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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
56952 messaggi, letto 1785524 volte
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Da: Colmar 24/09/2017 20:47:08
LEGALITÀ
                   SCORRIMENTO
                                                CONCORSO
                                                                      RITORNO AL MEF

Via il ddl.  !!!!!!!!!!

Da: ORPO__UNICUM24/09/2017 20:48:48
Mah sarà uesto che non fanno...sai che uscita di personale si produrrebbe? Farebbero la Epe coi fichi secchi

Da: Colmar 24/09/2017 21:22:54
Mi auguro che qualcuno ,anche e sopratutto nel partito di maggioranza relativa, oltre che negli altri partiti ,non segua l'indicazione del senatore Marino a votare il testo presentato in discussione e  formuli tutti gli emendamenti necessari a cambiare radicalmente il ddl  che  ritengo sia in contrasto con i principi a cui dovrebbe richiamarsi l'organizzazione  di una seria Agenzia  Fiscale di questa nazione.  Si provi a leggere la sentenza 37 e si formulò un progetto organizzativo ....... non è poi tanto difficile.

Da: r 24/09/2017 21:59:36

Da: legittimo24/09/2017 22:01:02
X La serva della gleba

scusami non mi sono espresso bene, volevo solo evidenziare che non bisogna distinguere se sono del PD.....del Salfi ecc. ecc. i corrotti sono trasversali ed è elementare che devono rispondere penalmente e civilmente per il danno d'immagine..........basta chiarirsi 
 

Da: Capra capreeee  - 24/09/2017 22:03:36
Colmar questi sono arrivati al capolinea. Non gliene fotte un cazzo a nessuno delle agenzie perché tutti in fibrillazione per le elezioni del 2018.

E poi lo ripeto per l'ennesima volta e siete pregati di svegliarvi. La riforma è voluta e dettata dall'ocse e dal FMI quindi indirettamente dalla commissione europea. Insomma, hanno solo tradotto in italiano scelte fatte fuori dal circuito democratico.

Il richiamo all unione Europa di cui le agenzia sarebbero organo tecnico è il marchio di fabbrica della riforma targata OCSE.

Quindi colmar, con un parlamento di tal fatta cosa vuoi che gliene importi

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Da: x colmar24/09/2017 22:03:44
CURATIIIII!!!!!!!!!
              CURATIIIII!!!!!!!
                           CURATIIII!!!!!!
MA DA UNO BRAVOOOOO!!!!!!!!!!!!!!

Da: X colmar 25/09/2017 07:26:03
Quando!!!!
                Lo firmano!!!!
                                       Il decrero!!!!
                                                            Per lo scorrimento????

Da: Pic 25/09/2017 07:28:31
La soluzione migliore sarebbe quella del ritorno al Mef ma mi pare che vogliano fare l'esatto contrario.....

Da: consulente alla legge25/09/2017 08:46:54

- Messaggio eliminato -

Da: er tendina25/09/2017 09:43:37
la cosa che sgomenta di più , nel vedere questo continuo tentativo di aggiramento della sentenza 37 2015, è chiedersi la ragione per la quale chi prende queste iniziative si sbatte tanto non avendo apparentemente un interesse diretto, anzi prendendosi "gratis" una rogna di cui qualsivoglia cristiano farevve volentieri a meno. Dal che si deduce che il "sistema-incaricati" ruota intorno ad un marcio che va oltre l'immaginabile

Da: Fenomeni 25/09/2017 09:55:37
Ancora ve la menate dopo tre anni con gli incaricati
Senza incarichi ci abbiamo perso tutti
A parte l'elite dei comma 6 , che si sistemerà alla grande
La sentenza 37 non è servita a un cazzo, ha solo indebolito l'agenzia e ha fottutto le speranze di tutto
Dopo tre anni questa è la conclusione
Viva la sentenza 36 e i suoi aruspici

Da: @#@25/09/2017 11:26:13
EDITORIALE DEL SEGRETARIO GENERALE
Riorganizzazione Agenzie Fiscali: DDL n. 2837
Un problema di coerenza e di bilanciamento di ruoli istituzionali (OO.SS. e Dirigenza)


E' maturo il tempo per cui si dia a Cesare ciò che è di Cesare.
Al di là del presupposto giuridico che sostiene la riorganizzazione in atto, ovverosia l'art 81 della Costituzione  (principio del pareggio del bilancio) e le disposizioni previste dal Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea in materia di risorse economiche proprie e sulle misure di salvaguardia dei suoi interessi finanziari, la riorganizzazione in esame  poggia su una regolamentazione interna rafforzata, al fine di blindare l'autonomia delle Agenzie Fiscali sotto diversi profili, con una chiara deroga alla normativa vigente.
I presupposti su richiamati hanno anche la finalità, nell'alveo delle raccomandazioni di OCSE ed FMI, di disciplinare puntualmente i diversi aspetti dell'autonomia delle Agenzie Fiscali, nell'intento di superare anche talune normazioni pregresse che hanno inciso negativamente sul primario assetto delle Agenzie medesime.
Va subito detto che esistono talune criticità di fondo non superate, neppure dal conatus normativo in rassegna, quali ad esempio lo spoil system, l'approvazione delle delibere del Comitato di Gestione, la riscrittura dell'art 71 del D.Lgs n. 300, la assenza di qualsivoglia partecipazione sindacale, in qualsiasi forma, specie in tema di sviluppi di carriera del personale, nonché assenza di raccordi tra normazione contrattuale, sia essa di primo che di secondo livello, e normazione regolamentare interna, ovvero tra regolazione "unilaterale" e normazione "bilaterale" ovvero concordata.
Trattasi, sostanzialmente, di una declinazione normativa di una "idea precisa" di sistema agenziale, dichiaratamente autoreferenziale e autocelebrativo, che legittima  oggettivi timori di essere, ovvero rappresentare, un tentativo "politico" di eliminare principalmente le esistenti gravi criticità gestionali del personale, con una elegante "sanatoria legislativa" o, se si preferisce, regolamentare, con buona pace delle OOSS, del personale coinvolto e di quello per sempre escluso, degli interventi della Magistratura Amministrativa medio tempore formalizzati, regalando alla classe dirigente, presente e futura, una storica fase di gestione della res pubblica con oggettive caratteristiche di "legibus solutus", classe dirigente cui è stata ascritta da molti la gran parte della responsabilità dell'attuale situazione di autogoverno degli uffici fiscali, in un clima di "homo homini lupus"!!
In claris, è communis opinio che una soluzione corretta alle vigenti criticità potrebbe rinvenirsi, non solo nel comparto specifico di riferimento, pur previsto, quanto in un contratto specifico, che disciplini pattiziamente tutte le materie oggetto di regolamentazione da  novellare.
Necessita evitare, in termini chiari, il consolidarsi di  squilibri di poteri nei rapporti tutori e gestori del personale!!!
Premesso quanto sopra, per gli estensori del testo normativo in narrativa, la revisione della organizzazione delle Agenzie Fiscali poggia su alcuni pilastri concettuali, che ne sorreggono e giustificano l'urgenza e la indifferibilità. Precisamente:
- Il rafforzamento della supervisione del MEF;
- La maggior autonomia organizzativa e finanziaria delle Agenzie;
- Il giudizio storico positivo sul sistema agenziale;
- Le raccomandazioni dell'OCSE e dell'FMI;
- La trasformazione della macchina fiscale in atto;
- La  esigenza di disporre di professionalità adeguate, sì da interagire, in termini qualificati, con i contribuenti;
- L'urgenza di implementare l'attrattività fiscale del Paese, la necessità di dare alle Agenzia Fiscali, in tema di gestione del personale, la necessaria autonomia per svolgere efficacemente la loro missione, che è quella di riorientare il fisco, giusta Legge n. 23/14, ottimizzando i rapporti con i contribuenti ed attuando un confronto preventivo con essi, sì da migliorare l'adempimento spontaneo.
Quanto sopra anche tramite una maggiore certezza normativa, con più garanzie procedurali, nonché semplificazioni dei regimi fiscali e riduzioni degli adempimenti e relativi costi.


In tale contesto giova aggiungere l'esigenza di dare maggiore stabilità e certezza al sistema fiscale, con la revisione delle sanzioni , gli interpelli preventivi, la razionalizzazione della riscossione e la cooperative compliance, senza  dimenticare la ridefinizione dell'abuso del diritto, il ruling internazionale ed il "cambio verso," per i piccoli contribuenti.
Per i sostenitori della riorganizzazione proposta urge anche consolidare la governance dell'AF, migliorando il coordinamento del sistema fiscale, ricorrendo anche a tavoli permanenti intersettoriali.
La ridefinizione della mission dell'AF, ex D.Lgs n. 157/15, focalizza l'importanza della prevenzione e dei servizi alle imprese, nonché la rivisitazione dei criteri su cui si fondano gli incentivi contenuti nelle Convenzioni. In tale contesto vanno anche citate le verifiche unificate e l'uso appropriato delle banche dati.
La cornice di cui sopra impone, anche per coerenza, che vi sia nel personale una professionalità adeguata, in grado di interagire in termini qualificati e con efficace responsabilità con i contribuenti.

Il DDL, al netto delle ombre di cui sopra e delle criticità evidenziate, nonché della sua intrinseca "cripticità", ovvero pericolosità prospettica, se da un lato  risponde in termini trancianti alle attuali gravi difficoltà operative , delinea dall'altro chiari percorsi di "autonoma gestione" del personale, foriera di positivi risultati, se l'ampia discrezionalità rimessa alla classe dirigente non debordi  in oscura ed anarchica strategia gestoria, inascoltata "altera pars".

L'autonomia in rassegna, se è vero che è indispensabile per sostenere il cambiamento in atto nel ri-orientamento del fisco, innescato anche dalla Legge Fiscale n. 23/2014, è anche vero che essa, nelle sue diverse articolazioni, necessita di garanzie di trasparenza ed oggettività dei criteri applicativi, di interlocuzione costante con le OOSS, di contrappesi e bilanciamenti vari, nonché di "sentinelle di legalità", laddove tutto il personale andrà coinvolto e non travolto.

In particolare, necessitera' attraverso ed all'interno di una vera dialettica sindacale e concertazione negoziale,  eliminare per sempre i tagli lineari, costruire una migliore articolazione regolamentare, stabilire in Convenzione macro obiettivi ed una nuova quota incentivante, laddove per  il personale urge deliberare un sistema di concorsi pubblici con opportuno tirocinio, una cornice di regole condivise, che governi il delicato sistema delle valutazioni del personale e celeri sviluppi di carriera, anch'essi concertati con le OOSS ed infine ineludibile è normare uno specifico comparto di contrattazione,  nel quale trovi cittadinanza, fra l'altro, una area quadri, con la declinazione di un particolare ordinamento professionale, quale immediata risposta alle tante professionalità esistenti e oggi senza concrete prospettive di crescita professionale, per consentire una vera partecipazione di tutti i lavoratori alle nuove strategie aziendali, anche attraverso concorsi interni a loro riservati.
Banalmente,i percorsi di carriera stanno alla partecipazione dei lavoratori, come il miglior funzionamento delle agenzie sta al cambia verso.

Ex adverso, apparirà sempre più patologico . specie sotto il profilo della legittimita' normativa, l'intervento riformista in analisi, senza i necessari anticorpi,  nonostante che la declinazione dei suoi contenuti miri, almeno dichiaratamente, a rafforzare il livello di autonomia agenziale, specie quello in materia di personale, di programmi di formazione e sviluppo del personale, senza tralasciare le nuove regole di finanziamento.
La massima coerenza del testo normativo la si ha sia nella previsione del diritto  delle Agenzie  di scegliere quali capitoli decurtare in caso di tagli di bilancio, sia in seno al rapporto di lavoro dei dipendenti, all'interno della Legge n. 165 del CCNL nonché nella previsione di un ulteriore specifico comparto di contrattazione dedicato alle Agenzie Fiscali, laddove ciascuna Agenzia definisce la contrattazione collettiva aziendale di secondo livello.
Una deroga, quest'ultima,  che si giustifica e si impone attesa la peculiarità delle funzioni svolte e le utilizzate specifiche professionalità.
Infine, si assiste ad un  generale potenziamento del Regolamento di Organizzazione che si ispira, in piena solitudine ed incurante delle pronunce della Magistratura, a diversi principi, quale ad es. la valutazione delle conoscenze professionali e delle capacità tecniche e manageriali.
Dall'assunto di cui sopra, la coerente disciplina, poi, degli accessi alla qualifica di dirigente e non, con la rivoluzionaria previsione di concorsi riservati al solo personale in servizio presso le Agenzie. Viene, infine, prevista la determinazione di un nuovo modello organizzativo delle varie strutture, sia centrali che periferiche, la cui elaborazione è avulsa da qualsiasi partecipazione sindacale.

Conclusivamente, trattasi di un disegno riformista che, se risponde a reali esigenze e se appare  sostenibile, anche in punto di legittimità costituzionale , va dall'altro inserito, pena la sua implosione,  in un ineludibile contesto di garanzie procedurali, trasparenza applicativa, partecipazione sindacale, oggettivita' di criteri,  coinvolgimento motivazionale delle risorse umane, coerenza fra obiettivi prefissati e strumenti utilizzati,.
Incontestabile appare da ultimo la circostanza che esso interviene non a bocce ferme, bensì in un sclerotizzato quanto lacerato contesto gestionale-operativo, rivitalizzato solo da un disegno  riformista politico ovvero strategia elettoralistica tanto illuminata quanto pragmatica, che ha come principale obiettivo dichiarato l'ottimizzazione del rapporto con il contribuente, per innalzare l'adempimento spontaneo, previa mutazione della funzione fiscale del gabelliere in consulente, relegando le problematiche e le aspettative del personale ad isola ancellare del Pianeta Fisco.

Si impone per completezza di analisi una considerazione.

Modelli organizzativi cosi autarchici e in piena autodichia amministrativa e senza controllo sociale e partecipazione sindacale, indeboliscono  a dir poco il distinguo costituzionale fra indirizzo politico ed autonomia gestionale  dei servitori delle Stato e precarizzano, ancor di più, gli incarichi professionali a qualsiasi livello, laddove essi andrebbero proposti alle altre  realtà amministrative e non imposte ex lege ,in un contesto di generale condivisione: in sintesi non una eccezione alle regole, bensì una esigenza del sistema Paese!!
Auguri a tutti….
soprattutto a quelli che, a prescindere,  remano contro, a diversi livelli , in diversi ambiti istituzionali e in varie sedi parlamentari e governative,  nonche' sindacali, tutti uniti in una vis ad escludendum, con il dichiarato intento di impedire il definitivo decollo del sistema agenziale, un sistema amministrativo strumentale che, ancorche' mal gestito nel tempo, da vari attori et similia,  abbiamo da sempre ritenuto il male minore e quindi da ottimizzare,  a vantaggio della collettività e di tutti i lavoratori e non solo della casta dei dirigenti , specie di vertice  !!!
Combattiamo una guerra di sistema, ideologica e politica oltre che contrattuale, incontrovertibilmente strumentale al salto di qualita' fiscale, indispensabile al nostro Paese, in una battaglia che,  prima che di lavoro e di  cultura,  e'  di civilta'!!

P.s. Un editoriale a se' meriterebbe la vergognosa sceneggiata del rinnovo contrattuale,  in seno al quale va rinnovato l' apprezzamento per il lavoro rivendicativo svolto dalla categoria rappresentata, dai quadri del Salfi , ma in particolare ,  dalla  consorella Federazione Unsa e dal suo Segretario Generale Battaglia!!!
Con i piu affettuosi saluti.


IL SEGRETARIO GENERALE

Sebastiano Callipo

Da: @#@25/09/2017 11:26:59
EDITORIALE DEL SEGRETARIO GENERALE
Riorganizzazione Agenzie Fiscali: DDL n. 2837
Un problema di coerenza e di bilanciamento di ruoli istituzionali (OO.SS. e Dirigenza)


E' maturo il tempo per cui si dia a Cesare ciò che è di Cesare.
Al di là del presupposto giuridico che sostiene la riorganizzazione in atto, ovverosia l'art 81 della Costituzione  (principio del pareggio del bilancio) e le disposizioni previste dal Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea in materia di risorse economiche proprie e sulle misure di salvaguardia dei suoi interessi finanziari, la riorganizzazione in esame  poggia su una regolamentazione interna rafforzata, al fine di blindare l'autonomia delle Agenzie Fiscali sotto diversi profili, con una chiara deroga alla normativa vigente.
I presupposti su richiamati hanno anche la finalità, nell'alveo delle raccomandazioni di OCSE ed FMI, di disciplinare puntualmente i diversi aspetti dell'autonomia delle Agenzie Fiscali, nell'intento di superare anche talune normazioni pregresse che hanno inciso negativamente sul primario assetto delle Agenzie medesime.
Va subito detto che esistono talune criticità di fondo non superate, neppure dal conatus normativo in rassegna, quali ad esempio lo spoil system, l'approvazione delle delibere del Comitato di Gestione, la riscrittura dell'art 71 del D.Lgs n. 300, la assenza di qualsivoglia partecipazione sindacale, in qualsiasi forma, specie in tema di sviluppi di carriera del personale, nonché assenza di raccordi tra normazione contrattuale, sia essa di primo che di secondo livello, e normazione regolamentare interna, ovvero tra regolazione "unilaterale" e normazione "bilaterale" ovvero concordata.
Trattasi, sostanzialmente, di una declinazione normativa di una "idea precisa" di sistema agenziale, dichiaratamente autoreferenziale e autocelebrativo, che legittima  oggettivi timori di essere, ovvero rappresentare, un tentativo "politico" di eliminare principalmente le esistenti gravi criticità gestionali del personale, con una elegante "sanatoria legislativa" o, se si preferisce, regolamentare, con buona pace delle OOSS, del personale coinvolto e di quello per sempre escluso, degli interventi della Magistratura Amministrativa medio tempore formalizzati, regalando alla classe dirigente, presente e futura, una storica fase di gestione della res pubblica con oggettive caratteristiche di "legibus solutus", classe dirigente cui è stata ascritta da molti la gran parte della responsabilità dell'attuale situazione di autogoverno degli uffici fiscali, in un clima di "homo homini lupus"!!
In claris, è communis opinio che una soluzione corretta alle vigenti criticità potrebbe rinvenirsi, non solo nel comparto specifico di riferimento, pur previsto, quanto in un contratto specifico, che disciplini pattiziamente tutte le materie oggetto di regolamentazione da  novellare.
Necessita evitare, in termini chiari, il consolidarsi di  squilibri di poteri nei rapporti tutori e gestori del personale!!!
Premesso quanto sopra, per gli estensori del testo normativo in narrativa, la revisione della organizzazione delle Agenzie Fiscali poggia su alcuni pilastri concettuali, che ne sorreggono e giustificano l'urgenza e la indifferibilità. Precisamente:
- Il rafforzamento della supervisione del MEF;
- La maggior autonomia organizzativa e finanziaria delle Agenzie;
- Il giudizio storico positivo sul sistema agenziale;
- Le raccomandazioni dell'OCSE e dell'FMI;
- La trasformazione della macchina fiscale in atto;
- La  esigenza di disporre di professionalità adeguate, sì da interagire, in termini qualificati, con i contribuenti;
- L'urgenza di implementare l'attrattività fiscale del Paese, la necessità di dare alle Agenzia Fiscali, in tema di gestione del personale, la necessaria autonomia per svolgere efficacemente la loro missione, che è quella di riorientare il fisco, giusta Legge n. 23/14, ottimizzando i rapporti con i contribuenti ed attuando un confronto preventivo con essi, sì da migliorare l'adempimento spontaneo.
Quanto sopra anche tramite una maggiore certezza normativa, con più garanzie procedurali, nonché semplificazioni dei regimi fiscali e riduzioni degli adempimenti e relativi costi.


In tale contesto giova aggiungere l'esigenza di dare maggiore stabilità e certezza al sistema fiscale, con la revisione delle sanzioni , gli interpelli preventivi, la razionalizzazione della riscossione e la cooperative compliance, senza  dimenticare la ridefinizione dell'abuso del diritto, il ruling internazionale ed il "cambio verso," per i piccoli contribuenti.
Per i sostenitori della riorganizzazione proposta urge anche consolidare la governance dell'AF, migliorando il coordinamento del sistema fiscale, ricorrendo anche a tavoli permanenti intersettoriali.
La ridefinizione della mission dell'AF, ex D.Lgs n. 157/15, focalizza l'importanza della prevenzione e dei servizi alle imprese, nonché la rivisitazione dei criteri su cui si fondano gli incentivi contenuti nelle Convenzioni. In tale contesto vanno anche citate le verifiche unificate e l'uso appropriato delle banche dati.
La cornice di cui sopra impone, anche per coerenza, che vi sia nel personale una professionalità adeguata, in grado di interagire in termini qualificati e con efficace responsabilità con i contribuenti.

Il DDL, al netto delle ombre di cui sopra e delle criticità evidenziate, nonché della sua intrinseca "cripticità", ovvero pericolosità prospettica, se da un lato  risponde in termini trancianti alle attuali gravi difficoltà operative , delinea dall'altro chiari percorsi di "autonoma gestione" del personale, foriera di positivi risultati, se l'ampia discrezionalità rimessa alla classe dirigente non debordi  in oscura ed anarchica strategia gestoria, inascoltata "altera pars".

L'autonomia in rassegna, se è vero che è indispensabile per sostenere il cambiamento in atto nel ri-orientamento del fisco, innescato anche dalla Legge Fiscale n. 23/2014, è anche vero che essa, nelle sue diverse articolazioni, necessita di garanzie di trasparenza ed oggettività dei criteri applicativi, di interlocuzione costante con le OOSS, di contrappesi e bilanciamenti vari, nonché di "sentinelle di legalità", laddove tutto il personale andrà coinvolto e non travolto.

In particolare, necessitera' attraverso ed all'interno di una vera dialettica sindacale e concertazione negoziale,  eliminare per sempre i tagli lineari, costruire una migliore articolazione regolamentare, stabilire in Convenzione macro obiettivi ed una nuova quota incentivante, laddove per  il personale urge deliberare un sistema di concorsi pubblici con opportuno tirocinio, una cornice di regole condivise, che governi il delicato sistema delle valutazioni del personale e celeri sviluppi di carriera, anch'essi concertati con le OOSS ed infine ineludibile è normare uno specifico comparto di contrattazione,  nel quale trovi cittadinanza, fra l'altro, una area quadri, con la declinazione di un particolare ordinamento professionale, quale immediata risposta alle tante professionalità esistenti e oggi senza concrete prospettive di crescita professionale, per consentire una vera partecipazione di tutti i lavoratori alle nuove strategie aziendali, anche attraverso concorsi interni a loro riservati.
Banalmente,i percorsi di carriera stanno alla partecipazione dei lavoratori, come il miglior funzionamento delle agenzie sta al cambia verso.

Ex adverso, apparirà sempre più patologico . specie sotto il profilo della legittimita' normativa, l'intervento riformista in analisi, senza i necessari anticorpi,  nonostante che la declinazione dei suoi contenuti miri, almeno dichiaratamente, a rafforzare il livello di autonomia agenziale, specie quello in materia di personale, di programmi di formazione e sviluppo del personale, senza tralasciare le nuove regole di finanziamento.
La massima coerenza del testo normativo la si ha sia nella previsione del diritto  delle Agenzie  di scegliere quali capitoli decurtare in caso di tagli di bilancio, sia in seno al rapporto di lavoro dei dipendenti, all'interno della Legge n. 165 del CCNL nonché nella previsione di un ulteriore specifico comparto di contrattazione dedicato alle Agenzie Fiscali, laddove ciascuna Agenzia definisce la contrattazione collettiva aziendale di secondo livello.
Una deroga, quest'ultima,  che si giustifica e si impone attesa la peculiarità delle funzioni svolte e le utilizzate specifiche professionalità.
Infine, si assiste ad un  generale potenziamento del Regolamento di Organizzazione che si ispira, in piena solitudine ed incurante delle pronunce della Magistratura, a diversi principi, quale ad es. la valutazione delle conoscenze professionali e delle capacità tecniche e manageriali.
Dall'assunto di cui sopra, la coerente disciplina, poi, degli accessi alla qualifica di dirigente e non, con la rivoluzionaria previsione di concorsi riservati al solo personale in servizio presso le Agenzie. Viene, infine, prevista la determinazione di un nuovo modello organizzativo delle varie strutture, sia centrali che periferiche, la cui elaborazione è avulsa da qualsiasi partecipazione sindacale.

Conclusivamente, trattasi di un disegno riformista che, se risponde a reali esigenze e se appare  sostenibile, anche in punto di legittimità costituzionale , va dall'altro inserito, pena la sua implosione,  in un ineludibile contesto di garanzie procedurali, trasparenza applicativa, partecipazione sindacale, oggettivita' di criteri,  coinvolgimento motivazionale delle risorse umane, coerenza fra obiettivi prefissati e strumenti utilizzati,.
Incontestabile appare da ultimo la circostanza che esso interviene non a bocce ferme, bensì in un sclerotizzato quanto lacerato contesto gestionale-operativo, rivitalizzato solo da un disegno  riformista politico ovvero strategia elettoralistica tanto illuminata quanto pragmatica, che ha come principale obiettivo dichiarato l'ottimizzazione del rapporto con il contribuente, per innalzare l'adempimento spontaneo, previa mutazione della funzione fiscale del gabelliere in consulente, relegando le problematiche e le aspettative del personale ad isola ancellare del Pianeta Fisco.

Si impone per completezza di analisi una considerazione.

Modelli organizzativi cosi autarchici e in piena autodichia amministrativa e senza controllo sociale e partecipazione sindacale, indeboliscono  a dir poco il distinguo costituzionale fra indirizzo politico ed autonomia gestionale  dei servitori delle Stato e precarizzano, ancor di più, gli incarichi professionali a qualsiasi livello, laddove essi andrebbero proposti alle altre  realtà amministrative e non imposte ex lege ,in un contesto di generale condivisione: in sintesi non una eccezione alle regole, bensì una esigenza del sistema Paese!!
Auguri a tutti….
soprattutto a quelli che, a prescindere,  remano contro, a diversi livelli , in diversi ambiti istituzionali e in varie sedi parlamentari e governative,  nonche' sindacali, tutti uniti in una vis ad escludendum, con il dichiarato intento di impedire il definitivo decollo del sistema agenziale, un sistema amministrativo strumentale che, ancorche' mal gestito nel tempo, da vari attori et similia,  abbiamo da sempre ritenuto il male minore e quindi da ottimizzare,  a vantaggio della collettività e di tutti i lavoratori e non solo della casta dei dirigenti , specie di vertice  !!!
Combattiamo una guerra di sistema, ideologica e politica oltre che contrattuale, incontrovertibilmente strumentale al salto di qualita' fiscale, indispensabile al nostro Paese, in una battaglia che,  prima che di lavoro e di  cultura,  e'  di civilta'!!

P.s. Un editoriale a se' meriterebbe la vergognosa sceneggiata del rinnovo contrattuale,  in seno al quale va rinnovato l' apprezzamento per il lavoro rivendicativo svolto dalla categoria rappresentata, dai quadri del Salfi , ma in particolare ,  dalla  consorella Federazione Unsa e dal suo Segretario Generale Battaglia!!!
Con i piu affettuosi saluti.


IL SEGRETARIO GENERALE

Sebastiano Callipo

Da: @#@25/09/2017 11:27:35
EDITORIALE DEL SEGRETARIO GENERALE
Riorganizzazione Agenzie Fiscali: DDL n. 2837
Un problema di coerenza e di bilanciamento di ruoli istituzionali (OO.SS. e Dirigenza)


E' maturo il tempo per cui si dia a Cesare ciò che è di Cesare.
Al di là del presupposto giuridico che sostiene la riorganizzazione in atto, ovverosia l'art 81 della Costituzione  (principio del pareggio del bilancio) e le disposizioni previste dal Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea in materia di risorse economiche proprie e sulle misure di salvaguardia dei suoi interessi finanziari, la riorganizzazione in esame  poggia su una regolamentazione interna rafforzata, al fine di blindare l'autonomia delle Agenzie Fiscali sotto diversi profili, con una chiara deroga alla normativa vigente.
I presupposti su richiamati hanno anche la finalità, nell'alveo delle raccomandazioni di OCSE ed FMI, di disciplinare puntualmente i diversi aspetti dell'autonomia delle Agenzie Fiscali, nell'intento di superare anche talune normazioni pregresse che hanno inciso negativamente sul primario assetto delle Agenzie medesime.
Va subito detto che esistono talune criticità di fondo non superate, neppure dal conatus normativo in rassegna, quali ad esempio lo spoil system, l'approvazione delle delibere del Comitato di Gestione, la riscrittura dell'art 71 del D.Lgs n. 300, la assenza di qualsivoglia partecipazione sindacale, in qualsiasi forma, specie in tema di sviluppi di carriera del personale, nonché assenza di raccordi tra normazione contrattuale, sia essa di primo che di secondo livello, e normazione regolamentare interna, ovvero tra regolazione "unilaterale" e normazione "bilaterale" ovvero concordata.
Trattasi, sostanzialmente, di una declinazione normativa di una "idea precisa" di sistema agenziale, dichiaratamente autoreferenziale e autocelebrativo, che legittima  oggettivi timori di essere, ovvero rappresentare, un tentativo "politico" di eliminare principalmente le esistenti gravi criticità gestionali del personale, con una elegante "sanatoria legislativa" o, se si preferisce, regolamentare, con buona pace delle OOSS, del personale coinvolto e di quello per sempre escluso, degli interventi della Magistratura Amministrativa medio tempore formalizzati, regalando alla classe dirigente, presente e futura, una storica fase di gestione della res pubblica con oggettive caratteristiche di "legibus solutus", classe dirigente cui è stata ascritta da molti la gran parte della responsabilità dell'attuale situazione di autogoverno degli uffici fiscali, in un clima di "homo homini lupus"!!
In claris, è communis opinio che una soluzione corretta alle vigenti criticità potrebbe rinvenirsi, non solo nel comparto specifico di riferimento, pur previsto, quanto in un contratto specifico, che disciplini pattiziamente tutte le materie oggetto di regolamentazione da  novellare.
Necessita evitare, in termini chiari, il consolidarsi di  squilibri di poteri nei rapporti tutori e gestori del personale!!!
Premesso quanto sopra, per gli estensori del testo normativo in narrativa, la revisione della organizzazione delle Agenzie Fiscali poggia su alcuni pilastri concettuali, che ne sorreggono e giustificano l'urgenza e la indifferibilità. Precisamente:
- Il rafforzamento della supervisione del MEF;
- La maggior autonomia organizzativa e finanziaria delle Agenzie;
- Il giudizio storico positivo sul sistema agenziale;
- Le raccomandazioni dell'OCSE e dell'FMI;
- La trasformazione della macchina fiscale in atto;
- La  esigenza di disporre di professionalità adeguate, sì da interagire, in termini qualificati, con i contribuenti;
- L'urgenza di implementare l'attrattività fiscale del Paese, la necessità di dare alle Agenzia Fiscali, in tema di gestione del personale, la necessaria autonomia per svolgere efficacemente la loro missione, che è quella di riorientare il fisco, giusta Legge n. 23/14, ottimizzando i rapporti con i contribuenti ed attuando un confronto preventivo con essi, sì da migliorare l'adempimento spontaneo.
Quanto sopra anche tramite una maggiore certezza normativa, con più garanzie procedurali, nonché semplificazioni dei regimi fiscali e riduzioni degli adempimenti e relativi costi.


In tale contesto giova aggiungere l'esigenza di dare maggiore stabilità e certezza al sistema fiscale, con la revisione delle sanzioni , gli interpelli preventivi, la razionalizzazione della riscossione e la cooperative compliance, senza  dimenticare la ridefinizione dell'abuso del diritto, il ruling internazionale ed il "cambio verso," per i piccoli contribuenti.
Per i sostenitori della riorganizzazione proposta urge anche consolidare la governance dell'AF, migliorando il coordinamento del sistema fiscale, ricorrendo anche a tavoli permanenti intersettoriali.
La ridefinizione della mission dell'AF, ex D.Lgs n. 157/15, focalizza l'importanza della prevenzione e dei servizi alle imprese, nonché la rivisitazione dei criteri su cui si fondano gli incentivi contenuti nelle Convenzioni. In tale contesto vanno anche citate le verifiche unificate e l'uso appropriato delle banche dati.
La cornice di cui sopra impone, anche per coerenza, che vi sia nel personale una professionalità adeguata, in grado di interagire in termini qualificati e con efficace responsabilità con i contribuenti.

Il DDL, al netto delle ombre di cui sopra e delle criticità evidenziate, nonché della sua intrinseca "cripticità", ovvero pericolosità prospettica, se da un lato  risponde in termini trancianti alle attuali gravi difficoltà operative , delinea dall'altro chiari percorsi di "autonoma gestione" del personale, foriera di positivi risultati, se l'ampia discrezionalità rimessa alla classe dirigente non debordi  in oscura ed anarchica strategia gestoria, inascoltata "altera pars".

L'autonomia in rassegna, se è vero che è indispensabile per sostenere il cambiamento in atto nel ri-orientamento del fisco, innescato anche dalla Legge Fiscale n. 23/2014, è anche vero che essa, nelle sue diverse articolazioni, necessita di garanzie di trasparenza ed oggettività dei criteri applicativi, di interlocuzione costante con le OOSS, di contrappesi e bilanciamenti vari, nonché di "sentinelle di legalità", laddove tutto il personale andrà coinvolto e non travolto.

In particolare, necessitera' attraverso ed all'interno di una vera dialettica sindacale e concertazione negoziale,  eliminare per sempre i tagli lineari, costruire una migliore articolazione regolamentare, stabilire in Convenzione macro obiettivi ed una nuova quota incentivante, laddove per  il personale urge deliberare un sistema di concorsi pubblici con opportuno tirocinio, una cornice di regole condivise, che governi il delicato sistema delle valutazioni del personale e celeri sviluppi di carriera, anch'essi concertati con le OOSS ed infine ineludibile è normare uno specifico comparto di contrattazione,  nel quale trovi cittadinanza, fra l'altro, una area quadri, con la declinazione di un particolare ordinamento professionale, quale immediata risposta alle tante professionalità esistenti e oggi senza concrete prospettive di crescita professionale, per consentire una vera partecipazione di tutti i lavoratori alle nuove strategie aziendali, anche attraverso concorsi interni a loro riservati.
Banalmente,i percorsi di carriera stanno alla partecipazione dei lavoratori, come il miglior funzionamento delle agenzie sta al cambia verso.

Ex adverso, apparirà sempre più patologico . specie sotto il profilo della legittimita' normativa, l'intervento riformista in analisi, senza i necessari anticorpi,  nonostante che la declinazione dei suoi contenuti miri, almeno dichiaratamente, a rafforzare il livello di autonomia agenziale, specie quello in materia di personale, di programmi di formazione e sviluppo del personale, senza tralasciare le nuove regole di finanziamento.
La massima coerenza del testo normativo la si ha sia nella previsione del diritto  delle Agenzie  di scegliere quali capitoli decurtare in caso di tagli di bilancio, sia in seno al rapporto di lavoro dei dipendenti, all'interno della Legge n. 165 del CCNL nonché nella previsione di un ulteriore specifico comparto di contrattazione dedicato alle Agenzie Fiscali, laddove ciascuna Agenzia definisce la contrattazione collettiva aziendale di secondo livello.
Una deroga, quest'ultima,  che si giustifica e si impone attesa la peculiarità delle funzioni svolte e le utilizzate specifiche professionalità.
Infine, si assiste ad un  generale potenziamento del Regolamento di Organizzazione che si ispira, in piena solitudine ed incurante delle pronunce della Magistratura, a diversi principi, quale ad es. la valutazione delle conoscenze professionali e delle capacità tecniche e manageriali.
Dall'assunto di cui sopra, la coerente disciplina, poi, degli accessi alla qualifica di dirigente e non, con la rivoluzionaria previsione di concorsi riservati al solo personale in servizio presso le Agenzie. Viene, infine, prevista la determinazione di un nuovo modello organizzativo delle varie strutture, sia centrali che periferiche, la cui elaborazione è avulsa da qualsiasi partecipazione sindacale.

Conclusivamente, trattasi di un disegno riformista che, se risponde a reali esigenze e se appare  sostenibile, anche in punto di legittimità costituzionale , va dall'altro inserito, pena la sua implosione,  in un ineludibile contesto di garanzie procedurali, trasparenza applicativa, partecipazione sindacale, oggettivita' di criteri,  coinvolgimento motivazionale delle risorse umane, coerenza fra obiettivi prefissati e strumenti utilizzati,.
Incontestabile appare da ultimo la circostanza che esso interviene non a bocce ferme, bensì in un sclerotizzato quanto lacerato contesto gestionale-operativo, rivitalizzato solo da un disegno  riformista politico ovvero strategia elettoralistica tanto illuminata quanto pragmatica, che ha come principale obiettivo dichiarato l'ottimizzazione del rapporto con il contribuente, per innalzare l'adempimento spontaneo, previa mutazione della funzione fiscale del gabelliere in consulente, relegando le problematiche e le aspettative del personale ad isola ancellare del Pianeta Fisco.

Si impone per completezza di analisi una considerazione.

Modelli organizzativi cosi autarchici e in piena autodichia amministrativa e senza controllo sociale e partecipazione sindacale, indeboliscono  a dir poco il distinguo costituzionale fra indirizzo politico ed autonomia gestionale  dei servitori delle Stato e precarizzano, ancor di più, gli incarichi professionali a qualsiasi livello, laddove essi andrebbero proposti alle altre  realtà amministrative e non imposte ex lege ,in un contesto di generale condivisione: in sintesi non una eccezione alle regole, bensì una esigenza del sistema Paese!!
Auguri a tutti….
soprattutto a quelli che, a prescindere,  remano contro, a diversi livelli , in diversi ambiti istituzionali e in varie sedi parlamentari e governative,  nonche' sindacali, tutti uniti in una vis ad escludendum, con il dichiarato intento di impedire il definitivo decollo del sistema agenziale, un sistema amministrativo strumentale che, ancorche' mal gestito nel tempo, da vari attori et similia,  abbiamo da sempre ritenuto il male minore e quindi da ottimizzare,  a vantaggio della collettività e di tutti i lavoratori e non solo della casta dei dirigenti , specie di vertice  !!!
Combattiamo una guerra di sistema, ideologica e politica oltre che contrattuale, incontrovertibilmente strumentale al salto di qualita' fiscale, indispensabile al nostro Paese, in una battaglia che,  prima che di lavoro e di  cultura,  e'  di civilta'!!

P.s. Un editoriale a se' meriterebbe la vergognosa sceneggiata del rinnovo contrattuale,  in seno al quale va rinnovato l' apprezzamento per il lavoro rivendicativo svolto dalla categoria rappresentata, dai quadri del Salfi , ma in particolare ,  dalla  consorella Federazione Unsa e dal suo Segretario Generale Battaglia!!!
Con i piu affettuosi saluti.


IL SEGRETARIO GENERALE

Sebastiano Callipo

Da: @#@25/09/2017 11:28:16
EDITORIALE DEL SEGRETARIO GENERALE
Riorganizzazione Agenzie Fiscali: DDL n. 2837
Un problema di coerenza e di bilanciamento di ruoli istituzionali (OO.SS. e Dirigenza)


E' maturo il tempo per cui si dia a Cesare ciò che è di Cesare.
Al di là del presupposto giuridico che sostiene la riorganizzazione in atto, ovverosia l'art 81 della Costituzione  (principio del pareggio del bilancio) e le disposizioni previste dal Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea in materia di risorse economiche proprie e sulle misure di salvaguardia dei suoi interessi finanziari, la riorganizzazione in esame  poggia su una regolamentazione interna rafforzata, al fine di blindare l'autonomia delle Agenzie Fiscali sotto diversi profili, con una chiara deroga alla normativa vigente.
I presupposti su richiamati hanno anche la finalità, nell'alveo delle raccomandazioni di OCSE ed FMI, di disciplinare puntualmente i diversi aspetti dell'autonomia delle Agenzie Fiscali, nell'intento di superare anche talune normazioni pregresse che hanno inciso negativamente sul primario assetto delle Agenzie medesime.
Va subito detto che esistono talune criticità di fondo non superate, neppure dal conatus normativo in rassegna, quali ad esempio lo spoil system, l'approvazione delle delibere del Comitato di Gestione, la riscrittura dell'art 71 del D.Lgs n. 300, la assenza di qualsivoglia partecipazione sindacale, in qualsiasi forma, specie in tema di sviluppi di carriera del personale, nonché assenza di raccordi tra normazione contrattuale, sia essa di primo che di secondo livello, e normazione regolamentare interna, ovvero tra regolazione "unilaterale" e normazione "bilaterale" ovvero concordata.
Trattasi, sostanzialmente, di una declinazione normativa di una "idea precisa" di sistema agenziale, dichiaratamente autoreferenziale e autocelebrativo, che legittima  oggettivi timori di essere, ovvero rappresentare, un tentativo "politico" di eliminare principalmente le esistenti gravi criticità gestionali del personale, con una elegante "sanatoria legislativa" o, se si preferisce, regolamentare, con buona pace delle OOSS, del personale coinvolto e di quello per sempre escluso, degli interventi della Magistratura Amministrativa medio tempore formalizzati, regalando alla classe dirigente, presente e futura, una storica fase di gestione della res pubblica con oggettive caratteristiche di "legibus solutus", classe dirigente cui è stata ascritta da molti la gran parte della responsabilità dell'attuale situazione di autogoverno degli uffici fiscali, in un clima di "homo homini lupus"!!
In claris, è communis opinio che una soluzione corretta alle vigenti criticità potrebbe rinvenirsi, non solo nel comparto specifico di riferimento, pur previsto, quanto in un contratto specifico, che disciplini pattiziamente tutte le materie oggetto di regolamentazione da  novellare.
Necessita evitare, in termini chiari, il consolidarsi di  squilibri di poteri nei rapporti tutori e gestori del personale!!!
Premesso quanto sopra, per gli estensori del testo normativo in narrativa, la revisione della organizzazione delle Agenzie Fiscali poggia su alcuni pilastri concettuali, che ne sorreggono e giustificano l'urgenza e la indifferibilità. Precisamente:
- Il rafforzamento della supervisione del MEF;
- La maggior autonomia organizzativa e finanziaria delle Agenzie;
- Il giudizio storico positivo sul sistema agenziale;
- Le raccomandazioni dell'OCSE e dell'FMI;
- La trasformazione della macchina fiscale in atto;
- La  esigenza di disporre di professionalità adeguate, sì da interagire, in termini qualificati, con i contribuenti;
- L'urgenza di implementare l'attrattività fiscale del Paese, la necessità di dare alle Agenzia Fiscali, in tema di gestione del personale, la necessaria autonomia per svolgere efficacemente la loro missione, che è quella di riorientare il fisco, giusta Legge n. 23/14, ottimizzando i rapporti con i contribuenti ed attuando un confronto preventivo con essi, sì da migliorare l'adempimento spontaneo.
Quanto sopra anche tramite una maggiore certezza normativa, con più garanzie procedurali, nonché semplificazioni dei regimi fiscali e riduzioni degli adempimenti e relativi costi.


In tale contesto giova aggiungere l'esigenza di dare maggiore stabilità e certezza al sistema fiscale, con la revisione delle sanzioni , gli interpelli preventivi, la razionalizzazione della riscossione e la cooperative compliance, senza  dimenticare la ridefinizione dell'abuso del diritto, il ruling internazionale ed il "cambio verso," per i piccoli contribuenti.
Per i sostenitori della riorganizzazione proposta urge anche consolidare la governance dell'AF, migliorando il coordinamento del sistema fiscale, ricorrendo anche a tavoli permanenti intersettoriali.
La ridefinizione della mission dell'AF, ex D.Lgs n. 157/15, focalizza l'importanza della prevenzione e dei servizi alle imprese, nonché la rivisitazione dei criteri su cui si fondano gli incentivi contenuti nelle Convenzioni. In tale contesto vanno anche citate le verifiche unificate e l'uso appropriato delle banche dati.
La cornice di cui sopra impone, anche per coerenza, che vi sia nel personale una professionalità adeguata, in grado di interagire in termini qualificati e con efficace responsabilità con i contribuenti.

Il DDL, al netto delle ombre di cui sopra e delle criticità evidenziate, nonché della sua intrinseca "cripticità", ovvero pericolosità prospettica, se da un lato  risponde in termini trancianti alle attuali gravi difficoltà operative , delinea dall'altro chiari percorsi di "autonoma gestione" del personale, foriera di positivi risultati, se l'ampia discrezionalità rimessa alla classe dirigente non debordi  in oscura ed anarchica strategia gestoria, inascoltata "altera pars".

L'autonomia in rassegna, se è vero che è indispensabile per sostenere il cambiamento in atto nel ri-orientamento del fisco, innescato anche dalla Legge Fiscale n. 23/2014, è anche vero che essa, nelle sue diverse articolazioni, necessita di garanzie di trasparenza ed oggettività dei criteri applicativi, di interlocuzione costante con le OOSS, di contrappesi e bilanciamenti vari, nonché di "sentinelle di legalità", laddove tutto il personale andrà coinvolto e non travolto.

In particolare, necessitera' attraverso ed all'interno di una vera dialettica sindacale e concertazione negoziale,  eliminare per sempre i tagli lineari, costruire una migliore articolazione regolamentare, stabilire in Convenzione macro obiettivi ed una nuova quota incentivante, laddove per  il personale urge deliberare un sistema di concorsi pubblici con opportuno tirocinio, una cornice di regole condivise, che governi il delicato sistema delle valutazioni del personale e celeri sviluppi di carriera, anch'essi concertati con le OOSS ed infine ineludibile è normare uno specifico comparto di contrattazione,  nel quale trovi cittadinanza, fra l'altro, una area quadri, con la declinazione di un particolare ordinamento professionale, quale immediata risposta alle tante professionalità esistenti e oggi senza concrete prospettive di crescita professionale, per consentire una vera partecipazione di tutti i lavoratori alle nuove strategie aziendali, anche attraverso concorsi interni a loro riservati.
Banalmente,i percorsi di carriera stanno alla partecipazione dei lavoratori, come il miglior funzionamento delle agenzie sta al cambia verso.

Ex adverso, apparirà sempre più patologico . specie sotto il profilo della legittimita' normativa, l'intervento riformista in analisi, senza i necessari anticorpi,  nonostante che la declinazione dei suoi contenuti miri, almeno dichiaratamente, a rafforzare il livello di autonomia agenziale, specie quello in materia di personale, di programmi di formazione e sviluppo del personale, senza tralasciare le nuove regole di finanziamento.
La massima coerenza del testo normativo la si ha sia nella previsione del diritto  delle Agenzie  di scegliere quali capitoli decurtare in caso di tagli di bilancio, sia in seno al rapporto di lavoro dei dipendenti, all'interno della Legge n. 165 del CCNL nonché nella previsione di un ulteriore specifico comparto di contrattazione dedicato alle Agenzie Fiscali, laddove ciascuna Agenzia definisce la contrattazione collettiva aziendale di secondo livello.
Una deroga, quest'ultima,  che si giustifica e si impone attesa la peculiarità delle funzioni svolte e le utilizzate specifiche professionalità.
Infine, si assiste ad un  generale potenziamento del Regolamento di Organizzazione che si ispira, in piena solitudine ed incurante delle pronunce della Magistratura, a diversi principi, quale ad es. la valutazione delle conoscenze professionali e delle capacità tecniche e manageriali.
Dall'assunto di cui sopra, la coerente disciplina, poi, degli accessi alla qualifica di dirigente e non, con la rivoluzionaria previsione di concorsi riservati al solo personale in servizio presso le Agenzie. Viene, infine, prevista la determinazione di un nuovo modello organizzativo delle varie strutture, sia centrali che periferiche, la cui elaborazione è avulsa da qualsiasi partecipazione sindacale.

Conclusivamente, trattasi di un disegno riformista che, se risponde a reali esigenze e se appare  sostenibile, anche in punto di legittimità costituzionale , va dall'altro inserito, pena la sua implosione,  in un ineludibile contesto di garanzie procedurali, trasparenza applicativa, partecipazione sindacale, oggettivita' di criteri,  coinvolgimento motivazionale delle risorse umane, coerenza fra obiettivi prefissati e strumenti utilizzati,.
Incontestabile appare da ultimo la circostanza che esso interviene non a bocce ferme, bensì in un sclerotizzato quanto lacerato contesto gestionale-operativo, rivitalizzato solo da un disegno  riformista politico ovvero strategia elettoralistica tanto illuminata quanto pragmatica, che ha come principale obiettivo dichiarato l'ottimizzazione del rapporto con il contribuente, per innalzare l'adempimento spontaneo, previa mutazione della funzione fiscale del gabelliere in consulente, relegando le problematiche e le aspettative del personale ad isola ancellare del Pianeta Fisco.

Si impone per completezza di analisi una considerazione.

Modelli organizzativi cosi autarchici e in piena autodichia amministrativa e senza controllo sociale e partecipazione sindacale, indeboliscono  a dir poco il distinguo costituzionale fra indirizzo politico ed autonomia gestionale  dei servitori delle Stato e precarizzano, ancor di più, gli incarichi professionali a qualsiasi livello, laddove essi andrebbero proposti alle altre  realtà amministrative e non imposte ex lege ,in un contesto di generale condivisione: in sintesi non una eccezione alle regole, bensì una esigenza del sistema Paese!!
Auguri a tutti….
soprattutto a quelli che, a prescindere,  remano contro, a diversi livelli , in diversi ambiti istituzionali e in varie sedi parlamentari e governative,  nonche' sindacali, tutti uniti in una vis ad escludendum, con il dichiarato intento di impedire il definitivo decollo del sistema agenziale, un sistema amministrativo strumentale che, ancorche' mal gestito nel tempo, da vari attori et similia,  abbiamo da sempre ritenuto il male minore e quindi da ottimizzare,  a vantaggio della collettività e di tutti i lavoratori e non solo della casta dei dirigenti , specie di vertice  !!!
Combattiamo una guerra di sistema, ideologica e politica oltre che contrattuale, incontrovertibilmente strumentale al salto di qualita' fiscale, indispensabile al nostro Paese, in una battaglia che,  prima che di lavoro e di  cultura,  e'  di civilta'!!

P.s. Un editoriale a se' meriterebbe la vergognosa sceneggiata del rinnovo contrattuale,  in seno al quale va rinnovato l' apprezzamento per il lavoro rivendicativo svolto dalla categoria rappresentata, dai quadri del Salfi , ma in particolare ,  dalla  consorella Federazione Unsa e dal suo Segretario Generale Battaglia!!!
Con i piu affettuosi saluti.


IL SEGRETARIO GENERALE

Sebastiano Callipo

Da: @#@25/09/2017 11:28:54
EDITORIALE DEL SEGRETARIO GENERALE
Riorganizzazione Agenzie Fiscali: DDL n. 2837
Un problema di coerenza e di bilanciamento di ruoli istituzionali (OO.SS. e Dirigenza)


E' maturo il tempo per cui si dia a Cesare ciò che è di Cesare.
Al di là del presupposto giuridico che sostiene la riorganizzazione in atto, ovverosia l'art 81 della Costituzione  (principio del pareggio del bilancio) e le disposizioni previste dal Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea in materia di risorse economiche proprie e sulle misure di salvaguardia dei suoi interessi finanziari, la riorganizzazione in esame  poggia su una regolamentazione interna rafforzata, al fine di blindare l'autonomia delle Agenzie Fiscali sotto diversi profili, con una chiara deroga alla normativa vigente.
I presupposti su richiamati hanno anche la finalità, nell'alveo delle raccomandazioni di OCSE ed FMI, di disciplinare puntualmente i diversi aspetti dell'autonomia delle Agenzie Fiscali, nell'intento di superare anche talune normazioni pregresse che hanno inciso negativamente sul primario assetto delle Agenzie medesime.
Va subito detto che esistono talune criticità di fondo non superate, neppure dal conatus normativo in rassegna, quali ad esempio lo spoil system, l'approvazione delle delibere del Comitato di Gestione, la riscrittura dell'art 71 del D.Lgs n. 300, la assenza di qualsivoglia partecipazione sindacale, in qualsiasi forma, specie in tema di sviluppi di carriera del personale, nonché assenza di raccordi tra normazione contrattuale, sia essa di primo che di secondo livello, e normazione regolamentare interna, ovvero tra regolazione "unilaterale" e normazione "bilaterale" ovvero concordata.
Trattasi, sostanzialmente, di una declinazione normativa di una "idea precisa" di sistema agenziale, dichiaratamente autoreferenziale e autocelebrativo, che legittima  oggettivi timori di essere, ovvero rappresentare, un tentativo "politico" di eliminare principalmente le esistenti gravi criticità gestionali del personale, con una elegante "sanatoria legislativa" o, se si preferisce, regolamentare, con buona pace delle OOSS, del personale coinvolto e di quello per sempre escluso, degli interventi della Magistratura Amministrativa medio tempore formalizzati, regalando alla classe dirigente, presente e futura, una storica fase di gestione della res pubblica con oggettive caratteristiche di "legibus solutus", classe dirigente cui è stata ascritta da molti la gran parte della responsabilità dell'attuale situazione di autogoverno degli uffici fiscali, in un clima di "homo homini lupus"!!
In claris, è communis opinio che una soluzione corretta alle vigenti criticità potrebbe rinvenirsi, non solo nel comparto specifico di riferimento, pur previsto, quanto in un contratto specifico, che disciplini pattiziamente tutte le materie oggetto di regolamentazione da  novellare.
Necessita evitare, in termini chiari, il consolidarsi di  squilibri di poteri nei rapporti tutori e gestori del personale!!!
Premesso quanto sopra, per gli estensori del testo normativo in narrativa, la revisione della organizzazione delle Agenzie Fiscali poggia su alcuni pilastri concettuali, che ne sorreggono e giustificano l'urgenza e la indifferibilità. Precisamente:
- Il rafforzamento della supervisione del MEF;
- La maggior autonomia organizzativa e finanziaria delle Agenzie;
- Il giudizio storico positivo sul sistema agenziale;
- Le raccomandazioni dell'OCSE e dell'FMI;
- La trasformazione della macchina fiscale in atto;
- La  esigenza di disporre di professionalità adeguate, sì da interagire, in termini qualificati, con i contribuenti;
- L'urgenza di implementare l'attrattività fiscale del Paese, la necessità di dare alle Agenzia Fiscali, in tema di gestione del personale, la necessaria autonomia per svolgere efficacemente la loro missione, che è quella di riorientare il fisco, giusta Legge n. 23/14, ottimizzando i rapporti con i contribuenti ed attuando un confronto preventivo con essi, sì da migliorare l'adempimento spontaneo.
Quanto sopra anche tramite una maggiore certezza normativa, con più garanzie procedurali, nonché semplificazioni dei regimi fiscali e riduzioni degli adempimenti e relativi costi.


In tale contesto giova aggiungere l'esigenza di dare maggiore stabilità e certezza al sistema fiscale, con la revisione delle sanzioni , gli interpelli preventivi, la razionalizzazione della riscossione e la cooperative compliance, senza  dimenticare la ridefinizione dell'abuso del diritto, il ruling internazionale ed il "cambio verso," per i piccoli contribuenti.
Per i sostenitori della riorganizzazione proposta urge anche consolidare la governance dell'AF, migliorando il coordinamento del sistema fiscale, ricorrendo anche a tavoli permanenti intersettoriali.
La ridefinizione della mission dell'AF, ex D.Lgs n. 157/15, focalizza l'importanza della prevenzione e dei servizi alle imprese, nonché la rivisitazione dei criteri su cui si fondano gli incentivi contenuti nelle Convenzioni. In tale contesto vanno anche citate le verifiche unificate e l'uso appropriato delle banche dati.
La cornice di cui sopra impone, anche per coerenza, che vi sia nel personale una professionalità adeguata, in grado di interagire in termini qualificati e con efficace responsabilità con i contribuenti.

Il DDL, al netto delle ombre di cui sopra e delle criticità evidenziate, nonché della sua intrinseca "cripticità", ovvero pericolosità prospettica, se da un lato  risponde in termini trancianti alle attuali gravi difficoltà operative , delinea dall'altro chiari percorsi di "autonoma gestione" del personale, foriera di positivi risultati, se l'ampia discrezionalità rimessa alla classe dirigente non debordi  in oscura ed anarchica strategia gestoria, inascoltata "altera pars".

L'autonomia in rassegna, se è vero che è indispensabile per sostenere il cambiamento in atto nel ri-orientamento del fisco, innescato anche dalla Legge Fiscale n. 23/2014, è anche vero che essa, nelle sue diverse articolazioni, necessita di garanzie di trasparenza ed oggettività dei criteri applicativi, di interlocuzione costante con le OOSS, di contrappesi e bilanciamenti vari, nonché di "sentinelle di legalità", laddove tutto il personale andrà coinvolto e non travolto.

In particolare, necessitera' attraverso ed all'interno di una vera dialettica sindacale e concertazione negoziale,  eliminare per sempre i tagli lineari, costruire una migliore articolazione regolamentare, stabilire in Convenzione macro obiettivi ed una nuova quota incentivante, laddove per  il personale urge deliberare un sistema di concorsi pubblici con opportuno tirocinio, una cornice di regole condivise, che governi il delicato sistema delle valutazioni del personale e celeri sviluppi di carriera, anch'essi concertati con le OOSS ed infine ineludibile è normare uno specifico comparto di contrattazione,  nel quale trovi cittadinanza, fra l'altro, una area quadri, con la declinazione di un particolare ordinamento professionale, quale immediata risposta alle tante professionalità esistenti e oggi senza concrete prospettive di crescita professionale, per consentire una vera partecipazione di tutti i lavoratori alle nuove strategie aziendali, anche attraverso concorsi interni a loro riservati.
Banalmente,i percorsi di carriera stanno alla partecipazione dei lavoratori, come il miglior funzionamento delle agenzie sta al cambia verso.

Ex adverso, apparirà sempre più patologico . specie sotto il profilo della legittimita' normativa, l'intervento riformista in analisi, senza i necessari anticorpi,  nonostante che la declinazione dei suoi contenuti miri, almeno dichiaratamente, a rafforzare il livello di autonomia agenziale, specie quello in materia di personale, di programmi di formazione e sviluppo del personale, senza tralasciare le nuove regole di finanziamento.
La massima coerenza del testo normativo la si ha sia nella previsione del diritto  delle Agenzie  di scegliere quali capitoli decurtare in caso di tagli di bilancio, sia in seno al rapporto di lavoro dei dipendenti, all'interno della Legge n. 165 del CCNL nonché nella previsione di un ulteriore specifico comparto di contrattazione dedicato alle Agenzie Fiscali, laddove ciascuna Agenzia definisce la contrattazione collettiva aziendale di secondo livello.
Una deroga, quest'ultima,  che si giustifica e si impone attesa la peculiarità delle funzioni svolte e le utilizzate specifiche professionalità.
Infine, si assiste ad un  generale potenziamento del Regolamento di Organizzazione che si ispira, in piena solitudine ed incurante delle pronunce della Magistratura, a diversi principi, quale ad es. la valutazione delle conoscenze professionali e delle capacità tecniche e manageriali.
Dall'assunto di cui sopra, la coerente disciplina, poi, degli accessi alla qualifica di dirigente e non, con la rivoluzionaria previsione di concorsi riservati al solo personale in servizio presso le Agenzie. Viene, infine, prevista la determinazione di un nuovo modello organizzativo delle varie strutture, sia centrali che periferiche, la cui elaborazione è avulsa da qualsiasi partecipazione sindacale.

Conclusivamente, trattasi di un disegno riformista che, se risponde a reali esigenze e se appare  sostenibile, anche in punto di legittimità costituzionale , va dall'altro inserito, pena la sua implosione,  in un ineludibile contesto di garanzie procedurali, trasparenza applicativa, partecipazione sindacale, oggettivita' di criteri,  coinvolgimento motivazionale delle risorse umane, coerenza fra obiettivi prefissati e strumenti utilizzati,.
Incontestabile appare da ultimo la circostanza che esso interviene non a bocce ferme, bensì in un sclerotizzato quanto lacerato contesto gestionale-operativo, rivitalizzato solo da un disegno  riformista politico ovvero strategia elettoralistica tanto illuminata quanto pragmatica, che ha come principale obiettivo dichiarato l'ottimizzazione del rapporto con il contribuente, per innalzare l'adempimento spontaneo, previa mutazione della funzione fiscale del gabelliere in consulente, relegando le problematiche e le aspettative del personale ad isola ancellare del Pianeta Fisco.

Si impone per completezza di analisi una considerazione.

Modelli organizzativi cosi autarchici e in piena autodichia amministrativa e senza controllo sociale e partecipazione sindacale, indeboliscono  a dir poco il distinguo costituzionale fra indirizzo politico ed autonomia gestionale  dei servitori delle Stato e precarizzano, ancor di più, gli incarichi professionali a qualsiasi livello, laddove essi andrebbero proposti alle altre  realtà amministrative e non imposte ex lege ,in un contesto di generale condivisione: in sintesi non una eccezione alle regole, bensì una esigenza del sistema Paese!!
Auguri a tutti….
soprattutto a quelli che, a prescindere,  remano contro, a diversi livelli , in diversi ambiti istituzionali e in varie sedi parlamentari e governative,  nonche' sindacali, tutti uniti in una vis ad escludendum, con il dichiarato intento di impedire il definitivo decollo del sistema agenziale, un sistema amministrativo strumentale che, ancorche' mal gestito nel tempo, da vari attori et similia,  abbiamo da sempre ritenuto il male minore e quindi da ottimizzare,  a vantaggio della collettività e di tutti i lavoratori e non solo della casta dei dirigenti , specie di vertice  !!!
Combattiamo una guerra di sistema, ideologica e politica oltre che contrattuale, incontrovertibilmente strumentale al salto di qualita' fiscale, indispensabile al nostro Paese, in una battaglia che,  prima che di lavoro e di  cultura,  e'  di civilta'!!

P.s. Un editoriale a se' meriterebbe la vergognosa sceneggiata del rinnovo contrattuale,  in seno al quale va rinnovato l' apprezzamento per il lavoro rivendicativo svolto dalla categoria rappresentata, dai quadri del Salfi , ma in particolare ,  dalla  consorella Federazione Unsa e dal suo Segretario Generale Battaglia!!!
Con i piu affettuosi saluti.


IL SEGRETARIO GENERALE

Sebastiano Callipo

Da: @#@25/09/2017 11:29:28
EDITORIALE DEL SEGRETARIO GENERALE
Riorganizzazione Agenzie Fiscali: DDL n. 2837
Un problema di coerenza e di bilanciamento di ruoli istituzionali (OO.SS. e Dirigenza)


E' maturo il tempo per cui si dia a Cesare ciò che è di Cesare.
Al di là del presupposto giuridico che sostiene la riorganizzazione in atto, ovverosia l'art 81 della Costituzione  (principio del pareggio del bilancio) e le disposizioni previste dal Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea in materia di risorse economiche proprie e sulle misure di salvaguardia dei suoi interessi finanziari, la riorganizzazione in esame  poggia su una regolamentazione interna rafforzata, al fine di blindare l'autonomia delle Agenzie Fiscali sotto diversi profili, con una chiara deroga alla normativa vigente.
I presupposti su richiamati hanno anche la finalità, nell'alveo delle raccomandazioni di OCSE ed FMI, di disciplinare puntualmente i diversi aspetti dell'autonomia delle Agenzie Fiscali, nell'intento di superare anche talune normazioni pregresse che hanno inciso negativamente sul primario assetto delle Agenzie medesime.
Va subito detto che esistono talune criticità di fondo non superate, neppure dal conatus normativo in rassegna, quali ad esempio lo spoil system, l'approvazione delle delibere del Comitato di Gestione, la riscrittura dell'art 71 del D.Lgs n. 300, la assenza di qualsivoglia partecipazione sindacale, in qualsiasi forma, specie in tema di sviluppi di carriera del personale, nonché assenza di raccordi tra normazione contrattuale, sia essa di primo che di secondo livello, e normazione regolamentare interna, ovvero tra regolazione "unilaterale" e normazione "bilaterale" ovvero concordata.
Trattasi, sostanzialmente, di una declinazione normativa di una "idea precisa" di sistema agenziale, dichiaratamente autoreferenziale e autocelebrativo, che legittima  oggettivi timori di essere, ovvero rappresentare, un tentativo "politico" di eliminare principalmente le esistenti gravi criticità gestionali del personale, con una elegante "sanatoria legislativa" o, se si preferisce, regolamentare, con buona pace delle OOSS, del personale coinvolto e di quello per sempre escluso, degli interventi della Magistratura Amministrativa medio tempore formalizzati, regalando alla classe dirigente, presente e futura, una storica fase di gestione della res pubblica con oggettive caratteristiche di "legibus solutus", classe dirigente cui è stata ascritta da molti la gran parte della responsabilità dell'attuale situazione di autogoverno degli uffici fiscali, in un clima di "homo homini lupus"!!
In claris, è communis opinio che una soluzione corretta alle vigenti criticità potrebbe rinvenirsi, non solo nel comparto specifico di riferimento, pur previsto, quanto in un contratto specifico, che disciplini pattiziamente tutte le materie oggetto di regolamentazione da  novellare.
Necessita evitare, in termini chiari, il consolidarsi di  squilibri di poteri nei rapporti tutori e gestori del personale!!!
Premesso quanto sopra, per gli estensori del testo normativo in narrativa, la revisione della organizzazione delle Agenzie Fiscali poggia su alcuni pilastri concettuali, che ne sorreggono e giustificano l'urgenza e la indifferibilità. Precisamente:
- Il rafforzamento della supervisione del MEF;
- La maggior autonomia organizzativa e finanziaria delle Agenzie;
- Il giudizio storico positivo sul sistema agenziale;
- Le raccomandazioni dell'OCSE e dell'FMI;
- La trasformazione della macchina fiscale in atto;
- La  esigenza di disporre di professionalità adeguate, sì da interagire, in termini qualificati, con i contribuenti;
- L'urgenza di implementare l'attrattività fiscale del Paese, la necessità di dare alle Agenzia Fiscali, in tema di gestione del personale, la necessaria autonomia per svolgere efficacemente la loro missione, che è quella di riorientare il fisco, giusta Legge n. 23/14, ottimizzando i rapporti con i contribuenti ed attuando un confronto preventivo con essi, sì da migliorare l'adempimento spontaneo.
Quanto sopra anche tramite una maggiore certezza normativa, con più garanzie procedurali, nonché semplificazioni dei regimi fiscali e riduzioni degli adempimenti e relativi costi.


In tale contesto giova aggiungere l'esigenza di dare maggiore stabilità e certezza al sistema fiscale, con la revisione delle sanzioni , gli interpelli preventivi, la razionalizzazione della riscossione e la cooperative compliance, senza  dimenticare la ridefinizione dell'abuso del diritto, il ruling internazionale ed il "cambio verso," per i piccoli contribuenti.
Per i sostenitori della riorganizzazione proposta urge anche consolidare la governance dell'AF, migliorando il coordinamento del sistema fiscale, ricorrendo anche a tavoli permanenti intersettoriali.
La ridefinizione della mission dell'AF, ex D.Lgs n. 157/15, focalizza l'importanza della prevenzione e dei servizi alle imprese, nonché la rivisitazione dei criteri su cui si fondano gli incentivi contenuti nelle Convenzioni. In tale contesto vanno anche citate le verifiche unificate e l'uso appropriato delle banche dati.
La cornice di cui sopra impone, anche per coerenza, che vi sia nel personale una professionalità adeguata, in grado di interagire in termini qualificati e con efficace responsabilità con i contribuenti.

Il DDL, al netto delle ombre di cui sopra e delle criticità evidenziate, nonché della sua intrinseca "cripticità", ovvero pericolosità prospettica, se da un lato  risponde in termini trancianti alle attuali gravi difficoltà operative , delinea dall'altro chiari percorsi di "autonoma gestione" del personale, foriera di positivi risultati, se l'ampia discrezionalità rimessa alla classe dirigente non debordi  in oscura ed anarchica strategia gestoria, inascoltata "altera pars".

L'autonomia in rassegna, se è vero che è indispensabile per sostenere il cambiamento in atto nel ri-orientamento del fisco, innescato anche dalla Legge Fiscale n. 23/2014, è anche vero che essa, nelle sue diverse articolazioni, necessita di garanzie di trasparenza ed oggettività dei criteri applicativi, di interlocuzione costante con le OOSS, di contrappesi e bilanciamenti vari, nonché di "sentinelle di legalità", laddove tutto il personale andrà coinvolto e non travolto.

In particolare, necessitera' attraverso ed all'interno di una vera dialettica sindacale e concertazione negoziale,  eliminare per sempre i tagli lineari, costruire una migliore articolazione regolamentare, stabilire in Convenzione macro obiettivi ed una nuova quota incentivante, laddove per  il personale urge deliberare un sistema di concorsi pubblici con opportuno tirocinio, una cornice di regole condivise, che governi il delicato sistema delle valutazioni del personale e celeri sviluppi di carriera, anch'essi concertati con le OOSS ed infine ineludibile è normare uno specifico comparto di contrattazione,  nel quale trovi cittadinanza, fra l'altro, una area quadri, con la declinazione di un particolare ordinamento professionale, quale immediata risposta alle tante professionalità esistenti e oggi senza concrete prospettive di crescita professionale, per consentire una vera partecipazione di tutti i lavoratori alle nuove strategie aziendali, anche attraverso concorsi interni a loro riservati.
Banalmente,i percorsi di carriera stanno alla partecipazione dei lavoratori, come il miglior funzionamento delle agenzie sta al cambia verso.

Ex adverso, apparirà sempre più patologico . specie sotto il profilo della legittimita' normativa, l'intervento riformista in analisi, senza i necessari anticorpi,  nonostante che la declinazione dei suoi contenuti miri, almeno dichiaratamente, a rafforzare il livello di autonomia agenziale, specie quello in materia di personale, di programmi di formazione e sviluppo del personale, senza tralasciare le nuove regole di finanziamento.
La massima coerenza del testo normativo la si ha sia nella previsione del diritto  delle Agenzie  di scegliere quali capitoli decurtare in caso di tagli di bilancio, sia in seno al rapporto di lavoro dei dipendenti, all'interno della Legge n. 165 del CCNL nonché nella previsione di un ulteriore specifico comparto di contrattazione dedicato alle Agenzie Fiscali, laddove ciascuna Agenzia definisce la contrattazione collettiva aziendale di secondo livello.
Una deroga, quest'ultima,  che si giustifica e si impone attesa la peculiarità delle funzioni svolte e le utilizzate specifiche professionalità.
Infine, si assiste ad un  generale potenziamento del Regolamento di Organizzazione che si ispira, in piena solitudine ed incurante delle pronunce della Magistratura, a diversi principi, quale ad es. la valutazione delle conoscenze professionali e delle capacità tecniche e manageriali.
Dall'assunto di cui sopra, la coerente disciplina, poi, degli accessi alla qualifica di dirigente e non, con la rivoluzionaria previsione di concorsi riservati al solo personale in servizio presso le Agenzie. Viene, infine, prevista la determinazione di un nuovo modello organizzativo delle varie strutture, sia centrali che periferiche, la cui elaborazione è avulsa da qualsiasi partecipazione sindacale.

Conclusivamente, trattasi di un disegno riformista che, se risponde a reali esigenze e se appare  sostenibile, anche in punto di legittimità costituzionale , va dall'altro inserito, pena la sua implosione,  in un ineludibile contesto di garanzie procedurali, trasparenza applicativa, partecipazione sindacale, oggettivita' di criteri,  coinvolgimento motivazionale delle risorse umane, coerenza fra obiettivi prefissati e strumenti utilizzati,.
Incontestabile appare da ultimo la circostanza che esso interviene non a bocce ferme, bensì in un sclerotizzato quanto lacerato contesto gestionale-operativo, rivitalizzato solo da un disegno  riformista politico ovvero strategia elettoralistica tanto illuminata quanto pragmatica, che ha come principale obiettivo dichiarato l'ottimizzazione del rapporto con il contribuente, per innalzare l'adempimento spontaneo, previa mutazione della funzione fiscale del gabelliere in consulente, relegando le problematiche e le aspettative del personale ad isola ancellare del Pianeta Fisco.

Si impone per completezza di analisi una considerazione.

Modelli organizzativi cosi autarchici e in piena autodichia amministrativa e senza controllo sociale e partecipazione sindacale, indeboliscono  a dir poco il distinguo costituzionale fra indirizzo politico ed autonomia gestionale  dei servitori delle Stato e precarizzano, ancor di più, gli incarichi professionali a qualsiasi livello, laddove essi andrebbero proposti alle altre  realtà amministrative e non imposte ex lege ,in un contesto di generale condivisione: in sintesi non una eccezione alle regole, bensì una esigenza del sistema Paese!!
Auguri a tutti….
soprattutto a quelli che, a prescindere,  remano contro, a diversi livelli , in diversi ambiti istituzionali e in varie sedi parlamentari e governative,  nonche' sindacali, tutti uniti in una vis ad escludendum, con il dichiarato intento di impedire il definitivo decollo del sistema agenziale, un sistema amministrativo strumentale che, ancorche' mal gestito nel tempo, da vari attori et similia,  abbiamo da sempre ritenuto il male minore e quindi da ottimizzare,  a vantaggio della collettività e di tutti i lavoratori e non solo della casta dei dirigenti , specie di vertice  !!!
Combattiamo una guerra di sistema, ideologica e politica oltre che contrattuale, incontrovertibilmente strumentale al salto di qualita' fiscale, indispensabile al nostro Paese, in una battaglia che,  prima che di lavoro e di  cultura,  e'  di civilta'!!

P.s. Un editoriale a se' meriterebbe la vergognosa sceneggiata del rinnovo contrattuale,  in seno al quale va rinnovato l' apprezzamento per il lavoro rivendicativo svolto dalla categoria rappresentata, dai quadri del Salfi , ma in particolare ,  dalla  consorella Federazione Unsa e dal suo Segretario Generale Battaglia!!!
Con i piu affettuosi saluti.


IL SEGRETARIO GENERALE

Sebastiano Callipo

Da: x Il segretario generale25/09/2017 13:43:39
Il salto di qualità fiscale sta forse nell'eludere l'applicazione dell'art. 97 in Costituzione?

Da: Stab125/09/2017 13:49:07
Quello che tutti ignorano in questo forum, soprattutto i grandi cervelloni, è la differenza tra necessità di concorso per accedere alla qualifica dirigenziale e necessità di risarcire, con denaro o altra formula equivalente, l'utilizzo reiterato dei contratti a tempo determinato. E non venga qualche scienziato a dirmi che gli ex incaricati non erano precari visto che la Cassazione, con ordinanza depositata nel mese corrente, lo ha sancito. Nero su bianco. Il resto sono chiacchiere di paese

Da: Stab125/09/2017 13:49:17
Quello che tutti ignorano in questo forum, soprattutto i grandi cervelloni, è la differenza tra necessità di concorso per accedere alla qualifica dirigenziale e necessità di risarcire, con denaro o altra formula equivalente, l'utilizzo reiterato dei contratti a tempo determinato. E non venga qualche scienziato a dirmi che gli ex incaricati non erano precari visto che la Cassazione, con ordinanza depositata nel mese corrente, lo ha sancito. Nero su bianco. Il resto sono chiacchiere di paese

Da: ORPO__UNICUM25/09/2017 14:18:13
Non precari....raccomandati.
Per dare a Cesare quel che di Cesare è....

La  esigenza di disporre di professionalità adeguate, sì da interagire, in termini qualificati, con i contribuenti;


Ma vai...precari, miracolati, i più.
Tant'è che ne sono usciti, quanti? 10? Le professionalità che tutto il mondo ci invidia

Da: X tutti 25/09/2017 14:21:45
Eludere la sentenza 37? Ma l'avete letta? Avete letto la riforma? Non capisco quale  punto della riforma eluderebbe la sentenza 37

Da: Stab125/09/2017 15:12:16
Raccomandato sarai tu ORPO che chatti al posto di lavorare. È un reato lo sai?

Da: Capra capreeee  - 25/09/2017 17:58:49
Non ho letto bene l editoriale di calippo, potete postarlo altre 120 volte?

Grazie

Da: X Capra 25/09/2017 18:06:38
Forse volevi dire calippus

Da: ancora 25/09/2017 18:24:22
X Capra
Da cosa deduci la trasformazione di fatto dell'AE in epe?

Da: ORPO__UNICUM25/09/2017 18:32:32
Cocco....sono in ferie...vedi di andare a lavorare tu

Da: X tutti 25/09/2017 18:32:33
Non cominciano a fare inutili allarmismi, si sta dentro il 165 resteremo pubblici dipendenti a tutti gli effetti

Da: ORPO__UNICUM25/09/2017 18:33:22
E di grazia quale reato si configurerebbe quindi?

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