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DIRIGENTE TECNICO MIUR
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Da: rosso perceval 19/10/2012 14:13:45
Interessante. Tuttavia il modo in cui è stata formulata la proposta di elevazione dell'orario di servizio non fa immediatamente intuire un diverso modello di scuola. Sono giorni che ci sto riflettendo, e forse mi sono anche fatto qualche idea. Ma vorrei capire meglio perché pensi che in futuro ci sarà maggior giustizia distributiva di carichi e maggior "visibilità" per chi lavora meglio.
Il problema, per chi opera sempre nella stessa scuola, è proprio l'impossibilità di una visione olistica, ammesso che ce ne sia una plausibile che non sia solo un modello teorico, perché mi sembra che la Scuola sia divenuta un insieme troppo disomogeneo per poterne fare ancora una sintesi.
Rispondi

Da: Stefano119/10/2012 14:51:30
per Rosso
Credo che la Scuola stia perdendo la sua battaglia, non può dare competenze perché non ha competenze, in una società in cui dovrebbe trovare un ruolo nuovo, si ostina a propinare nozioni ad un livello sempre più basso. Un giorno ci presenteranno il conto e ci chiederanno cosa siamo in grado di dare.
Intendiamoci, credo anch'io che non possano farci lavorare sempre più pagandoci sempre meno, però mi sembra che i colleghi se la prendano solo quando si cerca di farli uscire da quella situazione di accidentale presenza a scuola per 18 ore alla settimana in una vita fatta d'altro.
Ciao Ste
Rispondi

Da: Stefano119/10/2012 14:53:52
per Rosso

P.S. Forse il conto ce l'hanno già presentato.
Rispondi

Da: ???19/10/2012 15:27:39
baionetta innestata?...
Rispondi

Da: attenzione!19/10/2012 16:23:27
Ma che ne è di DS2?
Ultima chiamata!
Rispondi

Da: Che ne è......19/10/2012 16:34:15
Sono stati visti insieme DS2 e ultimo vincitore.
Attenti a quei due!
Rispondi

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Da: OLTRE LORIZZONTE19/10/2012 18:15:11
Nessuno parte dai modelli pedagogici e di conseguenza ordinamentali. L'istituti comprensivi sono nati come esigenza di cassa, ma sono stati trasformati in un modello pedagogico di scuola organizzata in un curricolo verticale (vedi indicazioni) che tarda a decollare con le evidenze a noi tutte presenti: CdD divisi; ci si siede per ordine di scuola, la mescolanza è cosa difficile, gli orari sono differenti e la stessa organizzazione nella scuola primaria ha fatto rotta verso l'insegnante unico. Nella scuola secondaria l'organizzazione è per discipline; altri elementi di fratture presenti li lascio alla vostra analisi. Dunque, la frattura esiste (faglia di sant'Andrea) e nessuno si sta curando di renderla evidente e funzionale alla crescita degli alunni. Se il modello dovesse essere quello delle 24 ore allora come conseguenza bisognerebbe raccordare gli ordinamenti e i relativi curricoli. Non mi sembra che il Superiore Ministro abbia avuto una tale impostazione (scusate se non lo nomino); molte delle vostre osservazioni sono condivisibili, compresa quella relativa alla continua voglia di lasciare (con un fuggi fuggi generale) il luogo "scuola". Non è più un luogo dove ci si incontra per disegnare percorsi scolastici, professionali, di vita, oserei dire - come amano i filosofi - è diventato un "non luogo". Penso che nei "non luoghi" si possa fare poco o nulla. L'idea di qualcuno al Superiore Ministero di far diventare il "non luogo" un luogo della comunità (di salesiana memoria) forse potrebbe essere l'inizio di un nuovo e interessante dibattito. Ovviamente, nei salesiani, il tempo non è definito, e quindi si vive il luogo nell'interezza. La strada intrapresa dal Ministro sembra un coacervo di organizzazione universitaria, salesiana e ufficio ad ore (24). Si nota molta confusione e pressapochismo di una persona che cerca di modellare la scuola sulla base di altri modelli non sempre trasferibili, soprattutto per i sistemi complessi.
Scusate l'impostazione quasi professorale, ma penso che la scuola abbia necessità di tanta discussione (alta) e seria perché è l'unica cosa che permetterebbe di sviscerare le tante variabili presenti al fine di comporre l'organismo scuola.   
Rispondi

Da: BASTA!19/10/2012 18:42:13
Il pacco delle 24 va restituito al mittente con un grande sciopero unitario, uno scatto d'orgoglio per una categoria bistrattata, umiliata (ma anche tanto autolesionista!). Punto. Nessuna discussione nel merito di una proposta indecente nel metodo (violazione Contratto), nella sostanza (inculata), nella praticabilità (sarà un casino).
Ai bocconiani interessano solo le cifre: bisogna prendere tot. milioni di euro dalla scuola, tanto gli insegnanti sono abituati a sopportare le stangate (vorrei usare espressioni più colorite, ma mi trattengo). SVEGLIA!
Rispondi

Da: Tremonti Monti e Monti 219/10/2012 20:54:31
X Basta!
Tu vorresti restituire il Pacco, ma non hai ancora capito che è pronto il doppio pacco ed anche il contropaccotto?
Rispondi

Da: concorso ds.119/10/2012 22:27:35
altro refuso
"l'istituti comprensivi"

urge l'intervento della maestrina dalla penna rossa
Rispondi

Da: Trevize20/10/2012 08:23:51
@ oltreetc
Mi pare che l'esigenza di raccordare i curricoli ci sia a prescindere dall'essere istituto comprensivo o meno e il cosiddetto maestro unico è di fatto residuale nella scuola primaria, almeno al nord: vi sono alcune (percentualmente poche) situazioni di "maestro prevalente" variamente strutturate ma l'impianto organizzativo non è molto cambiato, nonostante i provvedimenti ministeriali, più che altro perché le famiglie fanno scelte differenti.
Concordo su un punto che per gente di scuola è fondamentale: tutte queste idee sono accomunate dal fatto che chi le propala di scuola sembra saperne pochissimo e nessuna norma precostituisce un progetto di scuola futura o di possibile cambiamento della scuola italiana; si tratta di provvedimenti patchwork slegati l'uno dall'altro, disorganici e pensati con poca attenzione alla sua specificità. Il caso 24h è clamoroso nella sua pochezza culturale; ma penso anche a provvedimenti meno vistosi e non per questo meno incongrui, come la fruizione obbligatoria delle ferie dei supplenti brevi in corso d'anno.
Dissento invece su un altro punto che è fondamentale nel tuo ragionamento, ma è comuque una questione di punti di vista e il tuo vale il mio: attribuendo alle dichiarazioni ufficiali una idea progettuale anche di natura filosofica (il che mi appassionerebbe e non poco) si dà una "vernice culturale" importante al patchwork di cui sopra ma questa accozzaglia di norme cervellotiche e improvvisate non lo merita; io ritengo non ci sia alcunchè di filosofico e che sia una questione esclusivamente ragionieristica e contabile. Paga la scuola il risanamento dello Stato e se gli operatori della scuola (docenti, dirigenti, impiegati, collaboratori) trovassero per una volta modo di andare nella stessa direzione, forse potremmo provare a spingere verso un futuro diverso.
Rispondi

Da: @ trevize20/10/2012 09:47:30
Bravo hai fatto centro!
Rispondi

Da: bea20/10/2012 10:11:23
complimenti, trevize, chiunque tu sia. Sono d'accordo anche se ritengo che l'obiettivo di dare una prospettiva di senso comune agli operatori della scuola sia alquanto difficile da raggiungere.
Quel "corpo docente"che fino agli anni novanta aveva una sua unitarietà con valori comuni e un forte senso di appartenenza alla propria comunità professionale, é defunto. Il funerale é avvenuto ad opera di una serie di fattori, di genesi promiscua, interagenti tra loro. Tanto per citarne qualcuno: la sempre più scarsa attrattività della professione a causa degli stipendi bassi e della poca considerazione sociale che ha attirato persone poco  motivate verso un lavoro considerato di ripiego. Gli incentivi economoci relativi a progetti e progettini assolutamente non curvati sulla qualità del lavoro in classe, che hanno distratto molti docenti dalla loro "mission" reale e che hanno creato una competizione degradante, più che qualificante per la professione. Continuate voi... Magari dovremmo tutti riflettere con attenzione sulle nostre scelte, e ridare dignità ad una professione che comporta necessariamente una tensione intellettuale verso un sistema di valori la cui ridefinizione è una responsabilità anche della nostra categoria.     
Rispondi

Da: Gratis20/10/2012 10:12:09
x Trevize
Condivido solo l'ultima parte del tuo capzioso discorso.
Per andare nella stessa direzione bisogna avere il tempo di camminare insieme.
L'attuale organizzazione scolastica è un patchwork totale ed il sarto che aggiusta le pezze è solo uno...
Le 24 ore ci stanno tutte, e forse andrebbero solo rivisitate le attività aggiuntive di insegnamento sotto il nome di "organizzazione della didattica" o "attività di coordinamento collegiale" oppure...
Sai quante migliaia di euro spende una scuola grossa per pagare le ferie ai docenti supplenti?
Sono tante!
Ti sei mai imbattuto nel docente che appena suona la campanella è già sulla portone della scuola per volare letteralmente nel suo studio privato per esercitare la sua libera professione?
Niente di male tu dici, gli è concesso, ma guarda caso non ha mai tempo aggiuntivo per la scuola e quasi si infastidisce se gli si chiede di affrontare qualche problematica scolastica, che pure gli compete.
Mentre gli altri docenti a cercare di apportare un contributo, magari per poche centinaia di euro con l'incarico di funzioni strumentali.
Se tutti facessero 100 ore annuali in più, le scuole avrebbero parecchie decine di funzioni strumentali ed alcuni avvocati, architetti, ingegneri ecc. in grado di dare il necessario valore aggiunto.
Secondo te tutto deve cambiare senza cambiare nulla?
Intanto facciamoli stare a scuola per altre 6 ore, altrimenti come lo cambiamo il patchwork scolastico...


Rispondi

Da: fefè20/10/2012 11:34:33
I docenti dovrebbero anche... riflettere. Sul ruolo, sui propri alunni, sulla progettazione, sui compiti ecc... . Come possono con orari da metalmeccanico? gli alunni cosa sono, una catena di montaggio? se ne vedi(non altro puoi fare) 300 o 400 a settimana, è più proficuo per la società? Mah
Rispondi

Da: Trevize20/10/2012 12:19:40
@ gratis
Se capzioso vuol dire ancora ingannevole, non posso concordare: i miei argomenti sono opinioni generali, non vogliono convincere nessuno e dunque non hanno bisogno di artifici dialettici, men che meno tendenti ad ingannare subdolamente gli interlocutori.
Per approfondire anche i tuoi argomenti, li dividerei in due "sezioni": la prima, sui massimi sistemi, su cosa è/dovrebbe essere la scuola; la seconda più terra terra sull'orario di servizio.
Prima sezione. Nella scuola si dovrebbe avere il tempo di intessere relazioni con colleghi, famiglie, alunni; di costruire contesti; di dare senso all'azione didattica, educativa e se permetti, anche esistenziale e filosofica, interrogandosi insieme sul perché si sta in un certo "contenitore" e sulle cose che ci si fanno dentro. Se non siamo capaci di dare senso alla nostra presenza a scuola è improbabile che siamo in grado di restituire senso ai nostri studenti e alle famiglie. In questo hai certamente ragione, molti docenti vedono la scuola come un comodo autobus su cui salire e da cui scendere a piacimento (e sarebbe significativo che la legge intervenisse su questo, limitando drasticamente le attività professionali esterne; il che comunque non darebbe "senso" alla presenza di certi colleghi nell'edificio. Comunque è significativo che ciò non avvenga e dovremmo rifletterci). Ci si dovrebbe interrogare, a partire dai singoli collegi, sulla scuola che vogliamo praticare e proporre alle famiglie. Tutte cose che richiedono "tempo" e che tuttavia non puoi irregimentare "nel tempo": le attività funzionali di cui parli hanno bisogno non soltanto di ore in più prescritte dall'alto ma di ore in più condivise e prescelte dal basso. Non ho una visione "metalmeccanica" della scuola (con grande rispetto per chi svolge quel lavoro): la scuola non è una fabbrica, non è un ufficio, non è una organizzazione gerarchica, non è una struttura produttiva e se non "imponiamo" una nostra evidente specificità, oggi si porrà il problema delle 24 e domani quello delle 28 ore per tutti.
Seconda sezione. La funzione docente ormai è unica: occorre una laurea per accedervi a partire dalla scuola dell'infanzia e non c'è dubbio che occorra reperire meccanismi compensativi per equiparare i ruoli docenti. Il problema è che non dovrebbe essere questione di orario di servizio, posto che sia legittimo aumentare gli orari di un terzo ope legis e senza aumenti stipendiali; il vero problema è che i carichi di lavoro sono oggettivamente differenti tra i diversi gradi di scuola e perfino tra i diversi insegnamenti: non facciamo tutti le stesse cose pur avendo la stessa funzione nominalmente. Non a caso giorni fa postavo sul riconoscimento reciproco della professionalità.
Infine sul patchwork: invidio le tue certezze, io invece ho grossi dubbi che il predetto patchwork assuma senso affibbiando 24 ore di servizio a tutti. Se queste 24 ore non si riempiono di contenuti reali (leggasi massimi sistemi), riempiremo le scuole di quei docenti dei quali parli e che conosco anche io, a ciondolare nei corridoi o peggio ancora a impedire di lavorare a chi ci prova. Forse dovremmo pensare a liberarci di certe zavorre piuttosto che vincolare tutti alle classi senza poter trovare il tempo necessario per fare le altre cose a mio giudizio indispensabili (sempre massimi sistemi); dal mio punto di vista 6 ore in più di lezione toglieranno a molti docenti impegnati la possibilità di sviluppare con i ragazzi fuori dalla lezione tutte quelle forme di relazione, di motivazione alla cultura, all'apprendimento, di supporto psicologico, che in tanti svolgono nelle scuole in forma gratuita e volontaristica e ben oltre le 24 ore.

Scusatemi la lunghezza del post ma gli argomenti in discussione non si possono liquidare con formule da due righe e via e anzi, questo strumento di discussione è inadeguato oltre che scarsamente frequentato.
Rispondi

Da: Gratis20/10/2012 14:02:55
x Trevize
Se non hai una visione aziendalistica e da quello che sostieni (chi non è inserito e non lavora stia a casa!) neanche cooperativistica, allora hai una visione puramente teorica ed accademica del sistema scuola.
Consiglio.
continua a svolgere il tuo lavoro di docente, come artigiano, manuale o se vuoi professionista dell'organizzazione scuola.
La scuola è un'organizzazione, anzi una Learning organization e se non hai capito neanche questo, non ti cimentare a fare discorsi accademici sulla scuola.
Licenziali tu gli incompetenti ed improduttivi se ne sei capace!
Ribadisco che sono proprio i docenti pragmatici e burocraticamente attaccati alle routine quotidiane che impediscono il vero cambiamento.
Ci vogliono le 24 ore per tutti ed una nuova impostazione organizzativa del sistema scuola.
Ho detto sistema e non azienda.
Rispondi

Da: rosso perceval 20/10/2012 15:54:37
Da quello che si evince dalle poche righe "ufficiali", l'elevazione a 24 ore non è funzionale a ridisegnare l'architettura scolastica, ma a risparmiare sui soldi spesi per le sostituzioni dei colleghi assenti, per le supplenze brevi e per gli oneri connessi alle cattedre che superano le 18 ore.
Se il provvedimento fosse accompagnato da altre norme, sull'organico funzionale ad esempio, si potrebbe anche pensare ad un passaggio teso al miglioramento del sistema scolastico. Ma non se ne fa cenno da nessuna parte. Per cui il tutto appare solo come una eventualità, da verificare in concreto.
Da docente, quale io sono, sostenere la bontà di un simile provvedimento è molto arduo, a meno che uno non sia masochista per vocazione. Tuttavia qualcosa di buono se ne potrebbe anche trarre, ma la strada non è concedere 15 giorni di ferie in più, che è una controparte assolutamente ridicola. Si dovrebbe, invece, cancellare il vincolo dei 60 minuti per ora di lezione, riportando la gestione di questo aspetto all'autonomia scolastica. Già potrebbe essere un modo per pensare a qualcosa di diverso per un miglior funzionamento del sistema complessivo.
Rispondi

Da: Patto di stabilità20/10/2012 16:11:53
Questo patto si occupa solo di bilancio pubblico, le riforme di altro genere le fanno in altra sede. In sostanza e' stato chiesto un gesto di solidarietà, ovviamente obbligatoria ad alcune categorie di lavoratori.

Mi dispiace ma non è mai stato detto che si trattava di migliorare nulla tranne che le casse dello stato.
Rispondi

Da: BASTA!20/10/2012 16:27:01
È di oggi la seguente uscita di Rossi Doria: Penso che il modello delle scuole elementari possa essere esteso alle secondarie.
Vi ricordate su questo forum l'intervento di un maestro che ha detto : era ora!
Bene, quei marpioni dei tecnici e il loro contorno hanno trovato il modo di mettere gli uni contro gli altri per "incularci" meglio (scusate la licenza) e vanno dritti per la loro strada.
È il momento dell'orgoglio, ci vuole un grande sciopero.
Rispondi

Da: Trevize20/10/2012 17:11:20
@ gratis
Caro collega, avevo già notato che sei un impagabile polemista e tendi a sopraffare dialetticamente l'interlocutore.
Non ti so dire se come docente sono stato un artigiano, un professionista o un manovale: credo di essere stato un docente dignitoso, uno di quelli che la scuola l'ha vissuta ben oltre le 24 ore quotidianamente e certo non sono in grado di dare consigli, non mi permetterei perché non conosco la tua storia personale e professionale. Dunque me ne astengo. Ritengo di non fare discorsi accademici: in questi trenta anni di insegnamento ho visto la scuola da molte cattedre e da molti punti di osservazione, ho motivo di credere che i miei argomenti abbiano senso quanto i tuoi e comunque un minimo di cortesia professionale non guasterebbe.

Mi limito ad un paio di osservazioni rispetto alle quali i tuoi argomenti sembrano evasivi: hai descritto in negativo un certo tipo di docente e mi domando se non sia ingenuo pensare che basterebbe inchiavardarli alla cattedra per 24 ore per ottenere migliori risultati. Forse bisognerebbe eliminare la possibilità di svolgere altre attività professionali ma non sta a me dirlo e quanto ai licenziamenti, non dipendono certo da noi; ma non è allungando l'orario di cattedra che ti libererai degli improduttivi.
Mi farebbe piacere anche che tu chiarissi cosa intendi quando parli di scuola come "sistema", altrimenti ci parliamo addosso; e del resto quando si cerca di incasellare la scuola in una struttura organizzativa che dia punti di riferimento alla discussione, ci si trova in campi contrapposti con pro e contro che non portano da nessuna parte (le teorie al riguardo sono  numerose). La scuola potrebbe anche essere una learning organization: ma se nessuno chiarisce quali sono gli ancoraggi organizzativi e i presupposti teorici, si tratta di una dichiarazione di principio e basta. Peraltro, in questi anni si sono sprecati i convegni sui modelli organizzativi che si potrebbero "stirare" sulla scuola e che hanno prodotto soltanto belle pubblicazioni, modelli teorici e nessun visibile cambiamento.
In ogni caso e fuor di polemica, sarebbe già un passo avanti chiarire tra i pochi di noi che frequentiamo questo forum che scuola vogliamo: magari qualcuno tra voi riesce a concludere questo concorso con successo e potrebbe in futuro aiutare chi resta in questa landa desolata a promuovere un reale cambiamento.
Ti ringrazio per la discussione.
Rispondi

Da: Chiarezza20/10/2012 17:15:24
http://marcorossidoria.blogspot.it/

Avevo la curiosità di leggere cosa diceva il sottosegretario.
In effetti dice qualcosa di diverso, propone un cambiamento, ma è consapevole che le proposte fatte non vanno nella giusta direzione.
Tempo pieno anche nelle superiori. Ci vuole del tempo per pensare ed adottare i giusti cambiamenti, non si può e non si deve improvissare.
Rispondi

Da: Chiarezza20/10/2012 17:17:54
Ops ... improvvisare
Rispondi

Da: ???20/10/2012 17:25:02
Siamo passati dalle 36 ore alle 32 e parliamo di tempo pieno ?
Rispondi

Da: x Trevize20/10/2012 17:51:10
stavolta ci sei cascato: gratis (e io so chi è) si diverte a farti perdere un sacco di tempo e tu ci stai...  non è meglio lasciar perdere?
Rispondi

Da: x Trevize20/10/2012 18:12:07
Gratis appartiene alla categoria dei palingenetici, come il vecchio Berlinguer. Per costoro serve sempre e solo il cambiamento, che va imposto a olio di ricino ai riottosi docenti. Che sono inevitabilmente colpevoli di resistenza corporativa, sono gentiliani, infarciti di cascami centralistici. L'ha detto anche Profumo, Ministro della Repubblica: "ci vuole il bastone e la carota" per gli insegnanti. Questo è stato, essenzialmente, lo spirito con cui la riforma scolastica si è mossa in Italia, dalla Bassanini in avanti. E i risultati li abbiamo davanti agli occhi.
Rispondi

Da: x Trevize 120/10/2012 18:32:04
Gratis è solo un burlone che si diverte a provocare, dice per dire e per vedere l'effetto che fa. Lo ha già fatto con altri alias ed io so chi è
Rispondi

Da: Trevize20/10/2012 18:53:30
@ x Trevize
Può darsi che ci sia cascato. Ma non mi è sembrato che il collega scrivesse solo corbellerie o provocazioni e alcuni temi mi sembrano degni di essere discussi, anche se non condivido il suo approccio. inoltre mi rilasso pensando ai massimi sistemi, visto che di solito mi toccano quelli minimi...
Rispondi

Da: non c'' è niente da discutere20/10/2012 19:19:43
Tuttoscuola 19 ott.12
SVELATO IL MISTERO DELLE 24 ORE
Sull'incremento orario di insegnamento che dovrebbe passare dalle 18 alle 24 ore, oltre alle tante polemiche, ci sono state tante interpretazioni per quantificare l'esatto ammontare dei tagli di organico: 6.500 posti? 30 mila? 80 mila?
La relazione tecnica che accompagna svela finalmente il mistero.
A pag. 68, a proposito del comma 42, si precisa che "la norma in questione non comporta modifiche e in particolare riduzioni di organico … mantiene immutato l'orario di cattedra".
Nessun taglio di posti, dunque. Però … la norma prevede che quell'orario di insegnamento "sia incrementato di sei ore alla scuola secondaria".
Incremento orario volontario od obbligatorio? Per tutti?
Per questa risposta occorre capire la finalità della norma: a cosa serve l'incremento di sei ore?
"le ore d'insegnamento aggiuntive sono usate per la copertura degli spezzoni orario disponibili nella istituzione scolastica di titolarità, per spezzoni di sostegno e per le supplenze brevi e saltuarie".
Attualmente vi sono spezzoni di cattedra di una o due ore che vengono assegnati, come ore eccedenti retribuite, a docenti titolari. Con la nuova norma, però, "il personale in questione sarà d'ora in poi obbligato alla copertura dello spezzone senza ricevere più una remunerazione aggiuntiva per questo".
Si deducono due conseguenze: prima di tutto la prestazione per coprire gli spezzoni che si determinano all'interno dell'istituzione scolastica è obbligatoria (sarà il dirigente scolastico ad assegnarvi i docenti); in secondo luogo la prestazione è gratuita (è questo l'atto di generosità di cui parlava il ministro Profumo).
Gli spezzoni orario, ricondotti a cattedre intere (18 ore) sono attualmente 20.752 (7.365 nella I grado, 13.397 nella II grado) e sono coperti da docenti precari nominati fino al termine delle attività didattiche.
Più della metà di quegli spezzoni (9.269) saranno coperti dai docenti titolari, mentre gli altri 11.483 continueranno ad essere assegnati in supplenza fino al termine delle attività.
Senza contare l'impiego sulle supplenza brevi e saltuarie, quei 9.269 spezzoni coperti dai docenti titolari valgono 265.705.154 euro di minori spese (inderogabili, dice il ministro).
Significano anche altrettante nomine in meno di docenti precari.
Rispondi

Da: Tappabuchi20/10/2012 19:27:23
Alla faccia del miglioramento della scuola italiana.
Rispondi

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