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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
10148 messaggi

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Da: Trollare19/02/2015 14:24:53
non è bello. Scommetto che anche tu stai aspettando qualche bel concorsino! Ti conosco, mascherina :)
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Da: Auè il pisicologo19/02/2015 17:30:57
de sodoma ... tu ducento euro tutte insieme manco alla comunione le hai viste
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Da: COMUNQUE MARIO E'' PAZZO19/02/2015 17:40:32
I notai se ne fottono dei concorsi, prendono soldoni mettendo una firma, altro che avvocati ricchi e potenti.
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Da: eleoinorrr 19/02/2015 18:14:28
Fate le caruccie con i notari....poi...bhe..
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Da: COMUNQUE MARIO E PAZZO20/02/2015 00:11:01
"Venerdì un ddl sulla concorrenza" - "Nel consiglio di venerdì approveremo un ddl sulla concorrenza che sia un ulteriore passo verso una maggiore liberalizzazione di alcune realtà ma non sia percepita come un attacco alle certezze di cui ha bisogno il nostro sistema. Se andiamo dal notaio meno volte non è un problema", dichiara poi Renzi
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Da: urge 20/02/2015 09:17:23
liberalizzare il piu possibile.
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Da: xurge20/02/2015 21:27:38
Un pò di digiuno quaresimale anche per i notai non fa male.
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Da: liberalizzazioni sono briciole nel mare magnum21/02/2015 07:22:29
Per le case di valore inferiore a 100mila euro niente notai - Vengono ridotti gli atti per i quali è richiesta l'autentica notarile e si individuano i casi nei quali questa può essere concessa anche da altri soggetti come avvocati e commercialisti. In questo modo sarà consentito anche ad altri professionisti di redigere atti per transazioni immobiliari di modesta entità (sotto i 100.000 euro) e relative ad unità immobiliari non ad uso abitativo.
Ingegneri - Le società di ingegneri potranno assumere commesse da privati superando una disciplina oscura e anacronistica risalente agli anni '40.
Farmacie - Viene eliminato il limite di titolarità di 4 licenze in capo ad un unico soggetto e viene consentito l'ingresso di soci di capitale.
20 febbraio 2015
Redazione Tiscali
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Commenti (5)
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5. cesare65
7 ore fa ( 21-02-2015 )
Perché per le case di valore inferiore a 100.000 euro si può evitare
di andare dal notaio ma non è consentito se queste sono ad uso abitativo? Perché questo blocco? Se un povero disgraziato riesce a farsi dare( miracolo) un mutuo per comprare un bilocale e può risparmiare qualcosa andando da un avvocato piuttosto che dal notaio, perché non si può fare? Misteri.........

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Da: Vigile urbano 21/02/2015 10:06:45
Bilocake? Dove in Burundi costa meno di centomila... Vai a Milano Roma bologna Firenze
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Da: Urka!21/02/2015 10:10:08
Bene, ora per comprare un box auto potremo finalmente bypassare er notaro. Ma vaff...
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Da: incacchiatooo21/02/2015 10:15:21
Renzi ci prende x u culo...sveeeeglia
Rispondi

Da: Urka!21/02/2015 10:25:47
Renzi devi sparire dalla vita politica del Paese, ci stai distruggendo.
Rispondi

Da: poveri notai21/02/2015 13:52:22
Ora il loro reddito a causa di questo minimo trasferimento di competenze passerà da 280.000 euro annui, a 250.000 euro.
A breve la difesa con le solite cacchiate di certezza dei traffici giuridici, maggiore eticità del notaio imparziale e pubblico ufficiale, unto dalla divinità.
Quasi quasi verso qualche lacrima per i minor profitti dei notai.
Rispondi

Da: avvocato assicurato obbligatoriamente21/02/2015 15:06:31
per la copertura della responsabilità civile a garanzia di omissioni nell'espletamento dell'attività professionale. n. 148/1, stabilisce infatti all'art. 3 che «a tutela del cliente, il professionista è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale».

Nelle intenzioni del legislatore la norma, che prevede che tutti i professionisti appartenenti all'area medica, economico-giuridica e tecnica debbano munirsi di una polizza assicurativa, è diretta a perseguire lo scopo di garantire la qualità del servizio al cliente e, al tempo stesso, il risarcimento degli eventuali danni derivanti da negligenza.

Nella garanzia assicurativa rientrano gli errori determinati sia da colpa grave che da colpa lieve, mentre non troveranno ovviamente copertura quelli derivanti dai comportamenti dolosi del professionista.

Altro aspetto rilevante previsto dal legislatore è quello che pone a carico dell'avvocato, allorquando andrà ad assumere l'incarico, l'obbligo di informare il cliente sugli estremi della polizza professionale e sul suo massimale. Il decreto "Cresci Italia", entrato in vigore il 24 gennaio, prevede infatti all'art. 9 che il professionista indichi al cliente « i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell'esercizio dell'attività professionale ».

Insomma non ci sarà modo di sottrarsi all'obbligo ed anche se la norma non prevede sanzioni specifiche, è facile immaginale le conseguenze di eventuali dichiarazioni mendaci o omissioni sia sotto l'aspetto deontologico che della tutela civilistica e penalistica in favore del terzo.

Rispondi

Da: il notaio è responsabile d imposta 21/02/2015 16:19:07
verso l agenzia x questo ha strutture informatiche di rilievo che i ciarlieri azzegarbugli si sognano di imparare nonostante l introduzione del processo informatico. VAI RENZI, SEMPRE AVANTI. Chi può ti segue, chi no resti ad arrabattarsi dinanzi al giudice di pace o al corecom. O MUOIA davanti sto sito aspettando CONCORSI.
Rispondi

Da: si come no21/02/2015 20:42:08
Il notaio è responsabile d'imposta, ma quando si inserisce nell'atto un valore inferiore a quello catastale o di mercato, l'agenzia delle entrate l'avviso di accertamento lo notifica sempre a carico del venditore o dell'acquirente.
Rispondi

Da: super Massone21/02/2015 20:57:06
Renzi si inginocchia di fronte alla confindustria: ora i pochi che hanno un lavoro saranno ricattabili dai datori di lavoro i quali potranno licenziare per puro arbitrio consci del fatto che milioni di disoccupati sono pronti a subentrare al licenziato e a vendere anima e corpo per un tozzo di pane
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Da: bergoggio 21/02/2015 21:00:59
Guuuuuufaaaaacci.....ottimismo
Rispondi

Da: superliberista22/02/2015 07:16:59
La figura medioevale del notaio obbligatorio esiste solamente in Italia. Negli USA, da sempre, il compratore fa le verifiche ipotecarie presso il pubblico registro della contea od incarica l'agenzia di intermediazione, paga pochi dollari e se proprio vuole essere essere super protetto si assicura per meno di 800 dollari contro possibili problemi pendenti, fruendo pure di un'eventuale assistenza legale gratuita. Il notaio era necessario quando l'analfabetismo era diffuso.
Gli Usa attualmente sono a tassi elevati di crescita ed hanno in termini percentuali un quarto della nostra disoccupazione e non sono certo paese a regime comunista.
Rispondi

Da: GIOR74  22/02/2015 08:50:20
Verissimo ma siamo in itagglia non negli usa...mihnhhiii tutti allo stadio.
Rispondi

Da: si come no22/02/2015 09:03:29

- Messaggio eliminato -

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Da: terzietà legalità trasparenza22/02/2015 11:13:33
UDINE - Ammontano a oltre 500mila euro in due anni le somme ricevute dai clienti che il notaio udinese Fabio Conte avrebbe trattenuto, omettendo di versarli quali tributi all'Agenzia delle Entrate e all'Agenzia del Territorio.

Il calcolo è stato effettuato da Guardia di Finanza e Procura di Udine, che ha chiuso le indagini a carico del professionista e firmato oggi una richiesta di rinvio a giudizio per le ipotesi di reato di peculato, falso ideologico e omesso versamento Iva.

La Procura ha individuato oltre 310 persone offese. Il rischio, per i clienti, è quello di vedersi costretti a riversare le somme al fisco, mentre i rogiti effettuati restano validi. Negli scorsi giorni il Co.re.di, l'organo disciplinare del notariato di Venezia, competente sulle tre Venezie, ha destituito il notaio al termine di un procedimento disciplinare avviato dall'Ordine dei notai di Udine. La sanzione disciplinare sarà esecutiva solo dopo la pronuncia della Corte d'Appello sul ricorso presentato dallo stesso notaio. L'Ordine dei notai di Udine ha pubblicato sul suo sito alcune informazioni utili per i clienti coinvolti nella vicenda.

mercoledì 16 aprile 2014, 18:39
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Da: terziet legalit trasparenza22/02/2015 16:47:00
TRUFFE, SI APPROPRIA DEI SOLDI DEI CLIENTI: NOTAIO CONDANNATO A 6 ANNI
Si è appropriato delle somme che i suoi clienti gli avevano affidato per compravendite di immobili, versamenti di imposte al fisco ed estinzioni di mutui e ipoteche. Per questo, Pasquale C., notaio accusato di peculato, è stato condannato a sei anni di reclusione -e interdizione perpetua dai pubblici uffici- dai giudici della quinta sezione penale del tribunale di Roma. Lo stesso imputato, inoltre, sarà chiamato a pagare oltre 200 mila euro a titolo di risarcimento e provvisionale. La sottrazione delle somme, non restituite ai clienti e dell'ammontare complessivo di diverse decine di migliaia di euro, sarebbe avvenuta tra il 2008 e il 2011. (omniroma.it)
(26 Gennaio 2015 ore 16:17)
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Da: notaio resta sempre responsabile d''imposta22/02/2015 17:01:40
anche se qualcuno frega. ma fregherebbe, credo, anche se facesse il morto di fame concorsista come voi.
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Da: terziet legalit trasparenza22/02/2015 20:39:29
Il notaio truffa lo Stato e il fisco si vendica sul cittadino
truffati dal notaio, multati dallo Stato

----------------------------------------------------------------- Il titolare di uno studio a Rimini intasca le tasse su 300 passaggi di proprieta', ma il rimborso e' richiesto ai contribuenti Il notaio truffa lo Stato e il fisco si vendica sul cittadino di GIAN ANTONIO STELLA In un giorno imprecisato dei primi anni novanta, per motivi misteriosi, l'illustrissimo notaio Giampaolo Ferri, che fino ad allora era stato l'irreprensibile titolare di un noto studio di Rimini, ha perso la testa. E ha smesso di depositare all'Ufficio di Registro, nella beata cecita' di chi doveva controllare, i soldi avuti dai clienti per pagare le tasse sui passaggi di proprieta'. Fin qui, niente di nuovo. La cronaca e' piena di oscuri e irreprensibili signori che un giorno svuotano la cassaforte, ammazzano il cognato o scappano con un travestito in Venezuela. Ma il bello viene adesso: a distanza di anni, scoperta la truffa, lo Stato s'e' svegliato dall'abbiocco che aveva colpito i suoi funzionari e ha mandato ai truffati una letterina. CONTINUA A PAGINA 16 ----------------------------------------------------------------- Truffati dal notaio, multati dallo Stato Beffa ai clienti di uno studio riminese che erano gia' stati ingannati sulle tasse Il ministero intima alle vittime di sborsare di nuovo l'importo con la minaccia di triplicarlo Non erano le scuse per l'infernale casino burocratico che aspetta i poveretti costretti a mettere in ordine tutti i documenti: era l'intimazione a pagare di nuovo e subito, e con la minaccia di triplicare l'importo dovuto, cio' che i bidonati avevano gia' pagato. La signora Donatella Biondi e la sorella Loredana, per dire, avevano comprato due appartamenti consegnando al notaio, come era loro imposto dalla legge, 28 milioni e rotti. Bene: se non li tirano fuori di nuovo entro il 30 maggio, scrive loro il ministero delle Finanze, dovranno pagarne oltre cento. Le persone mazziate e cornute, stando alle prime stime, potrebbero essere trecento. Un numero enorme, senza precedenti nella storia italiana e che di giorno in giorno si gonfia con l'aggiunta di qualcuno che viene a sapere della faccenda e avverte l'avvocato Enrico Gorini di Rimini, il quale in nome della Glasna, un'associazione di difesa dei consumatori, ha deciso di dare battaglia. Ma la legge e' legge. E sapete cosa dice? Che per quelle decine di malcapitati non c'e' scampo. Nonostante il primo complice della truffa, quello che ha fatto da "palo" al ladro, sia proprio chi chiede i soldi: lo Stato. Spiega infatti la legge che un cittadino che compra o vende una casa in Italia non puo' farlo, come capita in altri Paesi civili, presentando i documenti in un certo ufficio pubblico. E' obbligato ad andare da un signore che, presa una laurea e fatto un esame, ha ottenuto dallo Stato una specie di piccolo feudo (assai redditizio, se e' vero che la categoria denuncia 118 milioni pro capite l'anno) nel quale e' il garante. Lui ha la delega dello Stato a vigilare che il passaggio di proprieta' di una casa sia in ordine. Lui ha la delega a trascrivere l'atto prima alla Corservatoria (che dipende dal ministero delle Finanze) e poi all'Ufficio del Registro, altro sportello pubblico delle Finanze. E ancora lui deve versare a quest'ultimo i soldi avuti dai clienti per pagare le imposte. E questo e' il punto. Non si tratta, per fare un esempio, di un libero rapporto tra un cliente e un commercialista. Il fiscalista non paga le tasse? Affari del cliente: poteva pagarle lui direttamente. Qui no: al privato cittadino e' negata la possibilita' di sostituirsi al pubblico ufficiale delegato dallo Stato. "Deve" andare dal notaio, "deve" dargli i soldi, "deve" delegargli le pratiche. E lo Stato lo sa bene. Tanto e' vero che ogni quattro mesi obbliga ogni notaio a consegnare all'Ufficio del Registro il librone su cui ha annotato gli atti (il "repertorio") e se lo tiene alcuni giorni per controllare che tutto sia in ordine. Dopo di che lo restituisce con qualche timbro che attesta che tutto e' a posto, che gli atti sono stati registrati, che le tasse sono state pagate. Controlli seri, sulla carta. Cosi' pignoli, talvolta, che dovendo il notaio rispondere in proprio degli errori (i quali negli ultimi anni hanno provocato un'escalation di richieste per danni da parte dei clienti) in una situazione legislativa ingarbugliata come la nostra, nessuno vuol piu' assicurare la categoria. Per trovare un "broker", dopo che l'ultima polizza collettiva era stata disdettata dalla "Previdente", i notai hanno dovuto rivolgersi all'estero, alla Limmat svizzera. Ma non basta: ogni due anni c'e' un ulteriore controllo. All'Archivio notarile (ministero della Giustizia) un "conservatore" deve verificare che siano stati completati tutti gli atti di tutti i repertori. A farla corta: dalla prima volta in cui si e' tenuto i soldi dei clienti Giampaolo Ferri avrebbe dovuto essere smascherato entro quattro mesi. Eppure ci sono atti, regolarmente scritti sul librone e in Conservatoria ma mai all'Ufficio del Registro, che risalgono al 1994. Segno che per quattro anni lo Stato, che oggi vuole i soldi dalle vittime del bidone, non ha controllato attraverso i "suoi" uffici quel "suo" notaio (incriminato non per truffa ma per peculato, reato che si contesta ai pubblici ufficiali) che aveva gia' incassato i "suoi" soldi. Cosa ne pensa il ministro Vincenzo Visco? Non crede che Umberto Bossi, davanti a fatti come questi, stappi una bottiglia di spumante? Cin cin. I bidonati, comunque, si consolino. Anche se il notaio imbroglione non si fa piu' trovare, anche se pare che non abbia una lira, anche se a qualche cliente avrebbe riso in faccia dicendo "vi ho fregati" e ad altri avrebbe giurato quasi in lacrime di essere vittima lui stesso di qualche ricatto, qualche soldo tornera'. C'e' la carta di riserva: la cauzione che ogni notaio, prima di prendere possesso del proprio ufficio, deve versare a garanzia dei clienti in base all'art. 20 della legge 89 del 1913. Peccato che la cifra (oh, che disdetta!) non sia mai stata aggiornata: "La cauzione deve rappresentare il valore di lire 15.000 per i notari titolari di uffici notarili in Comune che abbia una popolazione eccedente i 100.000 abitanti, 12.000 per i notari titolari di uffici notarili in Comune che abbia una popolazione eccedente i 50.000 abitanti, 9.000 per i notari titolari di uffici notarili in Comune che abbia una popolazione eccedente i 10.000 abitanti, 3.000 per tutti gli altri notari". Chi non li ha, s'intende, puo' "mettere un'ipoteca sugli immobili". SEGUE DALLA PRIMA

Stella Gian Antonio

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Da: il notaio23/02/2015 14:41:29
La professione notarile è disciplinata dalla legge 89 del 1913, che ha sempre resistito ad ogni attacco.
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Da: terzietà legalità trasparenza23/02/2015 19:49:11
http://www.blitzquotidiano.it/rassegna-stampa/tamara-pisnoli-lex-di-de-rossi-raggirata-da-un-notaio-2089001/

La vicenda risale al dicembre del 2008, periodo in cui la Pisnoli, costituitasi parte civile nel processo e assistita dall'avvocato Angelo Ieraci, decide di acquistare una casa nel quartiere di Monteverde. Per sbrigare le pratiche del caso, la donna si rivolge al notaio Cordasco ma, al momento di formalizzare alcuni aspetti dell'operazione, qualcosa sembra andare storto. La vittima compila e sottoscrive un assegno bancario non trasferibile dell'importo di 32 mila euro, a titolo di pagamento delle imposte dovute per la compravendita. Una comune transazione che nel giro di qualche tempo avrebbe però finito per rivelarsi come una truffa in piena regola. Stando a quanto denunciato dalla donna, infatti, il titolo consegnato e mai effettivamente versato all'erario, sarebbe stato incassato interamente dal notaio Cordasco. Appropriazione indebita che, oltre al danno, avrebbe prodotto anche la più classica delle beffe per la Pisnoli. L'Agenzia delle Entrate, non ricevendo il denaro della tassa -di fatto non pagata- avrebbe messo in moto un sistema di accertamenti a carico della società attraverso la quale l'ex lady De Rossi aveva acquistato la casa.
Rispondi

Da: modernizzare le professioni25/02/2015 08:03:28
Il Disegno di Legge 'Concorrenza'. Alcuni approfondimenti Segui: 2 Il Disegno di Legge 'Concorrenza': uno strumento per stimolare la crescita del Paese di Roberto Paternicò - Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri n. 51 del 20 febbraio scorso, già evidenziato su questo portale (leggi l'articolo "Ddl concorrenza: le "liberalizzazioni" del Governo spiegate in 10 punti") dà attuazione al provvedimento annuale sulla "concorrenza" previsto dalla legge di riferimento. ADVERTISEMENT Come sottolineato all'art. 1, le finalità sottese allo stesso ddl sono quelle di "rimuovere ostacoli regolatori all'apertura dei mercati, promuovere lo sviluppo della concorrenza e garantire la tutela dei consumatori, anche in applicazione dei principi del diritto dell'Unione europea in materia di libera circolazione, concorrenza e apertura dei mercati, nonché alle politiche europee in materia di concorrenza". Ed è proprio per perseguire tali obiettivi che il disegno dell'esecutivo contiene provvedimenti che spaziano ad ampio raggio su diversi settori di mercato: provvedimenti che, se approvati in via definitiva all'esito dell'iter parlamentare, sono destinati, nelle intenzioni del Governo, ad incidere e, per alcuni versi rivoluzionare, sull'economia del Paese. Tra questi, nell'ambito dell'intero disegno di legge, rilevano: i provvedimenti in materia di assicurazioni, con diversi interventi nel campo dell'Rc auto (obbligo di sconti a fronte di adempimenti volontari dell'assicurato; trasparenza; contrasto alle frodi; classi di merito; testimoni nei sinistri; danno non patrimoniale per lesioni lievi e non lievi; valore probatorio delle scatole nere e di altri dispositivi elettronici; trasparenza delle procedure di risarcimento; allineamento della durata delle polizze) e dell'Rc professionale (ultra-operatività decennale della copertura assicurativa), ma anche quelli per il settore bancario con riferimento ai costi delle chiamate per i servizi di assistenza ai clienti e alla maggiore trasparenza delle polizze assicurative accessoria ai contratti di mutuo e finanziamento. Sul fronte delle professioni, si segnalano, invece, le disposizioni relative al notariato (eliminazione limite di reddito, allargamento bacino, ecc.) e agli avvocati (eliminazione del vincolo di appartenenza ad una sola associazione professionale; introduzione dell'obbligo del preventivo scritto; apertura alle società multi professionali e ai soci di capitali; trasferimento delle competenze dell'autenticazione degli atti riguardanti i beni immobili ad uso non abitativo di valore catastale non superiore a 100mila euro) e le semplificazioni sulle società a responsabilità limitata (costituzione anche mediante scrittura privata; sottoscrizione digitale di alcuni atti, tra cui il trasferimento di quote sociali e la costituzione sulle stesse di diritti parziali; gli atti, le denunzie e le comunicazioni per le quali non è previsto l'obbligo dell'atto pubblico o della scrittura privata autenticata). Come appena visto, dunque, le misure contenute nel ddl sulla concorrenza sono ampie e variegate e se, da un lato, le polemiche e le obiezioni si concentrano sul fatto che il progetto di legge non contiene una vera e propria strategia per favorire la crescita ma soltanto interventi settoriali che non possono valere a rendere più efficienti i mercati e aumentare le qualità delle prestazioni e dei servizi, dall'altro, l'insieme delle disposizioni può servire, come evidenziato dallo stesso premier, a modificare (e migliorare) l'immagine del nostro Paese all'esterno, agendo su quelle barriere "interne" (in termini di costi, burocrazia, ecc.) che limitano di fatto la concorrenza, contribuendo così ad innescare un modello di sviluppo inclusivo, fondato sul merito e sull'equità. In linea del resto, con quanto sostenuto dal Fondo Monetario Internazionale, secondo il quale stimolare la crescita economica migliorando la concorrenza nel settore dei servizi, aumenta la credibilità del Paese, anche per la valutazione del "rating" e dei rapporti con la Commissione europea in tema di riforme.

Tratto da: Il Disegno di Legge 'Concorrenza'. Alcuni approfondimenti
Fonte: www.studiocataldi.it
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Da: Burp25/02/2015 08:45:47
Fate tutti gli azzeccagarbugli sfigati e squattrinati, ahahahahah...
Rispondi

Da: Turin7225/02/2015 11:51:31
Ma chi ti dice che nel pubblico si guadagnano due soldi? E cosa intendi per passacarte? Perchè scrivete tanto per scrivere.
Io sono abilitato alla professione ma credo di aver migliorato la mia competenza giuridica da quando lavoro, una decina d'anni, nella P.A.
Ho patito un po' all'inizio per la destinazione (direzione) non proprio pertinente agli studi fatti ma ora lavoro quotidianamente con leggi, provvedimenti pur non essendo all'Avvocatura interna.
Non si diventa ricchi, questo è certo ma con l'impegno qualche riconoscimento lo si ottiene anche ed un'alta professionalità ti permette di avere comunque un'entrata di 2.500 euro più altri, sempre meno a dire il vero, benefit.
Quasi tutti i dirigenti e molti direttori sono abilitati all'esercizio della professione (avvocati, ingegneri, architetti). Il problema è il blocco, oltre che degli stipendi, dei concorsi per la dirigenza dove le "entrate" , ti assicuro , sono interessanti.
Se poi come me continui a studiare, anche alla sera, perchè il diritto lo vivi con passione, puoi anche decidere di provare, superati i 40 anni, un concorso "superiore" (TAR, Corte dei Conti), con le spalle comunque coperte.
No, non sono un passacarte nè un formale burocrate. Certo vedo molta gente qui intorno che si lamenta ma fa veramente poco per cambiare la sua situazione. Per l'80% l'interesse primo (ed unico) è quello di portarsi a casa uno stipendio e magari iscriversi ad un sindacato per cercare, per vie traverse, di avere qualche piccolo scorrimento. Ma ti/vi assicuro che all0interno della P.a. ci sono persone comunque preparate che fanno seriamente e con competenza il loro lavoro.
Potrei continuare per ore ma credo di aver comunque già dato una risposta esauriente
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