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concorso ds 2017- prove scritte
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Da: Xtuttivoi06/10/2018 13:41:46
Grazie anche a te!
Rispondi

Da: @ Precedenti 06/10/2018 14:19:47
Non credo che riusciremo a smettere di studiare anche se devo dire che la voglia è grande. Non se ne può più.
A me sembra di non sapere nulla.
Anche argomenti facili mi sembrano essere estranei.
Avete proprio ragione come va va e chi se ne frega.
Qui se non stacchiamo almeno mentalmente la prova rischia di complicarsi ancora di più.
Comunque il dato incontrastabile è che siamo stati penalizzati tutti da una procedura così fatta.
Rispondi

Da: sergiovanni 06/10/2018 14:40:10
O forse è questo che vogliono. Vedere come ce la caviamo con cinque "problemi" da risolvere contemporaneamente, che forma mentale abbiamo. Vedere se gettiamo la spugna o se ci proviamo fino all'ultimo.
Mi viene in mente un filmetto visto anni fa, man in black in cui la vera selezione non era il test da compilare ma il trovare un modo comodo di compilarlo. IL pensiero divergente.
Vabbè mi racconto le favole mentre bevo un ennesimo caffè e mi accingo a continuare a studiare.
Rispondi

Da: XSergiovanni06/10/2018 15:32:40
Certamente la prova è mirata anche a valutare la capacità di districarsi in una situazione limite, perchè tale sarà effettivamente. Chi dovesse farcela con le sole proprie forze ha già adesso tutta la mia ammirazione e mi sentirei onorato di lavorare da docente in una delle scuole che saranno chiamati a presiedere.
Rispondi

Da: @ Precedenti 06/10/2018 15:32:47
Pensiero divergente che deve convergere in canali troppo stretti e in tempi prestabiliti.
Poche possibilità di " divergere".
Rispondi

Da: che fatica!06/10/2018 17:24:00
20 minuti...
quesito scelto a caso, ecco cosa mi è venuto.

Cosa si intende per leadership educativa e quale è la sua correlazione con l'ambiente scolastico?

Il leader educativo è colui che grazie alla sua personalità e a strategie messe in atto riesce a condurre un'organizzazione complessa quale l'istituzione scolastica, nello specifico al dirigente scolastico viene chiesto di assumere questo ruolo.
Egli infatti , nella gestione unitaria dell'istituzione scolastica, si pone come garante del successo formativo dei singoli alunni. Con l'introduzione dell'autonomia (art.21  l.59/97 e D.P.R. 275/99) e con il passaggio da una gestione burocratica ad una per obiettivi, il Dirigente scolastico ha potuto  smettere i panni del funzionario, chiamato a eseguire delle direttive impartite da organi superiori, per assumere autonomi poteri di gestione.  Sono numerose le teorie sulle organizzazioni complesse che tratteggiano la figura del leader; David Goleman in particolare definisce sei tipologie di leader: visionario, affiliativo, autoritario, coach, esigente e armonizzatore.  Ciascuna figura è caratterizzata da una spiccata dote comunicativa e, pur dando per scontato il fatto che una gestione democratica e partecipata, che tenga conto delle diverse figure che operano nella scuola (docenti, DSGA,personale ATA) sia da preferire, di fronte a situazioni di emergenza è necessario emanare delle direttive in cui gli obiettivi da raggiungere e le azioni previste siano definite in maniera univoca, senza dare spazio a momenti di confronto e condivisione, se non ex post.
Rispondi

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Da: Io speriamo che me la cavo06/10/2018 17:42:14
Mi sembra che abbia centrato la richiesta, concisa e corretta. Bravo o brava!
Rispondi

Da: settembre 2018 06/10/2018 18:45:11
...io leggo, leggo, leggo, cerco di memorizzare. Non scrivo, non simulo, non mi metto alla prova. Il 18, si vedrà. In pochissimi secondi, ognuno di noi saprà se sarà in grado di dare risposta a quelle domande: se no, senza tristezze, cari saluti al concorso; se sì, bisognerà poi attendere i risultati della correzione (con la profonda speranza che il nostro eleborato venga trovato corretto e valido dal commissario). Per ora, ho in testa un gran minestrone, un frullato, un guazzabuglio... Ringrazio chi partecipa alle discussioni: ogni giorno, mi gusta leggervi. Buonissimi ultimi 10 giorni di studio a tutti.
Rispondi

Da: stressata2018 1  - 06/10/2018 18:52:28
cari colleghi volevo chiedervi cosa vi aspettate in merito alla lunghezza di ogni risposta ai 5 quesiti. Sara' libera o predeterminata con un numero massimo di righe o un numero massimo di caratteri?
Rispondi

Da: accidenti 2 06/10/2018 18:55:27
Mi sono messo nei panni di un commissario e dopo aver letto i numerosi testi scritti dai partecipanti al forum mi sono stancato di leggere le stesse parole, sempre uguali, molto "libresche".  Per carità, tutti ben fatti ma io il 16/16 lo darei ad un testo dal quale si evince anche sensibilità e umanità.
Tenete anche in conto che pubblicando il vostro materiale si rischia che altri lo memorizzino e alla fine si scrivono testi molto simili che potrebbero essere valutati poco o scartati.
Rispondi

Da: sergiovanni 06/10/2018 19:06:34
Non credo ci saranno limiti alla lunghezza, l'avrebbero già specificato. IL tempo è l'unico limite
Rispondi

Da: realisticamente 06/10/2018 19:09:16
Credo che 23-24 cm siano più che sufficienti.
Rispondi

Da: per accidenti 206/10/2018 19:10:50
scusami, ma in un testo sulla figura del dsga o sul conto consuntivo o sulla capacità negoziale...in 20'... io non riuscirò a dare un taglio da cui si evincano sensibilità e umanità. Al massimo inserisco un emoticon, per rendere il testo indimenticabile.
Rispondi

Da: accidenti 2 06/10/2018 19:23:10
Però se li connetti al Ptof, all'ampliamento dell'o.f.,  alle finalità della scuola, puoi rendere umano anche un testo sui contratti sotto soglia.
L' " Azienda Scuola" non lavora con materiale inerme ma con esseri umani.Questo, però, è il mio pensiero.
Rispondi

Da: Impresa titanica 06/10/2018 19:23:52
@ Settembre 2018
Bene....saremo in due. Io adotto esattamente la stessa strategia. Io ancora non finisco il programma, che a mio avviso è come il vaso di Pandora, figuriamoci se posso ripassarlo. Leggo, rileggo e cerco di fissare. Se serve mi soffermo, ma non troppo.
Ripeto giusto il necessario per evitare di incamerare frasi poco naturali e prestampate...Improvviserò; se servirà cercherò di creare qualcosa...anche questa è una dote!!! Di certo non lascerò quesiti in bianco...non per presunzione ma per sopravvivenza.
Buono studio a tutti...
Rispondi

Da: Ximpresa titanica06/10/2018 19:39:35
Rispondi

Da: Ximpresa titanica06/10/2018 19:40:36
Complimenti!
Rispondi

Da: accidenti 2 06/10/2018 19:42:42
@ settembre2018
@ Impresa titanica

Saremo in 3. Neanche io ho concluso il programma. Ripetere nemmeno. I concetti preferisco assimilarli leggendo  e cercando connessioni tra i vari argomenti, anche quelli che non sembrerebbero averne. L' importante è crederci, eessere con la coscienza a posto perché abbiamo studiato seriamente e, permettetemi lo sfogo, non aver " Schettinamente" abbandonato la barca cioè i nostri bambini, alunni, studenti per prepararci al concorso. Pretendiamo sempre che il Ministro debba essere uno/una che nella scuola ci abbia messo piede e poi lasciamo le classi dove ci sono persone che hanno bisogno di noi? Pessimi futuri DS
Rispondi

Da: Impresa titanica 06/10/2018 19:51:35
...la zattera si allarga...
Rispondi

Da: Caucaso  06/10/2018 19:58:26
Provo anche io:18 min

scolastico?


Dirigere un'istituzione scolastica non è certo un'impresa semplice ma, di certo, è un'avventura stimolante e piena di soddisfazione se si riesce ad impostare una vision comune e una mission che si espliciti attraverso una efficiente ed efficace capacità gestionale unitaria, che indirizzi il comune interesse di tutta la comunità educativa verso il successo formativo. A questo proposito normativamente importanti sono stati i passaggi che hanno portato al pieno sviluppo l'autonomia delle istituzioni scolastiche e ad un conseguente aumento delle responsabilità ma anche dei poteri direttivi del Dirigente Scolastico, ( Legge 59/1997, decentramento amministrativo che porta lo Stato a delegare compiti e funzioni ad Enti Locali e Regioni, D.P.R.275/1999 Regolamento sull'autonomia, D.Lgs 165/2001 Testo unico sul Pubblico Impiego e naturalmente la legge 107/2015, Buona scuola e i suoi Decreti attuativi dell'aprile 2017). Le norme hanno dato voce ad una potenzialità della funzione direttiva che ha permesso un ampliamento esponenziale delle capacità direttive del DS che deve essere capace di essere, a seconda del contesto, e secondo la suddivisione delle figure professionali operata da David Goleman: autoritario, battistrada, affiliativo, democratico, coach e visionario. Nel caso, infatti, sia necessaria un' azione decisa o anche in situazioni di emergenza, appare importante far emergere dalla personalità del Dirigente i tratti da "battistrada" o da capo autoritario, nel caso, invece, in cui il contesto sia più scorrevole e agevole dal punto di vista dei rapporti del Personale, il Ds può porsi come un coach e guidare la comunità educativa. Se occorre una figura democratica il Ds potrà favorire particolarmente il dialogo, se avrà una personalità affiliativa, infonderà fiducia nelle capacità professionali e umane delle persone che lavorano insieme a lui e sarà, infine, una guida visionaria, nel caso in cui occorra riuscire a coinvolgere e stimolare l'intero staff scolastico, con passione e una buona dose di coraggio, nell'accettare le sfide che il mondo dell'istruzione, in continua evoluzione e mutamento saprà offrire, sapendosi reinventare e aggiornare in ogni momento della sua vita e della sua carriera.
Rispondi

Da: la vita è tutta un quiz06/10/2018 20:17:16
da formiche.net

Concorso dirigenti nel caos, una soluzione c'è ma la Lega non la vuole. In nessun Paese la scelta dei dirigenti scolastici è così tortuosa. Come venirne fuori? "Bisogna attuare l'autonomia, bandendo concorsi locali"

06 ottobre 2018

Dopo il primo test a quiz, che ha selezionato 8.240 candidati su 38mila, il 18 ottobre sarà la volta della prova scritta, comprensiva di una verifica della padronanza di una lingua europea. Dopo la seconda tappa del tortuoso iter del concorso per dirigenti scolastici, solo più di metà saranno ammessi alla prova orale che comprenderà anche una prova di informatica.

[attenzione eh: il giornalista ha scritto "più di metà": ottimista o maleinformato?]

Si giungerà, allora, a una graduatoria nazionale, per merito e titoli, di candidati che verranno ammessi a un corso di formazione dirigenziale fatto di due mesi di formazione generale (svolto presso un'università) e di quattro mesi di tirocinio selettivo svolto presso scuole scelte dagli Uffici scolastici regionali. Tutto il corso di formazione si concluderà con un'altra prova scritta, dalla cui valutazione emergeranno gli ammessi all'ultimo colloquio finale, dal quale a sua volta, anche in base ai titoli di merito presentati nella prima fase, scaturirà una nuova graduatoria generale di merito, composta solo dal numero esatto dei posti messi a concorso: 2.840.

Parlare di corsa a ostacoli è usare un termine gentile e benevolo: non esiste nessun Paese occidentale sviluppato dove l'ammissione alla professione della direzione di scuole preveda un simile percorso selettivo: il tutto per scegliere presidi che, nelle intenzioni del precedente Governo, dovrebbero essere nominati in ruolo prima del settembre 2019.

[e infatti è impossibile, lo sappiamo tutti]

Ma, anche a causa degli enormi ritardi accumulati dalla stessa amministrazione scolastica e dai governi degli ultimi otto anni, questo è tecnicamente impossibile! Senza considerare, poi, che il buon esito del concorso sarà pure condizionato dall'italico strascico di ricorsi. Basta ricordare che l'ultimo concorso che ha mandato a scuola dirigenti scolastici statali risale al 2011 e la procedura ha impiegato anni proprio a causa di ricorsi infiniti.

Nel frattempo, dal 2009 migliaia di scuole, con l'infausto istituto delle reggenza, sono dirette da un preside a mezzo tempo, al quale si chiede non solo di governare centinaia di docenti e non docenti, ma pure di rispondere della sicurezza degli edifici, dei risultati formativi degli alunni, della relazione con migliaia di genitori, del reperimento di centinaia di aziende per i tirocini di lavoro nelle superiori, di provvedere alle pratiche di carriera di tutto il personale, compresa la pensione: solo per citare le incombenze più rilevanti. Il tutto con la possibilità di scegliersi solo due collaboratori!

Una professione tanto martoriata in questi anni quanto cruciale (lo dicono fior di ricerche internazionali) per la qualità e l'efficacia della formazione che avviene a scuola.

Pare che di questi guai del concorso (oltre che della sproporzione tra spesa e risultato) si sia accorto il nuovo ministro; ma, dalle dichiarazioni lette, sorge qualche dubbio. A un congresso delle scuole paritarie (!) avrebbe detto che per ridurre i posti vacanti di preside nelle scuole statali si provvederàâ riducendo il numero delle scuole! Cioè accorpando più sedi fino ad avere istituzioni di 2.500-3.000 alunni, con plessi (succede già ora) dislocati in un raggio di 80 chilometri.

Forse, qualche giorno dopo, la dichiarazione aveva suscitato perplessità; infatti abbiamo successivamente letto, sempre dal ministro in un'intervista a un quotidiano, come, per fare in modo che a settembre 2019 i presidi vincitori vadano effettivamente a scuola, si stia studiando il modo di accorciare l'attuale concorso e nel frattempo bandirne velocemente un altro. L'accorciamento (pare) avverrebbe trasformando l'anno di prova della nomina in ruolo in anno che coinciderebbe con il corso di formazione e con tirocinio. Ma per far questo sapranno al ministero che occorre una modifica di legge, cosa che non mi pare tanto facile, vista l'aria che tira per il Parlamento e per la scuola?

Che fare allora? Disal ha presentato al ministro proposte chiare: fare la modifica legislativa necessaria entro novembre; bandire immediatamente un altro concorso perché, ammesso che si giunga alla nomina in ruolo prima di settembre 2019, a quella data saremo daccapo con un altro migliaio di posti che si renderanno nel frattempo vacanti; dare immediatamente l'esonero totale dal servizio a docenti esperti che fungano da collaboratori al dirigente della scuola dove è nominato reggente. Queste proposte hanno però il difetto di misurarsi con un'esigenza di tempismo molto difficile da reperire.

A meno che il coraggio politico sia tale da realizzare una norma che attui veramente l'autonomia (quella che sta tanto a cuore alla Lega) e trasformi il concorso per il reclutamento dei presidi nelle scuole statali da concorso nazionale a concorso locale, come avviene già negli enti locali, nella sanità e nell'università.

[e questa mi sembra un ipotesi plausibile e praticabile, già praticata in molti paesi europei, una per tutti l'UK che recluta in base a un master di formazione a numero chiuso - procedura selettiva per entrare, esperienza professionale, curriculum e anni di servizio per candidarsi]

Rispondi

Da: x precedente  1  - 06/10/2018 21:15:59
Tante imprecisioni e poche certezze, forse l'unica è che vogliono costituire scuole monstrum horribile visu.
Rispondi

Da: la vita è tutta un quiz06/10/2018 21:30:41
"costituire scuole monstrum horribile visu":  probabile.

un secondo concorso manco finito il primo: impossibile.

più papabile il discorso locale ma come stiamo messi con la finanza pubblica non saprei. e comunque: sarebbe un percorso irto di ostacoli (e sai che sfracelli tra raccomandati, affiliati e clan)

l'unica certezza, per ora, è andare avanti:)

Rispondi

Da: Xprecedente06/10/2018 21:40:44
Leggere quell'articolo mi ha fatto passare proprio la voglia di studiare anzi di continuare a perdere tempo. Che arrivi la prova scritta e poi più nulla almeno fino all'anno nuovo, del resto non ne vale manco la pena, mica è un posto da manager della Microsoft, solo che ti richiedono di studiare come se lo fosse mentre loro hanno fatto carriere strepitose con la primina presa alla scuola serale.
Rispondi

Da: Xprecedente06/10/2018 21:42:26
Leccare il fondoschiena ai politici ripaga molto  di più che studiare centinaia di libri
Rispondi

Da: ....indecisa06/10/2018 22:39:56
Inizio prova ore 21:05
1) Partirei dalla considerazione che la valutazione si configura come un diritto degli studenti e come un dovere per i docenti. La valutazione deve essere coerente con il PTOF deve essere oggettiva, imparziale e tempestiva.La valutazione ha molteplici valenze formativa ed educativa ma anche orientativa. Il valore formativo della valutazione coglie punti di forza e di debolezza esplicita le lacune sulle quali bisogna lavorare consegna un feedback necessario alla propria crescita, indica la via da percorrere per il superamento degli ostacoli. A seconda del segmento scolastico al quale ci si riferisce la valutazione assume connotazioni completamente diverse sicuramente . Credo che valutare sia l'aspetto più delicato della professione docente e richieda doti, accuratezza e competenze sulle quali sia necessaria una formazione adeguata.
2) Credo non vogliono gli assiomi della comunicazione della scuola di Palo Alto...🙇ââï
Il processo comunicativo può essere spiegato con numerosi paradigmi di riferimento psicoanalitici, sociologici, prossemici per semplicità mi affiderei alla teoria dei sitemi sociali di N.Luhmann infatti egli descrive la società come comunicazione. La società è il risultato delle interazioni dei diversi sistemi sociali e delle organizzazioni presenti al suo interno le interazioni sono le comunicazioni prodotte poiché al pare di un organismo che riproduce le proprie cellule il sistema sociale produce comunicazioni. Gli elementi fondamentali della comunicazione sono l'emittente, il messaggio è il destinatario. Una organizzazione deve assicurarsi per realizzare i propri fini istituzionali di una struttura comunicativa chiara ed efficace. La tecnologia offre ambienti di realizzazione di comunicazioni molto efficaci e veloci di conseguenza questo ambiente di fruizione (sito web della scuola o istituto) dovrà essere facilmente consultabile e le informazioni contenute devono essere ordinate, sistemate in modo coerente è logico, aggiornate e continuamente rinnovate. Riferendomi al paradigma di cui sopra per essere fruibile e funzionante la comunicazione deve essere chiara, contestualizzata, l'emittente deve essere identificabile in modo evidente e i destinatari devono essere selezionati perché generando come spesso accade comunicazione sovrabbondante si riesca che la comunicazione diventi inefficace. Ad esempio se sul sito di un istituto comprensivo le comunicazioni vengono messe tutte insieme ad esempio in una bacheca senza distinguere a monte i destinatari o senza specificare l'oggetto la fruibilità viene compromessa e ad esempio un docente deve leggere un mucchio di cose che magari non lo riguardano affatto.
3)Le novità introdotte in merito alla valutazione del Dirigente Scolastico riguardano la retribuzione di risultato. Il Dirigente ha una retribuzione base e due parametri che definiscono compensi aggiuntivi . Una parte ecologica che riguarda il contesto (ambiente e risorse ) ed una parte che riguarda il raggiungimento degli obiettivi da realizzare esplicitati in sede di conferimento dell'incarico. Posto che il risultato ultimo del Dirigente Scolastico è il successo formativo degli studenti questo incentivo trova la sua ragione nella natura di valorizzazione del profilo dirigenziale. Alcuni studi dimostrano che la capacità del Dirigente influisce sul raggiungimento del successo formativo degli allievi ed è a tal fine secondo solo al lavoro svolto in aula.
4)Senza  scomodare ii vari tipi di stile di leadership di Goleman ( autoritariio,visionario, affiliativo, democratico, coach e battistrada) riterrei opportuno prima di qualunque azione conoscere a fondo le ragioni di tante resistenze del corpo docente, sicuramente sarebbe opportuno fare un'indagine in tal senso e a seguire un a breve formazione mirata alla familiarizzazione con lo strumento che si intende utilizzare e soprattutto finalizzata alla esplicitazione dei numerosi vantaggi che comporta la dematerializzazione nel lavoro quotidiano sia da un punto di vista amministrativo e burocratico (registro, modulistica, gestione delle comunicazioni e delle informazioni, reperimento di regolamenti e documenti prodotti dall'istituzione scolastica ecc.) che da un punto di vista didattico con tutto il mondo digitale e le infinite opportunità disponibili per le attività in aula ed eventualmente di gestione di aule virtuali ecc. Sicuramente ogni innovazione trova alcune resistenze di solito dovute a pregiudizi o alla scarsa disponibilità a modificare le proprie strutture e i propri modelli mentali e procedurali. I docenti vanno coinvolti nei processi di cambiamento e non serve operare forzature con il percorso giusto si apprezzeranno solo i vantaggi.
5) carenza in cosa?vago?
I risultati di apprendimento degli studenti sono in calo  nei ragazzi in uscita, l'unica responsabilità è da attribuire al percorso svolto nell'istituto tecnico in particolare si fa riferimento al cosiddetto effetto scuola. Probabilmente qualcosa è andato storto nel percorso degli studenti in particolare il percorso di orientamento pare essere stato fallimentare nella maggioranza dei casi. Per un istituto tecnico è molto importante che la formazione e l'orientamento siano mirati. A questo riguardo sarà opportuno riguardare se i percorsi di alternanza sono collegati anche ad una adeguata funzione orientativa. A questo riguardo i risultati a distanza potrebbero essere comparati a quelli di scuole simili o di anni precedenti al fine di comprendere se possano essere risultati congiunturali oppure strutturali.

Io ci ho provato non ho avuto tempo di guardare nulla ..... sono corti imprecisi e non so davvero cosa ho scritto ero in trance il tempo è finito    Volato puff.... non ce la posso fare
Rispondi

Da: ....indecisa06/10/2018 22:49:00
Ah ecco 2245 un po' di tempo lo avrei avuto almeno per i refusi ortografici
Rispondi

Da: ale06/10/2018 23:19:36
...credo sia Daniel, non David
Rispondi

Da: @ Precedenti 06/10/2018 23:36:34
Colleghi vi leggo e sto male, io non so che scriverò al momento mi sembra di non sapere assolutamente nulla.
Io non mi metto alla prova, non ci riesco, se lì mi viene la scienza è bene se non mi viene, pazienza. Ho studiato con serietà ma ora nella mia testa non c'è traccia del percorso fatto.
Può essere " normale " ma anche no.
Non so che pensare.
Rispondi

Da: ma_no!06/10/2018 23:49:46
ma quale nuovo concorso ... si ripresenterebbero gli stessi candidati...basterebbe ammettere all'orale un numero accettabile di docenti. Possiamo avere anche 7000 presidi dal 19 ottobre a costo zero, gente di valore che ha superato una difficilissima prova preselettiva monstre...basta volerlo.
....
invece ne passeranno 25, come quell'articolo e come i minuti per rispondere.
Rispondi

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