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COME VINCERE UN CONCORSO LOCALE
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Da: bha | 26/12/2018 18:24:18 |
io concorsi buoni non ne vedo....... | |
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Da: impiegato_comunale | 26/12/2018 18:43:35 |
Eclissato prima dell'attuazione della riforma passerà comunque del tempo. Io finché si può consiglio di fare quanti più concorsi puoi.. Inizia da oggi stesso, guardati le gazzette ufficiali degli ultimi 30 giorni e vedi a quali concorsi puoi partecipare. I concorsi per contabili sono i più difficili per uno che non ha mai lavorato nell'ufficio specifico perché la pratica è ben diversa dalla teoria (che appunto non trovi scritta sui libri). Io entrai nella PA proprio a seguito di un concorso a tempo determinato per l'ufficio tributi di un Comune a me vicino, riuscendo a scalzare una precaria che già lavorava all'ufficio tributi di un altro Comune, e che tutti avevano già dato per vincitrice prima del concorso. Ancora oggi non so quale santo mi aiutò, sicuramente una grossa mano me la diede il fatto che si trattava di una prova a quiz + orale, senza tracce da svolgere (e sicuramente mi aiutò il fatto che avevo una pregressa esperienza concorsuale, almeno 6-7 concorsi fatti prima, di cui in uno ero riuscito ad arrivare all'orale). Molte cose non nego che le imparai praticamente a memoria, uno sforzo incredibile che oggi non riuscirei più a fare. Le prime settimane al lavoro ero completamente un pesce fuor d'acqua, non sapevo fare assolutamente nulla, tutto mi sembrava complicato e difficile da imparare. Meno male che fui affiancato da una signora squisita che mi insegnò tante cose, ma si trattava di un affiancamento passivo sbagliatissimo (lei lavorava al pc e io guardavo). Infatti nonostante ciò i primi 2 mesi non ero ancora diventato autonomo per nulla (ovvio, finché uno non fa le cose da solo non imparerà mai!) e mi limitavo soltanto a cose elementari (tipo fotocopie o caxxate varie). Così un giorno decisi che non potevo continuare così, mi misi da solo al mio pc e cominciai a fare le pratiche da solo (prima quelle più semplici) e quando avevo dubbi chiedevo alla collega, e così piano piano diventai autonomo. Ciò mi serviì tantissimo per i futuri concorsi. Questo per dire che puoi studiare tutti i libri che vuoi ma senza pratica sarà dura. Purtroppo devi avere anche un po' di fortuna e soprattutto tanta tanta pazienza. Considera che io iniziai a provare i concorsi subito dopo la maturità, ma partecipavo solo a quelli dei Comuni vicini, però studiavo sempre in maniera superficiale, quindi fallivo sistematicamente. Solo quando mi misi a studiare seriamente riusciì a raccogliere i primi frutti. Se tu ora ti metti a studiare seriamente non è tardi, però devi mettere in conto che ci vuole pazienza e nessuno potrà garantirti la riuscita. E' una scommessa che fai con te stesso.. una scommessa molto rischiosa, perché se la perdi ti ritrovi tra qualche anno senza nulla in mano, completamente tagliato dal mondo del lavoro. So perfettamente come ti senti perché anch'io prima di vincere il primo concorso mi sentivo come te (avevo 29 anni). Sta a te la decisione. Io ti dico solo che di personale pubblico ce ne sarà sempre più bisogno, soprattutto con l'ondata di pensionamenti che ci saranno nel triennio 2019-2021, quindi per me vale la pena tentare. | |
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Da: eclissato | 26/12/2018 19:05:44 |
@impiegato_comunale Capisco bene, mi è utile anche leggere quella che è stata la tua esperienza sul lato pratico. Questi giorni in realtà ho dato uno sguardo alla G.U. e ho letto qualche bando, ma oggettivamente tra la pubblicazione del bando e le prime prove di solito passa poco tempo e non mi basterebbe per avere una preparazione solida di base. Purtroppo il diritto pubblico non è mai stato il mio punto forte e dovrei riprendere quasi da zero, pur avendo familiarità con il linguaggio giuridico. Per questo avevo pensato di prendermi un paio di mesi di studio e poi iniziare a buttarmi nei primi concorsi. Poi sono molto puntiglioso, anche all'università tendevo a sostenere gli esami solo dopo aver visionato da cima a fondo tutti i libri. Quanto alla riflessione finale, io dentro di me so che vorrei tentare questa strada ma devo solo superare la paura di ritrovarmi fregato e perdere altro tempo inutilmente. In più c'è anche una componente psicologica, perché dopo una laurea in giurisprudenza col massimo dei voti dovrei rimettermi umilmente in gioco e ritornare studente alle prime armi. Mi ha colpito il consiglio che avete dato riguardante il fatto di cercare di distinguersi nella preparazione, di studiare quel dettaglio in più che solitamente nel manuale non si trova e che nessun altro conosce. E' un approccio che mi affascina ma questi dettagli o richiami a sentenze o circolari ministeriali dove si potrebbero raccogliere? Sono sufficienti delle semplici ricerche online oppure libri specifici? | |
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Da: Ina | 26/12/2018 19:40:05 |
Come già detto sono dipendente pubblica ma non comunale. E' vero cio' che dice Impiegato_Comunale sulla pratica per imparare un lavoro, ma ogni ente è diverso e di sicuro c'è che le difficoltà sono davvero tante. Lui parla di un affiancamento passivo, io non ho avuto nemmeno quello. Dopo l'assunzione, sono passati circa 15 giorni affinché il mio PC diventasse operativo, poi mi è stato dato un faldone con dei documenti e mi è stato chiesto di fare l'ultimo atto, ovvero l'atto finale di tutto un procedimento che io ignoravo al 100%, insomma mi hanno fatto iniziare dalla fine. Certo se chiedevo ai colleghi qualche informazione ottenevo risposta, ma poi ero sola a dover creare il documento. Non vi dico il senso di frustrazione, la tristezza, il sentirsi inadeguati. Trovo strano che Impiegato_Comunale abbia poi avuto la possibilità di fare da solo, in genere ai neo assunti viene detto ciò che devono fare, non si può decidere autonomamente. Anch'io so quale sarebbe il documento più semplice da fare, ma non lo posso fare io perché evidentemente lo fa qualcun altro. Insomma auguro di capitare in un P.A. dove si fa un vero percorso formativo, per rendere i propri lavoratori al più presto indipendenti. | |
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Da: eclissato | 26/12/2018 19:55:19 |
@Ina Leggendo il tuo commento mi è sembrato quasi di sentirlo su di me il senso di frustrazione che descrivevi, posso solo immaginare quanto sia stato difficile iniziare il lavoro nella pratica. Mi domando, come avete fatto a portare a termine gli incarichi assegnativi in quei casi? Al vostro posto non so cosa avrei fatto, sarebbe stato frustrante perché, per quanto tu voglia adempiere all'incarico, se all'inizio non sai cosa devi fare mi sembra ci sia ben poco da fare. O qualcuno si prende la briga di spiegarti tutto e affiancarti, altrimenti non so veramente come abbiate fatto a imparare. | |
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Da: Sandr0kan Reputazione utente: +85 | 26/12/2018 20:03:16 |
Nelle isole così come nel sud essendoci piu' disoccupazione i concorsi sono piu' difficili; a questo si aggiunge il differente costo della vita ma lo stipendio equivalente, quindi se sei un Comunale a Catania o Napoli sei Dio sceso in terra mentre se lo sei a Treviso magari non sei così privilegiato e scopri che il tuo vicino di casa operaio prende 1900 netti + straordinari. Questo significa che nei posti meno ambiti c'è meno competizione e quindi è meno difficile vincere. Io ti consiglio di non badare a spese perche' 1000 euro investiti oggi sono ben investiti se ti consentono di diventare dipendente pubblico. Quindi se ci sono concorsi "buoni" sulla terraferma, prendi l'aereo e vai. Se ce n'hai tanti di seguito prenditi un monolocale in affitto economico in un paesino del nord che sia ben collegato con i posti dei concorsi e ti muovi da lì (magari ci porti l'auto). Fare il concorsista devi considerarlo come un lavoro. | |
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Da: Ina | 26/12/2018 20:13:44 |
@ Eclissato Alla fine, sbattendoci la testa, qualcosa si riesce a fare. E' chiaro che poi il responsabile controlla ciò che hai fatto, correggendo gli errori. Attualmente mi sto occupando di altre cose un po' più semplici e che mi sono state spiegate con sufficienza, resta il fatto che nell'ente dove lavoro non c'è un percorso formativo che ti porta all'autosufficienza. Personalmente dopo circa 6 mesi qualcosa ho imparato, ma un'intera procedura non credo proprio di essere in grado di farla, questo mi dispiace, mi sembra di essere in ritardo. | |
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Da: eclissato | 26/12/2018 20:41:35 |
@Sandr0kan Quella che hai descritto è senz'altro una strategia intelligente ma al momento per me sarebbe davvero troppo troppo onerosa, specialmente trasferirmi e portare con me l'auto oltremare. Per me sarebbe già tanto, almeno all'inizio, girare gran parte della mia regione in macchina per tentare più concorsi. Però i dubbi sono tanti anche su quello, ho paura di fare un investimento di tempo non ripagato e io ormai alla mia età non posso più permettermi di fare grossi errori di valutazione. Sono assolutamente d'accordo col fatto che la vita da concorsista debba essere intesa come se fosse un lavoro, infatti non riesco a capire come facciano alcune persone a lavorare e studiare per i concorsi nel tempo libero (vincendo oltretutto). Io non sarei minimamente capace, per me studiare significa dedicarsi full time allo studio almeno 6 giorni su 7. | |
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Da: Test.infinito Reputazione utente: +42 | 26/12/2018 21:00:51 |
A Eclissato, con tutto il rispetto ma stai facendo discorsi al limite della supercazzola. Non sai se fare concorsi o meno, se vale la pena studiare oppure no, non sai se prendere i manualoni o andare direttamente sulle norme, se spostarti o meno da casa e dalla tua Regione. Se proprio vuoi fare concorsi, inizia dai quiz, come fanno tutti i comuni mortali e che segano almeno l'80% dei candidati. Poi si pensa al resto. | |
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Da: impiegato_comunale | 26/12/2018 21:02:10 |
Eclissato alcuni richiami a sentenze li trovi sui libri stessi.. magari in piccolo fra le note... e sono pochi quelli che li studiano. Personalmente non la ritengo una cosa fondamentale per vincere un concorso.. I commissari guardano più all'aspetto pratico che a quello teorico, o alla capacità di spiegare un concetto con parole semplici e non ripetendo a pappagallo come scritto sui libri (in questo senso ci si distingue dagli altri). Ina nei Comuni (o almeno in tutti e 4 quelli in cui ho lavorato) agli impiegati è lasciata molta autonomia gestionale, anche sulle pratiche da fare e quelle che magari puoi tralasciare... Il dirigente o responsabile ti dice solo sporadicamente cosa fare di specifico (solitamente pratiche di sua competenza che ti chiede di fargli). Quindi quel giorno in cui decisi di interrompere l'affiancamento lo decisi io, perché sentii che era arrivato il momento... fu come una molla che scattò nel cervello. Comunque il fatto che a te non hanno fatto affiancamento può sembrare una cosa brutta ma in realtà può essere voluta, perché come dicevo prima solo mettendosi a fare le cose personalmente si impara!! Ricordo che quando iniziai a lavorare il dirigente dopo pochissimi giorni mi chiamò nel suo ufficio e mi diede un compito da fare completamente da solo sul suo PC (si trattava di caricare gli immobili di alcuni contribuenti nel software gestionale dell'ICI), io nel panico più assoluto, seppure fosse una cosa che oggi direi elementare. Mi lasciò da solo un'oretta e piano piano riuscì a portare a termine l'operazione. Qualche mese dopo essere diventato autonomo, parlando con lui di quel momento mi disse che l'aveva fatto apposta a lasciarmi da solo al pc, perché solo così si impara. Quindi se ti lasciano da sola può essere questo il motivo. | |
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Da: eclissato | 26/12/2018 21:10:36 |
@impiegato_comunale grazie terrò conto anche di queste indicazioni. | |
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Da: Sandr0kan Reputazione utente: +85 | 26/12/2018 21:19:31 |
Io studiavo lavorando: rubavo lo stipendio facendomi mettere i turni di notte e durante il turno con l'auricolare attaccato al cellulare riascoltavo l'audio con le mie spiegazioni registrate. No tranquilli era un datore di lavoro privato quindi non erano soldi vostri e comunque a dire il vero non rubavo lo stipendio perché di notte c'era da fare solo una sorta di sorveglianza che non si accendessero allarmi, che sui monitor fosse tutto ok e che non telefonasse nessuno e quello lo controllavo. Eclissato, se non lavori e se hai paura del "pugno di mosche" io non mi limiterei alla tua regione. La maggior parte del costo dei concorsi è il costo-tempo e costo-fatica di studiare, una sorta di prezzo ombra o costo opportunità. Ti accorgerai che con il tempo e la fatica di preparare i concorsi se tu avessi usato queste due risorse per un altro lavoro avresti guadagnato migliaia di euro. Quant'e' il costo di studiare 10 ore al giorno 6 o 7 giorni su 7 considerando che è molto piu' faticoso della maggior parte dei lavori e che non stacchi il cervello mai perche' anche a letto ti viene da ripensare alle cose che non ti ricordi? Dopo un po' ti renderai conto che 1000 euro in piu' o in meno non sono niente rispetto al culo che ti sei fatto quindi, non subito, ma una volta che sei preparato, vai a fare tutti i concorsi che puoi (magari non sotto i 15 mila abitanti) anche nel posto d'Italia piu' "di m...." e quindi meno ambito (che non dico qual'è altrimenti mi becco una querela dalla Pro Loco :-) ... laggiu' non ci sono andato nemmeno io a farli). Diverso era se avevi un discreto lavoro a tempo indeterminato nel privato allora sì il ragionamento era diverso "provo quelli vicino a me, poi se va bene bene altrimenti amen". Ma se non hai lavoro e vuoi entrare nel pubblico a tutti i costi e hai paura del pugno di mosche, non badare a spese, studia 10 ore al giorno e poi prova tutti gli straca..o di concorsi che escono, sia nella tua Regione, che in Lombardia | |
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Da: Sandr0kan Reputazione utente: +85 | 1 - 26/12/2018 21:22:09 |
Autonomia gestionale? Torna ai demografici e prova a dare la residenza a un comunitario senza busta paga, contratto di lavoro o dichiarazione di mantenimento e assicurazione sanitaria, oppure a fare una CIE con foto piu' vecchia di 6 mesi, o un certificato esente da bollo senza motivo, poi mi racconti se la tua responsabile acconsente all' "autonomia gestionale"... !!! | |
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Da: Sandr0kan Reputazione utente: +85 | 26/12/2018 21:31:59 |
Bisogna provare provare riprovare riprovare riprovare e dopo ci si riesce (cit) | |
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Da: Giacobbe T. | 1 - 26/12/2018 21:46:18 |
@eclissato Beh se sei laureato in giurisprudenza non parti da zero. A mio avviso e all'esito della mia personale esperienza occorre partire prima dalle materie e poi passare ai quiz e non viceversa anche se è indubbio che per vincere un concorso bisogna perfezionarsi su tutto e non lasciare nulla d'intentato. All'inizio sarà dura perché si collezioneranno tante delusioni e si avrà l'impressione che gli altri siano troppo avanti e di un livello irraggiungibile. Ma a furia di studiare e di allenarsi si arriverà a quel livello (se non ad uno superiore) e si andrà a fare un concorso "col coltello tra i denti" consapevoli della propria preparazione e della propria forza. Manuali A mio avviso non c'è una regola: quella bisogna trovarla da soli sulla base del proprio livello, della capacità di apprendimento e dell'approccio allo studio. Cioè un manuale non è la materia ma è solo uno strumento per accedervi. Sarà allora necessario approcciarsi in maniera critica allo studio, farsi domanda e cercare risposte. Lo studio deve essere ragionato e deve portare alla conoscenza dei principi che una volta acquisiti diventeranno parte della propria preparazione e saranno indispensabili anche nel contesto lavorativo. Uno studio piatto e asettico non porta a nulla. Una volta acquisite le nozione sarà più facile esercitarsi sui quiz che sono, invece, solo un'attivira di esercizio. Ci vuole tempo ma alla fine si potrà concorrere in maniera seria ovunque | |
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Da: impiegato_comunale | 26/12/2018 21:48:24 |
Sandrokan da quando "autonomia gestionale" significa fare cose contro legge? Autonomia gestionale significa portare avanti le pratiche in automia, rispettando le scadenze di leggi. Ad esempio ci sono giorni che arrivo in ufficio e non mi va di fare pratiche tributarie, quindi scelgo di dedicarmi alla ragioneria. Un altro giorno decido invece di dedicarmi alle pratiche dei rimborsi IMU/TARI, un altro scelgo di fare la dichiarazione IVA ecc ecc.. Insomma ogni giorno scelgo io cosa fare, finché il mio capo non mi dice: "oggi mi fai per favore questa pratica?", sempre nel massimo rispetto e come se fossimo tutti sullo stesso piano. Perché i veri capi si riconoscono anche da questo. Non come nel vecchio ufficio in cui come detto avevo una capo-iena.. | |
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Da: JonnyQ | 26/12/2018 22:42:00 |
Buonasera ragazzi e buon natale in ritardo a tutti! Ho passato questi giorni a cercare della giurisprudenza che potesse aiutarmi a capire il mio caso. Allo stato attuale l comune mi ha comunicato che dopo il primo colloquio mi riconvocheranno per mandare avanti la procedura dubbio 1) E' possibile che non possano piu farlo per un qualche intoppo di legge? dubbio 2) quando il comune sara effettivamente vincolato ad assumermi? Io devo dare le dimissioni, e si possono revocare solo entro 7 giorni, puo accarere che per un qualche motivo, nonostante io abbia firmato il contratto con l'ente che a sua volta lo ha controfirmato, la mia assunzione venga revocata? Scusate se vi chiedo queste cose ma per me e' una decisione cruciale e sono preoccupato. | |
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Da: eclissato | 27/12/2018 12:29:38 |
@GiacobbeT. Anche se sono laureato in Giurisprudenza, per me è come ripartire un po' da zero col diritto pubblico. Certo, non è come leggere le cose per la prima volta dato che ho familiarità col linguaggio giuridico, però si tratta comunque di riprendere tutto dall'inizio senza dar nulla per scontato. Sono d'accordo sul fatto che prima sia necessario studiare le materie e solo dopo esercitarsi nei quiz, anche perché se conosci bene gli argomenti automaticamente non dovresti avere difficoltà nei quiz. Viceversa non avrebbe senso, secondo me, studiare a memoria i quiz ignorando il ragionamento che c'è dietro quella risposta. Per quanto riguarda il metodo di studio critico a cui fai riferimento, credo di aver capito. In piccola parte tendevo ad applicarlo anche all'università, specialmente approfondendo online argomenti su cui mi sorgevano dubbi col ragionamento critico. Solo che in quel contesto mi sentivo più sicuro, forse perché facevo comunque affidamento su manuali specifici molto completi più i codici consigliati, e in ogni caso avevo imparato a impostare il lavoro per puntare al 30. In questo caso, invece, mi sento ancora disorientato e sprovveduto, forse perché mi sto appena approcciando a questo mondo. Per abitudine universitaria tendiamo a ricercare disperatamente il libro migliore su cui trovare tutto di tutto, ma a quanto pare nei concorsi non esiste il libro migliore ma si approfondisce tutto in maniera "fai-da-te" secondo le proprie esigenze se ho capito bene. In ogni caso mi state chiarendo molti dubbi, grazie! | |
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Da: Il Realista | 27/12/2018 12:46:08 |
Bisogna essere realisti, se non si è bravissimi, facendo un paragone con il calcio come Cristiano Ronaldo, Messi, Modric i concorsi non si passano mai se non sei raccomandato o almeno segnalato da qualcuno. Questa purtroppo è l'amara realtà. | |
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Da: Test.infinito Reputazione utente: +42 | 27/12/2018 13:28:59 |
Realisti de che? E' vero che in molti concorsi locali ci sono dei raccomandati ma da questo a dire che si passa solo così, ce ne passa... | |
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Da: Test.infinito Reputazione utente: +42 | 27/12/2018 14:27:28 |
Ritornando ai concorsi unici, bisogna vedere come saranno strutturati. Ad oggi, se un diverso ente locale voleva attingere alla graduatoria di un Comune più grande, l'idoneo poteva rifiutare e restare in attesa della chiamata dell'ente per il quale aveva partecipato. Con il listone unico senza idonei, cosa succederà? Se io ad esempio nel Lazio, in un ipotetico concorso unico svolto a Roma, poi vengo chiamato dal Comune di Nettuno, devo per forza accettare? Si creeranno disservizi enormi perché se io sono disposto a lavorare in una città, non è detto che possa esserlo per un'altra, soprattutto nelle Regioni più grandi, in cui bisogna fare centinaia di km da un posto all'altro. | |
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Da: Ina | 1 - 27/12/2018 15:20:49 |
@ Impiegato_Comunale Ciò che hai scritto mi ha lasciato davvero molto stupita. Come fai a paragonare la mia situazione alla tua? Forse non hai capito che a me è stato chiesto di fare una determina dall'inizio che poi era un atto finale di un'intera procedura di cui ignoravo tutti i passaggi. Hai avuto 2 mesi di affiancamento, logico che poi ti sei sentito pronto per fare la cosa più semplice. Inoltre ti assicuro che il dirigente non ti avrebbe fatto lavorare al suo pc, senza avere la certezza che qualcosa saresti riuscito a concludere, in fondo si trattava di inserire dei dati, cioè uno dei compiti più semplici. Quindi, di cosa stiamo parlando? | |
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Da: eclissato | 1 - 27/12/2018 19:31:53 |
Oggi sono entrato di passaggio in una libreria per vedere se ci fossero libri inerenti alla redazione degli atti amministrativi. Ho trovato solo un libro sui regolamenti e le ordinanze comunali ma, nel dubbio circa la sua reale utilità, non l'ho preso. Oltre a questo ho visto altri due o tre libri che mi sono sembrati interessanti; uno sulla L.241/90 commentata articolo per articolo (più giurisprudenza) e uno sulla riforma della trasparenza sempre commentata articolo per articolo. Che dite sarebbero acquisti utili ai fini della preparazione dei concorsi o meglio evitare inutili sprechi di soldi? | |
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Da: GinTonic82 | 27/12/2018 19:36:12 |
Soldi buttati! Una volta che ti stampi la 241/90 e il 33/13 e te lei impari bene (peraltro sono molto scorrevoli) non ti serve alcun libro su questi due argomenti... | |
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Da: eclissato | 27/12/2018 19:50:16 |
@GinTonic82 ok :) alla fine non li ho presi anche se ero molto tentato! Purtroppo il rischio è di finire col comprare di tutto e di più senza criterio. | |
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Da: Sandr0kan Reputazione utente: +85 | 27/12/2018 20:23:02 |
Per gli atti c'è un libro da 100 euro, è il segreto di pulcinella | |
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Da: eclissato | 1 - 27/12/2018 20:26:33 |
@Sandr0kan Se è il segreto di pulcinella allora sono l'unico a non conoscere il titolo :D come si chiama questo libro? Certo che con 100 euro se lo fanno pagare caro, come minimo mi aspetto ci sia incluso un dipendente comunale che viene a casa a farti svolgere le esercitazioni con gli atti. | |
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Da: Sandr0kan Reputazione utente: +85 | 1 - 27/12/2018 21:09:43 |
ISBN-10: 8891616508 ISBN-13: 978-8891616500 occhio che ci sono varie edizioni, prendi la piu' recente | |
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Da: impiegato_comunale | 29/12/2018 16:48:18 |
Oggi compio esattamente 7 anni da impiegato comunale 🙂 Era esattamente il 29/12/2011.. primo giorno di lavoro al Comune di xxx. Ricordo esattamente quel giorno come se fosse ieri. Sensazioni bellissime ma mai però quanto quelle vissute qualche giorno prima quando subito dopo la fine degli orali la Commissione affisse sulla porta il foglio con la graduatoria finale ed io lessi il mio nome lì in alto in prima posizione, ed incredulo chiesi al Presidente (mio futuro dirigente): "quindi ho vinto io?", e lui: "così sembra" 😂 Quel giorno non lo scorderò mai... in particolare il ritorno a casa in macchina sulle note di "La differenza tra me e te" di Tiziano Ferro, canzone che mi accompagnò per tutta la durata di quel concorso, che sembra sciocco ma davvero mi dette una carica ENORME per lo studio, e forse fece davvero la differenza fra me e gli altri concorrenti. Era solo un misero concorso part-time a tempo determinato, ma vincerlo fu la sensazione più bella della mia vita, ancora più di quando poi anni dopo vinsi i due concorsi di ruolo in altri Comuni, perché vincere quel concorso significò ripagarsi in un colpo solo di tutti i sacrifici fatti negli anni, di tutti i bocconi amari ingoiati nei concorsi precedenti, e soprattutto spazzare via quella sensazione di fallimento che ormai a 29 anni mi aveva pervaso completamente. Quindi ragazzi studiate studiate studiate, e magari trovatevi come me una canzone che vi dia forza e ascoltatela prima di ogni sessione di studio. VOLERE È POTERE! Questo era il mio motto allora ed ancora oggi lo è. | |
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Da: Sandr0kan Reputazione utente: +85 | 1 - 29/12/2018 17:25:39 |
> Oggi compio esattamente 7 anni da impiegato comunale E 'sti cazzi | |
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