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COME VINCERE UN CONCORSO LOCALE
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Da: x centrale | 29/08/2022 15:00:32 |
Ma anche con gli esami si rischia di rimanere fuori per un punto o anche meno. La differenza sta che di concorsi per titoli ne puoi fare anche 20 in un anno e di concorsi per esami 1 ogni 2 anni. Con i concorsi per titoli sicuramente c'è più possibilità di lavoro. È inutile poi lamentarsi se lavorano poche persone e c'è carenza. | |
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Da: X sopra | 29/08/2022 15:22:46 |
A maggior ragione che la pa in generale dovrebbe assumere 200.000 dipendenti l'anno e invece ne assume solo 14.000. Quindi il problema neppure si pone, anzi sarebbe un aiuto in più. | |
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Da: ex Centrale committenza | 29/08/2022 15:23:08 |
Con i concorsi per titoli si rischia di non poter fare neanche la domanda. | |
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Da: Ariel.boh | 29/08/2022 16:46:04 |
domanda da 1 milione di dollari: posso firmare 2 proposte di assunzione per 2 enti distinti e poi rifiutarne una? mi spiego meglio: ho fatto un concorso nell' ente per cui già lavoro e da settembre divento D, ho già firmato la proposta. Nel frattempo, avevo fatto e superato un concorso per un altro ente, stessa categoria, e mi è arrivata la proposta di assunzione (senza specificarmi l'ufficio di assegnazione) con data di inizio rapporto a novembre. Sono ancora indecisa se cambiare o meno città e tutto il resto, perciò volevo capire se, avendo già accettato una proposta 2 mesi fa, per prendere servizio a ottobre, posso accettarne un'altra adesso per poi, eventualmente, iniziare a lavorare a novembre. Se è possibile, cosa comporta l'eventuale rinuncia? non conosco nessuno dell'ufficio personale e spero che qui qualcuno mi possa illuminare. Grazie! se accetto nell'altro ente non potrò avvalermi della conservazione del posto visto che dall'1 ottobre mi ripartono i 6 mesi di prova, e comunque mi chiedo se posso adesso accettare anche la proposta dell'altro ente e poi, prima di ottobre, decidere e rifiutare una delle 2 proposte. | |
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Da: Ariel.boh | 29/08/2022 16:48:59 |
nella domanda precedente intendevo che da ottobre divento d, non da settembre ... | |
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Da: Sandr0kan Reputazione utente: +86 | 29/08/2022 18:54:42 |
Ha ragione centrale di committenza. C'è stato un periodo che i dipartimenti universitari erano diventati "venditori di punti a pagamento" per gli insegnanti, creando dei corsi di perfezionamento a pagamento che alla fine davano qualche punto in graduatoria consentendo magari a chi lo ha fatto di non dover andare a lavorare in un isola. | |
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Da: x Sandr0kan | 29/08/2022 19:25:03 |
ahimè il mondo della scuola è ancora così,hanno provato ad introdurre il concorso per ATA e si è scatenato l'inferno, se spendo soldi preferisco darli a Ch1@r3ll1 o C@pp3ll@r1 con la prospettiva di entrare, non a spendere migliaia di euro per lavorare magari 3 mesi l'anno pagata 60gg fine mese per max 1200 euro per 36 ore settimanali | |
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Da: Passato e futuro | 29/08/2022 19:38:42 |
Bisognerebbe cambiare solo le regole sui titoli. Ma infatti è vero, se ci fosse qualche concorso per titoli qual è il problema? Sarebbe un aiuto in più. Chi ha fiducia partecipa chi non ha fiducia non partecipa e continua a fare concorsi per esami. Ci vogliono adesso regole nuove e trasparenti che facilitano le assunzioni perché le prospettive non sono delle migliori. Eventualmente a 71 anni poi non lamentiamoci se dopo 40 di servizio abbiamo una pensione di 500 euro. Sarebbe meglio pensare a questo problema più che alle modalità concorsuali. | |
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Da: ex Centrale committenza | 29/08/2022 20:12:00 |
Per quanto riguarda i titoli, mi riferivo soprattutto ai vari master, abilitazioni, corsi di specializzazione etc che hanno un costo di un certo rilievo per le famiglie. Il mondo della scuola è un mondo a parte, ancora oggi si entra con il diploma di ist mag (se conseguito entro l'.a.s. 2001 2002) e una semplice domanda. Ti becchi la supplenza annuale e non esci più, poi ti stabilizzano con concorsi straordinari. In più, nei concorsi per soli titoli non entrerebbe mai un neodipomato o un neolaureato, non mi sembra giusto. Sono d'accordo con l'ultima parte del post di "Passato e futuro" | |
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Da: x passato e futuro | 29/08/2022 20:43:14 |
Sì ma titoli di studio. Oppure esperienza sul campo, aperta anche a chi entra interinale e certificazioni informatiche e di lingua. E non i corsi che fai come ATA che ingrassano solo i vari enti di formazione. Siamo riusciti a ridimensionare la formazione professionale, ridimensionerei anche questa. | |
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Da: x ex centrale | 29/08/2022 20:59:19 |
In questo momento storico sarebbe meglio adottare per tutta la pa lo stesso metodo della scuola. Bisogna rendere molto più facile, semplice e semplificato tutto perché complicarsi la vita va a svantaggio di tutti nel lungo periodo. Anche un neodiplomato o un neolaureato potrebbe avere tantissime possibilità di lavorare con un concorso per titoli. Dipende tutto dalle regole che si adottano. Ad esempio potrebbero mettere delle "riserve" solo per loro, come attualmente avviene per altre categorie. Si può migliorare tutto volendo. | |
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Da: x ex centrale e x sopra | 29/08/2022 21:06:41 |
Ovviamente trasformare tutto in un mercato delle vacche (scusate l'espressione) non sarà mai la soluzione. Decisamente meglio una formazione interna dopo essere stati assunti. | |
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Da: ex Centrale committenza | 29/08/2022 21:09:01 |
Non prendere da esempio il mondo della scuola... ti assicuro che è tutta un'altra storia, lasciamo perdere... I concorsi nel periodo Covid sono stati semplificati davvero molto: una sola prova a crocette, non mi sembra così complicato. Si è passati da una preselezione, due prove scritte e un orale ad un'unica prova. Cosa si vuole di più? Solo i titoli? E lo studio? Entri in una P.A. senza conoscere un minimo di leggi neanche a livello nozionistico? Non mi sembra che a scuola o all'università si studi la 241/1990, 165/2001, 50/2016, 267/2000 etc etc etc. Nel concorso fatto nell'ente dove lavoro, c'erano molte leggi e regolamenti europei, se già ho avuto difficoltà con il lavoro (zero affiancamento), cosa sarebbe successo se non conoscevo proprio niente? | |
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Da: ex Centrale committenza | 29/08/2022 21:10:02 |
Da: x ex centrale e x sopra 29/08/2022 21.06.41 Ovviamente trasformare tutto in un mercato delle vacche (scusate l'espressione) non sarà mai la soluzione. Decisamente meglio una formazione interna dopo essere stati assunti ---------------------------------------------------------- Credici... | |
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Da: ex Centrale committenza | 29/08/2022 21:10:12 |
Da: x ex centrale e x sopra 29/08/2022 21.06.41 Ovviamente trasformare tutto in un mercato delle vacche (scusate l'espressione) non sarà mai la soluzione. Decisamente meglio una formazione interna dopo essere stati assunti ---------------------------------------------------------- Credici... | |
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Da: x ex centrale | 29/08/2022 21:13:41 |
il 165 e la 241 si studiano all'università, soprattutto la 241. Per il resto ti quoto in pieno. | |
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Da: X sopra | 29/08/2022 21:29:44 |
Adesso è prevista anche la formazione-lavoro nella PA. Ottima soluzione anche questa in ambito di preparazione e conoscenze. | |
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Da: X ex Centrale committenza | 29/08/2022 22:21:01 |
Anche la 267/00 si studia all'università: diritto degli enti locali. E si studiano anche i contratti. Volendo l'università potrebbe formare benissimo per tutti i lavori nella pubblica amministrazione. | |
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Da: Direttivo Comunale | 29/08/2022 22:25:33 |
- Messaggio eliminato - | |
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Da: Temistokle | 29/08/2022 23:20:52 |
I concorsi per titoli sono profondamente iniqui. Privilegiano chi ha tempo per prendersi questi titoli e in genere sono tutte persone avanti con l'età. I giovani sono pesantemente svantaggiati, non diciamo corbellerie | |
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Da: X Temistokle | 30/08/2022 00:22:43 |
Sono tutti luoghi comuni sui concorsi per titoli. Dipende tutto dalle regole del bando. Un concorso per titoli si potrebbe fare utilizzando anche il solo il diploma o la laurea, in modo del tutto equo. | |
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Da: Temistokle | 30/08/2022 08:39:52 |
Se usi solo la laurea, l'unico metodo per differenziare è il voto. Però obiettivamente un conto è essere laureati telematicamente, un altro è in Università storiche. In alcuni atenei i voti abbondano | |
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Da: Discrezionalità | 30/08/2022 09:49:45 |
Per quanto riguarda i voti questo dipende sempre dalla discrezionalità. Anche per il voto di diploma è così. Ed anche per il giudizio di un concorso ad esami. La discrezionalità o la si accetta dappertutto o non la si accetta da nessuna parte. Va così... Ma comunque dipende dalle regole che si danno e soprattutto dalla trasparenza. | |
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Da: Temistokle | 30/08/2022 10:43:52 |
Se si considera il voto di laurea ai fini della graduatoria, la discrezionalità del voto (discrezionalità che è che dei professori di università, non della commissione di concorso, bella differenza questa) si oggettivizza. Se danno 10 punti ai laureati con lode e 5 a tutti gli altri, restano 10 per gli uni e 5 per gli altri. Anche le lauree non sono tutte uguali. In genere nei bandi da amministrativi ammettono i laureati in giurisprudenza e in scienze delle merendine. Un conto è prendere 110 e lode in giurisprudenza, un altro in scienze delle merendine dai su non raccontiamoci frottole | |
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Da: X Temistokle | 30/08/2022 13:13:44 |
Nell'accesso a qualunque laurea hai perfettamente ragione, infatti sarebbe meglio un percorso universitario specifico con laurea triennale o magistrale che specializzi in pubblica amministrazione. Sarebbe giusto che ognuno lavori per il settore in cui si è formato. | |
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Da: ex Centrale committenza | 30/08/2022 14:13:10 |
La laurea in scienze della pubblica amministrazione già c'è. Ma ti formano anche le lauree in giurisprudenza economia scienze politiche etc. Poi per delle mansioni la laurea non serve e sono un discreto numero. | |
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Da: x ex centrale | 30/08/2022 15:37:44 |
sicuramente non serve , ma se in un concorso per diplomati ti chiedono materie universitarie, che fai? | |
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Da: ex Centrale committenza | 30/08/2022 16:05:28 |
Non ci sono materie universitarie se non in qualche concorso particolare. Prendiamo diritto amministrativo e costituzionale, certo che si studiano all'università, ma si studiano anche nei concorsi da C per diplomati, solamente il livello è più basso e così tutte le altre materie. Io non capisco perché complicarsi la vita per un semplice lavoro da impiegato Cat C a poco più di 1300 euro al mese. | |
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Da: X ex Centrale | 30/08/2022 16:27:17 |
Infatti per un semplice lavoro da 1300 euro al mese anche fare esami sembra complicarsi la vita. Posso capire fosse stato un lavoro da 5000 euro al mese, sarebbe stato giusto fare una preselezione, 2 prove scritte e un orale. Ma per 1300 euro non ne vale la pena. Per tale cifra è più indicata la prova unica (che non fanno più). | |
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Da: Sandr0kan Reputazione utente: +86 | 1 - 30/08/2022 18:21:09 |
Io non capisco perché complicarsi la vita per un semplice lavoro da impiegato Cat C a poco più di 1300 euro al mese. ============== perché il posto statale: -è per sempre, con lo stipendio garantito anche se crolla il mondo, anche in caso di dissesto -se ti chiedono di fare ore in piu' sono pagate o recuperabili -hai 32 giorni di ferie contro i 20 del privato -hai 3 giorni per motivi personali che nel privato non hai -hai permessi per visite mediche -fai 36 ore anziché 40 che in un anno sono 208 ore meno e non sono poche -se non commetti qualcosa con dolo non perderai mai il lavoro -se vuoi lavorare in un altro ente pubblico esiste la mobilità quindi parti in vantaggio rispetto a tutti gli altri -lo stipendio non è alto, ma per i diplomati siamo comunque in fascia medio-buona (ditemi voi chi assume nel privato un neodiplomato a 1350 euro al mese a tempo indeterminato) -non ti sfrutta come stagista o sottoinquadrato con l'illusoria speranza un giorno di fare carriera. Devo aggiungere altro? Immagino che qui sul forum tutti voi non facciate concorsi per i motivi di cui sopra o perché siete rimasti scottati dal privato ma perché a 30 anni vi siete accorti che il vostro sogno è di servire la repubblica con disciplina ed onore. Bene, bravi. Ma siccome insieme a voi ci sono millemila persone che vogliono il "posto statale" (mettete una h dopo le s) per i motivi i cui sopra, la domanda è altissima. E alzandosi la domanda, cioè la platea di pretendenti, si alza l'asticella cioè la difficoltà per entrare. A nulla servirà mettere prove per soli titoli o una sola prova. In entrambi i casi non verrà la fatina dorata a distribuire posti statali a pioggia. Qualunque sia la modalità di selezione, i posti statali sono pochi e i pretendenti tanti, quindi se mettete una sola prova a crocette finirà che con 2 o 3 errori non entri mentre se metti soli titoli finirà che per entrare devi fare una decina tra master, corsi di perfezionamento e minchiate varie a pagamento per fare titoli. | |
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