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DIRIGENTE TECNICO MIUR
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Da: Intervento01/07/2013 20:15:22
L'Anp, come si rileva dal link in fondo, spinge a tutto spiano per far entrare quanto prima i vincitori, in particolare Giannelli, Acerra e altri.
E' spiacevole constatare che un'associazione così importante non si batta per la trasparenza e per dissipare le innumerevoli ombre che hanno contrassegnato questo concorso.
Partecipante (con tessera decennale Anp).



http://www.anp.it/anp/doc/primo-incontro-del-ministro-carrozza-con-le-organizzazioni-sindacali-rappresentative
Rispondi

Da: Per Gatto Mammone01/07/2013 20:23:44
SEI GRANDE!!!!!!
Rispondi

Da: ulteriore candidata01/07/2013 20:37:48
per Bia:

mi piacerebbe tanto sapere quali parole avresti avuto se fossi stato tra gli idonei/vincitori.
In passato ho apprezzato saggezza e oggettività di giudizio.

Non pensi che in ogni concorso sia fisiologico che qualcuno passi e altri no? E' successo in questo concorso in modo più accentuato, ma in un prossimo concorso accadrà inevitabilmente che alcuni supereranno e altri no, e sarà sempre la stessa storia, con le accuse di non trasparenza, i raccomandati, i parenti etc. Inutile ribadire che, per chi scrive, e chissà per quanti altri, non è stato così. perchè non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. Sacrosanto informarsi, chiedere l'accesso per sapere il perchè di un risultato,ma perchè il fango a tutti i costi su tutti noi?
Rispondi

Da: Observer01/07/2013 20:48:09
@ intervento (partecipante con tessera decennale ANP, come dichiara lui/lei stesso/a)

Caro/a collega, dopo queste tue considerazioni, che condivido in pieno, permettimi di consigliarti di esaminare l'opportunità di restare iscritto/a ad un sindacato che, a quanto pare, ha a cuore la presa di possesso dei centri di potere anziché prefiggersi di ottenere trasparenza e pari opportunità per tutti i candidati.
Rispondi

Da: No comment01/07/2013 21:03:48
Dal sito ANP:

Primo incontro del Ministro Carrozza con le Organizzazioni sindacali rappresentative

[01/07/2013]
" In data odierna si è tenuto il primo incontro del Ministro Maria Chiara Carrozza con le Organizzazioni sindacali rappresentative.

OMISSIS
.....   Ma ci sono anche le questioni ordinarie, che comportano la necessità di un'interlocuzione continua col Ministro e col Gabinetto. L'ANP a titolo di esempio ne richiama qualcuna, come i vuoti di organico negli uffici dirigenziali.

E' il caso dei dirigenti tecnici, provenienti da una selezione concorsuale estremamente rigorosa, a seguito della quale sono stati dichiarati vincitori meno della metà rispetto ai posti messi a concorso, nessuno dei quali finora è stato assunto nonostante l'incredibile durata nell'espletamento delle operazioni concorsuali (più di un quinquennio) per il mancato perfezionamento dell'iter autorizzativo".
Rispondi

Da: Observer01/07/2013 21:07:11
L'ANP parla testualmente di "selezione rigorosa".

Evidentemente si dimenticano (o fanno finta di scordarsi) che sono in corso indagini della Magistratura al riguardo.

L'ANP come fa a sapere che la "selezione concorsuale è stata estremamente rigorosa" ????????

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Da: Bia. 01/07/2013 21:13:46
@ulteriore candidata
Naturalmente è difficile conoscere le proprie reazioni in contesti diversi.Probabilmente anche io...qualora vincitore...non avrei apprezzato i toni aspri e il fango come lo chiami tu.
Sono in ogni caso convinto che da parte chi "vince"...e questo ritengo dovrebbe valere per ogni attività sociale politica compresa...dovrebbe esservi "la pazienza del vincitore".Sono certo che molti abbiano superato il concorso per meriti propri e confesso non conoscere personalmente nessuno dei vincitori né  i loro rapporti di parentela.Ho trovato..e trovo...esagerata la selezione fatta dalla commissione così come ho trovato ambigue le griglie di correzione.Ho letto i racconti e i commenti di quanti hanno assistito agli orali...ho letto..se vero..di una collega idonea parente stretta di alti burocrati ministeriali.Qualche dubbio confesso lo conservo.Ma come tanti lo esprimo con moderazione e soprattutto con  rispetto verso tutti. Converrai che purtroppo in Italia qualche problema sui concorsi c'è e come diceva un mio illustre conterraneo" il sospetto è (aggiungo io potrebbe essere) l'anticamera della verità".Apprezzando i toni e anche i contenuti del tuo post mi permetto  capovolgere la tua domanda. E se tu non avessi vinto?Cosa avresti detto e fatto? Come è naturale le cose cambiano spostando il punto di vista.Io credo che sia giusto che voi difendiate il vostro onore così come credo sia giusto che venga fatta chiarezza..non su questo forum...da un tribunale.Resto comunque dell'avviso che qualche tono acre è nei diritti di chi è stato  escluso..un po' di rabbia rimane..ma come ho già detto nel rispetto delle persone così come chi ha vinto dovrebbe cercare di capire le motivazioni dell'acredine evitando toni sarcastici e denigratori anche verso i parenti..cosa fatta  nel post sul quale sono intervenuto.Al di là dell'esito e delle ragioni dello stesso io credo che quanti ci siamo presentati a Roma per gli scritti lo abbiamo fatto con convinzione e con determinazione proveniente  non da presunzione ma da anni di studi e sacrifici..anche familiari...così come i colleghi che hanno vinto. Perchè vero è che in ogni concorso alcuni vincono e alcuni perdono ma è anche vero se spesso si vince o si perde per ragioni non necessariamente legati alla preparazione, fortuna compresa.E pertanto credo che nessuno abbia il diritto di tirare in ballo con sarcasmo e disprezzo anche le famiglie.Non mi è piaciuto.
Rispondi

Da: @ Bia.01/07/2013 21:16:35
Scusa, ma tu sei "idoneo" oppure no ?
Rispondi

Da: Bia. 01/07/2013 21:18:37
no.
Rispondi

Da: Headmaster01/07/2013 21:28:01
Associazione Nazionale Pelandroni
Rispondi

Da: @questo forum01/07/2013 21:34:32
L'Anp, soprattutto la nuova dirigenza,
sta dimostrando solo
un grande impegno per la tutela di interessi personali.

E' una grossa delusione per la categoria.


Rispondi

Da: ulteriore candidata01/07/2013 22:04:59
Bia, converrai che il sarcasmo e, il fango perchè no?, insinuazione di ogni, sospetti della qualunque, ci hanno inondati. Solo rarissimamente, qualcuno ha timidamente posto il fatto, oggettivo, che si possa aver superato le fasi del concorso con lo studio, i sacrifici etc, cui accennavi tu, e, anche un po' di fortuna (quella c'è sempre, anche quando rientriamo a casa e nessuno ci ha messi sotto una macchina). Diritti, onore, pazienza: come detto già, il fatto di aver superato questo concorso non mi fa sentire in dovere di essere denigrata, squalificata, offesa. Se non avessi superato? Mi è capitato di non avere superato un concorso in passato e ci tenevo molto e avevo fatto i miei sacrifici pluriennali, come adesso. Esiste anche la pazienza del non vincitore, che non gli impedisce di farsi, se crede, giustizia in modo civile, e di continuare la propria vita professionale e sociale senza sentirsi sminuito
Rispondi

Da: ulteriore candidata01/07/2013 22:04:59
Bia, converrai che il sarcasmo e, il fango perchè no?, insinuazione di ogni, sospetti della qualunque, ci hanno inondati. Solo rarissimamente, qualcuno ha timidamente posto il fatto, oggettivo, che si possa aver superato le fasi del concorso con lo studio, i sacrifici etc, cui accennavi tu, e, anche un po' di fortuna (quella c'è sempre, anche quando rientriamo a casa e nessuno ci ha messi sotto una macchina). Diritti, onore, pazienza: come detto già, il fatto di aver superato questo concorso non mi fa sentire in dovere di essere denigrata, squalificata, offesa. Se non avessi superato? Mi è capitato di non avere superato un concorso in passato e ci tenevo molto e avevo fatto i miei sacrifici pluriennali, come adesso. Esiste anche la pazienza del non vincitore, che non gli impedisce di farsi, se crede, giustizia in modo civile, e di continuare la propria vita professionale e sociale senza sentirsi sminuito
Rispondi

Da: Bia. 01/07/2013 22:15:11
@ulteriore candidata
Né fango né sarcasmo né disprezzo.Né eccitazione da vincitore né depressione da perdente.Condivido questa piattaforma di civiltà lasciando ai tribunali le decisioni finali.
Rispondi

Da: Giancarlo Cerini01/07/2013 22:18:38
Dopo il concorso scuola 2013, la valutazione e il ruolo degli ispettori

Le prospettive per gli ispettori scolastici dopo gli ultimi bandi del Miur e in chiave europea

Le alte professionalità nella scuola: gli ispettori ad esempio…
A.A.A. ispettori cercasi….
C'è un futuro per gli ispettori nella scuola italiana? Forse non tutti ricordano che fu l'OCSE - nel prendere in esame nel lontano 1998 la politica scolastica italiana, in tempi di "grandi speranze" - a segnalare tra le priorità del sistema educativo italiano, quella di dotarsi di un autorevole e accreditato corpo ispettivo, capace di innervare il costituendo sistema nazionale di valutazione. Le cose, invece, sono andate molto diversamente. Il corpo ispettivo, già uno dei più esigui in Europa, si è via via assottigliato, sia con consistenti riduzioni degli organici per personale (oggi il riferimento è alle ultime misure della spending review che limano ulteriormente la consistenza degli ispettori dell'istruzione, fissata nel 2009 a 335 unità, con il DPR 20-1-2009, n. 17 e poi arrotondato a 301 con il DPR 3 giugno 2011, n. 132), sia per il mancato turn-over con immissioni nei ruoli di nuovi dirigenti tecnici (risultano in servizio al momento forse una trentina di ispettori).
Ma vediamo cosa ha detto il Ministro dell'istruzione, nelle dichiarazioni rese alle Camere il 6 giugno 2013. Nell'ambito del rilancio di un "patto per la scuola" (fondamentalmente rivolto alle organizzazioni sindacali) per rendere più dinamico il quadro delle risorse professionali nella scuola (organico funzionale, organico di rete, carriere e valorizzazione di figure di staff, nuove modalità di reclutamento dei dirigenti scolastici) rispunta anche la figura dell'"ispettore":
"In tale confronto, dovrà anche essere valutata la possibilità, in un contesto autonomistico come quello della scuola, di una dotazione ordinaria di dirigenti tecnici con un profilo professionale non solo centrato sulla competenza giuridica e contabile ma anche, e soprattutto, sulle competenze organizzative e sulla capacità di governo delle comunità complesse, integrando il relativo organico".

Ma cosa fanno gli Ispettori?
La stringata analisi del Ministro (ma non si poteva pretendere di più da chi sta ancora svolgendo il proprio apprendistato) sembra attribuire all'attuale profilo del dirigente tecnico (che è regolamentato ancora dal T.U. 297/1994, con qualche successiva pennellata amministrativa che ne ha appesantito i connotati) una veste totalmente amministrativo-contabile. Non è così, nemmeno se si esplora la dimensione più giuridica della funzione ispettiva, quella che si riferisce agli accertamenti ispettivi quando insorgono conflitti, contenziosi, contestazioni nei confronti del comportamento di qualche operatore scolastico. Nella maggior parte dei casi, gli incarichi ispettivi (che ancora si conferiscono) si riferiscono alla verifica delle competenze didattiche e relazionali dei docenti, alla loro capacità di "tenere la classe", alla conoscenza dei saperi che si insegnano, allo stile comunicativo. Non c'è nulla di burocratico in questo. Non è certo con uno sguardo ad un registro, ad una programmazione, alle carte, che si può decidere se un insegnante fa bene il suo mestiere, se è meritevole di essere confermato in ruolo, se -domani forse - potrà intraprendere un percorso di crescita professionale, ad esempio aspirare alla carriera dirigenziale o diventare figura di sistema o semplicemente un  docente esperto ("master"). Sta di fatto che dopo il 1974 (la stagione d'oro dei decreti delegati, con le sue istanze partecipative e libertarie), accantonata la logica ad un tempo gerarchica e paternalistica delle "note di qualifica" per i docenti, non è emerso nessun modello alternativo e praticabile capace di riconoscere i meriti dei docenti competenti e impegnati (soprattutto a far funzionare le loro classi e scuole) o a rimuovere quei pochi che possono danneggiare l'immagine di una intera categoria professionale. L'ispettore tecnico avrebbe dovuto colmare quel divario, con le sue funzioni di verifica, controllo, intervento sulle "patologie" e soprattutto di promozione, di elevamento culturale, di capacità didattiche, di spirito innovativo.
Così la funzione si è consumata sulla routine delle procedure (gli esami di stato, qualche indagine, verifica alle scuole private, interventi sul contenzioso) e sempre meno ha saputo intercettare la domanda di accountability (rendicontazione pubblica), di affidabilità del sistema (e delle prestazioni dei suoi operatori), di garanzia per gli utenti, che dovrebbe essere il compito di un moderno servizio ispettivo.

Prospettive europee e italiane
In Europa avviene questo: i servizi ispettivi sono orientati alla valutazione delle scuole. Questa funzione assorbe totalmente i mitici ispettori inglesi di sua maestà, organizzati nell'OFFSTED (Office for Standard in Education) e impegnati a visitare scuole coordinando apposite equipe e rilasciando report di valutazione, che possono influire non solo sull'immagine della scuola, ma anche su decisioni da prendere circa il suo miglioramento, o controlli successivi, o incentivi e disincentivi. Anche in Germania (ma ogni Land fa storia a sé) l'ispettore entra nelle scuole, osserva e analizza i processi organizzativi e didattici, propone misure di supporto e di sviluppo. In Francia il corpo ispettivo, capillarmente presente nella scuola primaria, svolge poi funzioni di orientamento e di supporto tecnico alla gestione di un sistema ancora fortemente strutturato. E così via in tutti gli altri paesi, con sfumature più o meno diverse. Interessante l'esempio australiano, ove la vecchia figura dell'ispettore è stata sostituita da un più dinamico network leader, cioè un animatore e promotore di innovazioni didattiche che si muove su scala di reti di scuole.
E in Italia? La riduzione progressiva del Corpo Ispettivo ha certamente contribuito a renderne ininfluente la presenza (tale che molti ispettori, pur di non restare ai margini di un sistema che non li sa valorizzare, hanno preferito assumere funzioni tecnico-amministrative  (in qualità di Provveditori, dirigenti amministrativi, responsabili di progetto), visti gli scarsi margini di autonomia sul versante puramente tecnico (nonostante le promesse dell'ultima direttiva in materia, il DM 23-7-2010, n. 60). Lo stesso concorso in atto (ed è inaudito che sia stato bandito a 17 anni di distanza dal penultimo, indice di una vera insipienza o colpevole negligenza dei decisori politici e amministrativi che si sono succeduti negli ultimi vent'anni), ha prodotto solo una cinquantina di vincitori rispetto ad una platea di circa 15.000 candidati tra dirigenti e docenti. Ma quel bando (D.D.D. 30 gennaio 2008) era totalmente "fuori asse" rispetto al profilo ispettivo che si sta delineando in tutta Europa, fortemente proiettato verso la valutazione di sistema. Si ponga mente che nel programma di un concorso sia pure così selettivo (con qualche sorpresa) non era citata neppure una volta la parola "valutazione". Mentre si sprecavano i riferimenti a tutte le fattispecie del diritto. Ma con i codici alla mano non si risolve il problema della qualità della scuola che è, innanzi tutto, un problema di autorevolezza culturale, di buona organizzazione, di saggia professionalità, di autonomia-responsabilità e valutazione. E invece gli estensori del bando si fecero abbagliare dai richiami al D.lgs 150/2009, dall'enfasi sul controllo della produttività e della misurazione delle performances, dal ritorno alle logiche muscolari della cultura manageriale. Ecco perché il Ministro parla - nel suo breve riferimento - quasi di una "rifondazione" del servizio ispettivo.

Utilizzare appieno gli strumenti normativi
Gli strumenti normativi non mancano. Citiamo in particolare la legge 26-2-2011 n. 10 (art. 2, commi 4-undevicies e duodevicies) nche conteneva una (sia pur generica) delega per la riforma del servizio nazionale di valutazione (il SNV imperniato sulla triade Invalsi, Indire, Corpo ispettivo), autorizzando l'emanazione di due distinti regolamenti: uno per definire l'assetto dell'intero SNV, l'altro specificamente dedicato alla riorganizzazione del servizio ispettivo. Peccato che nella fretta della emanazione del primo regolamento sul SNV (in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dopo l'approvazione definitiva nel Consiglio dei Ministri l'8 marzo 2013), il secondo regolamento - quello sugli ispettori - sia rimasto chiuso nel cassetto del Ministro pro-tempore, dopo che ne era stata predisposta una prima bozza tecnica nella primavera del 2012.
Ma l'avvio del sistema di valutazione rilancia comunque la funzione degli ispettori italiani in campo valutativo, un po' in ombra rispetto all'Invalsi, curvando il sistema dalla prevalente centratura sul testing (le ormai famose prove Invalsi) all'analisi dei processi organizzativi e didattici, alla visita alle scuole, all'interlocuzione e al dialogo formativo con i protagonisti della scuola. Non è un caso che anche nei progetti sperimentali di valutazione delle scuole (si citano VSQ, VALES, VM attualmente tutti in fase di svolgimento) agli ispettori sia richiesto di coordinare le equipe che si recano nelle scuole e dunque di saper maneggiare indicatori di lettura dei contesti operativi e delle scelte metodologiche e didattiche. E' ovvio che queste professionalità non si inventano e saranno necessari rigorosi percorsi formativi, per ispettori vecchi e nuovi (ce ne fossero in misura sufficiente!), anche se la strada sembra ormai tracciata. Nel regolamento si ipotizza che un contingente di ispettori si dedichi esclusivamente (magari con rotazione temporanea di incarichi) alle attività di valutazione di sistema, operando in stretta intesa con l'Invalsi. Sarebbe però opportuno che il rinnovato Servizio ispettivo portasse in questa impresa uno specifico ed autonomo know-how scientifico derivato dalla diretta conoscenza della scuola e non si appiattisse sulle pur meritevoli ricerche dell'Invalsi.

Gli ispettori del futuro prossimo
Il futuro degli ispettori si intreccia inevitabilmente con l'evoluzione della pubblica amministrazione, in particolare con l'organizzazione dell'istruzione pubblica e delle sue modalità di governance, alla luce dell'autonomia. Si ha l'impressione che gli ultimi passaggi (abolizione degli IRRE, scomparsa degli Ispettori, riduzione degli Uffici Studi, mancato decollo delle reti) mettano a dura prova tutta la filiera di supporto tecnico alle scuole.
Andrebbe chiarito quanto debba essere mantenuto a livello centrale in materia di strutture tecniche di supporto (per garantire la tenuta nazionale del sistema di istruzione o di verifica dei livelli essenziali delle prestazioni) e quanto invece debba essere affidato ai livelli territoriali-regionali o locali. L'esempio dei territori a larga autonomia (es: Trento) presentano notevoli suggestioni, anche se andrebbero valutati i costi di tali servizi (a Trento fino a pochi mesi fa agivano un istituto di ricerca pedagogica, un centro per la formazione dei docenti, un osservatorio di valutazione del sistema) e la loro resa effettiva. Certamente un sistema educativo che si vuole autogovernare deve disporre di strutture autorevoli di pensiero e di iniziativa nel campo culturale e professionale. Deve alimentare una sua capacità riflessiva.
In questo alveo si colloca la questione ispettiva. Il servizio ispettivo nazionale, rimpolpato negli organici, con propri organismi di autogoverno, dovrebbe essere orientato verso le tematiche di valutazione del sistema e delle professionalità sul modello inglese dell'OFFSTED (almeno un terzo dell'organico), di intervento di controllo e sanzione giuridica (almeno un altro terzo), di promozione e coordinamento della ricerca e della formazione (animando strutture e centri locali con l'ultimo terzo). L'attuale organico "reale" e le attuali professionalità del servizio ispettivo non appaiono in grado di assicurare l'efficacia di questi compiti, né il concorso in atto appare "tarato" per far fronte a questa pluralità di compiti. E' auspicabile che, con un provvedimento ad hoc, siano nominati gli attuali vincitori del concorso espletato (superando le strettoie dei limiti di sostituzione del turn-over), si proceda poi a bandire un nuovo concorso ispettivo (con profilo ritagliato sui compiti strategici che sono stati qui evocati) e - nelle more - si vada all'affidamento su bando pubblico e trasparente di incarichi ispettivi temporanei.
Rispondi

Da: Certo !01/07/2013 22:47:23
I burosauri difendono se stessi dal rischio di estinzione !
Rispondi

Da: Observer01/07/2013 22:53:05
Chi ha paura della trasparenza ?

Se gli idonei hanno le carte in regola e la maggior parte di loro ha superato il concorso esclusivamente per merito, perché mai dovrebbero aver paura di un'operazione trasparenza su larga scala ?

Se l'ANP è sicuro che il concorso è stato "estremamente rigoroso", perché non chiede al ministro di fare chiarezza in modo da sgombrare il campo da ogni sospetto e non invece di affrettarsi a nominare i neo d.t. (fra cui ci sono "suoi" iscritti)

Perché mai in questo paese, ogni volta che ci si appella alla trasparenza, c'è sempre qualcuno che grida allo scandalo ?
Rispondi

Da: boh02/07/2013 15:56:52
Perche', in questo paese, in ogni concorso ci sono sempre tanti ricorsi e denunce? Puo' essere che ogni commissione sbagli sempre qualcosa! Perche' non siamo disposti ad accettare un verdetto? Ma e' possibile che si si deve sempre sentire vittima di un qualche soppruso?
Rispondi

Da: BERLUSCA DOCET02/07/2013 16:14:59
eh, si... così sta diventando anche in sede giudiziaria: tutti perseguitati, mai un colpevole.
Colpa della Magistratura, colpa delle commissioni, colpa degli altriiiiii
Rispondi

Da: la delusione....02/07/2013 21:32:33
....per la pochezza degli interventi di  questo forum è resa ancor più cocente al fatto che nessun commento è stato postato in merito all'articolo di Giancarlo Cerini che, con sapienti parole, ha delineato la storia ed il ruolo dei D.T.
Grazie a chi lo ha postato
Rispondi

Da: vai Carrozza....02/07/2013 22:07:56


Ufficio Stampa

Roma, 2 luglio 2013

Carrozza: vicenda istituto di Nola molto grave. Presto norme più restrittive contro diplomifici

"La vicenda dell'istituto paritario "Luca Pacioli" di Nola è molto grave. Si tratta di un episodio inaccettabile che getta discredito sull'impegno serio e quotidiano delle nostre istituzioni scolastiche. Auspico che si faccia presto piena luce sul caso, sul quale il Ministero e l'Ufficio scolastico regionale stanno facendo approfondite verifiche". Lo dichiara il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza.

"Intendo inoltre rivedere la normativa che disciplina questi istituti, prevedendo un regime diverso, più restrittivo, che tuteli meglio l'interesse dei nostri studenti e della nostra scuola", ha aggiunto il Ministro.
Rispondi

Da: vai Carrozza....02/07/2013 22:26:05
ma mi chiedo come sia stato possibile, dopo i fatti dell'aprile 2013 e la revoca del riconoscimento di status di paritaria del direttore usr del 8 maggio 2013, che si siano svolti gli esami in sede???????????????
Rispondi

Da: Giancarlo Cerini03/07/2013 13:28:16
Per tutelare l'esercizio del diritto allo studio e all'istruzione degli alunni iscritti all'ultimo anno, i TAR concedono una sospensiva del provvedimento di revoca al solo fine dell'espletamento degli esami di stato relativi all'anno in cui viene revocata la parità scolastica.

Bisogna chiedersi, giustamente, dopo i fatti dell'aprile 2013, come mai i gestori del Pacioli pensavano di continuare un diplomificio, dove di fatto si potesse comprare, senza l'assolvimento di dovere alcuno, un titolo di studio.
Rispondi

Da: a Giancarlo Cerini..03/07/2013 13:45:48
.. o a colui/e che spende tale nome

hai ragione,la strana idea dell'impunibilità assoluta e dilagante che pervade il mondo -anche  della scuola-, fa credere a certe persone che le regole e le norme siano state scritte per essere sempre e solo ignorate.
Riflettendo, la presenza  della GdF,  è stata una risposta di legalità capace, spero, di inchiodare i gestori.

Rispondi

Da: oscarr04/07/2013 20:10:14
riflessione serale: dico solo che se fossi diventato ispettore avrei fatto sicuramente un buon lavoro. Evidentemente ho una idea di "buon" fuori moda.
Rispondi

Da: @ ................04/07/2013 22:43:32
6 anni buttati !
Rispondi

Da: Signori....04/07/2013 22:59:45
... in carrozza !
Rispondi

Da: 5 luglio 201305/07/2013 06:54:14
5 luglio 2013
Rispondi

Da: MA05/07/2013 11:20:57
Rispondi

Da: Leggete05/07/2013 16:18:14
questo commento della "Tecnica della Scuola"

http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=46976&action=view
Rispondi

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