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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
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Da: Dipende7 06/03/2017 09:49:34
Per sette.
Tra funzionario PA come a esempio funzionario agenzia entrate che è un posto da laureato e lavoro in banca è meglio funzionario PA... Ma tra dipendente della PA con inquadramento da diplomato come può essere un impiegato comunale e il lavoro in banca è meglio entrare in banca.
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Da: Sette 06/03/2017 12:06:13

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Da: Fcvgt 06/03/2017 13:38:04
Ma vuoi una tesi al riguardo?
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Da: ..................06/03/2017 14:31:38
Ho preferito vendere il corpo piuttosto che svendere il cervello (...). Considerato che nella vita tutti facciamo compromessi, dovendo rinunciare a qualcosa, io ho preferito rinunciare all'integrità del corpo per mantenere però la libertà dello spirito e del cervello. Questo è il senso della mia storia". E' quanto racconta Francesco Mangiacapra, ex avvocato che ha scelto di diventare escort, nel libro autobiografico 'Il numero uno, confessioni di un marchettaro' (edito da Iacobelli).

Un percorso non semplice che ha come scenario Napoli e che ha inizio dopo gli anni universitari: laureato in giurisprudenza, Francesco svolge il praticantato da avvocato. Superato l'esame di Stato, però, decide di non iscriversi all'albo. Qualche anno più tardi sarà testimone chiave e principale accusatore nel processo ecclesiastico contro don Luca Morini, in merito allo scandalo sollevato anche da 'Le Iene' su orge gay e droga con i soldi dei fedeli.

"La mia non è una storia straordinaria, è solo più forte rispetto a quella di tante altre persone della mia stessa generazione - racconta Mangiacapra a 'Studio Cataldi' - tanti laureati, titolati, persone che hanno un valore, a prescindere dai titoli di studio. La storia nasce dal fatto che ho preferito vendere il corpo piuttosto che svendere il cervello, come da ex praticante avvocato facevo o come facevo quando ero commesso in libreria o a un call center, lavori dove il vero 'pappone' era il datore di lavoro e la vera vessazione era quella di frustrare il cervello anziché il corpo. Però sfruttarlo ad un prezzo ingiusto. Considerato che nella vita tutti facciamo compromessi, dovendo rinunciare a qualcosa io ho preferito rinunciare all'integrità del corpo per mantenere però la libertà dello spirito e del cervello. Questo è il senso della mia storia".

"Il libro racconta l'evoluzione di una persona e di come la prostituzione influisca sulla vita personale e psicologica, ma in alcun modo vuole rappresentare un manifesto di categoria - rimarca -. Non è una critica al mondo dell'avvocatura ma, inevitabilmente, il mondo dell'avvocatura ne risentirà nel leggere le storie non solo vere, ma veritiere e verificabili, altamente condivisibili da molte persone che hanno avuto o avranno una storia simile alla mia: non vedere prospettive umane, professionali ed economiche in una professione che una volta era un passe-partout per l'indipendenza economica e che invece oggi riduce molti miei coetanei all'impossibilità di sposarsi e di mantenere uno studio legale perché non si arriva a fine mese. Non sono l'unico laureato che si prostituisce".

Prostituendosi, Francesco racconta di aver imparato una lezione fondamentale: "Ho capito che sapersi vendere è più importante di ciò che si vende - spiega - perché le persone sono liete di riconoscerci un valore solo quando noi stessi siamo in grado di attribuircelo". La sua esperienza nel mondo della prostituzione inizia casualmente: "Una persona un giorno mi ha proposto di prostituirmi - racconta -. Inizialmente ho accettato, ma non per soldi, perché non sarebbe stata la singola circostanza a cambiarmi la vita. Non mi offriva 500mila euro per una marchetta, però ho accettato per dare lustro alla mia autostima vessata a causa del fatto che da laureato trentenne non avevo un'indipendenza economica e avevo bisogno di chiedere soldi ai miei genitori. Ho detto sì un po' per gioco, un po' per la mia autostima. E poi ho capito che da quello potevo fare un business a tempo e io non avevo tempo da perdere".

A chi gli chiede se, con il suo libro, non teme di dare fastidio al mondo dell'avvocatura, risponde: "Sono grato alla prostituzione per avermi dato ciò che prima non avevo. Il dare fastidio al mondo dell'avvocatura sarebbe l'effetto del libro, non la causa - sottolinea Mangiacapra -. Darà fastidio anche alla Chiesa, perché parlo dei miei rapporti con i preti, c'è un capitolo dedicato a loro. L'intenzione non è dar fastidio ma quando si fa una denuncia vera, con nome e cognome veri, come nel mio caso, ci si prende la responsabilità di ciò che si dice, non avendo nulla da perdere perché è la verità".

Quanto al titolo del libro, 'Il numero uno', Mangiacapra racconta che si tratta di un significato particolare: "Non è un'autoproclamazione di essere migliore rispetto agli altri - chiosa -. Non sarei stato così presuntuoso. Il numero uno è voler spiegare come, per un certo periodo, sono stato l'escort di Napoli più richiesto, più pagato e più desiderato". E infine: "Tramite la prostituzione ho raggiunto i miei scopi ma solo grazie a me stesso, grazie all'uso del cervello. Ho saputo vendere il corpo, ma con il cervello".
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Da: ex avvocato06/03/2017 15:03:59
@sette
Secondo me la scelta deve prendere in considerazione molti fattori.
In primis la distanza.
Poi lavorare in banca non è più un paradiso come tanti anni fa.
Il posto è molto più a rischio.
Tra i due secondo me è sempre meglio la p.a. anche come diplomati.
Poi si possono provare anche altri concorsi.
Ma un conto è affrontarli (anche se difficili e/o di livello) con la sicurezza del posto fisso un altro è quello di affrontarli da precario, da disoccupato o da lavoratore perennemente a rischio licenziamento.
Per me i concorsi, oggi, sono l'unica forma di sicurezza.
Anche la vittoria per un concorso x diplomati può essere vista come un'opportunità: chi l'ha detto che ci si deve fossilizzare? 
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Da: Funzionario. P.a. 06/03/2017 15:05:37
Banca? Assolutamente no di questi tempi. Io non cambierei  il mio ruolo con uno più incerto
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Da: Dipende7  06/03/2017 15:37:57
In banca è un un buon lavoro... stimolante se sei bravo puoi anche fare carriera.... non fossilizzarti  solo sul pubblico... e poi se riesci a trovare una banca che ancora assume significa che è una banca buona che sta messa bene....
Guarda anche la qualità del lavoro le mansioni la possibilità di avanzamenti... valuta tutto non solo la stabilità... altrimenti va a finire che preferisci un posto da bidello solo perché è pubblico come è il caso di tante persone in questo forum che magari pensano che iniziando come impiegato di livello inferiore poi riescano a fare carriera e invece restano in quel posto a vita.... insomma cerca un lavoro che ti dia soddisfazioni ... ma ovviamente non è che ti devi necessariamente accontentare... cioè anche se entri jn banca poi concorsi pubblici di livello superiore li puoi fare lo stesso se vuoi. La banca non dà più così tanti benefici come un tempo... a livello pubblico ormai a parte pochi lavori non ci sono così tanti benefits... e poi il contratto è stato bloccato tanti anni senza aumenti ecc. Anche se ora dovrebbero rinnovarlo... però dipende nelle agenzie o come funzionari ministeriali o in enti come l INPS ecc. Il trattamento economico è  ancora buono rispetto a altri posti... ripeto poi se entri come funzionario da qualche parte in qualche ente pubblico  nulla ti impedisce di provare poi magistratura o qualcosa del genere che sono concorsi ancora superiori ma intanto hai un posto buono.
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Da: Funzionario. P.a. 06/03/2017 16:30:49
Io lavoro in 1 ente pubblico. In banca dietro a 1 sportello? Le posizioni buone sono per i raccomandati
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Da: In banca tutta la vita 06/03/2017 17:11:40
Concordo con chi ti ha prospettato questa preferenza.
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Da: Molto meglio06/03/2017 19:35:46
lavorare in MPS
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Da: azz 1  - 06/03/2017 19:37:34
si ma oggi in banca chi ti prende, state parlando come se fosse una barzelletta, solo raccomandati.
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Da: @azz06/03/2017 20:51:00
Infatti
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Da: Sette 07/03/2017 01:30:49

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Da: Sette 07/03/2017 01:42:47

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Da: @sette 07/03/2017 07:56:25
In banca non ti assumono neanche se li paghi, e vincere un concorso all'AE non è cosa semplice. Secondo me porsi queste domande è inutile, entrambi sono buoni di sicuro meglio della disoccupazione, ma oggi non è facile decidere di fare un determinato lavoro ci vuole anche fortuna.
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Da: comunque07/03/2017 09:38:03
gli avvocati non se la passano male in media 50.000 euro annui nel nord italia non male
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Da: spes-ele07/03/2017 10:02:26
Io ho lasciato lo scorso anno la libera professione dopo aver vinto un avviso in un società partecipata per un posto nell'ufficio legale a tempo determinato. Si parla di rinnovo del contratto e forse, più avanti, di una conversione a t.i..
Che dire: nonostante ogni giorno debba farmi un'ora e mezza di strada in andata e altrettanti al ritorno, non mi pento delle scelta di aver lasciato lo studio dove collaboravo (a p.iva) perché mi sento finalmente tranquilla, gratificata dal giusto guadagno adeguato al lavoro che svolgo e torno a casa senza ansie. Ovvio che ho messo un po' da parte le mie ambizioni, ma quelle stesse ambizioni erano soffocate da titolari di studio pronti a caricarti di lavoro dando poco in cambio. Spero solo che, un giorno, possa trovare un'altra occasione simile vicino casa evitando di trasferirmi. Purtroppo non basta essere volenterosi e preparati, soprattutto in una realtà di provincia per una donna che magari vorrebbe farsi anche una famiglia non è facile
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Da: Dipende7  07/03/2017 12:17:10
Per sette... se riesci a trovare una banca o qualche altra azienda ecc. Che ti assume non pensare a come farai dopo se passi il concorso all agenzia delle entrate e devi chiedere l aspettativa durante il periodo del tirocinio ... ci penserai dopo al limite ... anche perché non è detto che il concorso a AE lo passi (e comunque se sei così bravo prova anche quello in magistratura di concorso...) e se lo passi va detto che in genere ci sono ottime possibilità anzi è quasi sicuro che anche l orale alla fine del tirocinio lo passi se ti impegni durante il tirocinio poi ti confermano di sicuro quindi davvero una volta che hai passato le prove se anche non ti dovessero dare l aspettativa ti puoi concentrare sul tirocinio a quel punto ma ci pensi dopo non prima.  Prima accetta ciò che riesci a trovare
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Da: laurea in legge carta igienica07/03/2017 13:33:14
Il problema dei guadagni ha un indubbio rilievo in quanto l'81,4% degli avvocati ha un reddito medio al di sotto di 48.300 euro e il 56,2% inferiore a 19.857 euro annui. Dati che dissuadono le nuove generazioni a "scommettere" sulla professione, accettando realisticamente l'idea che, nonostante gli anni di studio e dedizione, le soddisfazioni economiche e lavorative potrebbero non arrivare.

Non sono, tuttavia, i soli avvocati a dover fare i conti con un "saldo negativo", poiché anche i dati riguardanti i candidati agli esami di abilitazione per la professione di commercialista, architetto e ingegnere non sono confortanti: si parla di un crollo di oltre il 40% nel decennio 2006-2016, anche per una professione più "forte" come quella degli ingegneri. Ma non in tutte e posizioni si registra una simile recessione: in controtendenza, ad esempio, ci sono agrotecnici, biologi, farmacisti, medici e assistenti sociali.

Potrebbero essere le novità del Jobs Act degli autonomi a rinvigorire l'appeal delle professioni sui giovani, con l'introduzione di misure a tutela e semplificazioni per i professionisti iscritti all'albo. Il disegno di legge, tuttavia, se approvato alla Camera, dovrà passare nuovamente al Senato per ottenere il sì definitivo
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Da: Sette 08/03/2017 00:42:03

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Da: Dipende7  08/03/2017 00:55:38
No. Sto sia preparando concorsi che inviando curriculum... Ho espresso delle preferenze in base a ciò per cui opterei se mi trovassi a dover effettuare una scelta come ipotesi... ma non ho esperienze per ora... casomai aspettiamo risposte da chi ha più esperienze... io farei il concorso agenzia delle entrate se uscisse il bando appunto... entro fine anno dovrebbe uscire ... e inoltre si parla anche di un bando per funzionari all'INPS... anche se è parecchio che se parla ma ancora non esce... però è passato parecchio dall ultimo bando... e poi ovviamente preparo magistratura che sarebbe il mio obiettivo prioritario
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Da: Sette 08/03/2017 01:11:16

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Da: laurea in legge carta igienica08/03/2017 14:14:09
Le cifre dei tribunali molisani: più avvocati o più clienti?

LARINO. Le Regioni con il maggior numero di avvocati iscritti all'Ordine sono la Campania (33.387), il Lazio (32.449), la Lombardia (31.750), la Sicilia (21.958), la Puglia (21.741), l'Emilia Romagna (13.242) e la Toscana (12.296). Per numero di professionisti ogni 1.000 abitanti vince la Calabria con 6,6, la Campania con 5,8, il Lazio con 5,6 e la Puglia con 5,4. Il rapporto migliore si ha in Valle d'Aosta con 1,4, in Trentino-Alto Adige con 1,7, in Piemonte con 2,2, in Friuli-Venezia Giulia con 2,1 ed in Veneto con 2,4. Le cifre del Molise contano ben poco, vista la scarsa "potenzialità" demografica della 20.a regione e nonostante anche l'alta professionalità di coloro che emergono nettamente, imponendosi anche all'Estero. Di recente una rilevazione statistica ha provveduto ad incrociare i dati contenuti nel rapporto di Cassa forense 2016 con quelli del Ministero della giustizia sul contenzioso civile e penale al 31 dicembre 2015. Per il 60% degli Italiani l'immagine di questi professionisti riuscirebbe danneggiata dal cattivo funzionamento del sistema giudiziario, tant'è che il 51% dei cittadini rinuncia a far valere i propri diritti a causa delle sue inefficienze.
Addirittura il contenzioso lieviterebbe laddove gli avvocati sono troppi; ed i Distretti con la più alta densità di legali sono infatti gli stessi dove si litiga di più: Reggio Calabria, Catanzaro, Salerno e Messina guidano entrambe le classifiche; il Molise, come al solito, sta tra color che son sospesi, benché nei tre Tribunali di Campobasso, Isernia e Larino, si abbia l'impressione di vedere più avvocati che clienti. Tra i primi dieci a livello peninsulare (per numero di avvocati) nove rientrano anche nella top-ten per quantità di cause penali e civili avviate in rapporto alla popolazione, con una correlazione statistica, tra i due fattori, che, in una scala da uno a dieci, è pari a nove. In testa alle due classifiche ci sono Reggio Calabria, con quasi otto avvocati ogni mille abitanti, e Catanzaro, dove nel 2015 sono stati iscritti oltre 83 procedimenti sempre in rapporto a 1.000 abitanti. Ma non basta. Perché anche il reddito degli avvocati è direttamente correlato al numero di iscritti all'Albo ed al contenzioso in essere. Ma inversamente: i 5 distretti con la minor densità sono quelli dove gli avvocati sono tra i più ricchi: Trento, Torino, Brescia, Venezia, Trieste.
Una professione ferita dalla crisi e a bassa specializzazione. Nel 1985 gli avvocati iscritti all'albo erano solo 48.327. A fine 2015 erano ben 237.132. Si potrebbe pensare che l'impennata è dovuta, in parte, all'incremento demografico. E invece non è così. Nel 1985 la popolazione residente era di 56,5 milioni di persone; a fine 2015, il numero è passato a 60,5 milioni: un aumento insignificante se si pensa che, nel frattempo, il numero degli avvocati è cresciuto di circa il 500%. Quanto invece alla ripartizione uomini-donne, il sesso femminile è passato da una situazione di minoranza a una situazione di quasi perfetta parità numerica. Nel 1985, gli uomini erano il 90,8% e le donne il 9,2% (pari a 4.446). Invece, nel 2015 gli uomini sono il 52,8% e le donne il 47,2%. L'età media degli avvocati iscritti a Cassa Forense alla data del 31.12.2015 è di 44 anni di cui 46 per uomini e 42 per le donne. La maggiore numerosità degli iscritti è raggruppata fra i 30 e i 59 anni.

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Da: laurea in legge carta igienica10/03/2017 13:56:18

Milano motore del lavoro: le aziende prevedono dieci assunzioni all'ora

I dati elaborati dalla Camera di commercio e relativi al primo trimestre 2017: una posizione lavorativa su dieci aperte nel Paese riguarda il capoluogo lombardo. Preferiti i giovani, servono esperti di informatica
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10 marzo 2017
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Milano motore del lavoro: le aziende prevedono dieci assunzioni all'ora
Le imprese milanesi hanno programmato più di dieci assunzioni all'ora nel primo trimestre del 2017, 250 ogni giorno. E' il dato che emerge dalle previsioni occupazionali delle società che operano nel capoluogo lombardo e che sono state raccolte dalla Camera di commercio locale. Numeri che indicano la vivacità della città della Madonnina, in tempi di difficili tentativi di rilancio del mercato del lavoro a livello nazionale. Secondo le stime, elaborate a partire dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere-Ministero del Lavoro, una opportunità di lavoro su dieci che si aprono lungo lo Stivale riguarda proprio il territorio milanese.

Mentre si muovono a livello nazionale gli armamentari di Garanzia Giovani per dare una risposta al dramma dei senza lavoro tra i ragazzi, dai dati della Camera di commercio emerge che a Milano i profili più ricercati sono proprio quelli giovani: nel 37 per cento dei casi la ricerca delle imprese punta su chi ha meno di 29 anni, rispetto al 26% che investe i meno giovani. Un dato che - come spesso accade - un po' stride con la contemporanea richiesta di esperienze precedenti, che è considerato un fattore determinante da due imprese su tre. I maschi sono leggermente favoriti sulle femmine.

"Delle 22.470 assunzioni nei primi tre mesi del 2017, il 40,8% ha un contratto a tempo indeterminato, il 44,2% a tempo determinato e l'8,0% di apprendistato", dice ancora la Camera di commercio che ha lanciato un corso gratuito in marketing digitale per i giovani Neet, che non studiano né lavorano, previsto in una doppia sede: a Milano e Monza. Dalla rilevazione in effetti emerge che in alcuni casi le aziende hanno difficoltà a trovare i profili che cercano: scareseggiano in particolare i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (53,8%), gli ingegneri e specialisti in discipline scientifiche e della vita (53,4%), gli specialisti in scienze umane e sociali e in discipline artistiche (42,2%) e i direttori aziendali (42,1%). La laurea non è invece una discriminante di rilievo: il livello di istruzione maggiormente richiesto per le assunzioni previste nel primo trimestre 2017 è quello di liceo e scuola media superiore (36,3% del totale).
Rispondi

Da: Mah 12/03/2017 16:45:02
Io ho studiato bene all'università e mi sono fatto il culo a differenza molto di voi.Ho fatto il tirocinio presso delle authority nell'intervallo dei 12 mesi delcpostlauream è un master altamente formativo.Morale della favola, ho 27 anni e guadagno 3200 euro come dipendente della Unicredit con ulteriore possibilità di crescita.
Ho sempre amato l'economia e ho svolto un percorso postlauream in base a queste esigenze.Anche nel postlauream, ho lavorato solo di mattina con una paga di 1100 euro lordi.
Non era molto ma sempre qualcosa.
Ovvio che bisogna uscire con il massimo, buon ateneo, darsi da fare nei 12 mesi dopo la laurea in quanto trascorso tale intervallo termina la possibilità di fare gli stage migliori ma soprattutto avere le idee chiare.
Feci delle ricerche 1 anno e mezzo prima della laurea per capire cosa fare dopo.
Morale della favola:i miei colleghi pur bravi non fanno un cazzo, perché non conoscevano il sistema mentre io figlio di nessuno, vivo come un re avendo sfruttato al massimo questa laurea.
Buona serata :D
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Da: Bisogna saper cosa fare 12/03/2017 16:54:25
Nel vostro caso avete persi 12 mesi di tempo, in pratica siete fregati.Nel vostro caso, avete ragione.Giuriaprudenza carta straccia :D
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Da: @ 12/03/2017 19:19:51

- Messaggio eliminato -

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Da: Non ti so dire 12/03/2017 19:55:35
Io guadagno così ma ripeto, sono un profilo altamente professionale.
Difficile trovare gente con il mio livello di specializzazione e che parla soprattutto bene 3 lingue(Inglese essendo stato per 4 mesi in USA, spagnolo e francese)
Diciamo che sono un caso apparte :)
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Da: Ripeto 12/03/2017 20:04:20
Se fate giurisprudenza, dovete formarvi un profilo che tende al top.Se fate una tesi in diritto romano (siete fuori), se non fate un master con i controcoglioni (Bocconi o anche Harvard) siete fuori, se non fate i giusti tirocini dopo la laurea(Consob, Autorities anche Corte Costituzionale) siete fuori.Se non sapete bene almeno due lingue, siete fuori.
Se vi laureate in una facoltà stupida siete fuori, se non vi laureate con il massimo siete fuori, se vi laureate tardi siete fuori.
Soddisfatenqueste condizioni, il problema del lavoro non dovrebbe sussistere.
Rispondi

Da: @non ti so dire12/03/2017 20:13:45
Si e passi la domenica su mininterno...
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