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Concorso DS in Sicilia
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Da: Accattu!25/12/2012 17:20:51
A proposito del concorso per dirigenti scolastici
Sta passando inosservata la farsa del concorso per dirigenti scolastici. Che qualcosa di anomalo stava accadendo si doveva capire già dal bando che lo ha regionalizzato ed ha attribuito alle singole commissioni il compito di elaborare le tracce e decidere i criteri di valutazione. Lo Stato che non si fida dei commissari degli esami di maturità e ha imposto fino a ieri regole ferree per garantire la segretezza delle tracce (superate solo questÂ'anno col ricorso a procedure telematiche), con prove annullate quando queste non fossero state custodite in cassaforte e un rituale rigoroso per lÂ'apertura delle buste che le contengono; lo Stato che impone lÂ'obbligo di rispettare in ogni fase dellÂ'esame regole che ne garantiscano la trasparenza e ne consentano il controllo, dalla collegialità alla esauriente motivazione delle insufficienze, lo stesso Stato dà invece carta bianca e non richiede garanzie ai commissari di un esame ben più gravido di conseguenze sociali (e politiche) come quello per dirigenti scolastici. Ma non è solo il sospetto, fondato, di fughe di notizie o il mancato rispetto delle prassi concorsuali a gettare ombre sul concorso; sconcerta la dura selezione operata, per esempio in Toscana, per mandare agli orali un numero di candidati di poco superiore ai posti messi a concorso. Si è così eliminata la zavorra? Una zavorra strana, se comprende persone con curricula di tutto rispetto, capaci di superare con punteggi altissimi quella prova preselettiva, che non a caso è stata osteggiata in quegli stessi ambienti che non hanno avuto niente da obiettare alle stranezze verificatesi nella stesura delle tracce e nella correzione degli elaborati. Una selezione curiosa, se fra gli elaborati degli ammessi, in mezzo a strombazzature retoriche, inni alla politically corretness, saggi del genere centonario (per il volgo: copia e incolla), compaiono orrori ortografici da "profiqui" (ha riportato 25, come dire 8 e mezzo) a "propio", che da soli giustificherebbero lÂ'insufficienza in un tema di liceo. Elaborati equivalenti per struttura e contenuto, col primo assai meno coerente e scorrevole del secondo, sono stati valutati rispettivamente 25 e 17; in tutti quelli visualizzati, la relazione fra punteggi parziali e voci della griglia (una griglia che per altro è uno sconcio sotto il profilo docimologico) è incomprensibile mentre risulta evidente un aggiustamento a posteriori per giustificare lÂ'ammissione o la non ammissione; un 30 (la votazione massima) con la postilla dello "stilisticamente valido" è stato assegnato ad un elaborato gonfio di retorica e di insopportabile ridondanza ("il DS è garante dellÂ'offerta formativa e perciostesso tenuto a garantire la qualità dellÂ'offerta formativa") con la perla di un "perciostesso" tutto attaccato dopo il quale ci si aspetterebbe un bel "conciossiacosaché"; nellÂ'area di progetto la proposta delirante di ricorrere alla musica per rimediare allo scarso rendimento in matematica è stata gratificata con 23; è stata fatta passare per buona lÂ'idea che si possa pagare col fondo di istituto, che è destinato allÂ'interno della scuola, un corso di aggiornamento tenuto da esperti esterni; e qui mi fermo perché mi pare che ce ne sia abbastanza. Infine gli orali, che per quanto pilotati rischiano sempre di scoprire tante magagne, anche perché non si possono tenere a porte chiuse. Candidati che hanno messo in palese imbarazzo il commissario aggiunto che deve saggiare la competenza nella lingua straniera, costretto a riparare senza successo sul "whatÂ's your name?", mutismo per tutta la durata dellÂ'esame ripagato col 21 che garantisce il posto, castronerie fatte passare con tranquilla nonchalance. Una buffonata che è però coerente con le stranezze nella correzione e valutazione degli elaborati. I concorsi per dirigenti scolastici (presidi, come si diceva una volta) non sono mai stati in Italia un modello di trasparenza e di correttezza. Diciamo che il vaglio aveva qualche difetto di fabbrica. Questo livello di indecenza non si era però mai verificato. Come risultato avremo a capo di istituzioni educative degli analfabeti che si debbono affidare al correttore automatico del computer, plagiari incapaci di scrivere autonomamente una circolare e soprattutto docili servitori delle lobbies sindacali politiche o familistiche alle quali debbono riconoscenza. Il delirio di onnipotenza dei commissari, di chi li ha nominati e di chi avrebbe dovuto controllarne lÂ'operato ha tuttavia fatto commettere errori formali che in uno Stato di diritto impongono lÂ'annullamento della procedura concorsuale: un presidente che si dimette (chissà perché) e viene sostituito da un membro della Commissione che non ha i requisiti per occupare quella carica; presenza nella Commissione di dirigenti sindacali, il che è espressamente vietato dalla legge; elaborati corretti in solitudine da un singolo commissario, quando la correzione deve essere collegiale; esiste infine la prova che almeno in un caso (e, quindi, ipoteticamente in tutti i casi) non è stato rispettato lÂ'anonimato. Ci sarebbe da dire che ancora una volta il diavolo ha fatto le pentole ma non i coperchi: se è infatti difficile tradurre in grimaldello giuridico la consapevolezza diffusa che si sia perpetrata una porcheria in tutte le fasi della procedura concorsuale, per fortuna (non solo degli esclusi ma della società e della scuola) vi sono vizi di forma che consentono di azzerare la prova e ripeterla in condizioni di maggiore garanzia e correttezza formale e sostanziale. Ma il nostro non è più uno Stato di diritto: il Consiglio di Stato, annullando il provvedimento di sospensiva del Tar molisano, ha sentenziato che interesse prevalente è avere comunque dei dirigenti scolastici allÂ'inizio del prossimo anno scolastico, per quanto irregolari siano state le procedure attraverso le quali sono state assunti. Dal canto suo il Tar del Lazio, in una ineffabile sentenza, respingendo una richiesta di sospensiva, recita testualmente: "i ricorrenti Â…hanno impugnato gli atti di nomina della commissione esaminatrice solo allÂ'esito della pubblicazione della graduatoria degli ammessi agli orali", come se fosse possibile presentare un ricorso prima di avere subito un danno, e poi in seguito: "fra gli interessi contrapposti deve privilegiarsi lÂ'interesse pubblico alla conclusione delle prove"; come dire tout va très bien madame la Marquise. Tutto ciò promette poco di buono riguardo allÂ'esito di ricorsi in attesa di essere esaminati. Io ritengo che interesse prevalente della scuola e della società italiane sia quello di poter contare non solo su docenti preparati ma soprattutto su dirigenti che non giustifichino e rinforzino con la sola loro presenza lÂ'idea di un Paese basato sulle clientele, il favoritismo, la corruzione, in barba alle parole dÂ'ordine di efficienza ed efficacia di cui ci si riempie la bocca negli ambienti ministeriali. Ma forse ciò che si richiede è solo gente che non disturbi il Manovratore e che sia capace di fare allÂ'occorrenza il pompiere o lÂ'incendiario. Livorno, 30 giugno 2012 Pier Franco Lisorini p.s. Chi scrive, dopo 41 anni di insegnamento nei Licei durante i quali è stato Presidente o Commissario in concorsi a cattedre di Storia e Filosofia, Corsi abilitanti, esami di Stato, qualche esperienza di come si valuta un elaborato e si conduce un esame ritiene di averla maturata.
Pier Franco Lisorini | 01 luglio 2012 19:55

Da: La verità25/12/2012 17:58:18
In Sicilia hanno bocciato cosi' tante persone nelle prove orali per dimostrare che nella prova preselettiva erano passati moltissimi incompetenti. Infatti sappiamo benissimo quale fosse la posizione delle maggiori corporazioni dei Ds.  In realtà non erano passati incompetenti, ma più semplicemente persone indesiderate. Esiste in senso alle corporations  dei Ds un forte senso di appartenenza e di chiusura, che non permetterebbe facilmente di accedere a chiunque. Il concorso in Sicilia doveva essere ammazzato, per questo immagino molti bocciati anche nelle prove orali. Il motivo è che si deve lasciare spazio al sistema feudale siculo, occorre lasciare posti per gli attuali presidi incaricati, per i quali al momento opportuno si faranno concorsi per soli titoli. Il problema sorge quando i commissari sono scelti a discrezione, in base a pressioni di vario tipo e non in base a scelte puramente oggettive, per es. si poteva estrarre a sorte tra i candidati. Invece sono stati i politici e i gruppi di potere a indicare agli Usr chi doveva essere lì. Mi sorprende moltissimo che, viste le illazioni su uno dei componenti della commissione siciliana erano state fatte prima ancora dell'inizio della correzione degli scritti, lo stesso componente non abbia pensato bene di dimettersi subito, a scanso di equivoci. Io al suo posto l'avrei fatto, perchè sarei stato consapevole, che anche se avessi agito in modo correttissimo, ombre di sospetto inevitabilmente si sarebbero gettate su di me. Non è che forse se non si è dimesso è perchè non era possibile? I motivi? Alle vostre intelligenze...

Da: La verità25/12/2012 18:02:01
Scusate
In Sicilia hanno bocciato cosi' tante persone nelle prove SCRITTE per dimostrare che nella prova preselettiva erano passati moltissimi incompetenti.

Per le bocciature nelle prove ORALI a breve!

Da: Lily Allen25/12/2012 19:37:12

Look inside, look inside your tiny mind
and look a bit harder
cause we're so uninspired
so sick and tired
of all the hatred you harbor

so you say it's not okay to be gay
well I think you're just evil
you're just some racist who can't tie my laces
you're point of view is medieval

Fuck you, fuck you very very much
cause we hate what you do
and we hate your whole crew
so please don't stay in touch

fuck you, fuck you very very much
cause your words don't translate
and it's getting quite late
so please don't stay in touch

do you get, do you get a little kick out of being small-minded?
you want to be like your father
it's approval you're after
well that's not how you'll find it

do you, do you really enjoy living a life that's so hateful
cause there's a hole where your soul should be
you're losing control of it
and it's really distasteful

Fuck you, fuck you very very much
cause we hate what you do
and we hate your whole crew
so please don't stay in touch

Fuck you, fuck you very very much
cause your words don't translate
and it's getting quite late
so please don't stay in touch

Look inside, look inside your tiny mind
and look a bit harder
cause we're so uninspired
so sick and tired
of all the hatred you harbor

Fuck you, fuck you very very much
cause we hate what you do
and we hate your whole crew
so please don't stay in touch

Fuck you, fuck you very very much
cause your words don't translate
and it's getting quite late
so please don't stay in touch

Da: la verità25/12/2012 20:08:18
la verità e La verità sono due persone diverse.

Da: La verità25/12/2012 20:20:47
Si. è vero, io sono un'altra verità, non ho nulla a che vedere con "la verità, l'apostata"!

Volevo ringraziare Lily Allen, ma mi dispiace a fare nel culo ci andrai tu e tutti i raccomandati di merda come te!

Spiace usare simili terminologie a Natale, ma non ho resistito!

Se avessi saputo nei miei fogli, anzichè sforzarmi di scrivere cose sensate, poi ritenute insufficienti, avrei disegnato una bella Min...azza!
Sicuramente i commissari avrebbero gradito di più!

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
Scaricala subito GRATIS!

Da: Lily Allen25/12/2012 20:39:11
The next time. Goddbye!!

Da: Okaka25/12/2012 20:39:57
Lily Allen, non abortire anche stavolta per favore!

Da: La letterona AssAss25/12/2012 21:42:28
Rocco Siffredi e Ilona Staller organizzazione corsi di preparazione per docenti per la prova oranale del concorso per Ds. I corsi si terranno presso varie sedi dell'Isola:

Costo di 6 lezioni         500 euri

Si assicura la massima resa in sede di esami dopo sole due "sedute".

Se si fanno due corsi completi è garantita il successo nelle prove al centro per cento.

Per adesione basta rispondere a questa letterona entro e non oltre il 31/12/2012.

Rocco e Ilona vi aspettano numerosi...

Da: GioiaX26/12/2012 15:52:38
Auguri a tutti, che ve possino...

Da: Omicidio di un concorso26/12/2012 17:29:48
Appare evidente, guardando le cifre del concorso Ds Sicilia, che uno solo era lo scopo: ASSASSINARLO! Questo omicio, perpretato con sottile efferratezza, ha avuto bisogno di un anno di tempo, infatti la commissione siciliana è stata la più lenta d'Italia e l'unica che si sia permessa "motu proprio" di trasferire parte degli elaborati da Palermo a Catania, motivando tale atto con ragioni di economicità e celerità. Tale motivazione però nella realtà non trova alcun riscontro, dato che la commissione ha corretto in circa un anno, ci ha messo più di qualunque altra, più di quella della Campania, penultima in classifica, dove però gli elaborati da correggere erano circa mille in più, ma che comunque ha finito molto prima della "economica e celere" commissione siciliana. Tale omicidio si è concretizzato nella bocciatura di massa e nell'ammissione di circa il 90 per cento dei candidati idonei con un risicatissimo 21/21, come dire: "Siete una massa di somari!". Si potrebbe pensare che l'omicidio non sia stato del tutto compiuto, infatti a breve, con l'inizio delle prove orali, ci potrebbe essere un ulteriore taglio dei candidati. In questo momento gli idonei sono certamente soddisfatti di esser riusciti ad arrivare alle prove orali, staranno studiando da matti sui libri per essere quanto più preparati possibile all'appuntamento fatale, ma non sanno che...
Dopo anche loro cominceranno a protestare e a denunciare difformità di trattamento, ingiustizie e quant'altro, ma sarà troppo tardi allora, perchè non avranno la solidarietà dei bocciati alle prove scritte, che per lo meno stanno passando le festività liberi dai libri e dall'ansia. Uno si chiederebbe: "Ma perchè consapevolmente avrebbero dovuto assassinare il concorso del 2011?" La risposta è semplice, ma non sarò io a darvela, le vostre intelligenze sicuramente vi avranno già fatto capire a cosa mi riferisco". Non so se sia auspicabile un annullamento delle prove scritte, di sicuro i giudici, nei quali nutro la massima fiducia, sono già al lavoro. Un ringraziamento speciale a chi ha trasformato questo concorso in uno spettacolo circense grottesco, in ciò che appropriatamente gli anglosassoni chiamano "Freakshow"!

Da: Omicidio di un concorso26/12/2012 17:41:46
Confronto Ricorrenti-Idonei:

http://www.youtube.com/watch?v=1_H8bfHiJeI

Da: Leopardi Giacomo26/12/2012 17:48:03
DIALOGO DELLA NATURA E DI UN ISLANDESE    

    Un Islandese, che era corso per la maggior parte del mondo, e soggiornato in diversissime terre; andando una volta per l'interiore dell'Affrica, e passando sotto la linea equinoziale in un luogo non mai prima penetrato da uomo alcuno, ebbe un caso simile a quello che intervenne a Vasco di Gama nel passare il Capo di Buona speranza; quando il medesimo Capo, guardiano dei mari australi, gli si fece incontro, sotto forma di gigante, per distorlo dal tentare quelle nuove acque. Vide da lontano un busto grandissimo; che da principio immaginò dovere essere di pietra, e a somiglianza degli ermi colossali veduti da lui, molti anni prima, nell'isola di Pasqua. Ma fattosi più da vicino, trovò che era una forma smisurata di donna seduta in terra, col busto ritto, appoggiato il dosso e il gomito a una montagna; e non finta ma viva; di volto mezzo tra bello e terribile, di occhi e di capelli nerissimi; la quale guardavalo fissamente; e stata così un buono spazio senza parlare, all'ultimo gli disse.
Natura. Chi sei? che cerchi in questi luoghi dove la tua specie era incognita?
Islandese. Sono un povero Islandese, che vo fuggendo la Natura; e fuggitala quasi tutto il tempo della mia vita per cento parti della terra, la fuggo adesso per questa.
Natura. Così fugge lo scoiattolo dal serpente a sonaglio, finché gli cade in gola da se medesimo. Io sono quella che tu fuggi.
Islandese. La Natura?
Natura. Non altri.
Islandese. Me ne dispiace fino all'anima; e tengo per fermo che maggior disavventura di questa non mi potesse sopraggiungere.
Natura. Ben potevi pensare che io frequentassi specialmente queste parti; dove non ignori che si dimostra più che altrove la mia potenza. Ma che era che ti moveva a fuggirmi?
Islandese. Tu dei sapere che io fino nella prima gioventù, a poche esperienze, fui persuaso e chiaro della vanità della vita, e della stoltezza degli uomini; i quali combattendo continuamente gli uni cogli altri per l'acquisto di piaceri che non dilettano, e di beni che non giovano; sopportando e cagionandosi scambievolmente infinite sollecitudini, e infiniti mali, che affannano e nocciono in effetto; tanto più si allontanano dalla felicità, quanto più la cercano. Per queste considerazioni, deposto ogni altro desiderio, deliberai, non dando molestia a chicchessia, non procurando in modo alcuno di avanzare il mio stato, non contendendo con altri per nessun bene del mondo, vivere una vita oscura e tranquilla; e disperato dei piaceri, come di cosa negata alla nostra specie, non mi proposi altra cura che di tenermi lontano dai patimenti. Con che non intendo dire che io pensassi di astenermi dalle occupazioni e dalle fatiche corporali: che ben sai che differenza e dalla fatica al disagio, e dal viver quieto al vivere ozioso. E già nel primo mettere in opera questa risoluzione, conobbi per prova come egli e vano a pensare, se tu vivi tra gli uomini, di potere, non offendendo alcuno, fuggire che gli altri non ti offendano; e cedendo sempre spontaneamente, e contentandosi del menomo in ogni cosa, ottenere che ti sia lasciato un qualsivoglia luogo, e che questo menomo non ti sia contrastato. Ma dalla molestia degli uomini mi liberai facilmente, separandomi dalla loro società, e riducendomi in solitudine: cosa che nell'isola mia nativa si può recare ad effetto senza difficoltà. Fatto questo, e vivendo senza quasi verun'immagine di piacere, io non poteva mantenermi però senza patimento: perché la lunghezza del verno, l'intensità del freddo, e l'ardore estremo della state, che sono qualità di quel luogo, mi travagliavano di continuo; e il fuoco, presso al quale mi conveniva passare una gran parte del tempo, m'inaridiva le carni, e straziava gli occhi col fumo; di modo che, né in casa né a cielo aperto, io mi poteva salvare da un perpetuo disagio. Né anche potea conservare quella tranquillità della vita, alla quale principalmente erano rivolti i miei pensieri: perché le tempeste spaventevoli di mare e di terra, i ruggiti e le minacce del monte Ecla, il sospetto degl'incendi, frequentissimi negli alberghi, come sono i nostri, fatti di legno, non intermettevano mai di turbarmi. Tutte le quali incomodità in una vita sempre conforme a se medesima, e spogliata di qualunque altro desiderio e speranza, e quasi di ogni altra cura, che d'esser quieta; riescono di non poco momento, e molto più gravi che elle non sogliono apparire quando la maggior parte dell'animo nostro è occupata dai pensieri della vita civile, e dalle avversità che provengono dagli uomini. Per tanto veduto che più che io mi ristringeva e quasi mi contraeva in me stesso, a fine d'impedire che l'esser mio non desse noia né danno a cosa alcuna del mondo; meno mi veniva fatto che le altre cose non m'inquietassero e tribolassero; mi posi a cangiar luoghi e climi, per vedere se in alcuna parte della terra potessi non offendendo non essere offeso, e non godendo non patire. E a questa deliberazione fui mosso anche da un pensiero che mi nacque, che forse tu non avessi destinato al genere umano se non solo un clima della terra (come tu hai fatto a ciascuno degli altri generi degli animali, e di quei delle piante), e certi tali luoghi; fuori dei quali gli uomini non potessero prosperare né vivere senza difficoltà e miseria; da dover essere imputate, non a te, ma solo a essi medesimi, quando eglino avessero disprezzati e trapassati i termini che fossero prescritti per le tue leggi alle abitazioni umane. Quasi tutto il mondo ho cercato, e fatta esperienza di quasi tutti i paesi; sempre osservando il mio proposito, di non dar molestia alle altre creature, se non il meno che io potessi, e di procurare la sola tranquillità della vita. Ma io sono stato arso dal caldo fra i tropici, rappreso dal freddo verso i poli, afflitto nei climi temperati dall'incostanza dell'aria, infestato dalle commozioni degli elementi in ogni dove. Più luoghi ho veduto, nei quali non passa un dì senza temporale: che è quanto dire che tu dai ciascun giorno un assalto e una battaglia formata a quegli abitanti, non rei verso te di nessun'ingiuria. In altri luoghi la serenità ordinaria del cielo è compensata dalla frequenza dei terremoti, dalla moltitudine e dalla furia dei vulcani, dal ribollimento sotterraneo di tutto il paese. Venti e turbini smoderati regnano nelle parti e nelle stagioni tranquille dagli altri furori dell'aria. Tal volta io mi ho sentito crollare il tetto in sul capo pel gran carico della neve, tal altra, per l'abbondanza delle piogge la stessa terra, fendendosi, mi si è dileguata di sotto ai piedi; alcune volte mi è bisognato fuggire a tutta lena dai fiumi, che m'inseguivano, come fossi colpevole verso loro di qualche ingiuria. Molte bestie salvatiche, non provocate da me con una menoma offesa, mi hanno voluto divorare; molti serpenti avvelenarmi; in diversi luoghi è mancato poco che gl'insetti volanti non mi abbiano consumato infino alle ossa. Lascio i pericoli giornalieri, sempre imminenti all'uomo, e infiniti di numero; tanto che un filosofo antico non trova contro al timore, altro rimedio più valevole della considerazione che ogni cosa è da temere. Né le infermità mi hanno perdonato; con tutto che io fossi, come sono ancora, non dico temperante, ma continente dei piaceri del corpo. Io soglio prendere non piccola ammirazione considerando che tu ci abbi infuso tanta e sì ferma e insaziabile avidità del piacere; disgiunta dal quale la nostra vita, come priva di ciò che ella desidera naturalmente, è cosa imperfetta: e da altra parte abbi ordinato che l'uso di esso piacere sia quasi di tutte le cose umane la più nociva alle forze e alla sanità del corpo, la più calamitosa negli effetti in quanto a ciascheduna persona, e la più contraria alla durabilità della stessa vita. Ma in qualunque modo, astenendomi quasi sempre e totalmente da ogni diletto, io non ho potuto fare di non incorrere in molte e diverse malattie: delle quali alcune mi hanno posto in pericolo della morte; altre di perdere l'uso di qualche membro, o di condurre perpetuamente una vita più misera che la passata; e tutte per più giorni o mesi mi hanno oppresso il corpo e l'animo con mille stenti e mille dolori. E certo, benché ciascuno di noi sperimenti nel tempo delle infermità, mali per lui nuovi o disusati, e infelicità maggiore che egli non suole (come se la vita umana non fosse bastevolmente misera per l'ordinario); tu non hai dato all'uomo, per compensarnelo, alcuni tempi di sanità soprabbondante e inusitata, la quale gli sia cagione di qualche diletto straordinario per qualità e per grandezza. Ne' paesi coperti per lo più di nevi, io sono stato per accecare: come interviene ordinariamente ai Lapponi nella loro patria. Dal sole e dall'aria, cose vitali, anzi necessarie alla nostra vita, e però da non potersi fuggire, siamo ingiuriati di continuo: da questa colla umidità, colla rigidezza, e con altre disposizioni; da quello col calore, e colla stessa luce: tanto che l'uomo non può mai senza qualche maggiore o minore incomodità o danno, starsene esposto all'una o all'altro di loro. In fine, io non mi ricordo aver passato un giorno solo della vita senza qualche pena; laddove io non posso numerare quelli che ho consumati senza pure un'ombra di godimento: mi avveggo che tanto ci è destinato e necessario il patire, quanto il non godere; tanto impossibile il viver quieto in qual si sia modo, quanto il vivere inquieto senza miseria: e mi risolvo a conchiudere che tu sei nemica scoperta degli uomini, e degli altri animali, e di tutte le opere tue; che ora c'insidii ora ci minacci ora ci assalti ora ci pungi ora ci percuoti ora ci laceri, e sempre o ci offendi o ci perseguiti; e che, per costume e per instituto, sei carnefice della tua propria famiglia, de' tuoi figliuoli e, per dir così, del tuo sangue e delle tue viscere. Per tanto rimango privo di ogni speranza: avendo compreso che gli uomini finiscono di perseguitare chiunque li fugge o si occulta con volontà vera di fuggirli o di occultarsi; ma che tu, per niuna cagione, non lasci mai d'incalzarci, finché ci opprimi. E già mi veggo vicino il tempo amaro e lugubre della vecchiezza; vero e manifesto male, anzi cumulo di mali e di miserie gravissime; e questo tuttavia non accidentale, ma destinato da te per legge a tutti i generi de' viventi, preveduto da ciascuno di noi fino nella fanciullezza, e preparato in lui di continuo, dal quinto suo lustro in là, con un tristissimo declinare e perdere senza sua colpa: in modo che appena un terzo della vita degli uomini è assegnato al fiorire, pochi istanti alla maturità e perfezione, tutto il rimanente allo scadere, e agl'incomodi che ne seguono.
Natura. Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l'intenzione a tutt'altro che alla felicità degli uomini o all'infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n'avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei.
Islandese. Ponghiamo caso che uno m'invitasse spontaneamente a una sua villa, con grande instanza; e io per compiacerlo vi andassi. Quivi mi fosse dato per dimorare una cella tutta lacera e rovinosa, dove io fossi in continuo pericolo di essere oppresso; umida, fetida, aperta al vento e alla pioggia. Egli, non che si prendesse cura d'intrattenermi in alcun passatempo o di darmi alcuna comodità, per lo contrario appena mi facesse somministrare il bisognevole a sostentarmi; e oltre di ciò mi lasciasse villaneggiare, schernire, minacciare e battere da' suoi figliuoli e dall'altra famiglia. Se querelandomi io seco di questi mali trattamenti, mi rispondesse: forse che ho fatto io questa villa per te? o mantengo io questi miei figliuoli, e questa mia gente, per tuo servigio? e, bene ho altro a pensare che de' tuoi sollazzi, e di farti le buone spese; a questo replicherei: vedi, amico, che siccome tu non hai fatto questa villa per uso mio, così fu in tua facoltà di non invitarmici. Ma poiché spontaneamente hai voluto che io ci dimori, non ti si appartiene egli di fare in modo, che io, quanto è in tuo potere, ci viva per lo meno senza travaglio e senza pericolo? Così dico ora. So bene che tu non hai fatto il mondo in servigio degli uomini. Piuttosto crederei che l'avessi fatto e ordinato espressamente per tormentarli. Ora domando: t'ho io forse pregato di pormi in questo universo? o mi vi sono intromesso violentemente, e contro tua voglia? Ma se di tua volontà, e senza mia saputa, e in maniera che io non poteva sconsentirlo né ripugnarlo, tu stessa, colle tue mani, mi vi hai collocato; non è egli dunque ufficio tuo, se non tenermi lieto e contento in questo tuo regno, almeno vietare che io non vi sia tribolato e straziato, e che l'abitarvi non mi noccia? E questo che dico di me, dicolo di tutto il genere umano, dicolo degli altri animali e di ogni creatura.
Natura. Tu mostri non aver posto mente che la vita di quest'universo è un perpetuo circuito di produzione e distruzione, collegate ambedue tra sé di maniera, che ciascheduna serve continuamente all'altra, ed alla conservazione del mondo; il quale sempre che cessasse o l'una o l'altra di loro, verrebbe parimente in dissoluzione. Per tanto risulterebbe in suo danno se fosse in lui cosa alcuna libera da patimento.
Islandese. Cotesto medesimo odo ragionare a tutti i filosofi. Ma poiché quel che è distrutto, patisce; e quel che distrugge, non gode, e a poco andare è distrutto medesimamente; dimmi quello che nessun filosofo mi sa dire: a chi piace o a chi giova cotesta vita infelicissima dell'universo, conservata con danno e con morte di tutte le cose che lo compongono? Mentre stavano in questi e simili ragionamenti è fama che sopraggiungessero due leoni, così rifiniti e maceri dall'inedia, che appena ebbero forza di mangiarsi quell'Islandese; come fecero; e presone un poco di ristoro, si tennero in vita per quel giorno. Ma sono alcuni che negano questo caso, e narrano che un fierissimo vento, levatosi mentre che l'Islandese parlava, lo stese a terra, e sopra gli edificò un superbissimo mausoleo di sabbia: sotto il quale colui diseccato perfettamente, e divenuto una bella mummia, fu poi ritrovato da certi viaggiatori, e collocato nel museo di non so quale città di Europa.

Da: Rocco & Ilona26/12/2012 19:51:17
Il nostro corso di preparazione alle prove oranali sta riscuotendo un grande successo, già 260 le richieste di adesione!

Da: @Lily Allen26/12/2012 19:57:27
The next time vale anche per te mia cara, visto che le prove orali non le farai, ma come tutti gli altri dovrai rifare le prove scritte, stavolta senza strumenti compensativi...

Da: XGli idonei26/12/2012 19:59:26
Ma alla mamma vostra, che è tanto orgogliosa di voi, glielo avete detto che durante le prove scritte avete copiato da orbi? Siamo sicuri che sarebbero ancora cosi' orgoglione di voi se glielo confessaste?

Da: Cuncursiade26/12/2012 20:15:58
Panditur interea domus omnipotentis Usr 10.1
conciliumque vocat divum pater atque hominum rex
sideream in sedem, terras unde arduus omnis
castraque Candidatos aspectat populosque Siculos.
considunt tectis bipatentibus, incipit ipse: 5
'Commissio  magna, quianam sententia vobis
versa retro tantumque animis certatis iniquis?
abnueram bello Idoneos concurrere Inidoneos.
quae contra vetitum discordia? quis metus aut hos
aut hos arma sequi ferrumque lacessere suasit? 10
adveniet iustum pugnae ne arcessite tempus,
cum fera Ianna Tripodis arcibus olim
exitium magnum atque Aetnae immittet apertas:
tum certare odiis, tum res rapuisse licebit.
nunc sinite et placitum laeti componite foedus.' 15
Cola haec paucis; at non Ianna aurea contra
pauca refert:
'o pater, o hominum rerumque aeterna potestas
(namque aliud quid sit quod iam implorare queamus?),
Indoneis ut insultent Idonei, Oratiusque feratur 10.20
per medios insignis equis tumidusque secundo
Agnello ruat? non clausa tegunt iam moenia Idoneos;
quin intra portas atque ipsis proelia miscent
aggeribus murorum et inundant sanguine fossae.
Iniodeus ignarus abest. numquamne levari 25
obsidione sines? muris iterum imminet hostis
nascentis Dirigentis nec non exercitus alter?
tum pater omnipotens, rerum cui prima potestas, 10.100
infit eo dicente deum domus alta silescit
et tremefacta solo tellus, silet arduus aether,
tum Zephyri posuere, premit placida aequora pontus:
'accipite ergo animis atque haec mea figite dicta.
quandoquidem Inidoneos coniungi foedere Idoneis 105
haud licitum, nec vestra capit discordia finem…

Da: In galera26/12/2012 21:25:30
dovete andare in galera!

Da: NikeSicula26/12/2012 22:52:19
Però non per poco!

Da: Omicidio di un concorso27/12/2012 12:46:54
Ti sbagli Fifty shades, perchè in Lombardia gli ammessi alle prove scritte dopo la prova preselettiva erano pressapoco quanto da noi, cioè circa 950. In Lombardia si partiva più o meno dalle stesso numero di candidati iniziali, quindi si può dire che fino alla preselettiva i due numeri si equivalevano, la differenza è stata sostanzialmente nei tempi, normali in Lombardia, già ad aprile avevano corretto e biblici in Sicilia, 7/12/2012 la pubblicazione. E meno male che avevano trasferito "per motivi di economicità e di celerità" gli elaborati da Palermo a  Catania, se no finivano nel 2013 inoltrato. Ma a prescindere da tutto, non vedo alcun motivo per scannarsi cosi', infatti in Lombardia dove i posti c'erano e in abbondanza,  manco hanno potuto darli per la faccenda delle buste trasparenti, qua che i posti nemmeno ci sono e non ci saranno per alcuni anni, la commissione ha ammazzato il concorso. Ho un grande ammirazione per la commissione della Campania, che, pur consapevole che i posti non c'erano, ha promosso una grande percentuale di candidati, affinchè colonizzassero successivamente le dirigenze di altre regioni. Una scelta generosa, una scelta apprezzabile, una scelta che comunque avrà rispecchiato la reale competenza dei colleghi campani. Qua invece solo 260 all'orale e ancora non sappiamo quanti ne bocceranno prima della stesura della graduatoria finale di merito. Una scelta che denota l'ingenerosità di chi ha valutato. Ci sono tra i 700 persone veramente preparate, forse più preparate di chi le ha valutate, che oggi sono fuori dal concorso. A me per esempio nelle prove scritte hanno dato 1 punto nella valutazione della correttezza morfo-sintattica, cioè il minimo. Beh, mentre c'erano, potevano darmi anche Zero, avrei gradito di più. Certo dovrei riprendere i libri di grammatica italiana e studiarli approfonditamente dalla fonetica alla sintassi complessa, perchè a quanto pare, pur essendo un docente, sono anche un asinello. Grazie anche per aver sottolineato errori inesistenti, grazie, grazie, grazie, avrò almeno fondati elementi su cui basare il mio ricorso. Grazie per le bestialità che vi siete inventati nella mia griglia di valutazione. Mi pento moltissimo di aver voluto partecipare al concorso Ds in Sicilia, credevo che qualcosa fosse cambiata, ma è inutile parlarne, qua non cambierà mai niente, il malaffare è nel DNA, come fai a distruggerlo?

Da: De vacantis consolatione27/12/2012 18:00:46
Uno si era messo il cuore in pace e poi si scopre che quella è amica di quelli, che quelli si facevano intercettare mentre discutevano come compagni di merenda. Ma insomma, cazzo, ma lo fate apposta? Ma perchè in Sicilia ci deve sempre essere la mafia? Ma può essere mai che un concorso possa essere fatto secondo le leggi? Ora fanno i concorsi e chi deve entrare lo stabilisce la mafia? Gente che in faccia somiglia a demoni minori? Gente che anzichè pensare alla propria salute malferma, si dà da fare a imbrogliare? Ma quanto pensate ancora di dover vivere? Non vi svergognate di fare simili cose? Certo siccome nel 2004 vi andò bene, ora pensavate di fare il bis! E tu, faccia da diavolo, che difendevi quelli che "onestamente" avevano vinto il concorso, che venivano messi in croce su  importanti quotidiani nazionali. Tutti sanno che quel concorso del 2004 era col trucco e tutti sanno che anche quello del 2011 è col trucco. Ma non vi svergognate? Con che faccia vi ripresenterete sul lavoro, quando i giudici avranno ancora una volta annullato il concorso? Stavolta niente leggine siragusane, i tempi cangiaru, ora sta chiuvennu!

Da: Bambina psicolabile27/12/2012 18:35:11
Una bambina passa davanti alla camera dei genitori e se ne va via scuotendo la testa e dicendo: "E mia madre mi vuole mandare dallo psicologo perché mi succhio il dito!"

Da: é grave28/12/2012 07:39:27
in un suo articolo su "regolarità e trasparenza" Lucio Ficara parla di minacce ricevute da tre dirigenti intercettati mentre trattano del concorso DS facendo riferimento ad un commissario del concorso.
Essendo in possesso di tale intercettazione Ficara invita i tre a chiarire con lui di presenza ma i tre si defilano. L'articolo è preoccupante e non potrà non avere conseguenze

Da: E'' molto grave28/12/2012 11:45:09
spero che le parole scritte da Ficara si basino su prove reali, su intercettazioni fatte secondo le procedure di legge. Se così fosse, tutto è già finito! Purtroppo andare in galera in Italia non è così facile, ma se fossi al posto loro, penso che la notte non dormirei...

Da: In Sicilia28/12/2012 12:12:18
mai più farò concorsi, la legge non esiste e bisogna prenderne atto! Non si può combattere contro un sistema marcio fin dalla radice.

Da: Dubbioso128/12/2012 12:15:50
Mi sono sempre chiesto, la scelta del presidente e dei commissari si basava sulle candidature giunte all'Usr secondo le norme previste dalla legge. Poi però la loro scelta non si è basata su una graduatoria, ma sulla discrezionalità dell'Ufficio, che ne ha vagliato i curricula. Questo tipo di procedura è una cagata pazzesca? Se sto sbagliando, correggetemi, magari non ho capito io!

Da: Vergognoso+++28/12/2012 13:23:01
E' vergognoso che un compito non solo sia senza correzioni apposte, ma che addirittura alla voce correttezza morfo-sintattica diano 1 punto. Stiamo parlando di un docente che insegna Greco, latino, italiano al liceo classico, laureato in Lettere classiche con 110/110 e lode all'Università La Sapienza di Roma, che ha svolto dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Lingue antiche, nella fattispecie assistente di un professore ordinario di Letteratura Latina all'Università di Pavia. Questo docente inoltre ha lavorato come ricercatore  di filologia classica latina presso l'Università di Leipzig in Germania. Ora due sono le cose: o non hanno proprio letto i miei elaborati, limitandosi a compilare la griglia (termine orrendo, manco se si trattasse di un barbecue) a cazzo (scusate la volgarità, ma anche un docente colto ne ha diritto a volte), oppure sono proprio in malafede. Scommetto che si tratta di gente che non sa parlare in italiano, se non utilizzando un'inflessione tipicamente dialettale. Immediatamente ricorso!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: Ricorso forever!28/12/2012 14:27:18
Ricorso forever, I'll be waiting
Everlasting, like the sun
Ricorso forever,
For the moment
Ever searching for the Tar!

Da: walter196528/12/2012 15:44:49
Per Vergognoso+++
Ti hanno spedito per posta copia dei tuoi elaborati o sei andato a vederli all'USR?

Da: Vergognoso+++28/12/2012 16:01:53
Sono andato all'Usr, vi consiglio di sbrigarvi...

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