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Ma c'è lavoro in Italia ? altro che ripresa.....
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Da: x Il nonno di Alex11/08/2011 22:20:28
a nonno vai a giocare a bocce...con la badante rumena!!!!

Da: Il poco "onorevole" menu di Palazzo Madama11/08/2011 22:25:17
Che i nostri parlamentari, per un pasto al Senato, non fossero proprio costretti a dissanguarsi è cosa ormai nota da tempo. Ma non si può non provare ugualmente un certo sdegno trovandosi di fronte alla lista completa del menu del ristorante di Palazzo Madama. Qualche esempio? Carpaccio di filetto con salsa al limone: 2,76 euro ; Spaghetti alle alici: 1,60 euro ; Pesce spada alla griglia: 3,55 euro ; Dolci al carrello: 1,74 euro . Il tutto è stato svelato dal deputato dell'Idv Carlo Monai attraverso il settimanale l'Espresso. In rete, soprattutto nei social network, è inevitabilmente esplosa l'indignazione, espressa non solo attraverso i soliti "vergogna!", ma anche con sarcasmo e irriverenza.

Ecco il menu completo

Antipasti

Carpaccio di filetto con salsa al limone: 2,76 euro
Lamelle di spigola con radicchio e mandorle: 3,34 euro   

Prosciutto e melone: 2,33 euro
Antipasto al buffet: 3,34 euro  

Primi piatti
Spaghetti alle alici: 1,60 euro
Risotto con rombo e fiori di zucca: 3,34 euro  



Penne all'arrabbiata: 1,60 euro
Minestra di pasta e patate: 1,60 euro
Zuppa di verdure: 1,60 euro

Secondi piatti
Filetto di orata in crosta di patate: 5,23 euro
Omelette con mozzarella: 2,68 euro
Scaloppina di vitello al pepe verde: 5,23 euro
Pesce spada alla griglia: 3,55 euro
Lombatina di vitello ai ferri: 3,55 euro

Contorni e verdure
Patate alle erbe aromatiche: 1,43 euro
Purea di patate: 2,62 euro
Bietina ripassata: 1,43 euro
Rape rosse al naturale: 1,43 euro
Fagiolini al limone: 1,43 euro
Melanzane a funghetto: 1,43 euro
Verdure al vapore: 1,43 euro
Cappuccina: 1,43 euro
Lattuga: 1,43 euro
Finocchi: 1,43 euro
Rucola: 1,43 euro
Radicchio: 1,43 euro
Julienne di carote: 1,43 euro
Pomodoro con alici: 1,43 euro

Bevanda standard: 0,67 euro
Dolci al carrello: 1,74 euro

Pane e servizio: 0,52 euro

SENATO: UFF. STAMPA, SI PAGHERA' COSTO EFFETTIVO PASTI RISTORANTE - Rincari in vista al ristorante del Senato. Ancorche' previsti dal bilancio interno, e' nel giorno in cui sul web scattano le polemiche per la pubblicazione di un menu del ristorante di Palazzo Madama e dei suoi prezzi, e' l'Ufficio stampa del Senato a ricordare che "in sede di approvazione del bilancio interno e' stato approvato un ordine del giorno specifico (G100) che intende porre a carico degli utenti del ristorante del Senato il costo effettivo dei pasti consumati". Ed e' ancora l'Ufficio stampa del Senato a rendere noto inoltre che "il presidente del Senato, Renato Schifani, ha gia' invitato i senatori Questori ad assumere nel piu' breve tempo possibile tutte le necessarie iniziative e decisioni".

E' soddisfatto il deputato dell'Idv, Carlo Monai, che ha diffuso il menu del ristorante del Senato suscitando indignazione sul web. "Bisogna dare segnali di sobrieta'", ha spiegato commentando la decisione di Palazzo Madama di far pagare il costo effettivo dei pasti consumati. "Certo, e' un gesto simbolico, ma in un momento come questo non possiamo vivere in un giardino dell'Eden". Monai ha promesso che continuera' la sua battaglia per il taglio dei costi della politica e che rivelera' altri particolari della vita da parlamentare, come il servizio di contestazione delle contravvenzioni dei deputati che, "dopo la mia denuncia e' stato chiuso".


Da: Piigs ko/ Entro il 2012 la morte di Eurolandia. Ro11/08/2011 22:34:36
L'Eurozona? Per i bookie si sfascerà nel 2012.
giudizio che piomba nel bel mezzo della tempesta finanziaria nata proprio dalle magagne contabili dei Piigs (l'arconimo che sta per Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna, i Paesi del ventre molle d'Europa) e che rischia di far piombare nuovamente l'economia mondiale in una nuova recessione.

Con la crisi cha avanza, infatti, i bookmaker stanno pensando alle possibili conseguenze sull'economia europea, mettendo nel mirino proprio il futuro dell'euro. Sulla lavagna dell'anglosvedese Unibet, ad esempio, c'è la scommessa secca sul ritiro della moneta unica europea entro il 31 dicembre del 2014. Per il sì, dicono le previsioni, la quota è a 3,35, il no scende a 1,28. Per l'irlandese Paddy Power, invece, si punta sull'anno di rottura dell'Eurozona: e stavolta le previsioni sono più nere. La quota più bassa è per il 2012, offerto al doppio della posta e seguito dal 2013 a 3,25.

Da: Mah12/08/2011 09:03:47
Intanto B., con la Fininvest, accumulava 4.500 miliardi di lire di debiti e nel '94 dovette scegliere fra due alternative: portare i libri in tribunale o entrare in politica. Entrò in politica, così da allora i debiti glieli paghiamo noi. E ora che i nodi vengono al pettine, di chi è la colpa? Della "sinistra", ormai da tempo estinta nel mondo reale, ma non in quello fiabesco di Renatino il Breve: il commissariamento del governo italiano è una "balla della sinistra" e "la crisi economica ha messo a nudo le ipocrisie della sinistra". Purtroppo per lui, la terribile "sinistra" negli ultimi 10 anni ha governato meno di 2. E la destra 8. Ma lui non si lascia impressionare dall'aritmetica, lui è oltre: "Le ricette che tutti invocano per non soccombere noi le avevamo già scritte. Alcune sono solo rimaste imbrigliate nei riti della politica e nell'antiberlusconismo militante".

E ora - annuncia il mini-stro a un Sallusti scettico persino lui - il governo farà "in tre mesi" ciò che non ha fatto in 17 anni: "Il tempo dei rinvii è finito", dunque sotto con "riforma fiscale e assistenziale". Costi della politica? "Fatto": per "allineare i costi italiani a quelli europei" bastano "tre settimane, ma stando larghi". Così "da settembre a dicembre si può incardinare quasi tutto. Nel 2012 vediamo i risultati, nel 2013 raggiungiamo il pareggio e rivinciamo le elezioni". Ma stando larghi.

Che ci vuole? Di che si preoccupano quei cacadubbi di Trichet, Merkel e Sarkozy? C'è Brunetta, quello che sfiorò più volte il Nobel per l'Economia (l'ha detto lui), quello che negli anni '80 scavava il buco nel bilancio dello Stato e ora si candida a riempirlo, ovviamente a spese dei precari, pensionati, lavoratori, disoccupati. I soliti. Fortuna che il Giornale non è compreso nelle mazzette della Bce e dei governi europei.

Dunque ci sono buone speranze che nessuno si sia ancora accorto che Brunetta è ministro. Già è un casino convincerli a fidarsi di B. e Tremonti, figurarsi di lui. Ora però, prima che torni a esternare, è forse il caso di fare qualcosa. Si potrebbe avvertire Francoforte, Berlino e Parigi che si tratta di un simpatico burlone che gioca a fare il ministro. O informarli che, quando parla di "mercati", intende quelli delle gondole a Venezia. O raccontare che è caduto dal marciapiede. O murarlo vivo in una scatola di fiammiferi. Ma stando larghi

Da: Mah12/08/2011 10:21:42
I pm: i segreti sulle mosse contro Prodi usati per far carriera nel Pdl. Indagati i vertici del partito in Campania, il coordinatore Nicola Cosentino e l'ex assessore Ernesto Sica


Silvio Berlusconi è stato ricattato da Ernesto Sica, un politico della periferia campana con il quale aveva comprato i senatori della sinistra alla fine del 2007 per far cadere il Governo Prodi. È questa l'ipotesi sulla quale da ottobre del 2010 lavora in gran segreto la Procura di Napoli. Il Fatto Quotidiano è in grado di rivelare che il pubblico ministero Alessandro Milita ha appena notificato agli indagati la richiesta di proroga per le indagini che si annunciano lunghe e delicate. Ernesto Sica, 40 anni, ex assessore e sindaco Pdl di Pontecagnano, insieme a Nicola Cosentino, coordinatore del Pdl in Campania, sono indagati per concorso in estorsione e minacce a corpo dello Stato.

Quest'ultimo reato, previsto dall'articolo 338 del codice penale è stato contestato di recente nell' indagine della Procura di Trani contro Berlusconi per le pressioni sull'Agcom al fine di far chiudere Annozero. Berlusconi non è indagato ma nelle carte della Procura il suo ruolo è ambiguo.

Da un lato infatti i pm lo descrivono come una vittima del ricatto esercitato da Sica nei primi cinque mesi del 2009, conclusosi con la sua nomina ad assessore. Dall'altro il Cavaliere è descritto come un premier ricattabile da un sindaco di periferia perché due anni prima lo aveva scelto come complice nella compravendita dei senatori. Il premier ha molto da temere dall'inchiesta napoletana.

Una volta terminate le indagini sul "ricattatore" Sica in quel di Napoli, non si può escludere che le carte sul "ricattato" Berlusconi siano trasmesse a Roma per valutare la sussistenza di eventuali reati. Anche perché Berlusconi proprio per l'istigazione alla corruzione di altri senatori del centrosinistra è già stato indagato e prosciolto nel 2007-2008. Proprio per paura che Sica riaprisse quel capitolo chiuso con una denuncia sull'attività comune di "corruzione", il premier fece nominare il sindaco di Pontecagnano, in provincia di Salerno, celebre per la festa della pizza, assessore all'avvocatura della Regione Campania. Sica, per arrivare fino alla poltrona di Governatore della Campania, cercava di fermare la corsa del rivale Stefano Caldoro veicolando notizie false su fantomatiche frequentazioni di transessuali. Ma mentre preparava il suo dossier per far fuori Caldoro, al telefono il 27 gennaio del 2010, insieme all'amico Arcangelo Martino parlava di un piano B, che sarebbe entrato in azione "se questo dovesse mantenere quella posizione". L' "analisi B", come la chiamava Martino, per l'accusa è proprio il ricatto a Berlusconi.

Da: berlusca mediaset12/08/2011 10:50:47
finora all'estero ci prendevano per il culo a causa di Berlusconi e delle sue pagliacciate ….ma ora che l'Italia affonda (meno male che Silvio c'è) rischiando di trascinare nel baratro l'Europa intera, si stanno rendendo conto che il "pagliaccio viagrato" è un pericolo ...e non solo per noi !!

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Da: Mah12/08/2011 11:57:45
Il nano se la prende contro i magistrati. magistrati che però di fornte a prove certe hanno condannato i suoi amici e lasciato andare lui.
forse perché in quei processi il presidente del tribunale di milano era uno che è stato di recente cacciato via.

ma ci sono anche dei pm che pare mandino all'aria il lavoro della finanza:

P3, una montagna di soldi
nelle tasche di Marcello Dell'Utri

Il senatore del Pdl ha incassato 8 milioni di euro da Berlusconi e poi ha ristrutturato la sua villa sul lago di Como. Lo ha rivelato un'informativa della Guardia di finanza, ma i pm Capaldo e Sabelli hanno chiuso le indagini. Il nuovo versamento si è andato ad aggiungere a uno precedente da un milione e mezzo

Ci sono 18 milioni di euro incassati dai politici della P3: Denis Verdini e Marcello Dell'Utri e pagati da altri politici del Pdl. L'incredibile rivelazione proviene dalle carte appena depositate nell'indagine sull'associazione segreta che mirava a condizionare gli organi costituzionali e giudiziari e gli enti pubblici nazionali e regionali. Nei giorni scorsi si era scoperto che - per i pm romani tra i promotori dell'associazione segreta c'erano anche Verdini e Dell'Utri. Ora si scopre che Silvio Berlusconi, il beneficiario ultimo di molte operazioni della P3 ha versato tra febbraio e marzo del 2011 ben 8 milioni di euro a Marcello Dell'Utri che si vanno ad aggiungere a un altro milione e mezzo già segnalato nelle precedenti informative.

Anche Denis Verdini e la moglie del coordinatore del Pdl hanno ricevuto da un parlamentare-imprenditore del Pdl, il senatore e re delle cliniche Antonio Angelucci, bonifici per 8,3 milioni di euro. Questa montagna di denaro è stata scoperta dagli uomini del Nucleo Valutario della Guardia di Finanza guidati dal generale Leandro Cuzzocrea solo pochi mesi fa grazie alle segnalazioni sulle operazioni sospette giunte dall'Uif, l'Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia. Le Fiamme Gialle ricostruiscono i flussi milionari e chiedono ai magistrati di autorizzare gli accertamenti fiscali per entrambi i politici.

In una terza informativa del 18 maggio 2011, il comandante della sezione, Andrea Salpietro, dopo avere ricostruito i ruoli dei "i principali soggetti dell'organizzazione", tra i quali ci sono Verdini e Dell'Utri, e dopo avere riportato pagine di intercettazioni di Flavio Carboni (già arrestato) con Verdini e Dell'Utri (liberi) scrive ai pm Giancarlo Capaldo e Rodolfo Sabelli: "Si rimette a Codesta autorità giudiziaria la sussistenza dei presupposti per l'eventuale adozione di misure cautelari".

La Finanza ipotizzava insomma le manette ma la Procura risponde due mesi dopo con un avviso di chiusura indagini che fa tirare un sospiro di sollievo anche ai politici. La situazione bancaria di Dell'Utri era già stata affrontati in un'informativa del 2010 nella quale si sottolineava l'andamento anomalo dei conti del senatore al Credito Cooperativo Fiorentino di Denis Verdini. In particolare l'Uif e la Finanza segnalavano: "un bonifico di euro 1,5 milioni ricevuto dal conto di da Silvio Berlusconi al Monte dei Paschi di Siena, in data 22 maggio 2008". I soldi partivano dall'agenzia di Segrate usata dal Cavaliere per pagare le ragazze dell'inchiesta Ruby. Anche la causale "prestito infruttifero" è la stessa adottata per le "Olgettine". La posizione di Dell'Utri era stata esaminata dai commissari straordinari della banca, nominati da Bankitalia dopo le dimissioni di Verdini dalla presidenza. La posizione di Dell'Utri "era classificata dalla banca come 'incaglio' a causa di due finanziamenti a suo favore che non presentano andamento regolare". Uno era un mutuo ipotecario da 2 milioni con 10 rate in mora per 150 mila euro. Quando arriva il milione e mezzo dell'amico Silvio, "la posizione di Dell'Utri presentava un saldo negativo di 3 milioni e 150 mila euro su un affidamento concesso di 2,8 milioni". Il 7 maggio 2011 arriva la seconda segnalazione dell'Uif e il Nucleo Valutario si mette all'opera. Il 21 giugno del 2011 arriva sul tavolo di Capaldo un'informativa bomba relativa al conto di Marcello Dell'Utri nella sede di una banca di Milano, acceso il 14 dicembre del 2009. "In data 25 febbraio 2011 e 11 marzo del 2011, ha introitato due bonifici rispettivamente di 1 milione e di 7 milioni di euro disposti da Silvio Berlusconi tramite Banca Intesa Private Banking sede di Milano aventi come causale 'prestito infruttifero'".

L'Uife la Guardia di Finanza ricostruiscono la destinazione di parte di quelle somme: "il 15 marzo Dell'Utri effettua un bonifico per l'impresa di costruzione Nessi & Majocchi di Como", cioè l'impresa che ha curato la ristrutturazione - coordinata dalla moglie Miranda Ratti - della splendida villa del senatore, a Torno, sul lago. Dell'Utri è uno dei promotori della P3, un'associazione segreta che - secondo i pm - ha cercato tra l'altro di influenzare la Corte Costituzionale prima del verdetto sul Lodo Alfano e la Cassazione prima della decisione sulla causa fiscale che poteva costare centinaia di milioni di euro alla Mondadori. Nelle intercettazioni della P3 spesso si parla di "Cesare", che secondo alcuni testimoni era proprio Berlusconi. Ora si scopre che il Cavaliere foraggia con 9,5 milioni di euro Dell'Utri. È lecito chiedere al senatore se non ci sia una relazione tra le attività a favore del premier e i soldi ricevuti. La risposta è in siciliano: "Come diciamo noi, sono 'fisserie come i tuoni', cioé storie che fanno tanto rumore per nulla". Non c'è nessuna relazione. Voi siete del Fatto, un giornale", aggiunge il senatore, "che non leggo ed è ovvio che fate questi pensieri maliziosi "ma le assicuro che queste sono". Ma a cosa servivano quei soldi? "Una parte serviva per ristrutturare la mia casa. E poi, come è scritto chiaro sul bonifico, sono prestiti. Quando li restituirò è affar mio. Non del Fatto".

Da: Intanto il Cav pensa a un videomessaggio12/08/2011 12:58:39
Quaranta minuti di colloquio con Mario Draghi e circa un'ora con il Capo dello Stato assieme a Giulio Tremonti, prima di una nuova lunga riunione a palazzo Grazioli per tentare di dare l'ultimo colpo di acceleratore alle misure anti-crisi richieste dalle istituzioni finanziarie e dall'Europa. Silvio Berlusconi, secondo fonti della maggioranza, sarebbe intenzionato a chiudere la partita nelle prossime ore, e riunire oggi stesso il Consiglio dei ministri e dare il via libera al pacchetto di misure. E sia la riunione con Draghi che quella con Giorgio Napolitano, rientrato in anticipo dalle ferie, avrebbero convinto ancora di più il premier sulla necessità di non perdere altro tempo. Ma le intenzioni di Berlusconi trovano l'ostacolo del leader della Lega, che spiega di non essere stato 'convinto' dalle parole di Tremonti. Benché i ministri siano stati  convocati ufficialmente per il Cdm di oggi alle 19. Le misure sul tavolo sono ancora in discussione, sul tavolo dei tecnici del Tesoro, che attendono il via libero politico dai leader. Oltre all'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie confermata oggi dallo stesso Tremonti, con l'aliquota che che passerà al 20% dall'attuale 12,5%, si parla di un prelievo tra il 5 e il 10% sui redditi medio alti. L'idea su cui si sta lavorando, spiegano fonti governative, è quella di estendere ai lavoratori del settore privato il prelievo che e' stato gia' stabilito per i redditi dei dipendenti pubblici. Resta ancora aperto, riferiscono le stesse fonti, il 'nodo' pensioni. Oggi Bossi ha lasciato intendere che un compromesso sull'intervento in materia di previdenza era possibile, salvo fare marcia indietro in serata. Comunque, spiegano ancora fonti di governo, per raggiungere l'obiettivo di bilancio nel 2013 alcuni interventi di tipo strutturale sono indispensabili, per intervenire sul lato della spesa. A cominciare proprio dalle pensioni. Il ministro dell'Economia, che ironizzando sull'aggettivo usato da Bossi dopo la relazione del titolare del Tesoro alle Camere, definisce positiva e 'fumosa' la riunione di palazzo Grazioli. Ma l'irritazione di parte del Pdl e di alcuni ministri nei confronti di Tremonti e' netta. Non c'e' solo la lettera di quattro deputati che prendono apertamente le distanze dalle parole del ministro dell'Economia, ma anche la protesta di alcuni ministri che si considerano tenuti all'oscuro delle intenzioni del ministro. E perfino dei rappresentanti degli Enti Locali convocati domani in mattinata a palazzo Chigi. Fonti parlamentari del Pdl riferiscono che nessuno dei governatori o dei sindaci "è stato avvertito di nulla, a partire da quelli di maggioranza, come Formigoni, o Alemanno".
Intanto il Cavaliere pensa a un videomessaggio per spiegare agli italiani i contenuti ma anche la necessità delle misure che il governo intende adottare per uscire dalla crisi economica. E' l'idea che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, secondo quanto si apprende in ambienti della maggioranza, sta valutando in queste ore, e che potrebbe mettere in pratica non appena il Cdm varerà il pacchetto allo studio del governo.
Nessuna data e' stata ancora fissata per la realizzazione del videomessaggio, che deve ancora essere 'confezionato'.
D'altronde, prima di prendere una decisione in merito, le misure devono ricevere il via libera dal Consiglio dei Ministri, ma secondo fonti della maggioranza l'ipotesi sarebbe quella di diffondere il video nei giorni immediatamente successivi al Cdm e dunque, nel caso in cui il pacchetto fosse varato domani, fra sabato e domenica. Non vi sono certezze sui contenuti del messaggio, anche se da un punto di vista politico la sola intenzione di apparire sugli schermi degli italiani per difendere le misure prese viene letto, in ambienti della maggioranza, come una piena assunzione di responsabilita' da parte del premier sugli interventi decisi. Un modo, quindi, per sostenere le ragioni di una manovra che rischia di essere impopolare, ma che Berlusconi intenderebbe sostenere fino in fondo, mettendoci la faccia, come ha detto in questi giorni ai suoi collaboratori.


Da: Mah12/08/2011 13:57:02
SEMPRE TANGENTI

da profano mi domandavo come poteese il puttaniere mandare i soldati italiani in guerra col rischio che la loro uccisione potesse avere conseguenze negative in termini di consenso (non certo di sua coscienza).
certo tra bush putin e l'inglese gli affari loschi non avevano più confini.

la risposta arriva ora:

Dall'Italia soldi ai Talebani
"Tangenti per evitare attacchi"
Il diktat di Bush: "Smettete di pagare"

Berlusconi, mazzette ai guerriglieri
per salvare i soldati in Afghanistan 
Secondo le informazioni contenute nei documenti riservati di Washington, il premier pagava tangenti per evitare attacchi alle basi italiane. Il governo ha sempre smentito ma il dossier segreto non lascia dubbi. "Vero o no - si legge nei cablo - resta il fatto che gli italiani hanno perso 12 soldati in Afghanistan, meno di gran parte degli alleati con responsabilità simili"


il guaio è che il male assoluto usa i nostri soldi per pagare il prezzo delle sue malefatte.
i soldi nostri e dei nostri figli, se non pure dei nipoti.

Da: berlusca mediaset12/08/2011 15:55:15
Politici Italiani andate in campagna.....a lavorare!!!!!!! gente fuori controllo....chi vi vota più !!!!!!!! siete tutti uguali

Da: pagliaccio viagrato12/08/2011 16:07:26
Aspettiamo qualche altra barzelletta del nano e company.....però l'italia sta diventando veramente un circo orfei.....

Berlusconi sta viaggiando sul suo elicottero con la famiglia. Ad un certo punto decide di gettare una banconota da 5 euro dicendo: "Così farò felice 5 persone!"
Interviene la moglie dicendo:"Buttane una da 10 euro, così farai felice 10 persone!".
Allora la figlia entusiasta dice: "Papà! Buttala da 50 euro! Farai felice 50 persone!"
A quel punto si gira il pilota dell'elicottero e rivolto a Berlusconi dice: "Perchè non si butta Lei! Così fa felici tutti!".

Da: pagliaccio viagrato12/08/2011 16:09:03
Berlusconi va in banca per chiedere un prestito di 100 milioni di euro ma si è dimenticato i documenti, allora dice all'impiegato: "guardi che io sono Silvio Berlusconi, il presidente del consiglio!"
"Fosse per me le crederei pure, onorevole, però ho bisogno di una prova. Ad esempio, ieri è venuto qui Totti anche lui senza documenti, ha fatto un paio di palleggi e subito è stato riconosciuto. Oppure l'altra settimana è venuto Morandi senza documenti, ha intonato una canzone e subito ha avuto il prestito che chiedeva. Lei dovrebbe fare almeno un piccolo discorso politico per convincerci.!
"Mah.. in questo momento non mi viene in mente niente, solo stupidaggini!"
"Perfetto onorevole Berlusconi, è proprio lei! Quanto le occorreva?"

Da: .......12/08/2011 20:43:29
ma quando finiscono questi tagli in questo paese.....??????

Da: Il nonno di Alex12/08/2011 21:20:31
Questo paese altro non è che una sartoria... taglia e cuci... il taglio sempre a noi il cucito a loro!

Da: Anonima12/08/2011 22:25:49
No, non è un delirio del premier Cameron, l'idea di bloccare o filtrare e controllare i social network. Si arriva a questa idea - inefficace, dannosa, impotente - dopo anni ed anni di controllo sociale capillare promosso dai governi laburisti. Ma qui interessa la tendenza generale: ogni volta che la politica perde il controllo dei fatti, invoca la censura. E si fa, letteralmente, criminale. Lo so che abbiamo altro per la testa: ma quello che sta succedendo a Londra, nelle stanze del governo, è grave. Molto grave.

Da: Berlusconi/ Dal niente tasse al cuore che sanguina12/08/2011 23:27:45
Il nostro cuore gronda sangue". Lo dice apertamente, Silvio Berlusconi, che la stretta nel decreto per la manovra, licenziato a tempo ragionevolmente record, considerata la situazione, dal Consiglio dei ministri, e' una ferita per parole d'ordine come "non metteremo mai le mani nelle tasche dei cittadini". Del resto, Giulio Tremonti sottolinea che "questa e' una manovra senza alternative", necessitata da "una crisi planetaria", come ricorda ancora Berlusconi. E di fronte a una crisi di queste proporzioni, ci puo' stare anche la negazione del credo di una vita politica. In questi passaggi sta la foto di famiglia politica della manovra appena licenziata al piano nobile di Palazzo Chigi. Silvio Berlusconi che dice tutto d'un fiato quel che gli pesava dall'inizio della vicenda, e che boatos e indiscrezioni hanno fatto girare sin dai primi giorni della redazione della manovra, imputandola a chi ne curava la stesura. Lo stesso presidente del Consiglio da' corpo a quell'ostacolo piu' concettuale che di merito, perche' "era un vanto del governo non aver mai messo le mani nelle tasche degli italiani". E un vanto, come lo riconosce il presidente del Consiglio, e' qualcosa di piu' e di diverso di un punto in un programma politico. E' un aspetto che chiama in causa l'orgoglio di un leader politico, quello che ormai da tempo e' di moda definire il 'metterci la faccia'. E, senza affidarsi a videomessaggi, ma scendendo in conferenza stampa a Palazzo Chigi, appena terminato il Consiglio dei ministri, e insieme a Giulio Tremonti, Berlusconi la faccia ce la mette, lo dice e spiega perche'. Perche' 'lo chiede l'Europa'. Invece sulle Province "rispettiamo il programma", rivendica Berlusconi che per la seconda volta accompagna alla spiegazione di massima della manovra una considerazione legata alle 'tavole della legge' sulla base delle quali e' sceso in campo ed entrato a Palazzo Chigi. Su un altro punto, il 'grande comunicatore' riconosce di aver seguito l'onda piu' che averla determinata. Accade quando si tratta di tagli alla politica, "forse eccessivi" ma determinati dal confronto che "l'opinione pubblica" tira tra le condizioni dei cittadini e quelle del personale politico. Questi sono i punti che fanno "sanguinare il cuore". Ma la fine della conferenza stampa (brevemene interrotta quando Gianni Letta lo chiama salendo sul tavolo, per poi tornarci dopo un attimo) recupera l'ottimismo. "Siamo soddisfatti", garantisce Berlusconi che ringrazia per il lavoro febbrile tutti i ministri. A cominciare da Giulio Tremonti.

Da: RIPRESA13/08/2011 17:11:45
per il culo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: pagliaccio viagrato14/08/2011 15:27:57
non c'è la faccio più con questi politici di merda....ogni giorno si alzano con qualcosa di nuovo!!!!!! basta

Da: pagliaccio viagrato14/08/2011 15:29:26
Gli italiani da sempre fanno continui sacrifici ma la situazione non cambia mai in questo paese, sempre la solita storia........

Da: pagliaccio viagrato14/08/2011 15:31:45
basta con questa situazione tamponeeeee con continui tagli e tasse....conoscono solamente queste cose i politici italiani?

Da: news14/08/2011 15:35:52
No, dicono anche Manovra economica....povera italia!!!!!

Da: news14/08/2011 15:41:42
Per fermare l'ondata di vendite sui mercati, occorrono misure urgenti nella direzione indicata dai partner europei. L'intervento della Bce infatti, è solo un paracadute momentaneo. L'unica via d'uscita per l'Italia è far ripartire la crescita

Da: news14/08/2011 15:46:29
Verso il colpo di Stato?

Quale significato dare alle dichiarazioni di Silvio Berlusconi

Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi hanno dato adito ad alcuni preoccupati commenti. Ezio Mauro, dalla «Repubblica» del 7 febbraio, paventa il pericolo del «bonapartismo», ovvero di una riforma costituzionale che rafforzi il potere del capo del governo, liberandolo dagli attuali vincoli istituzionali. Mauro precisa: «È un progetto bonapartista, con il Premier che chiede di fatto pieni poteri in nome del legame emotivo e carismatico con la propria comunità politica, si pone come rappresentante diretto della nazione e pretende la subordinazione di ogni potere all'esecutivo» (Ezio Mauro, La svolta bonapartista, «La Repubblica», 7 febbraio 2009).  (Dino Erba)

L'ipotesi è suggestiva. Ma fino a che punto?

Considerando precedenti dichiarazioni e interventi del Cavaliere, non ci sarebbe da stupirsi di quest'ultima «spallata» al vecchio ordine costituzionale. Qualche dubbio potrebbe sorgere in merito all'opportunità di scegliere un'occasione come quella della tragedia di Eluana Englaro. L'opinione pubblica è tutt'altro che concorde con il Presidente del consiglio, anche negli stessi ambienti cattolici ci sono voci di dissenso. Non è neppure escluso che il Cavaliere ne esca con qualche ammaccatura. In realtà, non è in atto alcuna guerra di religione. Ma chi è abituato a giocare sporco e duro non si fa tanti scrupoli. La posta in gioco è alta, molto alta.

Una riforma costituzionale che rafforzi l'esecutivo sarebbe certo una comoda soluzione, giustificata dall'emergenza e dall'eccezionalità del momento. Ma non è indispensabile, anche se alcuni ambienti politici, non solo di destra, la vedrebbero di buon occhio (vedi Luigi Spina, L'uso politico di una tragedia, «La Stampa», 7 febbraio 2009). In realtà, la riforma darebbe legittimità a una situazione che ormai è imposta dai fatti. Ma non dimentichiamo che Mussolini e Hitler presero il potere e lo mantennero senza toccare la costituzione dei rispettivi Paesi.

Già da tempo, il governo del Bel Paese avviene in condizioni di emergenza, attraverso i decreti legge, che hanno esautorato il Parlamento dalle sue prerogative. Lo stesso è avvenuto e avviene in molte altre democrazie, tra queste Germania e Francia. E se pochi se ne sono accorti, i più attenti analisti ritengono che sia una tendenza inevitabile (vedi Fabio Carducci, Governo batte Parlamento 44 a 1, «Il Sole 24 Ore», 1 febbraio 2009).

Il Parlamento è una foglia di fico

Nei suoi primi dieci mesi, il governo Berlusconi ha varato 44 leggi, il Parlamento UNA! Per la precisione, delle 44 leggi varate dal governo, 25 sono conversioni di decreti legge, 14 leggi di ratifica, 4 leggi di bilancio e una legge ordinaria. E, nonostante goda di una larga maggioranza, il governo ha chiesto dieci volte il voto di fiducia.

Più moderato era stato il precedente governo Prodi che, in quasi due anni, aveva varato 21 leggi governative e 3 parlamentari. Ma quelli erano tempi più tranquilli.

Nei suoi primi dieci mesi, il governo Berlusconi ha varato una serie di leggi, una più fetente dell'altra. Eccole:
- 21 maggio 2008, proposto il decreto legge rifiuti (approvato poi il 22 dicembre 2008): affida all'esercito la gestione dello smaltimento rifiuti in Campania, per imporre le decisioni dei grandi affaristi «inquinatori».
- 25 giugno 2008, decreto legge Brunetta (Pacchetto lavoro): colpisce i lavoratori del settore pubblico (attacco ai «fannulloni »), nonché di quello privato, a tutto vantaggio dei padroni, abrogando tra l'altro alcune norme antiriciclaggio e antievasione.
- 15 luglio 2008, decreto legge sulla sicurezza (Pacchetto sicurezza): inasprisce le disposizioni e i controlli di polizia, con l'appoggio dell'esercito, a danno soprattutto dei lavoratori immigrati, sempre più sottoposti a un regime di tipo schiavistico.
- 30 ottobre 2008, decreto legge Alitalia: regala la ex compagnia di bandiera agli amici del Cavaliere.
- 7 gennaio 2009, decreto legge Gelmini: toglie risorse alla scuola pubblica e favorisce quella privata.
- 5 febbraio 2009, il Senato approva il nuovo Pacchetto sicurezza, un nuovo giro di vite contro gli immigrati. Stabilisce tra l'altro che i medici possono denunciare gli immigrati clandestini, che si presentano a loro per ricevere cure. Per contorno, legalizza le «squadracce» padane.

Di pari passo, il governo sta mettendo a punto una serie di provvedimenti contro le conseguenze della crisi, che regalano quattrini a padroni e padroncini e impongono sudore e sangue a lavoratori, pensionati e giovani, di ogni sesso, razza e colore. Tutte queste leggi sono passate (o stanno passando) senza incontrare alcun ostacolo istituzionale. E non poteva avvenire diversamente, dal momento che tutte queste disposizioni legislative riflettono un orientamento condiviso non solo dai diversi componenti della classe dirigente italiana, ma anche di quella europea. Un orientamento che, con l'avanzare della crisi, si mostra sempre più omogeneo nello sviluppo di un'azione preventiva, contro le possibili reazioni dei lavoratori, indigeni e immigrati. Ora più che mai, il «manovratore» non deve essere disturbato e su questo sono d'accordo tutti, Berlusconi e Veltroni, Bossi e Di Pietro che, con un voto bipartisan, hanno posto la soglia del 4% per le elezioni europee, tagliando le gambe ai partitini della piccola borghesia nostalgica, di destra e di sinistra.

I fuochi delle banlieues francesi dell'autunno 2005 e della Grecia del dicembre 2008 terrorizzano una classe dirigente allo sbando, in grado di vivere solo grazie a rovinose speculazioni finanziarie, di cui Berlusconi è un tipico rappresentante. Ed è in questa logica che si colloca la sua ultima esternazione. Comunque vada, sarebbe un'ulteriore garanzia di immunità. Come è noto, per il Cavaliere i confini tra bene privato e bene pubblico sono assai labili.

- In Italia, tra i grandi quotidiani nazionali, solo «La Repubblica» ha sollevato il pericolo di «colpo di Stato», mentre, all'estero, lo spagnolo «El Paìs» parla di «piccolo colpo di Stato».

Da: RIPRESA14/08/2011 18:50:18
per il culo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: serpente7514/08/2011 20:21:48
RIPRESA sei simpaticissimo e costante ;)

Da: news14/08/2011 22:00:06
Buon Ferragosto a tutti, speriamo in tempi migliori per il nostro paese.

Da: Tagliamo la Kasta dei presidenti a vita15/08/2011 01:19:19
la Sua opinione sulla Magistratura e sul sindacato è una forte denuncia di una  realtà che pochi hanno il coraggio di segnalare mentre molti la negano perché ne sono beneficiari. Inutile ricordare che la storia della politica italiana è segnata dagli interventi della Magistratura che ha condizionato e continua a condizionare l'attività legislativa e la leadership dei partiti. La loro associazione svolge, in modo palese e quasi arrogante, il ruolo di componente del panorama politico nazionale. I loro stipendi sono i più alti d'Europa ed il sistema giudiziario italiano il peggiore. Ma allora mi chiedo perché non è stata appoggiata l'iniziativa del governo in merito alla riforma della giustizia? E noi cittadini, che subiamo i ritardi dei processi e l'onere dei costi eccessivi, perchè non utilizziamo i canali costituzionali per imprimere una svolta seria a questa vicenda? Forse perchè mettere una firma per proporre un referendum contro la kasta è pericoloso? E cosa dire dei sindacati che hanno, ha scritto bene Lei, sconquassato  l'economia del nostro Paese determinando la situazione della irreparabilità. Ed ora hanno la faccia tosta di proporre la loro ricetta per salvare l'Italia. Mi chiedo come è possibile che tutto ciò non sia chiaro, come è possibile che esistano persone allineate alla demagogia di questi pseudo leaders che predicano bene e razzolano malissimo… '

Caro amico,
come ormai migliaia dei lettori di questa rubrica, lei ha recepito e commentato in modo esatto le magagne del SISTEMA di cui sopra scrive. In Italia, il SISTEMA è infinito quanto il cosmo poiché in ogni occasione l'occhio cade sempre su nuovi derivati della Kasta. Adesso che stanno per mettere in atto la famosa manovra, prima di tutto riducano i parlamentari a 500 unità con tagli del 20% sugli emolumenti e limitino i benefici ai viaggi aerei e ferroviari. Dopo si rivolgano al comune cittadino per chiedergli il minimo delle misure di austerità. E ora rivolgiamo la sopra citata austerità ad un'ennesima Kasta: quella dei PRESIDENTI A VITA. Se è vero che esistono parlamentari da sempre alle Camere poiché vengono reiteratamente eletti, la categoria dei Presidenti a vita subisce solo un incremento nel numero. Ma rimangono in auge sempre gli stessi. Spostano le auree chiappe da un TRONO all'altro a prescindere dalle loro competenze specifiche. Infatti vediamo personaggi di dubbia caratura saltare con disinvoltura dall'Energia alle F.S., dalle Banche ai Cantieri Navali, dalla RAI all'Alitalia, dalle Municipalizzate alle Autority. E via così con i nuovi carrozzoni creati ad personam (mi risulta che la Regione Calabria, la più povera d'Italia, si sia inventata un Reparto Cinema con relativi Presidenti, Direttori Generali e quant'altro.) Nascere PRESIDENTI è un dono di PARTITO, rimanerlo è la sana abitudine di indossare brache d'acciaio al niche-cromo-tungsteno. Ricordiamo anche famosi Capi di Sindacato che hanno trovato pronti TRONI nell'ambito di Ministeri e Organizzazioni statali sempre  con super prebende per tutti. Ciò avviene in virtù dello strapotere dei Partiti che dilaga in tutti i gangli della vita pubblica e delega ai loro fiduciari il mantenimento in toto della premiata Kasta. Figuratevi, cari lettori, la mongolfiera di spesa generata da questa ulteriore Kasta, utile solo a far lievitare il debito pubblico.  Nel Settecento, in vari Paesi europei i debitori venivano puniti con la prigione. Oggi purtroppo non esistono Case Circondariali in numero sufficiente ad accogliere la Kasta che ha generato il nostro enorme debito pubblico.  A questo punto sarebbe utile alla Kasta, e ai suoi derivati, leggere "Prediche inutili" dell'emerito Professor Luigi Einaudi.

Da: RIPRESA15/08/2011 18:07:44
per il culo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: E'' arrivata la fine dell''Italia16/08/2011 09:34:42
Tutti avete capito che è un segnale inesorabile. E' arrivata la fine dell'Italia, questa è la verità". Lo ha detto il leader della Lega Umberto Bossi, parlando, ieri, al comizio di Ferragosto a Ponte di Legno. "Abbiamo un debito enorme fatto dai socialisti, dai comunisti, dai democristiani - ha detto Bossi - Siamo arrivati a un punto in cui se Tremonti non riesce a vendere i titoli di Stato all'estero non riesce più a pagare le pensioni e la sanità. Deve chiudere gli ospedali".

Oggi, ha proseguito, "Siamo al dunque. Bisognava assolutamente fare un po' di tagli altrimenti l'Europa ci uccideva stavolta. Nessuno voleva. Ma il problema era: si taglia ai ricchi o ai poveri? Io non ho dubbi. Meglio la nostra gente, i migliori di poveri, i nostri, che possono andare avanti in battaglia domani per l'obiettivo fondamentale: Padania". Comunque, "Abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare. Ho dubitato di farcerla. perché l'Europa chiedeva come prima cosa il taglio delle pensioni".

Bossi ha quindi ammesso che la Banca centrale europea ha aiutato l'Italia. "La Bce, diciamo la verità, una mano ce l'ha data - ha aggiunto Bossi - Ha comprato qualche decina di miliardi di titoli, fondamentali per salvare gli ospedali, le pensioni". "C'è gente anche nostra che ragiona come i terroni che pensano che lo Stato 'mi deve dare'. Lo Stato non deve dare niente. E' sufficiente che ci dia la libertà". Lo ha detto, ieri, il leader della Lega Umberto Bossi parlando ad un comizio a Ponte di Legno. Per Bossi "L'assistenzialismo è una sempre una rovina. Noi con la capacità di lavoro che abbiamo ce la caviamo".

Comunque, all'interno della Lega, "c'è il diritto di critica", ha assicurato più tardi Bossi conversando con i giornalisti, all'indomani dell'avvertimento del ministro Roberto Calderoli secondo cui per "chi fa distinguo" sulla manovra varata dal governo "quella è la porta". "Però, ha ribadito Bossi, anche molti al nord si sono abituati all'assistenzialismo".

Il leader della Lega Umberto Bossi sintetizza così lo scontro nell'ultimo Consiglio dei ministri sulla manovra, in particolare sul capitolo pensioni, che la Lega vuole difendere. "Abbiamo litigato tutto il giorno - ha detto Bossi parlando al comizio di Ferragosto a Ponte di Legno - Prima del Consiglio dei ministri e durante il Consiglio. Col ministro Brunetta per poco non passiamo alle vie di fatto. Brunetta, nano di Venezia, non romperci i coglioni".


Da: Lo sbocco della crisi? La secessione16/08/2011 14:56:05
Tra le pensioni e i Comuni uno solo si poteva salvare e ho avuto un problema di coscienza. Ma agli enti locali si potrà pensare dopo: mentre i poveri che hanno lavorato una vita e hanno solo la pensione non possono essere lasciati indietro". E' un Bossi emotivo e quasi sentimentale che racconta in quel di Pontedilegno, nel tradizionale comizio di Ferragosto, il negoziato sulla manovra economica che ha infiammato la politica d'agosto. Certo la difesa delle pensioni di anzianità ("anche se ci riproveranno ancora a tagliarle") è l'unico elemento positivo che il leader del Carroccio offre a un popolo disorientato e sofferente, che tuttavia non perde il rapporto fiduciario con il Capo.  E si accontenta delle spiegazioni sul momento difficile per il Paese, notando semmai la vistosa assenza sul palco di una nomenclatura leghista di solito folta e composita. Mancano i "maroniani", mancano i governatori regionali e i parlamentari, manca Calderoli. E il leader lancia qualche segnale: "Fa bene Maroni a chiedere di far saltare i tagli ai Comuni, ma c'è gente nostra che ragiona come i terroni: lo Stato ci deve dare… Ma lo Stato ci deve dare la libertà, poi ci pensiamo noi a sviluppare l'economia dal basso, perché l'assistenzialismo fa male al Nord come al Sud".

Semmai traspare l'ansia di trasmettere alla base militante la complessità di uno scenario cupo e che comporta "vacche magre" per tutti: e che l'unico elemento di battaglia politica è stata la ricerca di un giusto compromesso, di una equilibrata distribuzione dei sacrifici perché "quel poveraccio di Tremonti deve piazzare i BTP altrimenti non reggono scuola e sanità. E la BCE, che pure ordinava i tagli, almeno questa volta ha dato una mano…". L'emergenza della crisi finanziaria ha comunque abolito, in questa strana estate, fredda anche per la Lega, il consueto gioco della polemica politica: nessun accenno agli avversari dell'opposizione, silenzio sul Colle, una stabilità di governo come conseguenza naturale di "cause di forza maggiore".("Silvio regge, Tremonti non salta, i giornalisti non hanno capito niente")  E la prospettiva, certamente non allegra,  di un lungo inverno per il Paese, con davanti almeno il tempo per rinserrare le fila, ricostruire il rapporto con l'elettorato, ma senza farsi illusioni sull'uscita dalla crisi, che piuttosto rischia di segnare "la fine dell'Italia".

Nel suo rassegnato realismo il vecchio leone intravede però (oltre alla promessa di riuscire a portare il TFR in busta paga per dare respiro ai lavoratori e ai consumi) lo sbocco naturale della Padania promessa, non come scelta di battaglia politica, ma quasi come l'ineluttabile destino della dissoluzione del Paese. Anche se "con la moneta forte, riusciremo a cavarcela per il rotto della cuffia, solo se il Nord resta unito".




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