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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
56952 messaggi, letto 1785524 volte
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Da: x caprum20/09/2017 20:40:06
Naturalmente si potranno nominare ex incaricati di comprovata esperienza, previa preventiva domanda di aspettativa!!! Evvvaaaaiiiiii!!!!!

Da: x caprum20/09/2017 20:41:47
Qui l'unico che lo prenderà nel culo sei tu e tutti gli sfigati come te!!! Ma tanto sei abituato.....

Da: Capra capreeee  - 20/09/2017 20:44:51
Veramente è abituata quella gran troia di tua madre e tu hai preso esempio. Bravo

Da: x caprum20/09/2017 21:02:37
Prepara la veselina trmon!!!

Da: x caprum20/09/2017 21:04:44
O è già rotto???

Da: Fenomeni 20/09/2017 21:17:21
L'aumento dei comma sei E' l'autonomia gestionale di cui si parla
Altro che riduzione della pianta organica: che senso avrebbe?
Per confermare quelli che manco lui si è nominati
I comma sei di Orlandi e Befera?
Ma va

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
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Da: fallimento totale20/09/2017 21:26:36
La soluzione peggiore è l'art.19 , la sentenza 37 sarà definitavemte cestinata, gli ex incaricati saranno tutti nominati!

Da: ORPO__UNICUM20/09/2017 21:27:34
http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/Nsilib/Nsi/Documentazione/Archivio/Amministrazione+trasparente+-+Elenco+dei+funzionari+incaricati/Amministrazione+trasparente+-+Ruolo+dei+dirigenti/Ruolo+dei+dirigenti+dell+Agenzia+delle+Entrate+2015/Allegato+2+Elenco+dirigenti+esterni+010815/ALLEGATO+2+AL+RUOLO+-+ELENCO+DIR.+PROVENIENTI+DALL%27ESTERNO+NON+INSERITI+NEL+RUOLO+AL+1_8_15.pdf

Sono una 30 ora (qualcuno lo abbiamo perso x strada ne ricordavo circa una decina in più). Mi riferiscono che Roxy ne aveva un'altra 60ina sul tavolo (Capi uffici legali ed altro), ma che poi non abbia azzardato....certo che questi il concorso non lo vogliono. 100 miracolati, ma come sempre la parte del leone la faranno le DDCC. Vediamo cosa ci dicono il 25

Da: ORPO__UNICUM20/09/2017 21:29:27
Le organizzazioni sindacali della dirigenza e delle aree professionali sono convocate lunedì 25 settembre 2017, alle ore 10.00, presso la Direzione Centrale del Personale, in Via Giorgione, 159 - piano 8° - stanza 814, sul seguente ordine del giorno:

Linee di riassetto organizzativo;
Criteri di destinazione delle risorse assegnate all'Agenzia in attuazione dell'art. 3, comma 165, della legge 24 dicembre 2003, n. 350;
Criteri di destinazione della quota incentivante;
Varie ed eventuali.

Da: art. 1920/09/2017 21:29:30
Saranno più di duecento e sono già pronte le nomine!!!!

Da: Capra capreeee  - 20/09/2017 21:31:54
Ci mancava pure il coglione barese.

Ma nasconditi, imbecille!!!

Ritorna a mungivacca e infilati nella fogna da dove dei uscito

Da: Calcoli 20/09/2017 21:47:32
Quindi 120 (15%, se passa) su 800, 30 ci sono (se confermati), ne nominano 90 (più qualcuno di prima fascia). Pochini, per accontentare tutti.

Da: X capra20/09/2017 21:58:53
Il resto pos..

Da: La verit 20/09/2017 23:09:59
Testine fate bene i conti 90 - 60 (circa) dirigenti ex equitalia = 30.....

Da: Capra capreeee  - 20/09/2017 23:20:31
Domani ore 14

. Mauro Maria MARINO ed altri. - Disposizioni concernenti la riorganizzazione delle agenzie fiscali - Relatrice alla Commissione GUERRA
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 10ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)

Vedremo che pareri ci saranno.

Da: grano20/09/2017 23:44:03
fucilate ilgenerale coglione e quelli come lui

https://mail.libero.it/appsuite/#app=io.ox/mail/detail&folder=default0/INBOX&id=67754

Da: moraleimmorale21/09/2017 03:56:27

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Data  14/09/2017 19:02:17 | Sezione Entrate Entrate

Corruzione alle Entrate - E' necessaria una Corte Marziale per i vertici dell'Agenzia.

Prima di processare i corrotti, vanno processati i capi e i capetti.
Prima di processare i corrotti, vanno processati i capi e i capetti.
Il rinvio a giudizio dei dirigenti dell'Agenzia delle entrate, questa volta in Direzione Regionale Campania, rafforza ancora una volta la nostra tesi sulla questione corruzione all'interno del discusso Istituto.

A quanto pare, ancora una volta (dopo il caso Venezia) la vicenda è collegata alle assunzioni e alle nomine. Abbiamo da sempre denunciato il "chiodo fisso" dei vertici delle Agenzie fiscali di scegliersi dirigenti senza concorso o con concorsi taroccati, ma li abbiamo bloccati sia con la sentenza 37/2015 della Corte costituzionale (e le innumerevoli pronunce dei Giudici Amministrativi, prima e dopo la Consulta), sia con la nostra attività â. "ordinaria" (vedi il caso Dogane). Anche in questo caso, la distorsione che ha inquinato i concorsi interni ha provocato e provocherà ulteriormente danni enormi al Personale che solo DIRPUBBLICA tutela! È allo studio la possibilità di costituirsi parte civile in questo processo. Pubblichiamo la rassegna stampa odierna.

Da: moraleimmorale21/09/2017 03:59:03
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Giancarlo Barra · Segretario generale presso DIRPUBBLICA
Ci vuole una Corte Marziale per i Vertici dell'Agenzia delle Entrate!
Mi piace · Rispondi · 2 · 14 settembre 2017 19:10

Annamaria Aquilino
e non solo per loro in tutti i ministeri succedono cose simili ma sono sottotraccia e difficili da scoprire ma e' importante iniziare
Mi piace · Rispondi · 1 · 18 settembre 2017 12:04

Licinia Fidanza · Dirigente tecnico presso Agenzia delle Entrate
Che vergogna! E pensare che questi soggetti li conoscevo tutti! Ricordo che il maggior imputato si trovava in Emilia-Romagna ed era un carissimo amico di Massimo Romano. Io non capisco un direttore regionale guadagna 12.000 euro al mese e non si accontenta, non gli bastano tutti quei soldi, quando ci sono giovani che hanno tanto studiato e guadagnano 400 euro al mese! Licinia Fidanza
Mi piace · Rispondi · 2 · 16 settembre 2017 19:03

Giancarlo Barra · Segretario generale presso DIRPUBBLICA
Hai ragione Licinia Fidanza ed è giusta la Tua osservazione. Prima di tutto devi pensare che chi entra in un giro come quello che si evince dalla lettura dei giornali .... sostiene delle spese ...; poi devi considerare che i quattrini, quando non li domini, sono dei cattivi padroni ... un po' come la droga, più ne hai e più ne vuoi. Per finire bisogna aggiungere che la vanità è la tentazione più grande!
Mi piace · Rispondi · 16 settembre 2017 23:50

Da: nouro21/09/2017 04:01:26
Sono state fatte riforme più incisive che in altri paesi ma con risultati meno positivi
L'euro non funziona per l'Italia
Non diminuisce le differenze fra i paesi ma le aumenta
di Paolo Annoni Sussidiario.net

Secondo l'Economist, «l'economia italiana sta vivendo un'inattesa forte ripresa»; gli ultimi esempi, secondo il settimanale, sarebbero il calo del tasso di disoccupazione all'11,2% e l'aumento del 4,4% della produzione industriale.

È vero, nota sempre l'Economist, che il tasso di crescita prevista per il 2017 è ancora inferiore alla media europea, ma la differenza si sta riducendo, anche se, si ammette, probabilmente l'Italia sta semplicemente beneficiando di una generale ripresa europea.

Peccato, aggiunge l'Economist, che la politica italiana sia irresponsabile e non abbia prodotto una legge che dia stabilità al punto che il risultato più probabile sia una grande coalizione o, addirittura, una coalizione di centrodestra con dentro Berlusconi, la Lega nord e alcuni neofascisti: una coalizione che difficilmente produrrà un'agenda di riforme liberali.

La premessa di questa breve analisi è decisamente superficiale.


Festeggiare con la disoccupazione oltre il 10% e un Pil sotto il 2% è, in questa fase, senza senso; sia perché, a questi ritmi, torneremo ai livelli pre austerity del 2012 (nel 2011 la disoccupazione era all'8%) in cinque anni, sia perché l'Italia, che non sta sulla luna, ma sale trainata dal resto dell'economia mondiale, anche se sempre meno delle altre economie europee.

L'Italia, in questi anni, ha sempre rispettato i parametri europei sul deficit, ha abrogato le popolari, ha eliminato il contratto a tempo indeterminato, ha alzato di molto l'età pensionabile e ha aperto il suo mercato a imprese europee come nessun altro.

C'è molto da fare in particolare per una burocrazia che è rimasta identica, sostanzialmente irresponsabile, e anzi oggi appare come un miraggio per i privati che hanno subito due devastazioni, nel 2008 con il fallimento di Lehman Brothers e nel 2012 con l'austerity.

Altri paesi europei, però, dall'introduzione dell'euro, hanno fatto molto meno dell'Italia in termini di riforme eppure meglio in termini di crescita. Visto che l'euro è uguale per tutti e visto che prima della sua introduzione i tassi di crescita, per esempio tra produzione industriale italiana e tedesca, erano simili c'è qualcosa nell'euro che non funziona per l'Italia. Una convinzione che ormai sta diventando diffusa esattamente come ormai è pacifico che l'austerity imposta a Grecia o Italia sia stata una follia senza senso che viene interpretata all'estero come il frutto di una lotta intestina europea.

La questione dell'euro appare sempre più chiara. Il ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire, l'ha espressa con queste parole: «O l'Eurozona si trasforma da unione monetaria imperfetta a un vero continente economico oppure potrebbe sparire». Non è, ovviamente, la frase di un pericoloso populista. La questione è semplice: non si può avere una valuta identica, una sola banca centrale, stesse leggi e stessi dazi commerciali con l'estero per economie così diverse. Questa unione monetaria non produce una diminuzione delle differenze, ma le aumenta.

La ragione è semplice: non si può chiedere a una virtuosa impresa italiana di competere con una altrettanto virtuosa impresa tedesca se ha il doppio delle tasse, meno credito e meno aiuto dallo stato in forma anche di investimenti infrastrutturali.

La prima potrebbe sopperire a queste differenze di contesto se avesse dalla sua uno stato centrale che aggiunge qualcos'altro: per esempio svalutando la valuta o decidendo di fare politiche anticicliche, aumentando il deficit, magari ricorrendo al risparmio. Senza questo l'unico risultato è che l'impresa italiana muore e quella tedesca vive.

Un'unione monetaria funziona solo se ci sono meccanismi di redistribuzione interna come succede negli Stati Uniti tra New York e Alabama o come è successo in Italia per cinquant'anni tra Lombardia e Calabria.

Se questo non avviene il meccanismo lavora aumentando le differenze, sempre ammesso che sia neutrale e che invece non sia «partigiano» e accentui i difetti perché gli stati economicamente forti riescono a condizionarlo mentre quelli deboli lo subiscono.

Quando il contesto mondiale va bene, come oggi, l'Italia fa un po' meno degli altri, ma le differenze hanno un'accelerazione netta nelle fasi di crisi, che ci saranno sempre, perché gli stati deboli non hanno alcun strumento anticiclico mentre gli stati forti sì. Più si prolunga il contesto attuale, peggio è per gli italiani e in ultima analisi per tutti gli europei.

Ci sono solo due soluzioni, come dice il ministro delle finanze di Macron, o la rottura dell'euro o una vera unione economica.

Nel secondo caso ci sono due questioni. La prima è se il processo è rapido e onesto e cioè se l'Italia viene trattata come la Germania e non entra nell'unione con, per esempio, tutte le banche sfasciate e nessuna impresa.

La seconda questione è che un cittadino tedesco deve accettare che il cittadino italiano abbia voce in capitolo sulle sue tasse. Esattamente come per cinquant'anni un cittadino di Lecce poteva decidere sulle tasse di uno di Torino.

In pratica l'Europa si dovrebbe comportare come faceva l'Italia in cui la Fiat o le imprese statali aprivano stabilimenti al Sud, con i soldi di tutti, e in cui una maestra prendeva lo stesso stipendio in Sicilia o in Veneto.

Non è chiaro quale partito tedesco o francese potrà mai vincere o sopravvivere a una vittoria con queste idee; non è chiaro perché Francia e Germania dovrebbero voler cedere sovranità sostanziale. Prendersela con la politica italiana in questo contesto come fa l'Economist è solo la beffa dopo il danno.




italiana  differenze  Economist  austerity  Grecia o Italia  meno
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Da: Fenomeni 21/09/2017 07:21:38
IL CAFFÈ
Operazione San Gennaro
Mercoledì 20 settembre 2017 di Massimo Gramellini
A-A+
Osservata dalla prospettiva di un grillino laico, l'immagine di Di Maio, candidato premier per mancanza di prove, che bacia la teca con il sangue liquefatto di San Gennaro giustifica una richiesta di asilo politico all'altro mondo, dove nessuno avrà ancora avuto il coraggio di dirlo a Dario Fo.

Osservata invece dalla prospettiva di San Gennaro, la visione di un politico prono davanti alla sua ampolla è il classico déjà-vu: da Gava a De Magistris, passando per Bassolino, tante sono le labbra di masanielli devoti che attraverso di lui hanno cercato di ingraziarsi il cardinalone e il popolino.

Osservata dalla prospettiva di un elettore cinquestelle della prima ora, la mirabile scena è invece l'epilogo di un'illusione durata dieci anni. Dieci anni a sperare nella rivoluzione per ritrovarti alla fine rappresentato da un chierichetto.

Eppure, osservata dalla prospettiva di Di Maio, quel gesto plateale potrebbe anche essere solo un ex voto per grazia ricevuta. Un giovane vecchio, senza studi né esperienze lavorative memorabili, che viene iscritto da un'azienda privata di comunicazione alla corsa per palazzo Chigi non è un predestinato. È un miracolato. Era giusto che andasse a sdebitarsi con un esperto del ramo.

Da: The public manager21/09/2017 08:58:11
Non parteggio per i 5S ma per fare un buon politico come un buon manager il titolo di studio non ha alcuna rilevanza.
Delo resto abbiamo avuto ottimi politici ed ottimi manager con il diploma.

Da: SUCATE21/09/2017 13:07:56
http://www.ow25.rassegnestampa.it/AgenziaEntrateRassegnaStampa/PDF/2017/2017-09-21/2017092137072206.pdf

Da: ero inca....ta 21/09/2017 13:30:40
E qualcuno sta pure ar gabbio😁

Da: Capra capreeee  - 21/09/2017 16:36:10
X sucate

Se passa prepara la vaselina perché è una mega inculata. Anche per te, anche se non ne sei consapevole

Da: capra capreeee DDL21/09/2017 17:14:30
FIRMATARI DDL

Iniziativa Parlamentare

Mauro Maria Marino (PD)

CofirmatariFai click per espandere questa voce 


Maria Cecilia Guerra (Art.1-MDP) , Silvana Amati (PD) , Ignazio Angioni (PD) , Daniele Gaetano Borioli (PD) , Franco Conte (AP-CpE-NCD) , Gianpiero Dalla Zuanna (PD) , Stefano Esposito (PD) , Laura Fasiolo (PD) , Federico Fornaro (Art.1-MDP) , Vittorio Fravezzi (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) , Francesco Giacobbe (PD) , Stefano Lepri (PD) , Eva Longo (ALA-SCCLP) , Carlo Lucherini (PD) , Marino Germano Mastrangeli (Misto) , Claudio Moscardelli (PD) , Venera Padua (PD) , Giorgio Pagliari (PD) , Stefania Pezzopane (PD) , Gianluca Rossi (PD) , Gian Carlo Sangalli (PD) , Giorgio Santini (PD) , Maria Spilabotte (PD) , Gianluca Susta (PD) , Renato Guerino Turano (PD) , Magda Angela Zanoni (PD)


TUTTI DEL PD - EX PD (ART.1) - Gruppo Per le Autonomie (SVP-UV-PATT-UPT)-PSI-MAIE (c'è Giorgio Napolitano dentro sto gruppo) - Gruppo ALA - Scelta Civica per la Costituente Liberale e Popolare e gruppo Misto

Insomma tutta la coalizione di governo.
Passa sicuro...
AMEN

Da: Agente 003 21/09/2017 17:47:02
Che c'entrano 60 di ex Equi? In tutto avevano 95 dirigenti ma gli serviranno ancora quindi al massimo 5/6 cioè i fedelissimi. E poi sono solo eventualita: prima devono approvare la modifica poi scegliere gli eletti. Inoltre terranno sempre una riserva di posti vuoti per ogni evenienza come hanno sempre fatto. Ribadisco nulla è certo al momento.

Da: ... 21/09/2017 17:54:53
21 Set 2017 - il sole24ore
Corsia veloce per la riforma delle Agenzie
fiscali
La riforma delle agenzie fiscali fa rotta sulla manovra di bilancio e in particolare sul
decreto legge fiscale collegato. Come anticipato domenica scorsa la commissione Finanze
del Senato ha avviato oggi l'esame del Ddl, che punta a dare maggiore autonomia alle
Agenzie, sulla scia di quanto indicato nei rapporti di Fmi e Ocse dello scorso anno.
ï¿«Abbiamo accolto favorevolemnte la disponibilità del governo a inserire il tema della
riforma della macchina fiscale nella manovra Bilancio alla luce del lavoro fatto dalla
commissioneï¿», ha spiegato il presidente Mauro Maria Marino (Pd), al termine della
commissione. Proprio per questo nei ï¿«prossimi 20 giorni ci sarà un lavoro serrato, che
inizierà la prossima settimana con l'audizione del direttore delle Entrate Ruffiniï¿».
L'obiettivo è quello di arrivare a un'approvazione ï¿«a larga maggioranzaï¿»in modo che il
lavoro possa essere trasferito sul treno accelerato del Dl collegato alla legge di Bilancio.
Tra i punti cardine , ha spiegato Maria Cecilia Guerra (Mdp-Articolo1) relatrice del Ddl di
riforma, la revisione del sistema delle convenzioni tra Mef e Agenzie ponendo l'accento su pochi obiettivi e finalizzati al miglioramento dei rapporti con i contribuenti.

Da: art. 1921/09/2017 18:11:09
Per i più bravi!!! Tutti gli altri vaselina a gogo!!!

Da: anti-antares x art 19 21/09/2017 18:40:03
Si...per i piu' bravi kapo'...

Da: capra capreeee21/09/2017 18:48:06
quando mi recherò a votare (se ci manderanno) non avrò la memoria corta.

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