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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
10148 messaggi

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Da: Palacio palagi03/06/2018 10:22:49
Ma se fa così schifo fare l' Avvocato perché tutti continuano a iscriversi all' esame?
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Da: seeeeeee seeeee seee03/06/2018 14:28:42
E' lo stesso discorso per i notai.
Ma se hanno un reddito piuutosto basso.
Perchè tutti quelli che vincono il concorso di notaio lasciano il posto di magistrato togato e  di dirigente pubblico, con i quali si guadagna moltissimo?
notai alla caritas seeeeeeeee seeeeeeeeee seeeeeeeeeeeeeeeee
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Da: spes2018  03/06/2018 14:58:01
Conviene il concorso pubblico, sono d'accordo con chi non se la sente di esercitare la professione di avv., non li giudico.
Troppe tasse e clienti non paganti. Tutti dicono così
Rispondi

Da: elena di lamezia 03/06/2018 15:57:03
È vero. Un buon 95% di avvocati lo può fare perché è mantenuto dalla famiglia oppure ha altri introiti(affitti, terrreni, azioni, attività etc.). Sono davvero pochi quelli che riescono a campare facendo gli avvocati.
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Da: seeeeeee seeeee seee04/06/2018 14:25:03
I notai vanno alla caritas e gli avvocati sono nabbabi.
seeeeeeee   seeeeeeeeeeeeeeeeeee sseeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

http://www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com/art/civile/2018-05-31/il-compenso-irrisorio-dell-avvocato-lede-dignita-professione-175110.php?uuid=AE00eByE

Il compenso irrisorio dell'avvocato lede la dignità della professione

di MichoI Fiorendi
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L'accettazione di un incarico professionale comportante un compenso omnicomprensivo irrisorio mortifica la peculiare funzione della professione forense, poiché realizza un condotta che lede il decoro e la dignità nell'esercizio della professione di avvocato. I compensi devono sempre essere consoni al decoro della professione e l'accaparramento della clientela - attività di per sé consentita - non deve mai sconfinare nel disvalore deontologico trascendendo in modalità non conformi a valori di probità, dignità e decoro.E' il Consiglio Nazionale Forense (presidente Picchioni)
Rispondi

Da: ......................04/06/2018 21:24:12
Da: spes2018      03/06/2018 14.58.01
Conviene il concorso pubblico, sono d'accordo con chi non se la sente di esercitare la professione di avv., non li giudico.
Troppe tasse e clienti non paganti. Tutti dicono così
Rispondi


Un conto è l'essere un conto l'apparire.
La categoria avvocatesca cura molto l'apparenza, ma nella sostanza si tratta di proletari.


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Da: guadagni strabilianti05/06/2018 08:12:20
Da: guadagni strabilianti    26/05/2018 10.58.46
1 notaio guadagna mediamente quanto 7 avvocati.
1 farmacista guadagna quanto 3 avvocati.
1 medico quanto 2 avvocati.
1 dottore commercialista il 50% in più di 1 avvocato.

E meno male che le altre professioni sono in crisi.
LO DICONO LE OGGETTIVE STATISTICHE SUI REDDITI.

PRIMI IN CLASSIFICA
notai                                               reddito medio 217.800 euro
SECONDI IN CLASSIFICA
farmacisti                                         reddito medio 116.000 euro
TERZI IN CLASSIFICA
medici                                              reddito medio   65.000 euro
dottori commercialisti                           reddito medio 58.600 euro
odontoiatri                                         reddito medio   50.400 euro
ragioneri commercialisti  e consulenti lavoro                 49.000 euro
ULTIMI IN CLASSIFICA
eccellenze avvocatichie                          reddito medio 38.000 euro
In Italia per ogni magistrato ci sono 27 legali,
                                      in Francia 7,
                             nel Regno Unito 3.

Al primo posto della classifica per maggior numero di avvocati si piazza la Spagna con 253.190 avvocati,
seguita dall'Italia con 246.786;
al terzo posto il Regno Unito con 188.263.

Segue la Germania con 163.690.
Staccate la Francia con 60.223 avvocati


RECORD NEGATIVI
Italia popolazione 60.655.551  == 5,1 avvocati ogni mille abitanti,

Germania 80.636.124 =2,00 avv ogni 1000 abitanti = 40% Di Italia
Francia 64.938.715  == 0,92 avv ogni 1000 ab= 16% di Italia
Rispondi

Da: ......................05/06/2018 16:12:43
Da: elena di lamezia     03/06/2018 15.57.03
È vero. Un buon 95% di avvocati lo può fare perché è mantenuto dalla famiglia oppure ha altri introiti(affitti, terrreni, azioni, attività etc.). Sono davvero pochi quelli che riescono a campare facendo gli avvocati.
Rispondi

Questo è un ragionamento da perdenti.
Le eccellenze emergeranno sempre e guadagneranno milioni di euri, anche se si trovano nel tribunale di adis abeba.

Rispondi

Da: più avvocati che panettieri06/06/2018 19:11:10
Cantone: "In Campania sono troppe 6 facoltà di Giurisprudenza"

Il presidente Anac punta il dito anche contro gli atenei telematici. I presidi di Federico II, Vanvitelli, Suor Orsola: "Non è vero"

Il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, lancia un nuovo guanto di sfida contro il mondo accademico italiano.
«Alcune università andrebbero forse proprio chiuse. C'è uno iato enorme tra quelle del Sud e del Nord, amplificato ancora di più dalla logica di dare i contributi a chi lavora meglio e rendere così zavorre alcune università».

E se la prende, in particolare, con i dipartimenti di Giurisprudenza della Campania: «Se in una regione come la mia ci sono sei facoltà di Giurisprudenza, c'è qualcosa che non quadra».
E continua: «E non prendo nemmeno in considerazione il tema delle università telematiche su cui andrebbe fatta una riflessione che porterebbe a mettere in discussione un tabù, e lo dico come provocazione, quello del valore legale del titolo di studio».


E a Giurisprudenza si iscrive circa il 15 per cento della popolazione universitaria: alla Vanvitelli sono oltre 2.800 gli iscritti a Giurisprudenza, alla Federico II sono 10 mila, 1.600 alla Parthenope, tanto per fornire qualche dato.
«Numeri ridimensionati negli ultimi anni - spiega Lucio De Giovanni, preside di Giurisprudenza alla Federico II - perché con il crollo dei concorsi nella pubblica amministrazione sono diminuiti gli sbocchi occupazionali. Ma il problema non può essere ridotto alla quantità di dipartimenti, semmai bisogna valutarne la qualità. E lascio ad altri il compito».
Rispondi
Rispondi

Da: ......................07/06/2018 21:36:15
Solo i figli d'arte devono fare i notai................................................ e solo le eccellenze devono fare gli avvocati ......................
i restanti 200.000 laureati in legge falliti si dedichino all'ippica ......
Rispondi

Da: Più avvocati che panettieri08/06/2018 07:06:16
Ordine avvocati: «Burocrazia, crisi e concorrenza allontanano dalla professione»
„

Sono 25 gli avvocati in meno iscritti all'Ordine degli Avvocati di Ancona nel raffronto tra il 2017 ed il 2016, 1601 contro 1626. Lo scostamento inferiore al 2% conferma un trend ormai costante. "Sono molte le cause che contribuiscono a scegliere di lasciare l'avvocatura - dice la presidente dell'Ordine degli Avvocati di Ancona Serenella Bachiocco - e riguardano la crisi economica, la concorrenza, la difficoltà a percepire gli onorari, le adempienze fiscali sempre più onerose, una normativa farraginosa e sempre diretta a svolgere compiti burocratici piuttosto che l'incarico da svolgere, spingono molti colleghi ad una scelta di vita diversa puntando su un lavoro dipendente come ad esempio dedicarsi all'insegnamento, oppure a partecipare a concorsi pubblici per posti da impiegato amministrativo puntando su orari certi e meno stress".

Quella che era, nell'immaginario collettivo, una professione ed una carriera a cui aspirare, oggi rischia di non essere più così ambita. "Nel complesso, comunque, anche nel 2017 abbiamo avuto 41 nuovi iscritti, nel 2016 addirittura 71, mentre nel 2015 furono 46. I giovani ambiscono a svolgere ancora questo lavoro che personalmente considero molto gratificante e stimolante" - insiste la presidente dell'Ordine degli Avvocati. "Semmai sono le situazioni contingenti, per le donne anche esigenze personali, che cozzano con le opportunità di carriera, a convincere qualcuno a chiedere la cancellazione dall'Ordine". A tutto ciò si aggiunge poi la dilatazione dei tempi di liquidazione da parte dello Stato nel patrocinio gratuito per i non abbienti che va a gravare sul bilancio dei professionisti eppure gli Avvocati garantiscono la difesa dei soggetti più deboli, nel rispetto della legge che ne disciplina la materia, dimostrando senso di responsabilità e consapevolezza dell'importanza della propria funzione sociale. L'andamento è simile a quello di Ancona anche nelle altre province marchigiane ed italiane.
"

Rispondi

Da: X tutti 08/06/2018 07:49:47
Eheheh bellissimo sentire gli avvocati che si lamentano della burocrazia. Troppo bello.
Rispondi

Da: seeeeeee seeeee seee08/06/2018 13:06:41
Anche i notari che prendono 200 mila eur l'anno, cominciano a lamentarsi.
I notari proletari, fa rima seeeeeeeeeeee ssseeeeeeeeeee seeeeeeee
Rispondi

Da: gli avvocati11/06/2018 12:25:21
guadagnano sui 53000 euro lordi annui...che ne pensate?
Rispondi

Da: X gli avvocati 11/06/2018 12:32:23
Guadagna molto di più un metalmeccanico.
Rispondi

Da: non credo un metalmeccanico11/06/2018 12:53:09
guadagni di piu'!!! un metalmeccanico guadagna sui 1400 mensili. Un avvocato ne guadagna piu' del doppio.
Rispondi

Da: La zappa vi spetta12/06/2018 11:35:48
Buuuuuuuuu e spazzare le strade che c'è né bisogno
Rispondi

Da: seeeee seeeeee seeeeee12/06/2018 16:57:26
I notai poveretti stanno facendo la fame e stanno chiudendo il loro studio per fare altro seeeeee seeeeeeeee seeeeeeeeeee

http://www.ilgiornale.it/news/politica/carica-degli-avvocati-che-gettano-toga-fare-impiegati-1538442.html

La carica degli avvocati che gettano la toga per fare gli impiegati

Troppi legali, poco lavoro. E in centinaia concorrono ai posti in tribunale a 1.500 euro


«Il mio sogno era fare l'avvocato, ma non vivo questa scelta come una sconfitta. Finalmente, a ventinove anni, posso mantenermi da solo senza l'aiuto dei miei.

Non ci speravo più». Sono arrivati a ondate successive, nei tribunali di tutta Italia e soprattutto del nord. Un esercito di assunzioni, le prime dopo decenni di blocco del turnover: nelle cancellerie dei palazzi di giustizia un mare di facce nuove si sono mischiate a colleghi ormai incanutiti, andando a colmare i buchi di un organico un tempo pletorico. Tutto bene, si potrebbe dire. Però se si va a parlare con loro, se li si incontra uno per uno, i nuovi assunti raccontano una storia diversa, e per alcuni aspetti drammatica sullo stato del Paese. Per partecipare al concorso, bastava il diploma di scuola media superiore. In realtà, a partecipare sono stati centinaia di miglia di laureati, e questo accadeva anche in passato. Ma stavolta a partecipare e a vincere sono stati anche centinaia di avvocati. Uomini e donne giovani e meno giovani, che hanno sudato sui banchi dell'università, hanno pesato sui bilanci delle famiglie, hanno passato l'esame di abilitazione professionale; molti di loro hanno anche esercitato per anni la libera professione. E ora buttano la toga alle ortiche per un posto fisso alle dipendenze dello Stato.

G. è uno di loro, uno delle centinaia arrivati a Milano tra l'inverno e la primavera. Tecnicamente si chiamano «assistenti giudiziari»: millecinquecento euro di stipendio, mansioni che comprendono un po' di tutto, un grado sotto ai cancellieri. C'è di peggio, nella vita. Se non fosse per quel titolo, «avvocato», che fino a ieri stava sui loro biglietti da visita, e che li rendeva parte di una categoria un tempo prestigiosa, aristocrazia sociale, un posto di rilievo nel Gotha delle professioni liberali borghesi; e che ora vive una crisi devastante dove decine di migliaia di avvocati-massa sono ridotti a inseguire clienti sempre più esigui e sempre meno solventi. Molti stringono i denti, tirano avanti in un modo o nell'altro. Ma G. e altre centinaia hanno rinunciato. Da adesso, gli avvocati li vedranno solo dall'altra parte del banco, nelle aule dei processi e nelle stanze degli interrogatori. Finiranno anche loro nel novero delle migliaia di avvocati che ogni anno si cancellano dall'Ordine professionale, arrivato alla folle cifra di 234mila iscritti.

G. viene dal sud, come la stragrande maggioranza dei neo-assistenti. «Ho studiato a Napoli, alla Federico II, mi sono laureato nei termini, dopodiché sono andato a fare pratica legale in uno studio. Fare pratica vuol dire in sostanza lavorare gratis, e pesare ancora per anni sul bilancio dei genitori. Ma è un sacrifico che la mia famiglia ha scelto di affrontare, perché eravamo convinti che ne valesse la pena. E io ho risposto alle loro attese, passando l'esame da avvocato al primo tentativo». E poi? «E poi ho dovuto rendermi conto che il mondo non era come lo sognavo da ragazzo. Che soprattutto al sud farsi conoscere, farsi una clientela, è praticamente impossibile. Davanti a me avevo la prospettiva di pesare per chissà quanti anni ancora sulle spalle dei miei. Poi si è aperta questa possibilità. E ho deciso di coglierla, con amarezza ma senza rimpianti».

Al concorso si sono iscritti in trecentomila, a sostenere le prove si sono presentati in ottantamila. G. è uno dei cinquemila dichiarati idonei, e chiamati in servizio a ondate. «In base al punteggio potevi scegliere la sede. Le prime ad essere richieste erano le sedi del sud. Quando è toccato a me, restavano solo posti al nord. A quel punto ho scelto Milano. La vita è cara, ma c'è il prestigio di un grande tribunale e di una città dove funziona tutto». Con lui sono arrivati anche colleghi e (soprattutto) colleghe anche non più giovani, sposati e con figli, che a provare a fare l'avvocato ci hanno provato più a lungo di lui. E che ora vivono al nord, in una stanza in condivisione. Valeva la pena, dannarsi sui libri e credere in se stessi, per finire così? «Chissà. Ma io non mi lamento. Un posto fisso oggi è un privilegio».

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Da: seeeee seeeeee seeeeee13/06/2018 07:12:32
Per partecipare al concorso, bastava il diploma di scuola media superiore. In realtà, a partecipare sono stati centinaia di miglia di laureati, e questo accadeva anche in passato. Ma stavolta a partecipare e a vincere sono stati anche centinaia di avvocati. Uomini e donne giovani e meno giovani, che hanno sudato sui banchi dell'università, hanno pesato sui bilanci delle famiglie, hanno passato l'esame di abilitazione professionale; molti di loro hanno anche esercitato per anni la libera professione. E ora buttano la toga alle ortiche per un posto fisso alle dipendenze dello Stato.

G. è uno di loro, uno delle centinaia arrivati a Milano tra l'inverno e la primavera. Tecnicamente si chiamano �«assistenti giudiziari�»: millecinquecento euro di stipendio, mansioni che comprendono un po' di tutto, un grado sotto ai cancellieri. C'è di peggio, nella vita. Se non fosse per quel titolo, �«avvocato�», che fino a ieri stava sui loro biglietti da visita, e che li rendeva parte di una categoria un tempo prestigiosa, aristocrazia sociale, un posto di rilievo nel Gotha delle professioni liberali borghesi; e che ora vive una crisi devastante dove decine di migliaia di avvocati-massa sono ridotti a inseguire clienti sempre più esigui e sempre meno solventi. Molti stringono i denti, tirano avanti in un modo o nell'altro.
Rispondi

Da: X gli avvocati 13/06/2018 10:45:13
Che tristezza.
Rispondi

Da: è vero13/06/2018 12:11:03
meglio il posto fisso per colpa delle tasse e dei clienti che non pagano
Rispondi

Da: Sara'' .....13/06/2018 12:28:11
Pero' vedo tanti avvocati con il rolex e il Mercedes nuovo
Rispondi

Da: X sarà 13/06/2018 13:27:56
Come già detto. La professione non ha quasi mai arricchito. Rolex e Mercedes si comprano perché ricchi di famiglia. Non ricchi per la professione.
Rispondi

Da: salvini contro avvocati14/06/2018 07:33:31
Armando Neri: "Si rispetti la dignità degli avvocati"

20:12 - 13 giugno 2018 Reggio Calabria
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«Il ruolo degli avvocati quale cardine della giustizia é un tema delicato che dovrebbe assumere centralità nelle politiche di governo e la difesa d'ufficio è un istituto di democrazia, che si stanzia nell'alveo del diritto di difesa costituzionalmente garantito. Sono temi che non possono essere affrontati a suon di slogan. Da vicesindaco e ancor prima da avvocato reputo lesive della dignità professionale degli avvocati le dichiarazioni del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che nel corso di un'intervista sulla vicenda dell'accoglienza dei rifugiati, è arrivato a mettere in discussione uno strumento che è garanzia dei diritti inviolabili della persona umana, tacciando di lobbysmo un'attività che - al contrario - affonda le sue radici nella professionalità degli avvocati e spesso nell'altruismo». E' quanto afferma il vicesindaco di Reggio Calabria Avv. Armando Neri, commentando le dichiarazioni del Ministro dell'Interno Matteo Salvini nel corso di un'intervista pubblicata oggi sulle pagine del Corriere della Sera.
Rispondi

Da: ..............14/06/2018 16:57:44
Solo i migliori devono fare gli avvocati.......
le restanti centinaia di migliaia laureati in legge mediocri..... facciano i netturbini, che concorsi non se ne fanno piu'...
solo i migliori ricordalo.......
Rispondi

Da: l''avvocato e'' uno dei lavori14/06/2018 19:31:21
piu' prestigiosi che ci siano !!!!!
Rispondi

Da: cardiochirurgo14/06/2018 21:02:13
A quest'ora quanta grappa hai già bevuto???
Rispondi

Da: ...............14/06/2018 21:05:50
solo i migliori diventeranno grandi avvocati...
gli altri, gli scarsoni che hanno rubacchiato la laurea si azzufferanno per un miserabile posto nei concorsini sfigati..
Rispondi

Da: eccellenza avvocaticchia15/06/2018 16:11:51
Solo i figli d'arte diventeranno notai ...........................................
solo i figli di ricchi faranno gli avvocati ........................................
solo i raccomandati entreranno nella pubblica amministrazione .......
Gli altri 300mila laureati in giurisprudenza a zappare ...................
Rispondi

Da: ..............16/06/2018 08:36:42
solo i migliori............
Rispondi

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