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Esame avvocato Spagna
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Da: d''altronde16/10/2012 12:45:20
D'altronde lo si diceva già ai tempi dell'università...fatto privado, mezzo abogado....

Da: lillovero bla bla bla16/10/2012 13:27:47
BLA BLA BLA BLA BLA BLA leggibus soluti
BLA BLA BLA BLA BLA BLA aggggente
BLA BLA BLA BLA BLA BLA culi flaccidi
BLA BLA BLA BLA BLA BLA il CNF è il dolore

Da: er pistola fumante16/10/2012 13:51:21
@ x x common:  ti faccio notare che il regolamento di Roma per gli iscritti dopo il 26 luglio non parla di 5 atti giudiziari all'anno ma fa semplicemente riferimento ad atti, missive ed ogni altro documento equipollente in un minimo di 5 ad un massimo di 10. Quindi uno stando alla lettera del regolamento può certamente produrre ad esempio 3 documenti stragiudiziali e 2 atti nel circondario di Roma per raggiungere in questo modo un totale di 5 documenti. Inoltre sarebbe da chiarire bene la portata della relazione annuale per gli iscritti prima del 26 luglio...

Da: lillovero16/10/2012 14:22:45
onde evitare di essere strumentalizzato metto le mani avanti:

è palese che io non abbia simpatia per i volgari ignoranti che si sono infiltrati nei cardini vitali dell'avvocatura e vogliono risolvere la questione "abogados italiani" con i comportamenti mafiosi a cui sono abituati.

ma non ho simpatia alcuna nemmeno per gli infraditos, sia chiaro, che sono l'altra faccia della medaglia dello squallore italico.

Da: tango216/10/2012 14:31:27
Common L. ben tornata era un po' che non ti leggevo..ti sento sempre agguerrita, volitiva e saggia.
buona giornata.

Da: lillovero16/10/2012 15:00:33
Nel 1850 una pubblicazione istruiva gli schiavisti su come produrre lo "schiavo ideale", attraverso 5 regole che i padroni avrebbero dovuto utilizzare per limitare al massimo i rischi e massimizzare il rendimento sul lavoro.[9]

    Mantenere una ferrea disciplina e una sottomissione incondizionata.
    Instillare nello schiavo un senso personale di inferiorità, in modo che conoscesse quale fosse 'il suo posto'.
    Incutere timore nelle menti degli schiavi.
    Istruire i servitori affinché prestino interesse agli affari del padrone.
    Assicurarsi che gli schiavi fossero privi di cultura, di aiuto e fortemente dipendenti, privandoli di istruzione e divertimenti.

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Da: dengue w16/10/2012 15:57:06
???
maaaahhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: common law 16/10/2012 16:37:34

ciao tango!.... è che ho avuto questioni di ogni genere in mezzo nord italia... se applicassero a me il regolamento del domicilio professionale dove hai udienza... mi iscrivono ad honorem in diversi coa;)

Qui, invece, vedo che ancora ci si interroga sulla legittimità (ahahah) delle decisioni di coa, cnf et similia...
il tutto nonostante le continue e sonore legnate che si beccano...

e vabbè.. le abitudini son dure a morire;)))

Da: Tango216/10/2012 17:43:49
Hai proprio ragione ...loro dicono tu devi operare solo nel tuo foro....ma vi prego ...loro ci vorrebbero ancora patrocinatori..solo nella corte d'appello di pertinenza, ma per favore...
Sono stato a Bologna x una causa del lavoro..dicono vecchio convento riattato ma con corridoi di 120 cm...
Nessun problema ...stando ai ns. COA la mia udienza con tanto di atto ex art. 414 ...non potrei portarmelo  seco per  il mio riconoscimento della attività ....ne vedremo di belle...
Noi andiamo avanti .....
Buona serata

Da: erer16/10/2012 18:05:39
dato che in questo forum siete rimasti in tre, deduco che il problema abogados è risolto.
Buona vita a tutti

Da: ABOGADO MADRID16/10/2012 18:15:31
@ COMMON LAW
CIAO COMMON, GLI INTERROGATIVI  SONO D'OBBLIGO QUANDO IL POTERE CONTINUA A FARLA DA PADRONE, TU SPESSO TI PROCLAMI COME COLEI CHE NON TEME NESSUNO PERCHE' RIENTRI NEL RISPETTO DELLA LEGGE...EBBENE QUESTO E' MERITEVOLE E SEI BEN ACCETTATA DA TUTTI PER QUESTO, MA CARISSIMA COMMON, PURTROPPO QUANDO I POTERI FORTI TI VANNO CONTRO IN TALUNI CASI TI RENDI CONTO CHE LA RAGIONE DINANZI ALLA FORZA SERVE POCO. IO MI AUGURO PER TE, DI TROVARE SEMPRE PERSONE SENNATE E CHE SI INCHINANO ALLA LEGGE FORSE ANCHE IN CONSIDERAZIONE DELLA TUA PREPARAZIONE, MA SE TROVI UN COA CHE RITIENE, NEL CASO DSI SPECIE A TORTO, CHE LE TUE RAGIONI SONO ILLEGETTIME, CREDIMI CHE L'UNICA COSA CHE PUOI FARE E' RICORSO AL CNF CON LE CONSEGUENZE CHE TUTTI SAPPIAMO. INOLTRE  IN MERITO AL DOMICILIO PROFESSIONALE CONCORDO CON TE CHE VI è N PROBLEMA CHE LEDE IL PRINCIPIO DI EQUALIANZA, MA è PUR VERO CHE IL DOMICILIO RICHIEDE UN CRITERIO DI PREVALENZA DI INTERESSI.  TI DEVO RICONOSCERE CHE LA TUA PRESENZA RENDE IL FORUM PIU' INTERESSANTE...NE APROFITTO PER PORTI UN QUESITO -SE TI VA DI RISPONDERE NATURALMENTE - COSA ACCADE A COLORO CHE SI SONO ISCRITTI PRIMA DELLA NOTA DELIBERA DEL COA DI ROMA?  NON HANNO ALCUN VINCOLO TERRITORIALE? PER LA CONTINUITA' RITENGO CHE LO RICHIEDA ANCHE IL D. LGS 96 PERTANTO, NULLA QUAESTIO

Da: oh finalmente16/10/2012 19:32:25
qualcuno che scrive cose sensate! "IL DOMICILIO RICHIEDE UN CRITERIO DI PREVALENZA DI INTERESSI"... non mi sembra un concetto difficile! se sei iscritto roma è ovvio che puoi lavorare in tutta italia, ma la maggior parte delle cause che presenterai all'ordine devono essere state svolte a roma... è anche una questione di buon senso!

Da: luigiPDA16/10/2012 19:37:20
Io penso che non sia negativo che i Coa disciplinino i requisiti di continuità professionale . Almeno l'interessato che li ritiene illegittimi ha uno strumento per impugnarli innanzi l'autorità competente. Reputo, invece, totalmente ingiusto il cd silenzio rigetto (da un mese per la stabilizzazione a 3 mesi per l'integrazione) e l'assoluta discrezionalità lasciata ai Coa (supportata dal CNF). E poi ragazzi stiamo parlando di un minimo basso basso; se non ti affidano 10 incarichi l'anno (nuovi procedimenti, stragiudizale ecc) è meglio cambiare lavoro!!!

Da: Abogado madrid17/10/2012 01:59:06
Sul silenzio dei coa e' uno scandalo che dovrebbe suscitare disapprovazione anche dagli avvocati. Il rispetto delle regole, oltre ad essere base per una civile convivenza, e ' sopratutto la maggior garanzia per il rispetto del diritto. Ma noi viviamo in uno stato di diritto? A mio parere se ne parla poco, e il maggior responsabile e' il popolo italiano, il quale oltre ad essere il più ingegnoso intelligente e creativo e' anche il più rassegnato ed arrendevole. Noi abogados italiani siamo un surrogato! ontologicamente parlando...Non siamo rappresentativi, tutti tendono ad accettare una sorta di status clandestino anche se non è vero, restando nell'attesa che qualcuno faccia qualcosa, altrimenti sfiga. Siamo oltre 2000 se non erro forse anche 3000 e più, ci dovremmo associare in una associazione organizzata senza scopo di lucro senza obbligo di tessera a pagamento e ritrovare il perduto volontariato, al fine di far sentire una voce che per adesso e' di risonanza limitata, nonostante l'appoggio della corte europea ssuu etc...

Da: common law 17/10/2012 08:17:04

"il domicilio richiede il criterio di una prevalenza di interessi".
Errato. Questo è il criterio della RESIDENZA.

Il domicilio professionale (e non sui generis) è il luogo dove tu decidi di svolgere una determinata attività organizzata: nella fattispecie studio legale.

Di talchè chi ha uno studio legale, ivi riceve i clienti, ivi riceve la posta, comunicazioni etc. in quel luogo ha il domicilio professionale.

Ne segue che laddove i mandati e quant'altro (posta etc..) siano sottoscritti nel domicilio eletto e dichiarato al coa neanche Dio può contestarti che non hai il domicilio professionale in quel luogo.

In quanto alle udienze dove sta scritto che i tuoi clienti abbiano le loro cause radicate in un determinato tribunale?

Ma la questione è risolta in radice dalla circostanza che il coa NON ha il potere di dichiarare ai fini della validità dell'esercizio della professione le udienze in un determinato luogo.
Laddove abbia dubbi sulla veridicità del domicilio professionale può appellarsi alle sole comunicazioni dell'ordine che siano respinte perchè il soggetto è sconosciuto all'indirizzo.

La legge professionale NON conferisce al coa nessun altro potere in questo senso tantomeno legandolo ad una questione fondamentale come l'esercizio dell'attività professionale medesima.

In estrema sintesi il coa di Roma, ha emesso un "regolamento" che è invalido per carenza di potere, travisamento di potere e altri vizi assortiti...

@ Abogado Madrid

Per il Coa di Roma la loro "norrma" è retroattiva... ahahah... e ipotizzano la relazione annuale... che potranno utilmente farsi fare da Izzo il luminare;)

Ma rendetevi conto che state parlando di vincolo territoriale nei confronti di un avvocato abilitato straniero!!!!... Ciò è semplicemente folle!

Da: x common law17/10/2012 09:43:21
veramente il vincolo ce l'hanno anche gli ordinari... lo sai che un ordine può contestare ad un proprio iscritto la domiciliazione fittizia se ritiene che sia vero?? nel mio foro non iscrivono nemmeno gli ordinari se non hanno la residenza lì! tu mi dirai è un abuso... però lo fanno da sempre...

Da: common law 17/10/2012 09:55:45

@ x common law

può contestarla se ritiene fittizia, ma deve avere prove come quella di cui ho fatto un esempio. Non può certo riferirsi alle udienze!...

Il domicilio professionale è stato ben esplicitato dalle norme tributarie: trattasi della SEDE dove tu dichiari di lavorare...dove concludi i tuoi affari... ossia, in altri termini, dove ricevi i clienti (per quel che riguarda la nostra professione).

La residenza è il centro dei tuoi interessi, dove vivi ed intrattieni rapporti famigliari e sociali... dove esplichi la tua personalità.

Infatti la legge stabilisce un severo controllo circa la residenza mentre per il domicilio è sufficiente una dichiarazione.

La sede dei tuoi affari non c'entra nulla con l'esplicarsi della vita personale e degli interessi personali e non deve necessariamente coincidere.

Il tuo coa non è che perpetra un abuso...fa di peggio... so di queste richieste in coa tipo foggia...ma la motivazione sottesa è ben altra... indovina quale.
E poi parlano di abuso del diritto...LORO....

Da: x common17/10/2012 10:07:31
ah si? non sapevo di certe richieste in un coa che credevo fosse molto aperto nei confronti degli stabiliti! beh il mio coa è del nord-est... e ti giuro che se non gli porti il certificato di residenza in un comune del circondario tu lì non ti iscrivi nemmeno se sei un cassazionista!

Da: common law 17/10/2012 11:04:09

...non dubito affatto di quel che affermi... oramai non mi stupirei più neppure se leggessi che alcuni coa chiedono il numero di telefono di E.T. per iscrivere...

Che dire... saran contenti quelli che vendono le residenze come accadeva nei coa del sud in tempi delle abilitazioni degli odierni luminari...

Alla fine, è una questione di serietà... cosa misteriosa e sconosciuta per taluni...

Da: lillovero17/10/2012 11:07:57
e infatti sono mesi che ripeto che sospetto ci siano infiltrazioni delinquenziali fra gli avvocati.
certi comportamenti mafiosi ne sono la prova.
quando la magistratura deciderà di approfondire?

mi dispiace solo che sarà il colpo di grazia per l'avvocatura, incapace di fare pulizia al suo interno.

Da: Feliz17/10/2012 11:10:27
Abuso Abuso Abuso... l'Europa è da anni chiarissima sul punto, basta il domicilio non può essere richiesta la residenza. Andate anche davanti all'Antitrust non piegatevi agli abusi, con buona pace dell'ordine del nord-est.

Da: x X COMMON17/10/2012 11:13:24
A Milano, che certamente non raggiunge gli iscritti di un coa del nordest, almeno la metà degli iscritti, vive non solo fuori provincia ma anche fuori regione. Quello che applica il tuo coa è da segnalare all'antitrust, e non solo per gli stabiliti ma anche per gli ordinari....dove piffero credono di essere? 

Da: lillovero17/10/2012 12:10:36
credono di essere in italia, paese dalla mentalità omertosa e mafiosa e del voto di scambio. ricordo numerosi esponenti dell'avvocatura "minacciare" politici a vari livelli ricordando presunti accordi presi in passato. e tutto ciò è avvenuto alla luce del solo, in alcuni casi innanzi alle telecamere.

ultimamente stanno destando scalpore le infiltrazioni criminali negli enti pubblici; quando ci sarà una seria indagine sui coa?
certi comportamenti delinquenziali non sono ammissibili.

Da: Abogado Madrid17/10/2012 12:33:19
@ Common law
Non sono d'accordo con te - mio malgrado- in merito al domicilio. Difatti giurisprudenza consolidata ritiene che il domicilio PROFESSIONALE sia il luogo dove vi è una prevalenza di interessi, mentre la residenza e' il luogo in cui il soggetto dimora abitualmente . Il significato del termine domicilio, così come espresso nell'art. 43 del Codice Civile, "è il luogo in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi". In pratica è il luogo in cui vive e lavora, quando si tratta di lavoratori fuori sede. Il domicilio che parli tu probabilmente
rientra in quello di cui all' art 47 cc.
Per quanto riguarda la retroattività della delibera del CIA di Roma non è' così.... Difatti se la leggi attentamente scoprirai che fanno riferenti a tutti gli iscritti dopo la delibera, specificando che per gli iscritti PRA si valuterà caso per caso.
Se al nord est non iscrivono neanche gli avvocati senza residenza, e' il caso, per il quale in precedenza ho già ipotizzato, che anche gli avvocati vengono colpiti da questi continuo abusi di potere.

Da: Abogado Madrid17/10/2012 12:37:21
Il correttore storpia invece che correggere. Al posto di PRA volevo scrivere prima, e al posto di referenti volevo scrivere riferimento.

Da: uh uh17/10/2012 12:45:16

- Messaggio eliminato -

Da: common law 17/10/2012 13:12:08

@ Abogado Madrid

ti stai sbagliando... la SEDE (leggasi sede) dei tuoi affari non coincide, come dici tu, con il luogo dove vivi.

Circ. Min. Int. 21/2001

"Ai sensi del codice civile la residenza è il luogo di abituale dimora, cioè il luogo ove abitualmente si esplica la vita familiare e sociale: il concetto di residenza resta così distinto da quello di domicilio, che indica  il luogo ove si svolgono gli affari e gli interessi del soggetto e dunque solitamente il luogo di lavoro. "

la giurisprudenza ha distinto nell'ambito del concetto di residenza un elemento oggettivo, costituito dalla stabile permanenza in un luogo, ed un elemento soggettivo, costituito dalla volontà di rimanervi (cfr., ad esempio, Cass. 5 febbraio 1985, n. 791 Cass. Sez. II, 14 marzo 1986, n. 1738 e, precedentemente, Cass. Sez. I, 21 giugno 1955 n. 1925, Cass. Sez. I, 17 ottobre 1955 n. 3226, Cass. Sez. II, 17 gennaio 1972 n. 126, ecc..)
quindi, riassumendo, 2 elementi della residenza sono:
"oggettivo" rappresentato dalla stabilità della dimora, cioè stabile permanenza in luogo rilevata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle normali relazioni sociali,

"soggettivo" che si esplicita nel comunicare all'Ufficiale d'anagrafe una situazione di fatto, nel dichiarare, cioè, la propria volontà, che non può essere una mera intenzione, di fissare in un preciso indirizzo la propria dimora.


Tutto ciò non è richiesto per il domicilio che è la mera SEDE lavorativa e non di vita personale.

Da: tango217/10/2012 13:17:27
quoto quanto ben detto da Common L.
eppoi un collega dovra' essere nella lettura un po' piu' proattivo verso la ns. causa, pertanto cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto.

Da: Abogado Madrid17/10/2012 13:32:28
@common law
Mi spiace ma anche tu ( da un attenta lettura) in fondo confermi la mia tesi..... Non ti nascondo che mi auguro tanto di avere torto, ma questa volta non mi hai convinto.
@ tango
Non voglio fare l'uccello del malaugurio, ritengo utile in un forum sollevare polemiche costruttive. Il problema del domicilio riguarda tanti abogados.

@ uh uh
Se ci ritieni degli eretici (peraltro inopportunamente) puoi scegliere di farti un giro nei campi invece che curiosare su cose che ti confondono le idee.

Da: Abogado Madrid17/10/2012 13:41:14
Il Coa di Roma non ha richiesto l'obbligo di vivere a roma(a differenza del Coa del Nord est) , ma di avere la prevalenza degli interessi professionali ( nel nostro caso inteso all'attività forense) nella circoscrizione di appartenenza. Vi è' in effetti un contrasto con la norma e la costituzione, ma se cristallizzato all'effetto testuale del domicilio professionale e quindi in senso stetto, ci possono essere delle criticità, da approfondire. Almeno per me, se poi annoiò chiedo scusa a tutti i lettori e non replicherò più sull'argomento.

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