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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
10148 messaggi

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Da: avessi fatto l''ipsia...18/04/2018 21:19:36
...ora sarei a lavorare e potrei mantenere una famiglia...invece dopo anni di sforzi e una abilitazione che non serve a nulla, perchè mancano i clienti(e quei pochi che ci sono non pagano) mi ritrovo a 39 anni a fare concorsi...che tristezza...
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Da: X avessi fatto l''ipsia 18/04/2018 23:00:23
Cosa cavolo aspetti a trasferirti al nord?
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Da: X x avessi fatto l''ipsia 18/04/2018 23:10:26
Perchè al nord cosa trova un avvocato? Lavoro? Credo sia difficile.
Infatti, ammesso anche che uno riesca a inserirsi in un buono studio legale, più di 2000-2500 euro al mese non credo riesca a prendere. E con questa cifra come fai a mantenerti, considerando che devi pagare cassa forense, tasse, spese varie, affitto?
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Da: eccellenza notarizia19/04/2018 06:57:43
Avete sbagliato strada.
La laurea in giurisprudenza è fonte di elevato benessere.
Da notaio, anche se non stipuli nemmeno un atto, 50 mila euro l'anno dovuti al reddito minimo garantito dalla cassa notarile, non te li toglie nessuno.
Intelligenti pauca.
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Da: Cerco avvocatesse 19/04/2018 15:47:23
Da inserire nel mio studio. Requisiti: single e bella presenza, no vegane.
Rispondi

Da: .................. 20/04/2018 10:53:28
Solo i migliori......
Rispondi

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Da: laureato al norde 20/04/2018 11:42:27
laurea al sud è il passaporto per la disoccupazione!!!! Tutti escono con 110 e lode , master , dottorati ,abilitati , aspiranti magistrati e notai !!! Poi vengono al nord e e non sanno una mazza , parlano solo in dialetto stretto non conoscendo bene l'italiano, alcuni molto arroganti. Una piccolissima parte è meritevole e vince i concorsi , gli altri sono da buttare!!!! Soluzione : chiudere tutte le facoltà da Roma in giù !
Rispondi

Da: La zappa 20/04/2018 14:30:00
Vi attende questa é l'amara verita. Dovete rassegnarvi, mio padre lavora nell'orto e conosce un sacco di cose, inoltre é molto soddisfatto quando raccoglie i suoi prodotti.
Rispondi

Da: buuuuu solo la zappa e spazzare le strade vi aspet20/04/2018 23:39:50
EEh cose inutili......
Rispondi

Da: La zappa 20/04/2018 23:59:15
Vi aspetta.
Rispondi

Da: esame avvocato  truccato21/04/2018 10:28:02
Candidata all'esame d'avvocato si fa passare il compito, è tentato ...
Diritto & Diritti-18 apr 2018
Risponde per tentato abuso d'ufficio, la candidata aspirante avvocato che abbia preso parte alle condotte criminose poste in essere da alcuni pubblici ufficiali, volte ad agevolarla nel superamento delle prove scritte dell'esame d'avvocato. E' quanto si evince dalla sentenza n. 10567 dell'8 marzo 2018, resa ...
Immagine storia relativa a avvocato tratta da il Giornale
Rispondi

Da: per chi non lo sapeva21/04/2018 14:54:36


E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 31 gennaio dal titolo "Definizione della nuova classe di Laurea magistrale in Scienze giuridiche". (Decreto n. 77)

Ecco come recita il primo articolo:

1. Il presente decreto definisce, ai sensi dell'art. 4 del regolamento di cui al decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, la classe dei corsi di laurea magistrale in «Scienze giuridiche» di cui all'allegato, che ne costituisce parte integrante.
2. Le universita', nell'osservanza dell'art. 9 del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, come modificato dall'art. 17, comma 3, lettera a) del decreto legislativo 27 gennaio 2012, n. 19, possono procedere all'istituzione dei corsi di laurea magistrale afferenti alla classe di laurea magistrale in «Scienze giuridiche».
Non possono essere istituiti due diversi corsi di studio afferenti alla medesima classe qualora le attivita' formative dei rispettivi ordinamenti didattici non si differenzino per almeno 30 crediti.
3. I regolamenti didattici di ateneo, disciplinanti gli ordinamenti didattici dei corsi di studio di cui al comma 1, sono redatti in conformita' alle disposizioni di cui all'art. 11 del regolamento di cui al decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270 e del presente decreto.
4. L'istituzione e l'attivazione dei corsi di cui al comma 2 e' subordinata al rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 27 gennaio 2012, n. 19 e dai relativi decreti attuativi.
Rispondi

Da: ellaaaa21/04/2018 15:34:15
Ma ve la siete comprata la zappa
Rispondi

Da: cerco urgentemente 21/04/2018 16:18:26
MOTOZAPPA
Rispondi

Da: laureifici per zappatori21/04/2018 17:29:48
Cantone: "In Campania sono troppe 6 facoltà di Giurisprudenza"

Il presidente Anac punta il dito anche contro gli atenei telematici. I presidi di Federico II, Vanvitelli, Suor Orsola: "Non è vero"

Il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, lancia un nuovo guanto di sfida contro il mondo accademico italiano.
�«Alcune università andrebbero forse proprio chiuse. C'è uno iato enorme tra quelle del Sud e del Nord, amplificato ancora di più dalla logica di dare i contributi a chi lavora meglio e rendere così zavorre alcune università�».

E se la prende, in particolare, con i dipartimenti di Giurisprudenza della Campania: �«Se in una regione come la mia ci sono sei facoltà di Giurisprudenza, c'è qualcosa che non quadra�».
E continua: �«E non prendo nemmeno in considerazione il tema delle università telematiche su cui andrebbe fatta una riflessione che porterebbe a mettere in discussione un tabù, e lo dico come provocazione, quello del valore legale del titolo di studio�».


E a Giurisprudenza si iscrive circa il 15 per cento della popolazione universitaria: alla Vanvitelli sono oltre 2.800 gli iscritti a Giurisprudenza, alla Federico II sono 10 mila, 1.600 alla Parthenope, tanto per fornire qualche dato.
�«Numeri ridimensionati negli ultimi anni - spiega Lucio De Giovanni, preside di Giurisprudenza alla Federico II - perché con il crollo dei concorsi nella pubblica amministrazione sono diminuiti gli sbocchi occupazionali. Ma il problema non può essere ridotto alla quantità di dipartimenti, semmai bisogna valutarne la qualità. E lascio ad altri il compito�».
Rispondi

Da: ................ 22/04/2018 02:40:08
Solo i migliori......
Rispondi

Da: eccellenza notarizia22/04/2018 15:43:06
solo i migliori avvocaticchi possono aspirare al 10 per cento dei miei guadagni
Rispondi

Da: érîô23/04/2018 06:45:48
Pensate solo al guadagno.
Rispondi

Da: eccellenza     avvocatichia23/04/2018 10:18:01
Diventare avvocati: conviene davvero?

Le regole per diventare avvocato cambiano di tanto in tanto, talvolta allo scopo di selezionare, in modo più rigoroso, gli aspiranti a una carriera che, un tempo dotata di lustro, oggi ha perso gran parte di fascino e appetibilità economica: gli onorari non sono più quelli di una volta ed è drasticamente diminuito il numero di cittadini che, in cambio di una giustizia non sempre giusta, sono disposti ad aspettare anni e pagare tasse esorbitanti. Peraltro, le recenti riforme hanno portato fuori dai tribunali numerosi procedimenti un tempo ad esclusivo appannaggio degli avvocati, come ad esempio le separazioni e i divorzi (che oggi si possono fare anche in Comune a determinate condizioni) o le transazioni (per molte cause, oggi, è obbligatorio tentare prima una soluzione pacifica presso un organismo di mediazione). Il che ha determinato un ulteriore decremento della richiesta di legali.

Ciò nonostante non possiamo negare come la professione di avvocato continui ad esercitare una certa attrazione, non fosse altro per il fatto che - così come con la medicina - la vita quotidiana ha continuo bisogno di conoscenze legali, le quali sole - in uno Stato burocratizzato come il nostro - consentono, in determinate situazioni, di "sopravvivere".

È bene però che, chi vuole abbracciare questo percorso (dai più ritenuto un calvario), abbia ben chiara una cosa: non esiste più l'avvocato di un tempo, specie nell'ambito del diritto civile. L'immagine del professionista d'udienza, impegnato in arringhe o, allo studio, in copiose dissertazioni scritte è tramontata. E questo per due ordine di motivi:

    il contenzioso non è più quello di una volta: le cause più numerose si concentrano in settori ormai ben definiti, riguardando principalmente i procedimenti di natura tributaria, lavoristica, assicurativa ed esecuzioni forzate;
    la stessa economia è cambiata, sicché sarà meno probabile fare una causa di usucapione di un terreno e molto più probabile imbattersi in una vertenza di diritto all'oblio.

Sul versante ricavi/spese, le cose non vanno meglio: a fronte di un aumento dei costi di gestione dello studio legale (si pensi alla polizza per responsabilità professionale, ma anche al commercialista, ai software con le banche dati, all'uso del processo civile telematico, ecc.), a cui si aggiunge l'odiato pagamento dei contributi previdenziali (non meno di 3.500 euro l'anno), bisogna aggiungere, sull'altro lato della bilancia, la cancellazione delle tariffe minime: gli onorari sono ormai soggetti al libero mercato ed è facile - come succede quando c'è concorrenza pura - la gara al ribasso.

Questo cappello è stato necessario non tanto per dissuadere gli eventuali interessati alla professione di avvocato, quanto piuttosto per metterli nella piena consapevolezza che:

    in un mercato altamente competitivo come quello attuale degli avvocati (posto l'enorme numero di professionisti iscritti all'albo), o si è i migliori oppure bisogna abbandonare i sogni di una carriera sfavillante e ricca di soddisfazioni;
    per poter raggiungere una piena indipendenza economica non basta più aver conseguito il titolo, ma saranno necessari numerosi anni (finanche dieci).

Detto ciò, possiamo passare ad analizzare i singoli step necessari a comprendere come diventare avvocati.
Il corso di studi e la laurea in legge

Si può diventare avvocati a prescindere dal liceo che si è frequentato. È una falsa credenza quella di ritenere che possano essere avvocati solo coloro che hanno studiato discipline umanistiche. A dire il vero, la conoscenza del latino può aiutare a comprendere e memorizzare determinati vocaboli e brocardi che ancora, con un morboso attaccamento alla tradizione, gli avvocati continuano ad utilizzare. Ma non esistono preclusioni di genere.

Diverso è il discorso all'università. È necessario conseguire la laurea in giurisprudenza (o "laurea in legge" che dir si voglia). Attualmente il percorso di studi prevede la cosiddetta "laurea magistrale", ossia un corso di cinque anni, con il classico 3+2, cioè laurea base triennale e laurea specialistica.

Il voto di laurea non è influente ai fini della successiva abilitazione alla professione.
Rispondi

Da: ................23/04/2018 15:56:47
conosco tanti avvocati che se la passano bene...poi ognuno è libero di pensarla come vuole.....
Rispondi

Da: conosco conosco23/04/2018 21:43:02
Tutti i notai che conosco guadagnano diverse centinaia di migliaia di euro l'anno.
Poi ognuno è libero di pensare che vadano alla caritas o sono mantenuti dai genitori come molti avvocati che conosco.
Rispondi

Da: Solo per VOI24/04/2018 14:07:28
Zappe scope in offerta
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Da: Eccellenza artigiana 24/04/2018 15:45:50
Solo i migliori possono fare gli artigiani di poltrone e sofà ricordatelo....Solo i migliori possono costruire i divani su cui si siederà la Ferilli....gli altri si prendano la laurea in giurisprudenza per poi diventare avvocati oppure facciano i concorsi... Solo i migliori ......ricordatelo.....
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Da: solo per x24/04/2018 19:23:18
Solo eccellenza forata conosce avvocati che se la passano bene e che parcheggiano di fronte al tribunale grossi macchinoni.
Il resto conosce avvocati mantenuti dai genitori.
Poi siete liberi di pensarla come volete.
Rispondi

Da: AvvocaTirkio24/04/2018 19:46:42
Io i soldi che mi sudo, me li tengo ben stretti, altro che concorsi ;-)
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Da: eccellenza notarizia25/04/2018 09:12:46
Io i milioni che guadagno me li porto nelle banche svizzere e dico che pranzo alla caritas.
Rispondi

Da: r      am26/04/2018 07:04:02
Avvocati, più del triplo siete.
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Da: Cortigiani26/04/2018 12:34:57
La massa degli avvocati non potrà avere redditi decenti, fino a quando non prenderà atto del suo potere contrattuale attraverso la creazione di un sindacato di massa che che ammortizzi, col l'unità e la solidarietà, la sperequazione spropositata tra domanda e offerta.
Se coloro i quali sono sfruttati nei mega studi professionali o negli studi familistici accorsati, guidati da gente psicopatica che teme il furto dei clienti e per questo ti sottopone a regimi di vita che rasentano lo schiavismo (orari impossibili, zero tempo libero, trattamento non solo economico disumano e degradante) si rifiutassero di sottoporsi a simili umiliazioni e in loro sostituzione i padroni non trovassero sostituti, vorrei vedere dove vanno da soli questi scienziati che non sanno neppure cosa sia il pct  e che non sanno neppure come si accende un pc.
Il fatto è che l'avvocatura è formata da un immenso gregge belante
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Da: Solo per voi26/04/2018 13:52:47
Parlate parlate tanto sempre la ZAPPA vi Aspetta
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Da: Prova costume fatta voi!26/04/2018 15:03:08
Ho state comprando le zappe
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