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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: ???08/10/2016 22:11:26
ma la clausola del bando che escludeva l'accesso ex l. 241 agli atti pos non è stata impugnata anch'essa? E se si, come faranno a non annullarla, rendendo accessibili gli atti? Come si fa ad escludere l'evidenza pubblica e l'accesso in un procedimento concorsuale, assumendo che sia vicenda di diritto privato sottratta all'evidenza pubblica? Un mistero.

Da: secondo me.....08/10/2016 22:17:26
Una supposta di glicerina è la soluzione migliore!!!

Da: x secondo te08/10/2016 22:29:48
bhe se lo dici tu..

Da: ma no08/10/2016 22:37:26
Io prendo il guttalax!!!???

Da: x secondo te08/10/2016 22:47:56
un pò di tutto insomma.. ma fai bene, meglio non essere costipati col lavoro che fai.. è un ferro del mestiere per te..

Da: alba dorata 08/10/2016 22:55:30

Stasera sono andata a cinema argomento su Emanuela Orlandi.Andate a vederlo
E riflettete..........
.............

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Da: il paludato 08/10/2016 23:20:15
Alba dorata ma qual'e' il tuo problema?

Il nucleo centrale della dirigenza (inamovibile dalla nascita dell'agenzia) ha commesso l'errore che tutti sappiamo: creare un sistema autoreferenziale di reclutamento nella convinzione di perpetuare il potere.

il risultato è sotto gli occhi di tutti
1) eterno conflitto con la magistratura
2) inefficienza organizzativa
3) senso di appartenenza degli impiegati quasi scomparso
4) clima quasi "stalinista"
5) annichilimento e distruzione di professionalità.

Si faranno da parte? Logica dice di no

Da: October fest08/10/2016 23:33:15
Fino ad ora la soluzione non e' stata trovata perché non esiste una soluzione senza concorso serio e conforme a legge.
Le alternative sono due, se viene conferma l attuale governance, l ae è destinata a trasformarsi o a riallocarsi o a smembrarsi in altri enti o ministeri.
Se cambia la governance, ci saranno i concorsi veri, l ae sopravviverà come PA.

Da: il pioniere 08/10/2016 23:48:54
La soluzione esiste eccome.

ridurre il numero dei dirigenti (che verranno scelti e selezionati dalla sna) aumentare con procedure oggettive e selettive serie i ruoli di coordinamento di area (quadri) e di settore (capi team, capi area) e riconoscere la professionalità e responsabilità dei funzionari attraverso uno stipendio adeguato al ruolo e la possibilità di carriera interna.

tutto il resto sono chiacchere

Da:  09/10/2016 00:03:56

Da: per tutti i sapientini 09/10/2016 02:56:21
Dirpubblica sempre dirpubblica nella persona di quel frustato di Barra... sposta attenzione da ex incaricati e dirigenti doc ....attacca i premi produzione ..... non c'è valutazione di funzoniari  quindi premi come vengono attribuiti???? C'è voce di blocco premi ...Barra vai in terapia mi sa che hai grandi problemi mentali!!!

Da: Testo per la stabilizzazione degli ex incaricati 09/10/2016 07:16:56
Ecco il testo che hanno predisposto alcuni ex incaricati. I titoli sono cuciti addosso ad alcuni ed a scapito di altri. Insomma anche loro sono divisi e cercano di fottersi l'un l'altro.

Disposizioni per la funzionalità delle Agenzie fiscali
1. Al fine di garantire in via immediata l'adeguato funzionamento della macchina fiscale, nonché al fine di tutelare le esigenze di economicità ed efficacia dell'attività dell'amministrazione finanziaria attraverso strumenti che, in quanto attuativi di principi dell'ordinamento sovranazionale, risultino al contempo deflativi del relativo contenzioso, stante la eccezionalità del caso anche in considerazione delle peculiari e straordinarie esigenze di interesse pubblico connesse alle specifiche attribuzioni delle Agenzie fiscali, in sede di prima applicazione preliminare alla disciplina in materia di dirigenza pubblica viene riconosciuta la confluenza diretta nel corrispondente ruolo dei dirigenti ai dipendenti delle Agenzie fiscali, inquadrati nella terza area funzionale da almeno dieci anni, che siano in possesso dei seguenti requisiti:
a) aver conseguito un diploma di laurea magistrale o equipollente in materie attinenti alle attività di competenza dell'Agenzia di appartenenza;
b) aver avuto accesso alla pubblica amministrazione, ai sensi dell'articolo 97 della Costituzione, a seguito di pubblico concorso;
c) essere risultato idoneo ad un concorso per l'accesso alla dirigenza bandito dall'amministrazione finanziaria ovvero essere stato ritenuto idoneo al conferimento di un incarico dirigenziale ai sensi di quanto disposto dal Regolamento di Amministrazione dell'Agenzia fiscale di appartenenza in forza della previsione di cui all'articolo 71, comma 3, lett. d), del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300;
d) aver svolto, in forza di formale incarico e corrispondente contratto di lavoro, funzioni dirigenziali nelle Agenzie fiscali per un periodo complessivamente superiore a 36 mesi maturato in forza di incarichi conferiti anteriormente all'entrata in vigore dell'art. 8, comma 24, del decreto legge 2 marzo 2012, n.16, convertito con modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, n. 44;
e) aver conseguito, nello svolgimento delle funzioni dirigenziali di cui alla lett. d), valutazioni annuali tutte positive;
f) essere in possesso di elevata professionalità comprovata dall'aver conseguito l'abilitazione professionale in materie attinenti alle attività di competenza dell'Agenzia fiscale di appartenenza, ovvero dall'aver curato pubblicazioni di carattere scientifico nelle medesime materie, ovvero dall'aver svolto, nelle stesse, attività di docenza presso scuole di formazione del Ministero dell'economia e delle finanze o altre scuole superiori della Pubblica Amministrazione.
2. Per i dipendenti delle Agenzie fiscali, inquadrati nella terza area funzionale da almeno dieci anni ed in possesso dei requisiti di cui alle lett. b), c),ed e) del comma 1, che abbiano conseguito un diploma di laurea magistrale in materie anche non attinenti alle attività di competenza dell'Agenzia di appartenenza ovvero un diploma di laurea triennale in materie attinenti a tali attività e che abbiano maturato un periodo di svolgimento di funzioni dirigenziali nelle Agenzie fiscali comunque superiore ai 36 mesi indipendentemente dalla data degli atti di conferimento dell'incarico, con provvedimento del Direttore dell'Agenzia fiscale di appartenenza, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento, sono definite le modalità di svolgimento di un apposito corso intensivo, all'esito del quale verrà espletato un colloquio sull'esperienza maturata nello svolgimento dell'incarico dirigenziale e sulle materie oggetto del corso. A seguito dell'esito positivo di tale prova, i predetti funzionari sono immessi nel ruolo dei dirigenti.
3. Le procedure di cui all'art. 4-bis del decreto legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, sono attuate con riferimento all'effettiva vacanza nell'organico dei dirigenti delle Agenzie fiscali ridefinita anche per effetto delle procedure previste dai precedenti commi.
4. All'attuazione delle disposizioni del presente articolo si provvede con le risorse strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Da: andateaffaidirigenti09/10/2016 08:13:34
io le frustate le darei a te lascia stare Barra
la  porcata suesposta mi ricorda la vicedirigenza già cassata, che avrebbe sì risolto la questione.
maandateaffaidirigentitutti quanti 

Da: Culatello09/10/2016 08:26:20
Il testo della legge che chiamerei incaricatellum e' bellissimo...io avrei previsto anche la retroattività dell'inquinamento per risarcire la grave perdita subita negli ultimi due anni. Ed aggiungerei...ma vaffa...

Da: Diritto e 09/10/2016 08:42:47
Comunque datevi una calmata perché per il prossimo mese e mezzo non ci saranno novità
Se ne parlerà con approvazione della legge di stabilità, a fine novembre

Da: il riflettitore 09/10/2016 09:00:13
Nel modello socio-economico contemporaneo la competizione non è solo nei fatti, ma è celebrata anche nei principi. Di più: è fabbricata e imposta anche laddove non dovrebbe esistere. La scarsità monetaria delle banche centrali indipendenti costringe le economie nazionali a strapparsi l'un l'altra le risorse per procrastinare il collasso, mentre la scarsità occupazionale crea guerre e invidie tra giovani e vecchi, alloctoni e autoctoni, dipendenti pubblici e privati, imprenditori e sottoposti, cittadini e politici, tutti a invocare l'impoverimento altrui nell'illusione di salvarsi pasteggiando sulle carcasse del prossimo.

Da: il riflettitore 09/10/2016 09:06:49

Da: il riflettitore 09/10/2016 09:07:32
una retorica per convincere le vittime a desiderare il proprio svantaggio. Vediamo come.

Innanzitutto presentando loro i pericoli certi della precarietà e della desertificazione dei diritti come una sfida appassionante per mettersi in gioco, dimostrare il proprio valore e, con tanto impegno e un pizzico di fortuna, ambire a un premio ben più appagante delle loffie tutele del passato. Le bombe diventano così lasfida dei terroristi all'occidente, il crollo dei salari e la morìa delle imprese la sfida della globalizzazione, la crisi delle PMI la sfida dell'innovazione, la morte della democrazia la sfida dell'integrazione, l'aumento delle tasse e la soppressione dei servizi di base la sfida del risanamento, l'aumento delle spese energetiche, sanitarie e autostradali la sfida del mercato, l'attacco alla Costituzione e in genere qualsiasi riforma, anche la più criminale e demente, la sfida del cambiamento.

Il senso di questo maquillagesemantico si intuisce dai suoi effetti: se il cambiamento imposto dall'alto è una sfida,chi vi si sottrae dal basso è un vigliacco. Così i più giovani che non accettano paghe da fame sono choosy e quelli che, avendole accettate, dormono dai genitori per non dilapidarle in una topaia in co-housing,sono bamboccioni. Gli imprenditori che non investono hanno paura del futuro, i lavoratori che sperano in uno stipendio sicuro hanno paura di mettersi in gioco e, se vogliono proteggersi da un licenziamento arbitrario,temono il merito. Chi difende i diritti conquistati dai padrivuole vivere di rendita, chi dubita che la corruzione strombazzata dai giornali stia in cima ai problemi del nostro Paese ha qualcosa da nascondere, chi non vuole cedere la sovranità dei popoli alle lobby euroatlantiche si rinchiude nel proprio orticello.

Da: Memento 09/10/2016 10:10:46
Ma che cazzo c'entra!

Da: X il riflettore 09/10/2016 10:13:25
poni nobili questioni senza prospettare soluzioni come i tanti filosofi di questo paese. Le tante vituperate ocse e fmi, se qualcuno di voi si è letto i rapporti lo potrà confermare, evidenziano un apprezzabile scostamento tra i livelli salariali delle nostrane agenzie fiscali e quelle del resto del mondo Ocse. Purtroppo fanno anche delle osservazioni piuttosto puntuali sulla necessità di percorsi interni per le progressioni di carriera che hanno fatto storcere il naso a molti e per questo motivo vengono demonizzate.

Da: La Legge del menga 09/10/2016 10:18:26
In base a tale legge è stato predisposto il testo di cui sopra (se non è una provocazione). Infatti il portato  occulto di tale capolavoro è questo: chi ce l'ha nel culo se lo tenga.
Chi l'ha studiato (ripeto, se non è una provocazione) ha una bella faccia di culo (per restare nell'argomento).
Ad maiora.
Continuate così che andiamo bene. 

Da: il riflettitore 09/10/2016 10:52:46
La questione calata nel particolare è la seguente: qual'e' il vero compito delle agenzie fiscali?
Vigilare sul corretto adempimento degli obblighi tributari o, piu' semplicemente, rispettare i termini del "contratto di servizio" (convenzione) siglato con il mef?
Nel secondo caso chi magari ritiene certi modi poco confacenti al ruolo percepito viene tacciato di essere un fannullone, di non credere nel proprio lavoro, viene addirittura invitato alle dimissioni.

X quello delle 10.13.25
E quindi? La tua soluzione sarebbe?
P.s. non millantare dj aver letto i rapporti OCSE. Per favore


Da: il riflettitore 09/10/2016 11:02:01
http://www.mef.gov.it/inevidenza/article_0227.html

i rapporti in inglese e anche tradotti.

Leggiteli

Da: Vi riporto all''ordine 09/10/2016 11:22:20
Vi ricordo di rispettare le indicazioni fornite dal management sul corretto uso dei social dei forum e di internet in generale.

Da: raccomandazioni ocse 09/10/2016 11:33:17
Ripristinare urgentemente l'autonomia delle agenzie, approfittando della grande riforma della

pubblica amministrazione. In questo contesto:

- garantire che le agenzie abbiano la libertà di decidere come realizzare i tagli di bilancio necessari;
- garantire la completa autonomia nelle procedure di assunzione e promozione del personale, come
originariamente previsto quando le agenzie sono state istituite.

UNA SOLA VIA: EPE

Da: sticazzi.09/10/2016 11:56:47
Quindi fare tutto quello che cazzo vogliono gli attuali dirigenti.

Da: Orpo09/10/2016 12:02:52
I dirigenti pubblici incrociano le braccia il 24 ottobre contro la riforma Madia. A proclamare lo sciopero sono i sindacati della dirigenza Unadis (dirigenti dello Stato) e Codirp a cui aderiscono dirigenti di enti locali, Regioni e sanità, che sabato si sono riuniti in assemblea generale a Roma. La protesta nazionale sarà di 5 ore.
La decisione era nell'aria da qualche giorno.

Secondo Barbara Casagrande, segretario generale di entrambe le sigle, il decreto attuativo della riforma della pubblica amministrazione che riordina la dirigenza istituendo tra l'altro tre ruoli unici in cui confluiranno tutti i grand commis di Stato ed enti locali è un "colpo al cuore". E "non bastano più gli emendamenti, perché l'intenzione del governo", secondo Casagrande "è quella di distruggere i servitori dello Stato. Nella riforma c'è nascosta l'idea di annichilire, asservire, sottomettere la dirigenza pubblica del paese".


"Siamo stati fermi fino a questo punto cercando di dialogare con il governo - spiega ancora il segretario generale  - ma non ci sentiamo abbastanza ascoltati. Dobbiamo dare un segnale, forte e chiaro. C'è bisogno di una presa di posizione, di una protesta forte". La riforma, secondo i sindacati dei dirigenti pubblici, non riguarda solo la dirigenza ma piano piano investirà altri settori pubblici. "In pratica stiamo assistendo ad un meccanismo di erosione dello spazio dell'intervento pubblico. Abbiamo intenzione di difenderci". Prima di tutto con la costituzione di un "osservatorio di legalità per la dirigenza pubblica e un monitoraggio costante del conferimento di tutti gli incarichi dirigenziali, evidenziando fenomeni di corruzione al pari delle procedure di appalto pubblico".

Inoltre, prosegue Casagrande, utilizzando il Freedom of information act (Foia) "vogliamo accertare direttamente dove si annidano i veri costi dello Stato: non sarà forse il costo della consulenza e dei servizi esternalizzati che, ricordiamo, non sono vincitori di pubblico concorso? Dopo anni di blocco del turnover non siamo noi il vero costo dello Stato. Noi siamo la risorsa, dopo dieci anni di spending review ci siamo e non possiamo continuare a subire". "Cara Madia, noi ci siamo: siamo il motore dello Stato, siamo da anni in campo per la garanzia. Il ministro della funzione pubblica avrebbe dovuto ascoltarci: siamo delusi ed amareggiati", è la conclusione.

Da: delle due LUNA 09/10/2016 12:07:19
Articolo 97

I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione.

Nell'ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari.

Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge. 

L'ocse raccomanda di privatizzare l'ae o si sono dimenticati di riformare l'art 97?

Che sbadati

Da: andateaffaidirigenti09/10/2016 12:49:14

05
OTT 16
Sindacati, inutili catafalchi.
 
All'università fui costretto a fare la tesi di laurea sul movimento cooperativo cattolico. E il termine 'costretto' non è un eufemismo. I professori dilatavano i tempi di assegnazione e l'anno di militare era sempre più vicino. Avevo tutt'altre idee per la testa ma nel medio termine mi fu prospettata solo questa possibilità. Avessi insistito su temi a me cari, sarebbero passati almeno due anni.

Dunque , partì male e finì peggio perché avendo molti pregiudizi sul sindacalismo non mi appassionava l'idea di stare chino sui libri. Avevo nella testa quello a me più prossimo, ideologizzato e fuori dal tempo; che inneggiava alla rivoluzione proletaria, all'Urss e vedeva padroni e nemici ovunque. Man mano che passarono i mesi setacciando tra vecchi volumi e molta pubblicistica di fine ottocento scoprii che tante di quelle battaglie erano condivisibili. Anzi, c'era qualcosa in più. Quel mondo mi stava entrando nella pelle. Addirittura pensai che forse, fossi nato in quel tempo, sarei stato dalla loro parte. Avrei imbracciato la loro bandiera e sarei andato in giro per fabbriche e campagne.

La Tesi non fu un granché perché i pregiudizi pesarono sull'assiduità e sulla robustezza dell'impegno ma compresi in pieno tutte quelle idealità e la funzione morale oltre che civile e politica del sindacalismo degli inizi. Le Società operaie di Mutuo soccorso, i movimenti cooperativi bianchi e rossi, insomma tutto un mondo necessario per la evoluzione sociale del nostro Paese che rappresentò, pur tra mille appesantimenti ideologici amplificatisi però solo nel secolo successivo, un anelito di libertà e di progresso essenziali quanto l'aria che respiriamo.



Ne è passato di acqua sotto i ponti. Da tempo non è più così. Lo sappiamo tutti. E lo sanno anche loro. I sindacati sono una casta al pari dei partiti e di tante altre associazioni di categoria. Corporazioni che difendono un misero orticello e che, per via della globalizzazione, delle delocalizzazioni industriali e di una legislazione orientata sempre più in senso liberista, tende ad essere sempre più ristretto. Eppure, lo difendono comunque, fuori da ogni logica.

Negli ultimi decenni si erano in parte trasformati in agenzie di collocamento per i propri tesserati, in parte in pesanti catafalchi utili a sorreggere e ad alimentare polverose macchine amministrative dislocate su tutto il territorio.

Ora scopriamo che le Coop di alcune provincie italiane accusano le istituzioni pubbliche lamentando ritardi nei pagamenti e perciò minacciando di tirarsi indietro dall'accoglienza e dall'assistenza ai migranti. In sintesi: se il Governo o le Regioni non tirano fuori il danaro, sono pronte a dar un calcio nel sedere agli immigrati e a lasciarli fuori la porta. Applicano la legge del Mercato, proprio loro che del Mercato dovrebbero correggerne gli errori e compensare la legge della giungla con la solidarietà e la redistribuzione. E danno sfogo all'egoismo di casta, proprio loro che dovrebbero difendere deboli e indifesi.

Leggo poi commenti acidi da parte di editorialisti e di politici e la cosa mi crea sgomento. Mi meraviglio di chi si meraviglia perché i sindacati non esistono da decenni. Sono un ectoplasma che quando si materializza lo fa quasi sempre per motivazioni di basso profilo.

Hanno ormai una ragione sociale diversa. Difendono talune categorie e se ne strafregano di tutto il resto. Sprofondasse l'Italia a loro interessa poco. Vivono per tutelare interessi di una parte; di una piccolissima parte che non include coloro i quali investono una vita di stenti rincorrendo le nuove forme di lavoro precario, i disoccupati ed almeno un'altra dozzina di categorie, e di conseguenza trascurano diverse decine di milioni di persone a cui non volgono nemmeno lo sguardo.

Ed è evidente che tanti sindacalisti che gestiscono il business dell'accoglienza sanno poco di cooperazione, diritti, mutualismo; sanno poco di preti che, a fine ottocento, dopo aver detto messa, si industriavano con regolamenti e statuti per permettere migliori condizioni sanitarie e di lavoro ad operai allora davvero simili a schiavi; non conoscono la storia della loro associazione, né vogliono al contempo renderla attuale. Giocano il loro ruolo nella società del Mercato come farebbe un capitalista in sedicesima. Ecco, loro non fanno bene né il mestiere dei sindacati né quello dei capitalisti. Fanno tutto in sedicesima.

Da: Hiram 09/10/2016 12:56:30
Povera Barbara..tranquilla tranquilla non è successo niente..capisco che dopo 15 anni il risveglio deve essere graduale. La criogenesi è ancora in fase di beta test

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