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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
10148 messaggi

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Da: ............................26/04/2018 15:13:35
solo i migliori..
Rispondi

Da: concordo con quello che dici26/04/2018 18:16:05
Da: Cortigiani    26/04/2018 12.34.57
La massa degli avvocati non potrà avere redditi decenti, fino a quando non prenderà atto del suo potere contrattuale attraverso la creazione di un sindacato di massa che che ammortizzi, col l'unità e la solidarietà, la sperequazione spropositata tra domanda e offerta.
Se coloro i quali sono sfruttati nei mega studi professionali o negli studi familistici accorsati, guidati da gente psicopatica che teme il furto dei clienti e per questo ti sottopone a regimi di vita che rasentano lo schiavismo (orari impossibili, zero tempo libero, trattamento non solo economico disumano e degradante) si rifiutassero di sottoporsi a simili umiliazioni e in loro sostituzione i padroni non trovassero sostituti, vorrei vedere dove vanno da soli questi scienziati che non sanno neppure cosa sia il pct  e che non sanno neppure come si accende un pc.
Il fatto è che l'avvocatura è formata da un immenso gregge belante
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Da: X tutti 26/04/2018 18:59:04
Vabbe ma il problema sono sempre state le pecore non i lupi
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Da: ConteMascetti   1  - 26/04/2018 20:02:41
Mamma mia, ma quale sindacato. Il vero problema è che oggi le università in generale (e giurisprudenza in particolare) sono solo degli esamifici che sfornano laureati a ritmo continuo (un 18 non si nega a nessuno). L'esame di abilitazione è una pagliacciata e un terno a lotto che non permette di selezionare chi è davvero meritevole (se fosse serio, la soglia di coloro che lo superano sarebbe di grande lunga inferiore a quella attuale). Ecco spiegato l'eccessivo numero di avvocati che intasa le aule di giustizia. Basterebbe tornare alla riforma gentile (per cui solo chi ha fatto il liceo può iscriversi all'università) e riformare seriamente il sistema universitario (dove la laurea sembra ricompresa nelle tasse), per migliorare drasticamente la situazione (oltre alla necessità dell'abolizione degli ordini professionali che servono soltanto ai "signorotti" locali per conservare ed alimentare il loro potere).
Rispondi

Da: ..............26/04/2018 20:37:51
GIUSTO...
Rispondi

Da: archimede26/04/2018 22:05:43
il conte mascetti non tiene conto del vantaggio delle baronie universitarie, cioè il figlio, moglie, fratello, amante del barone, anche se idiota ha diritto alla cattedra a vita, mentre i migliori cervelli vengono scartati e costretti a fuggire all'estero ove vengono apprezzati per i loro meriti.
Poi i laureifici inutili, servono a salvare la faccia alla politica sensibile alle statistiche europee.
Ssiamo nelle ultime posizioni per numero di laureati, ma anche di laureati occupati.
Basterebbe utilizzare bene la leva fiscale, cioè quadruplicare le tasse per giurisprudenza e le facoltà umanistiche da un lato e rendere esenti da tasse e fornire libri gratis per coloro che scelgono le facoltà scientifiche e tecniche, per ridurre drasticamente la disoccupazione intellettuale.
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Da: ConteMascetti  26/04/2018 23:36:06
Complimenti per la brillante idea! In questo modo si otterrebbe un risultato ancora peggiore del male che si vuole combattere, perché a iscriversi a giurisprudenza sarebbe solo chi è ricco, alla faccia del merito, aumentando ancora di più le disparità e le sperequazioni (che poi è quello che sta già accadendo con l'iscrizione obbligatoria alla cassa forense che privilegia chi è già ricco di famiglia e chi ha già una solida clientela alle spalle, tagliando le gambe a chi, pure meritevole, non può permettersi di sborsare migliaia di euro solo per essere iscritto in un albo). La verità è che la soluzione è una università "seria", dove non basta pagare le tasse per avere una laurea, ma bisogna sudarsela (c'è gente che si laurea e non sa qual'è la differenza tra e con l'accento e senza!). Peraltro, che una delle cause del degrado dell'università sia proprio il dilagare del nepotismo e della raccomandazione a discapito del merito e delle capacità, credo sia innegabile e sotto gli occhi di tutti.
Rispondi

Da: Contessa  1  - 27/04/2018 00:03:00
Conte mascetti, tu sottolinei che c'e Gente che non conosce la differenza tra è ed e, e poi scrivi qual'è con l'apostrofo??? Povera lingua italiana. È troncamento non elisione. E scommetto che tirerai fuori il t9
Rispondi

Da: ConteMascetti   1  - 27/04/2018 09:29:25
Oh mio dio, che grave errore, grazie per avermelo indicato! Tuttavia, a parte il fatto che nel linguaggio letterario e giornalistico la forma "qual'è" è molto usata (e, pertanto, secondo il tuo ragionamento, la metà degli scrittori italiani non saprebbe la grammatica...), credo che non riconoscere la "e" congiunzione dalla "è" verbo sia sicuramente molto più grave che scrivere qual'è con l'apostrofo anziché senza. E ti dirò di più, pur sapendo benissimo la differenza tra troncamento ed elisione continuerò a scrivere "qual'è", alla faccia del t9 e di tutti i saccenti e le maestrine dalla penna rossa, che, non avendo idee proprie, si attaccano a tali inezie pur di criticare gli altri.
Rispondi

Da: Stressato 27/04/2018 14:07:03
... ma fare l'avvocato è un lavoro da ricchi.
In studio di un dominus non ci puoi andare, perchè ti fa lavorare 12 ore al giorno, per darti 1200 euro lordi (per 11 mensilità); se, poi, provi a curare qualche cliente tuo (senza cederlo al dominus) finisce a denunce di accaparammento di clientela, all'Ordine.
Per metterti in proprio, devi stare bene di famiglia, ma non basta: infatti, è necessario avere un giro di conoscenze che movimentano denaro.
Quindi, se - per ex - da ragazzo non ti facevano neppure entrare al Rotaract ed il tuo amico era Paolone, sempre intento a scroccare un deca qua e là, ti conviene tenerti lontano da tale mondo.
Se no, ti fanno morire o di lavoro, o di fame ...
Rispondi

Da: concordo con quello che dici 1  - 27/04/2018 15:34:20
A malincuore devo darti ragione.
Che senso ha fornire, a spese dei contribuenti, una facoltà  pubblica di massa per sottoproletari come giurisprudenza, quando i concorsi pubblici, magistratura, notariato, insegnamento, sistemano a malapena il dieci per cento di tali dottorini, mentre il resto dovrà fare lo schiavetto di studio per 3 anni (tirocinio+esame di abilitazione forense), nella migliore delle ipotesi,per acquisire un titolo che se non hai le spalle ben coperte è carta igienica?
Non è meglio ridurre il numero degli aspiranti disoccupati, introducendo il numero chiuso anche in giurisprudenza, come avviene nelle facoltà più serie?
Rispondi

Da: Bartolodasassoferrato  1  - 28/04/2018 03:04:47
L'avvocatura, come altre categorie libero-professionali, vedi ad es. psicologia, o architettura-ingegneria in questo momento storico, sono le vittime sacrificali di tanta bolsa retorica di sinistra che in fondo, il suo antico obiettivo, alla fine, lo ha ottenuto. Operai ( e da un po' impiegati pubblici) super-tutelati, buoni stipendi, assicurati, malattia, ferie etc, e i liberi professionisti.... possano anche impiccarsi.... tanto alla sinistra dei professionisti .... che importa? se possibile meglio stritolarli con fiscalismo da caccia alle streghe e disperderli con pseudo-riforme che rendono l'accesso alla professione alla portata di un cerebroleso (vedi riforma Berlinguer, con i crediti e i punti come i formaggini). Guardando dall'altra parte, cioè alla destra, troviamo i vecchi burontosauri dei grossi studi, con posizioni di rendita feudali e i figli in giro, tanto in studio ci sono gli schiavetti (bravi) che per un tozzo di pane sgobbano come muli, non avendo (poveri loro) che una origine al più piccolo borghese, che non gli permette di fare nient'altro che essere sfruttati. Cassa Forense, longa manus in certa misura, di istanze conservativo-classiste- feudali, ha posto il suggello tombale alla categoria di poveri ( in senso non solo figurato) illusi.
Rispondi

Da: Bartolodasassoferrato 28/04/2018 03:17:45
Per la legge del contrappasso, grazie a Dio, certa sinistra è finita dove sappiamo.... spernacchiata sonoramente dalle ultime elezioni, e speriamo ci resti.... Certa destra, è divisa fra San Vittore, e propositi di (improbabile) riscossa. Certo, chi ha i ...palanchi.... continua a prosperare sotto l'ombrello della avvocatura (di casta). Su Cassa Forense, non mi pronuncio, bastano i mugugni rabbiosi di torme oceaniche di avvocati che non vedono l'ora di buttarla giù a spallate. Luigi XVI dalle Tuileries probabilmente sentiva mugugni simili.....
Rispondi

Da: la tua laurea non vale un fico28/04/2018 09:51:24
Cantone: "In Campania sono troppe 6 facoltà di Giurisprudenza"

Il presidente Anac punta il dito anche contro gli atenei telematici. I presidi di Federico II, Vanvitelli, Suor Orsola: "Non è vero"

Il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, lancia un nuovo guanto di sfida contro il mondo accademico italiano.
«Alcune università andrebbero forse proprio chiuse. C'è uno iato enorme tra quelle del Sud e del Nord, amplificato ancora di più dalla logica di dare i contributi a chi lavora meglio e rendere così zavorre alcune università».

E se la prende, in particolare, con i dipartimenti di Giurisprudenza della Campania: «Se in una regione come la mia ci sono sei facoltà di Giurisprudenza, c'è qualcosa che non quadra».
E continua: «E non prendo nemmeno in considerazione il tema delle università telematiche su cui andrebbe fatta una riflessione che porterebbe a mettere in discussione un tabù, e lo dico come provocazione, quello del valore legale del titolo di studio».


E a Giurisprudenza si iscrive circa il 15 per cento della popolazione universitaria: alla Vanvitelli sono oltre 2.800 gli iscritti a Giurisprudenza, alla Federico II sono 10 mila, 1.600 alla Parthenope, tanto per fornire qualche dato.
«Numeri ridimensionati negli ultimi anni - spiega Lucio De Giovanni, preside di Giurisprudenza alla Federico II - perché con il crollo dei concorsi nella pubblica amministrazione sono diminuiti gli sbocchi occupazionali. Ma il problema non può essere ridotto alla quantità di dipartimenti, semmai bisogna valutarne la qualità. E lascio ad altri il compito».
Rispondi

Da: più avvocati che panettieri28/04/2018 11:53:00
Vi serve un avvocato? A Padova ce ne sono quasi 3.000: è record in Veneto
„

Le toghe nere si concentrano all'ombra del Santo: con 12.212 iscritti (4.8% sul totale nazionale) il Veneto si conferma tra le prime regioni per numero di avvocati e Padova la prima provincia sul territorio con 2.940 iscritti.
Le avvocatesse "battono" gli avvocati...

Il dato emerge da "I numeri dell'avvocatura", documento redatto annualmente dalla Cassa Forense, che evidenzia che al 31 dicembre 2017 gli avvocati residenti in Italia sono oltre 242 mila, lo 0,4% in più rispetto all'anno precedente (pari a circa mille professionisti), ma in flessione rispetto alla media degli ultimi anni del tasso di crescita degli avvocati iscritti agli albi. Il Veneto si afferma anche tra le regioni che contano un numero di avvocate superiore a quello degli avvocati, 6.180 donne e 6.032 uomini, il 50,5% contro il 49,5%. Anche a livello regionale si registra il forte divario reddituale tra avvocate e avvocati riscontrabile anche su base nazionale: il reddito medio delle avvocate è infatti di 28.894 euro annui contro i 62.477 euro invece degli avvocati. L'Ordine che conta il maggior numero di professionisti è quello di Padova che, con 2.940 avvocati, supera quelli di Verona (2.575) e Treviso (2.045).
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Avvocati veneti terzi come guadagno medio annuale

La distribuzione dei professionisti all'interno dello Stivale non risulta omogenea, è infatti molto variabile a livello territoriale: si passa da oltre sette avvocati ogni mille abitanti in Calabria ai 3,4 della Lombardia. Mediamente un avvocato in attività al Sud e nelle Isole guadagna 33 mila euro in meno rispetto a un professionista attivo al Nord, divario che diventa ancor più rilevante se si calcolano esclusivamente i redditi medi degli avvocati uomini: 30.933 euro annui per un avvocato attivo nel meridione, 59.291 per chi lavora al Centro e 78.673 per il Nord. Le regione più ricca è la Lombardia dove, in media, si guadagnano 67.382 euro all'anno. Seguono il Trentino con 63.576 euro, quindi Veneto (48.123), Valle d'Aosta (47.673), Lazio (47.155), Friuli Venezia Giulia (46.862), Liguria (46.444), Piemonte (46.251) ed Emilia Romagna (44.912). Fanalino di coda la Calabria dove si guadagnano mediamente 17.587 euro all'anno; meglio, ma di poco, il Molise (19.501) la Basilicata (20.691) e la Sicilia (22.131).

Rispondi

Da: più avvocati che panettieri28/04/2018 12:00:30
Vi serve un avvocato? A Padova ce ne sono quasi 3.000: è record in Veneto
„

Le toghe nere si concentrano all'ombra del Santo: con 12.212 iscritti (4.8% sul totale nazionale) il Veneto si conferma tra le prime regioni per numero di avvocati e Padova la prima provincia sul territorio con 2.940 iscritti.
Le avvocatesse "battono" gli avvocati...

Il dato emerge da "I numeri dell'avvocatura", documento redatto annualmente dalla Cassa Forense, che evidenzia che al 31 dicembre 2017 gli avvocati residenti in Italia sono oltre 242 mila, lo 0,4% in più rispetto all'anno precedente (pari a circa mille professionisti), ma in flessione rispetto alla media degli ultimi anni del tasso di crescita degli avvocati iscritti agli albi. Il Veneto si afferma anche tra le regioni che contano un numero di avvocate superiore a quello degli avvocati, 6.180 donne e 6.032 uomini, il 50,5% contro il 49,5%. Anche a livello regionale si registra il forte divario reddituale tra avvocate e avvocati riscontrabile anche su base nazionale: il reddito medio delle avvocate è infatti di 28.894 euro annui contro i 62.477 euro invece degli avvocati. L'Ordine che conta il maggior numero di professionisti è quello di Padova che, con 2.940 avvocati, supera quelli di Verona (2.575) e Treviso (2.045).
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Avvocati veneti terzi come guadagno medio annuale

La distribuzione dei professionisti all'interno dello Stivale non risulta omogenea, è infatti molto variabile a livello territoriale: si passa da oltre sette avvocati ogni mille abitanti in Calabria ai 3,4 della Lombardia. Mediamente un avvocato in attività al Sud e nelle Isole guadagna 33 mila euro in meno rispetto a un professionista attivo al Nord, divario che diventa ancor più rilevante se si calcolano esclusivamente i redditi medi degli avvocati uomini: 30.933 euro annui per un avvocato attivo nel meridione, 59.291 per chi lavora al Centro e 78.673 per il Nord. Le regione più ricca è la Lombardia dove, in media, si guadagnano 67.382 euro all'anno. Seguono il Trentino con 63.576 euro, quindi Veneto (48.123), Valle d'Aosta (47.673), Lazio (47.155), Friuli Venezia Giulia (46.862), Liguria (46.444), Piemonte (46.251) ed Emilia Romagna (44.912). Fanalino di coda la Calabria dove si guadagnano mediamente 17.587 euro all'anno; meglio, ma di poco, il Molise (19.501) la Basilicata (20.691) e la Sicilia (22.131).

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Da: pi avvocati che panettieri28/04/2018 12:04:49
https://www.diariodelweb.it/innovazione/articolo/?nid=20180427-506393

A raccogliere più finanziamenti sono le startup che impattano su tutte le tipologie di studi, sia complessivamente (circa 660mila dollari) sia in media (quasi 5,5 milioni di dollari), seguite dalle aziende innovative che propongono soluzioni per le attività svolte dagli avvocati (375 milioni complessivi, ma penultime per investimento medio con circa 2,3 milioni), dai commercialisti (364 milioni complessivi, in media 4 milioni a startup), dai consulenti del lavoro (quasi 200 milioni complessivamente, secondi per finanziamento medio con 4,7 milioni) e infine dai notai (53 milioni complessivi e quasi 2 milioni di investimento medio).

Rispondi

Da: guadagni strabilianti28/04/2018 21:31:42
1 notaio guadagna mediamente quanto 7 avvocati.
1 farmacista guadagna quanto 3 avvocati.
1 medico quanto 2 avvocati.
1 dottore commercialista il 50% in più di 1 avvocato.

E meno male che le altre professioni sono in crisi.
LO DICONO LE OGGETTIVE STATISTICHE SUI REDDITI.

PRIMI IN CLASSIFICA
notai                                               reddito medio 217.800 euro
SECONDI IN CLASSIFICA
farmacisti                                         reddito medio 116.000 euro
TERZI IN CLASSIFICA
medici                                              reddito medio   65.000 euro
dottori commercialisti                           reddito medio 58.600 euro
odontoiatri                                         reddito medio   50.400 euro
ragioneri commercialisti  e consulenti lavoro                 49.000 euro
ULTIMI IN CLASSIFICA
eccellenze avvocatichie                          reddito medio 38.000 euro
In Italia per ogni magistrato ci sono 27 legali,
                                      in Francia 7,
                             nel Regno Unito 3.

Al primo posto della classifica per maggior numero di avvocati si piazza la Spagna con 253.190 avvocati,
seguita dall'Italia con 246.786;
al terzo posto il Regno Unito con 188.263.

Segue la Germania con 163.690.
Staccate la Francia con 60.223 avvocati


RECORD NEGATIVI
Italia popolazione 60.655.551  == 5,1 avvocati ogni mille abitanti,

Germania 80.636.124 =2,00 avv ogni 1000 abitanti = 40% Di Italia
Francia 64.938.715  == 0,92 avv ogni 1000 ab= 16% di Italia

Rispondi

Da: pi avvocati che panettieri30/04/2018 15:20:43


BELLUNO. Gli avvocati bellunesi sono raddoppiati negli ultimi vent'anni, ma guadagnano meno di un tempo e le donne sono pagate meno degli uomini. A delineare i tratti caratterizzanti di una professione che sta vivendo una fase di profondo cambiamento è il presidente dell'Ordine Marc De Col. Lo fa avendo sottomano i dati diffusi dalla Cassa nazionale forense, dai quali emerge che il Veneto, con 12.212 iscritti, è fra le prime regioni in Italia per numero di avvocati. A Belluno alla fine dell'anno scorso erano 303, con una predominanza di donne: 162 contro 141 uomini.

«Eravamo in 160 nella seconda metà degli anni Novanta del secolo scorso, oggi (dati aggiornati all'ultimo giuramento, pronunciato a febbraio), siamo 311. Anche la nostra provincia, inoltre, segue la tendenza nazionale che vede le donne in numero maggiore rispetto agli avvocati maschi. Una tendenza che si è andata consolidando negli ultimi dieci anni».

Le avvocatesse, però, guadagnano ancora meno degli uomini. La parità di genere, in questa professione e in ambito salariale, deve ancora essere raggiunta: «Ecco perché la legge 247/2012 ha promosso l'attivazione, all'interno degli ordini, di Comitati per le pari opportunità. Noi lo abbiamo costituito e al momento è presieduto dall'avvocatessa Laura De Biasi». L'obiettivo è quello di promuovere la parità di accesso alla professione e anche il raggiungimento della parità salariale.

Il raddoppio del numero dei legali nella provincia più a nord del Veneto porta con sè un'altra considerazione: «L'avvocatura bellunese è giovane», sottolinea Marc De Col. Ma incontra molte più difficoltà rispetto a chi ha iniziato la professione venti o trent'anni fa: «Non sono più tempi da redditi alti, per chi fa l'avvocato», evidenzia il presidente dell'ordine bellunese. I motivi sono diversi: da un lato il numero dei professionisti è raddoppiato, mentre il lavoro non ha seguito lo stesso trend; dall'altro alcune materie che un tempo venivano trattate dagli avvocati oggi sono seguite da agenzie. È il caso degli incidenti stradali: sono fiorite, negli ultimi anni, agenzie che si occupano di risarcimenti danni e alle quali le persone rimaste vittima di un sinistro si affidano.

«Anche la depenalizzazione di alcuni reati ha sottratto parte del lavoro», continua De Col. «E non va dimenticata la crisi economica, che ha fermato per anni alcuni settori, come l'edilizia. Sono venute meno molte di quelle controversie legate ai contratti di lavoro, oppure al recupero crediti». La situazione non è semplice, e per le donne lo è ancora meno, tanto che lo scorso anno tre avvocatesse hanno lasciato la professione scegliendo di cambiare vita, oltre che mestiere.

Sono in calo anche le cause di divorzio,
perché sono sempre meno le persone che si sposano, sono in crescita invece i contenziosi legati all'affidamento e al mantenimento dei figli nati all'interno di una convivenza, che un tempo venivano seguiti nei Tribunali per i minori e oggi invece lo sono dai Tribunali ordinari.
Rispondi

Da: professioni migliori di avvocato01/05/2018 16:15:27
mprese di pulizia degli edifici, cresciute di più di seimila unità, precisamente 6.136, tra dicembre 2012 e dicembre 2017. Poi, tatuatori e specialisti del piercing, il cui numero è salito di oltre 4.000 soggetti rispetto a cinque anni fa. Sul podio, anche i giardinieri, divenuti quasi 3.400 in più. Sono questi i mestieri artigiani che resistono meglio alla selezione, dura, che da anni interessa la categoria, e anzi crescono con numeri importanti. A misurare le evoluzioni e i cambiamenti del comparto sono i dati Unioncamere e Infocamere sull'imprenditoria artigiana. Cifre che raccontano la forza di taluni settori, tracciando di fatto un profilo che parla della passione di chi entra nel mondo del lavoro e della "fortuna" dei vari capitoli.

PADRONCINI IN CALO
A spiccare sono le cifre delle imprese di pulizia, che nel 2012 erano 11.292 e nel 2017 sono salite a 17.428, ma ancora di più forse sono quelle che riguardano gli specialisti di tatuaggio e piercing, più che raddoppiate, da 3.525 nel 2012 si è arrivati a 7.702, in un evidente aumento di ricerca di lavori che permettano di esprimere creatività e talenti. Bene i giardinieri passati da 12.671 a 16.067. D'altronde, l'attenzione al "verde", tra giardini, balconi e orti, è una vera tendenza che vede crescere, in modo consistente l'interesse degli italiani e, di conseguenza, il business. Tra i mestieri artigiani in crescita, le agenzie per il disbrigo delle pratiche, anche queste più che raddoppiate, con quasi duemila unità in più (1983) e i meccanici industriali, con un rialzo di 1.854.


Salgono le cifre legate alla moda, con un aumento del numero di sarti per cerimonie: +1.451. Non mancano lavori nel settore food - anche questo, fortemente, sotto i riflettori - tra panettieri e pasticceri, con una crescita di 1.355 unità. A salire sono pure le imprese artigiane che si occupano di confezione di accessori di abbigliamento, che da 1.461 sono divenute 2.633, e quelle che effettuano disinfestazioni, passate da 732 a 2.014 in cinque anni. Senza trascurare parrucchieri ed estetisti, che aumentano di 617 unità, ma su numeri decisamente importanti: 127.977 nel 2012, 128.594 nel 2017. E ancora, i sarti per «riparazione di altri beni per uso personale e per la casa».


I segnali di ripresa dunque ci sono ma c'è anche - e, soprattutto, ancora - la crisi che riguarda in modo grave gli avvocati.
Rispondi

Da: Buuuuuuuu solo chiacchiere   inutili02/05/2018 11:39:46
Zappa in offerta per tutti voi  A zappare la terra e a pulire le strade subito dai !!
Rispondi

Da: buuuu02/05/2018 18:20:23
stete spazando ah
Rispondi

Da: lauereato al norde04/05/2018 22:07:37
laurea al sud è il passaporto per la disoccupazione!!!! Tutti escono con 110 e lode , master , dottorati ,abilitati , aspiranti magistrati e notai !!! Poi vengono al nord e e non sanno una mazza , parlano solo in dialetto stretto non conoscendo bene l'italiano, alcuni molto arroganti. Una piccolissima parte è meritevole e vince i concorsi , gli altri sono da buttare!!!! Soluzione : chiudere tutte le facoltà da Roma in giù !
Rispondi

Da: PRESA DI COSCIENZA05/05/2018 06:30:26
http://www.trnews.it/2018/05/04/futuri-avvocati-e-prof-sempre-piu-sfiduciati-dallunisalento-link-lancia-lallarme/215493

LECCE - "Da grande vorrei diventare un professore o un educatore o, perchè no, un magistrato". E invece no: toga e cattedra sono proprio i sogni che tra gli studenti dell'Università del Salento starebbero gadualmente cedendo il passo a tutt'altro. A sostenerlo sono i membri dell'associazione studentesca Link-Coordinamento Universitario che, dopo una serie di assemblee convocate periodicamente, tracciano questo bilancio.

Tra FIT, concorsi e caos graduatorie, il futuro dietro una cattedra sarebbe sempre meno ambito. Lo stesso si può dire per quello nelle aule di tribunale. Le delusioni da praticantato colpiscono ancora. Non va meglio, infine, per gli aspiranti educatori.

Si interrogano sul futuro dei loro sogni ma durante il percorso, spesso, scelgono tutt'altra strada. Su questo Link informerà, come sempre, il Senato Accademico e il consiglio di amministrazione
Rispondi

Da: professioni migliori di avvocato09/05/2018 06:35:44
Tra FIT, concorsi e caos graduatorie, il futuro dietro una cattedra sarebbe sempre meno ambito. Lo stesso si può dire per quello nelle aule di tribunale. Le delusioni da praticantato colpiscono ancora. Non va meglio, infine, per gli aspiranti educatori.
Rispondi

Da: Stressato 09/05/2018 16:04:08
... in Italia ci sono ormai 312.000 avvocati; tutti hanno un'amico avvocato ... non c'è possibilità di acquisire nuova clientela, se non frequentando particolari circoli (ma se frequenti quegli ambienti, potresti anche non lavorare per vivere).
Il fatto che le nuove leve siano tutte donne è un significativo  indice della crisi in atto: in genere, le donne possono aspettare più tempo di un uomo, prima che il padre e/o il partner si arrabbino e le spediscano a lavorare sul serio; ma ciò comporta la presenza per le aule di tribunale di gente povera, affamata e rancorosa.
Ciò, a sua volta, determina un intasamento delle aule di giustizia, con una sempre maggiore litigiosità: non è raro vedere l'avvocato (donna) con una sola pratica, che spara memorie, reclami ed appelli senza fine, pur di convincere l'unico cliente che ha della sua validità professionale.
Raggiungere un accordo conciliativo è ormai fantascienza (finchè il cliente paga) ... e sono pure all'ordine del giorno le minacce di esposti disciplinari, cause e querele reciproche: una volta un avvocato non avrebbe mai querelato un suo collega (o un suo pari).
Una simile "proletarizzazione" della categoria è un fenomeno molto grave e non giova nè chi vi è ritrovato in mezzo, nè il cittadino.
Spiace dirlo, ma per esercitare la professione altro che il limite dei 5 affari annui servirebbe; bisognerebbe quantomeno rendere obbligatorio conseguire i minimi della Cassa Forense.
Se no, non c'è tutela per nessuno.
Rispondi

Da: concordo09/05/2018 17:22:36
Laurea di base in giurisprudenza triennale a numero aperto + laurea magistrale triennale a numero chiuso,
Tarpare le ali a 18 anni quando tutte le porte ti sono aperte, non è lo stesso che a 30-35 quando il dottore in legge che ha fatto il tirocinio ed ha superato l'esame di abilitazione forense, non capisce nient'altro che atti di citazione, relate, decreti e timbri.
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Da: laurea per zappare10/05/2018 07:23:13
Cantone: "In Campania sono troppe 6 facoltà di Giurisprudenza"

Il presidente Anac punta il dito anche contro gli atenei telematici. I presidi di Federico II, Vanvitelli, Suor Orsola: "Non è vero"

Il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, lancia un nuovo guanto di sfida contro il mondo accademico italiano.
«Alcune università andrebbero forse proprio chiuse. C'è uno iato enorme tra quelle del Sud e del Nord, amplificato ancora di più dalla logica di dare i contributi a chi lavora meglio e rendere così zavorre alcune università».

E se la prende, in particolare, con i dipartimenti di Giurisprudenza della Campania: «Se in una regione come la mia ci sono sei facoltà di Giurisprudenza, c'è qualcosa che non quadra».
E continua: «E non prendo nemmeno in considerazione il tema delle università telematiche su cui andrebbe fatta una riflessione che porterebbe a mettere in discussione un tabù, e lo dico come provocazione, quello del valore legale del titolo di studio».


E a Giurisprudenza si iscrive circa il 15 per cento della popolazione universitaria: alla Vanvitelli sono oltre 2.800 gli iscritti a Giurisprudenza, alla Federico II sono 10 mila, 1.600 alla Parthenope, tanto per fornire qualche dato.
«Numeri ridimensionati negli ultimi anni - spiega Lucio De Giovanni, preside di Giurisprudenza alla Federico II - perché con il crollo dei concorsi nella pubblica amministrazione sono diminuiti gli sbocchi occupazionali. Ma il problema non può essere ridotto alla quantità di dipartimenti, semmai bisogna valutarne la qualità. E lascio ad altri il compito».
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Da: A zappare e a spazzare le strade dovete andare10/05/2018 09:00:17
Solo per voi!! Zappa e scopa e paletta in offerta !!  Predi 3 paghi 2 sudai...sbrigatevi prima che finiscono
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Da: Gli zappatori e per sempre faretto10/05/2018 11:02:08
Gli zappatori e per sempre farete
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