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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: Leo | 04/06/2015 12:47:24 |
per rammentare di cosa stiamo parlando grazie Corte Si aggiunga, per quanto necessario, che la regola del concorso non è certo soddisfatta dal rinvio che la stessa norma impugnata opera all'art. 19, comma 1-bis, del d.lgs. n. 165 del 2001, nella parte in cui stabilisce che gli incarichi dirigenziali ai funzionari «sono attribuiti con apposita procedura selettiva». In realtà , la norma di rinvio si limita a prevedere che l'amministrazione renda conoscibili, anche mediante pubblicazione di apposito avviso sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei posti che si rendono disponibili nella dotazione organica e i criteri di scelta, stabilendo, altresì, che siano acquisite e valutate le disponibilità dei funzionari interni interessati. I contratti non sono dunque assegnati attraverso il ricorso ad una procedura aperta e pubblica, conformemente a quanto richiesto dagli artt. 3, 51 e 97 Cost. (sentenze n. 217 del 2012, n. 150 e n. 149 del 2010, n. 293 del 2009, n. 453 del 1990). 4.5.âˆ' In definitiva, l'art. 8, comma 24, del d.l. n. 16 del 2012, come convertito, ha contribuito all'indefinito protrarsi nel tempo di un'assegnazione asseritamente temporanea di mansioni superiori, senza provvedere alla copertura dei posti dirigenziali vacanti da parte dei vincitori di una procedura concorsuale aperta e pubblica. Per questo, ne va dichiarata l'illegittimità costituzionale per violazione degli artt. 3, 51 e 97 Cost. Posto che le ricordate proroghe di termini fanno corpo con la norma impugnata, producendo unitamente ad essa effetti lesivi, ed anzi aggravandoli, in applicazione dell'art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), la dichiarazione di illegittimità costituzionale va estesa all'art. 1, comma 14, del d.l. 30 dicembre 2013, n. 150, come convertito, e all'art. 1, comma 8, del d.l. 31 dicembre 2014, n. 192. E proprio perché tali disposizioni hanno carattere consequenziale e concorrono a integrare la disciplina impugnata, non vi sono ostacoli ad estendere ad esse la dichiarazione d'illegittimità costituzionale, pur trattandosi di disposizioni normative sopravvenute al giudizio a quo. Infatti, «l'apprezzamento di questa Corte, ai sensi dell'art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87, non presuppone la rilevanza delle norme ai fini della decisione propria del processo principale, ma cade invece sul rapporto con cui esse si concatenano nell'ordinamento, con riguardo agli effetti prodotti dalle sentenze dichiarative di illegittimità costituzionali» (sentenza n. 214 del 2010). | |
Da: Leo | 04/06/2015 12:48:35 |
per rammentare di cosa stiamo parlando grazie Corte a dichiarazione di illegittimità costituzionale va estesa all'art. 1, comma 14, del d.l. 30 dicembre 2013, n. 150, come convertito, e all'art. 1, comma 8, del d.l. 31 dicembre 2014, n. 192. E proprio perché tali disposizioni hanno carattere consequenziale e concorrono a integrare la disciplina impugnata, non vi sono ostacoli ad estendere ad esse la dichiarazione d'illegittimità costituzionale, pur trattandosi di disposizioni normative sopravvenute al giudizio a quo. Infatti, �«l'apprezzamento di questa Corte, ai sensi dell'art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87, non presuppone la rilevanza delle norme ai fini della decisione propria del processo principale, ma cade invece sul rapporto con cui esse si concatenano nell'ordinamento, con riguardo agli effetti prodotti dalle sentenze dichiarative di illegittimità costituzionali�» (sentenza n. 214 del 2010).10). | |
Da: Orpo semplice | 04/06/2015 13:24:10 |
È la Corte Cost.le, dopotutto. Eppure con protervia insistono. Anche non fosse giusto (ma lo è), digeriscono un po' della stessa medicina che ci hanno proprinato nell'ultimo decennio. Onore al merito di chi continua ad operare e bene. Ringrazi lo Stato che tra i 40000 ci sono fior di funzionari che continuano a tirare la carretta a qualsiasi area e ufficio appartengano. In buona fede, tolte encomiabili eccezioni, da noi si sta meglio di prima (e prima non si stava bene considerata la delicatezza del lavoro da noi svolto). Vorrei poi capire che problemi ha il collega che ogni tanto mi vitupera ad ca...um ...per me è sempre il solito | |
Da: Orpo semplice x pigri | 04/06/2015 13:29:52 |
E tanto per infastidirlo.... LA PAURA FA 35 (MILIARDI) - IL GOVERNO METTE PRESSIONE ALLA CONSULTA E FA DIRE ALL'AVVOCATURA DELLO STATO CHE LO SBLOCCO DEI CONTRATTI PUBBLICI COSTEREBBE 35 MILIARDI - SENTENZA SUL BLOCCO PREVISTA PER IL 23 DI QUESTO MESE E LA PAURA DI RENZI CRESCE Dopo la mazzata sulle pensioni, Padoan aveva detto che i giudici costituzionali devono tenere conto delle conseguenze di bilancio delle loro decisioni. Per sgomberare il campo da equivoci, l'Avvocatura questa volta scrive che una sconfitta costerebbe 35 miliardi di arretrati più 13 a regime dal 2016…. Prossimo articoloArticolo precedente Condividi questo articolo Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Google+ Invia in email RENZI E PADOAN RENZI E PADOAN (ANSA) - ROMA, 4 GIU - "L'onere" della "contrattazione di livello nazionale, per il periodo 2010-2015, relativo a tutto il personale pubblico, non potrebbe essere inferiore a 35 miliardi", con "effetto strutturale di circa 13 miliardi" annui dal 2016. Così l'Avvocatura dello Stato nella memoria alla Consulta sulla costituzionalità del blocco, di cui l'ANSA è in possesso. La memoria infatti guarda all'udienza della Corte Costituzionale in calendario per il prossimo 23 giugno, quando sarà esaminata la questione di legittimità costituzionale sul blocco della contrattazione nel pubblico impiego. matteo renzi pier carlo padoan MATTEO RENZI PIER CARLO PADOAN Il documento firmato dall'avvocato dello Stato, Vincenzo Rago, nella parte conclusiva si sofferma quindi "sull'impatto economico delle disposizioni censurate, in relazione all'art. 81 e 97" della Costituzione. L'Avvocatura generale dello Stato precisa che "i rilevanti effetti finanziari derivanti dall'intervento normativo che si esamina sono evidenti. Ed infatti - prosegue - l'onere conseguente alla contrattazione di livello nazionale, per il periodo 2010-2015, relativo a tutto il personale pubblico, non potrebbe essere inferiore a 35 miliardi di euro, con un effetto strutturale di circa 13 miliardi di euro, a decorrere dal 2016". PALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALE PALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALE Inoltre l'Avvocatura nella parte iniziale della memoria precisa come "in ogni caso le prerogative sindacali risultano salvaguardate e si sono estrinsecate, tra l'altro, nella partecipazione all'attività negoziale per la stipulazione dei contratti integrativi (Ccni), sia pure entro i limiti finanziari normativamente previsti" e "di contratti quadro". Poi, aggiunge, è rimasta in piedi la possibilità "di dar luogo alle procedure relative ai contratti collettivi nazionali, sia pure per la sola parte normativa". ALESSANDRO CRISCUOLO ALESSANDRO CRISCUOLO Insomma, evidenzia, ciò dimostra come "un'intensa attività contrattuale sia stata svolta, anche in pendenza del nuovo complesso normativo, ed abbia riguardato sia la contrattazione integrativa che quella nazionale". | |
Da: Per "Al Lavoro" | 04/06/2015 13:30:32 |
Condivido quanto hai scritto e anche il tuo stato d'animo, perchè sono nella tua stessa situazione, sia di fatto che emotiva. L'unico errore che mi addebito è quello di venire a leggere ogni tanto i commenti di questo forum, la maggior parte dei quali strumentali e scritti con il chiaro intento di aizzare gli animi e scritti da probabili nullafacenti. Speravo inizialmente di trovare qualche risposta o qualche informazione, ma non è questo il motivo per cui è stato creato, per cui questa è l'ultima volta che cado nel tranello. Come te resto al mio posto, nell'attesa di una qualunque determinazione, sia essa favorevole o meno. Buon lavoro. | |
Da: domanda per l incaricato al lavoro | 04/06/2015 13:33:59 |
Spero tu risponda con ferrea sincerità . Tanto non si vince niente. Domanda: saresti disposto, sia per l'attaccamento alla maglia sia per la fiducia in te riposta, a portare avanti la baracca per 500 euro netti mensili in aggiunta alla busta paga? Cmq la lotta di classe lasciamola ai nostri nonni, si è solo cercato di dar fine a una legge di natura solo italiana: un precario è per sempre. | |
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Da: parte prima | 04/06/2015 13:36:53 |
L'ALTRA CASTA. IL POTERE DEI SINDACATI 21 settembre 2011 - 13:10 (Domenico Bonvegna) Continuo il viaggio tra le caste. La casta sindacale. Per decenni dei sindacati si è parlato in termini esclusivamente trionfalistici, a partire dagli anni sessanta, si è diffuso, intorno a queste istituzioni un certo timore referenziale. "Persino i 'padroni', come venivano chiamati un tempo gli imprenditori , quando si riferivano alle 'organizzazioni dei lavoratori' lo facevano sempre con giudizi misurati e rispettosi, mai sopra le righe,- scrive Forbice e Mazzuca - perché con loro alla fine si doveva trattare,fare i conti ogni giorno nelle fabbriche, perché i loro scioperi non solo danneggiavano la produzione di un'azienda e/o di un comparto industriale, del commercio o dei servizi, ma riuscivano anche a monopolizzare le simpatie dei media". | |
Da: prima fascia | 04/06/2015 13:50:21 |
Nella maggioranza degli uomini la gratitudine è solo un desiderio velato di ricevere maggiori benefici. (François de La Rochefoucauld) | |
Da: parte seconda | 04/06/2015 13:54:35 |
Parlare male del sindacato era come parlare male di Garibaldi. "Nessuno osava definire le 'tre sorelle' confederali una casta o una lobby molto potente". In passato chi criticava il ruolo, l'organizzazione, le politiche e le finanze del sindacato, automaticamente significava stare dalla parte dei padroni. "Chi osava trasgredire questa regola non scritta veniva immediatamente etichettato dai militanti di sinistra come un 'nemico della classe operaia'". | |
Da: seconda fascia | 04/06/2015 13:55:08 |
Indi per cui : Non fate mai del bene!! Non aiutate mai nessuno!!! Fatevi sempre e solo i cazzi vostri!! (la parte oscura della saggezza) | |
Da: parte terza | 04/06/2015 13:55:35 |
Il sindacato era un mito, un idolo, intoccabile. Ma le cose ora sono cambiate, perfino all'interno dello stesso schieramento arrivano le critiche abbastanza serrate, ha iniziato con l'inchiesta molto critica nell'agosto 2007 su L'Espresso, Stefano Livadiotti, che da oltre vent'anni si occupa di economia per lo stesso settimanale ed era considerato "amico" della Cgil. Successivamente Livadiotti ha pubblicato un libro coraggioso, L'Altra casta, Bompiani, 2008) mettendo a nudo lo strapotere e l'invadenza delle tre grandi centrali sindacali e gli aspetti di una realtà burocratica e costosa, "che ha perso via via il contatto con il Paese reale, quello delle buste paga sempre più leggere e delle fabbriche dove si muore troppo spesso". | |
Da: parte quarta | 04/06/2015 13:57:55 |
LE ALLEGRE FINANZE DEI SINDACATI ITALIANI. Cerchiamo di conoscere il tesoro nascosto della Cgil, Cisl e Uil, per capire meglio chi effettivamente rappresentano e quanto costano ai lavoratori, ai pensionati, agli imprenditori e ai contribuenti italiani. Secondo il ben documentato libro di Livadiotti le tre confederazioni sono l'ottava azienda privata italiana. Hanno un apparato tentacolare, dove solo i dipendenti diretti sono ventimila. E' un fatturato da multinazionale alimentato da un sistema occulto di finanziamenti statali. Ecco perché si sono sempre rifiutate di rendere pubblici i loro bilanci. "In Parlamento c'è un'azione di una lobby continua soprattutto nei corridoi che ha prodotto una sfilza infinita di leggine ad hoc e regolamenti, spesso approvati con maggioranze bulgare. Più di una volta in zona cesarini, proprio nelle ultime battute delle legislature. Con un denominatore comune: quello di introdurre o consolidare un privilegio in grado di arricchire il business sindacale, a colpi di situazioni monopolistiche, esenzioni fiscali, vere e proprie regalie e accordi ai confini della legalità . Il risultato - continua Livadiotti - è che oggi siamo diventati una gigantesca macchina da soldi. Se c'è un problema dei costi della politica a maggior ragione il discorso vale per il sindacato, anche perché i partiti uno straccio di bilancio lo presentano loro no. I forzieri dei tre porcellini sono gonfi di soldi". | |
Da: parte quinta | 04/06/2015 13:59:24 |
a grande truffa della tessera. Pare che sia un miliardo, la cifra che aziende ed enti previdenziali versano ogni anno a Cgil, Cisl e Uil trattenendola da stipendi e pensioni degli scritti. Che spesso, magari senza saperlo, continuano a pagare per molti mesi anche dopo aver ritirato la loro delega al sindacato. Una montagna di soldi che il sindacato non deve neanche fare la fatica di raccoglierla... | |
Da: parte sesta | 04/06/2015 14:01:12 |
La casa dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil hanno avuto in dotazioni nel 1977, le case del disciolto sindacato fascista. Senza tirare una lira, si sono divise in base al numero degli iscritti di allora, qualche centinaio di migliaia di metri quadrati di appartamenti, che molto spesso si trovano proprio nei centri delle grandi città e hanno raggiunto quotazioni da capogiro. Quando qualcuno glielo ricorda gli esponenti sindacali perdono le staffe. Professionisti privilegiati. Per molti burocrati del sindacato la vecchiaia si presenta serena. Grazie a un regalo dell'amico Treu riceveranno infatti un assegno doppio. E ben 23 mila di loro hanno potuto riscattare, senza controlli, presunti periodi di lavoro in nero.1154 sono i fortunati italiani quasi tutti pezzi grossi del sindacato che possono godere della doppia pensione. Grazie a una legge la 564 del 1996, firmata da Tiziano Treu, ex ministro del lavoro in quota Cisl. E' stata inventata così la figura del sindacalista bipensionato esteso anche ai sindacalisti distaccati. Per ora mi fermo qui alla prossima. Rozzano MI, 19 settembre 2011 Festa di S. Gennaro v.m. DOMENICO BONVEGNA | |
Da: replay sesta parte. | 04/06/2015 14:02:57 |
La casa dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil hanno avuto in dotazioni nel 1977, le case del disciolto sindacato fascista. Senza tirare una lira, si sono divise in base al numero degli iscritti di allora, qualche centinaio di migliaia di metri quadrati di appartamenti, che molto spesso si trovano proprio nei centri delle grandi città e hanno raggiunto quotazioni da capogiro. Quando qualcuno glielo ricorda gli esponenti sindacali perdono le staffe. Professionisti privilegiati. Per molti burocrati del sindacato la vecchiaia si presenta serena. Grazie a un regalo dell'amico Treu riceveranno infatti un assegno doppio. E ben 23 mila di loro hanno potuto riscattare, senza controlli, presunti periodi di lavoro in nero.1154 sono i fortunati italiani quasi tutti pezzi grossi del sindacato che possono godere della doppia pensione. Grazie a una legge la 564 del 1996, firmata da Tiziano Treu, ex ministro del lavoro in quota Cisl. E' stata inventata così la figura del sindacalista bipensionato esteso anche ai sindacalisti distaccati. Per ora mi fermo qui alla prossima. | |
Da: Pausa pranzo... | 04/06/2015 14:30:42 |
... terminata... Dai belli (orpo, leo ecc.)! Su! Su! Si torna al lavoro che c'è tanto da fare. Poi dritti a casa a studiare! | |
Da: Al lavoro | 04/06/2015 14:51:58 |
Al collega che mi ha posto la domanda dei 500 euro. Guarda, è difficile descrivere le emozioni di queste settimane. Ognuno può pensarla come vuole, ma personalmente sono molto arrabbiato con Dirpubblica perchè si spaccia di operare nell'interesse dei lavoratori delle agenzie fiscali quando evidentemente non è vero. Si possono fare tutte le battaglie di questo mondo, ma con l'onestà di dichiarare quello che si vuole ottenere. Il ritorno al MEF? La sistemazione dei dirigenti delle province? Lo scorrimento di vecchie graduatorie? Va tutto bene, per carità . Ma senza prendere in giro i funzionari a raccontare che si fa per loro quando non è vero. In tutta questa storia, l'aspetto della retribuzione è relativamente marginale. La vera frustrazione è di sentirsi azzoppati e rallentati. In tutta questa storia sono state dette tantissime sciocchezze e il passaggio da un incarico conferito secondo una norma successivamente dichiarata illegittima all'essere definito un usurpatore, un corrotto, un raccomandato, mi sembra ingiustamente ingiurioso, prima che profondamente stupido. Sono state dette anche cose vere, come ad esempio che non tutte le posizioni dirigenziali svolgono funzioni dirigenziali e che sarebbe auspicabile che per tali posizioni si riconoscessero figure professionali intermedie. Personalmente non ho la più pallida idea di cosa capiterà . Se la posizione che coprivo verrà attribuita a qualcun altro, sono assolutamente disposto a tornare a lavorare sul campo senza discutere o ad essere d'intralcio. Trovo irrispettoso dei colleghi lamentarsi della riduzione dello stipendio, visto che ho sempre chiesto a quegli stessi colleghi di sentirsi importanti per la carica di funzionario, nonostante lo stipendio indecente. Ora che tocca a me, non devo e non voglio lamentarmi io. Quindi... se mi chiedi se manderei avanti la baracca per 500 euro netti come indennità , ti rispondo: subito e a occhi chiusi. A chi mi dice che devo vergognare, rispondo solo alla mia coscienza e non credo di avere nulla da rimproverarmi. Un saluto. | |
Da: Fede100001 | 04/06/2015 15:12:08 |
Quanto alla non manifesta infondatezza della questione, il giudice rimettente, in primo luogo, ritiene che la norma censurata contrasti con gli artt. 3 e 97 Cost., in quanto, consentendo l'attribuzione di incarichi a funzionari privi della relativa qualifica, aggirerebbe la regola costituzionale di accesso ai pubblici uffici mediante concorso. Si assume in sintesi, anche mediante richiami alla giurisprudenza costituzionale (ex plurimis, sentenza n. 205 del 2004), che nel concorso pubblico va riconosciuta «la forma generale ed ordinaria di reclutamento per il pubblico impiego, in quanto meccanismo strumentale al canone di efficienza dell'amministrazione». La forma concorsuale esige - secondo il rimettente - che non siano introdotte arbitrarie ed irragionevoli restrizioni nell'ambito dei soggetti legittimati alla partecipazione, ed in particolare che, pur non essendo preclusa la previsione per legge di condizioni di accesso intese a favorire il consolidamento di pregresse esperienze lavorative maturate all'interno di un'amministrazione, non sia dato luogo, salvo circostanze eccezionali, a riserva integrale dei posti disponibili in favore del personale interno, né a scivolamenti automatici verso posizioni superiori, senza concorso o comunque senza adeguate verifiche attitudinali. Inoltre, il passaggio ad una fascia funzionale superiore comporterebbe l'accesso ad un nuovo posto di lavoro corrispondente a funzioni più elevate e sarebbe esso stesso soggetto, pertanto, quale forma di reclutamento, alla regola del pubblico concorso (è citata la sentenza di questa Corte n. 194 del 2002). A fronte di questi principi, la norma impugnata consentirebbe invece a funzionari privi della relativa qualifica, di essere destinatari, senza aver superato un pubblico concorso, di incarichi dirigenziali, quindi di accedere allo svolgimento di mansioni proprie di un'area e di una qualifica afferente ad un ruolo diverso nell'ambito dell'amministrazione. In secondo luogo, il giudice rimettente assume che l'elusione della regola del pubblico concorso determinerebbe un vulnus al principio del buon andamento della pubblica amministrazione, con conseguente lesione, sotto questo profilo, degli artt. 3 e 97 Cost.: infatti, rappresentando il concorso la forma generale ed ordinaria di reclutamento per il pubblico impiego, esso costituisce un meccanismo strumentale al canone di efficienza dell'amministrazione e, dunque, attuativo del principio del buon andamento. In terzo luogo, è prospettata una violazione degli artt. 3 e 97, primo comma, Cost., in relazione ai principi di legalità , imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa, poiché, permettendo l'attribuzione di incarichi a funzionari privi della relativa qualifica, la norma censurata consentirebbe la preposizione ad organi amministrativi di soggetti privi dei requisiti necessari, determinando una diminuzione delle garanzie dei cittadini che confidano in una amministrazione competente, imparziale ed efficiente. Infine, secondo il giudice a quo, la disposizione censurata si porrebbe in contrasto con gli artt. 3 e 51 Cost., in quanto consentirebbe l'accesso all'ufficio di dirigente in violazione delle condizioni di uguaglianza tra i cittadini che aspirano ad accedere ai pubblici uffici e in violazione dei requisiti stabiliti dalla legge per il conferimento degli incarichi dirigenziali, posto che l'art. 19 del d.lgs. n. 165 del 2001 prevederebbe un ben diverso procedimento per il conferimento degli incarichi dirigenziali. | |
Da: Fede100001 | 04/06/2015 15:13:36 |
La forma concorsuale esige - secondo il rimettente - che non siano introdotte arbitrarie ed irragionevoli restrizioni nell'ambito dei soggetti legittimati alla partecipazione, ed in particolare che, pur non essendo preclusa la previsione per legge di condizioni di accesso intese a favorire il consolidamento di pregresse esperienze lavorative maturate all'interno di un'amministrazione, non sia dato luogo, salvo circostanze eccezionali, a riserva integrale dei posti disponibili in favore del personale interno, né a scivolamenti automatici verso posizioni superiori, senza concorso o comunque senza adeguate verifiche attitudinali. Inoltre, il passaggio ad una fascia funzionale superiore comporterebbe l'accesso ad un nuovo posto di lavoro corrispondente a funzioni più elevate e sarebbe esso stesso soggetto, pertanto, quale forma di reclutamento, alla regola del pubblico concorso (è citata la sentenza di questa Corte n. 194 del 2002). | |
Da: Leo | 04/06/2015 15:17:27 |
In dirittura di arrivo DECRETO per enti locali di mobilità dei dirigenti della provincia vs agenzia entrate. Previsto corso concorso. Ex incaricati tagliati fuori No Pos | |
Da: Dott. Dottorello | 04/06/2015 15:55:31 |
. L'Agenzia delle Entrate è dunque chiamata a ridefinire in tempi brevi la propria struttura organizzativa, riducendo inoltre il numero delle posizioni dirigenziali ed eventualmente rimpiazzando i ruoli dirigenziali scoperti con i dirigenti delle Province in via di abolizione. Questo perlomeno per le posizioni compatibili, mentre per le altre verrà aperto un concorso. Il decreto del Governo dovrebbe sbloccare il bando che potrebbe riguardare fino a 400 posti da dirigente. | |
Da: Ispettore capo | 04/06/2015 16:00:36 |
Incaricato decaduto vai a fare nel c..lo | |
Da: Dott. Dottorello | 04/06/2015 16:09:36 |
Ispettore ma l'educazione è un optional? Ma che modi sono? Si cade nel ridicolo quando si insulta . | |
Da: siamo sinceri ! | 04/06/2015 16:50:05 |
Il dirigente della provincia prende il doppio o addirittura il triplo dell'incaricato dell'AGE. Pertanto aumenta la forbice tra i due stipendi. Lo stipendio del dipendente o funzionario della Provincia è pari allo stipendio del bidello scuole provinciale o dell'operaio addetto alla manutenzione delle strade e delle chiaviche lungo le strade provinciali. IL dirigente della Provincia quasi tutti di nomina politica, avendo le spalle coperte, non si lasciano intimidire, né commuoversi di fronte alle vostre lamentele. E' inutile che sfoderate la 104 o la 208, ormai l'hanno tutti, è inutile che chiedete 5 volte all'anno permesso perché vostro nipote (sempre lo stesso) deve festeggiare la prima comunione. Ormai l'incaricato dell'AGE, vi conosce, vi sopporta, vi aiuta ma il dirigente della Provincia vi darà filo da torcere. Non per niente chi viene dalla provincia, anche se non condivido, è chiamato cafone. Scarpe grosse e cervello fino. Ormai, tranne i nuovi assunti, nell'AGE sono rimasti massimamente vecchietti, qualcuno addirittura ogni due ore deve andare al bagno altrimenti si piscia sotto, e se cade, una carta a terra nasce una vertenza legale tra chi tiene il decreto d'invalidità con più alto punteggio. Ormai siete talmente avvezzi alle vertenze legali che vi recate dal sindacato o dall'avvocato anche se il fruttivendolo vi dà la frutta marcia. Avete speso soldi per il Tar, il Consiglio di Stato per la Consulta, nessuno disconosce che avete vinto, ma che avete ottenuto ?: Niente, proprio niente. Avete arricchito gli avvoltoi sempre pronti a inserirsi dove sente puzza di contesa, siete rimasti tali e quali a prima. Anzi peggio, molto peggio. | |
Da: Amelio | 04/06/2015 17:28:41 |
Pure io la penso , come te. Tu racconti la realtà con la dovuta ironia per sdrammatizzare, purtroppo ci troviamo in una situazione che sa dell'incredibile ed abbiamo consegnato in mano alla politica il nostro futuro. E loro certamente troveranno il sistema per modellare il MEF a loro uso e costume. | |
Da: ANGELO II | 04/06/2015 17:30:55 |
In genere si dice "guai ai vinti " : Purtroppo , dobbiamo dire " guai per tutti, sia vincenti che perdenti ". | |
Da: Giagiagiagiagiagia | 04/06/2015 17:31:25 |
Ehhhhhh si. Era meglio che facevate gli illegittimi a vita e noi a guardarvi....vero????? | |
Da: Orpo semplice | 04/06/2015 18:02:30 |
ehhhhhsiiiiii | |
Da: Non | 04/06/2015 18:34:22 |
fate piangere la mia capo area controlli che ha dato tutto per l'ufficio | |
Da: dirigente provincia | 04/06/2015 19:15:09 |
pronti? | |
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