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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: il complottista | 29/10/2015 11:26:09 |
Dal fmi (fondo monetario internazionale, insomma il creditore del popolo italiano) arriva il monito: maggiore autonomia organizzativa all' ae. Quindi l'ae lavora per la repubblica italiana o per il fmi? Fate come lo specchio: riflettete! | |
Da: | 29/10/2015 11:59:12 |
agenzia delle entrate 1) amministrazioni pubblica incaricata di far rispettare le leggi 2) amministrazione pubblica che non rispetta la legge sul punto 2 lo affermano i tar, il consiglio di stato, la corte costituzionale, barra, gli incaricati decaduti, i non incaricati quando arriva il commissario? | |
Da: Ultime | 29/10/2015 12:20:18 |
Per concedere il mutuo vuole vedere gli ultimi Cud, come dato oggettivo. D' altra parte un contratto asseritamente provvissorio (come affermato dalla Corte) ma continuamente reiterato, come si poteva prevedere quello che e' successo? | |
Da: Ultime | 29/10/2015 12:25:03 |
L'abuso dello strumento del contratto a termine e' stato riconosciuto dalla stessa Corte costituzionale e la Corte di gustizia europea riconoscera' un equo risarcimento agli ex incaricati o in forma specifica (assunzione) o per equivalente. | |
Da: Junk Panena | 29/10/2015 12:26:40 |
Si può leggere da qualche parte l'elenco dei 400 "eroi" che hanno fatto ricorso alla corte di giustizia UE? | |
Da: Orpo unicum | 29/10/2015 12:28:10 |
Unadis Agenzie Fiscali - Ex Incaricati: Denuncia alla Commissione Europea 26, ottobre 2015 Commenti 0 Abbonamento: RSS Feed Come noto sono ormai moltissimi i ricorsi al giudice nazionale volti all'accertamento della trasformazione del contratto di lavoro a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato in forza di direttive e di giurisprudenza europee. Con l'obiettivo di dare maggior forza ai giudizi già in corso, a quelli che via via saranno attivati e, più in generale, alla tutela degli interessi della categoria, vi invitiamo ad inviare, a mezzo raccomandata internazionale a.r. (del costo di circa 8,00 euro), una segnalazione alla Commissione Europea come da modello allegato debitamente compilato. Si tratta di segnalazioni che ogni singolo cittadino può inoltrare alla Commissione per segnalare una violazione del diritto dell'Unione Europea da parte delle Amministrazioni Nazionali. La segnalazione può, invero, essere trasmessa anche online collegandosi al sito della Commissione, ove, tuttavia, risulta molto limitato lo spazio dedicato alla illustrazione delle ragioni di fatto e di diritto a sostegno dell'istanza per cui riteniamo sia preferibile la raccomandata con il modello allegato, già predisposto ed utilizzato da alcuni colleghi. La Commissione, ricevuta l'istanza, comunicherà con una e-mail il numero della pratica cui fare riferimento per eventuali future richieste di informazioni e, qualora lo ritenesse opportuno, aprirà una procedura d'infrazione a carico dello Stato interessato. Sono passati diversi mesi dalla sentenza della Corte Costituzionale. Poche voci si sono levate a favore di lavoratori che, nonostante il pieno merito con cui hanno svolto le proprie mansioni, hanno visto ledere i propri diritti. Portiamo numerosi la questione alla Commissione Europea! Circa 100 funzionari "ex incaricati" lo hanno già fatto. Trasmetti entro il 5 novembre p.v. la denuncia alla Commissione Europea, dando informazione ad Unadis dell'avvenuto invio, mediante la casella di posta elettronica unadis.incaricati@gmail.com. Modulo Denuncia Commissione Europea | |
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Da: Orpo unicum | 29/10/2015 12:29:07 |
Pensate se lo spediscono i 39200 | |
Da: stefano | 29/10/2015 12:39:40 |
Già fatto! | |
Da: LEGALITA'' | 29/10/2015 12:39:45 |
Le persone «perbene», oneste e con senso civico non riescono a fare carriera all'interno della pubblica amministrazione. Spesso vengono emarginate proprio perchè hanno un'etica del lavoro. È l'affondo di Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, dal Sermig di Torino. Soltanto con una «riscossa interna» e un recupero non imposto dall'alto di moralità e cultura dello Stato, il terzo settore e di conseguenza il nostro Paese si salveranno dalla mala gestione della cosa pubblica. | |
Da: Mah | 29/10/2015 12:44:56 |
Forza ragazzi colleghiamo ci dl sito della commissione europea! | |
Da: | 29/10/2015 12:48:16 |
certo che la selezione fatta dall'agenzia ha scelto solo meritevoli attaccati alla volgare pecunia degni della fiducia dell'agenzia stessa. | |
Da: Orpo unicum | 29/10/2015 12:55:14 |
Ma no! Cosa dici! | |
Da: | 29/10/2015 13:21:31 |
https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/10/28/fisco-amico-degli-amici/ | |
Da: BOZZA DELLA VERGOGNA | 29/10/2015 13:29:08 |
Al fine di tutelare le e sigenze di economicità dell'azione Amministrativa e di prevenire le ripercussioni dei possibili esiti del contenzioso relativo ai ricorsi promossi dai funzionari incaricati di funzioni dirigenziali presso l'Agenzia delle Entrate e delle Dogane, revocati a seguito della pubblicazione della Sentenza della Corte costituzionale n. 37 del 17.03.2015, pubblicata in G.U. n. 12 del 25.03.2015, con decreto del Ministro dell'economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definite le modalità di svolgimento di un corso intensivo di formazione e della relativa prova orale finale, volto all'immissione dei soggetti di cui a l successivo comma nei ruoli dei dirigenti delle Agenzie fiscali. 2. Il decreto di cui al comma 1 riguarda il personale già incaricato di funzioni dirigenziali in possesso dei requisiti di seguito elencati che, alla data di entrata in vigore della presente di sposizione: a.abbia già superato un concorso pubblico per accedere l'impiego nella Pubblica Amministrazione; b.sia in possesso di Laurea magistrale o equipollente del vecchio ordinamento c.abbia svolto un'esperienza professionale da funzionario di almeno diecianni nella Pubblica Amministrazione con qualifica funzionale appartenente all'area contrattuale apicale del relativo CCNL e attualmente in servizio presso le Agenzie fiscali; d. abbia superato procedure selettive interne per l'accesso all'incarico dirigenziale con specifica valutazione dell'idoneità a ricoprire provvisoriamente l'incarico ai sensi dell'art. 12 del Regolamento di Amministrazione dell'Agenzia Fiscale per come stabilito dall'articolo 71, comma 3, lett. d), del decreto legislativo n. 300 del 1999 , secondo cui ogni Agenzia Fiscale, con il proprio Regolamento di Amministrazione, «determina le regole per l'accesso alla dirigenza»; e.che sia stato titolare di un formale contratto di incarico di funzioni dirigenziali, ai sensi dell'articolo 19,del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 presso l'Agenzia Fiscale, in modo continuativo per almen7 trentasei mesi ed abbia ottenuto per l'incarico dirigenziale svolto valutazioni della gestione dei risultati positive; f. abbia avutouna sentenza favorevole almeno nel primo grado di giudizio ovvero non abbia avuto, alla data di entrata in vigore della presente legge, alcuna sentenza definitiva, nell'ambito del contenzioso riferito alla stabilizzazione per il reiterato utilizzo dei contratti a termine. 3.Per le finalità di cui al comma 1, oltre che per quelle connesse alla valorizzazione di esperienze professionali già positivamente formate e impiegate, i soggetti di cui al comma 2 sono ammessi apartecipare ad un corso intensivo di formazione al termine del quale sostengono una sessione speciale di esame consistente nell'espletamento di una prova orale sull'esperienza maturata, anche in ordine alla valutazione sostenuta, nel corso del servizio prestato in qualità di incaricato di funzioni dirigenziali e del corso di formazione intensivo cui sono stati ammessi a partecipare. A seguito del superamento di tale prova con esito positivo, i predetti funzionari vengono immessi nel ruolo dei dirigenti delle Agenzie fiscali | |
Da: EX SALFI LOMBARDIA | 29/10/2015 13:30:24 |
Da vomitare la vergogna delle vergogne!!!!!!!! schifo mafioso Orlandi vattene!!!!! | |
Da: | 29/10/2015 14:15:49 |
voglio fare una mediazione onesta ispirandomi a un precedente: in un lontano passato (non ricordo bene se 1973 o 1974) nell'amministrazione periferica delle imposte dirette ci fu uno sciopero di tre mesi (ufficialmente sciopero in realtà malattia a rotazione). con lo sciopero i procuratori di imposta (carriera di concetto speciale titolo di studio diploma) rivendicava il passaggio alla carriera direttiva in quanto aveva sostenuto un concorso con tre prove scritte. alla fine dello sciopero diventarono tutti direttori delle imposte dirette successivamente anche i contabili (carriera di concetto) rivendicarono il diritto alla carriera direttiva in quanto avevano fatto un concorso con due prove scritte e dopo qualche tempo diventarono direttore delle imposte dirette. buona parte dei suddetti con concorsi riservati per titoli ed esami diventarono poi dirigenti (alcuni oggi siedono ai vertici dell'agenzia. la mia proposta, che stando il precedente, e quella di un passaggio di area per tutti i dipendenti e di conseguenza l'area a passa all'area b l'area b passa all'area c l'area c passa alla dirigenza e vissero tutti felici e contenti | |
Da: Mah | 29/10/2015 14:32:30 |
Dovremmo fare fronte comune anche noi funzionari contro questo schifo! | |
Da: POS | 29/10/2015 15:21:24 |
SACCONE ORESTE PRESIDENTE DELLA 5. COMMISSIONE E MEMBRO DEL CONSGLIO DIRETTIVO DEL LEF... EX DIRETTORE REGIONALE...QUANTI SARANNO STATI I NOMINATI DA LUI???? E NOI CHE FIRMIAMO LA DICHIARAZIONE DI INCOMPATIBLITA'.... Oggettività garantita!!! | |
Da: mattanzacena | 29/10/2015 16:17:53 |
X agente di viaggio: sei senza euro, l'ottimismo è il sale della vita ma lo sai benissimo che l'incertezza domina. Se hai una delega di funzioni, non conti una mazza! Aspetta e spera... ciao. | |
Da: Orpo unicum | 29/10/2015 17:07:46 |
Vi informiamo che il giorno 9 novembre alle ore 15 è stato convocato un incontro presso l'Agenzia delle Entrate con all'ordine del giorno il Piano di riorganizzazione e la definizione delle Posizioni organizzative per l'ex Territorio. | |
Da: Orpo unicum | 29/10/2015 17:13:48 |
Se fosse Ignazio Marino ha ritirato le dimissioni. Il chirurgo ha intenzione di continuare a fare il sindaco di Roma, ma dovrà affrontare ora la prova dell'aula del Consiglio comunale che potrebbe sfiducirarlo. Pochi minuti dopo la notizia della lettera di Marino, il presidente del Pd Matteo Orfini ha convocato nella sede del partito per pianificare la sfiducia contro il sindaco. La strategia - Perché Marino sia sfiduciato dal Consiglio comunale, è necessario che si dimettano 25 consiglieri eletti, cioè la metà più uno. Il Pd può contare su 19 consiglieri, ai quali si aggiungerebbe uno di Centro democratico e due della lista civica di Marino. Sarebbero quindi 22 in tutto dalla maggioranza, ne basterebbero appena tre dall'opposizione. | |
Da: perfettamente d''accordo | 29/10/2015 17:18:34 |
La quinta Commissione. Quella che riguarda anche la Toscana. Ma va.... | |
Da: il complottista | 29/10/2015 17:22:06 |
Forse non avete capito. il fmi vuole maggiore autonomia dell'agenzia. Agenzia entrate o riscossione crediti? non avete ancora capito cosa fara' il governo? No? | |
Da: E tu, perchè mi guardi e non riscuoti? | 29/10/2015 17:34:34 |
Il nostro è un paese strano. Anni e anni a discutere sul problema dell'evasione, a ragionare sui deficit culturali, a incaponirsi sulla mancanza di sanzioni sociali. Si è arrivati persino a dire che sì, le informazioni per contrastarla ci sarebbero pure, ma manca la volontà politica. Anni a fare congetture, e invece. E invece la risposta era dietro l'angolo. Il problema è l'Agenzia delle entrate, ecco il guaio. Perché insomma, parliamoci chiaro, in tutti questi anni non è che abbia funzionato granché bene, né nei compiti ordinari di accertamento né in quelli di riscossione dei tributi. E sull'evasione poi, stendiamo un velo pietoso: sì ogni tanto qualche furbetto scovato dall'attività investigativa, però se si guarda con un occhio un po' più attento si scopre che questo "fenomeno di massa" tale era e tale è rimasto. Insomma l'impressione è che l'Agenzia stia arrancando e questo, l'Italia col segno più, non può permetterselo. C'è una rivoluzione da compiere, ed è doveroso che il governo rifletta sulla possibilità di far tornare le Entrate sotto l'ala del ministero delle finanze. Ma la domanda a questo punto sorge spontanea: com'è possibile che una tale macchina fiscale non sia in grado di accertare, riscuotere, insomma far emergere quella larga fetta di nero ed evasione di cui si parla? Soprattutto ora che ha accanto un governo che, fatti alla mano, pare aver ingaggiato una lotta senza quartiere nei confronti dei discepoli dell'evasione. Un esempio? Il disfacimento della norma sul raddoppio dei termini per l'accertamento. La storia è di quelle da raccontare: il raddoppio era stato introdotto perché l'Agenzia delle entrate non riusciva a perseguire i casi più gravi e insidiosi di evasione fiscale, quelli connessi a indagini penali e perlopiù riguardanti mafie e criminalità economiche. Il motivo era semplice: la legge predisponeva un unico termine di decadenza di quattro anni, a prescindere dalla gravità della condotta dell'evasore; così, quando la notizia di reato arrivava all'orecchio del fisco - tramite la Gdf e solo dopo l'autorizzazione del pm- il termine per l'emanazione dell'atto di accertamento era già scaduto. Un bagno di sangue per l'erario, evidentemente. Che il raddoppio serviva- ed è servito- a scongiurare, consentendo al fisco di estendere i tempi dell'accertamento amministrativo anche se la notizia di reato fosse arrivata fuori tempo massimo. Una spina nel fianco per i furbetti, tanto che il governo si è sentito in dovere di infliggere il colpo di grazia. Ma no, non agli evasori, alla norma: ora il raddoppio scatta solo se la denuncia è presentata entro i primi quattro anni. Che vuol dire stop a tutti i maxi accertamenti in corso e condono gratis per i grandi evasori: Tremonti, al confronto, era un pivello. Il tutto, per di più, in barba alle prescrizioni contenute nella legge delega n. 11/2014 e in contrasto con la sentenza n. 247 della Consulta: strano ma vero, in quel caso nessun sottosegretario all'economia si è stracciato le vesti parlando di "sanatorie", come nel caso dei dirigenti illegittimi. Che Palazzo Chigi abbia particolarmente a cuore il tema dell'evasione si può dedurre anche da altri schemi dei decreti attuativi della delega fiscale. Già , perché mentre una mano produceva il massimo sforzo per "alleggerire" i contenziosi, l'altra si adoperava per smontare pezzo dopo pezzo il penale tributario e, non contenta, pure il sistema sanzionatorio. In un colpo solo sanzioni ridotte, soglie di punibilità innalzate per i reati fiscali più insidiosi e immunità penale per gli elusori. E si tace qui della "manina lesta" (tuttora orfana) che in mezzo a tante regalie era riuscita a inserire un codicillo ribattezzato "Salva Silvio" che escludeva la punibilità penale per evasioni e frodi fino al 3%, poi ritirato per eccesso di prudenza. Per non parlare del falso in bilancio dal quale sono scomparse le valutazioni. Ma anche in questo caso, la strategia di Renzi era più che giustificabile: d'altronde in un paese dove vige l'adempimento spontaneo e regna l'evasione, falciare l'attività di deterrenza è il migliore fra i rimedi. Sempre se accompagnato da una periodica proroga della finestra di rateizzazione delle cartelle esattoriali, che nella maggior parte dei casi si traduce nel medesimo epilogo: miliardi di crediti inesigibili. E se un evasore ha emesso false fatturazioni e creato fondi neri coi quali acquistare ville, macchine e yacht? Il governo ha pensato a tutto: niente manette, perché il reato di autoriciclaggio non contempla i casi in cui i proventi illeciti siano stati utilizzati per scopi personali. E torniamo alla domanda di partenza: perché l'agenzia non funziona? Viene il dubbio che tra fisco ed esecutivo ci sia di mezzo una buona dose di "misunderstanding". Per colpa del primo, è chiaro. Perché il secondo, la lotta all'evasione continua a farla, col nuovo tetto al contante e l'abolizione del divieto di pagare cash gli affitti. Ecco, il punto è proprio questo: l'Agenzia forse non comprende che il Governo ha un modo completamente innovativo per combattere gli evasori. Li favorisce. Una strategia sottile, quasi un percorso di rinnovamento delle coscienze. "Ti lascio libero di sbagliare, ma promettimi che ti redimerai" ecco, qualcosa del genere. Che poi in fondo il cambia verso è qui, dentro di noi. Il cambia verso siamo noi. E l'evasione non è più un reato, ma un'opportunità . Per esorcizzare la crisi, riempire di nuovo i ristoranti, rilanciare i consumi. E l'evasore non è più un criminale, ma un patriottico. E se fa un po' di nero, suvvia, è per far girare l'economia, sostenere la ripresa. È questa l'Italia che riparte, quella che ci crede. Ed è l'Italia che vota, vota per legittima difesa. Ed è un'Italia nutrita, che ha perso il suo punto di riferimento e ora chiede di essere rappresentata. Anche le rivoluzioni cambiano verso, a volte anche prima di cominciare. Composizione non originale- Inae | |
Da: anti-antares x il complottista | 29/10/2015 17:37:14 |
Il Loro vero obiettivo ( anche, paradossalmente, la 37, che di botto ha fatto venir alla Luce "mediatica" tutte le contraddizioni insite nel modello agenzie..) e' giustificare la privatizzazione...in stile terzo mondo.m'hanno sempre dato del complottista...ma il tempo e' galantuomo... | |
Da: il complottista | 29/10/2015 17:56:46 |
Non esiste che si privatizzi la gestione dei tributi; altrimenti si potrebbe privatizzare la polizia, l'esercito e la magistratura. A quel punto non esisterebbe piu' alcuno stato cosi come concepito alla fine dell' 800! Ve lo sto dicendo: i creditori vogliono garanzie e fin'ora l'agenzia ha fatto bene il suo dovere. 1) "stressare la pmi" 2) drenare risorse per garantire il pagamento degli interessi sul debito Stanno dicendo al governo di lasciar fare all'agenzia come vuole... Sintesi: gli ex incaricati a breve verranno tutti o quasi regolarizzati. | |
Da: Junk Panena | 29/10/2015 18:03:54 |
Domanda: ma se davvero stabilizzano gli scaricati, quei 4 o 5 come Sencar, la Cappellieri ecc. che nel frattempo sono passati nel settore fiscale di gruppi privati avranno lo stesso diritto al posto da dirigente? | |
Da: privato | 29/10/2015 18:10:13 |
privato=utile privato non può essere monopolio già vedo i privati che si scannano per accaparrarsi i mill dirigenti dell'agenzia. sarà una guerra all'ultimo sangue | |
Da: per POS | 29/10/2015 18:12:19 |
I negazionisti del " LEF" ancora si affacciano alla ribalta delle selezioni discrezionali che avrebbero costituito fin dall'inizio le più gratificanti manifestazioni della loro alta funzione. Quelle che essi definiscono "buone pratiche" hanno costituito per quindici anni il sistema di scelta della dirigenza nell'AE. In Italia, da sempre, si studia e si progredisce negli studi sottoponendosi a prove d'esame continue, serie ed impegnative, dalle Elementari fino all'Università e poi magari superi pure un concorso ed entri come funzionario direttivo nell'Amministrazione Finanziaria di questo Paese, ma per fare il salto qualitativo ed economico nella "dirigenza" le "buone pratiche" in uso nell'AE prevedevano solo la discrezionale selezione effettuata dal Direttore Regionale pro-tempore, che sempre per "buone pratiche", misteriosamente azzeccava, incontestabilmente, la scelta dei più adatti e meritevoli in una dogmatica orgia di potere assoluto di cui non si doveva rendere conto a nessuno ed avvalendosi di stereotipate ed asettiche formule sacramentali che suggellavano ogni cosiddetto "interpello" !! In questo mondo meraviglioso, fatto di "superdotati" incontrastabilmente preposti alla supervisione del lavoro dei funzionari che attendevano un concorso serio per "ipodotati", capitava anche di percepire che il lavoro da supervedere non fosse mai stato visto, in precedenza, dal supervisore incaricato e che per esso l'esperienza fosse solo un'optional. Del resto era un genio garantito!!! A questo portavano le "buone pratiche"!!! Per anni si è aggirato negli Uffici dell'AE il sussiego di autoconvinte, indispensabili "eccellenze", ma improvvisamente, dopo l'intervento della Corte Costituzionale ed il legittimo ripristino delle retribuzioni previste per l'area ed il livello, cui ciascuno apparteneva prima del provvisorio incarico dirigenziale, il sussiego è stato messo da parte e sono emersi scomposti e poco dignitosi atteggiamenti di mancanza di riconoscenza nei confronti dei loro stessi benefattori ai quali, ora, si imputa, in pratica, di aver ingenerato nelle "eccellenze" l'aspettativa di una futura stabilizzazione come dirigenti di ruolo. Il problema di base è che, nella circostanza, è stata confusa la "pia speranza" con l'"aspettativa legittima" e questo è un grave vulnus per geniali esperti di diritto!! Ma, tant'è e adesso capita che l'idilliaco rapporto di stima e di fiducia si trasformi in una controversia legale con cui si spera di "farla pagare" a quei buontemponi dei superdirigenti dell'AE, che hanno loro giocato un così antipatico tiro mancino, selezionandoli, facendogli guadagnare un sacco di soldi, ma non spiegandogli bene che erano precari e a rischio di decadenza. Anzi adesso contestano all'AE di non aver avuto il coraggio di andare contro la sentenza della Corte Costituzionale. E…per ora basta così! Aspettiamo, perché le "buone pratiche" potrebbero avere effetti ancora più simpatici!! | |
Da: | 29/10/2015 18:39:15 |
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/15/agenzia-delle-entrate-ex-direttore-campania-ai-domiciliari-per-corruzione/1060814/ http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/08/02/news/il_capo_degli_007_del_fisco-40251776/ | |
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