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Concorso dirigenti scolastici - Preparazione agli SCRITTI
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Da: ciaociao08/12/2011 12:56:47
nei licei non c'è la flessibilità.
solo le quote di autonomia rispettivamente del 20% nel primo biennio del 30% nel secondo biennio e del 20% nel quionto anno.
Rispondi

Da: lalas08/12/2011 12:58:32
... ah, dimenticavo: ci sono poi i vari tipi di autonomia (didattica ed organizzativa...) di cui al dpr 275/1999.buono studio pomeridiano, laura
Rispondi

Da: povero08/12/2011 12:58:39
ci danno primaria psicopedagogica costruttiva, verticalizzata e laboratoriale alla prima prova
e secondaria con molta autonomia, alternanza, risorse e territorio alla seconda prova.
Rispondi

Da: Divenire 08/12/2011 12:59:26
Beh, non sarebbe giusto un caso su professionali...
Rispondi

Da: lalas08/12/2011 13:01:10
ciaociao, allora non ho capito: che differenza c'è fra le quote dei professionali, tecnici, e licei?
Rispondi

Da: povero08/12/2011 13:03:36
o viceversa
Rispondi

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Da: claraluna08/12/2011 13:04:17
x simpa
- Accordo in conferenza unificata stato regioni 19 giugno 2003 : percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale
- D. Lgs 226/05 capo III: Livelli essenziali dele prestazioni per l'istruzione e formazione professionale
- L 296/06: gli istituti professionali di stato possono realizzare in regime di sussidiarietà con le regioni i percorsi di istruzione e formazione professionale di cui al capo III e bla bla bla
- Accordo in Conferenza Stato- Regioni 29 aprile 2010: definizione dei percorsi triennali (21 qualifiche) e quadriennali (21 diplomi) di istruzione e formazione professionale
- il DM n. 4 del 18 gennaio 2011 recepisce l'intesa in sede di conferenza unificata del dicembre 2010 con la quale è stata data la possibilità agli istituti professionali di realizzare un'offerta integrativa (gli studenti dei percorsi quinquennali possono, al termine del terzo anno, conseguire anche il titolo della qualifica professionale) e complementare (anche gli istituti professionali realizzano, nell'ambito delle qualifiche e dei diplomi individuati dalle regioni, percorsi di istruzione e formazione professionali) rispetto a quella realizzata dalle agenzie (questo non è il giusto termine per definirle, dopo me lo cerco) formative accreditate dalle regioni.

Cornice e sfondo: EQF come da raccomandazione del Parlamento e del Consiglio del 23 aprile 2008

Questo è l'iter che mi sono costruita io, ciao, vado.
Rispondi

Da: PiDiGi08/12/2011 13:04:26

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: ciaociao08/12/2011 13:06:19
Sì le quote di autonomia riguardano tutti gli ordini di scuola e sono del 20% per tutte ad eccezione del secondo biennio dei licei dove sono del 30%.
le quote di flessibilità sono solo per i tecnici e professionali e sono rispettivamente per i tecnici del 25% nel primo biennio, mdel 35% e del 40% nel secondo biennio e nel quinto anno.
Per i tecnici sono del 30 e del 35% nel secondo biennio e nel quinto anno.
La flessibilità riguarda gli indirizzi ed è articolata in accordo con particolari opzioni presenti sul territorio.
Rispondi

Da: in teoria08/12/2011 13:06:31
tutti sappiamo a che cosa servono autonomia e flessibilità, ma non c'è nessuno tra noi che può tradurre in concreto cosa avviene nelle scuole scorporando quelle famose pecentuali? qualche azione concreta..
Rispondi

Da: claraluna08/12/2011 13:08:23
cara Sympa, ho riletto il tuo post e mi sono resa conto che forse non cercavi questo, ma è stato un modo come un altro, per me, di ripercorrere le tappe salienti del percorso...perdonami e ciao
scappo
Rispondi

Da: PiDiGi08/12/2011 13:09:05

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: ciaociao08/12/2011 13:10:15
per pidigi
non ti preoccupare tanto anche se faranno gli scritti non gli correggeranno le prove.
La loro sospensiva perderà di efficacia già domattina.
Rispondi

Da: Fulmicotone08/12/2011 13:11:11
Pidigi
Ma tutti questi inidonei saranno sicuramente ammessi alle prove???
Che schifo!
L'Italia é solo il paese dei furbi
E così si apre anche la porta ai ricorsi sulla discrezionalità delle correzioni degli scritti
Sapete le percentuali di ricorsisti per regioni?
Rispondi

Da: claraluna08/12/2011 13:14:30
scusate ma c'è un errore nel cenno alla 296...come vedete le idee non sono molto chiare nemmeno per me!
Rispondi

Da: PiDiGi08/12/2011 13:15:10

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: xy08/12/2011 13:19:38
canguro

Mi piacerebbe avere le tue certezze, ma quest'aria che tira non mi piace proprio. Troppi discorsi in sospeso!
Rispondi

Da: ciaociao08/12/2011 13:20:14
il Tar lombardia è incompetente, ma come ve lo dobbiamo spiegare?
Sui concorsi pubblici a livello nazionale, come era la preselettiva, è competente solo il Tar del Lazio,
quindi non ci sono prioblemi.
L'amministrazione, cioè l'USR, si deve adeguare e far accedere agli scritti i ricorrenti muniti di sospensiva, ma poi l'efficacia decadrà e le loro prove non potranno essere corrette.
Rispondi

Da: RadioLondra08/12/2011 13:25:15
@tutti
Provo ad immaginare una possibile soluzione al busillis.

Il 14 e 15 dicembre prove scritte per gli idonei e i ricorrenti ammessi (quest'ultimi non avranno corrette le prove perchè verranno definitivamente dichiarati non idonei nelle prossime camere di consiglio);

Emanazione di un bando riservato esclusivamente a quanti, avendo i titoli, non hanno prodotto a suo tempo domanda di partecipazione avendo il requisito dell'anzianità o come precari o in modalità mista;

Per i non idonei: prossimo concorso tra 5 anni.

Sarebbe una soluzione logica che non lederebbe i diritti di nessuno.

Canguro, che ne pensi?

Buono studio!!!

P.S.: domani mi prendo un giorno libero dallo studio. Non se ne può più!!!
Rispondi

Da: platonicus 08/12/2011 13:25:56
Lalas, ciaociao

Domanda per voi
autonomia del 20% del curricolo obbigatorio di ogni scuola significa nei fatti che ciascuna scuola può organizzare il 20% del suo monte orario complessivo autonomamente? Ma poi c'è il vincolo, mi pare, di NON diminuire del più del 20% l'orario di ciascuna disciplina.
Ma si possono introdurre nuove discipline? Non credo, dal momento che sarebbe mutato l'organico...
che confusione...

Rispondi

Da: trizzy 08/12/2011 13:27:49
a ciao ciao
siì ma intanto se agli scritti siamo il doppio rinvieranno le date: dove ci mettono?
Rispondi

Da: cielo11 08/12/2011 13:29:15
@Desperate o tutti
please help me!!!

sono ancora alle prese con l'elaborato sull'autonomia...al diavolo il concorso ho fatto l'albero con le mie bambine :-)))
Allora, D.Lgs 286/1999 non so applica alla scuola? L'ultimo riferimento che obbliga le scuole a "render conto della propria produttività culturale", è il 275/1999 (regolamento attuativo della L.59/1997), in particolare l'art.10. Veeerooo??
Rispondi

Da: cielo11 08/12/2011 13:31:52

STOP!!!

non ci si riesce più a scambiare notizie (di studio) utili, con tutti questi interventi su possibili slittamenti/annullamenti.
Per favore, ormai s'è capito che si deve aspettare domani, intanto perchè non lasciate studiare chi intende farlo nonostante tutto, ricorsisti e non!!!!
Rispondi

Da: cielo11 08/12/2011 13:32:48
va bè intanto vado a pranzo. Buon pranzo a tutti, a dopo
Rispondi

Da: per canguro08/12/2011 13:33:15
Io mi fido di te, ma mi spieghi come funziona? Perché i tar se sono incompetenti non rigettano i ricorsi subito evitando 'sto casino? 
Rispondi

Da: ciaociao08/12/2011 13:33:59
Sì, si possono introdurre nuove discipline nei limiti di spesa previsti dal programma annuale e senza esubero di personale.
Esempio, voglio introdurre insegnamento di che ne so violino, all'interno del 20% di lettere, posso farlo o se l'insegnante di lettere è anche diplomata in violino oppure se pago un esperto esterno, ma riutilizzo l'insegnante di lettere in altro modo, es. per le sostituzioni.
Bello no?
Rispondi

Da: Fulmicotone08/12/2011 13:34:54
Le prove dei ricorsisti ammessi saranno corrette se si rispetta  l'anonimato facendo perdere un sacco di tempo
Rispondi

Da: GianniSassari 08/12/2011 13:34:55
@xtutti

Mi domando come faranno a non correggere le prove degli ammessi con riserva considerato che le prove dovrebbero essere anonime e quindi non riconoscibili fino all'apertura della bustina con i dati anagrafici.

Una soluzione è che vengano messi a fare l'esame tutti da un'altra parte , cioè senza mischiare la frutta fresca con la secca!  Scusate la battuta -:)
Rispondi

Da: ciaociao08/12/2011 13:38:42
questo non è un problema nostro.
Rispondi

Da: robertnozick 08/12/2011 13:41:43
Il rilancio dell'istruzione professionale si basa, sul piano organizzativo e analogamente
alla istruzione tecnica, su due strumenti: l'autonomia e la flessibilità, che consentono di declinare l'offerta formativa per rispondere efficacemente alla molteplicità degli interessi e delle aspirazioni dei giovani e alle esigenze del territorio, del mondo produttivo e delle professioni.
Gli istituti professionali possono utilizzare, quindi, nell'organizzazione didattica dei
percorsi:
la quota di autonomia del 20% dei curricoli, sia per potenziare gli insegnamenti
obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di laboratorio, sia per attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa;
1. gli spazi di flessibilità, intesi come possibilità di articolare le aree di indirizzo in
opzioni, per offrire risposte efficaci e mirate alle esigenze del territorio e ai
fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni. Questo
strumento va ricondotto, tuttavia, ad un quadro di criteri generali definiti a
livello nazionale per prevenire il rischio del ritorno ad una frammentazione e
disarticolazione dell'offerta formativa.
2. Ci sono, dunque, considerevoli differenze tra autonomia e flessibilità.
La quota di autonomia può essere utilizzata, nei limiti del contingente di organico
annualmente assegnato alle istituzioni scolastiche e senza determinare situazioni di
soprannumerari età, in base all'orario complessivo delle lezioni previsto per il primo
biennio e per il complessivo triennio.
L'autonomia consente di modificare i curricoli, tenendo conto delle richieste degli
studenti e delle famiglie, entro il limite del 20% del monte ore delle lezioni, o per
rafforzare alcuni insegnamenti, oppure per introdurre nuovi insegnamenti che
concorrono a realizzare gli obiettivi educativi individuati nel piano dell'offerta formativa
della scuola. Al fine di preservare l'identità degli istituti professionali, è necessario che
le attività e gli insegnamenti scelti autonomamente dalle istituzioni scolastiche siano
coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente definito in
relazione al percorso di studi prescelto. L'orario di ciascuna disciplina non può essere
ridotto oltre il 20% rispetto al quadro orario previsto dall'indirizzo di riferimento. Gli
studenti sono tenuti alla frequenza delle attività e degli insegnamenti facoltativi
prescelti. La valutazione dei risultati di apprendimento delle materie facoltative concorre alla valutazione complessiva. Le richieste sono formulate all'atto delle iscrizioni alle classi.
Per sostenere l'autonomia delle scuole, il Regolamento dispone che, nell'ambito delle
dotazioni organiche del personale docente determinate annualmente con il decreto
adottato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il
Ministero dell'economia e delle finanze, sia prevista la possibilità di assegnare, previa
verifica della sussistenza di economie aggiuntive, un contingente potenziato di organico alle singole scuole e/o di renderlo disponibile attraverso gli accordi di rete.
Gli spazi di flessibilità, invece, sono riservati esclusivamente alle aree di indirizzo; si
possono aggiungere alle quote di autonomia ed hanno un duplice ruolo:
nel primo biennio e nel terzo anno, gli istituti professionali possono utilizzarli per
una quota dell'orario annuale delle lezioni non superiore rispettivamente al 25%
per i primi due anni e del 35% nel terzo anno per svolgere, sulla base delle
scelte compiute dalle Regioni nell'esercizio della loro competenza esclusiva in
materia, una funzione integrativa e complementare rispetto al sistema
dell'istruzione e della formazione professionale;
nel secondo biennio e nel quinto anno, gli istituti professionali possono utilizzarli,
rispettivamente, per una quota del 35% e del 40% dell'orario annuale delle
lezioni per articolare ulteriormente le aree di indirizzo, con l'obiettivo di
corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal
mondo del lavoro, anche in relazione a particolari settori produttivi. Le opzioni
possono essere scelte nell'ambito di un elenco nazionale contenente anche
l'indicazione delle classi di concorso dei docenti che possono essere utilizzate per
gli insegnamenti ivi previsti.
Nel diploma rilasciato a conclusione degli esami di Stato sono certificate le competenze acquisite dallo studente anche con riferimento alle eventuali opzioni seguite.
La flessibilità non può determinare comunque esuberi di personale, perciò va utilizzata
nei limiti delle dotazioni organiche assegnate.
Inoltre, per arricchire l'offerta formativa della scuola e disporre di competenze
specialistiche non presenti nell'istituto, le scuole possono stipulare contratti d'opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni, che abbiano una specifica e
documentata esperienza professionale maturata nel settore di riferimento, nei limiti
degli spazi di flessibilità previsti dal regolamento sul riordino degli istituti professionali e delle risorse iscritte nel programma annuale di ciascuna istituzione scolastica.
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