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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: Tutti inattendibili | 17/07/2015 10:08:08 |
"Misteriosamente". La nuova parola d'ordine in Agenzia. | |
Da: graziello | 17/07/2015 10:21:28 |
La Orlandi come giusto che sia difende l agenzia in quanto ne è a capo. Forse si trova a difendere l'indifendibile ma tant'è. Il concorso cmq ora verrà bandito con le regole imposte dal mef. Se andrà avanti regolarmente allora quel "misteriosamente" diventerà "giustamente". | |
Da: Tutti inattendibili | 17/07/2015 10:37:39 |
X Graziello: il "misteriosamente" é già giustamente...leggiti la sentenza del TAR del Lazio, Sezione II n. 07636/2011. Per essere più chiari é la sentenza che annulla il bando di concorso per 175 dirigenti del 2010. La trovi tranquillamente su google. Non c'é niente di misterioso: era un concorso fatto in modo tale da garantire la vittoria a qualcuno prima dello svolgimento e il TAR l'ha bocciato. Di misteriosa c'é solo l'ignoranza di chi si presenta in Commissione Finanze e non conosce, o fa finta di non conoscere, i motivi di annullamento di tutti i bandi di concorso per dirigenti. | |
Da: anti-antares x ... | 17/07/2015 10:50:43 |
Il codice di comportamento ( non ancora precettivo ) e' in larga parte incostituzionale...E poi, sono innanzitutto un cittadino italiano che ha espresso la sua opinione ( di cui dimostrero' la congruita' nelle opportune sedi ).L'agggenzia, a prescindere dal tentativo di farla apparire un posto idilliaco, e' come l'ho descritta.Chiedero' congruo risarcimento, quando sara' tempo, a te e a loro...Non preoccuparti...soggettone ( che non conosce l'abc delle cose...).Attendo tue/loro...Nelle more, vai dove sai...e salutami, con una pernacchia, il tuo capo pastorello... | |
Da: anti-antares x ... | 17/07/2015 10:56:48 |
Dimenticavo: lecchino di merda e totale analfabeta funzionale...! | |
Da: Tutti inattendibili | 17/07/2015 11:01:00 |
Avete rotto il cazzo. Se non sapete più cosa scrivere scambiatevi le mail e offendetevi in privato. Ieri l'Orlandi ha dichiarato cose gravissime e voi vi state mandando a fare in culo come i bambini dell'asilo mariuccia. Fate veramente ridere. | |
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Da: anti-antares x ... | 17/07/2015 11:02:27 |
Mi rivarro' anche su di te...Fai pure...poveraccio...e sacco di escrementi...A tutela dell'immagine della tua agenzia militano 37/2015, le conseguenze macroeconomiche della sua attivita' , i metodi gestionali, i diritti negati al personale, le condizioni vergognose di tanti uffici e la sudditanza a politicanti de facto golpisti...Se tu vuoi difendere cio', fatti fottere, tu ed esso...Poveraccio....pezzo di guano | |
Da: anti-antares x tutti inattendibili | 17/07/2015 11:04:46 |
So molto bene cos'ha detto quell'altra...Ma tanto qua parli con i pavidi muri...Ci vuole un repulisti generale...Anche dei collaborazionisti come sto pezzo di merda di .... | |
Da: Legalità | 17/07/2015 11:20:29 |
Quindi, in luogo delle posizioni organizzative, la Dirpubblica propone una vera e propria area di inquadramento funzionale delle elevate professionalità delle agenzie fiscali, da raggiungere attraverso una progressione di carriera, cioè attraverso la previsione, da parte del legislatore, di procedure concorsuali aperte e trasparenti, finalizzate all'accertamento dell'idoneità all'esercizio delle relative funzioni. Grande Barra In conclusione, la soluzione della problematica deve procedere non già dall'esigenza (illegittima) di sanare la posizioni di funzionari particolari ma da una revisione dell'organizzazione delle agenzie e delle posizioni dirigenziali, anche modificando le funzioni del dirigente riconducendole più propriamente a quelle organizzative e gestionali, demandando l'esercizio delle funzioni tributarie vere e proprie a funzionari di elevata specializzazione. L'inquadramento nella predetta area funzionale predirigenziale e l'esperienza in essa concretamente maturata in un arco temporale apprezzabile, dovrà poi costituire il titolo prevalente per l'accesso alla qualifica dirigenziale. In questo modo si farebbe conseguire l'idoneità all'esercizio di funzioni organizzative e gestionali in favore di soggetti che, per la loro elevata specializzazione professionale, abbiano una conoscenza ed esperienza dell'esercizio delle funzioni tributarie. | |
Da: Barra ok | 17/07/2015 11:22:58 |
Dirpubblica alla grande!!! Quindi, in luogo delle posizioni organizzative, la Dirpubblica propone una vera e propria area di inquadramento funzionale delle elevate professionalità delle agenzie fiscali, da raggiungere attraverso una progressione di carriera, cioè attraverso la previsione, da parte del legislatore, di procedure concorsuali aperte e trasparenti, finalizzate all'accertamento dell'idoneità all'esercizio delle relative funzioni. In conclusione, la soluzione della problematica deve procedere non già dall'esigenza (illegittima) di sanare la posizioni di funzionari particolari ma da una revisione dell'organizzazione delle agenzie e delle posizioni dirigenziali, anche modificando le funzioni del dirigente riconducendole più propriamente a quelle organizzative e gestionali, demandando l'esercizio delle funzioni tributarie vere e proprie a funzionari di elevata specializzazione. | |
Da: fortapache | 17/07/2015 11:23:15 |
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-07-16/orlandi-dirigenti-nessuno-pensa-una-sanatoria-gettito-recuperato-2014-e-salito-142-miliardi-161951.shtml?uuid=ACuz3hS MISTERIOSAMENTE??????? che faccia tosta! Non ho parole!!! | |
Da: Ottimo | 17/07/2015 11:23:51 |
In conclusione, la soluzione della problematica deve procedere non già dall'esigenza (illegittima) di sanare la posizioni di funzionari particolari ma da una revisione dell'organizzazione delle agenzie e delle posizioni dirigenziali, anche modificando le funzioni del dirigente riconducendole più propriamente a quelle organizzative e gestionali, demandando l'esercizio delle funzioni tributarie vere e proprie a funzionari di elevata specializzazione. | |
Da: Orlandi fuori | 17/07/2015 11:25:50 |
penso che la Orlandi porti discredito all'Agenzia !!!!!!! vogliamo legalità !!! Quindi, in luogo delle posizioni organizzative, la Dirpubblica propone una vera e propria area di inquadramento funzionale delle elevate professionalità delle agenzie fiscali, da raggiungere attraverso una progressione di carriera, cioè attraverso la previsione, da parte del legislatore, di procedure concorsuali aperte e trasparenti, finalizzate all'accertamento dell'idoneità all'esercizio delle relative funzioni. | |
Da: x anti-antares | 17/07/2015 11:33:53 |
Ho già detto che sei un frustrato maiale...e chiudo qui per rispetto degli altri utenti. Ci incontreremo presto. | |
Da: anti-antares x ... | 17/07/2015 11:37:26 |
Non ti conviene incontrarmi...fidati...Quando lo farai saranno cazzi amari per te,sfigato di merda...porco appecoronato... | |
Da: Benny | 17/07/2015 11:38:30 |
Ottimo Barra. La legalità prima di tutto bene la Orlandi a dire subito concorso, ma gestito in maniera trasparente non dal,l'attuale governance , oramai superata. | |
Da: Giusy | 17/07/2015 11:42:26 |
Bene sia Orlandi e benissimo Barra, oramai mi sembrano sulla stessa lunghezza d'onda. Unico diverbio sui POS alla Olrandi piacciono (per me perchè può gestirli meglio) a Barra piace invece la vicedirigenza con accesso con procedura paraconcorsuale che cri l'area dei professionisti. Io sto con Barra, mi sembra la soluzione più corretta alla luce del fatto che i POS sono gestiti troppo male e dati a gente non sempre preparata, e con criteri di assegnazione diuscutibili. | |
Da: Tutti inattendibili | 17/07/2015 11:43:28 |
Anti-Antares lascia perdere. Purtroppo dietro l'anonimato son buoni tutti a fare i leoni. E in questo momento c'é chi ha tutto l'interesse a sviare l'attenzione dalla questione principale. Dobbiamo essere noi a mantenere la concentrazione sul problema. Ciao. | |
Da: Serena | 17/07/2015 11:47:53 |
Penso che la soluzione vada cercata tra Barra e la Orlandi, gli altri sindacati sono fuori dalla realtà . Non si può continuare a difendere gli illegittimi gli illegali, c'è necessità diu ripartire e sia la Orlandi (scaricando di fatto gli illegittimi) che Barra lo hanno capito. La creazione di un'area professionisti è la cosa più sensata, anhe per me i POS sono retaggi anacronistici, alla luce delle nuove linee di organizzazione aziendale. La competenza e la meritocrazia si accerta tramite selezione. | |
Da: Orpo unicum | 17/07/2015 12:14:57 |
Chioserei aggiungendo... Che le POS sono "legalmente" fiduciarie e senza accesso agli atti... E visto certe attribuzioni a soggetti professionalmente poco idonei non ci sarebbe da star sereni per il proseguo su questa linea. L'attribuzione di qualsivoglia merito, compenso...corso... Deve avvenire con procedure trasparenti ed accessibili. Basta pastette per amici e amiche! È grave che si affermi.... Misteriosamente ... La correttezza di tali condotte | |
Da: Orpo unicum | 17/07/2015 12:17:48 |
Ma dove vogliamo andare con questi... Pubblica amministrazione, camera verso il sì finale. Concorsi senza voto minimo di laurea La Camera dei Deputati ha ripreso l'esame della riforma della pubblica amministrazione. Manca solo il voto finale. L'approvazione è prevista in mattinata, dopo l'esame di un centinaio di ordini del giorno. Canta intanto vittoria il MoVimento 5 stelle per l'approvazione di un emendamento che impedirà di inserire un voto minimo di laurea nei bandi per i concorsi pubblici: "Da oggi in poi l'accesso a un concorso pubblico non potrà prevedere l'asticella del voto di laurea conseguito. Nonostante lo 'scippo' compiuto dal Pd, questa è a tutti gli effetti una vittoria del Movimento 5 stelle ma, soprattutto, di una misura di semplice buonsenso che rende giustizia al principio di uguaglianza e che ripristina il principio costituzionale di parità di accesso agli uffici pubblici", sottolinea una nota del gruppo M5S alla camera. "Il Pd cerca di intascarsi questo risultato, ma la verità è che ieri sera in aula, durante la discussione del decreto, i dem hanno prima dato parere contrario al nostro emendamento e poi ne hanno riproposto il contenuto, approvandolo, in un emendamento a firma Marco Meloni. La cosa triste è che Meloni è lo stesso deputato che aveva presentato l'emendamento-vergogna, che prevedeva di inserire tra i criteri per l'accesso ai concorsi pubblici anche un punteggio legato all'Ateneo nel quale ci si era laureati" | |
Da: | 17/07/2015 12:24:53 |
https://youtu.be/UNT6xyopdBs | |
Da: capra capree | 17/07/2015 12:39:38 |
Quello che dice barra lo dico da anni. Il dirigente deve solo organizzare l'ufficio non essere un esperto . Lo ribadisco ancora una volta 500 dirigenti bastano e avanzano. Dopo ci vogliono posizioni intermedie alle quali si accede per concorso interno gestito dalla scuola superiore (sna per i mentecatti che si affretteranno a correggere con la loro spocchia irritante). Audit e gestione del personale (assunzioni, mobilità , progressioni) a carico del mef. Chi non è d'accordo con me faccia un passo avanti e... taccia! | |
Da: Concorsi | 17/07/2015 13:15:47 |
Negli ultimi anni le Entrate hanno indetto quattro concorsi, ma due sono stati bloccati. Il primo, del 2010, è al Consiglio di Stato, quando con un IDENTICO BANDO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO I DIRIGENTI SONO GIA' IN SERVIZIO DA QUALCHE ANNO. Il secondo, del 2014, è stato impugnato dal sindacato Dirpubblica, che NON SIEDE AL TAVOLO PERCHE' CI RISULTA ABBIA MENO DI 211 ISCRITTI e da un singolo aspirante dirigente. | |
Da: Concorsi | 17/07/2015 13:18:01 |
Nessuno pensa nè immagina alcun tipo di sanatoria. Parliamo di SCELTA DEI MIGLIORI per far funzionare al meglio una macchina essenziale per il bilancio dello Stato. | |
Da: Antonio | 17/07/2015 13:19:17 |
Negli ultimi anni le Entrate hanno indetto quattro concorsi, ma due sono stati bloccati. Il primo, del 2010, è al Consiglio di Stato, quando con un IDENTICO BANDO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO I DIRIGENTI SONO GIA' IN SERVIZIO DA QUALCHE ANNO. Il secondo, del 2014, è stato impugnato dal sindacato Dirpubblica, che NON SIEDE AL TAVOLO PERCHE' CI RISULTA ABBIA MENO DI 211 ISCRITTI e da un singolo aspirante dirigente. | |
Da: Patrizia | 17/07/2015 13:31:30 |
Se questo è il quadro di riferimento relativo al modello di «amministrazione per agenzie», è importante comprendere che lo stesso è stato fortemente ispirato al quadro internazionale di riferimento, che tuttora mostra una generale tendenza all'affermazione del modello delle agenzie quale riferimento per la maggior parte delle amministrazioni fiscali estere. | |
Da: Ordine del giorno | 17/07/2015 13:32:56 |
http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_fascicoloSeduta&idlegislatura=17&back_to=http://www.camera.it/leg17/187#fascicolo.20150717.ac.3098-A.odg.1 Ordine del giorno alla Camera A.C. 3098-A ORDINI DEL GIORNO S. 1577 - Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (Approvato dal Senato). N. 2. Seduta del 17 luglio 2015    La Camera,    premesso che:     il successo del progetto di ammodernamento delle pubbliche amministrazioni e la loro evoluta trasformazione a soggetti capaci di fornire soluzioni efficaci ed efficienti in termini di servizi all'utenza dipende in misura decisiva dalla figura e dalle capacità del dirigente, chiamato come attore di un ruolo strategico del cambiamento, inteso come dimensione permanente della gestione in un mondo in continua e rapida evoluzione;     l'Agenzia delle entrate ed anche l'ex Agenzia del territorio, tenuto conto della sempre maggiore carenza di dirigenti, a causa del progressivo collocamento a riposo degli stessi, ed impossibilitate, per le vincolanti disposizioni legislative in materia di assunzione nel pubblico impiego, a promuovere (di fatto) apposite procedure concorsuali, hanno ricorso all'affidamento di incarichi dirigenziali provvisori, anche per posizioni di particolare rilievo, attraverso procedure selettive interne (cd. interpelli), previa specifica valutazione dell'idoneità a ricoprire provvisoriamente l'incarico. In particolare, nell'Agenzia delle Entrate, dal 2001, sono stati conferiti a funzionari circa 800 incarichi dirigenziali, che rappresentano la larga maggioranza del totale dei posti assegnati, destinata ad aumentare per ovvie ragioni anagrafiche. Lo stesso è accaduto presso l'ex Agenzia del Territorio, ove sono invece stati conferiti circa 170 incarichi dirigenziali;     il presupposto normativo che ha consentito alle due Agenzie la gestione autonoma di questa tipologia di contratti può essere rinvenuto nell'articolo 71, comma 3, lett. d), del decreto legislativo n. 300 del 1999, secondo cui ogni Agenzia fiscale, con il proprio Regolamento di amministrazione, «determina le regole per l'accesso alla dirigenza». Infatti, nel Regolamento di amministrazione dell'Agenzia delle entrate all'articolo 24, comma 1, è previsto che «[...] l'Agenzia può stipulare, previa specifica valutazione dell'idoneità a ricoprire provvisoriamente l'incarico, contratti individuali di lavoro a termine con propri funzionari, con l'attribuzione dello stesso trattamento economico dei dirigenti, con l'obbligo di avviare nei sei mesi successivi la procedura selettiva.»;     gli incarichi dirigenziali attribuiti sono stati assegnati in piena osservanza dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, contenente la norma fondamentale che regola il conferimento degli incarichi dirigenziali. Tale norma stabilisce, infatti, che per il conferimento di ciascun incarico di funzione dirigenziale si deve tener conto, in relazione alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi prefissati, delle attitudini e delle capacità professionali del singolo Dirigente, valutate anche in considerazione dei risultati conseguiti. In sostanza, si tratta di combinare le caratteristiche oggettive legate alle funzioni proprie della posizione da ricoprire e agli obiettivi che vi sono connessi e i requisiti soggettivi costituiti dalla personalità del Dirigente e dalla sua storia professionale;     in relazione a tale criterio generale enunciato dalla legge, vanno evidenziati tre punti: il processo di conferimento degli incarichi dirigenziali ha inteso raccordare al più alto livello possibile le caratteristiche funzionali della posizione da ricoprire con le specifiche competenze professionali dei Dirigenti, in funzione, prioritariamente, dell'efficacia e dell'efficienza del funzionamento delle strutture, valutate in un'ottica di considerazione generale del quadro complessivo delle posizioni dirigenziali, nonché della valorizzazione e della gratificazione professionale delle persone;     per quel che riguarda le connotazioni funzionali delle posizioni da ricoprire sono stati oggetto di considerazione: le caratteristiche dimensionali e gestionali, anche in relazione alle criticità ambientali; gli obiettivi da perseguire nel presidio della posizione; il contesto in cui si inserisce il conferimento della posizione stessa; i requisiti specifici di esperienza e preparazione professionale, specie ove abbiano particolare rilievo critico per la copertura della posizione, in ragione anche della rilevanza della posizione stessa nell'ordinamento dell'Agenzia;     per quel che riguarda i profili professionali dei Dirigenti sono stati considerati: le competenze possedute, quale somma delle conoscenze e capacità maturate in termini di sapere e saper fare, e delle attitudini individuali; i risultati conseguiti e le prestazioni rese nei precedenti incarichi, desunti dal sistema di valutazione, con riferimento, fra l'altro, agli aspetti di gestione delle risorse e alle capacità di negoziazione e di gestione costruttiva delle situazioni conflittuali, anche con le organizzazioni sindacali; le aspettative di crescita professionale e di carriera coerenti con le esigenze gestionali e organizzative dell'Agenzia;     con tali procedure selettive sono stati conferiti ai funzionari, in possesso dei necessari requisiti, gli incarichi dirigenziali. Tali incarichi prevedono l'equiparazione in tutto e per tutto ai Dirigenti di ruolo con l'eccezione del mancato riconoscimento ai fini previdenziali e del trattamento di fine rapporto per la parte eccedente gli emolumenti previsti per la qualifica di funzionario;     la valenza transitoria della norma regolamentare dell'Agenzia delle entrate (come anche quella dell'ex Agenzia del territorio) è stata di anno in anno rinnovata e nessun concorso pubblico è stato mai portato a termine;     il blocco del turnover insieme alla complessità delle procedure concorsuali si sono mal conciliate con le urgenze operative ed organizzative dell'Agenzia delle entrate;     l'articolo 19, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, contiene la norma fondamentale che regola il conferimento degli incarichi dirigenziali. In sintesi, la norma prevede che debbano essere poste in relazione, da un lato, le caratteristiche oggettive legate alle funzioni proprie della posizione da ricoprire, alla complessità della struttura e agli obiettivi che vi sono connessi e, dall'altro, i requisiti soggettivi costituiti dalle attitudini e capacità professionali del singolo Dirigente, dai risultati conseguiti, con la relativa valutazione, e dalle specifiche competenze organizzative possedute, in funzione, prioritariamente, dell'efficacia e dell'efficienza del funzionamento delle strutture;     la Sentenza della Corte costituzionale n. 37 del 2015 ha dichiarato illegittima la proroga «sine die» del conferimento degli incarichi dirigenziali a funzionari (fino ad espletamento dei concorsi), per cui le Agenzie fiscali hanno provveduto a revocare tutti gli incarichi dirigenziali provvisori in essere a decorrere dalla pubblicazione della sentenza stessa;     il Consiglio dei Ministri del 26 giugno 2015 ha approvato un decreto legislativo che reca disposizioni in materia di riorganizzazione delle Agenzie fiscali e che dispone, tra l'altro, che le agenzie fiscali sono autorizzate ad annullare le procedure concorsuali per la copertura di posti dirigenziali bandite nel 2013 e nel 2014 e non ancora concluse e a indire concorsi pubblici per soli esami, da espletare entro il 31 dicembre 2016, utilizzando modalità selettive definite con decreto del Ministro dell'economia e delle Finanze. I predetti concorsi sono avviati con priorità rispetto alle procedure di mobilità , compresa quella volontaria di cui all'articolo 30, comma 2-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, tenuto conto della peculiare professionalità alla cui verifica sono finalizzati i concorsi stessi. Al personale dipendente dalle agenzie fiscali è riservata una percentuale non superiore al 30 per cento dei posti messi a concorso;     i dirigenti «incaricati» sono stati individuati tra funzionari di ruolo, già vincitori di concorso per l'accesso nella PA, soprattutto tramite interpelli e scelti a seguito di procedure comparative dei curriculum e di colloquio; sono stati valutati positivamente nel corso degli anni di incarico dirigenziale con sistemi di valutazione delle performance; su espressa ammissione dei vertici dell'Agenzia, i risultati eccellenti in termini di fiscalità sono stati conseguiti essenzialmente grazie al loro lavoro, alla loro professionalità , al loro impegno;     l'utilizzo degli incarichi dirigenziali ha prodotto comunque un risparmio di spesa in linea con i principi della spending review, atteso che i predetti incaricati di funzioni dirigenziali erano di fatto già dipendenti dell'amministrazione pubblica e pertanto già da essa pagati come funzionari, e che l'agenzia, qualora dovesse assumere nuovi dirigenti, dovrà aumentare il contingente di spesa per il pagamento delle spettanze stipendiali a nuovi assunti;     l'esperienza maturata sul campo da parte del personale incaricato di funzioni dirigenziali non può essere immediatamente sostituita da dirigenti neoassunti, che sul piano pratico non hanno nessuna conoscenza specialistica della macchina amministrativa dell'Agenzia;     dal 25 marzo gli ex incaricati di funzioni dirigenziali continuano a lavorare con lo stipendio da funzionari pur essendo stati assegnatari di «deleghe di firma» per la firma degli atti amministrativi e tributari e che - di fatto in moltissimi casi continuano a coordinare, organizzare e dirigere gli uffici;     è diffusa, al riguardo, la percezione di una grave incongruenza ed ingiustizia (che si sta concretizzando con ricorsi al giudice del lavoro) per il fatto che, ai fini del loro passaggio alla qualifica dirigenziale, non possa contare l'apprezzamento delle capacità e delle attitudini dimostrate concretamente, giorno per giorno, in una vita di lavoro. Indicazioni di segno diverso vengono, invece, oltre che dalle aziende più attente alla tematica della valutazione e della valorizzazione del capitale umano, dalle Amministrazioni pubbliche di grandi Paesi, il cui «modello» non può essere ignorato;     da qui nasce l'esigenza di attuare urgenti procedure per eliminare le carenze gestionali e di organico delle funzioni dirigenziali createsi per effetto della sentenza n. 37 del 2015;     bisogna considerare poi, che i concorsi per la Dirigenza, a oltre undici anni dall'attivazione dell'Agenzia delle Entrate, non sono stati espletati, ledendo le legittime aspettative di chi da tanti anni esercita le funzioni dirigenziali, senza averne neanche la retribuzione piena (ai fini contributivi e previdenziali), contravvenendo ai principi che stabiliscono parità di retribuzione quando si espletano i medesimi compiti (principio peraltro stabilito dal comma 5 dell'articolo 12 del Regolamento di amministrazione dell'Agenzia delle entrate);     si pone l'attenzione sulla situazione di precarietà degli ex incaricati di funzioni dirigenziali, la cui fattispecie si può configurare, tra l'altro, come un «ingiusto arricchimento» per l'Amministrazione finanziaria. Infatti, i Dirigenti incaricati, da una parte, sono stati equiparati per anni ai Dirigenti di ruolo, in termini di funzioni, responsabilità e dall'altra hanno avuto diverso trattamento economico ed hanno vissuto nella costante condizione di provvisorietà dell'incarico stesso. Inoltre, per gli stessi incaricati non è stata riconosciuta «ingiustamente», ai fini previdenziali e del trattamento di fine servizio, la parte eccedente gli emolumenti previsti per la qualifica di funzionario;     le emergenze sono note e, se è necessario puntare con decisione alla «revisione della spesa», è irrinunciabile il recupero dell'efficienza. In questo particolare momento di crisi economica e finanziaria in cui versa il Paese, la scelta di inquadrare con uno specifico intervento normativo i funzionari pubblici, che da numerosi anni esercitano funzioni dirigenziali a tutti gli effetti, determina una soluzione di giustizia, oltre che di notevole risparmio per le casse dello Stato, che altrimenti dovrebbe investire ingenti somme di denaro per affrontare i necessari concorsi;     si tenga conto inoltre che la maggior parte degli incarichi dirigenziali provvisori attribuiti ai funzionari hanno di fatto superato il limite dei 36 mesi, ciò in contraddizione alle direttive poste dalla Corte di Giustizia Europea che ha dichiarato la normativa Italiana non conforme all'accordo Quadro Comunitario sul lavoro. In altri termini, la Corte di Giustizia Europea ha ammesso, sì, la possibilità di ricorrere a contratti di lavoro a tempo determinato per garantire la continuità amministrativa in caso di sostituzione del personale assente, ma solo in presenza di una legislazione che tuteli i lavoratori dall'eventuale «abuso» nell'utilizzo del contratto di lavoro a tempo determinato. Di fatto il Governo, nel caso della recente riforma della «buona scuola», ha già recepito detti principi prendendo l'impegno di assumere fino a centomila insegnanti precari. Per perequazione è bene che lo stesso principio venga applicato agli incaricati di funzioni dirigenziali delle Agenzie Fiscali che sono stati precarizzati per oltre trentasei mesi;     da quanto sopraesposto sorge l'esigenza di procedere ad una proposta che, tenendo in gran conto le priorità della lotta all'evasione e all'elusione fiscale e dell'ormai necessaria revisione dei valori catastali, crei le condizioni necessarie ad un miglior funzionamento della macchina fiscale con una dotazione organica dirigenziale coerente con gli obiettivi affidati dai vertici dell'Agenzia delle Entrate;     la proposta sarebbe quella di inserire nei ruoli dei dirigenti delle Agenzie fiscali il personale già incaricato di funzioni dirigenziali in possesso dei requisiti appresso elencati che, alla data di entrata in vigore della nuova norma, abbia già :      1) superato un concorso della Pubblica Amministrazione per accedere ad una qualifica per cui è necessaria la Laurea magistrale o equipollente del vecchio ordinamento, come previsto dall'articolo 97 della Costituzione che sancisce l'obbligo di accedere agli impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni mediante concorso;      2) svolto un'esperienza professionale da funzionario di almeno dieci anni nella Pubblica Amministrazione con qualifica funzionale appartenente all'area contrattuale apicale del relativo CCNL e attualmente in servizio presso le Agenzie fiscali;      3) superato procedure selettive interne per l'accesso all'incarico dirigenziale con specifica valutazione dell'idoneità a ricoprire provvisoriamente l'incarico ai sensi del Regolamento di Amministrazione dell'Agenzia Fiscale per come stabilito dall'articolo 71, comma 3, lett. d), del decreto legislativo n. 300 del 1999, secondo cui ogni Agenzia Fiscale, con il proprio Regolamento di Amministrazione, «determina le regole per l'accesso alla dirigenza»;      4) che sia stato titolare di un formale contratto di incarico di funzioni dirigenziali, ai sensi dell'articolo 19, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 presso l'Agenzia Fiscale, in modo continuativo per almeno trentasei mesi ed abbia ottenuto per l'incarico dirigenziale svolto valutazioni della gestione dei risultati continuativamente positive, impegna il Governo ad adottare gli opportuni provvedimenti legislativi e regolamentari per risolvere la problematica del personale per anni incaricato di funzioni dirigenziali nelle agenzie fiscali. 9/3098-A/1. Riccardo Gallo, Catanoso. | |
Da: Laura | 17/07/2015 13:32:57 |
Le argomentazioni che sono generalmente riconosciute a supporto del modello agenziale riguardano principalmente gli aspetti connessi con l'efficacia e l'efficienza: la possibilità di gestire il sistema fiscale con una organizzazione autonoma che consente di concentrare gli sforzi anche attraverso l'utilizzo di logiche aziendalistiche e, come nel 70% delle amministrazioni esaminate, con una gestione del personale che possa derogare alle regole previste per il pubblico impiego. | |
Da: mattanzacena | 17/07/2015 14:00:18 |
Quando la maggioranza è fortemente determinata a contrastare l'illegalità si perde, è inesorabile. | |
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