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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
10148 messaggi

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Da: concordo20/06/2015 09:13:15
un Paese come l'Italia non può avere duecentocinquantamila avvocati, mentre la Francia che è territorialmente più grande ne ha in tutto quattordicimila, meno della sola città di Roma, per non parlare dell'Inghilterra o della Germania dove la selezione è rigidissima.

Il numero degli avvocati iscritti agli Albi nel nostro Paese è così tumefatto che, tranne casi eccezionali, non c'è alcun ricambio con le nuove generazioni, abbandonate a loro stesse in mancanza della selezione meritocratica che un tempo non molto lontano sfornava non solo geni del Diritto ma avvocati di tale prestigio la cui memoria è gelosamente conservata nei palazzi dove è esercitata la giurisdizione, quali per esempio il Palazzaccio a Roma ed il vecchio Tribunale di Napoli, Castel Capuano, dove è ubicata la "Sala dei Busti". Luoghi che ogni giovane avvocato dovrebbe visitare per apprendere la reale importanza che alla nostra professione attribuisce anche l'articolo 24 della Costituzione, invece di partecipare a giochi a quiz televisivi con l'intento di racimolare qualcosa.
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Da: concordo20/06/2015 09:14:45
Da: ......................    14/06/2015 11.43.36
con la laurea in legge ci si pulisce il culo.. la soluzione è rendere più difficile laureasi (le università devono essere più toste) e ancora prima prevedere un limitato accesso alla facoltà di giurisprudenza con sbarramento tramite prove preselettive (tipo medicina).......
altrimenti continueremo ad avere migliaia di giovani parcheggiati che dopo l'università moriranno di fame illudendosi di fare l'avvocato..

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Da: laurea in legge spazzatura25/06/2015 21:35:46


fear-615989_640Quat­tro­mi­la av­vo­ca­ti hanno de­ci­so di mol­la­re la pro­fes­sio­ne. Così rac­con­ta un ar­ti­co­lo di Ro­ber­to Mania, su Re­pub­bli­ca del 17 giu­gno scor­so. Non ce l'han­no più fatta a so­ste­ne­re le spese. In par­ti­co­la­re, il con­tri­bu­to pre­vi­den­zia­le. Un gio­va­ne av­vo­ca­to di Lecce sul punto è stato chia­ro: "Bi­so­gna sce­glie­re tra vi­ve­re e pa­ga­re il con­tri­bu­to".

L'ar­ti­co­lo ri­por­ta i dati red­di­tua­li degli av­vo­ca­ti. Negli ul­ti­mi anni il loro red­di­to medio è crol­la­to del 18%, men­tre il 45% dei col­le­ghi di­chia­ra meno di 10 mila euro. Sul punto, pe­ral­tro, viene evi­den­zia­to come si sia al­lar­ga­ta la for­bi­ce tra i col­le­ghi più ric­chi e quel­li più po­ve­ri. I primi, che rap­pre­sen­ta­no il 9% del­l'av­vo­ca­tu­ra, mo­no­po­liz­za­no il 50% del red­di­to com­ples­si­vo pro­dot­to. Il re­stan­te 91% dei col­le­ghi deve in­ve­ce di­vi­der­si l'al­tro 50%. In altri ter­mi­ni, su 223 mila av­vo­ca­ti, il 50% dei red­di­to com­ples­si­vo è in mano a 20 mila di loro. Una spro­por­zio­ne dav­ve­ro enor­me.

Gli av­vo­ca­ti più po­ve­ri sono gli under 40, con un red­di­to medio che si at­te­sta in­tor­no ai 25 mila euro, con­tro i 30 mila di un di­pen­den­te pri­va­to e i 35 mila di un di­pen­den­te pub­bli­co.
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Da: spese e nessun diritto27/06/2015 08:03:05
Dunque tutti coloro che in futuro si iscriveranno all'Albo avendo compiuto 35 anni (e sono molti, come sapete) dovranno subito pagare a Cassa Forense euro  2.246,00, salvo ovviamente altri aumenti dei contributi.

Inoltre, nel caso in cui l'iscrizione all'Albo avvenga nella seconda metà dell'anno, il neo iscritto dovrà pagare, nell'anno successivo all'iscrizione, i contributi previdenziale dell'anno precedente e quelli dell'anno in corso, il tutto per la modica somma di euro  4.492,00
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Da: sempre più peggio27/06/2015 22:10:39
E' purtroppo noto che i giovani avvocati in difficoltà spesso si trovano costretti a chiedere un aiuto economico ai genitori, per poter pagare gli ormai esosi contributi minimi di Cassa Forense.

Ebbene tale pratica è stata addirittura recepita e accolta da una recente Ordinanza datata 23/06/2015 del Tribunale di Napoli Nord, con la quale il Giudece del Lavoro ha respinto un ricorso ex art 700 c.p.c. contro l'iscrizione d'ufficio alla Cassa, perchè i genitori devono prestare pieno sostegno economico ai figli: "anche se sposati o laureati, se non sono in grado di mantenersi".

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Da: ma............27/06/2015 22:54:33
ancora siete qui a scrivere, con la laurea in giurisprudenza oggi ci si pulisce il culo. Badate bene non solo la laurea in giurisprudenza ma anche quelle tecniche come ingegneria o economia non servono più a nulla. A meno che uno voglia emigrare allora il discorso cambia. L'Italia non è un paese x giovani laureati senza raccomandazione
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Da: Oibò28/06/2015 08:39:55
A maggior ragione se si scrive "sempre PIU' peggio"...
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Da: laureato sgrammaticato risarcito28/06/2015 10:06:32
Condanna amara per Silvio Berlusconi. Ovviamente non per la cifra da sborsare e per l'entità della pena, quanto piuttosto il fatto che dovrà risarcire uno dei suoi più acerrimi nemici e avversario politico storico: Antonio Di Pietro. I fatti risalgono al 2008, quando il Cavaliere accusò l'ex leader di Idv, di aver ottenuto la sua laurea grazie ai servizi segreti. L'uscita infelice, risale alla puntata del 10 aprile 2008 del programma condotto da Bruno Vespa, Porta a Porta. Nel salotto più famoso d'Italia, Berlusconi aveva incalzato il rivale politico, insistendo in particolar modo sul fatto che il suo titolo di laurea fosse fasullo:" Una cosiddetta laurea dei servizi",  era stata definita. Secondo Berlusconi, Di Pietro non aveva mai consegnato il diploma originale e nessuno si ricordava di lui all'università. "E' un assoluto bugiardo", aveva dichiarato, definendolo anche : "Un uomo che mi fa orrore perché non rispetta gli altri e perché ha scaraventato in galera rovinando le vite degli altri cittadini".
Di Pietro non digerì l'accusa e decise di denunciarlo, portandolo a giudizio. Dopo 7 anni la sentenza del Tribunale di Roma ha stabilito un risarcimento di circa 90 mila euro, di cui 75 mila per il risarcimento ad Antonio Di Pietro e circa 15 mila per compensi ed esborsi di legge.
L'avvocato di Antonio Di Pietro, Sergio Scicchitano, esprime grande soddisfazione: "Sono estremamente soddisfatto, perchè finalmente dopo oltre 7 anni di battaglie giudiziarie, il Tribunale di Roma ha accertato la verità dei fatti, confermando, quanto da noi sostenuto e cioè che le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sono state lesive dell'onore e del decoro dell'allora leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
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Da: laurea in legge spazzatura28/06/2015 21:30:37
Per quanto attiene strettamente i laureati, AlmaLaurea, nel rapporto 2014, pur evidenziando che tutti i giovani italiani incontrano difficoltà di ingresso nel mondo del lavoro, conferma che nell'arco della vita lavorativa la laurea continua a rappresentare un forte investimento contro la disoccupazione.
Ma vediamo nel dettaglio le lauree più richieste:

    economisti (18.800)
    ingegneri elettronici e dell'informazione (8.400)
    materie della formazione (5.200)
    materie con indirizzo sanitario-paramedico (4.900).

'immediato futuro

Nei bollettini sul barometro del lavoro pubblicati periodicamente da ClicLavoro emerge che a determinare le caratteristiche dei "nuovi profili" richiesti dalle aziende per l'immediato futuro sono la necessità di migliorare le performance produttive e di vendita, oltre che gestionali, assieme alla ricerca di nuovi mercati e il presidio più efficace di quelli tradizionali.
Le professioni più richieste diventano perciò:

    profili commerciali (dagli export manager agli agenti di commercio, sono il 36,4% le aziende che hanno ricercato tali profili)
    tecnici (32,4%)
    amministrativi  (31,4%)
    ingegneri (25,4%)
    esperti in comunicazione e nuovi media (il 12,2% delle aziende ha ricercato tali profili)
    informatici, sistemisti e programmatori (10,1%).

Alcune aziende (8%) stanno rivedendo la propria struttura organizzativa mediante l'acquisizione di competenze del tutto nuove che prima non avevano: ingegneri innanzitutto, da inserire nelle funzioni produttive, di ricerca e sviluppo, ma anche gestionali e di controllo (sono le figure prescelte dal 50,2% delle imprese) e, a seguire, tecnici (40,6% dei casi), commerciali (35,7%) e amministrativi (29%).

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Da: laureato in law28/06/2015 21:44:23
raga, non contano le lauree, ma le conoscenze. pure na laurea in filosofia può bastare con gli agganci giusti e manco na laurea in medicina o al politecnico possono bastare se non si conosce nessuno!!!!
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Da: qwerty12328/06/2015 23:35:49
condivido in pieno quello che laureato in law, il resto sono tutte cazzate e specchietti per le allodole
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Da: meritocrazia29/06/2015 07:34:26
ww.beppesevergnini.com/2010/09/23/quelli-che-fanno-lavorare-gratis-i-ragazzi-dal-corriere-della-sera/
Quelli che fanno lavorare gratis i ragazzi (dal Corriere della Sera)

L'avrete saputo: a Milano ci sono 20mila avvocati, la metà di tutta la Francia. In Italia sono 230mila, e aumentano ogni anno di 15mila.  Magari avete visto anche la lettera al "Corriere" di una giovane avvocata (anonima e pentita): a 27 anni prende 500 euro al mese, e ammette di essere fortunata. Almeno la pagano, e non la piazzano a fare fotocopie & caffè, come tanti colleghi coetanei.
I numeri magari hanno colpito qualcuno, ma la storia - sono certo - non ha sorpreso nessuno. La laurea in legge - in assenza di grandi vocazioni, grande talento, grande impegno o grande papà - è l'autostrada verso la sottoccupazione intellettuale, con un tocco di schiavitù postmoderna.

E qui  arriva la prima domanda. Con che coraggio un affermato avvocato da 200mila+ euro l'anno, entrando in studio al mattino, guarda in faccia un ventenne cui offre un'elemosima da 200 euro al mese (magari neanche quella)? Non rivede se stesso, trent'anni prima? Non pensa che uno stipendio, per quanto piccolo, sarebbe giusto? Soldi ben spesi: ne guadagna l'autostima di chi li riceve e la coscienza di chi li offre. Esiste uno speciale girone del purgatorio per quelli che fanno lavorare gratis i ragazzi: prevedo sarà affollato.

Con la laurea in legge si possono fare molte cose. Lo dimostrano Mara Carfagna,  Checco Zalone, Pippo Baudo, Alessandro Preziosi, la squisita Gepi Cucciari, Guglielmo Stendardo (difensore della Lazio),  Carlo Giovanardi (difensore della fede), Renzo Arbore, Mariastella Gelmini, Raimondo Vianello, Silvio Berlusconi e il sottoscritto. Questa duttilità, e l'assenza di numero chiuso, spinge molti ragazzi incerti sul proprio futuro a iscriversi a giurisprudenza. Dopo la laurea, se non si lasciano tentare dalla magistratura (una vocazione) o dal concorso per notaio (un terno al lotto), pensano all'avvocatura.

Un consiglio: non fatelo.  Al là dello sfruttamento di cui sopra, c'è una questione di mercato. In Italia non c'è lavoro per 230mila avvocati: a meno che ci denunciamo tutti a vicenda, una volta la settimana, ma non sembra il caso. Nei tribunali italiani sono pendenti 5,5 milioni di processi civili e oltre 3 milioni di processi  penali; l'attesa per una sentenza civile è in media sei anni e dieci mesi; le procedure sono bizantine, il meccanismo delle notifiche semplicemente folle.

A quel punto cosa accade? Il neo-avvocato, dopo cinque anni di studi, ventimila euro di spese e due anni di praticantato gratuito, ha di fronte due strade: fare la fame o attaccarsi a tutto. Suggerire azioni legali a chiunque, per esempio; quando tutti sappiamo che i tribunali sono da evitare (si guadagnano soldi, tempo, serenità e non si fa perder tempo ai magistrati). Per quest'avvocatura, sospesa tra affanno e sopravvivenza, gli americani hanno un nome: "ambulance chasers", quelli che corrono dietro alle ambulanze, fiutando azioni di risarcimento. Non fatelo, ragazzi. Se volete correre, scegliete l'aria aperta.
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Da: meritocrazia29/06/2015 21:23:49
Voi direte: d'accordo, studiare. Ma dove, quanto, cosa? Semplifico (e mi scuso con i ragazzi).

DOVE In una buona università lontano da casa (a diciannove anni fa bene!). Vivere e studiare in una T Town (Trieste, Trento, Torino) o in una P City (Pavia, Pisa, Parma, Piacenza, Padova, Perugia, Palermo) cambia la prospettiva. Una laurea al Politecnico di Milano ha lo stesso valore legale di una laurea all'università di Bungolandia: ma un valore intellettuale, morale, sociale, pratico ed economico molto diverso. Le "università tascabili" fondate per accontentare sindaci, governatori, partiti e docenti hanno il destino segnato.

QUANTO Con ragionevole urgenza. I "fuori corso" sono malinconiche figure del XX secolo. Deve studiare chi sa farlo e ha voglia di farlo. Le università sono laboratori per il cervello, non parcheggi per natiche stanche.

COSA Quello che volete. Rifiutate il giochino, caro ai genitori, "quale facoltà offre più opportunità di lavoro". Tutte ne offrono, se avete attitudine, grinta, entusiasmo e successo. Nessuna ne offre, se vi rassegnate alla mediocrità. Scegliere per esclusione - magari giurisprudenza, rifugio degli indecisi - è una follia. Nei concorsi e negli studi professionali troverete ragazze e ragazzi che l'hanno scelta per passione e predisposizione; e vi faranno a fette. Un destino da salami, interamente meritato.
Rispondi

Da: Tobia8429/06/2015 21:49:30
le università italiane succhiano soldi ai  giovani pieni di speranze. Libri, dispense, fotocopie e un sacco di esami inutili. E quando si è laureati un bel calcio nel culo e pronti via a emigrare in un altro paese
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Da: notariato e medicina miglior sistema30/06/2015 14:49:51
Articolo pubblicato il: 30/06/2015

Sarebbero quasi mille i posti in meno rispetto all'anno scorso previsti dal bando per l'ammissione ai Corsi di Laurea di Medicina e Chirurgia. "Apprendiamo a mezzo stampa - sottolineano in una nota Udu e Rete degli studenti - che nel bando per l'accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia ed odontoiatria 2015/16 il numero di posti messi a disposizione sarà di 9.146 posti, con un calo pari al 9,3% rispetto all'anno accademico 2014/15".

"Non è stato ancora reso pubblico il decreto con i numeri ufficiali, ma - aggiungono - se le riduzioni dei posti verranno confermate ancora una volta gli interessi di pochi ricadranno sul diritto allo studio e il futuro degli studenti italiani".

"E' una decisione totalmente arbitraria poiché manca ad oggi una seria previsione del fabbisogno di personale medico nei prossimi anni, e autoritaria poiché non vi è stato alcun confronto su questo argomento con gli organismi di rappresentanza studentesca o le associazioni di categoria", dichiara Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di Link-Coordinamento Universitario.

"Il principio di questa riduzione è quella di adattare il numero di ingressi nei corsi di Laurea al ridotto numero di Borse di Specializzazione e all'attuale turn over del Ssn, il che significa considerare come strutturali i tagli alla Sanità e alla formazione medica", spiega Campailla.
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Da: notariato e medicina miglior sistema30/06/2015 22:19:47
Quasi mille posti meno: 937 banchi persi. Una competizione che parte già tra scintille e malumori, quella degli aspiranti medici, alla prese con la maturità e con la scelta del loro percorso nella vita. Manca una manciata di giorni alla data-limite per la pubblicazione del bando che disciplina il test di ammissione a Medicina e chirurgia e già montano polemiche e discussioni. Non solo i ragazzi, l'8 settembre, si ritroveranno ancora a contendersi a colpi di test (le cui modalità sono ancora sconosciute) l'agognata ammissione, dopo essere stati illusi dal ministro dell'Istruzione che quest'anno avrebbero potuto sperimentare il modello «alla francese»: una sorta di selezione naturale, ammessi tutti e sbarramento «di merito» al termine del primo anno di studi. Ma la vera novità è che per l'anno accademico 2015-16 le facoltà di Medicina e chirurgia metteranno a disposizione il 9,3 % di posti in meno rispetto ai 10.083 dell'anno scorso: 9.146, per la precisione

L'«imbuto»

Numeri che il Miur ancora non conferma, ma che sono stati anticipati dalla Fnomceo, la Federazione dei Medici, che ha rilanciato nei giorni scorsi il tema della formazione medica. Stretta tra un numero elevato di immatricolazioni e l'«imbuto» delle scuole di specializzazione e dei corsi di formazione in medicina generale, insufficienti per i tanti laureati. Dottori che, una volta usciti dall'università, non possono completare la formazione e accedere al mondo del lavoro

Selezione severa

Così, diventa sempre più severa la selezione: «aumenta ancora di più la competizione sfrenata insita nel meccanismo del test d'ingresso», si lamentano gli studenti di Udu, Uds, Link e Rete della Conoscenza. Fortemente contrari a una decisione che «rischierebbe di ripercuotersi tra alcuni anni sulla qualità e la capillarità del Sistema Sanitario Nazionale». Che poi a dare l'annuncio del taglio sia la Federazione di categoria dei Medici, la Fnomceo, accende ancor di più gli animi: «l'aumento o la riduzione di posti messi a bando per il corso di laurea in medicina e chirurgia è figlio di una scelta arbitraria e fortemente influenzata da interessi particolari», sostengono gli studenti. Che annunciano già mobilitazioni in tutti gli atenei.

Intanto, martedì, a viale Trastevere, il ministro Giannini incontrerà i rettori delle facoltà di Medicina per fare il punto sulle modalità di accesso. Difficile che i numeri vengano rivisti in maniera consistente, anche se gli atenei premeranno per avere qualche studente in più. Il contingente dei futuri medici è stato determinato in Conferenza Stato-Regioni a maggio - in base alle necessità espresse da Ordini e Federazione dei Medici - e concordato con il ministero della Salute. Il criterio-guida è quello di arrivare a un numero di laureati che sia coerente con il numero dei contratti di formazione specialistica disponibili e con l'attuale turnover del Sistema sanitario nazionale.

Programmazione

La Federazione dei medici sostiene che «è saltata l'idea di una programmazione e con il trend attuale, in Italia si sforneranno ogni anno circa 2.000/2.500 laureati in Medicina privi di futuro e dell'opportunità di completare il percorso formativo. Uno stato di fatto che proiettato nei prossimi dieci anni porterà ad avere una popolazione di circa 25mila medici che non avranno possibilità di sbocchi occupazionali nel Servizio sanitario. Il ministero della Salute sta studiando un sistema per calcolare il fabbisogno di professionisti della salute, all'interno di un programma comunitario. Una sperimentazione pilota, annunciata nei giorni scorsi da Rosanna Ugenti, direttore generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Ssn

[Esplora il significato del termine: est di orientamento Al Miur, intanto, stanno preparando il bando per il concorso di settembre, mentre lavorano a un test di «autorientamento», che verrà pubblicato sul portale e che dovrebbe servire da bussola per gli studenti. In attesa che si definiscano le attività di orientamento che il ministro vorrebbe potenziare, al quarto e al quinto anno delle superiori, perché i ragazzi non coltivino inutili illusioni e scelgano il percorso di studi p] est di orientamento

Al Miur, intanto, stanno preparando il bando per il concorso di settembre, mentre lavorano a un test di «autorientamento», che verrà pubblicato sul portale e che dovrebbe servire da bussola per gli studenti. In attesa che si definiscano le attività di orientamento che il ministro vorrebbe potenziare, al quarto e al quinto anno delle superiori, perché i ragazzi non coltivino inutili illusioni e scelgano il percorso di studi ppiù adatto alle proprie inclinazioni.
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Da: meno siamo meglio è04/07/2015 21:17:46


Lauree a numero chiuso, ci sono i numeri ufficiali. Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha firmato i decreti che definiscono i contenuti e le modalità di svolgimento delle prove di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale: Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria, Medicina in inglese, Veterinaria, Architettura, Professioni sanitarie. A Medicina i posti disponibili quest'anno saranno 9.513: più di quanti prospettati qualche giorno fa dalla Federazione dei Medici ma sempre meno dell'anno scorso che in palio c'erano 10.083 posti. A conti fatti ci saranno a disposizione 470 posti in meno: un taglio del 4 per cento che ha subito sollevato le proteste degli studenti. L'Unione degli universitari, in un comunicato rilasciato dopo l'annuncio del Miur, ha preso posizione contro la sforbiciata imposta dal Miur denunciando le riduzioni di posti anche per Odontoiatria e Veterinaria e ha fatto sapere che si prepara «alla mobilitazione negli atenei». La sforbiciata imposta dal Miur è il risultato di una mediazione fra il fabbisogno espresso da ordine e federazione dei Medici, preoccupati dall'«imbuto» che si è creato tra la laurea e le scuole di specializzazione, e le pressioni dei presidi delle Facoltà di Medicina per spuntare posti in più. Come preannunciato più volte dal ministero dell'Istruzione, quest'anno diminuisce il numero dei quesiti «generalisti» (i più contestati dai ragazzi ma anche dai professori) per fare spazio ad un numero maggiore di domande specialistiche. Ulteriormente rafforzate le misure a tutela dell'anonimato dei partecipanti per evitare la consueta pioggia di ricorsi. I candidati potranno iscriversi alle prove dal 6 al 23 luglio 2015 attraverso la procedura presente sul portale www.universitaly.it.

I test si terranno nel mese di settembre

I test si terranno nel mese di settembre. Oltre ai 9.513 posti disponibili per Medicina, ci saranno 792 posti per Odontoiatria, 717 per Veterinaria, 7.802 per Architettura.  I posti per Medicina in inglese sono 204 per cittadini comunitari e non residenti in Italia e 101 per i non comunitari residenti all'estero. La prova si svolgerà il 16 settembre 2015 in contemporanea in 17 paesi oltre all'Italia, dagli Usa al Qatar.

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Da: 04/07/2015 21:22:01
io ancora non ho capito quale sia il senso di tutti questi post
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Da: meno siamo meglio05/07/2015 09:25:06
A differenza di altre categorie di professionisti (come medici, architetti, ecc.) per i quali la normativa comunitaria prevede l'automatico riconoscimento dei titoli a livello europeo, per gli avvocati esistono, infatti, troppe differenze nelle normative dei singoli Stati, sia nel percorso formativo che nell'accesso vero e proprio alla professione. Ciò fa scaturire, appunto, il "fenomeno migratorio" dei laureati in giurisprudenza che vanno a conseguire il titolo di avvocato in altri Paesi dell'Unione, creando così, denuncia l'Aiga, una vera e propria "concorrenza sleale".

In particolare, in Danimarca, dove non bisogna sostenere alcun esame, oppure in Spagna e Romania, dove occorre rispondere soltanto ad un test a risposta multipla e redigere un caso pratico. Tutto nello stesso giorno. Molto più agevole, ovviamente, che sostenere l'esame di Stato vigente in Italia, dove sono previste, invece, tre prove scritte e una orale da svolgersi a distanza di un anno.

Non sono da meno neanche le norme sul tirocinio, che variano per durata (dai 18 mesi ai tre anni) e modalità (presso Scuole Forensi, Centri di formazione statale, ecc.) da un Paese all'altro.

Ma una soluzione c'è per invertire questo trend e "battere la concorrenza sleale": secondo il presidente dell'Aiga, Nicoletta Giorgi, basterebbe "aprire la professione alle opportunità del mercato europeo, puntando al riconoscimento dell'avvocato europeo come nuova figura professionale". Occorre in pratica "uniformità per garantire davvero la libera circolazione dei professionisti in Europa" partendo dalle aule universitarie.

Solo così, per l'Aiga, "si potrà invertire la tendenza che in Italia oggi condanna a uno scarso appeal le facoltà di giurisprudenza, che nel 2014 hanno subito un calo del 22% delle immatricolazioni; un dato che riflette la sfiducia verso una professione in cui il 13,2% dei laureati, dopo 5 anni dalla chiusura del percorso di studi, sono disoccupati e nel 2013 il reddito medio è diminuito del 3,1%".

Proposte che certamente troveranno posto nella "Carta di Biella": obiettivo del focus odierno e manifesto di riforme che prenderà le mosse proprio dai risultati del report

Aspiranti avvocati: in giro per l'Europa a caccia dell'esame più facile!
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Da: differenze di reddito06/07/2015 14:07:19
Da più parti si auspica di non dover assistere a ciò che già sta accadendo in altri settori, con chiusure continue di attività individuali e strapotere di poche realtà; nel settore legale si chiamano "law firms", super-studi a cui associarsi nella speranza di vedere il lavoro in crescita e le spese in crollo verticale. Nell'attesa di arrivare ai fatidici 70 anni (in salute, ovviamente) per poter finalmente riavere parte degli oboli versati in Cassa e godersi un meritato riposo".
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Da: differenze di reddito06/07/2015 14:14:21
ha senso un sistema (quello attuale italiano) dove chiunque viene portato su di un palmo di mano fino alla laurea in giurisprudenza, prima, e al certificato di compiuta pratica, per poi ritrovarsi di fronte a quella lotteria che e' l'esame di avvocato? [1]


Il mercato e' saturo e per ovviare a cio' in Italia rendono estremamente duro e faticoso l'accesso alla professione, parliamo del titolo di avvocato che, una volta ottenuto, come tutti sappiamo non garantisce un posto fisso, come quello statale. Da piu' parti lamentano che in Italia ci siano molti/troppi avvocati, motivo per cui si ostacolerebbe l'accesso alla professione; che senso ha bacchettare e penalizzare cosi' eserciti di praticanti, colpevoli di aver scelto la facolta' di giurisprudenza e poi quella della pratica presso un dominus, con esami di avvocato di "forzata" durezza? In gioco c'e' forse un posto di lavoro garantito?

Rispondi

Da: laurea in legge spazzatura09/07/2015 08:20:57
Aumentano del 21 per cento negli ultimi 6 mesi (gennaio-giugno 2015) i manager italiani che si trasferiscono in Svizzera a lavorare. La Svizzera diventa sempre più appetibile per i manager italiani, soprattutto per i dipendenti italiani di multinazionali che vengono spostati in Svizzera o di italiani già residenti là per lavoro. C'è un discreto numero di italiani, direttori risorse umane o manager del marketing, nella zona di Ginevra, ad esempio. Boom di richieste anche di ingegneri e profili tecnici italiani da parte di società svizzere o multinazionali con sedi sul territorio elvetico. E' quanto emerge da una ricerca effettuata da Elan International, società di head hunting, che ha rilevato questo interesse, soprattutto da parte di imprese attive nei comparti impiantistico e farmaceutico, con quartier generale a Basilea e Ginevra. Più raro invece il movimento inverso. E' difficile infatti convincere un manager svizzero a rinunciare ai benefici del recente cambio anche se viene in Italia. Ma di manager svizzeri interessanti per l'Italia ce ne sono, soprattutto nel settore chimico/farmaceutico e bancario.

«I profili italiani che si trasferiscono in Svizzera - spiega Giuseppe Cristoferi, partner di Elan International - sono soprattutto profili commerciali/marketing nel chimico/farmaceutico, ma anche gli ingegneri chimici, con una discreta esperienza lavorativa alle spalle, soprattutto se in multinazionali. Gli stipendi per queste figure sono più elevati, anche del 15-20% rispetto a quelli italiani, e possono partire da 40-45 mila euro lordi l'anno e arrivare a 100 mila euro».
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Da: mala tempora currunt12/07/2015 09:46:57
Più selezione all'esame avvocato, maggiori controlli e miglioramento della preparazione degli aspiranti avvocati: è questo il mantra della legge n. 247 del 2012. Il Cnf, intanto, ha inviato dei pareri al Ministero della Giustizia, con l'intento di modificare le norme della riforma forense che disciplinano il tirocinio per sostenere l'esame per l'abilitazione all'esercizio della professione forense.

Ma quali sono le news sul fronte dell'esame avvocato 2014-2015. Le prove scritte dell'esame avvocato si sono svolte circa 6 mesi fa. Stesso cliché degli anni passati: circa un candidato su tre è stato ammesso all'esame orale.

Nel Bel Paese ci sono più di 247.040 avvocati. Campania, Lombardia, Lazio, Puglia e Sicilia, sono le regioni con il maggior numero di legali. Si tratta di numeri davvero raccapriccianti. Sarà per questo forse che il legislatore ha deciso di correre ai ripari.

Riforma Forense 2015: diventare avvocato sarà ancora più complesso?

Atteso da oltre ottanta anni, il riordino dell'avvocatura è foriero di novità a dir poco emblematiche. L'art. 11 della legge 247 del 31 dicembre 2012 (pubblicata in G. U. 18 gennaio 2013, n. 15), recante la nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense in materia di attività di formazione e di aggiornamento, è stato attuato dal regolamento 6/2014. Ma, a mietere timori sono, soprattutto, le disposizioni afferenti al cosiddetto "nuovo esame avvocato 2015".

Gli articoli 46 e 48, infatti, prevedono alcune sintomatiche e, per certi versi, sconcertanti innovazioni. Novità che, tuttavia, inizieranno a scalfire gli esami soltanto tra due anni. A stabilirlo è l'emendamento al Decreto Milleproroghe approvato il 4 febbraio 2015 dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, che ha modificato l'articolo 49 della legge 247, rinviando al 2017 l'entrata in vigore delle nuove regole. Il fil rouge, il fulcro nevralgico della normativa, alberga, stando alla lettura degli articoli, nella necessità di consentire l'accesso e la permanenza nell'ambìto mondo dell'avvocatura soltanto ai più meritevoli e a chi svolga effettivamente la professione forense. Le nuove norme, in sostanza, tendono a garantire, da un lato, maggiori controlli su correttezza e trasparenza e, dall'altro, il miglioramento della preparazione degli aspiranti avvocati.

Le novità della riforma forense sono numerose e, in alcuni casi, persino inaspettate. Il leitmotiv della legge n. 247 del 2012 è simboleggiato, come detto, dal progressivo irrigidimento del meccanismo d'accesso alla professione. Diventare avvocati purtroppo sarà sempre più complicato. Il tirocinio continuerà ad avere una durata pari a 18 mesi ma, decorso il primo semestre, il praticante potrà vedersi riconosciuti un compenso o un'indennità per il lavoro svolto presso lo studio del dominus.

L'esame d'avvocato si svolgerà, come suindicato, in assenza di codici commentati. Per quel che concerne la formazione permanente, ciascun avvocato avrà l'obbligo di aggiornarsi al fine di assicurare la qualità delle prestazioni professionali. Sarà prevista, inoltre, una maggiore tipizzazione degli illeciti disciplinari e ritornerà il patto di quota lite.


La difesa d'ufficio assurgerà ad un rango a dir poco solenne e ogni legale avrà l'obbligo, pena l'illecito disciplinare, di stipulare una polizza di assicurazione per la responsabilità civile.

Il Cnf, intanto, ha inviato al Ministero della Giustizia alcune proposte orientate al miglioramento complessivo della Riforma forense, che attengono, in particolare, alle modalità di svolgimento dell'esame d'avvocato e dei tirocini per l'accesso alla professione, ossia agli schemi di regolamento ministeriali destinati ad attuare la riforma forense.
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Da: ......................12/07/2015 10:02:11
Qui bisogna mettere uno sbarramento ma non tanto al momento dell'accesso alla professione ma già all'università...non bisogna rendere più difficile l'esame da avvocato ma bisogna selezionare la gente già all'università..escono troppi laureati, ci vuole maggiore severità.. altrimenti avrai una marea di laureati che penseranno che con quel titolo si possa fare tutto...poi si svegliano dal sonno e si rendono conto che col titolo di studio oggi ci fai poco...
il mercato è saturo, ci sono più avvocati che mosche...

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Da: .........................................12/07/2015 10:16:00
la cosa che mi fa più ridere è quando ti dicono che non sei capace e che quindi devi fare altro. Io farei volentieri altro, ma cosa? I concorsi sono rarissimi, nel privato non ci vedo tutti questi sbocchi.
Andare all'estero?
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Da: laurea in legge spazzatura13/07/2015 11:49:29
Per lavorare all'estero devi conoscere il diritto straniero, oltre l'inglese, se si va in un paese di common law, altrimenti il tedesco o il francese.
Se conosci il cinese, il russo o l'arabo, non hai bisogno nemmeno di laurearti per lavorare all'estero.
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Da: Nel mondo dell''avvocatura13/07/2015 11:51:07
c'è ormai spazio solo per le eccellenze. Ci vogliono più concorsi per tutti e più turnover.
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Da: ..................13/07/2015 12:58:33
O PER I RACCOMANDATI...
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Da: o per chi ha i soldi13/07/2015 16:24:51
Gentilissimo Dottore,

ritiene ingiusto lo sbarramento all'accesso alla professione di avvocato ?

Le piacerebbe ottenere un titolo legalmente riconosciuto e valido in tutta l'Europa?

Vorrebbe far Suo il vantaggio di un titolo internazionale che Le consentirebbe, altresì, di arricchire il Suo il curriculum vitae?

Se ha risposto si ad almeno una delle domande che Le abbiamo appena posto siamo certi che varrà la pena dedicare qualche istante del Suo tempo nella lettura della presente che La porterà a conoscenza delle possibilità offerte dalla normativa comunitaria (Direttiva 98/5/CE ,recepita in Italia con il D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 96), Le darà la possibilità di scoprire che con pochi passi ed in pochissimo tempo può ottenere il titolo di  Avvocato Europeo, che Le consentirà di svolgere stabilmente l'??attività forense in ogni Stato UE, quindi di esercitare la professione anche in Italia in qualità di avvocato stabilito e successivamente diventare avvocato italiano a tutti gli effetti.

I percorsi che le proponiamo sono i seguenti:

DIVENTARE ABOGADO IN SPAGNA -iscrizioni aperte
http://www.sercopro.com/conseguimento-titolo-avvocato-in-spagna.html

DIVENTARE AVOCAT DEFINITIV IN ROMANIA - Prossimo esame 24 luglio 2015
http://www.sercopro.com/conseguimento-titolo-di-avvocato-in-romania.html

Le ricordiamo che, qualora scegliesse di seguire nostro tramite una delle due procedure sopra elencate, verrà affiancato da un tutor che la seguirà passo dopo passo sia riguardo alla fase meramente burocratica sia nelle varie sedi d'esame.

I nostri servizi sono muniti dalle clausole soddisfatti o rimborsati e miglior prezzo garantito.

Tutto questo, come si è reso conto dalle poche righe che ha avuto la pazien??za di leggere, rende concreta, chiara ed immediata la Sua crescita professiona le, consentendoLe di risparmiare tempo prezioso da investire anche nelle future ed ottime prospettive occupazionali.

Le ricordiamo che il Suo indirizzo di posta elettronica è pubblicato sul consiglio dell'ordine di appartenenza e che qualora non volesse più ricevere nessuna ulteriore comunicazione potrà semplicemente rispondere alla presente chiedendone la cancellazione.

Nella speranza di averLe fatto cosa gradita rimaniamo a Sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento o informazione ricordandoLe che i nostri consulenti sono presenti sul tutto il territorio e potranno riceverLa in tempi rapidissimi.

Cordiali saluti
--

Se r.Co.Pro.SLU

WEB:  www.professionistieuropei.com
E_Mail: info@sercopro.com
Numero Verde 800 911 931
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Da: Solo le eccellenze13/07/2015 17:01:52
riescono ad emergere in questo mondo così inflazionato. Alla fine non credo sia una cosa così negativa. Il cliente potrebbe trarne dei vantaggi in termini di qualità dell'assistenza legale.
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