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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: incredibile!!!08/07/2015 12:28:07
L'articolo in questione è addirittura inserito tra i titoli di testa dell'edizione online in questo momento.

Delle due l'una:
- o il gionalista (?) ignora del tutto la realtà dell'agenzia, e scrive nella più totale ignoranza
- o è un grande "amico" di qualche ex-incaricato, al quale evidentemente deve "rendere" qualcosa...

In tutti e due i casi, Sig. Simontacchi, pessimo esempio di giornalismo.

Vergogna.

Barra, Zanetti, Renzi...tenete duro, vi prego.

Da: SOLE24ORE08/07/2015 12:34:20
Il Governo, con apprezzabile determinazione e pragmatismo, ha appena varato i decreti che danno attuazione alla delega fiscale. Come già rilevato da Salvatore Padula sul Sole 24 Ore lo scorso 27 giugno, è un primo passo e non certo il punto di arrivo. La nota più positiva è senza dubbio il fil rouge che caratterizza plurimi interventi normativi e che consiste nella strategia di agevolazione degli investimenti nel nostro Paese. Questi provvedimenti (cooperative compliance, patent box, interpello su nuovi investimenti, accordi preventivi per le imprese con attività internazionale) presuppongono una forte e costante interazione tra contribuente e Agenzia delle entrate. Risulta quindi evidente che per favorire gli investimenti (soprattutto quelli esteri) il ruolo che deve essere assunto dall'Agenzia delle entrate riveste, tra gli altri fattori di contesto, rilevanza centrale. L'attività dell'Agenzia è anche determinante ai fini della modifica del rapporto fisco-contribuente che è funzionale al perseguimento della certezza del diritto voluto dal Governo e necessario per le imprese operanti in Italia. L'Agenzia delle entrate dovrebbe quindi essere legittimata, in modo da potere proseguire nel processo di riorganizzazione interna finalizzato a valorizzare il merito e i comportamenti di cooperazione con i contribuenti. Cosa sta invece succedendo, proprio in questo momento? Che l'Agenzia è sotto scacco per effetto del combinato disposto di sentenze avverse e inerzia del sistema. In assenza di un intervento decisivo, figlio di una precisa volontà politica, entro pochi giorni non solo l'operatività dell'Agenzia sarà definitivamente compromessa, ma verrà quasi completamente disperso un patrimonio di competenze la cui ricostituzione richiederà anni (che non abbiamo!). La sentenza della Corte Costituzionale n. 37/2015, che ha determinato la decadenza dall'incarico dirigenziale dei funzionari incaricati delle agenzie fiscali, ha privato la struttura amministrativa dell'impulso direttivo della maggior parte delle risorse più competenti e con maggiore esperienza che erano state assegnate a rilevanti incarichi di direzione e coordinamento. Da aprile 2015 l'organigramma dell'Agenzia ha visto scomparire quasi tutti i dirigenti. Nella sola Direzione Regionale della Lombardia, ad esempio, cinque figure hanno la responsabilità di 20 posizioni dirigenziali, ci cui ben 15 ad interim! È facile comprendere come questa situazione abbia creato lo sconcerto negli investitori esteri e come l'assenza di interlocutori legittimati comprometta i normali rapporti tra le imprese, i cittadini e l'amministrazione finanziaria.  Con l'obiettivo di limitare i danni, alcuni funzionari destituiti dall'incarico dirigenziale (con conseguente e improvvisa penalizzazione economica) hanno finora continuato ad operare mediante il conferimento di deleghe di firma. Se tale processo non viene arrestato, gran parte dell'attività dell'Agenzia delle entrate sarebbe compromessa per un lungo periodo, con un danno per il Paese dalle conseguenze irreparabili (fra cui il rischio di perdere il gettito della voluntary disclosure).  È intellettualmente disonesto chi ritiene di approfittare di questa situazione per attaccare strumentalmente l'amministrazione finanziaria ed il suo operato. Il contesto deteriorato in cui si è sviluppata la materia fiscale nel nostro paese è da attribuirsi ad un concorso di colpa: dei cittadini e delle imprese - per il basso livello di adempimento - dei governi - per la sistematica assenza di un disegno strategico di ampio respiro - e dell'Amministrazione finanziaria (di cui l'Agenzia delle entrate è parte) - per un approccio talvolta "aggressivo" e poco collaborativo. Un classico esempio di circolo vizioso, giunto ad un punto in cui l'identificazione dei rapporti causa-effetto perde di senso: non è più tempo per analisi retrospettive e recriminazioni di sorta. L'Italia ha bisogno di concentrare i suoi sforzi sulla costruzione di un nuovo contesto, che garantisca efficienza ed efficacia a servizio della politica economica. In questa sede non si vuole necessariamente sostenere che gli oltre ottocento dirigenti in questione siano tutti insostituibili a prescindere dal merito. È tuttavia evidente che qualsiasi organizzazione privata di colpo della quasi totalità della propria dirigenza è destinata ad avere una prospettiva di breve periodo. L'obiettivo di sistema da perseguire deve essere il mantenimento nel ruolo delle risorse funzionali al progetto di riorganizzazione dell'Agenzia e con il più elevato livello di competenza ed esperienza. La soluzione che si sta prospettando è quella di un concorso che non terrebbe in considerazione i titoli e l'esperienza. È inverosimile pensare che un'azienda che dovesse assumere un intero gruppo di dirigenti li selezionerebbe prescindendo da titoli ed esperienze, solo sulla base di un esame teorico. Inoltre, il concorso, così come sembra essere stato finora concepito (si veda l'articolo di Mobili e Parente sul Sole 24 Ore di ieri), presenta due ulteriori, gravi problemi. In primo luogo, dato che si dovrebbe completare entro la fine del 2016, lascia totalmente insoluto il problema di gestire l'operatività nell'anno e mezzo che ci separa da quella data. Come si pensa possa funzionare l'Agenzia nel frattempo? In secondo luogo, sebbene il concorso risponda in maniera formalmente corretta ai rilievi della Consulta, corre il rischio di reiterare il problema sine die. La situazione attuale, infatti, è il frutto non già della mancata indizione di un concorso i cui criteri di selezione tengano anche conto di titoli ed esperienza, sia nella chiamata diretta per posizioni chiave e/o nella definizione di posizioni organizzative.

Da: Leo08/07/2015 12:41:10
Simontacchi in un'intervista a TopLegal spiega le ragioni che hanno condotto al cambio nome dello studio
Bonelli Erede Pappalardo ha oggi confermato ufficialmente quanto rivelato da TopLegal già nei giorni scorsi. Lo studio cambia nome, ma non ragione sociale, diventando BonelliErede. Il cognome di due dei soci fondatori, Franco Bonelli e Sergio Erede, viene desemantizzato e, per effetto di crasi, si fonde in un nome unico, il cui acronimo diventa "be", coincidendo con il verbo inglese "essere".

Una scelta non soltanto di immagine ma di mercato, secondo quanto sottolineato in un'intervista esclusiva a TopLegal dal managing partner Stefano Simontacchi (in foto).

«Il nuovo marchio semplifica la comunicazione e l'immagine anche verso gli interlocutori internazionali», spiega Simontacchi, rivelando che tra le varie ipotesi prese al vaglio c'era anche l'utilizzo esclusivo dell'acronimo e la scomparsa dei nomi dei fondatori dal marchio. «Gli analisti di mercato però hanno evidenziato come l'adottare solo un mero acronimo avrebbe allontanato lo studio dalle best practice internazionali utilizzate dalle primarie insegne», commenta Simontacchi.

Sollecitato sul valore del nome dei name partner Bonelli ed Erede nei termini di avviamento, il managing partner è fermo nel sottolineare che - fermo restando il ruolo dei soci fondatori nella definizione dell'identità di studio - la nuova immagine prescinde dalla volontà di mantenere l'avviamento dell'insegna, essendo stata reputata la migliore tra le scelte possibili in una prospettiva di «innovazione nella continuità dei valori».

«Un cambiamento di marchio da solo ha ben poco valore. Quello che abbiamo inteso fare non è un mero cambio d'immagine, ma la sintesi comunicativa di un percorso intrapreso già da alcuni anni, che punta alla semplificazione nel rapporto col cliente», ribadisce Simontacchi, che evidenzia come la nuova identità dello studio non si rifletta soltanto nel nuovo logo. BonelliErede da oggi ha anche un nuovo sito il quale, secondo Simontacchi, vuole porre l'enfasi non sullo studio e sui professionisti, ma sulle esigenze del fruitore.

Altra novità, il cambiamento di stile dei bigliettini da visita, da cui scompaiono i titoli per lasciare il posto - secondo la prassi internazionale - a un'unica identità di studio.
tags: Sergio Erede, Stefano Simontacchi, Franco Bonelli, BonelliErede

Da: ..verifichi i curricula08/07/2015 12:41:54
..scoprirà che titoli e che esperienze assolutamente da non perdere ci sono.Periti industriali diplomi magistrali  llicenze liceali  lauree in sociologia in lettere in scienze politiche (per la illuminata guida degli Uffici legali)....ccnoscenze assolutamente da preservare e non perdere....e da spendere nel concorso magari con una deroga ad hoc.Caro Simone chi sei e perché fai Questo? Vergognatevi! !!!

Da: Leo08/07/2015 12:46:27
questo x dire chi è  il Simontacchi che ha scritto oggi sul soleSolPerché questi difende gli incaricati e lo stato di illegalità???    Perché? 

Da: Leo08/07/2015 12:47:50
Chi sono gli investitori esteri che vogliono avere a che fare con gli illegittimi  e perché!!!!

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Da: ..verifichi i curricula08/07/2015 12:50:56
Per he Simone non li prende con sé nel nuovo corso dello studio.Forse perché gli fanno comodo in aAE? Io ci penserei di frnte a tanto talento e conoscenze!

Da: Leo08/07/2015 12:51:46
Chi sono gli interlocutori di simontacchi all'interno dellagedell'agenzia.?  A mio modesto parere ci sono le condizioni x attivare audit e procura della Repubblica?  Troppo grave le affermazioni!!!

Da: ..verifichi i curricula08/07/2015 12:52:09
Per he Simone non li prende con sé nel nuovo corso dello studio.Forse perché gli fanno comodo in aAE? Io ci penserei di frnte a tanto talento e conoscenze!

Da: Punks not dead08/07/2015 12:55:51
Ma finalmente un articolo a favore dopo decine e decine di finti articoli denigratori.  Ma di cosa avete paura non preoccupatevi frequentatori del forum almeno per oggi lasciateci questa piccola soddisfazione.  Tanto avete vinto con la ragione della forza e non viceversa. Cosa temete avete la corazzata del sindacato borbonico dalla vostra. 

Da: ..verifichi i curricula08/07/2015 12:56:01
CANTONE nel silenzio assordante di Rossella pensaci Tu
quali rapporti sono stati ripresi e perché?
Possono concorrere al bando per i 45 top gun ...oasi dorata che stanno progettando per i trombati di nobile lignaggio

Da: Rossella08/07/2015 13:00:45
Assurdo disonestà intellettuale ai massimi livelli giornalista consulente pro illegittimi

Da: Orpo unicum08/07/2015 13:03:48
Vergognoso... Competenze apprezzabili... Laurea in lingue e zio al ministero... Ma mi faccino il piacere...

Da: MARIAELENA108/07/2015 13:04:52
Povera Italia povera agenzia uno come somontacchi in un paese civile lo avrebbero già arrestato.  L'efficienza si raggiunge con la meritocrazia e la meritocrazia premia il più bravo,  non il piupiù collusoCOLLUSO. SOLO VERGOGNA!!!!

Da: EX SALFI LOMBARDIA08/07/2015 13:06:36
Denunciamolo tutti con un esposto alla Procura.

Da: EX SALFI LOMBARDIA08/07/2015 13:08:11
Con lo studio Pappalardo!!!   Apposto siamo!!!

Da: PAZZESCO08/07/2015 13:45:37
Pazzesco come siate andati in fibrillazione solo perché un giornalista ha rappresentato la situazione come si vive oggi in Agenzia... non siete preoccupati che l'Agenzia sta affondando, no, siete preoccupati di qualcuno che descrive i problemi e il vuoto e gli attacchi che l'Agenzia sta subendo.
Fate esposti, denunce ... metteteci la faccia, fate vedere questi curriculum

Da: trasparenza 2.008/07/2015 13:47:49
In questa sede non si vuole necessariamente sostenere che gli oltre ottocento dirigenti in questione siano tutti insostituibili a prescindere dal merito. È tuttavia evidente che qualsiasi organizzazione privata di colpo della quasi totalità della propria dirigenza è destinata ad avere una prospettiva di breve periodo.

Da: trasparenza 2.008/07/2015 13:48:25
La soluzione che si sta prospettando è quella di un concorso che non terrebbe in considerazione i titoli e l'esperienza. È inverosimile pensare che un'azienda che dovesse assumere un intero gruppo di dirigenti li selezionerebbe prescindendo da titoli ed esperienze, solo sulla base di un esame teorico.

Da: trasparenza 2.008/07/2015 13:49:02
È necessario un intervento a brevissimo termine, per garantire l'operatività dell'Agenzia in un periodo critico come quello attuale.

Da: trasparenza 2.008/07/2015 13:50:44
Non è più tempo per analisi retrospettive e recriminazioni di sorta. L'Italia ha bisogno di concentrare i suoi sforzi sulla costruzione di un nuovo contesto, che garantisca efficienza ed efficacia a servizio della politica economica.

Da: Voce fuori dal coro08/07/2015 13:51:23
Un sentito grazie al Sole24Ore che finalmente dice come stanno le cose.

Da: trasparenza 2.008/07/2015 13:54:52
serve un intervento urgente per garantire una gestione efficiente e meritocratica dell'Agenzia: i ruoli dirigenziali devono essere assunti da figure che oltre a essere tecnicamente preparate devono avere una attitudine al cambiamento sopra descritto nel rapporto fisco-contribuente

Da: trasparenza 2.008/07/2015 13:55:20
La recente sentenza della Corte Costituzionale rischia di avere l'effetto di privare l'Agenzia di alcune delle figure più qualificate, così inficiando un percorso di cambiamento che è stato intrapreso e che non possiamo permetterci di ricominciare da zero.

Da: trasparenza 2.008/07/2015 13:57:33
la politica non può porre all'Agenzia obiettivi di recupero di evasione fiscale. Quest'anno l'obiettivo di incasso derivante dalla lotta all'evasione fiscale è aumentato a 15 miliardi di euro. È inevitabile che questo condizioni l'operato dell'Agenzia, traducendosi nell'applicazione di misure di contrasto all'evasione di tipo esclusivamente repressivo e non preventivo. Una politica fiscale di tipo repressivo obbliga l'Amministrazione ad adottare indirizzi operativi che inaspriscono ulteriormente l'attività di accertamento, con una conseguente crescita del contenzioso fiscale e della percezione di incertezza che scoraggia gli investimenti nazionali ed esteri.

Da: x tutti08/07/2015 14:02:31
Ragazzi...la disinformazione regna sovrana in italia. Basti pensare al caso grecia dove l informazione italiana ha dato solo notizie di parte: greci cattivi, europa buona. Ora anche in questo caso si ripresenta la stessa linea: corte costituzionale cattiva,incaricati buoni. Infine c e da dire che,a quanto ho capito, simontacchi e un commercialista oppure ho letto male? Se e cosi e facile presumere che, in amicizia, sta tirando la volata a chi per anni ha avuto rapporti di lavoro. Gli amici si difendono, no?

Da: Sveglia Orlandi08/07/2015 14:14:30
Ma perché li lascia al loro posto? Perché non tornano da dove sono venuti?
Ma i sindacati i paladini dei lavoratori non parlano...

Da: x x tutti08/07/2015 14:32:14
Commercialisti e contribuenti in genere hanno rapporti con i funzionari non con i dirigenti (questo succede in verifica, accesso breve, accertamento con adesione, discussione in pubblica udienza, assistenza presso il front-office).
Non ti sfiora il pensiero che magari sta constatando lo sbandamento generale di questi eccellenti funzionari senza più capi?

Da: Sails 08/07/2015 14:33:18
....giriamo tutti questi post indignati al sole24ore...rammentandogli che nella p.a. si entra per concorso per la semplicissima considerazione che gestisce soldi non propri...

un privato può fare quel che vuole con i suoi danari, la P.A. no

p.s. è un principio che esiste in tutte le principali democrazie occidentali.....

Da: x Sveglia08/07/2015 14:33:56
svegliati tu, che la pacchia è finita.

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