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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: Sani Confronti | 11/10/2015 11:56:00 |
Mmmm....continuo a non ricordare.... Forse la domanda che dici tu era vicina a quella dell'esportatore abituale. Cmq se era una rettifica fatta dell'Ufficio su operazioni puntualmente individuabili, la rivalsa è possibile. Se invece la rettifica riguardava operazioni indistinte (e quindi cessionario non individuabile) la rivalsa non è possibile. Se mi dici quali fossero le risposte o cosa hai risposto tu, ti posso dare un parere più preciso. | |
Da: Pos-sibile | 11/10/2015 12:05:49 |
Ho risposto era possibile la rivalsa.era una di quelle domande sulla neutralità .altra insidiosa era quella che dava come risposte sopravvenienza o irrilevante perché si trattava di movimenti finanziari | |
Da: calippo maledetto | 11/10/2015 12:08:03 |
Quella corretta era quella in cui bisogna riprendere a tassazione la sopravvenienza tassabile | |
Da: x pos-sibile | 11/10/2015 12:21:09 |
mi fai ricordare quella che dici? io ho risposto che si trattava di semplici flussi finanziari... sulla competenza ce n'era un'altra dove si diceva che a Caltanissetta c'era la sede amministrativa e non quella legale. che io sappia non potevano procedere a controllo | |
Da: Pos-sibile | 11/10/2015 12:24:42 |
ho segnato sopravvenienza. | |
Da: Pos-sibile | 11/10/2015 12:31:55 |
anche se ero dubbioso perché si trattava di operazioni che rilevavano solo come manifestazioni finanziarie. | |
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Da: Sani Confronti | 11/10/2015 12:35:50 |
Allora riepiloghiamo: - su CL Palermo l'articolo 59 mi pare del 600 dice che la competenza fiscale si può cambiare con provvedimento della DR, quindi la risposta era: si, però con provvedimento di cambio competenza notificato nel 2010; - per quanto riguarda quella sulla rivalutazione: dubito fortemente che la risposta corretta sia "sopravvenienza attiva"; trattandosi infatti di rival.ne fiscalmente irrilevante, lui non doveva dedurre le quote di ammortamento correlate al valore rivalutato, per cui io gli recupero quelle; non è che allora visto che tu hai fatto l'ammortamento che non dovevi fare, allora io per punirti ti recupero la plusvalenza "iscritta". La plusvalenza iscritta non rileva, e questo non cambia se io deduco quote di ammortamento non deducibili. Inoltre se non ricordo male, l'irrilevanza fiscale della plusvalenza veniva esclusa Espressamente già dal testo, che richiamava una norma del Tuir (forse art. 110 c.1 lett. c, che dice che il costo dei beni rivalutati non si intende comprensivo delle plusvalenze iscritte). Andiamoci anche per esclusione: - la plusvalenza non è tassabile (lo dice il testo) - non si tratta di semplici flussi finanziari, atteso che c'è stata deduzione di quote di ammortamento sui valori rivalutati. Per cui resta solo la risposta che prevede il recupero degli ammortamenti. | |
Da: x Sani | 11/10/2015 12:40:03 |
Quella che dico io sul domicilio era un'altra, dove non si parlava di provvedimenti DR. Si diceva che la sede legale era in una città e l'amministrativa in un'altra | |
Da: dubbi | 11/10/2015 12:49:22 |
non capisco, io ricordo solo una domanda dove si parlava di sede amministrativa e sede legale...quella della competenza. Semmai ce n'era un'altra che diceva qualcosa tipo: Il contribuente nel 2011 ha sede a Pavia Nel 2015 si è trasferito a Varese Chi è competente per inviare l'accertamento 2011? Chiaramente la risposta è Pavia. Poi un'altra domanda sullo stesso caso era: Dove si invia l'accertamento, a Pavia o a Varese? Anche qui la risposta era facile: Varese, cioè dove abita Oggi. Prima ancora che la norma, ci arrivi con un ragionamento pratico. | |
Da: Felixelli | 11/10/2015 12:58:38 |
Le domande sulle foi erano fattibili | |
Da: calippo maledetto | 11/10/2015 13:01:03 |
Quella della sopravvenienza era quella della rimodulazione dell'Iva dal 4 al 10 col rimborso del committente | |
Da: FOI | 11/10/2015 13:01:57 |
Concordo, quanto meno per chi ci lavora o aveva fresca la circolare 32 del 2012 nella quale erano tutte le risposte. | |
Da: x calippo | 11/10/2015 13:09:07 |
Ah si, concordo in quel caso c'era una sopravvenienza tassabile, anche se non ricordo bene la domanda. Cmq c'era un costo dedotto (per iva indetraibile mi pare) che successivamente veniva meno, da cui la sopravvenienza. | |
Da: formia | 11/10/2015 13:11:05 |
PER GLI ut di Roma posso dire un terzo dei partecipanti erano direttori ut, capi team ut, capi area ut. Questi ultimi affermavano di aver azzeccato almeno 40 risposte | |
Da: media bassa | 11/10/2015 13:13:57 |
Vi ricordate esattamente le domande sull'autoconsumo?erano solo due se non erro. io penso di aver dato 33 risposte giuste, credo che non sara' sufficiente per passare :( | |
Da: autoconsumo | 11/10/2015 13:21:10 |
c'erano due domande: una II.DD. la risposta corretta era che rileva il valore normale una IVA la risposta corretta era che la rivalsa non è obbligatoria. domande non del tutto banali, non pochi ne avranno sbagliato una. Ritengo che con 33 giuste non si passi, a prescindere dal fatto che le altre le hai lasciate in bianco o le hai sbagliate. Con 33 PUNTI forse puoi sperare di avvicinarti al valore medio, ma non certo alla media +10%. | |
Da: media bassa | 11/10/2015 13:45:52 |
33 giuste e 17 sbagliate. Sono sicuro di non passare, ma dici che la media nazionale sara' cosi' alta? | |
Da: effenove | 11/10/2015 13:50:16 |
qualcuno si ricorda la domanda (e le risposte) sulla frode carosello? | |
Da: vincitore non assunto | 11/10/2015 13:55:26 |
La beffa dei superburocrati costati allo Stato 21 milioni La storia. Una sede prestigiosa nella Reggia di Caserta, l'ambizione di essere la versione italiana dell'Ena francese. Ma la scuola nazionale dell'amministrazione non riesce a far assumere i suoi allievi: "Scavalcati perfino dal personale delle Province" di FABIO TONACCI 11 ottobre 2015 La beffa dei superburocrati costati allo Stato 21 milioni ROMA - La Scuola nazionale della pubblica amministrazione si è inceppata di fronte a un ostacolo più grande di lei: la pubblica amministrazione. Dei 26 vincitori del VI concorso, che si è concluso a luglio 2014 dopo una selezione rigorosissima (per il bando arrivarono più di 10mila iscrizioni) e dopo un anno di formazione di alto livello, lo Stato è riuscito ad assumerne soltanto 9. Più o meno a casaccio, tra l'altro, pescando nella graduatoria finale senza seguire l'ordine del merito. Gli altri 17 sono finiti in coda, ad aspettare che vengano riassorbiti tutti i dipendenti in uscita dalle province. Nella peggiore delle ipotesi, se ne riparla tra un paio d'anni. Niente male per quello che, sulla carta, è l'istituto di eccellenza della Presidenza del consiglio. Costa alle casse dello Stato 21 milioni di euro all'anno ed è "deputato - si legge nel sito ufficiale - a selezionare, reclutare e formare i dirigenti pubblici", "punto centrale del Sistema unico del reclutamento" e, dulcis in fundo, "creato per migliorare l'efficienza e la qualità della Pubblica amministrazione". In pratica è l'equivalente italiano della storica Ecole Nationale d'Administration parigina e ha il compito di portare all'interno di ministeri e agenzie dirigenti altamente specializzati e qualificati, che dovrebbero impedire pasticci tipo quello nel quale, per ironia della sorte, sono finiti. È andata così. Il concorso è stato indetto a giugno del 2012 e prevedeva che i vincitori, dopo adeguata formazione, venissero assunti in ruoli dirigenziali: 26 posti, appunto, numero a cui si arrivava a seguito della ricognizione fatta dal Dipartimento della Funzione pubblica in base alle esigenze di personale. Non è un caso, infatti, che le domande di iscrizione furono tantissime, superarono quota diecimila. Alla prova preselettiva, a febbraio 2013, si presentarono più di 4mila candidati. Dopo una durissima scrematura durata altre quattro giornate d'esame, è stata stilata la lista degli ammessi a seguire le lezioni nella più splendida delle cornici: la Reggia di Caserta. La Sna infatti ha una delle sedi proprio in alcune sale all'interno della Reggia, per quanto vitto e alloggio siano totalmente a carico degli studenti per i nove mesi di corso. Il corpo docenti, poi, è notevole e, come tale, viene pagato: oltre a diversi professori di università (tra cui Michel Martone, ex viceministro del Lavoro, il cui compenso è di 59.000 euro), figurano il consigliere parlamentare in pensione Marcello Degni (59.000 euro), il dirigente di ricerca all'Istat Efisio Gonario Espa (106.000 euro), il funzionario del Parlamento europeo Sandro Mameli (135.000 euro), Alberto Heimler già direttore centrale dell'Autorità garante della Concorrenza e Mercato (173.000 euro) e Angela Razzino, dirigente generale dell'Inail (152.000 euro). Alcuni insegnanti - stando a quando raccontano gli studenti - si sono visti pochissimo dalle parti di Caserta. Infine c'è il presidente, il professor Giovanni Tria, che tra lo stipendio dell'università di appartenenza e l'indennità Sna arriva a prendere 217.271 euro. Sono cifre di una certa importanza, tant'è che la scuola spende per la retribuzione dei professori 2,7 milioni di euro all'anno, esattamente quanto l'Ecole Nationale, con la differenza che là devono formare non 26 ma 90 studenti. Il confronto dei bilanci è imbarazzante per la Sna, perché è vero che costa la metà rispetto all'Ena di Parigi (21 milioni contro 42), ma è anche vero che ha meno di un terzo dei posti. Comunque, ad agosto dello scorso anno il dipartimento della Funzione pubblica ha finalmente comunicato con una nota la lista delle posizioni di qualifica dirigenziale nelle varie amministrazioni, spettanti a chi aveva frequentato la Sna. Davanti al documento, però, c'è da rimanere perplessi. Sono spariti senza spiegazione i posti più ambiti, cioè i quattro previsti nella struttura di vertice della Presidenza del Consiglio. Non solo. I due dirigenti da assumere al ministero della Difesa dovevano firmare il contratto al massimo entro marzo 2015 ma ancora sono lì che aspettano. Per tutti gli altri l'impegno che si è assunto per iscritto il ministero di Marianna Madia era quello dell'assunzione "entro il 2015". In nove casi su ventisei, è stato mantenuto, anche se non si capisce in base a quale logica. Per gli altri, invece, la prospettiva è quella di una lunga anticamera. "Al Dipartimento della funzione pubblica non ci vogliono nemmeno ricevere - sostengono i vincitori non assunti - circola voce che dovranno prima smaltire le migliaia di dipendenti delle province. Ma anche su questo non ci dicono niente di certo, continuiamo a chiamarli inutilmente". L'inghippo, come nelle peggiori storie di burocrazia, è contenuto in un minuscolo comma. Nella legge di Stabilità , scorrendo l'articolo 1 si arriva al comma 425 che prevede, tra le misure di contenimento della spesa per il riordino delle Province, un divieto di assunzioni a tempo indeterminato, specificato meglio anche da una successiva circolare del ministro Madia datata gennaio. "La normativa però esclude i vincitori di concorso", sostengono gli studenti della Sna, che intendono rivolgersi all'avvocato per fare ricorso. Dalla loro parte, anche la logica. "Se il divieto è previsto dal comma 425 - osservano - perché nove di noi sono stati presi?". | |
Da: vincitore non assunto | 11/10/2015 13:55:58 |
La beffa dei superburocrati costati allo Stato 21 milioni La storia. Una sede prestigiosa nella Reggia di Caserta, l'ambizione di essere la versione italiana dell'Ena francese. Ma la scuola nazionale dell'amministrazione non riesce a far assumere i suoi allievi: "Scavalcati perfino dal personale delle Province" di FABIO TONACCI 11 ottobre 2015 La beffa dei superburocrati costati allo Stato 21 milioni ROMA - La Scuola nazionale della pubblica amministrazione si è inceppata di fronte a un ostacolo più grande di lei: la pubblica amministrazione. Dei 26 vincitori del VI concorso, che si è concluso a luglio 2014 dopo una selezione rigorosissima (per il bando arrivarono più di 10mila iscrizioni) e dopo un anno di formazione di alto livello, lo Stato è riuscito ad assumerne soltanto 9. Più o meno a casaccio, tra l'altro, pescando nella graduatoria finale senza seguire l'ordine del merito. Gli altri 17 sono finiti in coda, ad aspettare che vengano riassorbiti tutti i dipendenti in uscita dalle province. Nella peggiore delle ipotesi, se ne riparla tra un paio d'anni. Niente male per quello che, sulla carta, è l'istituto di eccellenza della Presidenza del consiglio. Costa alle casse dello Stato 21 milioni di euro all'anno ed è "deputato - si legge nel sito ufficiale - a selezionare, reclutare e formare i dirigenti pubblici", "punto centrale del Sistema unico del reclutamento" e, dulcis in fundo, "creato per migliorare l'efficienza e la qualità della Pubblica amministrazione". In pratica è l'equivalente italiano della storica Ecole Nationale d'Administration parigina e ha il compito di portare all'interno di ministeri e agenzie dirigenti altamente specializzati e qualificati, che dovrebbero impedire pasticci tipo quello nel quale, per ironia della sorte, sono finiti. È andata così. Il concorso è stato indetto a giugno del 2012 e prevedeva che i vincitori, dopo adeguata formazione, venissero assunti in ruoli dirigenziali: 26 posti, appunto, numero a cui si arrivava a seguito della ricognizione fatta dal Dipartimento della Funzione pubblica in base alle esigenze di personale. Non è un caso, infatti, che le domande di iscrizione furono tantissime, superarono quota diecimila. Alla prova preselettiva, a febbraio 2013, si presentarono più di 4mila candidati. Dopo una durissima scrematura durata altre quattro giornate d'esame, è stata stilata la lista degli ammessi a seguire le lezioni nella più splendida delle cornici: la Reggia di Caserta. La Sna infatti ha una delle sedi proprio in alcune sale all'interno della Reggia, per quanto vitto e alloggio siano totalmente a carico degli studenti per i nove mesi di corso. Il corpo docenti, poi, è notevole e, come tale, viene pagato: oltre a diversi professori di università (tra cui Michel Martone, ex viceministro del Lavoro, il cui compenso è di 59.000 euro), figurano il consigliere parlamentare in pensione Marcello Degni (59.000 euro), il dirigente di ricerca all'Istat Efisio Gonario Espa (106.000 euro), il funzionario del Parlamento europeo Sandro Mameli (135.000 euro), Alberto Heimler già direttore centrale dell'Autorità garante della Concorrenza e Mercato (173.000 euro) e Angela Razzino, dirigente generale dell'Inail (152.000 euro). Alcuni insegnanti - stando a quando raccontano gli studenti - si sono visti pochissimo dalle parti di Caserta. Infine c'è il presidente, il professor Giovanni Tria, che tra lo stipendio dell'università di appartenenza e l'indennità Sna arriva a prendere 217.271 euro. Sono cifre di una certa importanza, tant'è che la scuola spende per la retribuzione dei professori 2,7 milioni di euro all'anno, esattamente quanto l'Ecole Nationale, con la differenza che là devono formare non 26 ma 90 studenti. Il confronto dei bilanci è imbarazzante per la Sna, perché è vero che costa la metà rispetto all'Ena di Parigi (21 milioni contro 42), ma è anche vero che ha meno di un terzo dei posti. Comunque, ad agosto dello scorso anno il dipartimento della Funzione pubblica ha finalmente comunicato con una nota la lista delle posizioni di qualifica dirigenziale nelle varie amministrazioni, spettanti a chi aveva frequentato la Sna. Davanti al documento, però, c'è da rimanere perplessi. Sono spariti senza spiegazione i posti più ambiti, cioè i quattro previsti nella struttura di vertice della Presidenza del Consiglio. Non solo. I due dirigenti da assumere al ministero della Difesa dovevano firmare il contratto al massimo entro marzo 2015 ma ancora sono lì che aspettano. Per tutti gli altri l'impegno che si è assunto per iscritto il ministero di Marianna Madia era quello dell'assunzione "entro il 2015". In nove casi su ventisei, è stato mantenuto, anche se non si capisce in base a quale logica. Per gli altri, invece, la prospettiva è quella di una lunga anticamera. "Al Dipartimento della funzione pubblica non ci vogliono nemmeno ricevere - sostengono i vincitori non assunti - circola voce che dovranno prima smaltire le migliaia di dipendenti delle province. Ma anche su questo non ci dicono niente di certo, continuiamo a chiamarli inutilmente". L'inghippo, come nelle peggiori storie di burocrazia, è contenuto in un minuscolo comma. Nella legge di Stabilità , scorrendo l'articolo 1 si arriva al comma 425 che prevede, tra le misure di contenimento della spesa per il riordino delle Province, un divieto di assunzioni a tempo indeterminato, specificato meglio anche da una successiva circolare del ministro Madia datata gennaio. "La normativa però esclude i vincitori di concorso", sostengono gli studenti della Sna, che intendono rivolgersi all'avvocato per fare ricorso. Dalla loro parte, anche la logica. "Se il divieto è previsto dal comma 425 - osservano - perché nove di noi sono stati presi?". | |
Da: capra capreee | 11/10/2015 14:05:48 |
X media bassa hai totalizzato 27,39 (16,43/30).. e direi che molti avranno fatto peggio di te. quindi 27 sara' il punteggio medio che aumentato del 10% andremo intorno al 30 ..... come volevasi dimostrare con 38 domande giuste si passa!! Fate tutti i conteggi che volete ma la dead line e' 38 giuste. regolatevi | |
Da: capra, | 11/10/2015 14:22:40 |
se la media fosse 27 si passerebbe anche con 15 errori | |
Da: capra capreee | 11/10/2015 14:36:42 |
Guarda che dipende anche da chi ha risposto bene. Siccome ancora nessuno hascritto di averne indovinate 45 o piu si presuppone che la media possa ragionevolmente essere 30 o qualcosina in piu ......mi e' stato riferito (non so quindi se sia vero) che alcuni hanno sbagliato parecchie domande proprio perche' in ufficio gli argomenti proposti nel test non li trattano quasi mai... | |
Da: calippo maledetto | 11/10/2015 14:36:50 |
Secondo me si passa con almeno 30. media molto bassa. ho parlato con i colleghi area pfenc. loro hanno fatto un disastro in quanto x loro non c'era nessuna domanda. più ci sono i curiosi che le hanno messe a caso | |
Da: teribile | 11/10/2015 14:44:45 |
mi raccomando, occhio ai risultati di quelli della DC | |
Da: | 11/10/2015 14:51:09 |
Ma la domanda sul cambio di domicilio era quando andava notificato il provvedimento del direttore regionale o quando il provv diventava definitivo? | |
Da: x cellulare | 11/10/2015 15:05:02 |
si chiedeva se era possibile fare la verifica seguendo la competenza del domicilio di fatto. La risposta: si, se entro l'anno precedente (2010) c'era stato il provvedimento della DR | |
Da: Cellulare | 11/10/2015 15:24:08 |
X x cellulare: Grazie! mi aiuteresti anche a ricordare approssimativamente le domande sugli studi di settore? Magari anche le risposte, Grazie | |
Da: x cellulare | 11/10/2015 15:36:00 |
mi sembra che una chiedesse se era possibile ricorrere al 39, 2° comma, in caso di dati non veritieri, e la risposta dovrebbe essere: si, se l'accertato supera il dichiarato del 15% o comunque 50.000 euro. l'altra non la ricordo precisamente | |
Da: Cellulare | 11/10/2015 15:49:36 |
Un'altra era sulla presentazione infedele dei dati sugli studi di settore e su cause di esclusione inapplicabili...qual'era la risposta giusta? | |
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