Mininterno.net FORUM - Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?

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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
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Da: ................. 08/10/2015 22:37:42
non per offendervi ma qualcuno ha mai considerato che ci possono essere i bravi e i meno bravi? forse è solo questo il problema. se uno è scarso non può fare l'avvocato e a quel punto non è colpa della disoccupazione, è soltanto colpa sua..
Rispondi

Da: Ma Vaffa!! 09/10/2015 02:26:41
Ma ti rendi conto di quello che dici?..connetti il cervello prima di parlare...non è assolutamente vero che chi è "bravo" lavora e che chi "non è bravo" non lavora..perchè di fatto non è così che succede nella vita reale!..la verità è che a lavorare sono solo i figli degli avvocati ...che hanno già uno studio professionale avviato , oppure gli avvocati che , costretti a mettere da parte le proprie ambizioni personali, sono costretti a mettersi in un grande studio per essere poi sfruttati!!!...puoi essere il giovane avvocato più bravo del mondo, ma se ti metti da solo in uno studio..stai fresco ad aspettare i clienti!!! la gente vuole il "grande nome" ed il capello bianco..questa è la cruda realtà!!..noi giovani dobbiamo farci spazio a gomitate per avere un ruolo nell'odierno mercato del lavoro...non accetto chi come te (dell'ultimo intervento) dice che è colpa del giovane se è disoccupato nonostante anni ed anni di studio, specializzazione, pratica ed abilitazione!!!
Rispondi

Da: ex praticante 10/10/2015 00:58:07
x .....................
Guarda che se uno è scarso l'avvocato lo può fare benissimo. Forse anche meglio di quelli preparati, tanto basta lasciar fare tutto il lavoro agli schiavetti e farsi belli raccogliendone i frutti!!! Ma se sei un avvocato scarso, dentro di te sai che resti tale.
Rispondi

Da: xxxpraticante 10/10/2015 07:05:32
Che la preparazione per fare l'avvocato non conta lo dimostra la stessa riforma del sistema .universitario.
Quando mai una laurea specialistica per accedere ad una professione dura un anno.??
Tutte le lauree specialistiche durano almeno il doppio se non di più.
Rispondi

Da: a cosa e'' dovuto.... 10/10/2015 08:05:09
Come mai alcuni emergono però?
Rispondi

Da: essere ben introdotto 10/10/2015 13:43:38
avere ottime conoscenze
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Da: dr. zero 10/10/2015 14:49:23
Ma non rispondete al solito troll pro avvocatura... si riconosce lontano un miglio quando scrive.
Rispondi

Da: @zero 10/10/2015 15:42:24
Il troll più che pro avvocatura, sembra un ricercatore che aspira a diventare prof ordinario e il calo di studenti nella facoltà di legge è per lui come il diavolo con l'acqua santa.
Rispondi

Da: ............. 10/10/2015 16:06:15
professione finita, praticanti cercatevi altro da fare..
Rispondi

Da: Non 10/10/2015 16:17:16
Ci sono piu' concorsi..
Rispondi

Da: ............. 10/10/2015 16:24:20
ma infatti non ha nemmeno senso andare all'università.. la libera professione è inflazionata e i concorsi non ci sono più... che studi a fare? ah si, studi per il piacere dello studio.. questa minchiata la sento spesso...
Rispondi

Da: si studia per lavorare 10/10/2015 21:21:18
La riforma dei corsi universitari di Giurisprudenza non può più aspettare: per reagire al crollo delle iscrizioni (-22% l'ultimo dato relativo al 2014) è necessario rendere più flessibile il modello oggi troppo rigido e dare la possibilità agli Atenei di specializzare la propria offerta, per formare figure professionali diversificate e al passo con i tempi.

A lanciare l'allarme è Carla Barbati, vice presidente del Consiglio Universitario Nazionale (CUN), intervenuta questa mattina alla terza Conferenza nazionale sui Giovani professionisti, organizzata dall'Associazione italiana giovani avvocati (Aiga), in corso oggi e domani a Bologna.

Il CUN, organo di rappresentanza del sistema universitario che svolge un ruolo di controllo e consulenza per il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, ha elaborato tre proposte di riforma concertate con le comunità scientifiche e accademiche, frutto di un lavoro durato due anni.

Le proposte sono state inviate ufficialmente il 19 gennaio al ministro Stefania Giannini. Sono passati quasi cinque mesi, ma ancora il CUN è in attesa di una risposta per l'avvio dell'iter che porti a una ridefinizione dei percorsi universitari, che deve passare da un nuovo Decreto Ministeriale del MIUR, sentito il parere del Ministero della Giustizia, per poi essere approvato dalle commissioni competenti di Camera e Senato e dal Consiglio di Stato.

�«Giurisprudenza soffre di una patologia molto grave, un quadro drammatico fra calo vertiginoso degli iscritti, tempi molto lunghi per trovare un'occupazione e un carattere sempre più di nicchia di questo corso di studio - spiega Carla Barbati - Ma da mesi è calato il silenzio assoluto da parte dei ministeri. Oggi lo studio della Giurisprudenza è regolato dal Decreto Ministeriale del 2005 imposto dall'allora ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. Siamo l'unico ambito universitario che non è definito "classe di laurea" ma "corso di laurea": non disponiamo di una laurea magistrale di due anni, siamo fermi al ciclo unico di cinque anni. Il corso di laurea è troppo rigido, con 216 crediti vincolati a ambiti fomativi monodisciplinari�».

Una preoccupazione che i giovani avvocati di Aiga condividono: �«Da tempo - sottolinea la presidente di Aiga Nicoletta Giorgi - l'associazione è impegnata in prima linea per chiedere la definizione di percorsi universitari capaci di costruire professionisti del diritto al passo con i tempi e con le nuove necessità dei cittadini e delle imprese. In questo senso, è fondamentale costruire il dialogo tra quei professionisti che già hanno costruito sul campo queste nuove competenze, il mondo delle imprese, che devono segnalare le proprie esigenze, e l'università, che deve ripensare la propria offerta formativa per una professione chiamata al cambiamento e a un'evoluzione continua�».

Carla Barbati entra nel dettaglio di alcune delle modifiche proposte per portare lo studio della Giurisprudenza al passo coi tempi. �«Le nostre proposte portano da 216 a 180 i crediti vincolati e superano l'idea degli ambiti formativi monodisciplinari - spiega la vice presidente del CUN - creando degli ambiti formativi più ampi all'interno dei quali lo studente potrà costruire il suo percorso di studi. Nello spazio aperto ai crediti formativi liberi potranno entrare nuove discipline, come quelle economiche, dando agli atenei la possibilità di costruire un'offerta formativa legata alle vocazioni dei territori. Le proposte di riforma inoltre incentiverebbero la nascita di corsi in lingua inglese�».

Rispondi

Da: 11/10/2015 10:02:06
sul fatto che studiare ormai è inutile dal punto di vista dell'affermazione professionale posso essere d'accordo...è un terno a lotto, dovremmo smettere di iscriverci perché alimentiamo un sistema universitario a parer mio sbagliato
Rispondi

Da: facoltà più utili per trovare lavoro 11/10/2015 12:35:00
E' risultato che gli studenti più "fortunati" sono quelli di Ingegneria: a 5 anni dalla laurea più di 9 studenti su 10 sono occupati (91,8%) e con uno stipendio medio davvero elevato (1676 euro mensili). Non distanti i dati che riguardano il settore di Economia: 90,8% dei laureati già occupati a 5 dalla laurea con stipendio medio di 1504 euro al mese. Chiude la classifica Medicina con il 38,8% degli occupati (ma bisogna considerare la necessità per loro di seguire i corsi di specializzazione, fattore che rinvia nel tempo l'effettivo accesso nel mondo del lavoro; è un dato dunque da prendere con la dovuta cautela) e quelli di Scienze Biologiche che piazzano nel mondo del lavoro solo 6 studenti su 10 a 5 anni dal conseguimento del titolo. Di seguito la classifica completa.

CLASSIFICA DELLE UNIVERSITA' E FACOLTA' CHE DANNO PIU' LAVORO AI LAUREATI
1. Ingegneria 91,8% (stipendio medio 1676 euro)
2. Economia 90,9% (stipendio medio 1504 euro)
3. Scienze della Formazione 89,6% (stipendio medio 1155 euro)
4. Architettura 86,8% (stipendio medio 1169 euro)
5. Scienze Politiche 83,5% (stipendio medio 1324 euro)
6. Farmacia 82,1% (stipendio medio 1381 euro)
7. Agraria 80,9% (stipendio medio 1232 euro)
8. Lingue 80,4% (stipendio medio 1159 euro)
9. Psicologia 78,6% (stipendio medio 926 euro)
10. Scienze Motorie 78,5% (stipendio medio 1010 euro)
11. Giurisprudenza 75,6% (stipendio medio 1184 euro)
12. Matematica e Fisica 74,1% (stipendio medio 1490 euro)
13. Lettere 67,9% (stipendio medio 1019 euro)
14. Scienze Biologiche 59,6% (stipendio medio 1260 euro)
15. Medicina 38,8% (stipendio medio 1695 euro)
Rispondi

Da: ............. 11/10/2015 12:57:30
e per prendere quegli stipendi da fame bisogna fare l'università? meglio aprire una pizzeria o salumeria, guadagni 10 volte di più e non fai sacrifici a studiare..
Rispondi

Da: esatto... 11/10/2015 13:41:22
Si studia x piacere e per cultura non per i soldi
Rispondi

Da: dr. zero 11/10/2015 14:05:08
Ma ben venga il calo degli iscritti a giurisprudenza, che non andrebbe contrastato con inutili maquillage e specchietti per le allodole, ma accettato come conseguenza delle leggi di mercato. L'occupazione non è più garantita? Si faccia altro! Non possiamo illudere una generazione di studenti con un pezzo di carta ormai inutile e poi fargli fare la fila alla caritas. Quando l'eccedenza si sarà riassorbita gli iscritti aumenteranno di nuovo. Stupidi politicanti coi loro nuovi pacchetti speciali acchiappagonzi.
Rispondi

Da: 11/10/2015 14:10:06
veramente è pineo di ingegneri e medici disoccupati...
Rispondi

Da: eheh hana fessi 11/10/2015 18:30:11
Si vive di speranza..tutti a prendere la laurea il famoso pezzo di carta e poi anche master su master... Altra carta da culo.
Rispondi

Da: yesyes 11/10/2015 18:42:15
e se calano gli studenti cosa fanno tutti quei professori che sono stati assunti nel boom? E quelle università che sono spuntate come funghi ad ogni angolo di strada che regalano lauree in legge manco fosse la raccolta punti della coop? L'unica alternativa è mettere il numero chiuso sin dall'inizio.
Rispondi

Da: perora 11/10/2015 21:22:10
Ho nostalgia della professione..quanto amavo fare l'avvocato!! Ma non guadagnavo e avevo pochi clienti, nonostante vincessi sempre. Non potevo aspettare di farmi conoscere perché non potevo farmi mantenere dai miei. Oggi ho un posto da diplomata in un comune. Mi sento demotivata, non ho più stimoli. Ho uno stipendio misero. Pero ho un lavoro.se avete la possibilità non abbandonate mai i vs sogni. Io il mio l'ho perso anni fa...
Rispondi

Da: Ho 11/10/2015 21:36:17
Quando leggo certe cose mi viene tristezza. Meglio fare il barista.
Rispondi

Da: io sono...... 12/10/2015 07:43:30
Barista con laurea
Rispondi

Da: gadget87 12/10/2015 08:13:45
Ma nn é meglio fare Il commissario a questo punto? Io quelli che conosco che hanno vinto Il concorso sono pessimi, nn credo sia impossible. Cwrto nn é pagato bene cm magistratura o banca s'italia, specie in rapporto a quello che devi fare e ai rischi, pero meglio che barista o call center..
Rispondi

Da: ex praticante 12/10/2015 10:10:21
@ perora: secondo me hai nostalgia della professione forense proprio perché lavoravi in proprio e con ritmi umani, avendo pochi clienti. Secondo me la maggior parte di chi invece lavora da dipendente/schiavetto di un "dominus", dal mattino alla sera e per un fisso da fame, se potesse trovare di meglio scapperebbe a gambe levate, e senza nessuna nostalgia...
Rispondi

Da: certo lapalissiano 12/10/2015 10:43:20
Bhe meglio vivacchiare con pochi clienti tuoi... Che fare lo schiavetto...infatti conviene dopo anni mettersi in proprio
Rispondi

Da: Leva78 12/10/2015 10:48:47
io facevo l'avvocato, poi ho lasciato ed ora lavoro al mef dopo un concorso vinto
Rispondi

Da: adelchi1 12/10/2015 11:05:54
che concorso hai vinto Leva? Anno e tipologia, così da poter allenarmi sui quiz...
Grazie
Rispondi

Da: Leva78 12/10/2015 11:24:22
quello del 2010....funzionario giuridico....
Rispondi

Da: schiavetto di studio 13/10/2015 14:34:15
Intanto io imparo bene la professione e dopo i 40 anni diventerò ricco.
Rispondi

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Da: .................	08/10/2015 22:37:42
non per offendervi ma qualcuno ha mai considerato che ci possono essere i bravi e i meno bravi? forse è solo questo il problema. se uno è scarso non può fare l'avvocato e a quel punto non è colpa della disoccupazione, è soltanto colpa sua..
Rispondi

Da: Ma Vaffa!!	09/10/2015 02:26:41
Ma ti rendi conto di quello che dici?..connetti il cervello prima di parlare...non è assolutamente vero che chi è "bravo" lavora e che chi "non è bravo" non lavora..perchè di fatto non è così che succede nella vita reale!..la verità è che a lavorare sono solo i figli degli avvocati ...che hanno già uno studio professionale avviato , oppure gli avvocati che , costretti a mettere da parte le proprie ambizioni personali, sono costretti a mettersi in un grande studio per essere poi sfruttati!!!...puoi essere il giovane avvocato più bravo del mondo, ma se ti metti da solo in uno studio..stai fresco ad aspettare i clienti!!! la gente vuole il "grande nome" ed il capello bianco..questa è la cruda realtà!!..noi giovani dobbiamo farci spazio a gomitate per avere un ruolo nell'odierno mercato del lavoro...non accetto chi come te (dell'ultimo intervento) dice che è colpa del giovane se è disoccupato nonostante anni ed anni di studio, specializzazione, pratica ed abilitazione!!!
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Da: ex praticante	10/10/2015 00:58:07
x ..................... Guarda che se uno è scarso l'avvocato lo può fare benissimo. Forse anche meglio di quelli preparati, tanto basta lasciar fare tutto il lavoro agli schiavetti e farsi belli raccogliendone i frutti!!! Ma se sei un avvocato scarso, dentro di te sai che resti tale.
Rispondi

Da: xxxpraticante	10/10/2015 07:05:32
Che la preparazione per fare l'avvocato non conta lo dimostra la stessa riforma del sistema .universitario. Quando mai una laurea specialistica per accedere ad una professione dura un anno.?? Tutte le lauree specialistiche durano almeno il doppio se non di più.
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Da: a cosa e'' dovuto....	10/10/2015 08:05:09
Come mai alcuni emergono però?
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Da: essere ben introdotto	10/10/2015 13:43:38
avere ottime conoscenze
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Da: dr. zero	10/10/2015 14:49:23
Ma non rispondete al solito troll pro avvocatura... si riconosce lontano un miglio quando scrive.
Rispondi

Da: @zero	10/10/2015 15:42:24
Il troll più che pro avvocatura, sembra un ricercatore che aspira a diventare prof ordinario e il calo di studenti nella facoltà di legge è per lui come il diavolo con l'acqua santa.
Rispondi

Da: .............	10/10/2015 16:06:15
professione finita, praticanti cercatevi altro da fare..
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Da: Non	10/10/2015 16:17:16
Ci sono piu' concorsi..
Rispondi

Da: .............	10/10/2015 16:24:20
ma infatti non ha nemmeno senso andare all'università.. la libera professione è inflazionata e i concorsi non ci sono più... che studi a fare? ah si, studi per il piacere dello studio.. questa minchiata la sento spesso...
Rispondi

Da: si studia per lavorare	10/10/2015 21:21:18
La riforma dei corsi universitari di Giurisprudenza non può più aspettare: per reagire al crollo delle iscrizioni (-22% l'ultimo dato relativo al 2014) è necessario rendere più flessibile il modello oggi troppo rigido e dare la possibilità agli Atenei di specializzare la propria offerta, per formare figure professionali diversificate e al passo con i tempi. A lanciare l'allarme è Carla Barbati, vice presidente del Consiglio Universitario Nazionale (CUN), intervenuta questa mattina alla terza Conferenza nazionale sui Giovani professionisti, organizzata dall'Associazione italiana giovani avvocati (Aiga), in corso oggi e domani a Bologna. Il CUN, organo di rappresentanza del sistema universitario che svolge un ruolo di controllo e consulenza per il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, ha elaborato tre proposte di riforma concertate con le comunità scientifiche e accademiche, frutto di un lavoro durato due anni. Le proposte sono state inviate ufficialmente il 19 gennaio al ministro Stefania Giannini. Sono passati quasi cinque mesi, ma ancora il CUN è in attesa di una risposta per l'avvio dell'iter che porti a una ridefinizione dei percorsi universitari, che deve passare da un nuovo Decreto Ministeriale del MIUR, sentito il parere del Ministero della Giustizia, per poi essere approvato dalle commissioni competenti di Camera e Senato e dal Consiglio di Stato. �«Giurisprudenza soffre di una patologia molto grave, un quadro drammatico fra calo vertiginoso degli iscritti, tempi molto lunghi per trovare un'occupazione e un carattere sempre più di nicchia di questo corso di studio - spiega Carla Barbati - Ma da mesi è calato il silenzio assoluto da parte dei ministeri. Oggi lo studio della Giurisprudenza è regolato dal Decreto Ministeriale del 2005 imposto dall'allora ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. Siamo l'unico ambito universitario che non è definito "classe di laurea" ma "corso di laurea": non disponiamo di una laurea magistrale di due anni, siamo fermi al ciclo unico di cinque anni. Il corso di laurea è troppo rigido, con 216 crediti vincolati a ambiti fomativi monodisciplinari�». Una preoccupazione che i giovani avvocati di Aiga condividono: �«Da tempo - sottolinea la presidente di Aiga Nicoletta Giorgi - l'associazione è impegnata in prima linea per chiedere la definizione di percorsi universitari capaci di costruire professionisti del diritto al passo con i tempi e con le nuove necessità dei cittadini e delle imprese. In questo senso, è fondamentale costruire il dialogo tra quei professionisti che già hanno costruito sul campo queste nuove competenze, il mondo delle imprese, che devono segnalare le proprie esigenze, e l'università, che deve ripensare la propria offerta formativa per una professione chiamata al cambiamento e a un'evoluzione continua�». Carla Barbati entra nel dettaglio di alcune delle modifiche proposte per portare lo studio della Giurisprudenza al passo coi tempi. �«Le nostre proposte portano da 216 a 180 i crediti vincolati e superano l'idea degli ambiti formativi monodisciplinari - spiega la vice presidente del CUN - creando degli ambiti formativi più ampi all'interno dei quali lo studente potrà costruire il suo percorso di studi. Nello spazio aperto ai crediti formativi liberi potranno entrare nuove discipline, come quelle economiche, dando agli atenei la possibilità di costruire un'offerta formativa legata alle vocazioni dei territori. Le proposte di riforma inoltre incentiverebbero la nascita di corsi in lingua inglese�».
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Da:	11/10/2015 10:02:06
sul fatto che studiare ormai è inutile dal punto di vista dell'affermazione professionale posso essere d'accordo...è un terno a lotto, dovremmo smettere di iscriverci perché alimentiamo un sistema universitario a parer mio sbagliato
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Da: facoltà più utili per trovare lavoro	11/10/2015 12:35:00
E' risultato che gli studenti più "fortunati" sono quelli di Ingegneria: a 5 anni dalla laurea più di 9 studenti su 10 sono occupati (91,8%) e con uno stipendio medio davvero elevato (1676 euro mensili). Non distanti i dati che riguardano il settore di Economia: 90,8% dei laureati già occupati a 5 dalla laurea con stipendio medio di 1504 euro al mese. Chiude la classifica Medicina con il 38,8% degli occupati (ma bisogna considerare la necessità per loro di seguire i corsi di specializzazione, fattore che rinvia nel tempo l'effettivo accesso nel mondo del lavoro; è un dato dunque da prendere con la dovuta cautela) e quelli di Scienze Biologiche che piazzano nel mondo del lavoro solo 6 studenti su 10 a 5 anni dal conseguimento del titolo. Di seguito la classifica completa. CLASSIFICA DELLE UNIVERSITA' E FACOLTA' CHE DANNO PIU' LAVORO AI LAUREATI 1. Ingegneria 91,8% (stipendio medio 1676 euro) 2. Economia 90,9% (stipendio medio 1504 euro) 3. Scienze della Formazione 89,6% (stipendio medio 1155 euro) 4. Architettura 86,8% (stipendio medio 1169 euro) 5. Scienze Politiche 83,5% (stipendio medio 1324 euro) 6. Farmacia 82,1% (stipendio medio 1381 euro) 7. Agraria 80,9% (stipendio medio 1232 euro) 8. Lingue 80,4% (stipendio medio 1159 euro) 9. Psicologia 78,6% (stipendio medio 926 euro) 10. Scienze Motorie 78,5% (stipendio medio 1010 euro) 11. Giurisprudenza 75,6% (stipendio medio 1184 euro) 12. Matematica e Fisica 74,1% (stipendio medio 1490 euro) 13. Lettere 67,9% (stipendio medio 1019 euro) 14. Scienze Biologiche 59,6% (stipendio medio 1260 euro) 15. Medicina 38,8% (stipendio medio 1695 euro)
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Da: .............	11/10/2015 12:57:30
e per prendere quegli stipendi da fame bisogna fare l'università? meglio aprire una pizzeria o salumeria, guadagni 10 volte di più e non fai sacrifici a studiare..
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Da: esatto...	11/10/2015 13:41:22
Si studia x piacere e per cultura non per i soldi
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Da: dr. zero	11/10/2015 14:05:08
Ma ben venga il calo degli iscritti a giurisprudenza, che non andrebbe contrastato con inutili maquillage e specchietti per le allodole, ma accettato come conseguenza delle leggi di mercato. L'occupazione non è più garantita? Si faccia altro! Non possiamo illudere una generazione di studenti con un pezzo di carta ormai inutile e poi fargli fare la fila alla caritas. Quando l'eccedenza si sarà riassorbita gli iscritti aumenteranno di nuovo. Stupidi politicanti coi loro nuovi pacchetti speciali acchiappagonzi.
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Da:	11/10/2015 14:10:06
veramente è pineo di ingegneri e medici disoccupati...
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Da: eheh hana fessi	11/10/2015 18:30:11
Si vive di speranza..tutti a prendere la laurea il famoso pezzo di carta e poi anche master su master... Altra carta da culo.
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Da: yesyes	11/10/2015 18:42:15
e se calano gli studenti cosa fanno tutti quei professori che sono stati assunti nel boom? E quelle università che sono spuntate come funghi ad ogni angolo di strada che regalano lauree in legge manco fosse la raccolta punti della coop? L'unica alternativa è mettere il numero chiuso sin dall'inizio.
Rispondi

Da: perora	11/10/2015 21:22:10
Ho nostalgia della professione..quanto amavo fare l'avvocato!! Ma non guadagnavo e avevo pochi clienti, nonostante vincessi sempre. Non potevo aspettare di farmi conoscere perché non potevo farmi mantenere dai miei. Oggi ho un posto da diplomata in un comune. Mi sento demotivata, non ho più stimoli. Ho uno stipendio misero. Pero ho un lavoro.se avete la possibilità non abbandonate mai i vs sogni. Io il mio l'ho perso anni fa...
Rispondi

Da: Ho	11/10/2015 21:36:17
Quando leggo certe cose mi viene tristezza. Meglio fare il barista.
Rispondi

Da: io sono......	12/10/2015 07:43:30
Barista con laurea
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Da: gadget87	12/10/2015 08:13:45
Ma nn é meglio fare Il commissario a questo punto? Io quelli che conosco che hanno vinto Il concorso sono pessimi, nn credo sia impossible. Cwrto nn é pagato bene cm magistratura o banca s'italia, specie in rapporto a quello che devi fare e ai rischi, pero meglio che barista o call center..
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Da: ex praticante	12/10/2015 10:10:21
@ perora: secondo me hai nostalgia della professione forense proprio perché lavoravi in proprio e con ritmi umani, avendo pochi clienti. Secondo me la maggior parte di chi invece lavora da dipendente/schiavetto di un "dominus", dal mattino alla sera e per un fisso da fame, se potesse trovare di meglio scapperebbe a gambe levate, e senza nessuna nostalgia...
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Da: certo lapalissiano	12/10/2015 10:43:20
Bhe meglio vivacchiare con pochi clienti tuoi... Che fare lo schiavetto...infatti conviene dopo anni mettersi in proprio
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Da: Leva78	12/10/2015 10:48:47
io facevo l'avvocato, poi ho lasciato ed ora lavoro al mef dopo un concorso vinto
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Da: adelchi1	12/10/2015 11:05:54
che concorso hai vinto Leva? Anno e tipologia, così da poter allenarmi sui quiz... Grazie
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Da: Leva78	12/10/2015 11:24:22
quello del 2010....funzionario giuridico....
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Da: schiavetto di studio	13/10/2015 14:34:15
Intanto io imparo bene la professione e dopo i 40 anni diventerò ricco.
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