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DIRIGENTE TECNICO MIUR
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Da: mi hanno tolto i codici07/03/2011 11:19:14
ciao colleghi, non pratico molto il forum, ma a me è successa una cosa strana. Nella mia classe hanno tolto l'Auriemma, il Callà e il Simone e quello della Edises ma solo a quelli  che lo avevano sul banco. Io pensando che li avrebbero tolti a tutti, ho consegnato spontaneamente, ma poi ho visto che  le concorrenti donne lo hanno nascosto in borsa  e il primo e il secondo giorno hanno usufruito di questo escamotage. Io essendo uomo non avevo borsa per nacondere nulla anche volendo.
Mi chiedevo se adesso la commissione nel leggere i temi si accorgerà di chi li ha composti lì per lì, con a disposizione nulla tranne che la propria testa e  chi invece è stato favorito dalla possibilità di avvalersi di tutti gli stratagemmi possibili.
Non è un discorso contro le donne... però... non voglio essere superato da chi gioca scorrettamente.
Rispondi

Da: toscano07/03/2011 11:26:43
salve, volevo chiedere a chi ha concorso per il primo settore, cosa è stato inteso per percorso didattico( terza prova)  in quanto io l'ho inteso come vero e proprio progetto  che ho stilato in maniera abbastanza minuziosa.

Mi chiedo, ora, se forse non sono stato troppo docente e poco dirigente.
Rispondi

Da: @ mi hanno tolto i codici07/03/2011 11:26:49
Ammiro la tua onestà ma, purtroppo, devo dirti che, considerati i tempi, sei stato troppo ingenuo. Non credere poi che la Commissione d'esame operi quel discrimine che tu dici !
Purtroppo la realtà è questa e bisogna rassegnarsi !
Ti auguro, comunque, di superare brillantemente le prove; la tua serietà ti premierà, vedrai.
Rispondi

Da: toscano07/03/2011 11:29:06
Altri 100 posti per il concorso di dirigente tecnico




Dopo mesi di incertezze, di rinvii, di contenziosi vari, finalmente la settimana scorsa si sono svolte le prime prove scritte dell'atteso concorso per l'assunzione di 145 dirigenti tecnici (ex-ispettori) nell'Amministrazione scolastica centrale e periferica. Altre prove scritte specifiche per settore, in corso di svolgimento in questi giorni, completeranno questa fase importante del concorso per il migliaio e più di candidati che avevano superato le prove di preselezione nel settembre 2009.

La lunga attesa e l'alto numero di candidati ha creato un po' di nervosismo e qualche inevitabile discrasia organizzativa, come riportato nello specifico forum del sito dedicato (www.mininterno.net),  ma non ha certamente inficiato la regolarità di svolgimento delle prove, arrivate ormai alla loro conclusione. 

C'è ora comprensibile attesa, sia da parte dei candidati che da parte dell'Amministrazione, per l'iter successivo del concorso, vista la particolare attenzione che il ministro ha riservato alla funzione ispettiva a sostegno della valutazione del sistema di istruzione.

Da parte della Commissione esaminatrice dovranno essere corretti 3-4 mila elaborati (le prove scritte erano tre) per poi dare avvio alle prove orali. Ci vorranno, quindi, diversi mesi e sarà difficile, se non impossibile, che il tutto si possa concludere entro questo anno.

Se ne parlerà, dunque, l'anno prossimo, consentendo al sistema di avvalersi in pieno della cosiddetta "terza gamba" del sistema di valutazione che andrà ad aggiungersi all'Invalsi e all'Ansas.

Nel frattempo i 145 posti vacanti di dirigente tecnico sono aumentati, visto i recessi e i pensionamenti di dirigenti che si sono aggiunti in questi tre anni, dopo la pubblicazione del bando di concorso. Alla data del 15 febbraio 2011 risultano infatti vacanti 259 posti, come riportato sul sito del Miur.

Stupisce, comunque, il fatto che mentre la funzione tecnico-ispettiva viene rilanciata attribuendolo un ruolo più incisivo, il corrispondente organico sia stato ulteriormente ridotto all'osso (305 unità?), anziché essere adeguatamente rinforzato.

Rispondi

Da: Stefano 07/03/2011 11:53:58
per "mi hanno tolto i codici"

Io credo che in una borsa si possa tenere tutti i codici che si vuole, l'importante è non tirarli fuori ed usarli.
Rispondi

Da: mi hanno tolto i codici07/03/2011 12:15:48
@Stefano, si certo, forse ho dimenticato di raccontare che li hanno usati tutto il tempo indisturbate.

Comunque, leggevo qui sopra l'articolo che dice che ci saranno altri 100 posti.
Mi chiedevo come verrnno distribuiti questi altri 100 per i vari settori e sottosettori, dal momento che quelli che vanno via non erano suddivisi in settori che come sappiamo è un'invenzione attuale.
In ogni caso questo aumento di posti dovrebbe portare la commissione a valutare più serenamente le prove e questo dovrebbe garantire quelli che non hanno copiato rispetto ai "copiatori" indisturbati.
Cioè intendo dire che insieme a qualche asinaccio che si è arrabbattato con i temi portati da casa, magari fatti da altri preparatori, ci saranno pure quelli come noi che hanno lavorato con dignità.
Rispondi

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Da: X linguisti.07/03/2011 12:16:28
per una normale maturità linguistica è richiesta la conoscenza di tre lingue, in altri indirizzi almeno due.
Può un ispettore di lingue non conoscerne altrettante?
Rispondi

Da: ...07/03/2011 12:17:29
per "mi hanno tolto i codici"
Nella mia aula hanno consentiti solo l'uso dei 4 codici e del vocabolario. In un momento successivo ci hanno detto che potevammo strappare dai codici (varie edizioni) di legislazione scolastica le pagine con leggi, decreti e DPR.... e ora il mio bel codice non esiste più!!!!
Rispondi

Da: Stefano 07/03/2011 12:39:17
per "mi hanno tolto i codici
Comunque non è che servissero a molto i codici, solo l'appendice dell'Auriemma il secondo giorno, il primo non serviva, ma quella non l'hanno fatta tenere a nessuno.

Prova di lingue: è vero che all'orale dobbiamo portare tutti una lingua, ma ad un livello diverso rispetto a chi partecipa per il settore specifico, credo B2 contro C2; lo stesso per informatica, all'orale, a chi non è del settore, potranno chiedere come funziona un foglio elettronico o World, o come gestire dei files, od organizzare la posta su internet, in pratica quello che deve sapere uno per lavorare nella nostra epoca, non di più.
Rispondi

Da: Stefano 07/03/2011 12:39:54
per "mi hanno tolto i codici
Comunque non è che servissero a molto i codici, solo l'appendice dell'Auriemma il secondo giorno, il primo non serviva, ma quella non l'hanno fatta tenere a nessuno.

Prova di lingue: è vero che all'orale dobbiamo portare tutti una lingua, ma ad un livello diverso rispetto a chi partecipa per il settore specifico, credo B2 contro C2; lo stesso per informatica, all'orale, a chi non è del settore, potranno chiedere come funziona un foglio elettronico o World, o come gestire dei files, od organizzare la posta su internet, in pratica quello che deve sapere uno per lavorare nella nostra epoca, non di più.
Rispondi

Da: Stefano 07/03/2011 12:47:08
per i colleghi del 12

A me sembra che nello stabilire solo 4 posti per il sottosettore abbiano tenuto conto di diritto ed economia, classe A19, e si siano dimenticati economia aziendale A17 che è presente con parecchie cattedre, così il rapporto tra cattedre del settore e cattedre totali non mi sembra che torni.
Rispondi

Da: x linguisti07/03/2011 12:47:21
sto partendo porterò entrambi i vocabolari
Rispondi

Da: x linguisti07/03/2011 12:47:23
sto partendo porterò entrambi i vocabolari
Rispondi

Da: x mi hanno tolto i codici07/03/2011 14:04:04
credo che sia impossibile distinguere chi ha consultato il codice nella correzione. Se un alunno ti fa un ottimo compito perché ha copiato come fai a dimostrarlo? Perché conosci  l'alunno o perché non ha saputo copiare. altrimenti è tutto regolare.
Questa ostinazione a negare i codici dopo che sono stati usati nella prova preselettiva (p.5 del forum) è incomprensibile. Altrettanto incomprensibile è stata l'ostinazione ad escludere le C.M. Ne arriva una ogni tre giorni ed uno dovrebbe ignorarle o conoscerle a memoria!
Rispondi

Da: lingua slovena07/03/2011 14:09:26
qualcuno sa la traccia lingua slovena per la primaria? grazie
Rispondi

Da: Stefano 07/03/2011 14:15:19
per "mi hanno tolto i codici

Il primo giorno avere i codici o non averli non cambiava niente, il secondo tutti sapevano come comportarsi: testi di legge o codici tosati.
Per le circolari la penso come te, c'è però da dire che  l'introduzione alle linee guida per la secondaria (appendice Auriemma per capirci) sono dei veri e propri temi svolti.

Ciao
Rispondi

Da: x mi hanno tolto i codici07/03/2011 14:21:10
@Stefano
Auriemma del 2008 non aveva questa appendice. Credo invece che qualcuno abbia deciso a prescindere.
Rispondi

Da: Stefano 07/03/2011 14:28:59
Auriemma 2008 alla seconda prova per la secondaria non serviva.
Nella mia aula uno, il secondo giorno, ha portato l'Auriemma tosato, senza quello che non volevano, alto un terzo o meno, negli altri bastava togliere poco. Le linee guida erano comunque nell'appendice separata.
Rispondi

Da: Per lingua slovena07/03/2011 14:44:03
Mah
Rispondi

Da: un altro concorrente onesto07/03/2011 14:52:55
@Stefano, non  direi che non servivano... basta saper cercare e c'è tutto. Allora tu mi dirai che bisogna saper cercare... è vero però... come la metti- metti... sono stati usati due pesi e due misure...
...alcuni potevano controllare il nome preciso di norme e articoli  per non sbagliare (capisci a me!) , avendolo nascosto... e invece altri dovevano tenere il codice sulla cattedra e alzarsi per consultare davanti alla sorveglianza... ovviamente il nervosismo non dava la lucidità necessaria per la consultazione in piedi davanti alla commissione (e poi che fai ti alzi 2 o 3 volte di seguito per controllare se hai scritto bene? Finisce che ti innervosisci e perdi il filo di ciò che stai scrivendo..).
Beati coloro che hanno la faccia tosta... ma se esiste una giustizia divina...oh se esiste!!!
Rispondi

Da: X linguisti.07/03/2011 14:54:59
Domani 8 marzo è la festa delle donne.
Auguri alle (poche) signore ispettore rimaste in servizio e alle
future ispettore.

N.B. - Al fine di evitare inopportune correzioni si ricorda che il Ministro della P.I. Tullio De Mauro, insigne linguista, e "ultimo
vincitore" prediligono ispettora/ispettore rispetto a ispettrice/ispettrici.
Rispondi

Da: X un altro concorrente onesto07/03/2011 14:59:49
Attenzione a non sottovalutare l'intelligenza della commissione e a non confondere il comitato di vigilanza con la commissione.
Rispondi

Da: X tutti.07/03/2011 15:14:13
Tranquilli.
Rispondi

Da: articolo Abravanel07/03/2011 15:22:50
l cardine del suo pensiero è "meritocrazia". Roger Abravanel spiega al sussidiario il suo punto di vista sulla scuola italiana e sulla cura che ci vorrebbe per risanarla. Il mondo è cambiato, e la scuola non può ignorarlo. I test devono ora misurare il grado di competenze raggiunto dai nostri studenti, e soprattutto i risultati devono essere pubblici. «La trasparenza è la base per creare un circolo virtuoso di informazioni e con esso introdurre un po' di competizione, elevando il livello». Le scuole?«Cominciamo a controllare la loro performance attraverso un meccanismo di ispettorato». I sindacati? «Lavorano contro l'interesse delle famiglie».
Abravanel, qual è lo stato della scuola italiana?                     
  In estrema sintesi direi: pessimo, ma con lievi segnali di miglioramento. Dico pessimo perché quasi l'80 per cento degli studenti italiani sono "analfabeti". Non mi fraintenda: analfabeti non nel senso che non sanno leggere e scrivere, ma che non capiscono quello che leggono, come mostrano bene le indagini Ocse Pisa che misurano le competenze. Non parliamo dell'ultimo rapporto Invalsi-Crusca del luglio 2010.

Partiamo dunque dall'indispensabile valutazione. Cosa pensa del nuovo sistema disegnato dal milleproroghe?

Le scuole devono essere rese responsabili e la qualità del loro insegnamento deve essere resa trasparente al pubblico. Io ho proposto che i test che si cominciano faticosamente ad avviare vengano resi trasparenti in modo che gli insegnanti e soprattutto le famiglie possano capire con chiarezza la qualità della suola frequentata dai figli. La trasparenza è la base per creare un circolo virtuoso di informazioni e con esso introdurre un po' di competizione, elevando il livello. Per quanto riguarda le scuole, occorre cominciare a controllare la loro performance attraverso un meccanismo di ispettorato, che da noi ancora non esiste. Nella situazione in cui ci troviamo i suoi costi sarebbero più che ripagati dalla qualità dell'investimento.

Il suo modello ideale di valutazione va verso una classifica tra scuole?
Non è tanto un problema di classifica, quanto di poter riconoscere la qualità delle scuole. Devono conoscerla i genitori; deve conoscerla il ministero, perché deve poter intervenire per migliorare le scuole che sono meno buone; devono conoscerla le scuole stesse, perché solo così possono elaborare programmi di auto-miglioramento rafforzando le aree che risultano più deboli. E la dobbiamo conoscere noi contribuenti, perché mettiamo nella scuola una quantità enorme di soldi e abbiamo il diritto di conoscerne il ritorno.

Lei cosa propone?

Uno dei miei suggerimenti al ministro è stato quello di ridefinire la missione dell'Invalsi. La Gelmini ha compreso l'importanza di un uso sistematico dei test, e gran parte dei miglioramenti avuti di recente nei dati Ocse-Pisa sono dovuti alla sensibilizzazione e alla formazione all'utilizzo di questi test. La mia opinione è che l'Invalsi debba fare solo test, non essere un istituto accademico che fa degli studi di massima sulla qualità del sistema scolastico. Dovrebbe ispirarsi all'Ets americano, l'istituto creato nel 1933 con questo scopo e che oggi ha duemila persone esperte di test e di indagini.

L'uso massiccio di test non espone la didattica al rischio di essere orientata alla misurazione, portando ad un impoverimento delle discipline e dei curricula degli studenti?

No, il problema è diverso e più profondo. Qual è oggi l'obiettivo della didattica? Si pensa ancora che esso consista nell'insegnamento statico e ripetuto di una cultura immobile e più o meno definita, situata concettualmente agli antipodi della misurazione. Ma il vero problema con il quale oggi tutto il mondo si sta confrontando è che i cambiamenti intervenuti a livello globale richiedono un sistema educativo d'istruzione che indipendentemente dalle conoscenze e dalle discipline che vengono insegnate, sviluppi negli studenti quelle che vengono chiamate le competenze della vita. Esse sono precisamente quelle misurate dai test: la capacità di ragionare con la propria testa, di risolvere problemi, di lavorare in gruppo, di ascoltare. Molti ancora non accettano l'idea della misurazione, perché pensano che fare test voglia dire affrontare un quiz su quanti gol ha fatto Totti in campionato.

Insomma, secondo lei sono i cambiamenti macro che impongono un cambio di rotta.
Sì. Come mai questi test dimostrano un percentuale così elevata di quell'"analfabetismo" di cui le dicevo? La gente non ha capito che il mondo è cambiato, che siamo passati ad un'economia post industriale basata sui servizi, in cui conta non tanto imparare a memoria le idee di un altro, ma esser capaci di avere proprie idee.

Un punto chiave è quello dei docenti. Da chi li facciamo valutare? Da un corpo di ispettori - che ad oggi la riforma del milleproroghe prevede solamente per presidi e scuole - oppure dai colleghi, come vuole il progetto sperimentale, che però sta arrancando?

Li facciamo valutare dai presidi. Il sistema di valutazione può valutare solo le scuole, non i singoli docenti. Gli ispettori, il ministero, i genitori devono poter valutare una scuola nel suo complesso, al massimo possono farsi un'opinione di un singolo insegnante, che però dev'essere valutato dal preside. Il dirigente scolastico dev'essere anche un manager.

Un manager, dice?

So che la parola non piace a molti dei nostri insegnanti e sindacalisti, che lanciano l'allarme contro la svalutazione "industriale" della scuola, ma il preside nei fatti anche un gestore di risorse umane: è lui che conosce meglio di chiunque altro i suoi insegnanti, ed è lui a doverli formare, motivare, sostituire quando non vanno bene. Egli deve quindi essere un ottimo insegnante, ma anche un buon manager.

Ha citato i sindacati. Non c'è il rischio che anche il preside subisca l'influenza di quella cultura livellatrice, di ascendenza statalistica e sindacale, che è uno dei mali peggiori della scuola italiana?

Assolutamente sì, ed è un motivo in più per cambiare il sistema. Occorre che un valutatore esterno vada dal preside e dica: Questa è la fotografia della tua scuola: i test peggiorano - badi bene: non basta dire semplicemente che sono pessimi, perché può esserci una scuola disagiata e questo dev'essere tenuto in conto -, oppure: La tua scuola andava molto male, ora sta migliorando. La tua, invece, è andata molto peggio in matematica rispetto all'italiano, allora forse devi rafforzarla in questa disciplina: facciamo insieme un piano di tre anni, se fra tre anni siamo allo stesso punto, sappi che ti sostituiamo oppure riduciamo i finanziamenti. E comunque in questo processo i risultati sono resi trasparenti ai genitori, che vedendo come stanno le cose possono decidere di mandare i figli in un'altra scuola.

Dall'Austria è venuta la proposta di abolire la bocciatura. Lei che ne pensa?

Mi sembra un tema lontano dai nostri problemi attuali. La nostra preoccupazione dev'essere quella di impegnarci nel migliorare la qualità. Non è un compito facile, perché abbiamo perso la misura dell'eccellenza.

Che cosa intende?
Se lei guarda i dati internazionali si accorge che il problema non è soltanto il livello deludente della media italiana, ma che la percentuale dell'eccellenza da noi è bassissima, molto più bassa della Francia o della Finlandia. Il che vuol dire che la nostra scuola non premia l'eccellenza, perché è tarata sul più debole. Questo è un tema che andrebbe messo subito al centro del dibattito.

Lei auspica un sistema che lascia indietro i più svantaggiati, perdendoli per sempre.

No, perché l'obiettivo non è la chiusura delle scuole che hanno cattivi risultati, ma il loro miglioramento. Quello che conta non è il risultato puntuale dei test di misurazione, ma la dinamica: una conduzione scolastica che migliora nettamente un risultato pessimo è migliore di quella che difende nel tempo lo stesso valore superiore in termini assoluti. Più trasparenza farebbe aumentare la domanda di qualità e con essa la pressione sul sistema.

Cos'è il "quasi libero mercato" di cui lei ha parlato a conclusione del suo ultimo articolo sul Corriere?

Molto semplicemente, il fatto che un minimo di concorrenza tra le scuole può far solo bene. Le scuole della Lombardia che hanno pubblicato i risultati in maniera autonoma e spontanea, lo hanno fatto per dire: Venite da noi che abbiamo scuole migliori. È positivo che alcune scuole lo abbiano fatto, ma ora occorre che lo facciano tutti e quindi il mio appello al ministro è stato di trovare un modo - un decreto, una regolamentazione... - perché tutte le scuole pubblichino questi risultati.

Quanto contano ancora i sindacati nella scuola italiana?

Moltissimo. I sindacati fanno gli interessi dei propri iscritti ed è normale. Dispiace che siano proprio gli insegnanti a soffrire di questa situazione, perché in Italia c'è qualche centinaio di migliaia di bravissimi docenti che in un sistema poco responsabilizzato vengono penalizzati. Ma più ancora quel che trovo terribile è che l'interesse dei sindacati non tocchi minimamente quello dei genitori, e soprattutto che i genitori non lo capiscano; e che si crei un'alleanza insensata tra sindacati, insegnanti e genitori, dove questi ultimi sono quelli che hanno più da perdere.

Chi può rompere quest'alleanza al ribasso?

La meritocrazia. E un paziente e saggio lavoro di buona informazione.  (di Roger Abravanel da www.ilsussidiario.net )
Rispondi

Da: IO07/03/2011 15:51:05
Tracce per il settore 11, Scienze umane? Qualche ipotesi?
Rispondi

Da: X Io.07/03/2011 16:00:05
Una buona traccia si può trarre proprio dall'intervista di Abravanel.
Rispondi

Da: IO07/03/2011 16:12:36
Che c'azzecca: scienze umane è storia, filosofia, piscologia, ecc; quanto a questo Abravanel, ne spara di tutti i colori. Chi è, che titoli ha per parlare, quali esperienze? In Finlandia, per inciso, NON si pubblicano i risultati dei test standardizzati. Se si continua cosi' la scuola diventa il foro boario, altro che quasi mercato.
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Da: stanco07/03/2011 16:12:46
Molto rozzo il pensiero di Abravanel. Per quella via, di miglioramenti reali se ne trovano pochi.
Rispondi

Da: Donatella07/03/2011 16:17:38
Direi che incarna bene il post-yuppismo imperante. Quanto al settore 11, chi lo sa? se si pensa al settore e non al sottosettore, si dovrebbe ipotizzare una traccia di ambito storico-sociale, che vuol dire parecchio...
Rispondi

Da: Stefano 07/03/2011 16:42:28
per "mi hanno tolto i codici
Credo che ognuno di noi resterà con le proprie opinioni, comunque, tanto per precisare, nella mia aula hanno tolto tutto, hanno lasciato solo dizionario e 4 codici.
Ciao
Rispondi

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