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Esame avvocato Spagna
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Da: Carlos I | 06/02/2014 15:00:02 |
per me? Per me non solo in contrasto col libero mercato, per me è in contrasto con la legalità , con la trasparenza, con il libero esercizio dei diritti e altro ancora. Ma la Corte non si occuperà di questo | |
Da: harco | 06/02/2014 16:39:48 |
Io vorrei fare da me e presentare l'istanza al ministero per chiedere al momento la resolucion... poi attendere per vedere gli sviluppi ( se occorrerà master o meno) e poi eventualmente iscrivermi a qualche università ( tramite agenzia) per ottenere la credencial... qualcuno può indicarmi la strada da percorrere per poter presentare istanza? occorre andare sul posto, oppure la si può spedire dall'italia? grazie in anticipo per l'aiuto | |
Da: harco | 06/02/2014 16:39:54 |
Io vorrei fare da me e presentare l'istanza al ministero per chiedere al momento la resolucion... poi attendere per vedere gli sviluppi ( se occorrerà master o meno) e poi eventualmente iscrivermi a qualche università ( tramite agenzia) per ottenere la credencial... qualcuno può indicarmi la strada da percorrere per poter presentare istanza? occorre andare sul posto, oppure la si può spedire dall'italia? grazie in anticipo per l'aiuto | |
Da: pasajero -banned!- | 06/02/2014 17:15:59 |
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Da: pasajero -banned!- | 06/02/2014 19:35:21 |
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Da: pasajero -banned!- | 06/02/2014 19:47:29 |
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Da: abogados | 06/02/2014 19:55:32 |
parliamo di cose serie. guardate cosa mi è arrivato nella email. il cnf si prepara allo scontro finale!!! COMUNICATO STAMPA Abogados e abuso del diritto europeo, rilevazione CNF: il 92% degli avvocati iscritti nell'elenco degli avvocati "stabiliti" è di nazionalità italiana L'82% ha conseguito il titolo in Spagna; il 4% in Romania. L'11 febbraio presso la Corte di Giustizia Ue l'udienza sui rinvii pregiudiziali sollevati dal Consiglio Nazionale Forense. Mascherin:"Il mercato non può predominare a tutti i costi. La tutela dei diritti dei cittadini richiede competenza e professionalità . Occorre fermare gli eventuali abusi e affermare il corretto principio di circolazione e concorrenza tra i professionisti " Roma 6 Febbraio 2014. Abogados o Avocat solo di nome ma con la nazionalità italiana. Il fenomeno della via "spagnola e della via "romena" per l'accesso alla professione forense, eludendo l'esame di abilitazione nazionale, ora hanno una chiara quantificazione, poco rassicurante. Una rilevazione effettuata presso tutti i Consigli dell'Ordine da parte dell'Ufficio Studi del CNF ha accertato che ben il 92% degli avvocati iscritti nell'elenco degli avvocati stabiliti sia di nazionalità italiana. Tra questi l'83% ha conseguito il titolo in Spagna e il 4% in Romania. In numeri assoluti, su un totale di avvocati stabiliti pari a 3759, 3452 sono di nazionalità italiana. Gli Ordini forensi che contano il maggior numero di avvocati "stabiliti" di nazionalità italiana, iscritti nell'elenco speciale, sono Roma (1058), Milano (314), Latina (129) Foggia (126). I dati, ad avviso del CNF, fanno emergere chiaramente come la Direttiva comunitaria cosiddetta "di stabilimento" sia diventata lo strumento utilizzato da parte di tanti aspiranti avvocati italiani per eludere la disciplina interna ed, in particolare, per sottrarsi all'esame necessario per poter acquisire la necessaria abilitazione all'esercizio della professione forense in Italia. La direttiva sul diritto di stabilimento (Direttiva 98/5/CE recepita in Italia con il D. Lgs. 2 febbraio 2001 n. 96), in particolare, consente agli avvocati "comunitari" di svolgere l'attività forense in uno Stato europeo diverso da quello nel quale gli stessi hanno conseguito il titolo professionale. L'obiettivo, condivisibile, è quello di promuovere la libera circolazione degli avvocati europei che sono chiamati "stabiliti" nei Paesi ospitanti. In Italia devono iscriversi in un elenco speciale tenuto dagli Ordini forensi. "Negli ultimi si è assistito alla nascita di molteplici associazioni e/o scuole volte unicamente ad assistere il candidato nell'iter volto a ottenere il titolo abilitativo all'estero" si legge nel dossier del CNF. Un fenomeno dai risvolti anche pochi chiari in quello che è diventato un "mercato" dei titoli professionali europei e delle abilitazioni, che ha già sollevato l'attenzione anche dei Media. "E' evidente che queste pratiche falsano la corretta concorrenza tra avvocati nei Paesi Ue, ma soprattutto mettono a rischio i diritti dei cittadini che si affidano a questi professionisti per la loro tutela", spiega Andrea Mascherin, consigliere segretario del CNF. "I giovani aspiranti avvocati italiani, che seguono la corretta procedura dell'esame di abilitazione, sono svantaggiati rispetto a coloro che ottengono il riconoscimento di un titolo acquisito all'estero con scorciatoie e furbizie". A ben vedere, poi, questi ultimi sono esposti ad abusi "commerciali", a pratiche commerciali scorrette, a pubblicità ingannevole, da parte di agenzie, società , associazioni che millantano risultati immediati con messaggi ingannevoli tipo "diventa avvocato senza fare l'esame", magari ad alti costi. Ultimo rischio, ma certo il più rilevante, è che tale una crescita patologia mette a rischio la qualità professionale delle prestazioni professionali e dunque i diritti dei cittadini". ABUSO DEL DIRITTO E RINVIO PREGIUDIZIALE ALLA CORTE UE. Il CNF da anni monitora il fenomeno, ed ha compiuto diverse attività a diversi livelli. Da ultimo, un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia delle Comunità europee, sul quale l'11 febbraio si terrà l'udienza (cause Torresi C-58/13 e C-59/13). Il ricorso alla Corte Ue mira a far stabilire, una volta per tutte, se tali pratiche (cioè acquisire la laurea in giurisprudenza in Italia, trasferirsi in Spagna per ottenere il titolo di abogado e poi tornare in Italia e chiedere la iscrizione "automatica" all'elenco speciale degli avvocati stabiliti) costituiscano "abuso del diritto" alla luce dei principi del Trattato Ue. ATTIVITA' DEL CNF. Nel 2011 il CNF ha anche ha presentato un esposto all'Antitrust per la pubblicità ingannevole effettuata dal CEPU, ottenendo dapprima e in via cautelare, l'interruzione di quelle promozioni via Internet, e poi la condanna al pagamento di una multa di 100 mila euro. In secondo luogo, già nel 2009, il CNF aveva invitato con un parere i Consigli dell'Ordine a valutare con attenzione le richieste di iscrizione nell'elenco degli avvocati "stabiliti", non limitandosi a un controllo formale delle domande di iscrizione ma verificando tutti gli elementi utili a verificare che non ci fosse abuso del diritto. Con riferimento al fenomeno dalla Romania, avuto notizia di enti non qualificati che si autopromuovevano come competenti a rilasciare titolo di avocat, con un evidente rischio anche per i giovani che ad essi si rivolgevano, il CNF si è attivato insieme con il Ministero della Giustizia presso le autorità rumene, perché fosse identificata senza rischio di confusione l'autorità nazionale competente a rilasciare il titolo di avocat, che potrà essere riconosciuto in Italia. | |
Da: abogados | 06/02/2014 20:01:28 |
francamente l'ipotesi di concorrenza sleale è veramente una cavolata: io devo fare l'esame in italia in ogni caso perchè se un paese estero ha un esame ritenuto (da chi poi) più facile allora lederei i colleghi????????? ma hanno una vaga idea di cosa voglia dire il termine "concorrenza sleale"? mah... diciamo che non capisco perchè in questo momento abbiano diffuso un comunicato stampa di questo genere, con il rischio di fare brutta figura martedì prossimo... a meno che loro sappiano qualcosa che noi non conosciamo ancora... p.s. VAI LILLO, azzanna mascherin, digli che è volgare, deliquenziale e dialettale, attacca! mordi!!!! | |
Da: pasajero -banned!- | 06/02/2014 20:11:49 |
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Da: pasajero -banned!- | 06/02/2014 20:24:28 |
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Da: cri1974 | 06/02/2014 20:40:33 |
Ragazzi non vorrei pensare che questo comunicato stampa visibile sul sito del CNF con data 6 febbraio, quindi di oggi, sia il presagio di una sentenza già scritta....vi ricordo che il neo presidente della CCBE e un italiano nonché ex consigliere del CNF!Maaaaaaa!!Di più non aggiungo....! | |
Da: pasajero -banned!- | 06/02/2014 20:51:24 |
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Da: pasajero -banned!- | 06/02/2014 20:55:47 |
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Da: pasajero -banned!- | 06/02/2014 20:55:52 |
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Da: pasajero -banned!- | 06/02/2014 21:18:31 |
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Da: common law | 06/02/2014 21:26:30 |
Il motivo per cui il CNF ha pubblicato il comunicato stampa è ovvio: porre l'attenzione dei media sulle proprie ragioni così da coartare la decisione della Corte attraverso i predetti media. la questione posta nel comunicato è sostanzialmente una: gli abogados farebbero concorrenza sleale a chi vuole abilitarsi con l'esame "classico". Peccato che scordano un punto fondamentale: uno stabilito non è un ordinario quindi concorrenza sleale di cosa? Per esservi concorrenza sleale si dovrebbe dire che lo stabilito è eguale all'ordinario... e su questo la Corte ha già ripetutamente risposto. Che poi lo stabilimento sia negato a chi torna nel paese di cittadinanza per stabilirsi è una cosa che veramente non sta in piedi: la direttiva esclude in assoluto che ci si riferisca alla cittadinanza; essa parla solo di abilitazione in altro Stato. Giuridicamente questo comunicato fa acqua da tutte le parti; peraltro Il CNF ha fatto una domanda precisa all Corte e cioè chiede di rendere inefficace l'art. 3 così da poter cercare le perove sull'abuso del diritto. Quindi, a meno che la Corte non interpreti la direttiva nel senso che il cittadino di uno stato, laddove si abiliti altrove, torni nel paese natio commetta abuso il CNF è perdente. Per far ciò la Corte dovrebbe stravolgere i propri precedenti e la direttiva. A me sembra tanto pubblicità .. un bieco tentativo di inquinare il giudizio della corte. Da notare che nomina l'antitrust in riferimento al CEPU.. ma non la nomina in riferimento alla condanna che i coa hanno riportato dalla stessa antitrust... sleali fino in fondo. l'unica parte condivisibile del comunicato è quella riferita alle pratiche commerciali delle agenzie. Su questo la Corte potrebbe avere qualcosa da dire. Ma io non ci credo che toglieranno efficacia all'art. 3 per fare un favore al cnf... e finchè l'art. 3 esiste i coa hanno le mani legate; ciò salvo, ripeto la Corte non affermi che stabilirsi nel paese di cittadinanza costituisce abuso. Entrambe sono affermazioni forti, che di fatto vietano la libera prestazione di servizi. Sarò un'illusa ma ci credo poco... faccia attenzione il cnf alla sua stessa legittimità : il giudice che può fare rinvio pregiudiziale è solo il giudice terzo ed imparziale - vedi sentenza Wilson - : lo è il CNF? ecco un passo della Wilson: "«Tali garanzie di indipendenza e di imparzialità » , precisano i Giudici di Lussemburgo, «implicano l'esistenza di disposizioni, relative (…) alla composizione dell'organo e alla nomina, durata delle funzioni, cause di astensione, di ricusazione e di revoca dei suoi membri, che consentano di fugare qualsiasi legittimo dubbio che i singoli possano nutrire in merito all'impermeabilità del detto organo rispetto a elementi esterni ed alla sua neutralità rispetto agli interessi contrapposti». Potrà contraddirsi la Corte anche su questo? | |
Da: common law | 06/02/2014 21:29:55 |
ed ancora: un giudice terzo ed imparziale fa comunicati stampa per avallare le proprie posizioni attraverso i media o se se sta tranquillo in attesa della decisione della Corte di grado superiore? A me sembra che il cnf, se non è la cepu, ha imparato dal suo ufficio marketing... | |
Da: pasajero -banned!- | 06/02/2014 21:38:24 |
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Da: Berseker | 06/02/2014 21:51:48 |
Quoto al 100 % quanto detto da common..... Se decidono di impedire lo stabilimento questo significa non applicare l'art. 3 della Direttiva, il che equivale a togliere valore a tutta la direttiva stessa. Neanche la Corte può farlo; solo i competenti organi dell'UE, ma non certo la Corte che può solo applicare la Legge e basta. E poi di che abuso si tratta ? Ci sarebbe abuso se si esercitasse con il titolo di avvocato, ma non con quello di aboado o di advocat. Quello che fa il CNF è semplicemente una scommessa.... tutto qui... | |
Da: common law | 06/02/2014 22:07:41 |
so bene che quello che sto per scrivere ora è sogno allo stato puro... ma sarebbe bello che, per una volta, i buoni vincano e la Corte stabilisca che, invece, costituisca abuso del diritto e abuso della posizione dominante proteggere, mediante azioni illegittime, parziali, commesse al fine di tutelare gli interessi economici di pochi, l'interesse di caste che non possono trovare cittadinanza nella concezione stessa dell' essenza dell'Europa Unita. vabbè... ogni tanto è bello sognare... | |
Da: Tonimetiu | 06/02/2014 22:09:22 |
Ciao e'possibile che nessuno con riferimenti precisi a livello di procedura mi sappia dire cosa succederà martedì prossimo. Io ho intuito che ci sarà una pronuncia e non una semplice udienza . Ringrazio fin chi mi puo essere d' aiuto | |
Da: Berseker | 06/02/2014 22:10:15 |
Non lo farà ..... ma aspettiamo e vediamo.... Ciao Common.....novità ? | |
Da: Berseker | 06/02/2014 22:10:21 |
Non lo farà ..... ma aspettiamo e vediamo.... Ciao Common.....novità ? | |
Da: common law | 06/02/2014 22:15:59 |
@ tonimetiu martedì prossimo le parti esporranno le proprie conclusioni; poi potrà esserci un rinvio ad altra udienxza dove esporrà l'avvocato generale. Dopo che l'avvocato generale si è pronunciato la Corte si ritira per la decisione. @ Berseker ciao carissimo!.. a parte le solite voci di corridoio nessuna novità . Ma non credo che la corte ci metterà mesi... siamo alla vigilia oramai... | |
Da: pasajero -banned!- | 06/02/2014 22:17:51 |
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Da: Berseker | 06/02/2014 22:18:00 |
Speriamo bene.... comunque tutti sono molto cauti... a parte il CNF | |
Da: lii03 | 06/02/2014 22:23:19 |
a fortiori, va detto che l'ultima direttiva, che deve essere recepita entro due anni, modifica la 2005/36ce, praticamente stabilisce che un cittadino si abilita in uno Stato europeo e professa, in uno altro Stato, dove si ritiene più opportuno. Chiunque inizia una professione, qualunque essa sia, all'inizio non ha l'esperienza e questo è ovvio. Ed è su questa base di mancanza di esperienza, che il D.lgs sullo stabilimento prevede che l'avvocato stabilito agisca d'intesa con un professionista già abilitato e che lo stabilito, al pari dell'ordinario, abbia una copertura assicurativa. A mio avviso i motivi che spingono il CNF su questa strada sono altri, probabilmente non accettano che sta cambiando un epoca e il potere corporativo è diventato incompatibile in una democrazia europea!!! | |
Da: pasajero -banned!- | 06/02/2014 22:28:47 |
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Da: corsario | 06/02/2014 22:29:29 |
IL CNF è il Giudice che ha sollevato la questione pregiudiziale. Un giudice dovrebbe essere imparziale. Dovrebbe giudicare e basta. Tra l'altro è evidente che il cnf dovrà giudicare dopo il rinvio, dunque essere comunque imparziale. Mai visto un Giudice che emetta comunicati rilasci interviste...prima di decidere la causa. Alla faccia dell'imparzialità . Vabbè, in tutta franchezza, è un bel casino | |
Da: corsario | 06/02/2014 22:32:28 |
se fossimo rappresentati davanti alla corte (ma non lo siamo), ci sarebbe da produrre comunicato ed interviste, per dimostrare che il giudice del rinvio non è imparziale. Ma non sappiamo manco se il collega si è fatto difendere | |
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