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Esame avvocato Spagna
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Da: gli abbiocatos col gabibbo?????02/01/2013 20:40:51
uahahahahahahahaha non troverete più un cliente neppure se lo pagate voi abbiocatos!!!!!!!!!!!

Da: Saveconi203/01/2013 00:49:17
saveconi@libero.it è il mio indirizzo ma non vendo alcuna dispensa. sono già stato contattato 6 volte! qualche buontempone ha messo il messaggio sopra col mio indirizzo. vi chiedo la cortesia di cancellarlo. grazie

Da: xx .....03/01/2013 09:06:32
Soffri di manie da forum?
Hai problemi di essere accettato?
Soffri di fobie o manie da net?
Ora per te c'è la clinica Net. Vieni da noi avrai la possibilità di curarti. Il nostro sistema di cura permette al paziente di fare un percorso di reinserimento.
Alla fine della cura studiata per te in ogni minimo dettaglio avrai davanti a te un mondo nuovo. Non ci saranno più nemici immaginari come gli aggggienti, i culi flaccidi e gli infraditos che ti perseguitano. Non rideranno più di te. Alla fine non sarai più ignorato o deriso da tutto il forum. Insomma, non sarai più considerato il pazzo del forum.  

Da: BEFANA DISOCCUPATA03/01/2013 10:32:22
L'ABBIOCCATOS VIEN DI NOTTE CON LE SCARPE TUTTE ROTTE!!!

Da: kikketto 03/01/2013 10:43:37
@iberico no nessuna difficoltà! era per ripassare e andare insieme! io sono di Roma

Da: x chi ha bisogno03/01/2013 11:32:12
Perchè iniziare una Psicoterapia?
Attualmente nell'immaginario collettivo è ancora molto diffusa l'idea del ricorso allo psicologo come "ultima spiaggia": spesso solo quando si avverte di aver esaurito tutti i tentativi di soluzione del problema e prevale la confusione mista all'incertezza, si affaccia nella nostra mente il pensiero di ricorrere all'aiuto di uno psicoterapeuta.
L'inizio di una psicoterapia, a volte viene erroneamente vissuto come la certificazione del passaggio da una condizione normale ad una condizione patologica, che necessita di una "cura".
Questa convinzione fa riferimento ad un atteggiamento che tende ad assimilare la professionalità dello psicoterapeuta a quella del medico, circoscrivendo il suo ambito di competenza esclusivamente alla patologia.
In secondo luogo, c'è da rilevare la difficoltà ad accettare gli aspetti della propria personalità che giudichiamo "anomali" solo perché non coincidono con la rappresentazione ideale che abbiamo di noi stessi, in altre parole, noi ci percepiamo diversi da come vorremmo essere e, da questa distanza tra il sé ideale e il sé reale, deriva una sensazione di inadeguatezza che spesso è alla base del disagio o della sofferenza.
Ad esempio, una persona che sta affrontando una separazione/divorzio, non necessariamente presenta disturbi psicopatologici, ma ciò non esclude che egli possa ugualmente aver bisogno di uno specialista che l'accompagni durante una fase significativa della sua storia personale, offrendogli l'opportunità di vivere "un'esperienza emozionale correttiva" (Alexander, 1946).
Vivere un'esperienza emozionale correttiva, significa avere uno spazio "protetto" (rapporto con il terapeuta) nel quale poter sperimentare modalità relazionali efficaci, che poi potranno essere utilizzate nell'affrontare le difficoltà che ciascuno di noi vive all'interno delle relazioni significative che accompagnano la propria storia.
Ad esempio, un genitore che si rivolge allo psicologo non lo fa perché ha una psicopatologia, ma solo perché vive la frustrazione di un rapporto disfunzionale con il figlio e, desidera confrontasi con uno specialista che l'aiuti ad individuare quelle modalità che si sono rivelate inefficaci in una relazione così significativa come quella genitore/figlio.
Questi sono solo alcuni esempi della versatilità dell'intervento psicologico, che non ha alcuna relazione con una condizione psicopatologica, e quindi non va automaticamente associato alla presenza di un disturbo che necessita un intervento terapeutico.
Ci sono momenti nella nostra vita in cui sentiamo il bisogno di guardarci dentro e ristabilire un contatto con noi stessi, riprendere quel dialogo interiore che è stato interrotto dalla sofferenza.
Rivolgersi ad uno psicoterapeuta significa essere accompagnati in un viaggio di esplorazione nel nostro mondo interiore, incontrare la propria sofferenza che finalmente troverà uno spazio e un luogo in cui essere ascoltata, accettata, compresa e che, "illuminerà" quelle parti di noi di cui non siamo pienamente consapevoli e, grazie alle quali, è possibile trovare nuove chiavi di lettura della propria storia.
A volte durante la nostra vita ci sono delle "battute d'arresto", momenti in cui avvertiamo una "dissonanza" tra la nostra esperienza interiore e le situazioni che ci troviamo ad affrontare nella vita.
Ad esempio una persona pur credendo nelle proprie capacità non si sente sufficientemente considerata dai familiari o dai colleghi sul luogo di lavoro e ciò, inevitabilmente, si ripercuote sulla sua autostima, generando un abbassamento del tono dell'umore associato ad una sensazione di inadeguatezza.
Chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta non vuol dire ammettere la sconfitta definitiva, delegando all'altro il compito di risolvere il problema, ma al contrario, avere l'umiltà di mettersi in discussione, assumendosi la responsabilità di orientare consapevolmente il proprio processo di crescita personale.
Significa darsi l'opportunità di incontrare i propri limiti, riconoscerli e individuare le risorse necessarie ad affrontare in modo proattivo le situazioni che creano difficoltà e rendono faticosa l'espressione delle potenzialità individuali.
La psicoterapia è un percorso durante il quale, inevitabilmente, emergono le contraddizioni che appartengono ad ognuno di noi, ma che spesso non riusciamo ad decodificare chiaramente nel momento in cui le stiamo vivendo.
Ognuno di noi ha una rappresentazione mentale di sé più o meno definita, ma in realtà siamo in continua evoluzione, ed è per questo che anche in condizioni sfavorevoli, tendiamo alla naturale espressione della nostra individualità, non a caso sono proprio le condizioni peggiori a rendere le esperienze straordinarie.
Nell'immaginario collettivo esistono tuttavia delle "false credenze" che riguardano la decisione di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per migliorare il proprio benessere interiore, una di queste è il timore di diventare dipendente da lui per il resto della nostra vita.
Al contrario, uno degli obiettivi principali della psicoterapia, è favorire il recupero della fiducia nelle risorse personali e nella capacità di utilizzarle per riconquistare la piena autonomia nell'affrontare situazioni stressanti in modo funzionale.
Un altro pregiudizio molto diffuso è quello relativo ai costi elevati della psicoterapia, pregiudizio derivante dall'iniziale diffusione della psicoanalisi che prevedeva almeno tre sedute settimanali e si prolungava a volte anche per più di un decennio.
Attualmente, con il diffondersi di altri approcci psicoterapeutici e il proliferare di ricerche scientifiche che hanno individuato i fattori di efficacia dell'intervento psicoterapeutico, si è verificato un profondo cambiamento in questo scenario; infatti oramai da molti anni si è verificata un'inversione di tendenza che ha condotto ad un ridimensionamento generale sia della frequenza delle sedute (quasi sempre a cadenza settimanale), sia della durata complessiva della psicoterapia, che è prevedibile soltanto in alcuni orientamenti psicoterapeutici, ma non può certo prolungarsi per un decennio.
D'altro canto, bisogna rilevare il costo, non solo economico, dell'effetto dello stress e delle varie somatizzazioni (ad es. disturbi psicosomatici come alcune reazioni allergiche), determinate da piccoli o grandi "terremoti" emozionali e dalle conseguenti ripercussioni sulla salute fisica, sulla produttività e sulle nostre relazioni interpersonali.
Un altra convinzione molto diffusa è: "gli amici e i familiari sono gli unici che possono aiutarmi, perché loro mi vogliono bene".
A tal proposito, non bisogna confondere il sostegno che può essere offerto da un amico che simpatizza identificandosi con noi, dal ruolo svolto da uno psicoterapeuta che entra in empatia con le nostre emozioni, in altri termini, egli è in grado di sentirle come se fossero le proprie, senza dimenticare che non appartengono a lui, quindi non cede alla tentazione di sostituirsi a noi offrendo indicazioni e suggerimenti sul modo di risolvere i nostri problemi.
Al contrario, il compito del terapeuta è quello di facilitare un processo di autoconsapevolezza che ci consenta di riprenderci il nostro potere personale e di esercitarlo proprio in quelle situazioni in cui in passato abbiamo sperimentato la nostra inadeguatezza.
Non a caso, proprio quando il coinvolgimento emotivo è molto intenso, abbiamo bisogno di qualcuno in grado di fare da "specchio" alla nostra sofferenza tollerandone l'intensità e mantenendo la "giusta distanza", accompagnandoci attraverso la qualità della sua presenza nel percorso di crescita personale che è alla base di qualsiasi processo di cambiamento.
Un altro pregiudizio riguarda il timore di essere giudicati dal terapeuta, ancora una volta la notevole diffusione della psicoanalisi ha determinato una costante generalizzazione nell'immaginario collettivo che ha prodotto lo stereotipo di un rapporto "sbilanciato" tra terapeuta e cliente dove il potere sta tutto nelle "mani" del terapeuta e che si manifesta attraverso la sua interpretazione dell'esperienza del paziente.
Al contrario, la psicoterapia è un processo relazionale che si basa sulla collaborazione paritaria, il cui obiettivo non è la valutazione della personalità, lo specialista infatti, deve essere in grado di sospendere il giudizio nei confronti del cliente che, a sua volta, dovrebbe avvertire tale atteggiamento non giudicante e sentirsi dunque libero di esprimere il suo vissuto senza farsi condizionare dal timore di essere giudicato dal suo terapeuta.
Se la psicoterapia è efficace, promuove la fiducia in sé stessi, quindi rende inutili l'utilizzo di "maschere" per nascondere agli altri i nostri pensieri o sentimenti, l'autenticità diventa quindi una condizione indispensabile ad orientare le scelte e i comportamenti in sintonia con la propria personalità.
Infine un ultimo timore è quello che porta spesso le persone a chiedersi: che succede se provo sentimenti negativi verso il terapeuta? Tali sentimenti sono una parte fondamentale del processo terapeutico e possono essere un utile "strumento" per la comprensione di sé stessi.
E' importante che il cliente non reprima i sentimenti negativi dentro di sé, ma si senta libero di condividerli con il terapeuta, sicuro che egli sarà in grado di tollerarli, offrendogli l'opportunità di sperimentare modalità di gestione della conflittualità alternative e non distruttive.
E' fondamentale che la persona possa avvertire da parte del terapeuta la capacità di contenere tali vissuti negativi, in questo modo, l'alleanza terapeutica ne verrà inevitabilmente rinforzata.
La relazione terapeutica si costruisce a partire da una domanda di cambiamento, accettare l'incognita e la sfida del viaggio alla scoperta del nostro mondo interiore, implica un atto di fiducia verso chi ci accompagnerà e in seguito verso sé stessi.
Concludo questo articolo con le parole di una cliente che descrive la sua esperienza durante la psicoterapia: "La fatica più grande: affidarmi ad un'altra persona (...) ma la salvezza è stata proprio quella. Abbandonarmi e scoprire il sollievo di non annegare (...) di non precipitare nel vuoto della pazzia, perché uno sguardo altro mi sosteneva (...) dare voce a tutte le parti di me, dare a tutte una dignità e diritto di esistere con la loro verità. Ho scoperto che non volevo perderne neppure una, in tutte mi sono riconosciuta" (Kopp, 1975, pp. 26).

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Da: kikketto 03/01/2013 11:39:58
mi dispiace che la prendi così... ma credo che non possiate fare nulla per tutti quelli che si abiliteranno fino al 31.10. A proposito quando ci fai conoscere il gabibbo?

Da: LAKO03/01/2013 12:10:02
non esiste nessun termine al 31.10.2013

Da: kikketto 03/01/2013 12:16:31
si va bene... ma il gabibbo?

Da: CIAVETEROTTOILCA''03/01/2013 12:52:56
continuo a rimanere sempre dello stesso avviso........

Da: kikketto 03/01/2013 14:58:55
ma il gabibbo? ;-)

Da: kikketto 03/01/2013 15:01:58
non te la prendere cosi ..... guarda che c'è gente simpatica anche tra chi diventa avvocato in spagna.... magari poi diventa un tuo grande amico....

Da: aggIente vergognIoso03/01/2013 16:03:43
attenzione, ora contropaccottazzo della befana!
ciavressimo l'esami in itagliano on line, e dico online (capisc ammeeee).
stànno già approvati dall'aoua, in quanamente noi ciavressimo agganci lì dentro, e infattamente l'oua rompe le scatole agli italiani che vanno a sostenere gli esami in spagnolo svolgendo temi e interrogazzzioni in terra ibberica ma fanno passare i nostri assistiti con esami a crocIette in itagliano online. capisc ammeeeee. e che fosseressino fessi quelli che ci pagano anno agginzie?

vorressi dire a chi vocifera di indagggini della magistratura sulle omologazioni in itagliano a crociette online e sugli abbbusi dei coa che fussirebbiro aggangiati alle aggginzie fra cui la nostra: attenti avvvoi. solo noi ciavressimo la benedizione ufficiosa dell'oua e se vivolebbero integrare ci stà bisogno del nostro appoggio.
quale indagggine, noi ciabbiamo l'accordo con i consiglieri più potenti, chi và dagli sbirri e o dai giudici non lo integriamo più. capisc ammmeeeee

Da: Senza parole03/01/2013 16:22:02
Ultimissima Ora dalla Spagna.
L'illustrissimo collegio degli Avvocati di Madrid richiede per l'iscrizione di Dottori in Legge nella sua circoscrizione un attestato di conoscenza della lingua spagnola livello C1 SUPERIORE  SPA 400+.

Purtroppo questo limiterà l'iscrizione all'albo e di conseguenza il trasferimento rapido in Italia come Avvocato Stabilito.

Ulteriormente è uscita una circolare, reperibile sul sito www.icam.es, in cui vengono elencate le facoltà sotto accertamento didattico per le modalità di svolgimento degli esami.

Io le news 2013 ve le ho fornite.

Non fatevi fregare amici.

Da: michelino vr03/01/2013 16:36:57
Purtroppo è tutto vero!!!

Chi si occupa della procedura di iscrizione ha confermato tutto! :(

Da: kikketto 03/01/2013 16:41:04
si si è vero!!! lo sapevoa anche io questo! chiedono anche la conoscenza del CINESE! C2 e dello chiatzu. chi non è in possesso di queste 2 cose puo chiedere l'abilitazione a diventare avvocato. altrimenti basta la conoscenza del catalano per iscriversi all'albo degli avvocati di madrid

Da: kikketto 03/01/2013 16:44:38
RAGAZZI purtroppo è tutto vero adesso per l'abilitazione secondo l'organo forense catalano bisogna fare un aggiornamento di aritmetica comparata

Da: fabio F.03/01/2013 17:32:02

Da: fabio F.03/01/2013 17:35:55
E poi vi lamentate di non essere considerati.. ma leggete le troiate che scrivete.

Perchè non fate come tutti gli avvocati italiani che hanno superato l'esame in Italia meritatamente.

Vergognatevi...

Da: Mutualidad Abocacia03/01/2013 17:36:38
Ciao a tutti e buon anno. Sottopongo un quesito a chi fosse ben informato ed avesse voglia di rispondermi: sono iscritto come advocat esercente  all'Icab e pago la Mutualidad dal 2011. Presento regolarmente le dichiarazioni (il mod 303 e 390) alla mia EAT di appartenenza e sono sin actividad. In Italia, sono stabilito da luglio 2012, ho uno studio in condivisione con un ordinario d'intesa e fatturo da qualche mese. Attualmente sono ancora sotto gestione separata Inps, ma da quest'anno mi iscriverò alla Cassa Forense.
Fin qui, nulla quaestio. Ora, dati i costi di mantenimento in terra iberica (la quota della Mutualidad, "invecchiando", andra' a raddoppiarsi) ed esercitando ormai stabilmente la professione in Italia, sarebbe mia intenzione quella di chiudere la mia posizione previdenziale spagnola, pur mantenendo la mia iscrizione all'Icab (giocoforza se voglio integrarmi).
Ho mandato una mail a Madrid, ma ad oggi priva di riscontro. A fine mese mi recherò di persona, portandomi al seguito tutta la documentazione del caso, per assumere informazioni più precise.
Qualcuno di chi legge e' in una situazione analoga? Se si, come si e' comportato?
Ringrazio chiunque voglia rispondermi.

Da: x senza parole03/01/2013 17:48:17
Perchè non posti il link dove viene richiesto quello che dici???? verba volant quì contano solo i fatti no le minchiate.
Finchè ci sarà gente che continuerà ad andare presso le agenzie vi saranno solo che casini e complicazioni a discapito di tutti.
Così facendo le agenzie si arrichiscono e noi lo prendiamo nel c..... SVEGLIATEVI.

Da: modello A103/01/2013 17:52:31
x Mutualidad Abogacia
Sono nella tua situazione, resto in attesa di novità circa la nuova legge professionale forense, credo comunque che dovremmo scrivere alla cassa chiedendo che nel provvedmento che andrà ad emanare, come da nuova normativa, consideri la peculiarità degli stabilti lasciando ad essi libertà di scelta del regime previdenziale.

Da: kikketto 03/01/2013 17:54:15
x xsenza parole ma perchè te la prendi con lui..... lui ha ragione o quasi adesso per l'iscrizione all'illustre collegio di madrid serve la pratica forense in un paese anglosassone (almeno per la metà della pratica) e avere il domicilo a bruxellese

Da: Caceres 03/01/2013 18:16:29
Ritengo sia paradossale il fatto che ancora oggi le angezie pubblicizzino in qualunque sito o carta stampata le loro offerte ma è altrettatando disastrosa la considerazione che molti di noi ancora rivolgono a questi soggetti.
Grazie a dio non ho mai avuto a che fare con questi in quanto 2 anni addietro quando partii non c'era ancora tutta questa baraonda di adesso.
@modello A1: attendiamo i parametri che dovrà stabilire la Cassa. A breve verrà fatta chiarezza in modo tale che ognuno potrà trarre le decisioni del caso.

Da: Ex-stabilito03/01/2013 19:25:09
Ciao a tutti...è oltre un anno che non vengo in questo forum e devo di mi manca... Ho fatto la via spagnola...forse uno dei primi. Ho sudato freddo come voi, mi sono sottoposto alle umilianti sessioni di verifica da parte dell ordine di Roma...insomma alla fine ho fatto in cnf e sono avvocato.
Ricordo con felicità il periodo degli studi spagnoli, ricordo che il giorno in cui terminai gli esami...piansi! Pensavo e' finitaaaa....come mi sbagliavo.
Prima i bastoni tra le ruote dei colleghi, ordini, OUA....poi terminati....iniziano i problemi con il pagamento di clienti....insomma fate bene a preoccuparvi per le medesime paure che ho avuto io....,ma con moderazione, preservate le energie per i problemi che, perché tanto vi iscriverete ed eserciterete anche voi, troverete nella carriera....responsabilità per l incarico conferito....serietà, dedizione....è magari riuscite pure a farvi pagare.... Ragazzi sono con voi, quello che avete e state passando lo o conosco....ma non demordete mai... Ciao a tutti

Da: requisiti di colegacion03/01/2013 19:40:32
http://www.icam.es/colegiacion/requisitosDoc.jsp

Da: pobreza03/01/2013 19:44:35
poveracci questi iscritti a Barcellona costretti(zitti e muti)a fare-con un mutuo- l'iscrizione cuenta propia che garantisce una bella pappa alle agenzie per almeno tre anni..

Da: Sandro7703/01/2013 19:55:58
Su questo thread è assolutamente vietata la compravendita di quiz e dispense.
Qualsiasi messaggio postato in tal senso verrà immediatamente segnalato alla Guardia di Finanza.

Vorrei chiedere ai moderatori di questo forum con quali estremi capeggia questa minaccia?
Non ho dispense da vendere, non sono un "agggente", ma seguo mia moglie nel procedimento di omologazione.
Collaboro, come civile, nelle sale operative della Guardia di Finanza di mezza Italia ed in particolare ho molti amici nei vari nuclei tributari. Per curiosità ho chiesto quali fossero gli estremi di una eventuale segnalazione a GDF di coloro i quali vendono dispense... Mi hanno guardato e si sono fatti due risate: in teoria vendere dispense così come anche vendere nasi di terracotta o falli in vetro soffiato non si potrebbe fare da privato perchè non può rilasciare fattura.
Ci sarebbe quindi un illecito amministrativo.
E' anche vero che però nei forum universitari di tutto il mondo si è sempre proceduto alla compravendita di dispense, riassunti e quiz...
E allora? Secondo questo principio tutti gli studenti italiani sarebbero da segnalare a Guardia di Finanza?
Ma vi rendete conto di quanto la cosa sia RIDICOLA?
Inoltre: il materiale che è oggetto di vendita di fatto non è coperto da alcun diritto d'autore?

Secondo il mio parere, invece di ricorrere alla Finanza, che ha di meglio da fare, sarebbe bastato richiedere registrazione a questo forum di modo da bannare semplicemente di si fosse macchiato della terribile onta di vendere 20 euro di dispensa...

Ho detto la mia.

Ciao

Sandro

Da: Navarra03/01/2013 20:15:34
dispense peraltro vecchie e non aggiornate..che pacco che vi rifilano!

Da: aggIente vergognIoso03/01/2013 21:24:00
il divieto di vendita delle dispense dipende da me e dalle mie fantasiche trovate, quando si ha a che fare con noi aggggIenti bisogna industriarsi. noi siamo capaci di spennare un pollo anche mentre vola, vuoi vedere?

agggIente pride.

e pazienza se poi le nostre vaccate si ripercuotono su una intera categoria con la complicità dell'aocatura più maggiormente nobbbbile, ovverosia l'oua e i consiglieri di coa leggggibbbus soluti che stànno a noi vicini. scusate, annoi

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