembrano essere più adatte a un laureando piuttosto che a un diplomato. Come riuscire ad avere la preparazione adatta per potere superare questi test tanto temuti?

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Da: diritto allo studio negato20/08/2016 09:29:41
http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/caro-mattarella-intervenga-contro-i-test-di-medicina/
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Da: ...........20/08/2016 12:09:44
che c'entra medicina con questa discussione?
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Da: Non tanto la medicina20/08/2016 12:55:54
quanto la psichiatria c'entra con questa discussione.
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Da: ...........20/08/2016 12:58:49
solo i migliori devono fare gli avvocati potendo così far parte dell'illuminata casta avvocatizia...
gli scarsoni non li vogliamo, facessero i concorsini da sfigati...
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