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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
10148 messaggi

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Da: Dipende7  13/01/2017 10:24:07
Lasciare l avvocatura in caso di vittoria di un concorso pubblico, è più che giusto, ma deve essere un concorso di livello (a esempio, magistratura, prefettura o qualcosa almeno a un livello direttivo) non certo per un concorso da impiegato qualsiasi che rimani sempre fallito... piuttosto che fare lo smistacarte qualsiasi al più mi apro un'attività se non passassi magistratura
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Da: Dipende7  13/01/2017 10:24:19
Lasciare l avvocatura in caso di vittoria di un concorso pubblico, è più che giusto, ma deve essere un concorso di livello (a esempio, magistratura, prefettura o qualcosa almeno a un livello direttivo) non certo per un concorso da impiegato qualsiasi che rimani sempre fallito... piuttosto che fare lo smistacarte qualsiasi al più mi apro un'attività se non passassi magistratura
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Da: Dipende7  13/01/2017 10:24:21
Lasciare l avvocatura in caso di vittoria di un concorso pubblico, è più che giusto, ma deve essere un concorso di livello (a esempio, magistratura, prefettura o qualcosa almeno a un livello direttivo) non certo per un concorso da impiegato qualsiasi che rimani sempre fallito... piuttosto che fare lo smistacarte qualsiasi al più mi apro un'attività se non passassi magistratura
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Da: Dipende7  13/01/2017 10:24:27
Lasciare l avvocatura in caso di vittoria di un concorso pubblico, è più che giusto, ma deve essere un concorso di livello (a esempio, magistratura, prefettura o qualcosa almeno a un livello direttivo) non certo per un concorso da impiegato qualsiasi che rimani sempre fallito... piuttosto che fare lo smistacarte qualsiasi al più mi apro un'attività se non passassi magistratura
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Da: Fonzie1113/01/2017 10:51:37
Io ho lasciato l'avvocatura perché ho vinto (dopo essere stato trombato in magistratura) un concorso da impiegatuccio semplice.
Ora guadagno 1400 al mese più i buoni pasto, ho le ferie e la malattia e alle 14 ho finito e ho tutta la giornata davanti.
Sono rinato.
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Da: Dipende7  13/01/2017 10:58:09
Io mi considererei fallita se facessi l impiegata a vita
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Da: Dipende7  13/01/2017 10:59:38
È una questione di scelte e prospettive di vita... e comunque è un'opinione personale ma mi sembra giusto rispettarla
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Da: Ko 13/01/2017 23:47:34

- Messaggio eliminato -

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Da: Fonzie11 14/01/2017 07:38:05
Ho vinto due concorsi in un ente locale: ora sono entrato come istruttore amministrativo.
Presso lo stesso ente ho vinto anche il concorso da funzionario amministrativo e sono in attesa che inizino ad assumere anche x quella graduatoria.
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Da: notai nababbi14/01/2017 08:16:14
Il notaio abbassa le tariffe? I suoi colleghi lo processano
Un professionista milanese dimezza le parcelle delle sue prestazioni. E si ritrova nei guai con il Consiglio. Fino alla chiusura "per motivi disciplinari" dello studio. E spunta un audio choc che testimonia le pressioni ricevute
di Gloria Riva   
21 dicembre 2016
12
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Il notaio abbassa le tariffe? I suoi colleghi lo processano   
Processi disciplinari, denunce, controdenunce e un audio-choc: un notaio che intercetta l'ispettore del ministero. Registrato di nascosto mentre gli chiede di ignorare le regole della concorrenza e tenere alte le tariffe pagate dai cittadini. Altrimenti verrà radiato.

«Stai messo proprio in bilico. Bisogna trovare una soluzione tecnica che ti metta in condizione di sopravvivere. Perché ti vedo brutto brutto». A parlare è Mario Molinari, "conservatore" dell'Archivio notarile di Milano: il funzionario incaricato dal ministero della Giustizia di controllare che i notai rispettino le leggi. E a stare sull'orlo dell'abisso è il suo interlocutore, Paolo De Martinis, il notaio milanese con il maggior giro d'affari: tremila pratiche, tre milioni di euro all'anno. Fino allo scorso luglio. Da allora, De Martinis non fa più nulla, perché su di lui s'è abbattuta la mannaia disciplinare: due sospensioni di fila, il suo studio resterà chiuso fino a maggio 2017. E forse più a lungo, perché è già scattato un terzo procedimento, 
che rischia di causare il definitivo stop professionale.

A procedere contro di lui, prima nel 2011, poi nel 2015 e ancora nel 2016, è il Consiglio dei Notai di Milano (Cnm), organo che vigila sul rispetto delle norme di deontologia. La prima accusa a 
De Martinis è di aver lavorato troppo. 
Il Cnm ha calcolato, secondo le norme, che ci vogliono due minuti per leggere ogni singolo foglio di un atto notarile, quindi un professionista non può fare più di 15 pratiche al dì. De Martinis ne faceva 20. Da qui le sanzioni, i reclami alla Corte d'Appello, i ricorsi in Cassazione: 
una battaglia legale ancora in corso.

Richieste di alzare le tariffe, consigli per aggirare le leggi sulla concorrenza, suggerimenti su come tenere buoni i colleghi e "fare girare un po' di grana". Altro che libero mercato: a Milano i notai che provano ad abbassare le tariffe vengono allontanati dalla categoria. L'Espresso è in grado di svelare quello che succede sulla piazza notarile di Milano, la più importante d'Italia, grazie a una registrazione che intercetta un dialogo fa Mario Molinari (frasi in rosso), funzionario del ministero della Giustizia incaricato di controllare che i notai rispettino le leggi, e Paolo De Martinis (frasi in bianco), notaio milanese con il maggior giro d'affari. Quest'ultimo, autore della registrazione e di una denuncia alla Procura e all'Antitrust, rischia lo stop definitivo delle attività in seguito a una serie di procedimenti discilpinari avanzati dal Consiglio notarile milanese
       
   
       
   
       
   
       

Ma ora il notaio punito passa al contrattacco. Con un esposto alla Procura e una denuncia all'Antitrust (Agcm). Con la registrazione dell'ispettore allegata . La conversazione avvenuta il 6 ottobre scorso tra De Martinis e Molinari fa pensare che il vero motivo della sospensione sia diverso. Riferendosi al Consiglio notarile di Milano, il funzionario ministeriale dice: «Loro ti stanno a da' una caccia feroce, 
lo sai? (…) La mia sensazione è che loro siano molto forti, convinti di averti 
in pugno in una maniera seria».

Secondo la denuncia del notaio, 
i problemi sarebbero cominciati nel 2006, quando è entrato in vigore il decreto Bersani sulle liberalizzazioni, che ha eliminato le tariffe professionali per favorire la libera concorrenza. A quel punto De Martinis dimezza le sue parcelle: se i suoi concorrenti facevano pagare un rogito 1.800 euro, lui ne chiedeva 900. Quindi gli affari volano. 
Ma lo sconto è poco apprezzato dai colleghi. Di qui, secondo il notaio, 
i procedimenti disciplinari.

Nella registrazione agli atti, è sempre il Conservatore a indicare una via d'uscita, dicendo che lui stesso andrà dal presidente del Cnm, Arrigo Roveda, 
per informarlo che De Martinis sarebbe disposto a trattare. Cioè a ridursi gli incassi del 50 per cento. Oppure a fare posto, nel suo studio, a un collega gradito al Consiglio, per dividere così gli introiti. Ma prima, l'ispettore lo avverte, «il Presidente deve da' un segnale di non averti accerchiato con le macchine da guerra. Se no, non ci viene nessuno qui, perché sa che dopo un quarto d'ora 
sta spellato a piazzale Loreto».

La registrazione consegnata anche all'Autorità garante della concorrenza 
e del mercato (Agcm), secondo il denunciante, dimostra che la liberalizzazione tra i notai è ancora una chimera. L'ispettore Molinari sembra affermarlo chiaramente: «Se io fossi 
il presidente ti direi: "Paolo, aumenta 
la tariffa di 200 euro, così ci fai respirare a tutti". Così si ridistribuirebbe 
in maniera leggermente più tranquilla 
un po' di grana».

Se l'accusa troverà conferma, significa 
che per i cittadini le parcelle restano stratosferiche e nessun notaio può abbassarle, pena la sospensione. Perché, come spiega lo stesso conservatore, a stare «in bilico» non è solo De Martinis, ma 
i dieci più grandi professionisti di Milano. C'è ad esempio Luciano Quaggia che s'è ridotto il volume d'affari facendo spazio 
a un altro notaio, dice sempre l'ispettore, ma «non ha capito che doveva fare 60 e 40. Luciano ha fatto 85 e 15 e non basta».

I portavoce del Cnm definiscono De Martinis, «non credibile», «inaffidabile», «impresentabile», «privo di personalità», mostrano le carte dei procedimenti disciplinari, le sentenze dalla Corte d'Appello e dalla Cassazione. Lui tira dritto. Tra tanti veleni, spunta anche un misterioso questionario. In settembre, per misurare il giro d'affari di ciascuno studio, il Consiglio avrebbe inviato un formulario a tutti i notai, chiedendo quante procedure fanno all'anno e quanto guadagnano. L'ente di Milano 
ci aveva già provato nel 2012 a fare i conti 
in tasca ai suoi iscritti, ma allora era intervenuto l'Antitrust, sanzionando il Consiglio con una multa da 99.403 euro perché, in base alla legge, ogni notaio deve essere libero di applicare i ribassi che vuole. Tentativi analoghi sono stati segnalati all'Antitrust da Lucca, dove il consiglio notarile locale s'era visto infliggere una multa di quasi 20 mila euro, e nel distretto di Roma.

Ora il Garante sta nuovamente puntando il faro sul consiglio milanese. 
Che interpellato da l'Espresso ribatte: 
«Il Cnm conosce e apprezza i valori della concorrenza, senza venir meno al compito assegnatogli dalla legge: vigilare sulla correttezza dell'operato dei notai. 
I comportamenti per i quali può essere richiesta una sanzione disciplinare contro un notaio sono quelli che possono danneggiare i cittadini, ad esempio l'esercizio delle funzioni in modo non personale e con delega a terzi. Tutte le nostre iniziative disciplinari sono sempre state confermate dalla Corte d'appello 
e dalla Cassazione». Dal conservatore-ispettore, invece, nessun commento.

Rispondi

Da: .................14/01/2017 13:22:29
Tre milioni di euro l'anno di profitti e il nostro caro notaio non voleva condividere con nessuno dei colleghi. Nemmeno con i mammasantissima della cosca notarile.
Ovvio che cercheranno di farti fuori.
Rispondi

Da: x Fonzie !15/01/2017 11:30:25
Fonzie quanto guadagnavi d'avvocato? Meno di 1400 al mese???????????? possibile!?
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Da: Ko 15/01/2017 12:52:46

- Messaggio eliminato -

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Da: Fonzie11 15/01/2017 13:04:09
Sono di Roma e sono stato assunto da poco.
Al netto di tutte le spese guadagnavo meno di 1400 euro al mese e non andavo mai via da studio prima delle 20.
In realtà ero un dipendente altro che libero professionista!
Ora, in attesa di passare alla qualifica di funzionario, sono stato assunto come istruttore amministrativo (x il quale basta un diploma).
I vincitori di questo profilo, come me, sono tutti avvocati e/o abilitati.
Di diplomati e basta non ce n'è neanche uno.
Altri oltre alla laurea e all'abilitazione hanno, peraltro, anche dottorati e/o specializzazioni alle professioni legali e/o master!
Tutti hanno preferito lasciare l'avvocatura!
Molti amici/colleghi che ancora fanno gli avvocati si sono iscritti al concorso recentemente bandito x 800 cancellieri.
Rispondi

Da: Dipende7 15/01/2017 13:55:12
Mah ... Comunque sia è un'ammissione dell'aver fallito nella vita! Anche se lo ricoprono anche alcuni laureati sempre posto da diplomati resta
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Da: micetta86  15/01/2017 14:00:00
Ciao fonzie anche io ho una storia simile alla tua..con la differenza che io non ho mai intrapreso la carriera di avvovato perché sono stata assunta dopo 2 mesi dallo scritto .. E mi sono quindi abilitata quando già lavoravo.. Sono felice di averlo datto perché l abilitazione ora completa il mio profilo ed è un titolo che conta anche all interno dell ente nel quale lavoro .. Comunque è come dici tu è un fatto di scelte di vita .. Io non avrei comunque esercitato volentieri la professione anche in ragione dei costi iniziali e delle
Difficoltà che io e la mia famiglia avremmo mai potuto sostenere.. Quindi mi sono da subito cimentata con concorsi e ora mi trovo contenta
Rispondi

Da: Fonzie11 15/01/2017 14:37:41
Purtroppo è il sistema che è fallito.
Fare l'avvocato oggi è la scelta più errata che ci possa essere.
Non conviene economicamente, non si hanno tutele (una donna che volesse fare un figlio che tutele avrebbe?), ci si relaziona con clienti ignoranti e che non pagano, si fa lo schiavetto di studio!
Il mio consiglio è quello di prendere il titolo, la SSPL e/o un dottorato (insomma quanti più titoli possibili) e fare concorsi.
Sono titoli che in genere danno punteggio nei concorsi.
Poi è chiaro che una volta che si vince un concorso pubblico e ci si sistema (avendo una stabilità economica e, soprattutto, di orario) se si ha voglia si possono provare anche altri concorsi più di livello (magistratura, corte dei conti, TAR, prefettura, dirigenza).
Continuare a fare gli avvocati è il vero fallimento.
Rispondi

Da: Ko 15/01/2017 15:10:54

- Messaggio eliminato -

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Da: Fonzie11 15/01/2017 15:38:22
Come ho scritto io sono un "pluritrombato" di magistratura.
Non entro nel merito del concorso da mot, su cui ho le mie idee, però posso dire che la preparazione che mi sono fatto x magistratura mi è stata estremamente utile.
E ormai in un qualunque concorso anche x diplomati ci si trova a competere con candidati preparati (spesso trombati di magistratura come il sottoscritto) che rendono particolarmente selettiva la procedura concorsuale.
Quindi in primis senza una buonissima preparazione (x lo meno in diritto amministrativo) non si va da nessuna parte!
È vero che negli ultimi anni i concorsi sono diminuiti però è anche vero che qualcosa esce sempre.
Il mio consiglio è allora quello di cercare di avere una buona/ottima preparazione sulle materie che generalmente ricorrono nei concorsi in generale (amministrativo, contabilità) magari utilizzando dei manuali approfonditi (come quelli x la magistratura x amministrativo) e provare inizialmente concorsi più "accessibili" ma non per questo meno impegnativi.
Ad esempio proverei, oggi come oggi, il concorso all'agenzia delle entrate che esce con una certa regolarità e che si conclude sempre in termini ragionevoli.
In altri concorsi, purtroppo, non solo bisogna aspettare mesi se non addirittura anni prima che inizino a svolgersi le prove ma poi occorre spesso lottare anche x essere assunti come vincitori!!!
All'agenzia delle entrate queste storture non succedono!
Se ci si è laureati da poco consiglierei questa strada anche x iniziare ad entrare nell'ottica del concorso e per crearsi un background che è sicuramente utile anche nel caso (probabile) di iniziali insuccessi.
Poi, come detto, una volta "stabilizzatisi" se si ha voglia ci si potrà cimentare anche in concorsi più impegnativi e remunerativi!
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Da: Ko 15/01/2017 17:05:25

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Da: Xtutti2 15/01/2017 17:30:49
Fare concorsi per ruoli seri, non per funzionarietti!
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Da: Fonzie11 15/01/2017 19:40:13
Di contabilità non so dirti perché il concorso all'agenzia entrate non l'ho mai provato.
Più che quantità d'ore occorre dedicare qualità e costanza allo studio.
Possono andar bene, ad esempio, anche 4 ore se fatte quotidianamente assimilando con profitto la materia.
X i testi comunque il consiglio è quello di andare in biblioteca e confrontarli.
Alla fine viene quasi naturale preferire un manuale ad un altro per scorrevolezza, completezza ecc.
Ps per fare i concorsi al TAR o alla corte dei conti o alla dirigenza occorre avere almeno 5 anni di servizio da funzionario.
Quindi fare il "funzionarietto" (oltre a dare sicurezze che l'avvocatuccio sfigato non dà) è anche prodromico a tutto il resto.
Non rappresenta necessariamente un punto di arrivo ma può essere anche e soprattutto un punto di partenza!
Altrimenti se si ha un dottorato o una SSPL (oltre ad essere utili x il punteggio minimo necessario x TAR e corte dei conti) bastano tre anni x il concorso x dirigenti o si può fare domanda x il corso-concorso x il quale la sola laurea non basta!

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Da: Xtutti2 15/01/2017 21:03:15
Parlo di istituzioni serie!!
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Da: Ko 15/01/2017 21:48:22

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Da: Ma in genere 15/01/2017 21:56:29
Nei concorsi il punteggio viene assegnato anche al voto di laurea? O considerano solo sspl o dottorati e altri titoli?
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Da: Dipende7 15/01/2017 22:03:17
Che idee hai sul concorso in magistratura, scusa?!
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Da: micetta86  15/01/2017 22:07:17
In alcuni casi succede ...
Ci sono concorsi in cui è richiesto almeno un certo voto di laurea per accedere (105)  ... Ed altri bandi in cui si assegna punteggio graduato in base Al voto di laurea ma si tratta di pochissima differenza tra le varie fasce .. Esempio: fino a 80/100 1 punto; da 80 a 90 due punti da 90a 100 tra punti e così via
In ogni caso io studiavo il pomeriggio di ritorno dalla pratica forense o la sera .. Non dedicavo molte ore allo studio perché per fortuna avevo una buona base di amministrativo anche grazie alla tesi che scelsi proprio seguendo le mie attitudini .. Ricordo inoltre non avevo neppure un manuale di base ma scaricavo direttamente i testi di legge dal web oppure leggevo articoli commenti e giurisprudenza che mi aiutava tantissimo a capire il funzionamento dell
Intero sistema
Rispondi

Da: Dipende7 15/01/2017 22:10:35
Perché dovrebbe essere sbagliato come primo concorso dopo la sspl fare magistratura e secondo te bisogna PER FORZA fare comcorsi minori prima?! Non è che se non l'hai passato te significa che nessuno lo passi.
Detto ciò, è vero il funzionario è un ruolo da laureati che ti permette dopo un tot di anni di fare concorsi superiori come, ad esempio, da dirigenti... Ma è comunque una posizione un concorso da laureati anche quello per funzionari.... Se stai, invece, in un ruolo da diplomati non è possibile fare i concorsi superiori di cui parli....
Rispondi

Da: vincent76 15/01/2017 22:59:58
Dipende 7 ti vedo un tantino aggressiva.
Qual'e' la tua esperienza? Credo che scelte ed esperienze degli altri vadano sempre rispettate....
Rispondi

Da: Ko 15/01/2017 23:04:58

- Messaggio eliminato -

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