>Concorsi
>Forum
>Bandi/G.U.
 
 
 
 
  Login |  Registrati 

NB: La redazione di mininterno.net non si assume alcuna responsabilità riguardo al contenuto dei messaggi.

Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
10148 messaggi

Registrati per aggiungere questa o altre pagine ai tuoi Preferiti su Mininterno.

Torna al forum  - Rispondi    


Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, ..., 334, 335, 336, 337, 338, 339 - Successiva >>

Da: Anchio02/03/2015 15:56:20
Rispondi

Da: Gulp!02/03/2015 15:57:04
Sì, certo, 3000 euro coi soldi del monopoli.
Rispondi

Da: guardate la Svezia08/03/2015 08:59:16
Notaio
Organizzazione

Salvo il notarius publicus (cfr. sotto), non esistono altri tipi di notai in Svezia.

Il notarius publicus è nominato dal consiglio amministrativo di contea (länsstyrelsen). Deve aver conseguito il titolo di avvocato, conoscere la lingua svedese ed essere idoneo sotto altri aspetti..
Ruoli e funzioni

Il notarius publicus fornisce supporto al pubblico in diverse materie. In particolare:

    autentica firme e copie, assevera traduzioni e certifica altre informazioni relative al contenuto di documenti;
    compare in giudizio quale testimone in determinati casi;
    controlla la regolarità delle lotterie;
    redige osservazioni a seguito di altri controlli o esami;
    riceve dichiarazioni di natura economica o giuridica e rilascia le stesse a terzi;
    conferma che un soggetto o un'autorità possono adottare vari provvedimenti;
    rilascia certificati ai sensi della convenzione dell'Aia del 5 ottobre 1961 riguardante l'abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri (convenzione sull'apostille).

Rispondi

Da: Finlandia08/03/2015 15:15:21
n Finlandia la professione notarile è disciplinata dalla legge. I notai pubblici (julkiset notaarit) operano negli uffici distrettuali dei registri e negli uffici giurisdizionali distrettuali. Devono essere in possesso di un master in diritto (oikeustieteen kandidaatti).
Rispondi

Da: ITALIA08/03/2015 19:52:52
Evasione Fiscale: scovati tre notai, avevano evaso 36 milioni di euro
„

Una colossale evasione fiscale attuata da tre noti professionisti con studio nella Capitale è stata scoperta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma. Lussuose ville nelle Antille Francesi, completamente sconosciute al Fisco italiano, autoveicoli e imbarcazioni di lusso, il tutto condito da un tenore di vita di altissimo livello e completamente incoerente con le dichiarazioni dei redditi al limite delle soglie di povertà.

SUV E CHAMPAGNE - così, mentre "sulla carta" dichiaravano meno del reddito di un operaio, giravano col "Suv", pasteggiavano a champagne ed i loro studi professionali erano costantemente pieni. Questo il quadro comune a tre notai, verificati dalle Fiamme Gialle di Roma, Frascati e Tivoli, che, anche grazie all'analisi dei copiosi flussi finanziari transitati sui numerosi conti correnti adoperati dai professionisti, hanno scoperto una mastodontica evasione per oltre 36 milioni di euro, con una corrispondente IVA non versata per quasi 7 milioni di euro.

CONTABILITA' FANTASIOSA - Le "acrobazie contabili" per sottrarsi al versamento di quanto dovuto alla collettività erano le più "fantasiose": si va dall'improprio utilizzo di titoli di esenzione fiscale, alla simulazione di "restituzione di anticipi fatti per conto del cliente" (e quindi non tassati), al versamento del "nero" su conti correnti intestati a due "onlus" gestite dal professionista di turno.

STUDIO IN CENTRO - In un caso, l'indigente professionista, pur avendo due studi , di cui uno nel Centro di Roma, per una annualità risultava "in perdita", mentre per un'altra dichiarava solamente "1 euro".

DICHIARAZIONE INFEDELE - Decisivo, anche ai fini della ricostruzione del debito tributario, il capillare controllo effettuato dalle Fiamme Gialle tra la documentazione depositata presso l'Archivio Notarile di Roma. Tutti i professionisti, oltre che con il Fisco, dovranno fare i conti con l'Autorità Giudiziaria alla quale sono stati segnalati per il reato di dichiarazione infedele.
"


Rispondi

Da: notai infallibili11/03/2015 14:20:52
"Il Coordinamento degli Ordini Forensi e delle Unioni Regionali,

premesso che tra le attribuzioni istituzionali affidate ai Consigli dell'Ordine degli Avvocati rientra anche quella della difesa della professione forense e della dignità dei propri iscritti;
Considerato che in relazione all'art. 29 del ddl Concorrenza, recentemente approvato nel Consiglio dei Ministri, il Consiglio Nazionale del Notariato ha contestato la previsione che per gli atti aventi ad oggetto la cessione o la donazione di beni immobili, ovvero la modifica o costituzione di diritti reali sugli stessi, limitatamente alle ipotesi che gli immobili siano adibiti ad uso non abitativo, e di valore catastale non superiore a 100.000 euro, l'autenticazione della sottoscrizione possa essere effettuata dagli avvocati abilitati al patrocinio ha affermato:
- che la rimozione del regime dei controlli di legalità affidati tradizionalmente al notariato consentirebbe che alcune transazioni immobiliari e societarie, solo perché fatte senza il controllo notarile, esporrà il sistema Paese, e in particolare le fasce più deboli dei cittadini, a forti rischi di criminalità, abusi e frodi con un grave danno economico e sociale;
- che la rimozione per tali atti del regime dei controlli di legalità affidati al notariato, porterà ad una inevitabile rarefazione delle verifiche in materia di antiriciclaggio.
Contesta tali affermazioni, in quanto al pari dei notai gli Avvocati hanno la medesima cultura della legalità, e possono assicurare, al pari dei notai professionalità, trasparenza alle transazioni immobiliari e tutelare le parti da eventuali vizi e- come i Notai- sono soggetti alle disposizioni antiriciclaggio;
Del tutto ingiustificabili ed offensive per ogni avvocato è l'affermazione per cui senza il controllo notarile non si avranno uguali tutele (con la conseguenza di dividere la popolazione in due fasce: i ricchi che godranno delle garanzie, i poveri che saranno a rischio);
LA PROFESSIONE FORENSE, AL CONTRARIO DI QUANTO AFFERMATO DAL CONSIGLIO NAZIONALE DEL NOTARIATO, CON L'UNICA FINALITA' DELLA DIFESA DEI PROPRI PRIVILEGI, È QUOTIDIANAMENTE IMPEGNATA NELL'AFFERMAZIONE DELLA LEGALITÀ (NEL PROCESSO E FUORI DEL PROCESSO E - SOPRATTUTTO- NELLA SOCIETÀ CIVILE) COSI' COME NELLA DIFESA E NELLA TUTELA DEI DIRITTI ED IN PARTICOLARE DEI MENO ABBIENTI ED E' CAPACE DI ASSICURARE PROFESSIONALITA' E CONTROLLO AL PARI DEI NOTAI.
Per queste ragioni il Coordinamento dei Consigli dell'Ordine degli Avvocati RESPINGE le "indirette" accuse mosse a tutti gli Avvocati italiani dal Consiglio Nazionale del Notariato, AUSPICA che il Governo non voglia rivedere quanto previsto dall'art. 29 del ddl Concorrenza e RIBADISCE LA MASSIMA DISPONIBILITÀ al confronto col Notariato sul punto, purché animato da reciproco spirito costruttivo, rispetto e "sereno" nei toni e nei contenuti.
Si invia il presente comunicato al Consiglio Nazionale Forense ed all'OUA, sollecitando ogni azione ritenuta utile per la tutela dell'immagine dell'Avvocatura"
Rispondi

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
Scaricala subito GRATIS!

Da: Urka!18/03/2015 17:14:27
http://www.newsicilia.it/cronaca/37-anni-euro-in-tasca-eppure-avvocato-storia/30430 Leggete pure tutti i commenti che testimoniano esperienze analoghe. Fare l'avvocato oggi significa fare la fame, nella maggior parte dei casi. Se ne facciano una ragione gl'apologeti a oltranza della professione forense. No comment su coloro che vengono qui millantare guadagni iperbolici e che fanno soltanto ridere i polli.
Rispondi

Da: mal comune26/03/2015 07:49:36
Così l'Italia ha perso 23 miliardi di euro in fuga dei cervelli

Ingegneri, medici, scienziati, studiosi: si formano in Italia e poi vanno via. Ed è il paese a perdere: anche dal punto di vista economico.
Così l'Italia ha perso 23 miliardi: con la fuga di cervelli. Il dramma dei laureati che lasciano il paese non è un problema solo sul lato umano, con la perdita di risorse preziose per lo sviluppo dell'Italia, e sul lato emotivo, fra storie difficili e intense di giovani costretti a cercare fortuna oltre frontiera: è un problema anche dal punto di vista economico, secondo i calcoli di Federico Fubini su Repubblica. In breve: soldi buttati.

LA FUGA DEI CERVELLI, 23 MILIARDI BRUCIATI

Tanti soldi. Sono 23 i miliardi complessivi, corrispondenti all'investimento in istruzione e formazione dei tanti laureati che trovano lavoro altrove. "Ogni giorno un'emorragia verso l'estero di risorse (anche) finanziarie di simile entità si consuma sull'infrastruttura di base di ogni paese: i suoi abitanti", scrive Fubini: "Alla più cauta delle stime, dal 2008 a 2014 è emigrato all'estero un gruppo di italiani la cui istruzione nel complesso è costata allo stato 23 miliardi di euro. Sono 23 miliardi dei contribuenti regalati ad altre economie". Qualche calcolo veloce dimostra che sono "una cifra doppia di quanto occorra per stendere la rete Internet ad alta velocità che in questo Paese continua a mancare, o un terzo dell'intera rete ferroviaria ad alta velocità".
LEGGI ANCHE: I concorsi ad personam all'Università

VERSO L'INGHILTERRA E VERSO LA GERMANIA

Qualche esempio.

    Giorni fa invece Alberto Alemanno, 40 anni, laureato all'Università di Torino, docente di Diritto della Haute École Commerciale di Parigi e della New York University, è stato designato come Young Global Leader del World Economic Forum. Nel frattempo Alberto Quaranta (nome modificato su sua richiesta), 43 anni, laureato a Pescara, già architetto in una città pugliese, ha terminato il suo inserimento come impiegato nei magazzini dell'aeroporto di Monaco di Baviera. Il primo è riuscito ad arrivare al posto per il quale aveva studiato, il secondo no. Ma i due hanno lo stesso qualcosa in comune: entrambi sono stati oggetto di un investimento di (almeno) 163 mila euro da parte della collettività italiana per il loro percorso formativo, dall'età di tre anni fino alla laurea

Questi calcoli arrivano grazie al rapporto "Education at a Glance" dell'Ocse.

    Chi si istruisce in Italia costi 6.000 dollari l'anno quando frequenta una scuola materna pubblica, 8.000 l'anno alle elementari, 9.000 alle medie e alle superiori e 10.000 all'università. Per i contribuenti il costo (di base) di produzione di un laureato in Italia è di centinaia di migliaia di euro. Ogni volta che una di queste persone lascia l'Italia, quell'investimento in sapere se ne va con lui o con lei

Un "trasferimento di fondi" che sta acquistando, ormai, dimensioni massicce: si parla di un travaso da 1,5 miliardi di euro verso il Regno Unito, e 650 milioni di euro verso la Germania, e oltre 100 milioni verso il Brasile.


Rispondi

Da: onest...26/03/2015 13:44:59
se io guadagnassi tutti questi soldi, non starei a scrivere cretinate e a confrontarmi con gli altri.

ma anzi me lo terrei per me.

detto questo......noto che questo è il peggior forum mai visto.

praticamente tutto quello che trovi scritto qui....lo devi applicare al contrario.
Rispondi

Da: ricchi29/03/2015 07:59:59
www.cameraamministrativa.it/uploads/files/avvocati_1.rtf


Anche i professionisti piangono. O meglio: anche gli avvocati non arrivano alla fine del mese. E ancora: ce ne sono tanti, tantissimi e in costante aumento, che neppure ce la fanno a pagare i contributi previdenziali minimi (circa 2mila euro l'anno), e oltre all'onta - di non riuscire a mettere insieme un reddito dignitoso - devono anche subire l'umiliazione di "autosospendersi" dall'ordine di categoria per "congelare" il contestuale pagamento dei contributi previdenziali obbligatori.
Il fiume carsico della crisi economica che ha devastato anche le professioni intellettuali (avvocati, notai, giornalisti, architetti, ecc), occhieggia a Milano, a     Roma, a Genova, a Pescara. In tutta Italia - senza eccezione geografica alcuna - si moltiplicano i preoccupanti segnali di crisi. Con effetti che rischiano di riverberarsi pesantemente sul futuro sociale e previdenziale del Paese.
Entro fine marzo/inizio aprile i quasi 50mila avvocati (su 240mila totali) che non sono ancora iscritti alla cassa di previdenza di categoria dovranno decidere se pagare (3.500 euro circa per il 2014), oppure se chiedere agli ordini professionali di appartenenza di autosospendersi o cancellarsi.
«La legge 247 del 2012», spiega il presidente della Cassa forense, Nunzio Luciano, «impone a tutti gli iscritti agli ordini professionali di aprire una posizione previdenziale». La logica dell'imposizione - che deriva dall'applicazione della riforma previdenziale Fornero declinata per le casse professionali - è che lo Stato non può (e tanto più non potrà in futuro) farsi carico di assistere chi, privo di una propria posizione pensionistica, o di un numero sufficiente di versamenti, arriverà all'età della pensione senza aver accumulato un "castelletto" previdenziale in grado di assicurargli una vecchiaia dignitosa.
Peccato che la crisi economica degli ultimi 7 anni abbia falcidiato commesse e incarichi professionali. E moltiplicato i mancati pagamenti. Insomma, neppure professioni che si pensavano galleggiassero immuni dalla crisi (gli avvocati, ma pure i notai), oggi se la passano bene. L'Associazione degli enti previdenziali dei professionisti (Adepp), ha studiato già nel 2013, e ancora nel dicembre 2014, gli effetti della crisi sui redditi dei professionisti. In sostanza negli ultimi 3 anni i redditi di queste categorie sono crollati del 10%. E nel 2015 andrà anche peggio: sempre secondo le proiezioni dell'Adepp quest'anno il reddito medio dei professionisti italiani si fermerà sotto i 30 mila euro, dopo essere già sceso, negli ultimi sette anni, del 15% con punte che arrivano al 24%. Insomma, la recessione si è mangiata un quarto dei redditi.
E se è vero che la platea dei futuri o aspiranti professionisti cresce (+ 15,7% nel corso del 2013 gli iscritti agli ordini professionali), di certo calano compensi e fatturati.  Nell'immaginario collettivo rimane impressa la dichiarazione dei redditi record dell'avvocato (ex ministro della Giustizia con il governo Monti) Paola Severino: oltre 7 milioni nel 2012. O quello del principe del foro Niccolò Ghedini (avvocato di Silvio Berlusconi) che nel 2012 ha dichiarato un imponibile pari a 2.173.781 euro.
Ma la realtà - e non solo in provincia - è ben altra cosa. E gli avvocati non fanno certo eccezione. A dicembre scorso il tesoriere dell'Ordine degli avvocati di Roma, Antonino Galletti, ha ammesso che ben 298 colleghi hanno rinunciato ( o si sono autosospesi dalla professione), perché non ce la facevano più a pagare quota di iscrizione e contributi previdenziali minimi. Se la passano un po' meglio a Milano dove l'Ordine ha registrato a fine dicembre ben 53 autosospensioni. Ieri l'edizione genovese de "la Repubblica" dava conto di Genova: 50 avvocati "autosospesi" in pochi mesi, su una popolazione cittadina di circa 4mila avvocati iscritti. In Abruzzo l'emorragia (140 autosospesi già nel 2012), sembra continuare. Non c'è città o regione immune.
Il presidente della Cassa forense ha spedito a inizio gennaio circa 50mila raccomandate ad altrettanti colleghi iscritti ai rispettivi ordini ma non alla previdenza. Questi dovranno scegliere entro 90 giorni dal ricevimento della comunicazione se iscriversi alla Cassa oppure all'Inps. «Però da noi esiste il principio solidaristico e una contribuzione media del 14%, mentre all'Inps oggi è al 27% e crescerà fino al 33% nel 2017%», avverte Luciano. Su Facebook è nato pure un gruppo ("no alla cassa forense obbligatoria" con 2.244 "mi piace". E gli iscritti a questa community lamentano proprio la coercizione per legge di una previdenza che rosicchia quel poco che si riesca a guadagnare. I famosi 50mila non iscritti alla cassa hanno redditi inferiori ai 15mila euro lordi l'anno, e anche solo immaginare di sborsare 2/3mila euro di contributi previdenziali risulta oggi insostenibile.
A metà aprile - quando scadrà il termine di legge per decidere se iscriversi, cancellarsi oppure autosospendersi - si saprà quanti tra questi sceglieranno l'addio alla toga per impossibilità a saldare. Nunzio Luciano non si sbilancia però stima "spannometricamente" che circa il 10% di questi rinuncerà ad iscriversi. Quindi 4.500/ 5mila avvocati lasceranno la toga causa crisi. Prima c'erano solo gli operai sui tetti. Fra qualche tempo troveremo anche giovani (o meno) avvocati, architetti, notai...
Rispondi

Da: Urka!29/03/2015 10:27:52
L'ho detto, il grosso degl'avvocati muore di fame. I dati medi del reddito sono fuorvianti, in quanto c'è una minoranza di professionisti che dichiara milioni di euro e il resto che vive di briciole. Dura realtà, ma è così.
Rispondi

Da: doflex29/03/2015 16:29:14

Secondo voi è meglio fare l'avvocato o lavorare in cancelleria?
Rispondi

Da: per doflex29/03/2015 21:28:35
dipende dalle ambizioni di ognuno,non si puo dare una risposta
Rispondi

Da: notai contro tutti e tutto06/04/2015 08:22:13
Vi sono paesi di sicura civiltà giuridica, anche se di tradizioni differenti dalla nostra, come ad esempio gli Stati Uniti e altri paesi di diritto anglosassone, nei quali la figura del notaio è relegata a un ruolo assolutamente marginale. E non si dica che in quei paesi la certezza dei trasferimenti immobiliari non è tutelata!
Ma ritorniamo a noi.
Avvocati e Notai, per poter esercitare la professione, devono entrambi frequentare la stessa facoltà universitaria di Giurisprudenza e superare un concorso pubblico, con la differenza che per i primi non c'è numero chiuso, per i secondi sì.
Per buona parte delle funzioni che esercitano, gli avvocati sono da sempre considerati dalla Giurisprudenza, di merito e della Corte di cassazione, incaricati di pubblico servizio ovvero pubblici ufficiali e, ciò, perché è il tipo di attività svolta che determina l'assunzione delle qualità anzidette. In altri termini: se un soggetto privato, quale indubbiamente è l'avvocato, è chiamato a compiere atti qualificabili come pubblici, siano essi atti pubblici in senso stretto o certificati, esso assume la corrispondente funzione pubblicistica (si veda la sentenza della Cassazione, sezioni Unite 32009/2006). È quindi innegabile che, nel caso di trasferimenti immobiliari ovvero di costituzione di società, gli avvocati assumerebbero, in quelle ipotesi, ipso iure la qualifica di pubblico ufficiale, con tutto ciò che ne consegue anche in ordine alle paventate e gravi responsabilità.
Del resto da sempre gli avvocati possono autenticare le sottoscrizioni dei loro assistiti sulle procure alle liti, anche in processi plurimilionari di straordinaria importanza (si pensi ad esempio su tutti: il giudizio relativo al cosiddetto Lodo Mondadori); da tempo possono certificare la conformità delle copie di atti che notificano in proprio e, da ultimo, anche la conformità degli atti digitali nel processo telematico.
Ma non solo: gli avvocati, al pari dei commercialisti e dei notai, possono essere delegati alle vendite giudiziali nell'ambito dei pignoramenti immobiliari e, quindi, svolgere - come pubblici ufficiali -  tutta l'articolata attività che porta alla vendita all'asta dell'immobile pignorato, così come recentemente è stata riconosciuta agli avvocati la facoltà di stipulare, in determinate ipotesi, convenzioni matrimoniali per le cosiddette separazioni brevi (Dl 132/2014, articolo 6), convenzioni che, ad accordo raggiunto, avranno addirittura gli stessi effetti di una sentenza giudiziale.
È di solare evidenza, quindi, che ove gli avvocati dovessero essere incaricati degli atti di vendita immobiliare, peraltro per importi assolutamente modesti (altra incongruenza di una apparente liberalizzazione), il distinguo «notaio pubblico ufficiale/avvocato soggetto privato» non ha senso.
Né hanno maggiore consistenza le ulteriori considerazioni svolte dal notariato in ordine ai «costi, responsabilità, sanzioni e rischi» che graverebbero solo sui notai.
Si dà il caso, infatti, che l'avvocato, come il notaio, svolge la sua professione in  uno studio professionale, sopportandone i relativi costi (utenze, personale dipendente, collaboratori, banche dati, corsi di aggiornamento e altro); l'avvocato è soggetto  a obblighi di aggiornamento, diligenza e competenza professionale, è soggetto alla normativa antiriciclaggio, pena gravi sanzioni non solo deontologiche; l'avvocato è obbligato per legge a munirsi di una adeguata polizza professionale a tutela dei propri assistiti per le ipotesi di risarcimento da danni professionali.
E infine, non è ormai infrequente che sia proprio l'avvocato a essere costretto a patrocinare in giudizi di responsabilità nei confronti dei notai (basta svolgere qualche breve ricerca in banche dati giuridiche per constatare il numero di casi, di certo non pochi di  azioni di responsabilità, ad esempio per le omesse visure, per tardive iscrizioni e/trascrizioni di atti).
Quindi anche i notai, così come i medici, i commercialisti, gli avvocati, e tanti altri professionisti ancora, possono sbagliare. Con ciò non intendo criminalizzare qualsivoglia categoria professionale; ma, al contempo, non comprendo in cosa i notai si differenziano dagli avvocati.  È la qualifica ex lege di pubblico ufficiale che determina la oggettiva impossibilità di responsabilità professionali del notaio?
E poi, diciamolo pure senza false reticenze: sono secoli che gli avvocati predispongono per i loro clienti contratti preliminari o le bozze degli atti di compravendita, gli atti costitutivi delle società, di cessione e di affitti di azienda, di trasferimento di quote sociali, di divisioni immobiliari,  ma, per rendere validi tali atti, sinora occorreva il sigillo notarile e, per buona parte dei summenzionati esempi, occorrerà ancora: il sigillo di una riserva di esclusiva, che ha consentito e continuerà a consentire a pochi professionisti - valorosi al pari di tanti avvocati - una rendita di posizione ormai del tutto anacronistica.
Certo, mi rendo conto che i notai (ma anche tutti gli altri ceti professionali) hanno subito negli ultimi anni una flessione dei loro redditi.
Non appartengo alla schiera di coloro che gioiscono per le altrui sfortune né a quelli che si stracciano le vesti, ma sono costretto a ricordare solo a me stesso che, nonostante i cali di fatturato, il reddito medio pro capite dei notai, nell'anno 2013, è stato di "appena" euro 233.000,00, quello degli avvocati di "ben" euro 49.600,00 (fonte Dipartimento delle Finanze).
E quindi, prima di piangere miseria o di gridare "Al Lupo, al lupo", sarebbe forse necessario un maggior senso di pudore e di rispetto per altre categorie professionali che da tempo sono in maggiore affanno rispetto ai notai e subiscono da anni, a vantaggio di altre categorie professionali, anche non regolamentate, una continua erosione di competenze professionali, sebbene anche gli avvocati, come i notai, abbiano famiglie (gli avvocati iscritti negli albi sono oltre 200.000) da mantenere e posti di lavoro da assicurare ai loro dipendenti.

Rispondi

Da: over 5007/04/2015 09:19:28
    Perché occorre partire da over 40, 50 e 60 senza lavoro
La disoccupazione in età matura è più pesante di quella giovanile!
ADVERTISEMENT
L'Associazione Lavoro Over 40, da anni impegnata per dare visibilità alla situazione dei lavoratori maturi disoccupati e nella ricerca di soluzioni per un loro reimpiego, ha scritto nei giorni scorsi un'accorata lettera al Governo e ai Presidenti delle commissioni parlamentari che si occupano di lavoro. L'argomento è sempre lo stesso: il totale disinteresse che la politica dimostra nei confronti della questione della disoccupazione in età matura: un problema che pesa come un macigno sulla coesione sociale del paese, interessando oltre 1,5 milioni di persone sopra i 40, 50, 60 anni. Questi ex lavoratori, ormai "invisibili", sono nella maggior parte dei casi capi-famiglia: la mancanza di un lavoro e di una fonte di sostentamento economico ha una ricaduta pesantissima su milioni di altri soggetti, coniugi, figli, anziani, disabili che fanno parte dei loro nuclei famigliari. E' una vera e propria bomba ad orologeria destinata a deflagrare se non si trovano soluzioni concrete, in fretta. Nel documento che vi proponiamo qui di seguito in versione integrale, l'Associazione Lavoro Over 40 offre un'analisi dettagliata della situazione e propone soluzioni concrete per cercare di arginare questo grave problema che affligge il nostro paese.
Rispondi

Da: ddl concorrenza09/04/2015 09:07:35

Tra le varie voci d'intervento, c'è anche un capitolo dedicato a notai ed avvocati. In particolare, per i notai il disegno di legge elimina il divieto di pubblicità, allarga il bacino di competenza (dal distretto di Corte d'appello a tutto il territorio regionale) ed elimina il reddito minimo di 50 mila euro. Vengono ridotti gli atti per i quali è richiesta l'autentica notarile e si individuano i casi nei quali questa può essere concessa anche da altri soggetti, come avvocati e commercialisti. "In questo modo sarà consentito anche ad altri professionisti di redigere atti per transazioni immobiliari di modesta entità e relative ad unità immobiliari non ad uso abitativo", diceva il governo dopo il Cdm. Dalla relazione, ora, emerge che vendite e donazioni di immobili ad uso non abitativo di valore "non superiore a 100.000" euro potranno essere redatti anche dagli avvocati. L'avvocato avrà, come i notai, l'obbligo alla "registrazione", "trascrizione", "iscrizione", "voltura catastale" e liquidazione delle imposte.
Rispondi

Da: avvocato assicurato obbligatoriamente09/04/2015 14:40:44
Ma certamente i tempi lunghi sono stati determinati anche dalla necessità di trovare gli equilibri non facili fra i diversi interessi in gioco che il decreto inevitabilmente va a toccare. Si sono sentiti colpiti i notai ai quali viene tolta l'esclusiva per gli atti di compravendita e di donazione di immobili non abitativi (ad esempio box, uffici, stalle, cantine, soffitte ecc.) che abbiano un valore catastale sotto i 100.000 euro. A fargli concorrenza saranno gli avvocati, i quali però (e questa è una modifica dell'ultima ora) per tutelare l'acquirente saranno tenuti agli stessi obblighi dei Notai e dovranno munirsi di polizza assicurativa "pari almeno al valore del bene dichiarato nell'atto".

Gli avvocati dovranno quindi "richiedere la registrazione" dell'atto, "presentare le note di trascrizione e di iscrizione e le domande di annotazione e di voltura catastale", tutte operazioni destinate a garantire della bontà dell'acquisizione della proprietà. E dovranno anche liquidare i pagamenti delle relative imposte. Quando il Ddl sarà legge per queste categorie di immobili la proprietà potrà esser trasferita anche con una semplice scrittura privata che diventa "titolo" sufficiente "per la trascrizione".

Di contro i notai si vedranno allargare il proprio bacino d'utenza e potranno operare non più solo nel territorio del distretto della Corte d'Appello, ma in tutto il territorio della Regione in cui ha sede l'ufficio notarile. Il ddl Guidi toccherà anche le farmacie per le quali vengono tolti alcuni limiti: in particolare viene rimosso il limite delle 4 licenze in capo ad un identico soggetto e viene permesso l'ingresso del soci di capitale (prima potevano essere solo farmacisti) nella titolarità dell'esercizio.
Rispondi

Da: wwnotai11/04/2015 10:14:57
A seguito di una complessa attività di polizia tributaria conclusasi la scorsa estate, sono state constatate rilevanti violazioni alla normativa fiscale che hanno consentito di segnalare all'Agenzia delle Entrate di Napoli, dove il professionista verificato ha il domicilio fiscale, una base imponibile sottratta a tassazione di euro  4.645.520 oltre all'I.v.a. per euro  952.991.

Il contribuente, V.M., originario della Provincia di Caserta ma domiciliato nel capoluogo marsicano dove esercita la professione di Notaio, avvedutosi delle risultanze investigative della verifica fiscale, ha simulato la vendita della propria autovettura, Porsche Cayenne, dichiarando un valore di cessione irrisorio di euro  5.000,00 ad una propria dipendente continuando, tuttavia, ad utilizzare egli stesso la vettura e continuando a pagare anche il relativo pedaggio del "Telepass" commettendo, in tal modo, un ulteriore reato tributario in concorso con la dipendente.

Le condotte rilevate, che hanno avuto riflessi di natura penale - dichiarazione infedele e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte ai sensi degli artt. 4 e 11 del D.Lgs 74/2000 - sono state riferite alla competente Procura della Repubblica di Napoli che, condividendo le ipotesi investigative del Nucleo di Polizia Tributaria di L'Aquila, ha richiesto al G.I.P. del Tribunale partenopeo, la misura cautelare reale sia per l'autovettura, in quanto simulatamente alienata, sia per gli immobili di proprietà del Notaio tutti ubicati nella provincia di Napoli nonché sulle disponibilità rinvenute nei conti correnti bancari per potersi rivalere per l'evasione dimostrata.

Per quanto sopra, in esecuzione di un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Dott. Nicola Quatrano, su richiesta della Dott.ssa Simona Belluccio, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Napoli, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di L'Aquila e i colleghi del Comando Provinciale di Napoli hanno sottposto a sequestro la Porsche Cayenne, 3 unità immobiliari a Napoli e un'abitazione a Capri (NA) del valore complessivo di euro  1.810.000,00 oltre alle disponibilità bancarie fino alla concorrenza di euro  2.877.376,74 corrispondente all'evasione fiscale complessivamente constatata.
Rispondi

Da: google truffa del notaio13/04/2015 23:55:41
Notaio intasca soldi delle tasse
di 310 clienti ma non li versa al Fisco
Il rischio, per i malcapitati è quello di vedersi costretti
a versare nuovamente le somme all'Agenzia delle Entrate
UDINE - Ammontano a oltre 500mila euro in due anni le somme ricevute dai clienti che il notaio udinese Fabio Conte avrebbe trattenuto, omettendo di versarli quali tributi all'Agenzia delle Entrate e all'Agenzia del Territorio.

Il calcolo è stato effettuato da Guardia di Finanza e Procura di Udine, che ha chiuso le indagini a carico del professionista e firmato oggi una richiesta di rinvio a giudizio per le ipotesi di reato di peculato, falso ideologico e omesso versamento Iva.

La Procura ha individuato oltre 310 persone offese. Il rischio, per i clienti, è quello di vedersi costretti a riversare le somme al fisco, mentre i rogiti effettuati restano validi. Negli scorsi giorni il Co.re.di, l'organo disciplinare del notariato di Venezia, competente sulle tre Venezie, ha destituito il notaio al termine di un procedimento disciplinare avviato dall'Ordine dei notai di Udine. La sanzione disciplinare sarà esecutiva solo dopo la pronuncia della Corte d'Appello sul ricorso presentato dallo stesso notaio. L'Ordine dei notai di Udine ha pubblicato sul suo sito alcune informazioni utili per i clienti coinvolti nella vicenda.

Rispondi

Da: ricerca22/04/2015 06:47:03
Le politiche, anche quelle recenti, sono state contraddittorie: da una parte si aumenta l'aliquota pensionistica per le partite Iva - un onere insostenibile visti i redditi ridotti - dall'altra si corregge la norma con una sospensione temporanea per 12 mesi; il regime dei contributi minimi, che garantiva uno sconto fiscale, è stato prima esteso ma reso meno conveniente e poi di fatto rimandato (e solo dopo un forte pressing delle associazioni e dei sindacati). Il bonus di 80 euro è stato negato ai professionisti a prescindere dal reddito (e lo stesso probabilmente avverrà per le misure contro la povertà finanziate con il "tesoretto" scoperto di recente dal Ministero dell'Economia), mentre dal cilindro del Job Act è uscito un "contributo di solidarietà" che pone a carico anche dei lavoratori autonomi eventuali buchi nelle coperture del decreto sulla stabilizzazione dei co.co.pro. Il ministero del Lavoro ha subito promesso di annullare la clausola, ma anche questo "infortunio" contribuisce a rafforzare l'idea che nei piani alti della politica si sappia poco di come sono davvero i professionisti: si è probabilmente fermi ai tempi in cui la categoria era composta di potenti e rispettati avvocati, medici, notai e consulenti che girano in Porsche, come il personaggio di Leonardo Notte nella fiction 1992.

I tempi sono cambiati, è davvero tanto difficile prenderne atto?
Quasi la metà degli avvocati ha un guadagno annuale al di sotto dei 15 mila euro e solo 1 su 3 è pagato puntualmente. È questo il risultato della ricerca "Vita da professionisti" condotta dall'Associazione Bruno Trentin con il contributo e il supporto della Consulta delle Professioni e della Filcams Cgil e presentata nei giorni scorsi a Roma.
Dalle oltre duemila interviste realizzate online, cui hanno partecipato, su base volontaria, avvocati, ingegneri, architetti e partite Iva, è emerso che il 47,5% dei professionisti percepisce fino a 15mila euro all'anno e oltre il 60% (due su tre) ha difficoltà ad arrivare a fine mese, mentre solo il 21,7% può vantare redditi oltre i 30mila euro.

Tuttavia, dai controlli è risultato come i redditi più elevati siano percepiti da chi lavora più ore: infatti il 44,5% del campione intervistato va oltre le 40 ore settimanali, dimostrando che "il benessere economico è legato imprescindibilmente allo sfruttamento o all'auto-sfruttamento".

A percepire i redditi più alti, secondo quanto emerge dallo studio, considerando come base un importo superiore ai 25mila euro lordi, sono i professionisti dei settori: banca, assicurazione e finanza (54,2%); consulenza e servizi per le aziende (52,8%); salute e sicurezza sul lavoro (66,2%); servizi commerciali (58,8%) e commercialistico e consulenza tributaria (50%).






Rispondi

Da: Oibò22/04/2015 09:43:10
La maggioranza degli avvocati muore di fame.
Rispondi

Da: aimè22/04/2015 17:04:05
E quanti sono illusi di potere diventare avvocati e riuscire a guadagnare milioni di euro per le loro spiccate doti personali.
Rispondi

Da: avvocatissimmo26/04/2015 10:42:01

BOLOGNA - Le professioni liberali sono storicamente il tempio della borghesia italiana. Ma oggi l'impatto di una crisi prolungata, che mette a casa migliaia di metalmeccanici e muratori, pesa anche sugli ordini professionali. Avvocati, architetti e commercialisti: la fuga dagli albi non risparmia Bologna. E chi non si arrende, vede scendere clienti e reddito medio. E anche i grandi studi forensi sono costretti a stringere la cinghia, anche se è per i giovani che si affacciano alle professioni che la crisi morde di più. Ogni professione ha subito conseguenze diverse dal big bang della crisi economica: gli architetti cercano nuove opportunità all'estero, i laureati in giurisprudenza non scelgono più la pratica forense, mentre i dottori in economia, con la crisi delle aziende, finiscono per ripiegare sulla la libera professione, ma tutti vedono diminuire drasticamente i guadagni. Nel mondo dell'avvocatura bolognese, la crisi ha per certi versi accelerato l'implosione di distorsioni tipicamente italiane. A Bologna, si sa, la professione forense è molto praticata: sono 4.623 gli avvocati iscritti all'ordine per una provincia di circa 991 mila abitanti (in Italia sono poco più di 247 mila per circa 61 milioni). Una sproporzione che non corrisponde alla domanda del mercato. Eppure «oggi trovare un giovane praticante a Bologna è diventato molto difficile», spiega il neopresidente dell'Ordine Giovanni Berti Arnoaldi Veli. Le iscrizioni al registro dei praticanti hanno subito un crollo soprattutto negli ultimi due anni: meno 28,76 %. Rispetto ai 1.140 del 2012, nel 2014 si sono iscritti «solo» 888 giovani praticanti.

«Ma di questo dobbiamo guardare il bicchiere mezzo vuoto e quello mezzo pieno â€" spiega l'avvocato Berti Arnoaldi Veliâ€". Il lato negativo è che c'è sicuramente una crisi di vocazione forense, quello positivo è che si riduce quella grande area di parcheggio sociale che è diventato il praticantato». Anche questo, però, può essere un effetto della crisi: in pochi possono permettersi di imparare il mestiere pesando sulle tasche della famiglia di origine. «A Bologna i praticanti â€" spiega il presidente â€", quando sono retribuiti, guadagnano in media 5-700 euro mensili. Sicuramente questo può spaventare, ma credo che ci sarà una selezione naturale sulle motivazioni e la qualità della professione ».
Rispondi

Da: Fever26/04/2015 12:03:25
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11765930/Avvocati--5-mila-professionisti-pronti.html
Rispondi

Da: la forbice05/05/2015 23:11:01
BOLOGNA â€" Duecentomila euro. È la somma che Anna Maria Franzoni e il marito Stefano Lorenzi dovrebbero versare all'avvocato Carlo Taormina in venti rate, per chiudere la causa che li contrappone all'ex difensore della donna, condannata per l'omicidio del figlio Samuele. Le condizioni sono nella proposta di conciliazione formulata dal giudice del tribunale civile di Bologna Pasquale Gianniti nell'udienza del processo che ha preso il via quando Taormina, ex deputato e sottosegretario, citò i coniugi, chiedendo che venissero condannati a pagare gli onorari mai saldati per 771 mila euro; i Lorenzi avevano in seguito presentato domanda riconvenzionale per un risarcimento di 200 mila, ritenendosi danneggiati dal coinvolgimento del processo «Cogne-bis» e sostenendo, inoltre, che fin dall'inizio Taormina aveva pattuito la gratuità della prestazione. Ora la proposta del giudice prevede una transazione a favore dell'avvocato e dovrà avere l'adesione di entrambe le parti. Se non ci sarà l'accordo entro giugno, il processo andrà avanti. E se il professor Taormina, rappresentato dal figlio Giorgio, preferisce restare riservato su come giudica la proposta, i legali di Franzoni e Lorenzi «la valutano con grande attenzione», come dice l'avvocato Lorenzo Imperato che assiste marito e moglie insieme al collega Livio Bonazzi. Per Imperato si tratta di «un notevole passo avanti».

Rispondi

Da: laurea in legge spazzatura27/05/2015 22:03:45


Sono il 96% gli ingegneri che a 12 mesi dalla laurea trovano un'occupazione secondo i dati del Politecnico di Milano, che rileva inoltre che oltre la metà degli studenti stranieri venuti dall'estero per studiare in Italia si ferma nel nostro Paese per lavorare. Per quanto riguarda gli italiani, il 9% lavora invece all'estero. Migliora anche la retribuzione per tutti i laureati con contratto di lavoro dipendente. I laureati che guadagnano più di 2.000 euro a 12 mesi dalla laurea passano dal 6,3% all'8,6%. Il podio 2013 dell'occupabilità è riservato alle lauree magistrali in Ingegneria Elettrica, Elettronica, Informatica e Chimica, che registrano tutte il 100% di occupati.
Rispondi

Da: laurea spazzatura03/06/2015 09:11:47
http://www.corriere.it/economia/15_giugno_03/paradosso-retribuzioni-l-errore-non-pagare-piu-laureati-3c11a718-09b7-11e5-b7a5-703d42ecd92c.shtml


Per far fruttare le lezioni del passato non c'è altro da fare che impegnarsi a costruire il futuro che secondo alcuni si presenta come un lungo ristagno. «Io non lo credo pure se per gli effetti della tecnologia sull'occupazione penso che si debba guardare alle questioni distributive non solo dal lato dell'equità ma anche della domanda aggregata». E purtroppo l'Italia non ha il capitale umano richiesto dalla tecnologia di oggi: le statistiche dell'Ocse sono impietose. «Il paradosso è che abbiamo uno scarso stock di capitale umano e si è persa la percezione di quanto valga laurearsi per le scarse differenze di retribuzione tra diplomati e laureati. E' strano perché quando un bene scarseggia il suo prezzo dovrebbe salire e invece da noi no. La colpa è di un'asimmetria informativa, le imprese non riescono a misurare la qualità e pagano poco i laureati e i singoli di fronte alla prospettiva di stipendi magri non investono sulla loro qualificazione». Morale: di errori gravi ne stiamo commettendo anche adesso.
Rispondi

Da: laurea in legge spazzatura08/06/2015 08:33:13
Grazie a un sondaggio elaborato da Manpower diffuso in occasione del Talent Shortage Survey, per il quale sono stati contattati più di 41 mila responsabili delle risorse umane in ben 42 Paesi, e riportato dal Sole 24 Ore, siamo a conoscenza dei primi 10 profili professionali che le aziende richiedono e di cui hanno urgenza ma che faticano molto a trovare. In verità, confrontando anche con sondaggi precedenti, le figure professionali "introvabili" non differiscono molto di anno in anno, visto che troviamo sempre operai specializzati, professionisti della vendita, operatori sanitari e addetti alla ristorazione. Ma andiamo a scoprire questa particolare classifica che potrà fare molto comodo a chi cerca lavoro.
I 10 lavori "introvabili" in Italia

Se il vostro profilo professionale corrisponde a uno di quelli elencati qui sotto, non esitate a cercare lavoro perché avrete alte probabilità di trovare una posizione adatta alle vostre esigenze:


    Operai specializzati: non è un caso circoscritto solo in Italia, visto che anche in Europa tale professione è "introvabile" per le aziende. Ma cosa s'intende per operaio specializzato? Operaio edile, muratore, saldatore, ma anche idraulico (lo avreste mai detto?) ed elettricista: ci vuole manualità, esperienza e ovviamente tanta professionalità. Si guadagna dai 24 ai 31 mila euro lordi all'anno. Eppure spesso le richieste di figure professionali di tale statura restano in sospeso.

    Segreteria: alla base del buco che lasciano le richieste di addetti alla segreteria e al back office c'è sicuramente lo stipendio, che di media non supera i 22 mila euro annui, come riporta il Sole 24 Ore, ma si registra anche una mancanza di fiducia da parte di tutti quelli che hanno risposto ad annunci del genere e poi si sono ritrovati a fare tutt'altro come gli addetti porta a porta.

    Tecnici specializzati: dagli Istituti Tecnici Superiori al lavoro, altro che ponte, l'ingresso nel mondo del lavoro è praticamente immediato e la percentuale di assunzione è parecchio alta. I tecnici specializzati salgono sul gradino più basso del podio in qualità di terza professione più ricercata d'Italia e al tempo stesso terza professione che lascia una lacuna non indifferente dove la domanda sembra superare di gran lunga l'offerta.
    Agenti di vendita: la vendita è la chiave che fa girare il mercato del lavoro in Italia, ramificata in diversi settori. I rappresentati di commercio sono il quarto profilo professionale più richiesto ma da cui non si hanno i feedback che ci si aspetterebbe. La paga è commisurata alla tipologia di azienda e lavoro e i requisiti prevedono spesso un'esperienza valida già sul curriculum, forse uno dei principali freni a risposte concrete alle domande di lavoro.

    Contabilità e finanza: istituti bancari e di consulenza finanziaria continuano a richiedere figure professionali specializzate da assumere. La retribuzione minima è già alta visto che si viaggia poco sotto i 1.500 euro, mentre con l'esperienza e con mansioni più importanti si può andare solo su.

    Professionisti IT: consulenti e professionisti SEO, esperti di web marketing e programmatori. I professionisti dell'IT avranno vita facile nei prossimi anni visto che la domanda continua a crescere e tali profili professionali diventano fondamentali per la crescita online delle attività e per l'espansione di certi business. Il consiglio è quello di specializzarsi: più si è specializzati, più si troverà facilmente lavoro in questo settore.

    Coaching aziendale: l'educazione e la formazione non guardano all'istruzione scolastica, quando al cosiddetto coaching aziendale, ovvero a quella "disciplina" che aiuta a potenziare sé stessi e a far crescere il corpo lavoro dell'azienda attraverso attività e programmi specifici e ben strutturati. Il campo è quello delle risorse umane, e tra i requisiti spicca la laurea e, preferibilmente, la frequentazione di una scuola di specializzazione.

    Direttori delle vendite: siamo sempre nel campo del business e lo scopo di questa figura professional consiste prevalentemente nel raggiungere gli obiettivi dell'azienda. Ovviamente la gavetta parte da un altro profilo professionale, perché per diventare direttori vendite (o sales manager, come preferite) è necessaria un'ampia esperienza nel settore.

    Operatori sanitari: con tutti  i laureati in medicina in Italia, sembra strano affermare che tra le attività più ricercate nel nostro Paese spicca quella dell'operatore sanitario e del medico. A frenare l'offerta i concorsi che dirottano medici da una parte e dall'altra e impongono dei freni alla domanda sempre più frequente. Eppure la percentuale di assunzioni post-laurea risulta essere elevata, così come la retribuzione, che parte da una media di quasi 1.600 euro.

    Addetti ristorazione e personale alberghiero: l'economia italiana si basa anche sul turismo, nonostante la crisi e quindi tra le 10 figure professionali più ricercate dalle aziende in Italia si mettono in evidenza gli addetti alla ristorazione e il personale alberghiero. Requisiti indispensabili: la conoscenza delle lingue, ma anche un po' di esperienza non guasta.


  
Rispondi

Da: ladyb2 14/06/2015 11:07:44
Io ho vinto un concorso negli enti locali da D nel 2010 e sono stata chiamata il 2013, dopo 13 anni circa di professione libera da vvocato di cui ultimi 5 nel mio studio, e con iniziali buoni guadagni, a 40 anni ho deciso di accettare il posto in PA per uno stipendio mensile di euro 1.400,00 oltre qualche incentivo e straordinario.
Non mi sento pentita, non mi sento repressa, dormo di più la notte, sono stimata da tutti per la mia dote di buona lavoratrice preparata, quando non si lavoro posso davvero fare nella mia mente tabula rasa e pensare a pulizie, vacanze o stare a non far niente semplicemente a seconda di ciò che voglio fare. Quando si lavora, invece, non si è oberati da responsabilità tali che ti creano crisi di panico, come quando facevo l'avvocato fuori.
Ora però ho un dilemma: mi è stato proposto di cambiare il mio profilo in quello da istruttore direttivo avvocato per poter istituire l'avvocatura. Considerato che con gli incentivi vado a finire a circa 1700,00 al mese, mi converrà accettare? Qualche consiglio anche da parte di chi ha fatto questo? Quanto c'è da guadagnare in un comune di 30000 abitanti? Grazie.
Rispondi

Da: ......................14/06/2015 11:43:36
con la laurea in legge ci si pulisce il culo.. la soluzione è rendere più difficile laureasi (le università devono essere più toste) e ancora prima prevedere un limitato accesso alla facoltà di giurisprudenza con sbarramento tramite prove preselettive (tipo medicina).......
altrimenti continueremo ad avere migliaia di giovani parcheggiati che dopo l'università moriranno di fame illudendosi di fare l'avvocato..
Rispondi

Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, ..., 334, 335, 336, 337, 338, 339 - Successiva >>


Aggiungi la tua risposta alla discussione!

Il tuo nome

Testo della risposta

Aggiungi risposta
 
Avvisami per e-mail quando qualcuno scrive altri messaggi
  (funzionalità disponibile solo per gli utenti registrati)