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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
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Da: dove sta la dignità ? | 06/08/2015 21:56:09 |
In un parassita pubblico che per paura di perdere i suoi privilegi, pontifica su questioni di politica-economica e morale, considerando parassiti chi è più sfortunato nella vita? O in un avvocato fallito che pur di non ferire il proprio orgoglio si ostina a non cambiare mestiere pur guadagnando meno di un impiegato pubblico? | |
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Da: X A saperlo | 07/08/2015 07:28:44 |
I "parassiti pubblici" hanno superato concorsi a cui partecipano anche avvocati e magari hanno anche il titolo d'avvocato in tasca. Ben venga l'ostinazione, ognuno è libero di fare quel che vuole se le conseguenze delle proprie scelte ricadono su se stessi e basta. Discorso diverso è se qualcuno si ostina a fare ciò di cui non è capace e, magari, mentre continua ad inseguire i propri vani sogni, pretende l'elemosina pagata con i soldi delle tasse di chi produce. | |
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Da: X A saperlo | 07/08/2015 07:37:04 |
Tra parentesi, tra qualche giorno, quando rientro dalle ferie, iniziamo a selezionare tirocinanti ed avvocati per il nostro studio. Se non lo avete fatto, iscrivetevi a M1ch34l P4g3 (sostituite ai numeri le vocali) perché sono loro a fare il primo screening dei cv | |
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Da: no,non lo fate questo tirocinio | 07/08/2015 09:26:28 |
Vi chiedono mille euro iniziali per spese di iscrizione..... Un consiglio gratuito | |
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Da: X A saperlo | 07/08/2015 12:37:08 |
No, l'iscrizione è gratuita. Ai tirocinanti lo studio da 900 euro netti. Per gli avvocati dipende, si va da un RAL di 26000 circa euro ad un RAL di 48000 circa all'ingresso | |
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Da: i parassiti pubblici | 07/08/2015 14:03:23 |
Entrano con raccomandazione, non sanno fare nient'altro, cioè se lavorassero nel privato, ammessero che venissero assunti, prenderebbero per quel che valgono, meno della metà del stipendio rubato allo stato. I parassiti pubblici, non sono tutti gli impiegati pubblici, non ho mai fatto di tutta l'erba un fascio, ma quelli che presentano tutte le caratteristiche di cui sopra e sono inamovibili e non licenziabili per un paradosso legislativo. | |
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Da: X a saperlo | 07/08/2015 14:50:08 |
Discorsi da bar dello sport. Non generalizzò, ci mancherebbe, ma affermi che ci sono dei parassiti. Bene, denuncia quel che vedi. Denuncia i singoli episodi riguardanti questo o quel dipendente pubblico. | |
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Da: i parassiti pubblici | 07/08/2015 15:51:09 |
Bravo ma la legge è sempre a favore dei parassiti pubblici. I quali hanno anche ambizioni politiche. Anzi pensano più a questo che a lavorare. Un eccesso di tutela che crea effetti distorti. | |
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Da: no ai parassiti pubblici sì al reddito di cittadin | 08/08/2015 09:21:07 |
Reddito di cittadinanza. Bene avvio tavolo, si inizi a lavorare dal nostro testo base. Si è insediato oggi in Regione Lombardia il gruppo di lavoro su di un progetto di legge sul reddito di cittadinanza lombardo. Per Stefano Buffagni, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle della Lombardia: "Finalmente si incomincia a ragionare e a fare sul serio: il reddito di cittadinanza potrà sostenere migliaia di lombardi in difficoltà a causa di una crisi generata dall'incapacità della classe politica che ha governato e governa il paese. Puntiamo a un risultato concreto in tempi rapidi; la nostra è la proposta base sulla quale iniziare a lavorare per migliorarla, contrasta efficacemente le nuove povertà , un obiettivo sul quale contano i fatti e non servono le bandierine di parte". | |
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Da: .......... | 08/08/2015 12:24:55 |
è più probabile che io dorma stasera su Marte che in Italia arrivi il reddito di cittadinanza.. questo Paese è sull'orlo della bancarotta e ancora mi parlate di reddito di cittadinanza... ma con quali soldi fai il reddito di cittadinanza? e che c'entra questo reddito di cittadinanza con l'oggetto della nostra discussione? | |
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Da: no ai parassiti pubblici s al reddito di cittadi | 08/08/2015 15:11:03 |
Ragusa, parla il benefattore offeso: "Negli Usa mi venivano a prendere con la limousine" Il benefattore è rimasto alla porta. E con lui due milioni di dollari che voleva donare all'Azienda sanitaria di Ragusa per comprare apparecchiature mediche per il nuovo ospedale Giovanni Paolo II. Giuseppe Giuffrè, 77 anni, origini ragusane, ma da tempo trapiantato negli Stani Uniti, si è spazientito dopo aver aspettato in anticamera il direttore generale dell'Asp, Maurizio Aricò, e ha rinunciato alla donazione. Il manager si scusa, ma a metà : «Sono dispiaciuto se si sia offeso, ma non permetterò che questa vicenda denigri la pubblica amministrazione» (di Giorgio Ruta) Commenta | |
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Da: largo al merito | 08/08/2015 15:27:29 |
Le eccellenze campano sembre bene | |
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Da: mongospastici che non siete altro | 08/08/2015 17:51:16 |
Fa sempre piacere leggere gentaglia piena di livore che critica questo e quello, grida allo scandalo ogni volta che legge di singoli casi (che nella loro testolina diventano la regola) e, poi, chiede di poter abbeverarsi ai capezzoli dello Stato senza dare niente in cambio. Da bravi parassiti, tutti a chiedere il reddito di cittadinanza. Come già scritto da altri, anche se in maniera più pacata, vorrei ricordare che se non valete un cazzo e non siete capaci a fare gli avvocati o un qualsiasi altro mestiere, potete andare a zappare la terra invece di lamentarvi di come morite di fame. | |
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Da: no ai parassiti pubblici s al reddito di cittadi | 08/08/2015 21:56:56 |
Bravo hai fatto il ritratto perfetto del parassita della pubblica amministrazione strapagato, inamovibile e non licenziabile per legge. Soldi pubblici sprecati! E mirano anche a fare carriera politica! | |
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Da: .......... | 08/08/2015 23:35:13 |
"strapagato" non direi propro... | |
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Da: .......... | 08/08/2015 23:35:20 |
"strapagato" non direi proprio... | |
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Da: libertà del consumatore di rivolgersi al suo legal | 09/08/2015 10:40:21 |
arà ripresentata la norma, stralciata dal ddl Concorrenza, che consentirà agli avvocati di redigere, al posto dei notai, alcuni atti pubblici. Gli avvocati potranno redigere (alcuni) atti pubblici: se non è andata in porto "la prima", sarà buona "la seconda". Il ministro della Giustizia ha confermato, ieri pomeriggio, nel corso dell'incontro con le rappresentanze dell'avvocatura, che verrà presentato, alla ripresa dei lavori parlamentari, un emendamento al disegno di legge sulla Concorrenza, per consentire agli avvocati di sottoscrivere e certificare determinati atti, prima ad esclusivo appannaggio dei soli notai. Il riferimento è di nuovo ai trasferimenti immobiliari di basso valore, previsione che non aveva incontrato, in prima battuta, il consenso del mondo notarile e che, proprio per questo, il Governo aveva deciso di stralciare dal ddl Concorrenza. L'originaria previsione consentiva anche agli avvocati di redigere atti (tramite scrittura privata autenticata) relativi a trasferimenti di immobili a condizione che non si tratti di abitazioni e il bene abbia un valore catastale non superiore a 100mila euro (per esempio compravendite di garage, box auto, ecc.). Nel calderone era stata inserita anche la costituzione della Srl semplificata che attualmente può compiere solo un notaio, ma gratuitamente. Ad annunciare il futuro intervento è il Consiglio nazionale forense rappresentato dal presidente Andrea Mascherin. L'emendamento dovrebbe utilizzare la leva della negoziazione assistita in materia di separazioni e divorzi per dare crismi di ufficialità all'operato degli avvocati che nell'ambito dello scioglimento dei matrimoni già adesso sono chiamati a intervenire nelle disposizioni immobiliari, come ricorda Mirella Casiello presidente Oua. | |
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Da: 250.000 avvocati portatori di milioni di voti | 09/08/2015 15:52:16 |
http://www.oua.it/NotizieOUA/scheda_notizia.asp?ID=14390 DDL CONCORRENZA, L'OUA SUGLI EMENDAMENTI DEI RELATORI: UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO COMUNICATO STAMPA DDL CONCORRENZA, L'OUA SUGLI EMENDAMENTI DEI RELATORI: UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO 1) BENE L'ESTENSIONE AGLI AVVOCATI DELLE AUTENTICHE SUI TRASFERIMENTI DEGLI IMMOBILI 2) AFFOSSATA LA SOLUZIONE DI BUONSENSO DELLO STRALCIO CON DELEGA DELL'ARTICOLO SUI SOCI DI CAPITALE L'ORGANISMO UNITARIO SEGUE CON ATTENZIONE, ORA, L'ESITO DEL VOTO GIÀ DA DOMANI NELLE COMMISSIONI, MA LA BATTAGLIA CONTINUERÀ ANCHE IN AULA E AL SENATO L'Organismo Unitario dell'Avvocatura ha fatto una prima valutazione e espresso un giudizio articolato sugli emendamenti presentati dai relatori al ddl Concorrenza. L'Oua ricorda, quindi, che si attende da domani l'esame di tutte le proposte emendative. Per Mirella Casiello, presidente Oua, assistiamo, "a continui cambi di direzione nell'iter di approvazione di questo provvedimento". "La Commissione Giustizia - continua - con un parere consultivo aveva avanzato diverse correzioni, alcune significative e positive come per l'Rc Auto o per lo stralcio dell'articolo relativo alle società di capitale, altre negative come la soppressione dell'estensione agli avvocati delle autentiche nei trasferimenti degli immobili sotto i 100mila euro". "Ebbene ora è arrivato il dietrofront - aggiunge - i relatori riportano le lancette indietro, da un lato fanno fare agli avvocati e ai cittadini un passo avanti 'liberando' e rendendo più competitivo un settore come quello del trasferimento degli immobili, dall'altro fanno marcia indietro su una scelta di buonsenso come quella di rinviare a una delega la delicata materia dell'ingresso dei soci di capitale negli studi legali, come richiesto anche dagli Stati Generali dell'Avvocatura". | |
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Da: no megastipendi pubblici sì al reddito di cittadin | 10/08/2015 08:38:17 |
MILANO . È un lungo sfogo di un dirigente sindacale inviato via mail a troppe persone e questo, probabilmente, gli costerà l'espulsione dalla Cisl: la raccomandata infatti gli è già arrivata a casa. Un atto d'accusa corredato di nomi e cifre che fanno una certa impressione, vista la crisi generale del sindacato e quella ancor più complessiva del mondo del lavoro: ci sono sindacalisti dell'organizzazione guidata da Annamaria Furlan che si portano a casa stipendi che neanche Barack Obama, superando di slancio pure il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sfiorando i 300mila euro annui. Il mini-dossier firmato dal veneto Fausto Scandola sta creando più di un imbarazzo al sindacato cattolico, anche perché a seguito di una vicenda simile, di fatto, dovette lasciare il suo posto l'ex numero uno Raffaele Bonanni; il quale, giusto poco prima della pensione, si era ritoccato all'insù il compenso, mossa utile per aumentare il successivo assegno a carico dei contribuenti. "I nostri rappresentanti e dirigenti ai massimi livelli nazionali della Cisl - scrive Scandola - si possono ancora considerare rappresentanti sindacali dei soci finanziatori, lavoratori dipendenti e pensionati? I loro comportamenti, lo svolgere dei loro ruoli, come gestiscono il potere, si possono ancora considerare da esempio e guida della nostra associazione che punta a curare gli interessi dei lavoratori? ". Ecco qualche nome e cifra in lista: Antonino Sorgi, presidente nazionale dell'Inas Cisl, nel 2014 si è portato a casa 256mila euro lordi: 77.969,71 euro di pensione, 100.123,00 euro di compenso Inas e 77.957,00 euro come compenso Inas immobiliare. Valeriano Canepari, ex presidente Caf Cisl Nazionale, nel 2013 ha messo insieme 97.170,00 euro di pensione, più 192.071,00 euro a capo della Usr Cisl Emilia Romagna: totale annuo, 289.241,00 euro. Ermenegildo Bonfanti, segretario generale nazionale Fnp Cisl, 225mila euro in un anno, di cui 143mila di pensione. Pierangelo Raineri, gran capo della Fisascat Cisl, 237 mila euro grazie anche ai gettoni di presenza in Enasarco, più moglie e figlio assunti in enti collegati alla stessa Cisl. | |
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Da: .......... | 10/08/2015 10:06:31 |
perchè non ti apri una bella discussione sul reddito di cittadinanza? qua si parla di altro. | |
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Da: GIUSTO! | 10/08/2015 10:10:55 |
CAZZO CENTRA IL REDDITO DI CITTADINANZA! | |
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Da: largo al merito... | 10/08/2015 12:54:51 |
Viva pd e pdl il nuovo che avanza | |
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Da: .......... | 10/08/2015 13:29:44 |
anche questo c'entra poco... | |
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Da: zanzarra | 10/08/2015 13:40:25 |
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Da: no megastipendi pubblici s al reddito di cittadi | 10/08/2015 21:10:26 |
Dopo Lombardia, Friuli, Emilia Romagna, Basilicata, si muove anche il profondo sud a favore del reddito di cittadinanza. Per la prima volta nella storia della Sicilia, un cartello di associazioni di volontariato, sindacali e datoriali ha presentato all'Ars una proposta di legge di iniziativa popolare per l'integrazione al reddito delle famiglie in povertà assoluta. I faldoni con i testi della proposta e le oltre 15 mila firme raccolte in meno di due mesi sono stati consegnati stamane all'assessorato regionale degli Enti Locali, il minimo previsto dalla legge per la presentazione del ddl di iniziativa popolare è di diecimila firme. A settembre la proposta sarà esaminata dall'Ars. Promotore dell'iniziativa è il Comitato "No Povertà " formato da uno schieramento di associazioni mai così trasversale: Centro Pio La Torre, Anci Sicilia, Cgil, Cisl, Uil, Libera, Confindustria Sicilia, Caritas, Comunità di Sant'Egidio, Erripa, Comitato lotta per la casa "12 luglio" e Terzo settore. "La proposta di legge punta a sostenere le famiglie che, com'è noto, sono le prime e spesso le sole a farsi carico delle situazioni di disagio, così come già avviene con misure quali la social card - spiega il presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco -. Il riferimento è la soglia di povertà assoluta, cioè la spesa mensile minima necessaria per acquisire il paniere di beni e servizi considerati essenziali". Si punta pertanto a fornire alle famiglie povere la differenza tra l'insufficiente reddito di cui esse dispongono e la soglia di povertà assoluta. Sarebbe astrattamente preferibile fare riferimento alla povertà relativa. Tuttavia, l'integrazione fino alla soglia della povertà assoluta, in una situazione di ristrettezza delle risorse, è l'unica che può garantire l'irrinunciabile riconoscimento del beneficio a tutti i bisognosi, come diritto di cittadinanza pieno ed esigibile". "Mi sento di esprimere tutto il mio apprezzamento - sottolinea il direttore della Caritas di Palermo, Sergio Mattaliano - a quella parte della chiesa che attraverso l'impegno di parroci e dei parrocchiani è riuscita a partecipare attivamente alla raccolta delle firme per la legge d'iniziativa popolare che vuole contrastare la povertà assoluta". | |
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Da: | 11/08/2015 08:04:48 |
Salvatore Buzzi parla a ruota libera con i magistrati titolari dell'inchiesta su Mafia Capitale. E dopo aver "spifferato" di responsabilità (tutte da verificare) in capo ai politici di spicco del Campidoglio e della Regione, non risparmia nemmeno il comando dei vigili urbani accusati di prendere mazzette per trasferire nei centri di accoglienza per minori migranti stranieri in realtà maggiorenni. Un caso che era già finito all'attenzione della procura nel 2012 su segnalazione dell'allora responsabile dell'ufficio immigrazione di Roma, Maurizio Improta, il quale si era insospettito sulla vera età di questi giovani. IL FASCICOLO Le Idichiarazioni di Buzzi potrebbero ora dare nuovo impulso a quelle vecchie indagini, in parte archiviate e in parte arenatesi. Dice di essere più che informato, Buzzi: «Noi all'epoca avevamo la gestione del servizio per i minori non accompagnati», nel 2012 e nel 2013. Sembra quasi un professore che impartisce lezioni: «Allora sa cosa avveniva dottore? Avveniva che a Roma c'era una congrega dei vigili urbani, che furono pure inquisiti, però non credo che abbiano accertato il reato, si era sparsa la voce: chiunque arrivava a Roma che aveva 20, 22 anni, insomma che sembrava piccolo, andava in alcuni comandi e diceva: "minore, sono minore!". Poi, in cambio di un compenso, i finti under 18 sarebbero stati dirottati nei centri di accoglienza e registrati, appunto, come «minori non accompagnati». I CONTROLLI A detta di Buzzi, il problema starebbe nella mancanza di controlli seri: «I vigili non possono accertare se sono minorenni oppure no, non c'hanno i documenti, non c'hanno niente, devono passare la visita medica, però passano mesi, in automatico andavano in carico all'amministrazione comunale di Roma, il sindaco ne diventava tutore». E alcuni caschi bianchi, secondo il racconto delll'indagato, ne avrebbero approfittato creando un vero e proprio business. | |
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Da: siete tutti de dilinguenti, tse tse | 11/08/2015 08:54:25 |
Nimmanco se po` campa li mortasci vostri | |
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Da: | 11/08/2015 12:16:50 |
http://www.ilgiornale.it/news/milano/mantenere-profugo-fino-35-euro-giorno-1096501.html Mantenere un profugo? Fino a 35 euro al giorno Le due facce della solidarietà : 35 euro al giorno per mantenere un profugo. E le italiane fanno la spesa nel pattume Quando «emergenza» era la parola magica per scavalcare procedure e controlli, in un appartamento di 35 metri quadrati dell'estrema periferia romana ne erano stati accatastati dieci, garantendo un reddito di oltre 12mila euro al mese a chi li ospitava. In seguito alla direttiva ufficiale del maggio 2012, lo Stato in Italia ha stipulato convenzioni con strutture controllate e interlocutori comprovati, sborsando al massimo 46 euro al giorno a profugo: 40 destinati a vitto e alloggio e gli altri 6 dovrebbero essere destinati all'assistenza. Contenuti correlati E le italiane fanno la spesa frugando nella spazzatura A Milano, invece, la convenzione prevede un rimborso giornaliero base di 30 euro per ogni adulto e minore accompagnato che riguarda esclusivamente vitto e alloggio; 35 euro solo per chi viene ospitato all'ex Cie di via Corelli (143 posti) che essendo un posto decentrato, lontano dai mezzi pubblici, prevede anche il costo dei piccoli pullman da 20 persone per gli spostamenti. Che si traducono comunque in ben 900 euro al mese per ciascun profugo. E se pensiamo solo al fatto che a Milano finora sono passati ben 55mila immigrati di questo genere e i posti convenzionati con la prefettura nelle 13 struttura (compresa via Corelli), sono 550, ne viene fuori una cifra enorme anche quando i centri di accoglienza non sono pieni zeppi. «Il contributo statale - ci spiegano a Palazzo Marino - va ai gestori delle strutture d'accoglienza per i cambi delle lenzuola, i kit igienici e il vitto. Sotto la Madonnina non è previsto il cosiddetto pocket money, cioè qualche spicciolo da tenere in tasca per le piccole spese, la convenzione con l prefettura è stata stipulata. Del resto i siriani, ad esempio, arrivano con il loro denaro e al massimo chiedono di poter ricaricare il telefono alla presa elettrica. Inoltre non restano più di 5 giorni perché non hanno alcuna intenzione di rimanere in Italia dove infatti si guardano bene dal chiedere asilo politico». Ma tutti gli altri? Ad esempio i 500 profughi provenienti dall'area sub sahariana che sono arrivati a Bresso tra mercoledì e ieri, tutti intenzionati a chiedere asilo quindi a restare qui? Saranno ospitati in Lombardia per almeno un anno, il tempo necessario perché lo Stato decida quale stato riconoscere loro: se rifugiati o asilanti. Capitolo a parte quello dei minori non accompagnati, cioè soli, che arrivano in Italia senza genitori. Per ciascuno dei quali lo stato sborsa ogni mese 2400 euro, senza contare i contributi messi a loro disposizione, denaro che li accompagna fino al compimento della maggiore età e dell'inserimento al lavoro? Tutto questo, naturalmente, se non si decide di aprire l'enorme, infinita parentesi dei costi di logistica sostenuti dallo stato italiano per un profugo dal momento in cui mette piede nel nostro paese fino a quando raggiunge la città in cui risiederà stabilmente come richiedente asilo. Secondo il sito affariitaliani.it il prefetto di Milano Paolo Francesco Tronca, dopo aver accolto i 500 giunti a Bresso, avrebbe chiesto a Roma di fermare l'arrivo di profughi sotto la Madonnina e in tutta la Lombardia, visto l'approssimarsi di un evento a rischio come Expo. Sarebbe infatti «troppo alto il rischio durante l'Esposizione universale, troppo costante l'emergenza sicurezza visto il tipo di evento». Purtroppo sembra che quello di Bresso sia solo un «antipasto» di quello che ci aspetta in primavera. Gli osservatori internazionali parlano infatti di 200mila persone nei campi profughi della Libia, pronte a partire verso l'Italia e incoraggiate dalle milizie jihadiste che si stanno impadronendo del Paese dall'altra parte del Mediterraneo. | |
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Da: | 11/08/2015 14:44:53 |
FAUSTO Scandola, in Cisl dal 1968, è il pensionato della Fisascat che ha fatto esplodere il caso degli stipendi d'oro. Ora i probiviri nazionali lo hanno espulso e lui annuncia la denuncia penale. Signor Scandola, lei è in Cisl da quasi 50 anni. Perché denunciare proprio oggi? "La storia dei mega-stipendi non la conoscevo. Ho cominicato ad incuriosirmi quando è scoppiato il caso della mega-pensione di Raffaele Bonanni. Ho cercato di capirne di più e il 13 aprile ho scritto una lettera al segretario Furlan". Chiedendo le sue dimissioni per "incompatibilità morale ed etica con chi rappresentiamo". "Quella frase era per dire che noi non possiamo chiedere soldi a chi guadagna 10 mila euro all'anno e finanziare stipendi da 300 mila". E per questo l'hanno espulsa? "Il primo maggio, visto che non ricevevo risposta dal segretario generale, ho mandato copia della lettera a una parte dei membri dell'esecutivo. Nella lettera si facevano gli esempi di dirigenti che arrivavano a cifre enormi ". Lei come aveva avuto quelle cifre? "Da quando ho cominciato a interessarmi di questa faccenda hanno iniziato ad arrivare a casa mia segnalazioni anonime di persone che mandavano, scandalizzate, informazioni di questo tipo. Poi ci sono dei modi più semplici: molti sindacalisti sono al Cnel e lì devono rendere pubblici i redditi". Che cosa è accaduto dopo? "L'intera segreteria nazionale mi ha deferito ai probiviri del Veneto per aver tenuto un comportamento indegno. Mi hanno punito con un richiamo. Allora Furlan e l'intera segreteria hanno fatto ricorso ai probiviri nazionali ottenendo di trasformare il richiamo scritto in espulsione". E adesso lei che cosa farà ? "Sto contattando un avvocato per oppormi in tribunale all'espulsione. Ma non è importante quel che accadrà a me. Piuttosto vorrei sapere quel che accadrà a chi ha intascato in tutti questi anni i soldi dei lavoratori". E che cosa dovrebbe accadere? Dicono di aver rispettato il regolamento e che da adesso ne entrerà in vigore uno più duro. "Non è vero. Il regolamento di oggi è uguale a quello del 2008 e quei cumuli di pensioni, stipendi e indennità non erano consentiti in quella misura già da allora. Ma sono stati fatti e sono stati tollerati. Mi risulta che lo stesso segretario generale abbia uno stipendio molto alto. Allora, adesso non si può dire "chi ha dato ha dato, mettiamoci una pietra sopra ed espelliamo Scandola". Un sindacalista quando porta a casa i soldi alla fine del mese deve sempre ricordarsi che arrivano dai lavoratori". | |
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Da: Un caro saluto al coglione di sopra | 11/08/2015 16:20:14 |
Dalle spiagge della Sardegna. Un parassita pubblico strapagato. Ciao ciao | |
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