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Ma c'è lavoro in Italia ? altro che ripresa.....
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Da: geko27/04/2011 12:09:12
aggiungo un ulteriore particolare: il mio ente ha rifiutato piu volte l'inserimento di stagisti, dicendo che non può permettersi una spesa del genere quando gli stagisti vengono puntualmente sottopagati.
Personalmente mi piange il cuore a vedere e vivere una situazione del genere, quando ci sono migliaia di laureati con tanto di 110/110 disoccupati e disperati, o sprofondati nel precariato piu totale.

Da: ...27/04/2011 13:08:32
grazie geko.... per la tua testimonianza.... purtroppo essere laureati disoccupati e disperati dopo tanto sacrificio è durissima...

Da: bnm27/04/2011 13:37:36
secondo me stiamo sprofondando in una sorta di medioevo moderno, dove l'istruzione non conta nulla e la dignità lavorativa di una persona vale meno di zero. Invece di evolvere stiamo regredendo in maniera spaventosa. Bisogna veramente stare attenti a quello che succede al giorno d'oggi, è una situazione che può diventare potenzialmente pericolosa x tutti

Da: talpa29/04/2011 21:12:27
oggi ho sentito il TG5 dove dicevano che la disoccupazione aumentava, c'era anche un aumento delle assunzioni, ma non capisco perchè dicono queste cazzate...come si fa ad avere l'aumento degli occupati quando c'è anche l'aumento dei disoccupati....bohhhhh mistero italiano....una Tv di regime!!!! sembra di stare nei paesi ex comunisti.....boh qui siamo messi male!!!!!

Da: talpa29/04/2011 21:40:41
che prese per culo in questo paese....

Da: .......30/04/2011 12:54:05
Crisi/ Allarme Cgil, con inattivi e Cig esplode disoccupazioneSabato, 30 Aprile 2011 - 12:03
Le percentuali sullo stato in cui versa il mercato del lavoro non raccontano tutto. Ne e' convinta la Cgil secondo la quale alcune rilevazioni diffuse recentemente dall'Istat relative alla situazione occupazionale registrata lo scorso anno, ''restituiscono una versione piu' realistica sull'andamento del nostro paese e su come ha pesantemente inciso la crisi, anche in termini di scarsa crescita economica e crollo dei consumi''. Eppure, sostiene il sindacato rilanciando le ragioni dello sciopero generale del 6 maggio, ''manca ancora un tassello, ovvero la platea di lavoratori in cassa integrazione''. L'istituto di statistica ha infatti reso nota la cifra di un esercito di scoraggiati pari a 1,5 milioni di italiani che sarebbero disponibili a lavorare ma non cercano attivamente lavoro perche' convinti di non trovarlo. Un numero che andrebbe sommato ai 2,1 milioni di disoccupati ufficiali. Nel complesso, come certifica l'Istat, coloro che si percepiscono in cerca di occupazione sono 4.397.000. Una platea fatta di disoccupati e scoraggiati che, attraverso una elaborazione dell'Osservatorio Cig della Cgil Nazionale, ''porta il dato di disoccupazione relativo al 2010, pari all'8,42%, al 16,55%''. Inoltre, considerando i cassintegrati a zero ore registrati lo scorso anno, pari a oltre 576 mila persone, secondo l'Osservatorio della Cgil ''si determina una percentuale complessiva di disoccupazione e inattivita' del 18,32%''.

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Da: .......30/04/2011 12:58:35
Disoccupazione in aumento in Italia. Secondo i dati diffusi dall'Istat i senza lavoro a marzo ammontano all'8,3% con una lieve crescita rispetto all'8,2% del mese precedente. Dopo la riduzione registrata a febbraio, aumenta anche il tasso di disoccupazione giovanile che sale di 0,3 punti percentuali, posizionandosi al 28,6%.

Nel confronto con l'anno precedente l'occupazione e' in crescita dello 0,6% (+141 mila unita'). L'aumento registrato nel mese e' dovuto sia alla componente maschile, sia, e soprattutto, a quella femminile. Lo rileva l'Istat. Il tasso di occupazione e' pari al 57,1%, in aumento di 0,3 punti percentuali sia rispetto a febbraio sia a marzo 2010. Anche il numero dei disoccupati (pari a 2.071 mila) registra una crescita del 2% rispetto a febbraio (+40 mila unita'). L'aumento riguarda sia la componente maschile sia quella femminile. Su base annua il numero di disoccupati diminuisce del 2,5% (-53 mila unita'). Dopo la lieve flessione di febbraio, spiega l'Istat, il tasso di disoccupazione risale di un decimo di punto e si attesta all'8,3%. Su base annua si registra invece una diminuzione di 0,2 punti percentuali.

Dopo la riduzione registrata a febbraio, il tasso di disoccupazione giovanile sale di 0,3 punti percentuali, posizionandosi al 28,6%. A marzo gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,8% (-114 mila unita') rispetto al mese precedente, portando il tasso di inattivita' al 37,7%. L'occupazione maschile e' in aumento rispetto a febbraio dello 0,3% (+39 mila unita'), ma in diminuzione dello 0,8% su base annua; quella femminile e' in aumento dello 0,8% (+72 mila unita') sul mese precedente e del 2,8% nei dodici mesi. Il tasso di occupazione maschile aumenta di 0,2 punti percentuali nell'ultimo mese e diminuisce di 0,5 punti su base annua; quello femminile fa registrare aumenti di 0,3 punti percentuali su base congiunturale e di 1,1 punti percentuali in confronto a marzo 2010.

La disoccupazione maschile e' in aumento dello 2,1% (+23 mila unita') rispetto al mese precedente, e dell'1,3% nei dodici mesi. Il numero di donne disoccupate cresce dell'1,8% rispetto a febbraio (+17 mila unita'), ma diminuisce del 6,6% su base annua. Il tasso di disoccupazione maschile aumenta di 0,1 punti percentuali sia rispetto a febbraio sia su base annua. Il tasso di disoccupazione femminile aumenta rispetto allo scorso mese (+0,1 punti percentuali), ma segna una netta flessione (-0,8 punti) in termini tendenziali. Gli uomini inattivi diminuiscono dello 0,9% in confronto al mese precedente (-48 mila unita') ma aumentano del 2,1% su base annua. Le donne inattive registrano una variazione negativa sia nel confronto congiunturale (-0,7% pari a -66 mila unita'), sia nei dodici mesi (-0,8%).


Da: .......30/04/2011 13:02:50
L'intera opinione pubblica italiana, su varie questioni, oramai parla con un'unica voce, fra queste la necessità di sviluppare la previdenza complementare. Non c'è opinionista, politico, industriale ed economista che, debitamente interrogato, non la proponga ricordandoci che le nuove generazioni entrate nel mercato del lavoro percepiranno, dalla gestione previdenziale obbligatoria (ad. esempio l'Inps), un assegno pensionistico molto lontano dal loro ultimo stipendio (per pochi si raggiungerebbe il 50 per cento). In tale contesto, il secondo "pilastro" previdenziale, ignorando che nessun sistema sostenibile può restituire più di quanto abbia preventivamente raccolto, viene percepito e propagandato come una medicina, priva di controindicazioni, da somministrare per tutti i mali.

Ma i fondi pensione su cui si basa la previdenza integrativa e che sono alimentati dal TFR e/o da contributi volontari, sono la panacea per i giovani lavoratori? Io credo proprio di No.

Si consideri, infatti, un neo assunto trentenne, che lavori ininterrottamente fino ai 65 anni, con stipendio netto mensile di 1.500 euro e, a titolo esemplificativo, si assuma che il TFR maturato sia pari ad una mensilità l'anno e si escluda sia la rivalutazione monetaria, sia la variazione del potere d'acquisto. Fino ad ora, l'azienda tratteneva il TFR per tutta la vita lavorativa (35 anni), ed al termine di questa, restituiva al lavoratore in un'unica soluzione 52.500 euro (35 anni per 1.500). Povero lavoratore (avranno certamente pensato)! Al termine di una vita di sacrifici, trovandosi con questo gruzzoletto fra le mani, potrebbe cadere in malefiche tentazioni dissipatrici (magari l'anticipo per la casa di un figlio). Pertanto la classe dirigente del nostro paese, premurosa per il "figlio" trentenne, cosa gli consiglia? Gli consiglia (se non impone) di versare questo salario differito ad un gestore che, al compimento dei 65 anni, invece di dargli la somma in un'unica soluzione, gliela verserà a rate secondo un sistema probabilistico basato sull'aspettativa di vita. Tornando al nostro trentenne, e supponendo un'aspettativa di vita media pari ad 80 anni, questi riceverebbe un "vitalizio" di 292 euro al mese (il "montante" di 52.500 diviso per il numero di mesi attesi di vita residua). E dove sarebbe il beneficio? È vero che in termini  matematici tale ragionamento sconta una serie innumerevoli di approssimazioni, ma è altrettanto vero che, per il solo fatto che esistano le spese di gestione, nessun ente potrà mai restituire quanto raccolto ed investito.

Viene, inoltre, sostenuto che i nostri trentenni, maturando una pensione inadeguata, dovranno costruirsi un sistema di previdenza integrativo privato; e ciò sarà ancora più valido per chi, più sfortunato, avrà una vita da precario. L'adesione ad una previdenza complementare, basata su versamenti volontari, considerata in maniera astratta appare un'ottima soluzione, ma applicata ai casi concreti, diviene difficilmente sostenibile: invero, per garantirsi un minimo ritorno economico, bisognerebbe versare ininterrottamente almeno 5.000 euro l'anno. Considerato, infine, che più basso è il reddito, maggiore sarà il bisogno di integrare la pensione principale, sorgono seri dubbi su come questi giovani (già alle prese con le rate del mutuo) faranno a sottrarre 5.000 l'anno dalle loro primarie necessità. E se anche lo facessero, quali conseguenze ci sarebbero sui consumi?

La questione previdenziale delle giovani generazioni poteva essere affrontata e risolta più di un decennio fa, ma si preferì istituzionalizzare una sperequazione generazionale. Nel 1995, infatti, quando apparve evidente che il sistema retributivo (in base al quale la pensione va calcolata sugli ultimi stipendi percepiti) non era oltremodo sostenibile, sotto il falso proclama dei diritti acquisiti, si decise di salvaguardare i privilegi (acquisiti). Si dovrebbe, quindi, avere l'onestà intellettuale di riconoscere che alcune generazioni (sicuramente quelle che nel 1995 avevano maturato 18 anni di contribuiti), percependo in pensione più di quanto abbiano versato, stanno godendo di un privilegio a svantaggio delle generazioni successive: difatti i contributi di chi oggi lavora, invece di essere accantonati, finanziano le pensioni correnti.

Per quanto traumatico, sarebbe stato lungimirante ma soprattutto equo, prevedere il passaggio al sistema contributivo per tutti; si decise altrimenti, ipotecando i contributi dei futuri pensionati.


Da: .......30/04/2011 13:07:01
in sostanza cari ragazzi e ragazze ci hanno lasciato in eredità un paese morto e sepolto.

Da: uovo di pasqua30/04/2011 16:56:31
che volete abbiamo una politica che pensa solamente alle cazzate....!!!!!!!!!!! la guerra, i barconi,e gli stranieri.....le barzellette di berlusconi.

Da: news30/04/2011 16:59:26
In Italia ultimo dato sulla disoccupazione:

Tasso di disoccupazione giovanile  30%

Da: news01/05/2011 14:55:47
Festa dei Lavoratori Disoccupati !!!!!!

Da: .......01/05/2011 18:44:45
x quanto mi riguarda questa festa potrebbe anche essere abolita, visto che in Italia il lavoro è diventato un privilegio x pochi invece di essere un diritto di tutti

Da: william01/05/2011 21:04:12
ma sinceramente mi sembra solamente una festa inutile tanto in Italia per qualsiasi lavoro devi avere certe conoscenze fuori la norma.

Da: roman01/05/2011 21:08:48
per chi sta nei palazzoni e ministeri dove prende 10.000 euro al mese non capisce un cazzo del lavoro in Italia....si parla giusto per!!!!!! chiacchiere da bar....una cosa veramente grave in un paese dove la costituzione dice: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Ma quando ?

Da: uuop02/05/2011 01:42:18
si sono d'accorso, è una festa che al giorno d'oggi non ha più senso di essere festeggiata

Da: !!!!!02/05/2011 09:17:38
fra un pò diventerà la festa del disoccupato...

Da: RIPRESA02/05/2011 15:14:42
per il culo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: ........03/05/2011 13:14:15
"Come sempre si racconta una verita' al Paese, ci sara' una manovra di aggiustamento e quelle manovre sono destinate ad essere un ulteriore taglio". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, parlando con i giornalisti dopo l'assemblea al Nuovo Pignone di Firenze, presentando lo sciopero generale proclamato dalla Cgil per venerdi' prossimo. "Bisogna invertire la tendenza - ha proseguito Camusso - e riportare al centro una parola come giustizia. Il nostro e' un Paese sempre piu' disuguale. Per ridurre diseguaglianza bisogna intervenire sul fisco e redistribuire la ricchezza, che si e' progressivamente spostata verso rendite e veso patrimoni. Siamo un paese dove il 10 per cento delle famiglie detiene il 47 per cento della ricchezza.I grandi patrimoni non sono esenti dai sacrifici che si devono fare per rimettere in moto il Paese. Abbiamo bisogno di creare lavoro - ha concluso Camusso -, far ripartire gli investimenti e non le gigaopere annunciate negli anni".

Da: Italian03/05/2011 14:25:40
Ma quando riparte il lavoro.....?????

Da: RIPRESA03/05/2011 16:30:07
per il culo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: òò03/05/2011 16:42:26
in Italia il lavoro è solo un privilegio x pochi, a tutti gli altri rimane solo di morire di fame

Da: ...03/05/2011 19:29:57
è vero.... ma noi morti di fame... e di lavoro... che faremo tutta la vita....

Da: x  ...03/05/2011 19:41:49
e che vuoi fare, se questo paese non offre niente alle nuove generazioni c'è poco da fare.........

Da: kat03/05/2011 21:18:11
che paese !!!!!! senza futuro

Da: nesema04/05/2011 14:36:36
Referendum: obiettivo oscuramento

La commissione di Vigilanza sulla Rai rinvia ancora il regolamento sulla par condicio che deve stabilire come e quando informare i cittadini-telespettatori sulla tornata del 12 e 13 giugno
La Vigilanza Rai è il tappeto che il governo utilizza per nascondere il triplo referendum del 12 e 13 giugno.
Nessun telespettatore deve conoscere i quesiti sull'energia nucleare, l'acqua ai privati e il legittimo impedimento. E così il governo, a pezzi in parlamento, sfrutta la maggioranza in commissione di Vigilanza per disertare i lavori. La scusa è che manca il numero legale per iniziare l'assemblea, una tattica che da settimane rinvia l'approvazione del regolamento sulla par condicio. Un testo parlamentare per decidere come e quando informare i cittadini-spettatori sul referendum. E nel frattempo, a meno di 45 giorni dal voto e con la par condicio in vigore, la Rai impone a chiunque vada in onda di firmare una liberatoria - come accaduto per il concertone del Primo maggio - per evitare di affrontare il tema. Non è semplice censura, ma raffinato silenzio: il referendum è sigillato in una campana di vetro, i giorni passano e il quorum si allontana.

All'ingresso di San Macuto, sede della Vigilanza, c'è un presidio permanente del Popolo viola e dei comitati per il referendum che ieri si è rafforzato con Antonio Di Pietro, mentre il radicale Marco Beltrandi occupa i banchi all'interno. E il Pd? Il senatore Vincenzo Vita protesta, e duramente, ma il partito si affida al presidente Sergio Zavoli, disposto a sedute a oltranza pur di ratificare la par condicio. Di Pietro ha ottenuto il primo risultato con una lettera ai presidenti di Camera e Senato: "Quanto sta accadendo in Vigilanza è di una gravità senza precedenti. Per colpa della maggioranza - scrive il leadere dell'Italia dei Valori - un intero mese di tribune referendarie, di spot informativi, d'informazione giornalistica sui quesiti oggetto dei referendum è stato quindi sottratto ai cittadini italiani".

In serata Gianfranco Fini e Renato Schifani hanno risposto chiedendo ai commissari di superare le divisioni e garantire ai cittadini il diritto di essere informati. I due presidenti non potevano schierarsi con la maggioranza, capeggiata dal berlusconiano Alessio Butti, in sete di vendetta con l'opposizione perché, grazie all'intervento di Zavoli, bloccò l'emendamento bavaglio per chiudere i programmi durante la campagna elettorale per le amministrative. Ieri pomeriggio Giorgio Lainati (Pdl) ha ripetuto la strategia: "Votiamo il regolamento nella prossima seduta - ha detto a Zavoli - per il decreto Parmalat a Montecitorio e per la mancanza a occhio del numero legale".

Ma il presidente ha svelato il giochino con parole chiare: "C'è un problema tecnico per il voto alla Camera - ha replicato Zavoli - ma c'è anche un problema politico, nel senso che sono indotto a ritenere che questa richiesta possa sottendere un risultato ostruzionistico. E' la premessa per rendere difficoltoso, se non impossibile, ricominciare il nostro lavoro. Devo constatare che viene messo in dubbio quanto stabilito nel verbale dell'ufficio di presidenza del 20 aprile, quando tutti i presenti convennero sulla necessità di esaminare il regolamento rispetto all'atto di indirizzo, perchè è un atto previsto per legge". Forse oggi - aggiunge Zavoli - sarà il giorno buono, dopo l'ennesimo nulla di fatto ieri sera.

Ma in Parlamento vanno di fretta per far passare, con un veloce esame in Commissione, il decreto Omnibus che aggira il referendum sul nucleare, il quesito che più preoccupa il governo che nel programma sbandierava il ritorno all'energia atomica.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/04/referendum-obiettivooscuramento/108803/

Da: RIPRESA04/05/2011 14:48:36
per il culo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: fisher tiger04/05/2011 18:06:47
solo il Capo dello Stato Napolitano si è reso conto di quanto sia drammatica l'occupazione giovanile in Italia, gli altri non hanno capito nulla, oppure fanno finta di non capire....

Da: La Strega di Kandahar 04/05/2011 18:49:12
Da domani mi metto a studiare per ben 4 concorsi in poco tempo, li voglio vincere tutti quanti.

Da: Italian05/05/2011 10:11:16
c'è sempre stata la disoccupazione in Italia, adesso si sono svegliati i nostri politici !!!!!!!!! purtroppo vivono dei palazzi con lo stipendio di 10.000 euro al mese.......che se ne frega !!!!!!! dei giovani che non trovono lavoro, Tremonti che spara ogni tanto cazzate....!!!!!! questa è l'italia.

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