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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: Orpo22/01/2016 17:09:38
Scusa la franchezza!

Ma tu che caxxo fai dalla mattina alla sera?

Da: un covo22/01/2016 17:34:04
e soprattutto, visto che tutti che son pagati dal sindacato, tu invece lo fai per hobby e per passione?

Da: Zanetti 22/01/2016 18:31:36
Per i suoi orfani e per coloro che ne rimpiangono gli audaci interventi.
Il silenzio del sottosegretario è dovuto alle inchieste per diffamazione a mezzo web che sono in piedi presso una decina di Procure in Italia.
L'atteggiamento è giustamente prudente e credo che abbia scaricato anche qualche cattivo consigliere (funzionario trombato AdE?)

Da: La faccia come il culo..22/01/2016 19:23:43
E quell'altra ha dichiarato che il suo papà era una "brava persona". Ma mi faccia il piacere....

Il terreno di papà Boschi in odore di 'ndrangheta
Il manager nel 2010 venne indagato per estorsione e riciclaggio per l'acquisto di una fattoria: il pm Rossi archiviò tutto ma adesso rischia un'azione disciplinare. La strana compravendita e quei 250mila euro in nero

Anna Maria Greco
Roma Il procuratore di Arezzo Roberto Rossi ha fatto di tutto per non farsi salvare dal Csm. La prima bugia su Pier Luigi Boschi e Banca Etruria gli è stata perdonata, ma la seconda fa riaprire il suo caso, che sembrava avviato all'archiviazione. E non rischia solo il trasferimento d'ufficio, ma anche un'azione disciplinare.Il procuratore generale della Cassazione ha infatti chiesto gli atti al Csm, evidentemente per una preistruttoria disciplinare. Rossi, infatti, potrebbe aver violato l'obbligo di astensione dall'inchiesta su Banca Etruria ed essere accusato di dichiarazioni infedeli al Csm. Ma i suoi guai potrebbero non fermarsi qui.Perché sembra che da Arezzo stia uscendo nuovo fango dalle vecchie inchieste sul padre del ministro Maria Elena e il pm ha fatto archiviare, forse con troppa facilità. Prima di diventare procuratore e di diventare consulente di Palazzo Chigi.A cambiare le carte in tavola sono le notizie di Panorama sul fatto che il titolare dell'inchiesta su Banca Etruria quando era sostituto procuratore ha indagato Boschi nel 2010 per turbativa d'asta e riciclaggio, poi per estorsione nel 2013. A febbraio il papà viene iscritto nel registro degli indagati e Maria Elena diventava ministro, a luglio Rossi inizia la consulenza con il governo, a novembre archivia tutto.Eppure al Csm Rossi, sotto esame per la possibile incompatibilità tra il suo ruolo di inquirente del padre del ministro e la consulenza con Palazzo Chigi, disse di non conoscere nessuno della famiglia. Ieri il pm è corso ai ripari inviando una lettera a palazzo De' Marescialli, spiegando: «L'ho indagato, ma non lo conoscevo». Troppo tardi. La prima commissione aveva creduto alle sue giustificazioni quando aveva negato che papà Boschi facesse parte del consiglio «informale» della banca che rifiutò l'opa della Banca Popolare di Vicenza senza informare il Cda, mentre Bankitalia sosteneva il contrario. Una confusione tra la prima gestione Forsasari e la seconda Rosi, aveva assicurato. Ma stavolta, la fiducia ottenuta al Csm evapora. E tra i consiglieri c'è molta irritazione per la sua seconda e più pesante bugia. Ha taciuto di aver già indagato Boschi, un personaggio molto noto ad Arezzo anche al di là del ruolo politico della figlia.«Abbiamo preso tutti atto con rammarico di un ennesimo equivoco in cui sembra essere caduto il procuratore», ironizza il laico di Fi Pier Antonio Zanettin. È lui, che aveva voluto l'apertura della pratica su Rossi a chiedere ora una nuova istruttoria. La delibera assolutoria, che aspettava solo l'ok del plenum, viene sospesa. «A tutela della trasparenza e della credibilità dell'operato della magistratura la prima Commissione ha deciso all'unanimità un ulteriore approfondimento sulla vicenda Rossi, alla luce di circostanze che emergerebbero da articoli di stampa», spiegano i togati di Area Piergiorgio Morosini (relatore) e Antonello Ardituro.Gli atti sono già stati inviati al Pg della Cassazione per gli accertamenti disciplinari, mentre per verificare l'incompatibilità il Csm ha chiesto informazioni al procuratore generale di Firenze. La relazione potrebbe arrivare per la riunione di lunedì. E si potrebbe anche convocare di nuovo Rossi. Dovrà spiegare come mai ha dimenticato che 6 anni fa ha indagato Boschi (con altre 8 persone) per irregolarità nell'acquisto della grande tenuta Fattoria di Dorna per 7,5 milioni (era valutata almeno 9), da parte della coop Valdarno superiore che presiedeva, poi diventata una società di cui Pier Luigi aveva il 90 per cento e il resto era del crotonese Francesco Saporito, in odore di 'ndrangheta. E anche di aver indagato una seconda volta nel 2013 Boschi, perché un certo Apolloni che acquistò un podere della tenuta lo accusò di essersi fatto pagare in nero 250mila euro su 460 mila.

Da: ORPO SEMPLICE 22/01/2016 20:13:25
Il sindacato non m paga...purtroppo

Da: non ho capito22/01/2016 21:08:24
Ma zanetti è stato diffamato o ha diffamato ? Ossia si deve difendere oppure ha attaccato.

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Da: x orpo semplice.22/01/2016 21:28:54
Non ti danno nemmeno il rimborso spese ? Nemmeno il rimborso spese al consumo della energia elettrica dal momento che stai attaccato dalla mattina alla sera a tutte le notizie che interessano " la voce del padrone " Nemmeno un caffè. ? Nemmeno qualche mancia magari a nero ? Non ti hanno promesso nessun avanzamento di carriera nell'ambito del sindacato ? Non ti danno nemmeno la reperibilità. ? E la deperibilità qualora questo tuo gravoso impegno di confrontarti con tutti e dibattere tutti dovesse ( e speriamo no ) incidere sulla tua salute e sulla qualità della tua vita. ?

Da: ORPO SEMPLICE 22/01/2016 21:32:46
Sob... No, sono proprio rompicoglioni in proprio...però in realta ho l'agendina ed il calendario...ogni anno ( ps non dirlo in giro , ma tra cazzoni ce le scambiamo pure)

Da: studiate22/01/2016 21:38:27

- Messaggio eliminato -

Da: finalmente!!!22/01/2016 21:47:38
Senza dirigenti l'Ade non funziona!!! Basta divertirsi con i ricorsi, basta giocare!!!

Da: ORPO SEMPLICE 22/01/2016 21:48:25
Sto paio di ciuffoli....

Pier Luigi Boschi ha ricevuto due sanzioni amministrative, una per evasione fiscale l'altra per violazione delle norme anti-riciclaggio da parte dell'Agenzia delle Entrate. Questo è l'ultimo capitolo del passato del padre del ministro Maria Elena Boschi, un passato dal quale sembra esserci un flusso continuo di indagini, rapporti evitabili (l'ultimo emerso è relativo agli incontri con Flavio Carboni) che si traducono oggi in guai.

La vicenda è relativa a una compravendita effettuata nel 2007 e questa volta i personaggi con cui Boschi senior rimane invischiato non sono ex piduisti o massoni di varia risma, ma ritenuti vicini a clan mafiosi. In particolare il socio di Boschi, Francesco Saporito, è indicato dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze come uomo legato alla 'ndrangheta. Non solo. In questa nuova vicenda riappare anche il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, appena archiviato dal Csm per quanto riguarda le inchieste sulla Banca Etruria in riferimento alla posizione di Boschi che dell'istituto di credito è stato prima consigliere d'amministrazione e poi vicepresidente. Rossi nel 2011 aveva iscritto nel registro degli indagati Boschi e il suo socio Saporito per turbativa d'asta e riciclaggio per poi, però, archiviare.

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La parte iniziale di questa finestra sul passato di Boschi la ricostruisce Panorama oggi in edicola. Nel 2007 Boschi era tra i soci della cooperativa agricola Valdarno Superiore, di cui era presidente. Attraverso questa società acquista dall'Università di Firenze una importante tenuta agricola. L'intera proprietà viene poi spezzettata tra i soci. Boschi e Saporito ne acquisiscono una frazione attraverso la società Fattoria Dorna, di cui il padre del ministro detiene il 90%. Dopo qualche mese dall'acquisto la rivendono al signor Apollonio per 460 mila euro. Nel frattempo alla Procura di Arezzo arriva un esposto in cui viene ipotizzato che attorno al terreno si stanno compiendo degli "strani impicci". L'allora procuratore capo Scipio apre un fascicolo insieme al magistrato Roberto Rossi per turbativa d'asta relativo alla prima vendita, quella compiuta dall'Università di Firenze.

Gli inquirenti avviano le indagini e dispongono le perquisizioni negli uffici e nelle abitazioni di tutte le parti coinvolte dalla compravendita iniziale fino ad arrivare ai nuovi acquirenti. Quindi fanno visita anche ad Apollonio. E trovano le fotocopie di banconote per complessivi 250 mila euro. I magistrati ne chiedono spiegazione. E lui le fornisce: "Ho comprato da Boschi e Saporito per 460 mila euro ma mi hanno detto che se non versavo 250 mila euro in nero e in contanti non mi avrebbero ceduto la proprietà". Gli inquirenti, recuperato l'atto notarile, scoprono che nel rogito la cifra di vendita è registrata in 210 mila euro e non 460 mila euro. La differenza? 250 mila euro. Così la Procura di Arezzo nel 2011 manda la Guardia di finanza anche a casa di Boschi e Saporito. Prendono l'intera documentazione. E trovano i riscontri del pagamento in nero. Aprono un fascicolo per estorsione a carico dei due.

Non solo: inizialmente ipotizzano a carico di Boschi - titolare del 90% della società - anche i reati di evasione fiscale e violazione della norma anti-riciclaggio. Si rivolgono all'Agenzia delle Entrate per gli accertamenti, ma scoprono che l'importo di 250 mila euro non può essere attribuito interamente a un socio ma deve essere diviso tra i titolari della società e che così facendo, frazionando cioè la cifra, in base all'articolo 4 della legge 74 del 2000 le singole parti contestabili sono inferiori al tetto previsto per il reato penale. Quindi i magistrati soprassiedono e, infine, archiviano anche l'estorsione.

Ma l'Agenzia delle Entrate va avanti. E apre due procedimenti amministrativi: uno per evasione fiscale e uno per violazione della norma anti-riciclaggio. Boschi paga subito le due sanzioni ed esce dalla società. L'inchiesta della Procura di Arezzo, come detto, è stata archiviata e anche questa vicenda sembra chiusa. Ma riemerge oggi che la figlia Maria Elena è diventata ministro.

da Il Fatto Quotidiano del 21 gennaio 2016

di Davide Vecchi | 21 gennaio 2016

Da: Giobbino23/01/2016 07:55:13
http://fiscoequo.it/2015/attualita/item/1429-intervista-a-maria-cecilia-guerra-governo-strizza-l-occhio-all-evasione-agenzie-intervenire-subito.html

Da: Chiaro 23/01/2016 09:58:37
La senatrice dovrebbe sapere che i dirigenti vengono reclutati con concorso.
Ma di che parliamo di fisco equo e cecilia guerra ?
Abbiamo una costituzione e le leggi.
Si dovrebbero preoccupare dei 40 mila lavoratori che non hanno uno straccio di carriera e viene negato loro la possibilità di fare un concorso.
La paralisi dell agenzia non si è verificata, grazie a tutti i funzionari e non certamente a quelli venivano incaricati, cara cecilia.
Su fisco equo che vi aspettate? Sono di parte.

Da: Chiaro 23/01/2016 09:59:38
Sono di visco

Da: Tutti inattendibili 23/01/2016 10:29:50
Zanetti querelato?
Consigliere scaricato?
Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahah.....

Quante stronzate.....quante puttanate.....ne riparliamo il 28 febbraio e vorrei vedere in faccia quel demente che scrive minchiate a raffica nemmeno si trattasse di un Kalashnikov di cazzate.....ahahahahahahahahahahahahahahahah........

Da: x Cecilia Guerra23/01/2016 10:42:23
Certo che le esperienze di lavoro possono essere utili ai fini delle valutazioni, ma normalmente esse sono soggettivamente utili al candidato per meglio rendere ed emergere in una prova concorsuale seria. Riconoscere valore oggettivo alle esperienze lavorative degli incaricati illegittimi ed incostituzionali sarebbe come dire: "Sono diventato ricco rubando, ma ormai è roba mia e me la tengo". Scusate se è poco, ma ancora temete di perdere un patrimonio di scienza tanto raro?? Chi prendete in giro?? Gli incarichi sono stati conferiti, sotto gli occhi e lo sguardo impotente di tutti i dipendenti, arbitrariamente, commettendo in moltissimi casi, grossolani errori di valutazione ed ingenerando una diffusissima e scoraggiante comune convinzione di  una "ingiustizia legalizzata". Non è invidia! Non è rosicare! E' semplicemente la triste sensazione di essere capitati in mano a gente che ha voluto precludere ogni possibilità di carriera ad una stragrande maggioranza del personale direttivo che è quella che nell'AE tira quotidianamente la carretta con competenza, preparazione, dedizione e convinzione dell'importanza civica del ruolo rivestito, ricevendo in cambio appena un terzo della retribuzione di chi, senza dimostrati meriti, è stato preposto a sorvegliare, di fatto solo la quantità del prodotto e non la sua qualità!!!
La realtà è stata questa e le chiacchiere stanno a zero perché quando si ritiene di essere portatori di sani e giusti principi bisogna essere attrezzati mentalmente e psicologicamente per applicarli secondo regole di giustizia e di equità e nello specifico, tenuto conto della percentuale degli "eletti" è molto difficile dimostrare di averle rispettate, scegliendo "a volo" tra migliaia di potenziali aspiranti.  In particolare i termini "legalità" ed "equità" fanno molta scena nel logo di certe associazioni nostalgiche, ma all'atto pratico e col senno di poi sembra proprio che siano state di fatto sconosciute sia la "legalità" che l' "equità" creando una irreparabile sperequazione tra il personale ed un malcontento ed una frustrazione che non sono proprio sintomatici di sana ed efficace gestione!!
Insomma, si poteva fare a meno della buffonata degli incarichi a vita conferiti solo a "chi dico io"!!

Da: bla bla bla23/01/2016 11:15:44
la madia la riforma se la porta via

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Diritto & Rovescio
Quando il ministro della p.a., Marianna Madia, venne eletta giovanissima parlamentare, aveva, come titolo esclusivo, quello di essere «la figlia di un amico scomparso di Walter Veltroni», che allora contava molto nel partito. I giornalisti le chiesero le credenziali. E lei, con molta onestà, disse: «Non so niente ma imparerò». A giudicare dalla risposta data adesso in tv a Corrado Formigli si constata che la Madia (anche se nel frattempo è diventata ministro di un dicastero strategico) sta ancora imparando. Nel senso che non sa nemmeno come siano fatte le sue leggi. «Che fine fanno i dirigenti che non licenziano i dipendenti assenteisti dichiarati?». La Madia, un po' imbarazzata, risponde: «È il dirigente stesso che viene licenziato e può essere perseguito per reato penale». «Può essere arrestato?», replica l'intervistatore. «Eh... è reato penale... quindi... sì», risponde la Madia, che non sa che molti reati previsti dal codice penale non prevedono alcun arresto e che, in questo caso, è previsto il licenziamento, non l'arresto.

Da: ORPO SEMPLICE 23/01/2016 11:22:23
Se costituisce come figura nello schema di ddl, non ha sbagliato di tanto

Dispositivo dell'art. 328 Codice Penale
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta (1) un atto del suo ufficio (2) che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.
Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a milletrentadue euro. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa (3).

Note
(1) Il comma primo disciplina il reato di rifiuto di atti urgenti, la cui rilevanza è limitata a tassative ragioni d'urgenza di compiere l'atto tra cui rientrano ad esempio i sequestri obbligatori amministrativi, la confisca amministrativa, gli ordini di distruzione degli immobili abusivi, gli ordini di scioglimento delle manifestazioni vietate, la sospensione e la revoca della patente di guida, gli ordini di non circolare su determinate strade.
Questo dunque si consuma quando l'inerzia ha compromesso l'adozione efficace dell'atto urgente. In merito all'urgenza parte della dottrina ritiene che occorra distinguere tra termine perentorio in cui si ha una vera e propria omissione e termine ordinatorio in cui si avrebbe mero ritardo, in quanto l'atto può essere ancora compiuto e può esplicare i suoi effetti tipici.

(2) Rilevano solo gli atti esterni e quelli a rilevanza esterna, non invece gli atti interni cosiddetti organizzativi.

(3) Il comma secondo punisce invece la condotta di omissione non motivata di atti richiesti. Questa ovviamente non si realizza qualora il procedimento si sia concluso senza adozione espressa dell'atto in virtù del silenzio-assenso, previsto all'art. 20, comma 1, della l. 7 agosto 1990, n. 241. Dunque perchè vi sia omissione è necessario il ricorrere di tre requisiti: la richiesta formale dell'interessato, il mancato compimento dell'atto entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta (termine previsto dalle norme amministrative) e la mancata esposizione dell'interessato, nello stesso termine, delle ragioni del ritardo.

Da: ORPO SEMPLICE 23/01/2016 11:25:19
Magari non Sa! La differenza tra multa ammenda arresto e reclusione...ai fini della classificazione dei reati..
Sempre da scienze politiche parte...

Da: X x cecilia guerra 23/01/2016 12:30:18
Parole sacrosante

Da: Zanettli23/01/2016 15:06:20
Non Zanetti ma querela verso ignoti....
Ma la faccia sul sito era la sua!
Scelta civica ha diffamato, se per mandato di Zanetti (che ci ha messo la faccia) si vedrà
Lui non parla più , intanto, e qualche suo cattivo consigliere del cavolo che scrive su questo forum e che è stato sgamato/a è in un mare di guai

Da: X Zanetti 23/01/2016 15:52:14
Ma per favore

Da: Zanetti 23/01/2016 16:20:20
Si vedrà

Da: Zanetti 23/01/2016 16:21:26
Intanto zitto e muto

Da: X Zanetti 23/01/2016 16:32:22
Fatti curare

Da: Zanetti 23/01/2016 16:48:49
Cercati un buon avvocato perché io sono tra i querelanti
Intanto zitta e muta

Da: Tutti inattendibili 23/01/2016 18:16:29
Querela per cosa? Se è possibile saperlo e non si tratta del solito segreto tipico da forum....

Da: Zanetti 23/01/2016 19:03:59
Diffamazione a mezzo web
Ciao ciao

Da: ORPO SEMPLICE 23/01/2016 20:03:54
??

Da: un covo23/01/2016 20:29:55
Avevo sempre sentito dire che si deve stare attenti alle querele perché poi, se era la verità, sono cazzi con le controquerele...mi siedo sul divano coi pop corn.

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