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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
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Da: @ 28/02/2017 22:22:16

- Messaggio eliminato -

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Da: laurea in legge carta igienica04/03/2017 11:14:51
Negli studi legali arriva l'avvocato robot
L'intelligenza artificiale si occupa di leggere i contratti e di identificare le clausole da rivedere. Lo studio Dla Piper ha avviato anche in Italia il test
robot1

Il robot Perry Mason, che discute le cause al posto dell'avvocato in carne e ossa e sciorina articoli con la voce metallica, è ancora materia da fantascienza. Tuttavia negli uffici di Dla Piper, studio legale internazionale con sedi in 30 paesi del mondo, Italia compresa, un'intelligenza artificiale è già entrata. Non siede alla scrivania, tra i colleghi che studiano le cause da portare in tribunale, ma sta sulla scrivania, dentro a un computer. Perché il compito di questo software è quello di analizzare parola per parola i contratti e smascherare le clausole più problematiche o da revisionare.

Dla Piper è il primo studio legale al mondo per volumi di operazioni di fusione o acquisto tra aziende. Quotidianamente sulla scrivania degli avvocati del gruppo si rovesciano centinaia di pagine dei contratti con le regole del gioco. Nelle pieghe di questa mole di documenti si trovano clausole che gli avvocati hanno interesse a modificare per tutelare gli affari dei propri assistiti.

Per decenni il compito è stato appannaggio dei praticanti freschi di università. Dallo scorso autunno, nel quartier generale di Londra, si è affiancata un'intelligenza artificiale.

"La nostra intelligenza artificiale legge un contratto e identifica le clausole che devono essere riviste - spiega Giulio Coraggio, avvocato della sede milanese - In un intero documento di centinaia di pagine magari le clausola da rivedere sono solo tre. Al momento siamo in una fase sperimentare. L'ai viene adoperata solo se il cliente è informato e d'accordo". Il software è made in Canada, dall'azienda tecnologica Kira Systems, che lo scorso giugno ha siglato un accordo con Dla Piper per fornire il sistema di ai. Dall'inizio del 2017 anche la sede italiana sta sperimentando il programma.

Il software è machine-learning e si occupa di revisione dei contratti. L'obiettivo è di allargare la sfera di intervento del robot avvocato, insegnandogli elementi aggiuntivi utili alla stesura e alla revisione dei contratti. Anche Deloitte, uno dei colossi della revisione contabile, ha assoldato l'intelligenza artificiale di Kira per provvedere alla correzione dei documenti.

Dla Piper non è l'unico studio legale che sta virando verso gli avvocati-robot. Gli americani di Baker & Hostetler hanno acquisito un software di intelligenza artificiale, Ross, creato con il sistema Watson di Ibm. Il robot è stato impiegato nella divisione bancarotta e fallimenti, nello specifico nell'analisi dei documenti di una delle frodi finanziarie più gravi della storia Usa, quella messa in atto da Bernie Madoff. L'ai è in grado di rispondere a quesiti degli avvocati, fornendo loro citazioni e richiami legali. Secondo i suoi creatori, l'avvocato robot di Ibm può svolgere da solo il lavoro di cinquanta persone.


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Da: laurea in legge carta igienica04/03/2017 14:45:32
Avvocati da mille euro al mese
La crisi della professione: i clienti "importanti" se li spartiscono il 7% delle toghe, gli altri sono in crisi
Avvocati da mille euro al mese
La proletarizzazione dell'avvocatura padovana è realtà. Definirli i nuovi poveri stride, soprattutto alla faccia di quelli - una dozzina - che guadagnano milioni di euro o giù di lì. Ma la stragrande maggioranza vivacchia e male con un pensiero fisso: appendere la toga e trovare un lavoro da dipendente. E addio ai sogni di gloria, alla Porsche o alla villa al mare. C'è da fare i conti con i numeri, che sono impietosi e che nemmeno un po' di nero potrebbe trasformare.
Gli iscritti al foro padovano, che corrispondono a quelli che pagano la Cassa Forense, visto che per effetto della nuova legge professionale l'iscrizione all'albo comporta l'automatica iscrizione all'ente previdenziale, sono 2.905 (1.512 donne e 1.393 uomini). Il reddito medio lordo è di 48.910: un dato che porterebbe a pensare che proprio male non se la passano. Ma vanno subito fatte due precisazioni importanti. La prima: l'80 per cento delle toghe padovane è sensibilmente sotto a questa cifra, visto che i redditi "importanti" se li spartiscono il 7 per cento degli iscritti. Agli altri restano briciole e lacrime. Quindi la media è molto falsata. La seconda è spiegare cosa va tolto dal lordo e cosa resta in tasca alla fine. Dai 48.910 euro (la media nazionale è di 38.985 e quindi nel resto della penisola se la passano ancora peggio) vanno tolti i contributi minimi dovuti alla Cassa Forense, ossia circa 3.568 euro (salve le riduzioni previste per i giovani iscritti) che copre i redditi da zero a 20 mila circa, per chi guadagna di più ovviamente questa cifra si alza sensibilmente; la tassazione irpef, pure questa variabile visto che segue gli scaglioni di reddito e non certo una cifra irrilevante; tutte le spese relative alla professione, quindi un ufficio (quando c'è), le spese di una segretaria, un codice aggiornato, la toga e gli spostamenti per raggiungere clienti e tribunale. Cosa resta? Per tanti, molto poco. Molti giovani avvocati guadagnano circa 1.000 euro al mese e dopo una vita passata sui libri è un'umiliazione. Uno specchio di questa situazione è a disposizione  dell'avvocato Franco Smania di Cittadella, che oltre ad essere un professionista, è consigliere di amministrazione della Cassa Forense, l'ente previdenziale dell'Avvocatura.

«Il mercato è saturo, la crisi è pressante e non si vedono vie d'uscita nel breve periodo, anche se gli ultimi redditi dichiarati dagli avvocati italiani fanno segnare una piccola crescita dopo anni di costante calo» chiarisce, dati alla mano.

«Per quanto riguarda la situazione del nostro foro, essa non è molto diversa da quella a livello nazionale, anche se leggermente migliore. La situazione è molto difficile soprattutto per i giovani che faticano non poco a farsi strada. Chi di loro si iscrive alla Cassa prima dei 35 anni d'età ha degli sgravi sensibili e inizia a pagare i contributi minimi per intero dopo 10 anni. Ma sono le parcelle che non sempre arrivano ad una cifra che giustifichi la professione. La situazione risulta ancora più difficile per le colleghe femmine, i cui redditi sono circa un terzo di quelli dei colleghi maschi. Con il Nuovo Regolamento dell'Assistenza che è entrato in vigore nel 2016, Cassa Forense ha introdotto, tra gli altri, una serie di  aiuti economici alla genitorialità e alla professione, quale sostentamento ai primi anni di attività che possono essere particolarmente difficili. In città e provincia  si assiste ad una moria di studi legali e chi può tenta la fortuna nei concorsi pubblici. Come media dei redditi siamo tornati a valori di circa 15 anni fa». Nel 2014 la media dei redditi era di 48.567 euro, nel 2013 di 49.633, nel 2012 di 54.517, nel 2011 di 53.918 e nel 2010 di 52.980. La crisi generalizzata poi, spinge molto clienti ad entrare in uno studio legale prevenuti e desiderosi di risparmio. E quindi appresa la spesa che costerebbe la propria pratica cambiano avvocato per vedere dove spendono meno. Ma purtroppo tante volte la parola risparmio non coincide con la qualità. Anzi. E si è costretti ad affidarsi ad un avvocato competente quando i danni sono già stati fatti.  C'è pure il problema inverso, ossia che in diversi casi, nell'impossibilità di affrontare i relativi costi, l'avvocato non si aggiorna - tutto ha un costo - e ci rimette il cliente. Poi per i legali c'è stato un altro cambio di rotta: se un tempo il cliente entrava solo per esporre il problema
ed era disponibile a versare il giusto compenso al professionista, ora bisogna fare i conti con i clienti morosi. Per portare a casa l'intero compenso possono volerci degli anni, e spesso non ci si riesce. Per tutto questo ogni anno molti avvocati si cancellano dall'Albo, e il sogno svanisce.

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Da: common law05/03/2017 07:51:03
Crisi di vocazione dei notai? Aiga, dare più competenze agli avvocati
Le proposte dei Giovani Avvocati per far fronte alla significativa diminuzione dei notai cui fanno da contraltare gli elevati numeri dell'avvocatura
di Redazione - Pochi notai e tanti avvocati? Una soluzione c'è, basta trasferire competenze dai primi ai secondi. A proporla è l'Associazione Italiana Giovani Avvocati che riflettendo sulla crisi di vocazione notarile, evidenziata in questi giorni dai media, illustra una serie di idee per far fronte al problema.

"Partendo da una attenta analisi del fenomeno, riferita anche all'evoluzione normativa, sociale e tecnologica, il calo numerico è preoccupante per l'interesse primario della cittadinanza a poter usufruire di detti servizi in un regime di adeguata concorrenza" afferma infatti in una nota il presidente dell'Aiga, Michele Vaira. E considerato "che all'esiguo numero dei notai fa da contraltare una consistente presenza di avvocati", categoria che, come noto, non presenta certo "problemi di numeri e/o di vocazioni", essendo anzi "in una profonda crisi di spazi di mercato e di reddito", una rapida ed efficace soluzione per entrambi i problemi "potrebbe essere quella del trasferimento di alcune competenze dai notai agli avvocati, che sono accomunati da una identica provenienza formativa pre-concorsuale" rincara Vaira.

Del resto, spiega l'Aiga, il mondo forense ha sempre dimostrato disponibilità a creare sinergie con altre professioni nel primario interesse dell'utenze e gli avvocati, "che già rivestono la qualifica di pubblici ufficiali relativamente ad alcune attività professionali, ben possono - al pari dei notai - garantire la pubblica fede di numerosi negozi giuridici, con particolare riferimento alla materia contrattuale".

In questa direzione si muove anche la riforma dell'ordinamento forense, "che ha disegnato un professionista specializzato e aggiornato, e adeguate forme di assicurazione obbligatoria per coloro che - al pari di molti colleghi europei - vorranno svolgere le funzioni di public notaries".

Ci sono dunque, sufficienti garanzie di affidabilità e il risultato sarebbe una indubbia competitvità dal punto di vista economico, con "innegabile vantaggio per la cittadinanza".

Un buon punto di partenza, conclude l'Aiga, sarebbe quello di reinserire nel Ddl Concorrenza, la norma (soppressa) che, "pur con alcune (incomprensibili) limitazioni", prevedeva la possibilità per gli avvocati di autenticare gli atti di trasferimento immobiliare

Fonte: Crisi di vocazione dei notai? Aiga, dare più competenze agli avvocati
(www.StudioCataldi.it)
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Da: Funzionario. P.a. 05/03/2017 10:10:43
Ero avvocato e da 4 anni sono nella p.a.  Non mi manca nulla di quel mondo fatto di figli di papà senza un euro
Rispondi

Da: pure i notai sono in crisi...05/03/2017 12:29:37
http://www.corriere.it/cronache/17_febbraio_20/04-interni-pubb143x3dcorriere-web-sezioni-46bb5d46-f6ee-11e6-92e0-c5629d7a7635.shtml?refresh_cp

Professione notaio, crisi di vocazione In quattro anni un terzo dei praticanti Calati da 1.200 a 425. Niente più retribuzioni d'oro: il 75% incassa meno di 70 mila euro lordi di Dario Di Vico shadow 1 1997 2 La voce ormai corre: è crisi di vocazioni per i notai. Quella che ancora in un recente passato è stata una delle professioni più ambite dai laureati in legge conosce una diminuzione senza precedenti dei praticanti. Nel 2012 avevano raggiunto la cifra significativa di 1.211 unità, ma nel giro di quattro anni la discesa è stata vorticosa: siamo a quota 425. Quasi un terzo. L'anno dell'inversione a U è stato il 2013 in cui si sono persi 600 praticanti e nel triennio successivo altri 200. Il calo di Milano Giampaolo Marcoz, del Consiglio nazionale del Notariato, non nasconde la preoccupazione: «È un fenomeno con il quale dobbiamo fare i conti. Il nostro timore è che da una crisi quantitativa si passi a un abbassamento della qualità e invece vogliamo continuare ad attrarre i migliori talenti, come accadeva un tempo». Oggi infatti la selezione si è fatta più blanda: prima un candidato su 15 passava gli esami, ora il rapporto è uno a 4. Anche a Milano il numero dei praticanti è sceso drasticamente. Erano 114 nel non lontano 2007 e sono diventati 67 nel 2016. In più nel distretto ambrosiano sono 118 le sedi vacanti. La situazione non è diversa nelle altre città: il calo degli iscritti alla pratica a Napoli in sei anni è stato del 60%, a Firenze del 57% e a Bari del 68%. ] Professione notaio, crisi di vocazione
In quattro anni un terzo dei praticanti
Calati da 1.200 a 425. Niente più retribuzioni d'oro: il 75%
incassa meno di 70 mila euro lordi
di Dario Di Vico
shadow
1
1997
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La voce ormai corre: è crisi di vocazioni per i notai. Quella che ancora in un recente passato è stata una delle professioni più ambite dai laureati in legge conosce una diminuzione senza precedenti dei praticanti. Nel 2012 avevano raggiunto la cifra significativa di 1.211 unità, ma nel giro di quattro anni la discesa è stata vorticosa: siamo a quota 425. Quasi un terzo. L'anno dell'inversione a U è stato il 2013 in cui si sono persi 600 praticanti e nel triennio successivo altri 200.

Il calo di Milano

Giampaolo Marcoz, del Consiglio nazionale del Notariato, non nasconde la preoccupazione: «È un fenomeno con il quale dobbiamo fare i conti. Il nostro timore è che da una crisi quantitativa si passi a un abbassamento della qualità e invece vogliamo continuare ad attrarre i migliori talenti, come accadeva un tempo». Oggi infatti la selezione si è fatta più blanda: prima un candidato su 15 passava gli esami, ora il rapporto è uno a 4. Anche a Milano il numero dei praticanti è sceso drasticamente. Erano 114 nel non lontano 2007 e sono diventati 67 nel 2016. In più nel distretto ambrosiano sono 118 le sedi vacanti. La situazione non è diversa nelle altre città: il calo degli iscritti alla pratica a Napoli in sei anni è stato del 60%, a Firenze del 57% e a Bari del 68%.


La voce ormai corre: è crisi di vocazioni per i notai. Quella che ancora in un recente passato è stata una delle professioni più ambite dai laureati in legge conosce una diminuzione senza precedenti dei praticanti. Nel 2012 avevano raggiunto la cifra significativa di 1.211 unità, ma nel giro di quattro anni la discesa è stata vorticosa: siamo a quota 425. Quasi un terzo. L'anno dell'inversione a U è stato il 2013 in cui si sono persi 600 praticanti e nel triennio successivo altri 200.

Il calo di Milano

Giampaolo Marcoz, del Consiglio nazionale del Notariato, non nasconde la preoccupazione: «È un fenomeno con il quale dobbiamo fare i conti. Il nostro timore è che da una crisi quantitativa si passi a un abbassamento della qualità e invece vogliamo continuare ad attrarre i migliori talenti, come accadeva un tempo». Oggi infatti la selezione si è fatta più blanda: prima un candidato su 15 passava gli esami, ora il rapporto è uno a 4. Anche a Milano il numero dei praticanti è sceso drasticamente. Erano 114 nel non lontano 2007 e sono diventati 67 nel 2016. In più nel distretto ambrosiano sono 118 le sedi vacanti. La situazione non è diversa nelle altre città: il calo degli iscritti alla pratica a Napoli in sei anni è stato del 60%, a Firenze del 57% e a Bari del 68%.

Sempre più donne

I mutamenti in corso nel notariato non riguardano solo i saldi complessivi. Sta aumentando la componente femminile: su 4.819 notai italiani oggi il 33,5 % è donna ma le proporzioni sono destinate a cambiare perché tra i praticanti ormai siamo al fifty fifty. Anche le entrate medie tendono al ribasso. Secondo Marcoz il 75% dei notai oggi ha un reddito lordo inferiore ai 70 mila euro, in passato la stessa media oscillava ai 200 mila euro anche se fortemente influenzata dagli introiti di pochi professionisti molto facoltosi. Sta cambiando pure l'organizzazione degli studi: prima si aspirava ad andare «a bottega» dai colleghi più prestigiosi, oggi si sta affermando la formula della condivisioni e va per la maggiore la formula dell'associazionismo orizzontale. Un punto d'orgoglio dei notai riguarda la mobilità sociale. «Solo il 18% è a sua volta figlio di un notaio, tra gli avvocati si arriva al 40% â" racconta Arrigo Roveda, presidente del distretto di Milano â". È chiaro che in una professione dove contano moltissimo le relazioni non è facile farsi strada in una fase di profonda crisi economica. La riduzione delle compravendite immobiliari ha ridotto la torta e messo in maggiore difficoltà di chi stava iniziando a muovere i primi passi». La professione comunque continua ad avere maggiore credito tra i giovani meridionali piuttosto che al Nord mentre nel derby tra le categorie giuridiche la carriera da magistrato oggi prevale, «anche perché â" annota Roveda â" non comporta l'assunzione di rischi d'impresa».

Difficoltà di accesso

La Federnotai, il sindacato di categoria, punta l'attenzione molto sugli ostacoli materiali all'accesso come la lunghezza delle procedure per i concorsi e il costo che pesa sul bilancio delle famiglie dei candidati. Ma Roveda mette in rilievo come la riduzione di appeal sia stata causata anche «da scelte che a partire dalle lenzuolate liberalizzatrici hanno descritto la nostra professione come una commodity indifferenziata, quasi fossimo dei passacarte». La diminuzione del numero dei notai, infine, può aprire un altro rischio e lo sottolinea fermamente Marcoz. «Il 91 per cento delle segnalazioni anti-riciclaggio viene da nostri colleghi e testimonia come la professione vada considerata come un presidio di legalità, per di più in una fase in cui la criminalità organizzata si infiltra anche in Regioni nelle quali era storicamente assente». E anche per questo motivo il Notariato confida nei nuovi 950 notai che dovrebbero aprire lo studio nel giro di un paio d'anni.
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Da: il mondo05/03/2017 13:03:54
sopravviverà anche senza notai
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Da: sul sole 24 ore05/03/2017 14:14:54
Leggevo che la media e' sui 3000 netti al mese
Rispondi

Da: Ridicoli 05/03/2017 14:21:02
Se non siete bravi o non sapete il diritto, non prendetevela con la laurea.
La laurea in giurisprudenza offre:avvocatura, magistratura, notarile, concorso diplomatico, dirigente p.a, funzionari agenzie entrate(lo scorso concorso ne cercavano più di 700), commissario, guarda di finanza, carriera universitaria tramite dottorato, insegnamento scuole superiori.
Più di queste cose si muore, cari miei!
Rispondi

Da: X ridicoli 05/03/2017 16:35:51
Sei tu quello ridicolo!
Pensi che diventare magistrato , notaio o diplomato sia una passeggiata? C'è da superare un concorso difficilissimo e soldi da spendere per i corsi . Dici avvocatura, ma lo sai come stanno messi? Te lo dico io si fa la fame! Parli di Dirigente della p.a come niente fosse, prima devi superare il corso.concorso e aspettare quando esca il bando, una cosa semplice......poi aspetta commissario si, 80 posti ti hanno già assunto........ma prima di dire queste minchiate, accendete il cervello, ma vai a cagare!
Rispondi

Da: Devi essere bravo 05/03/2017 16:42:56
Se non sei intelligente e studioso, giurisprudenza non faceva per te.Meglio che sceglievi altre facoltà come infermieristica o altre stronzate del genere.
Giurisprudenza è l'università dei geni o della gente che si fa il mazzo.Se non rientri in queste categorie, hai ragione la laurea è carta straccia :)
Rispondi

Da: laure in legge opportunità05/03/2017 16:43:14
la vera cosa da chiedersi se vale la pena studiare tanti anni legge per poi diventare un impiegato... guardate il concorso cancellieri: sono tutti laureati in legge che chiedono di essere assunti col diploma .. mah
Rispondi

Da: Ma se loro 05/03/2017 16:45:14
Loro svendono la laurea è perché oggettivamente non sono capaci.I laureati con lode in una università seria, hanno ancora delle chance.
Buona serata :)
Rispondi

Da: laure in legge opportunit05/03/2017 16:50:59
che poi tra l'altro non è nemmeno da cancelliere... sai quanti avvocati lo fanno per sistemarsi..quindi 'avvocatura è solo un parchegio in cerca di cose migliiori
Rispondi

Da: X man 05/03/2017 17:08:06
Secondo me morite di fame, altro che geni ahahahahahahahaha
Rispondi

Da: Sette 05/03/2017 17:37:49

- Messaggio eliminato -

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Da: laure in legge opportunit05/03/2017 17:50:19
scusa sette... ma sono due cose molto diverse... a parte ad avercele due opportunità, ma oramai pure nel modno bancario non sono rose e fiori... se poi uoi proprio la sicurezza la risposta mi pare ovvia... poi dipende da che tipo sei
Rispondi

Da: laure in legge opportunit05/03/2017 17:50:55
scusa sette... ma sono due cose molto diverse... a parte ad avercele due opportunità, ma oramai pure nel mondo bancario non sono rose e fiori... se poi vuoi proprio la sicurezza la risposta mi pare ovvia... poi dipende da che tipo sei
Rispondi

Da: X man 05/03/2017 18:50:00
Impiegato bancario o funzionario della p.a., come se si potesse scegliere...ahahaha
Con la laurea tutt'al piu potrai friggere le patatine al mc donald's.
Rispondi

Da: Stavo a legge per caso  1  - 05/03/2017 19:17:17
Daglie regà, ha ragione il dott. Ridicoli, a colpa è a vostra se non sapete er diritto. A Giurisprudenza ponno iscriversi solo li geni (lampada a mano). Anfatti, sono geni anche quelli con gli esami comprati a Pegaso o a Cepu. Aò e nun ve vergognate, voi 105/110, de paragonavve ai 110 e lode? Siete degli ignoranti aò! A colpa è a vostra se nun trovate lavoro, così come pe gli ingegneri, gli architetti, i commercialisti ecc. Mica è colpa de governanti ladroni e incapaci e de a politica economica barzelletta de o Stato italiano?!
Co a laurea in Giurisprudenza se ponno fa tante cose: avvocato, notaio, magistrato, finanziere, scenziato, astronauta, premio nobel, alieno ecc.
Se po anche farse adottà da Berlusconi o da Briatore con la laurea in Giurisprudenza.
Nun smettete de crederce, abbiate fiducia in voi.
Yes you chenne!
Mò vado che stanno a bussà a porta, è er mio collega Superman...
Rispondi

Da: Sette 05/03/2017 21:17:52

- Messaggio eliminato -

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Da: Zorro 24 05/03/2017 21:24:28
Io ho 109 su 110, allora non rientro tra gli eletti? Sono destinato a non lavorare? .........😁😁
Rispondi

Da: sul sole 24 ore05/03/2017 22:17:44
Ho letto che gli avv in media guadagnano 3000 netti mensili...non male perche' vi lamentate?
Rispondi

Da: Zorro 24 05/03/2017 22:20:52
Hai letto sul sole 24 ore......wow! Allora sarà certo.......io ho letto su topolino che se semino 10 euro cresce la pianta...AHAHAHA
Rispondi

Da: sul sole 24 ore05/03/2017 22:22:25
E' veritiero
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Da: laure in legge opportunit05/03/2017 22:30:38
@sette

oramai pure nelle banche si sentono licenziamenti , esuberi, gli stipendi non sono quelli di una volta, il lavoro molto americaizzato... nel senso peggiore del termine... quindi dipende anche dalla tua personalità: la tranquillità del ppubblico impiego, anche a fronte di un lavoro che potrebbe non essere tanto stimolante, o s evuoi metterti piu' iin gioco. poi dipende dal asituazione personale: se ti devi sistemare per mettere su famiglia ecc..
Rispondi

Da: Sette 05/03/2017 22:56:05

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: Stavo a legge per caso 05/03/2017 23:13:18
Aò rispettate pure il dottò SUL SOLE 24 ORE, se sta scritto là vo dì che è vero, voi non ve ne accorgete perchè siete troppo occupati a disoccupavve ma guadagnate 3000 euri al mese, pure il mio collega Superman lo ha confermato: lui ci compra a tuta blu coi mutandoni rossi firmati Armani. E smettetela un pò de lagnavve, ma che volete di più dalla vita? Un lucano?
Rispondi

Da: Wow, ho appena scoperto che guadagno05/03/2017 23:20:44
3mila euro netti al mese. I miei problemi sono svaniti in un attimo. Ringrazio colui che m'ha aperto gl'occhi.
Rispondi

Da: Dipende dall''orientamento sessuale.05/03/2017 23:23:01
Io preferisco una lucana. Anzi, più d'una visto che intasco 3mila euro netti al mese. Me lo posso permettere.
Rispondi

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