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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
56952 messaggi, letto 1785518 volte
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Da: Un giudice a Berlino 01/07/2015 14:38:34
Quindi il testo puó cambiare, ma solo su decisione del Governo.

Da: agenzie fiscali01/07/2015 14:42:00
Non mi è chiara una cosa da quello che leggo ripetutamente in questo forum: l'Agenzia è stata bravissima a selezionare i funzionari negli ultimi 15 anni e adesso ha 40.000 funzionari validissimi, plurilaureati, motivati, infaticabili, ambiziosi ... invece nello scegliere i famosi 800 tra quei 40.000 è riuscita a pescare i peggiori...

Da: zzzzzzzzzzzzzz01/07/2015 14:44:42
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-09629
presentato da
PESCO Daniele
testo di
Martedì 30 giugno 2015, seduta n. 451
PESCO, ALBERTI, VILLAROSA, RUOCCO, D'INCÀ, DADONE, BUSINAROLO, CORDA,
RIZZO, CECCONI, LOREFICE, CASO, COLONNESE, TRIPIEDI, CASTELLI, SIBILIA, NESCI,
PETRAROLI, CARINELLI, GRANDE, SCAGLIUSI, DEL GROSSO, DE LORENZIS,
COMINARDI, D'AMBROSIO, COLLETTI, LIUZZI, VIGNAROLI, SILVIA GIORDANO,
DALL'OSSO, LUPO, SARTI, CHIMIENTI, GAGNARLI, PARENTELA, BENEDETTI e DELLA
VALLE. â€" Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. â€"
Per sapere - premesso che:
il 17 giugno 2015 sul sito della Federazione del pubblico impiego www.dirpubblica.it esce un post
dal titolo: «Lo strano caso di Miguel Martina», ove si legge «In data 15/06/2015 DIRPUBBLICA ha
depositato presso il Tribunale di Civitavecchia (Roma) il ricorso per la repressione della condotta
antisindacale compiuta dall'Agenzia delle Dogane, ai danni del proprio dirigente sindacale Miguel
Martina, attraverso tre consecutivi addebiti disciplinari per aver, questi, partecipato ad una serie di
trasmissioni televisive di LA GABBIA - LA 7 durante le quali ha criticato l'attività dell'Agenzia delle
entrate attraverso una meticolosa ricostruzione dei dati sul recupero dell'evasione fiscale.
Contestualmente, è stato diffidato il dirigente della Dogana di Fiumicino (Roma 2), ove presta
servizio Miguel Martina, a desistere dall'ulteriore prosecuzione dei procedimenti disciplinari avviati
in pregiudizio del predetto dirigente sindacale, avvertendolo espressamente che, nell'ipotesi in cui
dovesse portare ad ulteriore compimento l'azione antisindacale già intrapresa ai danni di Dirpubblica,
questa si riserva sin d'ora ad agire personalmente nei suoi confronti oltre il suo Ente di appartenenza
(l'Agenzia delle Dogane)»;
allegata al post, la lettera di diffida rivolta al direttore dell'Ufficio delle dogane di Roma 2, il dottor
Davide Miggiano, da parte dell'avvocato Carmine Medici, incaricato in tal senso da Dirpubblica,
nella quale lo si invita a evitare il protrarsi di quella che vie ritenuta una condotta antisindacale ai
sensi dell'articolo 28 della legge 300 del 1970 (statuto dei lavoratori), essendo il dottor Martina già
stato raggiunto da tre procedimenti disciplinari con medesime contestazioni, a fronte dei quali è stato
opposto, sempre il 15 giugno 2015, ricorso presso la cancelleria del Tribunale di Civitavecchia;
tra le informazioni fornite ai telespettatori dal dottor Martina in qualità di dirigente sindacale,
risultano esserci i dati relativi alle commissioni tributarie provinciali (CTP) del 2013 e del 2014
(fonte lo stesso Ministero dell'economia e delle finanze http://www.mef.gov.it/documenti/indexNewsDf.html), da dove risultava e risulta tuttora, che nel 2013
solo il 38,89 per cento delle sentenze in CTP su accertamenti contestati risultava favorevole
all'Agenzia delle entrate, il 9,75 per cento parzialmente favorevole (sui quali il cittadino ha
dimostrato che solo parte delle contestazioni erano fondate), vedendosi avversi i rimanenti; nel 2014
la percentuale delle sentenze favorevoli alle Entrate in commissioni tributarie provinciali si
attestavano al 42,46 per cento mentre i giudizi intermedi all'11,28 per cento; nelle commissioni
tributarie regionali (CTR) le percentuali di sentenze favorevoli sono del 42,57 per cento e quelle
intermedie del 9,74 per cento: su circa 250.000 ricorrenti, più della metà hanno dovuto affrontare
costi e burocrazia per vedersi riconoscere il diritto a un corretto accertamento fiscale;
tra gli altri dati forniti sull'Agenzia delle entrate, senza alcun commento da parte del dirigente
sindacale della federazione Dirpubblica, vi sono:
la percentuale di controlli espletati nei confronti della popolazione in relazione alla capacità
contributiva e al reddito dichiarato, dimostrando come nei confronti delle fasce deboli vi sia una
percentuale di controlli e di prelievo superiore alle fasce più ricche, dove la percentuale di
accertamenti svolti nei confronti delle categorie più deboli sono di oltre il 90 per cento del totale,
mentre per i contribuenti che abbiano dichiarato un volume di affari di oltre 100 milioni di euro
(banche, trust, Holding internazionali...) i controlli si riducono a poco più dell'1 per cento;
la convenzione tra Ministro dell'economia e delle finanze e Agenzia delle entrate da cui ne consegue
che i controlli siano di natura quantitativa e non qualitativa, danneggiando di fatto le fasce più deboli
verso le quali è più semplice attivare gli accertamenti e contestare addebiti connaturati alla scarsa
capacità di opposizione di questi ultimi;
il sistema di incentivi per i dirigenti dell'Agenzia delle entrate che li incoraggia a realizzare obiettivi
soprattutto quantitativi, e non qualitativi ed il presunto mancato raggiungimento dell'unico obiettivo
che valuta la qualità del lavoro svolto, ossia quello relativo al contenzioso che, sia per il 2013 che per
il 2014; tale obiettivo prevede che la percentuale di vittorie unita alla percentuale di giudizi intermedi
debba essere almeno pari al 59 per cento mentre per il 2013 si attesta al 48,64 per cento presso le
CTP e al 47,14 per cento alle CTR; nel 2014, dai dati ufficiali forniti dal Ministro dell'economia e
delle finanze (appendici statistiche trimestrali) tali percentuali si attestano al 53,74 per cento per le
CTP, e del 52,31 per cento per le CTR, ben lontani quindi dal 59 per cento richiesto: dati poi
pressoché confermati anche dalla «Relazione sul monitoraggio dello Stato del contenzioso tributario
e sull'attività delle commissioni tributarie» pubblicata dal Ministero dell'economia e delle finanze
(http://www.finanze.it/export/download/Contenzioso 2015/Relazione monitoraggio contenzioso
2014.pdf) che attesta la percentuale finale, tra CTP e CTR, favorevole all'ufficio e giudizi intermedi,
al 54,41 per cento. Agli obiettivi, come da convenzione, viene assegnato un punteggio, sulla cui base
vengono determinati i cospicui premi incentivanti dovuti per il risultato ottenuto;
dalla citata «Relazione sul monitoraggio dello Stato del contenzioso tributario e sull'attività delle
commissioni tributarie» pubblicata dal Ministero dell'economia e delle finanze, si evincono una serie
di dati interessanti:
rispetto al 31 dicembre 2013, al 31 dicembre 2014 i giudici attivi nelle relative commissioni
tributarie risultavano essere 3.293, ovvero 270 unità in meno rispetto al 2013 (-7,58 per cento) contro
le previsioni del decreto ministeriale 11 aprile 2008 (4.668 unità previste); ciò nonostante la
diminuzione dei contenziosi tributari «definiti» (conclusi) è calata solo del 1,57 per cento, lasciando
comunque ancora 573.522 contenziosi aperti, con una vita media pari a 836;
il valore medio dei ricorsi definiti nel 2014 tra CTP e CTR, sulla base del valore della controversia,
risulta essere, per lo scaglione da 0 a 20.000 euro, pari a euro 3.716,04 (su 213.847 casi), per lo
scaglione da 20.000 a 1 milione, pari a 119.985,21 (su 72.957 casi) e per lo scaglione oltre il milione
di euro, pari a 6.622.109,25 (su 4.737 casi);
va specificato inoltre che:
il dirigente sindacale, dottor Miguel Martina non è dipendente dell'Agenzia delle entrate. Davide
Miggiano, direttore dell'Agenzia delle dogane presso cui lavora Martina, ha quindi attivato un
procedimento disciplinare per fatti riferiti ad altra amministrazione pubblica, di carattere
surrogatorio, non contemplato da alcuna normativa vigente, non avendo egli mai fatto alcun
riferimento alla propria Amministrazione o al proprio rapporto di servizio;
la federazione sindacale Dirpubblica, da sempre impegnata sul fronte della legalità, è quella che ha
presentato ricorso sui concorsi poi dichiarati illegittimi sia presso l'Agenzia delle entrate sia presso l'Agenzia delle dogane che poi ha determinato la sentenza della Corte Costituzionale n. 37/2014 che
dichiara illegittima ed incostituzionale la pratica utilizzata presso le Agenzie fiscali di conferire
incarichi dirigenziali discrezionali senza alcun concorso;
il dirigente sindacale di Dirpubblica Miguel Martina ha richiesto le tutele previste dall'articolo 54-bis
del decreto legislativo 165 del 2001 per chi abbia denunciato fatti di concussione o corruzione
interna in quanto sempre lui è stato estensore di denuncia presso gli organi competenti per fatti di
presunta concussione interna in capo a un soggetto citato dalle cronache come attiguo indirettamente
agli indagati di Roma «Mafia Capitale»;
l'attuale ordinamento giuridico presenta diverse lacune in tema di protezione dei diritti e di tutela del
cosiddetto whistleblower ossia quel cittadino che all'interno delle amministrazioni pubbliche e
private, grazie ad un alto senso civico e sociale, ha il coraggio, e il merito, in presenza di situazioni
di reato, di porre in essere denunce rischiando, ripercussioni lavorative;
nello specifico l'articolo 54-bis della legge 165 del 2001, dispone che «L'adozione di misure
discriminatorie è segnalata al Dipartimento della funzione pubblica, per i provvedimenti di
competenza, dall'interessato o dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative
nell'amministrazione nella quale le stesse sono state poste in essere» ignorando che i «provvedimenti
di competenza» sono quelli per i quali lo stesso dipartimento può solo segnalare la questione nella
sua relazione annuale al Parlamento e chiedere che la stessa amministrazione, di cui il dipendente
lamenti una discriminazione, disponga gli accertamenti e che riferisca se essa stessa abbia adottato
provvedimenti discriminatori in danno del denunciante: ciò comporta che il Dipartimento della
funzione pubblica oltre a non aver alcun potere diretto sull'amministrazione autrice della
discriminazione lascia lo stesso lavoratore in balia della stessa amministrazione da esso denunciata -:
se il Ministro dell'economia e delle finanze sia a conoscenza di quanto esposto e se non intenda
immediatamente agire presso gli uffici competenti al fine di:
a) verificare se la condotta del direttore dell'ufficio delle dogane di Roma 2, dottor Davide Miggiano,
nei confronti del dirigente sindacale di Dirpubblica Miguel Martina risulti consona a norme di legge;
b) migliorare la qualità degli accertamenti emessi dall'Agenzia delle entrate al fine di evitare l'onere
della prova a una così vasta platea di cittadini ingiustamente vessati dal fisco;
c) verificare se i dirigenti dell'Agenzia delle entrate abbiano percepito il premio previsto per
l'obiettivo prefissato al 59 per cento tra vittorie e giudizi intermedi nelle commissioni tributarie,
ancorché sembri, dai dati ufficiali forniti dal Ministero dell'economia e delle finanze, non abbiano
raggiunto neanche lontanamente tali obiettivi;
d) attivare un reale controllo sui dati forniti dall'Agenzia delle entrate sugli obiettivi raggiunti dai
propri dirigenti, visto che lo stesso governo ha stigmatizzato le cifre fornite per fini di «marketing»
da parte dell'Agenzia delle entrate siano quantomeno discutibili ed in netta contraddizione con i dati
ufficiali forniti dal Ministero dell'economia e delle finanze;
e) procedere, nel caso venisse riconosciuta la palese incongruenza dei dati forniti dall'Agenzia delle
entrate da quelli pubblicati dal Ministero dell'economia e delle finanze e il legame di tali dati alla
determinazione dei premi di produttività, effettuando le opportune segnalazioni ai fini
dell'accertamento di eventuali responsabilità e in merito all'eventuale danno erariale qualora si
trattasse di premi distribuiti senza l'avvenuto raggiungimento degli obbiettivi previsti;
a quanto ammonti il controvalore complessivo delle controversie pendenti al 31 dicembre 2014;
quando pensi di ottemperare alle disposizioni del decreto ministeriale 11 aprile 2008 in tema di
giudici tributari, in modo da rispettare l'organico previsto e accelerare il recupero delle entrate fiscali
dovute per controversie pendenti arretrate;
quale sia il controvalore totale effettivamente sentenziato a favore della pubblica amministrazione,
tra ricorsi favorevoli, giudizi intermedi, conciliazioni e condoni, definito dai 308.019 ricorsi del
2014, utilizzando gli scaglioni presenti nel documento citato del Ministero dell'economia e delle
finanze (da 0 a 20 mila euro, da 20 mila euro a 1 milione, oltre 1 milione di euro e valore
indeterminabile - come da esempio in tabella 11), a fronte dei 40.917.357.825 euro di valore della
controversia indicati, tra CTP e CTR;
quali siano i costi diretti e indiretti complessivi imputabili alla giustizia tributaria per l'anno 2014;
quale sia l'ammontare delle spese di giudizio per l'anno 2014 attribuite a carico della pubblica amministrazione e in compensazione, ripartite per i citati scaglioni basati sul valore della
controversia;
se non intenda favorire un rapido iter di ogni iniziativa normative volta a tutelare in modo reale la
figura del cosiddetto «whistletblower» (ovvero colui che lavorando all'interno di un'organizzazione,
di un'azienda pubblica o privata si trova ad essere testimone di un comportamento irregolare,
illegale, potenzialmente dannoso per la collettività, decide di segnalarlo all'interno dell'azienda stessa
o all'autorità giudiziaria o all'attenzione dei media, per porre fine a quel comportamento), come ad
esempio la proposta di legge n. 1751 presentata il 30 ottobre 2013 alla Camera andando a colpire
eventuali comportamenti intimidatori da parte del datore di lavoro o altre figure apicali a volte tese
solo a intimidire i lavoratori per evitare ulteriori fughe di notizie su malagestio o altro. (4-09629)

Da: agenzie fiscali01/07/2015 14:45:00
non solo, la colpa a quanto riferite non è di chi ha scelto ma di chi è stato scelto ... gli insulti, le offese, gli attacchi non sono dirette ai dirigenti di ruolo che hanno perpetrato determinati comportamenti (tranne generici riferimenti al Direttore), ma a quelli che hanno lavorato in questi anni.

Da: agenzie fiscali01/07/2015 14:47:04
è vero però che è molto più facile attaccare chi è debole e in difficoltà ...

Da: agenzie fiscali01/07/2015 14:50:34
parlare degli ex-incaricati è una VERGOGNA, non perchè non è vero, perché é certamente vero ... ma perché un datore di lavoro che scarica da oggi a domani quelli che riteneva i migliori al suo interno non è un datore di lavoro serio e non lo diventa con una sentenza.

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Da: ancora padrini01/07/2015 15:23:52
...leggete cosa scrive il direttore regioonale dell emilia Romagna:uno struggente saluto a due abusivi decaduti...destinatari di corpose prebende..che vengono addirittura ringraziati pubblicamente ...in nome di una vecchia e  sincera amicizia (sic) se non è cooptazione questa.....

Da: BASTA INCARICHI01/07/2015 15:36:23
basta incarichi fiduciari!!!!

solo legalità e trasparenza

Da: x ancora padrini01/07/2015 15:40:55
Vai tu a dirigere i grandi contribuenti in Emilia romagna! Imbecille!

Da: ragazzi ora basta01/07/2015 15:41:08
Co sti scaricati...veramente. il concetto oramai e chiaro. Stiamo invece attenti e vigili per quello che potrebbe accadere; dopotutto siamo sempre in italia

Da: Tutti inattendibili01/07/2015 15:48:27
Ora siamo al vittimismo....pietà!

Da: ancora padrini01/07/2015 15:55:42
.....perché no? Loro perché si????????????

Da: ancora padrini01/07/2015 16:12:59
..cosa possedevi tu l Iso Qualità?

Da: BASTA INCARICHI01/07/2015 16:21:53

Esatto massima attenzione al concorso e alle modalità di espletamento.

Tutti  occhi aperti il colpo di conda del sistema degli incarichi fiduciari illegittimi può concretizzarsi in qualunque momento.

Da: votate DEMOS01/07/2015 16:25:39
Ci stiamo organizzando

iscrivetevi

Da: legalità01/07/2015 16:26:20


Non penso che la Orlandi possa arrivare a passare tracce e domande agli ex incaricati.

Sarebbe la sua fine il governo Renzi ha scommesso molto sulla sua credibilità ed un errore del genere sarebbe il de profundis politicamente parlando.

Peraltro in questo momento tutti gli occhi sono puntati sull'Agenzia un eventuale passo falso annienterebbe la credibilità ancora rimasta nell'istituzione AE.

Dimettetevi in massa daL salfi

Da: votate DEMOS01/07/2015 16:26:21
per la legalità e la giustizia!

Da: votate DEMOS01/07/2015 16:27:03
aiutateci a crescere

Da: W20201/07/2015 16:56:32
Siete un' associazione a delinquere! Altro che sindacalisti difensori della legalità... La vostra missione e' chiara...  banda di delinquenti!!! 

Da: ragazzi ora basta01/07/2015 17:04:04
Demos a cagares o demos a fangulos?

Da: quanti ne sono passati01/07/2015 17:23:35
Emilio Colombo
Mario Tanassi
Bruno Visentini
Gaetano Stammati
Filippo Maria Pandolfi
Franco Maria Malfatti
Franco Reviglio
Rino Formica
Francesco Forte
Bruno Visentini
Giuseppe Guarino
Antonio Gava
Emilio Colombo
Rino Formica
Giovanni Goria
Franco Reviglio
Giuliano Amato
Vincenzo Visco
Franco Gallo
Giulio Tremonti
Augusto Fantozzi
Vincenzo Visco
Ottaviano Del Turco
Giulio Tremonti
Domenico Siniscalco
Giulio Tremonti
Tommaso Padoa Schioppa
Giulio Tremonti
Mario Monti
Vittorio Grilli
Fabrizio Saccomanni
Pier Carlo Padoan








Da: funz. 01/07/2015 17:40:44
Vamos e vigilamos e votamos. Liberte', egalite', imbecillite'

Da: x ancora padrini01/07/2015 17:59:31
perché loro si e tu no? te lo spiego subito: perchè uno di loro (che conosco personalmente):
ha verificato per tanti anni grandi gruppi (prima di fare il capo settore) ed ha fatto recuperare allo Stato (si allo Stato) centinaia di milioni di euro (e TU?);
è stato uno dei maggiori esperti d'Italia nel trattamento della svalutazione di partecipazioni (disciplina pre-riforma) avendo contributo a scrivere la relativa circolare (e TU?);
nello svolgimento delle funzioni dirigenziali ha sempre raggiunto gli obiettivi e reso onore e lustro all'AE sia in Lombardia che in Emilia;
e soprattutto, ha mi ha fatto conoscere ed apprezzare (con altre decine di giovani Funzionari in tutta Italia)  lo svolgimento di un mestiere non pagato molto ma tra i più difficili che si possano fare all'AE: quello del verificatore di soggetti di grandi dimensioni. All'epoca ricordo dopo averci fatto appassionare nel corso di stupende lezioni ci definì i "TOP GUN" dell'AE. Quindi, anche se non sono un direttore regionale, posso dire con forza grazie Lino.

Da: x ancora padrini01/07/2015 18:01:21
sempre per evitare fraintendimenti:
non scrivo dalla Lombardia ( o dall'Emilia Romagna) ma dalla lontana Sicilia.

Da: CelestinoV 01/07/2015 18:05:59
bravo questo incaricato! Chissà  quante proposte avrà ora nel privato! Di che si preoccupa!

Da: x ancora padrini01/07/2015 18:07:42
lui non penso si preoccupi. Ma l'AE?

Da: ma non ho capito01/07/2015 18:13:36
Questo collega e andato in pensione? Oppure non avendo piu l incarico dove e andato a finire?

Da: Musicanti a Brema01/07/2015 18:52:02
Insomma, cambia i suonatori, ma non la musica: al posto dei raccomandati di quelli di prima, arriveranno i raccomandati di quelli di ora (DemosBarratici e neo SceltaCivici in testa). Speriamo che siano numericamente di meno.

Da: Il caso Martina01/07/2015 18:52:48
L'interpellanza parlamentare a favore di Martina sembra fondata. Peccato che a pagare sarà chiamato l'esecutore materiale , il direttore di Roma 2. E non i mandanti che probabilmente stanno molto più in alto, insomma una nuova ingiustizia...

Da: W20201/07/2015 18:54:11
Celestino tu cosa hai fatto di decente?

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