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Concorso Ds Sicilia - Il ricorso
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Da: X@A Silvio21/06/2013 18:35:37
Poi me li faresti vedere e magari... toccare?
Rispondi

Da: Glutei sodi e alti21/06/2013 18:38:35
Glutei: rassodare e dimagrire
Gambe e glutei: errori e falsi miti nell'allenamento femminile

Gambe e glutei allenamento

Gambe e glutei sono parti del corpo alle quale l'universo femminile dedica tante attenzioni e cure quanto al viso, la parte curata per eccellenza. Anzi, spesso accade che ragazze e donne che rifuggono dal trucco si preoccupino e si impegnino con assiduità per conservare o raggiungere tonicità e forme esteticamente gradevoli della parte inferiore del corpo.
continua>> 
Modellare gambe e glutei con 4 esercizi

Glutei perfetti
Posso dire, senza sbagliare di troppo, che il 90% delle donne non ama le proprio gambe, chi le vede cicciotelle e senza forme, chi si vede i fianchi troppo larghi, chi con il sedere troppo grosso, chi con tanta cellulite, chi con le gambe troppo secche, chi con il sedere piatto ecc. ecc. ecc.
Veramente in poche si piacciono! Non è forse così? continua>>
Glutei perfetti, anatomia biomeccanica ed allenamento
Sedere piatto

l gluteo non è un singolo muscolo ma è formato da un insieme di tre muscoli, rispettivamente il piccolo, medio e grande gluteo.

Questi muscoli originano dall'anca e si inseriscono nella parte prossimale del femore (trocantere).
continua>>
Glutei perfetti, il segreto delle ballerine brasiliane
Glutei sodi
Invito ad alzare la mano alle signorine che stanno leggendo questo articolo che non vogliono dei glutei tipo ballerina di samba al carnevale di Rio. Partiamo da un po' di anatomia del gluteo. Il gluteo è quel muscolo che ricopre la parte latero-posteriore del bacino e che va ad inserirsi sul femore. È composta da  tre ventri muscolari, piccolo gluteo, medio gluteo e grande gluteo.

continua>>

Vedi anche: glutei perfetti in palestra

Sedere piatto? Ecco la soluzione
squat glutei
l grande gluteo è il muscolo più potente del corpo (34Kgm per un accorciamento di 15 cm), il più grosso e naturalmente il più forte (238 Kg).

L'azione principale del grande gluteo è quella di estendere ed addurre l'anca.

Il gluteo non è un muscolo strettamente posturale, non viene coinvolto molto nella camminata ma solo nella estensione forzata dell'anca come nella corsa, nella scalata o nel sollevarsi dalla posizione seduta.
continua>>
Donne e pesi binomio vincente


Il diffuso timore che allenandosi con i pesi si possa ottenere in brevi tempi uno sviluppo muscolare eccessivo è fondamentalmente senza senso.

Gli esercizi con i pesi liberi, per quanto pesanti essi siano, non vi faranno mai diventare una culturista. E' fisiologicamente impossibile...
Glutei
continua>>
Glutei in forma senza andare in palestra


Di seguito riporto una serie di vignette con relativa didascalia che ti aiuteranno ad allenare in pochi minuti tutti e tre i muscoli glutei senza bisogno di attrezzi o supporti particolari.



Potrebbe interessarti: http://www.my-personaltrainer.it/glutei.html
Rispondi

Da: Sentenza definitiva21/06/2013 18:54:12
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza Bis) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3265 del 2011, proposto da: ...
contro il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca in persona del ministro legale rappresentante p.t., l'Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia in persona del legale rappresentante p.t., rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato presso la cui sede in Roma, Via dei Portoghesi n. 12 domiciliano ex lege;
nei confronti di ...
.....
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza Bis) definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, così dispone:
- accoglie il ricorso incidentale e per l'effetto dichiara irrilevante e manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale della legge 3 dicembre 2010, n. 202, proposta in via principale;
- dichiara improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse il ricorso principale nei confronti delle ricorrenti Valeria Mendola, Bubello Giovanna, Concetta Grammichele Iudica e per il resto lo dichiara inammissibile come in motivazione indicato;
- estromette dal giudizio il controinteressato Lo Iacono Federico come in motivazione indicato.

Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.

Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 3 dicembre 2012 con l'intervento dei magistrati:
Evasio Speranza, Presidente
Pierina Biancofiore, Consigliere, Estensore
Ines Simona Immacolata Pisano, Consigliere
Rispondi

Da: Sentenza definitiva21/06/2013 18:56:10
http://www.aetnanet.org/download/sentenza_tar-lazio%20n.06212-2013.pdf

cioè?
Rispondi

Da: @Sentenza definitiva21/06/2013 19:01:12
Cosa succede ora?
Rispondi

Da: X@Sentenza definitiva21/06/2013 19:04:49
Niente
Rispondi

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Da: Domanda retorica21/06/2013 19:07:03
Concorso a preside annullato
il Cga accoglie il ricorso
Un gruppo di concorrenti bocciati all'orale ha chiesto e ottenuto l'annullamento della procedura concorsuale. I vincitori della selezione già tremano al solo pensiero che tutta la loro fatica possa essere andata perduta
di SALVO INTRAVAIA
Lo leggo dopo
TAG scuola,  concorso a preside,  palermo,  cga Concorso a preside ancora una volta annullato in Sicilia. Dopo quello del 2004, anche la selezione che dopo due anni di prove ha portato 176 vincitori ad un passo dalla presidenza sembra essere destinata all'annullamento. Sul sito del Consiglio di giustizia amministrativa  -  che in Sicilia fa le veci del Consiglio di stato  -  si legge che il ricorso presentato da un gruppo di concorrenti bocciati all'orale, che chiedevano l'annullamento del concorso, è stato accolto e rinviato nuovamente al Tar Sicilia perché provveda ad annullare la procedura concorsuale. Le motivazioni dell'ordinanza pronunciata il 9 maggio scorso verranno pubblicate la prossima settimana e solo la lettura del provvedimento farà comprendere quale sarà il destino del concorso.

Ma i vincitori della selezione già tremano al solo pensiero che tutta la loro fatica possa essere andata perduta. Il gruppo di ricorrenti di Catania che si è rivolto ai giudici amministrativi ha contestato la composizione della commissione giudicatrice che, dopo una serie di dimissioni e sostituzioni, è oggi presieduta dall'ex ispettore Nicola Nicoletti. Ma soprattutto contestano il fatto che un componente di una delle due sottocommissioni che ha corretto gli scritti avrebbe svolto attività di formazione per lo stesso concorso. Circostanza che, in base alla normativa vigente, vieta di assumere successivamente incarichi all'interno della commissione giudicatrice. Il concorso a preside bandito nel 2011 è già stato annullato in altre regioni italiane: in Molise, perché un componente di commissione era un sindacalista, e in Lombardia perché le buste che contenevano gli scritti erano trasparenti.
(11 maggio 2013)


Mi chiedo come un giornalista possa pubblicare una notizia di questo genere
Rispondi

Da: @Sentenza definitiva21/06/2013 19:14:08
Significa che ha accolto solo il ricorso incidentale ma senza effetto, dato che non è possibile considerare incostituzionale la L 202/2010, quindi tutto rimane com'era. Gli amici degli amici rimangono sulle loro poltrone di pelle umana riciclata.
Rispondi

Da: Sentenza definitiva21/06/2013 19:19:22
Io penso che ormai ogni volta che viene bandito un concorso gli avvocati si lecchino i baffi, infatti per ogni concorso ci sono decine di ricorsi e controricorsi. Il bello è che essendo ormai concorsi su base regionale i ricorsi si moltiplicano come i funghi sotto le querce dopo un'abbondante pioggia ottombrina.
Rispondi

Da: Bancomat21/06/2013 19:52:51
è proprio vero , il mio avvocato (..) mi ha chiamata per  avvisarmi che stava patrocinando un ulteriore ricorso al tar Palermo .. motivi aggiuntivi solidissimi .. mi ha scambiata per un bancomat . Io mi fermo qui.
Rispondi

Da: @Bancomat21/06/2013 20:02:31
Soprassiediamo...
Rispondi

Da: XLisa dagli occhi blu21/06/2013 20:58:44
Rispondi

Da: @bancomat21/06/2013 23:27:33
fino alla morte!!
Rispondi

Da: @bancomat21/06/2013 23:30:56
La tua, naturalmente, tieh!
Rispondi

Da: @bancomat21/06/2013 23:36:17
a presto!
Rispondi

Da: @bancomat21/06/2013 23:37:33
il buio, la terra nuda e l'oblio...
Rispondi

Da: X@bancomat21/06/2013 23:39:11
Che pensieri negativi, vade retro!
Rispondi

Da: X@bancomat21/06/2013 23:40:39

Crux sancta sit mihi lux
Non draco sit mihi dux
Vade retro satana
Nunquam suade mihi vana
Sunt mala quae libas
Ipse venena bibas
Rispondi

Da: Papè Satàn, Papè Satàn, Aleppe!21/06/2013 23:44:09


PRINCEPS gloriosissime caelestis militiae, sancte Michael Archangele, defende nos in proelio et colluctatione, quae nobis adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequitiae, in caelestibus. Veni in auxilium hominum, quos Deus creavit inexterminabiles, et ad imaginem similitudinis suae fecit, et a tyrannide diaboli emit pretio magno. Proeliare hodie cum beatorum Angelorum exercitu proelia Domini, sicut pugnasti contra ducem superbiae luciferum, et angelos eius apostaticos: et non valuerunt, neque locus inventus est eorum amplius in coelo. Sed proiectus est draco ille magnus, serpens antiquus, qui vocatur diabolus et satanas, qui seducit universum orbem; et proiectus est in terram, et angeli eius cum illo missi sunt.

En antiquus inimicus et homicida vehementer erectus est. Transfiguratus in angelum lucis, cum tota malignorum spirituum caterva late circuit et invadit terram, ut in ea deleat nomen Dei et Christi eius, animasque ad aeternae gloriae coronam destinatas furetur, mactet ac perdat in sempiternum interitum. Virus nequitiae suae, tamquam flumen immundissimum, draco maleficus transfundit in homines depravatos mente et corruptos corde; spiritum mendacii, impietatis et blasphemiae; halitumque mortiferum luxuriae, vitiorum omnium et iniquitatum.

Ecclesiam, Agni immaculati sponsam, faverrrimi hostes repleverunt amaritudinibus, inebriarunt absinthio; ad omnia desiderabilia eius impias miserunt manus. Ubi sedes beatissimi Petri et Cathedra veritatis ad lucem gentium constituta est, ibi thronum posuerunt abominationis et impietatis suae; ut percusso Pastore, et gregem disperdere valeant.

Adesto itaque, Dux invictissime, populo Dei contra irrumpentes spirituales nequitias, et fac victoriam. Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas. Deprecare Deum pacis, ut conterat satanam sub pedibus nostris, ne ultra valeat captivos tenere homines, et Ecclesiae nocere. Offer nostras preces in conspectu Altissimi, ut cito anticipent nos misericordiae Domini, et apprehendas draconem, serpentem antiquum, qui est diabolus et satanas, ac ligatum mittas in abyssum, ut non seducat amplius gentes.
Rispondi

Da: maturandi21/06/2013 23:48:53
ca...!  poi dite che la nostra generazione è "persa".
MA con chi abbiamo a che fare.
Proff. Voi proffi? FATE PENA! ma fatevi una birrozza.. è l'ora giusta
Rispondi

Da: L''Infinito21/06/2013 23:56:04
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare...
Rispondi

Da: @maturandi21/06/2013 23:59:53
Va' a farti l'ennesimo spinello!
Rispondi

Da: A Giacomo22/06/2013 00:00:23
ci hai rotto!!!
Rispondi

Da: Pensieri di Mezzanotte22/06/2013 00:01:56
Così discesi del cerchio primaio
giù nel secondo, che men loco cinghia,
e tanto più dolor, che punge a guaio.                            

Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:
essamina le colpe ne l'intrata;
giudica e manda secondo ch'avvinghia.                       

Dico che quando l'anima mal nata
li vien dinanzi, tutta si confessa;
e quel conoscitor de le peccata                                    
vede qual loco d'inferno è da essa;
cignesi con la coda tante volte
quantunque gradi vuol che giù sia messa.                

Sempre dinanzi a lui ne stanno molte;
vanno a vicenda ciascuna al giudizio;
dicono e odono, e poi son giù volte.                            

«O tu che vieni al doloroso ospizio»,
disse Minòs a me quando mi vide,
lasciando l'atto di cotanto offizio,                                  
«guarda com'entri e di cui tu ti fide;
non t'inganni l'ampiezza de l'intrare!».
E 'l duca mio a lui: «Perché pur gride?                       
Non impedir lo suo fatale andare:
vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare».                      

Or incomincian le dolenti note
a farmisi sentire; or son venuto
là dove molto pianto mi percuote.                                 

Io venni in loco d'ogne luce muto,
che mugghia come fa mar per tempesta,
se da contrari venti è combattuto.                                 

La bufera infernal, che mai non resta,
mena li spirti con la sua rapina;
voltando e percotendo li molesta.                                 

Quando giungon davanti a la ruina,
quivi le strida, il compianto, il lamento;
bestemmian quivi la virtù divina.                                   

Intesi ch'a così fatto tormento
enno dannati i peccator carnali,
che la ragion sommettono al talento.                           

E come li stornei ne portan l'ali
nel freddo tempo, a schiera larga e piena,
così quel fiato li spiriti mali;                                            

di qua, di là, di giù, di sù li mena;
nulla speranza li conforta mai,
non che di posa, ma di minor pena.                            

E come i gru van cantando lor lai,
faccendo in aere di sé lunga riga,
così vid'io venir, traendo guai,                                        

ombre portate da la detta briga;
per ch'i' dissi: «Maestro, chi son quelle
genti che l'aura nera sì gastiga?».                                

«La prima di color di cui novelle
tu vuo' saper», mi disse quelli allotta,
«fu imperadrice di molte favelle.                                    

A vizio di lussuria fu sì rotta,
che libito fé licito in sua legge,
per tòrre il biasmo in che era condotta.                        

Ell'è Semiramìs, di cui si legge
che succedette a Nino e fu sua sposa:
tenne la terra che 'l Soldan corregge.                           

L'altra è colei che s'ancise amorosa,
e ruppe fede al cener di Sicheo;
poi è Cleopatràs lussuriosa.                                          

Elena vedi, per cui tanto reo
tempo si volse, e vedi 'l grande Achille,
che con amore al fine combatteo.                                 

Vedi Parìs, Tristano»; e più di mille
ombre mostrommi e nominommi a dito,
ch'amor di nostra vita dipartille.                                     

Poscia ch'io ebbi il mio dottore udito
nomar le donne antiche e ' cavalieri,
pietà mi giunse, e fui quasi smarrito.                           

I' cominciai: «Poeta, volontieri
parlerei a quei due che 'nsieme vanno,
e paion sì al vento esser leggeri».                                

Ed elli a me: «Vedrai quando saranno
più presso a noi; e tu allor li priega
per quello amor che i mena, ed ei verranno».            

Sì tosto come il vento a noi li piega,
mossi la voce: «O anime affannate,
venite a noi parlar, s'altri nol niega!».                           

Quali colombe dal disio chiamate
con l'ali alzate e ferme al dolce nido
vegnon per l'aere dal voler portate;                               

cotali uscir de la schiera ov'è Dido,
a noi venendo per l'aere maligno,
sì forte fu l'affettuoso grido.                                             

«O animal grazioso e benigno
che visitando vai per l'aere perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno,                 

se fosse amico il re de l'universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,
poi c'hai pietà del nostro mal perverso.                       

Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a voi,
mentre che 'l vento, come fa, ci tace.                            

Siede la terra dove nata fui
su la marina dove 'l Po discende
per aver pace co' seguaci sui.                                       

Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.                

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.                 

Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense».
Queste parole da lor ci fuor porte.                               
Quand'io intesi quell'anime offense,
china' il viso e tanto il tenni basso,
fin che 'l poeta mi disse: «Che pense?».                   

Quando rispuosi, cominciai: «Oh lasso,
quanti dolci pensier, quanto disio
menò costoro al doloroso passo!».                            

Poi mi rivolsi a loro e parla' io,
e cominciai: «Francesca, i tuoi martìri
a lagrimar mi fanno tristo e pio.                                    

Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri,
a che e come concedette Amore
che conosceste i dubbiosi disiri?».                             

E quella a me: «Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore.                          

Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.                              

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.                        

Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.                        

Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,                          

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante».                

Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangea; sì che di pietade
io venni men così com'io morisse.

E caddi come corpo morto cade.                                 
Rispondi

Da: X@maturandi22/06/2013 00:02:41
siete i soliti malapensanti. Fatevelo voi che vi rischiara le idee.
teste di c...
Rispondi

Da: A Silivia22/06/2013 00:04:08
A SILVIA



     Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltá splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
5e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventú salivi?

     Sonavan le quiete
stanze, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
10allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
cosí menare il giorno.

     Io, gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in su i veroni del paterno ostello
20porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.

Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
25e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch'io sentiva in seno.

     Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?

     Tu, pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
45la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dí festivi
ragionavan d'amore.

     Anche pería fra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negâro i fati
la giovanezza. Ahi, come,
come passata sei,
cara compagna dell'etá mia nova,
mia lacrimata speme!

questo è quel mondo? questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi,
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.
Rispondi

Da: @domanda retorica22/06/2013 00:47:20
scusa, ma non è una notizia vecchia? qual è il problema
Rispondi

Da: Xdomanda retorica22/06/2013 10:19:14
Dico, come fa a scrivere un giornalista che il concorso è stato annullatto, quando non lo è stato affatto?
Rispondi

Da: Maga Magò22/06/2013 13:10:54
chissà!forse ha "visto" dentro una palla di vetro made in China!
Rispondi

Da: @magamagò22/06/2013 13:32:39
ha solo detto che il ricorso del cga è stato accolto e si attende il tar. cercate di leggere bene
Rispondi

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