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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: Orpo semplice29/05/2015 07:58:18
....
La norma che subordina il patteggiamento della pena dei reati tributari all'estinzione dei debiti con il fisco non contrasta con la Costituzione. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 95, depositata ieri, 28 maggio 2015, dichiarando infondata la questione sollevata dal Gip del Tribunale di La Spezia. Il giudice rimettente, nella sua ordinanza, aveva espresso dubbi anche sulla legittimità della norma che esclude la concessione della sospensione condizionale della pena quando l'imposta evasa risulti superiore a determinate soglie, questione che la Consulta, alla luce della pronuncia sul patteggiamento, ha qualificato inammissibile per difetto di rilevanza. Venendo alla declaratoria di infondatezza, il giudice del rinvio ipotizzava che l'art. 13, comma 2-bis, del dlgs n. 74 del 2000, aggiunto dal dl n. 138/2011, il quale stabilisce che, per i reati tributari di cui allo stesso dlgs n. 74, l'applicazione della pena ai sensi dell'art. 444 c.p.p. può essere chiesta dalle parti solo qualora ricorra la circostanza attenuante di cui ai commi 1 e 2 dello stesso art. 13, ossia solo in caso di estinzione, mediante pagamento, dei debiti tributari relativi ai fatti costitutivi dei reati, violasse sia l'art. 3 della Costituzione, sotto il profilo della irragionevole disparità di trattamento tra imputati dello stesso reato, a seconda delle loro condizioni economiche, sia l'art. 24, per la limitazione del diritto di difesa dell'imputato non abbiente, che non potrebbe accedere al rito speciale esclusivamente a motivo della propria condizione economica. Al riguardo, nel rilevare preliminarmente che l'esclusione del patteggiamento introdotta dalla norma censurata con riguardo ai delitti tributari si affianca alle numerose esclusioni oggettive del cosiddetto «patteggiamento allargato» già previste dall'art. 444, comma 1-bis, c.p.p., la Corte ricorda di avere osservato come rientri nella discrezionalità del legislatore collegare al titolo del reato, e non (o non soltanto) al livello della pena edittale, un trattamento più rigoroso, quanto all'accesso al rito alternativo; l'esercizio di tale discrezionalità è sindacabile solo se manifestante irragionevole e arbitraria, come quando determini inaccettabili sperequazioni tra figure criminose omogenee.

Da: Giuseppe74129/05/2015 08:55:16
Oramai la strada è segnata!

Non sarà mai più come prima, non c'è decreto che tenga o possa cambiare la Costituzione e  la sentenza della Corte Costituzionale.

Se vogliono cambiare la Costituzione facciano pure li aspetteremo al varco con il referendum!!

Reggenze POS etc etc sono tutti tentativi di aggiramento della sentenza.

Il dirigente lo fa chi è più bravo e dimostra di esserlo con un concorso vero come avvienne in tutti i paesi civilizzati

Da: qualche numero29/05/2015 09:27:36
Quanti sono i dirigenti. Prima una premessa. Nel computo non sono entrati i medici che, per un'anomalia tutta italiana, sono considerati tutti dirigenti e sono circa 116mila mentre per le forze di polizia e le forze armate non sono stati considerati dirigenti i dipendenti indicati come "con trattamento superiore", Inoltre per l'Università non sono stati considerati i professori di qualsiasi qualifica (ordinari, associati, ecc.). Ciò detto, i dirigenti sono, anzi erano nel 2012 circa 66mila (il 2,57% degli occupati nel pubblico). A loro volta i dipendenti pubblici in Italia sono 14,8% rispetto al totale degli occupati e sono in numero minore sul totale degli occupati se raffrontati agli altri Paesi (Francia: 20%, UK 19,2%) e sono molto meno anche in termini assoluti. Un dirigente su tre fa parte del Servizio sanitario nazionale (sono esclusi i medici-dirigenti), a seguire il management delle Regioni (e enti locali) (12.800), quello della Magistratura (10300), la Scuola (7mila) e a seguire Ministeri, Forze Armate e Polizia. Ma per avere una idea più chiara sulla distribuzione dei pesi della dirigenza, il Servizio Sanitario e il personale dirigente degli enti locali da soli sono il 50% dell'intera "intellighenzia" pubblica.
I dipendenti per dirigente. Interessante è anche il numero di sottoposti per dirigente. Un indice che misura anche quante persone lavorino all'interno del settore. Ebbene, l'Università ne ha 334,1, seguono i Vigili del Fuoco (169,6) e la Polizia (157,0). Chiaramente la natura dell'Università

Da: mondo orpaccio29/05/2015 09:42:38
mondo orpaccio, prima che ti degrado, spiegaci " interessante è anche il numero di sottoposti per dirigente ". E spiegaci anche perchè tutti i medici sono considerati dirigenti mentre i nostri laureati che hanno lauree equipollenti se non superiori a quelle dei medici non vengono inseriti tra i dirigenti?

Da: altro giro altra corsa29/05/2015 11:01:09
http://www.ilprimatonazionale.it/economia/dirigenti-agenzie-fiscali-situazione-in-stallo-24367/

Da: Orpo semplice per i pigri29/05/2015 12:51:31

NON SONO WALTER E....CMQ  SI ERA GIÀ DETTO...

Roma, 29 mag - Sulla vicenda dei dirigenti incaricati delle agenzie fiscali è calata nuovamente una coltre di silenzio. Come già avvenuto in precedenza a parte qualche schermaglia verbale a distanza, soprattutto a mezzo stampa, l'intera questione è rimasta in sospeso e tutto fa presagire che ancora almeno per qualche settimana lo rimarrà.

Allo stato attuale dei fatti, a parte tanti "si dice", ci sono soltanto pochi dati certi. In primo luogo il governo ha stoppato tutti i tentativi posti in essere dai massimi dirigenti delle agenzie fiscali di provvedere ad una sorta di sanatoria che reimmettesse in servizio i dirigenti decaduti. Tentativi, peraltro, appoggiati dai principali sindacati del comparto agenzie fiscali, dalla minoranza del Pd e dallo stesso ministro dell'Economia. Lo stop a tutti i progetti è stato causato principalmente dal timore, confermato espressamente negli ultimi giorni anche da Pier Carlo Padoan in un'intervista, di provocare l'ennesimo scontro istituzionale con la Consulta approvando una norma che potesse configurare un aggiramento della sentenza del marzo scorso. In un momento come questo, infatti, con il problema degli arretrati delle pensioni ancora sul tavolo e con due decisioni da prendere nei prossimi due mesi come quella sull'aggio di Equitalia e quella sul blocco dei rinnovi contrattuali per i dipendenti pubblici - sentenze che potrebbero creare una voragine di oltre 25 miliardi di euro nelle casse erariali - Renzi ed i suoi uomini si sono guardati bene dal contraddire la Corte Costituzionale.



E proprio in merito ai conti pubblici si sta aggiungendo anche un'altra grana che sta creando serie preoccupazioni in via XX Settembre ed a Palazzo Chigi: quella della nullità degli avvisi di accertamento firmati dai dirigenti decaduti. Alcuni giorni dopo la sentenza, la direttrice dell'Agenzia delle Entrate dichiarò in conferenza stampa che "Tentare di fare impugnare gli atti firmati dai dirigenti 'decaduti' delle agenzie fiscali mi pare vergognoso, perché si fanno perdere soldi ai cittadini. Smettiamola di far girare sciocchezze, gli atti sono validi, non si facciano spendere soldi inutili ai cittadini per i ricorsi". Il problema è che al momento, nonostante le certezze della direttrice Orlandi, si sono registrate in tutto nove pronunce, sette di esse - tra le quali una della commissione tributaria regionale della Lombardia ed una della Corte di Cassazione - sono a sfavore dell'Agenzia delle Entrate e soltanto due sono a favore. E' facilmente intuibile che il consolidarsi di una giurisprudenza, sia di merito che di legittimità, che propendesse per la nullità degli atti firmati dai dirigenti decaduti produrrebbe un danno alle finanze statali ben peggiore di quello che hanno provocato o potrebbero provocare le altre sentenze della Consulta in materia di conti pubblici. E così da un lato è notevolmente cresciuto il malcontento in ambito governativo verso la direttrice che aveva minimizzato il problema, dall'altro è notevolmente aumentato il timore di fare passi falsi legislativi nel tentativo di coprire le posizioni dirigenziali rimaste vuote che potrebbero provocare, in futuro, ulteriori contestazioni nell'ambito della giustizia tributaria.

In terzo luogo il problema dei dirigenti incaricati sta rientrando in un quadro ben più ampio che travalica i confini della pubblica amministrazione e che ormai riguarda anche la dimensione politico-partitica della questione. Per essere più chiari, Renzi negli ultimi giorni di campagna elettorale ha attaccato apertamente la minoranza del Pd, accusandola di boicottare le elezioni con lo scopo di indebolire il suo governo. Il premier ha anche lasciato intendere che all'indomani delle elezioni, qualunque sia il risultato per il Pd, ci sarà un regolamento di conti sia all'interno del partito sia all'interno della compagine governativa. E l'assestamento degli equilibri potrebbero avere una ricaduta a pioggia anche sulle massime cariche delle agenzie fiscali, così come ha lasciato intendere abbastanza apertamente anche il sottosegretario Zanetti, peraltro candidato anche ad una poltrona di viceministro del dicastero dell'Economia nell'eventuale rimpasto post elettorale.

Insomma, la situazione è bloccata e soltanto dopo le elezioni e le conseguenti valutazioni sui risultati sarà possibile che qualcosa si smuova. Come e quanto è tutto da vedersi.

Walter Parisi

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Da: Non se ne può più29/05/2015 13:38:14
Orpo semplice, fai subito anche un copia incolla della Bartelli, altrimenti sei sicuramente Parisi!

Da: Allora29/05/2015 13:38:57
io non lo voto

Da: Orpo semplice per ANS(I)A29/05/2015 13:42:46



Mandami la mail che provvedo....
E chi era l'altro... Andrea qsa

Da: Giuseppe74129/05/2015 13:44:12
Allo stato attuale dei fatti, a parte tanti "si dice", ci sono soltanto pochi dati certi. In primo luogo il governo ha stoppato tutti i tentativi posti in essere dai massimi dirigenti delle agenzie fiscali di provvedere ad una sorta di sanatoria che reimmettesse in servizio i dirigenti decaduti. Tentativi, peraltro, appoggiati dai principali sindacati del comparto agenzie fiscali, dalla minoranza del Pd e dallo stesso ministro dell'Economia. Lo stop a tutti i progetti è stato causato principalmente dal timore, confermato espressamente negli ultimi giorni anche da Pier Carlo Padoan in un'intervista, di provocare l'ennesimo scontro istituzionale con la Consulta approvando una norma che potesse configurare un aggiramento della sentenza del marzo scorso

Da: Giuseppe74129/05/2015 13:46:33
Il problema è che al momento, nonostante le certezze della direttrice Orlandi, si sono registrate in tutto nove pronunce, sette di esse - tra le quali una della commissione tributaria regionale della Lombardia ed una della Corte di Cassazione - sono a sfavore dell'Agenzia delle Entrate e soltanto due sono a favore


. E' facilmente intuibile che il consolidarsi di una giurisprudenza, sia di merito che di legittimità, che propendesse per la nullità degli atti firmati dai dirigenti decaduti produrrebbe un danno alle finanze statali ben peggiore di quello che hanno provocato o potrebbero provocare le altre sentenze della Consulta in materia di conti pubblici.

E così da un lato è notevolmente cresciuto il malcontento in ambito governativo verso la direttrice che aveva minimizzato il problema, dall'altro è notevolmente aumentato il timore di fare passi falsi legislativi nel tentativo di coprire le posizioni dirigenziali rimaste vuote che potrebbero provocare, in futuro, ulteriori contestazioni nell'ambito della giustizia tributaria.

Da: tu aspetti e io aspetto29/05/2015 14:07:46
Visto che Renzi deciderà solo dopo le regionali in merito alla questione degli incaricati, io lo voterò dopo le elezioni e aspetterò anche in merito al 2 per mille

Da: Una buona volta29/05/2015 15:30:19
Dirigenti incaricati della scuola:
Se dovessero essere bollati con un'etichetta, potrebbe essere quella di «dimenticati»: non sono probabilmente gli unici, ma sicuramente rappresentano un caso esemplare di questa «nuova Scuola» in via di realizzazione. Sono i dirigenti scolastici «a tempo», anche detti «presidi incaricati», un gruppetto sparuto di una cinquantina di professionisti che da anni, in alcuni casi da dieci anni, reggono le sorti di istituti scolastici in tutta Italia, di solito in sedi disagiate, senza essere mai tecnicamente «promossi» alla presidenza da un concorso. «Anche se, dopo oltre dieci anni di onorato servizio, sono state superate tutte le possibili pensabili e impensabili prove concorsuali», spiega l'Associazione professionale sindacale Di.S.Conf. nell'appello rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Senato Pietro Grasso, al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini.
L'emendamento salva-presidi
L'obiettivo? E' quello di far passare al Senato un emendamento che li stabilizzi , sancendo con la forma giuridica una situazione che è già esistente di fatto: la retribuzione di questi dirigenti è infatti già stata riconosciuta loro l'equiparazione economica con le posizioni dei dirigenti scolastici in ruolo. Il tentativo alla Camera è fallito perché la Commissione bilancio ha certificato che l'emendamento salva presidi avrebbe potuto «determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». «Il che è del tutto infondato», replicano i dirigenti «a tempo» sottolineando che «con la stabilizzazione potrebbe, addirittura, determinarsi una economia e non un aumento di oneri per la finanza pubblica». Perché, a causa del mancato riconoscimento della «ria», la retribuzione individuale di anzianità, la retribuzione che i colleghi percepiranno da dirigenti scolastici sarà inferiore rispetto a quella percepita da preside incaricato.
Dal ministero dell'Istruzione per ora filtra solo la linea ufficiale del governo: e cioè che i dirigenti a tempo sono destinati a «morire», nell'ottica di assumere sempre e solo per concorso, come succederà per gli insegnanti. «Ai pubblichi impieghi si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge», fanno notare i dirigenti incaricati, ribadendo di essere un'eccezione stabilita dalla legge:« E, ragionevolmente, la legge dovrebbe statuire la sottoposizione ad un colloquio sull'esperienza dirigenziale dei colleghi, che se positivamente valutato comporti la conferma in ruolo e della sede al momento occupata». Ma questo non significa, concludono, che debbano essere lasciati in un limbo, come una razza in via di estinzione. «E' un atto di giustizia, civiltà e democrazia che un Paese civile non può ignorare o sottovalutare».

La linea ufficiale: solo per concorso

Dal ministero dell'Istruzione per ora filtra solo la linea ufficiale del governo: e cioè che i dirigenti a tempo sono destinati a «morire», nell'ottica di assumere sempre e solo per concorso, come succederà per gli insegnanti. «Ai pubblichi impieghi si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge», fanno notare i dirigenti incaricati, ribadendo di essere un'eccezione stabilita dalla legge:« E, ragionevolmente, la legge dovrebbe statuire la sottoposizione ad un colloquio sull'esperienza dirigenziale dei colleghi, che se positivamente valutato comporti la conferma in ruolo e della sede al momento occupata». Ma questo non significa, concludono, che debbano essere lasciati in un limbo, come una razza in via di estinzione. «E' un atto di giustizia, civiltà e democrazia che un Paese civile non può ignorare o sottovalutare».

Da: Non se ne può più29/05/2015 15:45:12
Quindi se lo fanno tutti non é giusto che solo gli incaricati dell'Agenzia siano decaduti?
Roba da barzelletta....

Da: qualche numero29/05/2015 15:47:09


   


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Dirigenti agenzie fiscali: situazione in stallo, in attesa delle elezioni
Aggiunto da Redazione il 29 maggio 2015.
Tags della Galleria Economia, Sinistra
Tags: Agenzia delle Entrate, agenzie fiscali, dirigenti decaduti, matteo renzi, minoranza pd, Rossella Orlandi   

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Dirigenti agenzie fiscaliRoma, 29 mag - Sulla vicenda dei dirigenti incaricati delle agenzie fiscali è calata nuovamente una coltre di silenzio. Come già avvenuto in precedenza a parte qualche schermaglia verbale a distanza, soprattutto a mezzo stampa, l'intera questione è rimasta in sospeso e tutto fa presagire che ancora almeno per qualche settimana lo rimarrà.

Allo stato attuale dei fatti, a parte tanti "si dice", ci sono soltanto pochi dati certi. In primo luogo il governo ha stoppato tutti i tentativi posti in essere dai massimi dirigenti delle agenzie fiscali di provvedere ad una sorta di sanatoria che reimmettesse in servizio i dirigenti decaduti. Tentativi, peraltro, appoggiati dai principali sindacati del comparto agenzie fiscali, dalla minoranza del Pd e dallo stesso ministro dell'Economia. Lo stop a tutti i progetti è stato causato principalmente dal timore, confermato espressamente negli ultimi giorni anche da Pier Carlo Padoan in un'intervista, di provocare l'ennesimo scontro istituzionale con la Consulta approvando una norma che potesse configurare un aggiramento della sentenza del marzo scorso. In un momento come questo, infatti, con il problema degli arretrati delle pensioni ancora sul tavolo e con due decisioni da prendere nei prossimi due mesi come quella sull'aggio di Equitalia e quella sul blocco dei rinnovi contrattuali per i dipendenti pubblici - sentenze che potrebbero creare una voragine di oltre 25 miliardi di euro nelle casse erariali - Renzi ed i suoi uomini si sono guardati bene dal contraddire la Corte Costituzionale.

E proprio in merito ai conti pubblici si sta aggiungendo anche un'altra grana che sta creando serie preoccupazioni in via XX Settembre ed a Palazzo Chigi: quella della nullità degli avvisi di accertamento firmati dai dirigenti decaduti. Alcuni giorni dopo la sentenza, la direttrice dell'Agenzia delle Entrate dichiarò in conferenza stampa che "Tentare di fare impugnare gli atti firmati dai dirigenti 'decaduti' delle agenzie fiscali mi pare vergognoso, perché si fanno perdere soldi ai cittadini. Smettiamola di far girare sciocchezze, gli atti sono validi, non si facciano spendere soldi inutili ai cittadini per i ricorsi". Il problema è che al momento, nonostante le certezze della direttrice Orlandi, si sono registrate in tutto nove pronunce, sette di esse - tra le quali una della commissione tributaria regionale della Lombardia ed una della Corte di Cassazione - sono a sfavore dell'Agenzia delle Entrate e soltanto due sono a favore. E' facilmente intuibile che il consolidarsi di una giurisprudenza, sia di merito che di legittimità, che propendesse per la nullità degli atti firmati dai dirigenti decaduti produrrebbe un danno alle finanze statali ben peggiore di quello che hanno provocato o potrebbero provocare le altre sentenze della Consulta in materia di conti pubblici. E così da un lato è notevolmente cresciuto il malcontento in ambito governativo verso la direttrice che aveva minimizzato il problema, dall'altro è notevolmente aumentato il timore di fare passi falsi legislativi nel tentativo di coprire le posizioni dirigenziali rimaste vuote che potrebbero provocare, in futuro, ulteriori contestazioni nell'ambito della giustizia tributaria.

In terzo luogo il problema dei dirigenti incaricati sta rientrando in un quadro ben più ampio che travalica i confini della pubblica amministrazione e che ormai riguarda anche la dimensione politico-partitica della questione. Per essere più chiari, Renzi negli ultimi giorni di campagna elettorale ha attaccato apertamente la minoranza del Pd, accusandola di boicottare le elezioni con lo scopo di indebolire il suo governo. Il premier ha anche lasciato intendere che all'indomani delle elezioni, qualunque sia il risultato per il Pd, ci sarà un regolamento di conti sia all'interno del partito sia all'interno della compagine governativa. E l'assestamento degli equilibri potrebbero avere una ricaduta a pioggia anche sulle massime cariche delle agenzie fiscali, così come ha lasciato intendere abbastanza apertamente anche il sottosegretario Zanetti, peraltro candidato anche ad una poltrona di viceministro del dicastero dell'Economia nell'eventuale rimpasto post elettorale.

Insomma, la situazione è bloccata e soltanto dopo le elezioni e le conseguenti valutazioni sui risultati sarà possibile che qualcosa si smuova. Come e quanto è tutto da vedersi.

Walter Parisi

  

Da: qualche numero29/05/2015 15:53:49
oRPACCIO DELLA MALORA.
anche io ho fatto copia e incolla e non è venuto bene come te. GUARDAMI NEGLI OCCHI E DICI LA VERITA'. se NON SEI wALTER PARISI, SEI IL SUO PORTABORSE. E COMUNQUE OGNI GIORNO TIMBRI IL CARTELLINO E TI PORTI LA ZUPPA A CASA. BRUTTO ANATROCCOLO TI FAI REMUNERARE ANCHE IN NERO.

Da: X non se ne può più29/05/2015 16:21:09
Quindi se lo fanno tutti non é giusto che solo gli incaricati dell'Agenzia siano decaduti?
Roba da barzelletta....


Chi ti può dare torto. ? Presumo che siano più diritti e furbi di noi. Noi facciamo diminuire i posti di dirigenti , mentre ai Presidi altrettanto incaricati se non peggio, viene dato il potere di scegliersi la propria squadra. Allora vediamo un poco : come docente di matematica metto il fidanzato di mia figlia, per filosofia mia cognata, come storia la Maria che mi fa anche da governate di mia suocera, ecc, ecc-  E mentre i responsabili del Ministero delle Finanze potrebbero dover rispondere quotidianamente agli attacchi della stampa in mano ai ricchi allergici a pagare le tasse e magari stanchi di andare avanti e indietro a portare i soldi all'estero , chi regge gli altri Ministeri , come quello dell'Istruzione o della Sanità  non vengono proprio coinvolti. Nemmeno quanto un povero disgraziato vecchio e ammalato muore cadendo dalla barella assegnatogli in mancanza di posti letto. Un articoletto sul giornale, un funerale di un povero pensionato, una pensione in meno da elargire da parte dell'Inps  e tutto tace. Mentre noi da quasi due mesi stiamo qui a discutere inutilmente fino a rovinarci il fegato.

Da: Notiziona29/05/2015 16:25:02
Pare che un gruppetto di aspiranti dirigenti (assai ferrati su quiz ed enigmistica) proveranno anche a lavorare nei prossimi giorni ... pur consapevoli che quello che fanno e come lo fanno non verrà valutato da nessuno ... chi lavora bene non deve essere premiato ... zero tituli!

Da: Giuseppe74129/05/2015 16:36:18
Nullità ex tunc

da restituire tutto

Mi dispiace è la semplice verità nuda e cruda.

Il diritto non è un opinione.

Da: posso dire la mia?29/05/2015 17:53:58
Salve, spendo solo due parole che non sono cuore e amore. Dopo la sentenza molti incaricati sono rimasti giustamente delusi. Mica ci si sono messi da soli in quei posti. Giustamente dopo il primo mese sono rimasti al loro posto forse rassicurati che si sarebbe sistemata la faccenda. Ora, invece perché tutti insieme,  uniti non danno le loro dimissioni?  Un segnale che è indice di coerenza  e di forza. Purtroppo temo che alcuni stiano fermi con la speranza, dimostrando fedeltà,  di avere almeno il pos. Facendo tutti un passo indietro sono sicuro che l intero corpo dipendente farà un passo avanti. Tra le tante citazioni voglio ricordarvene due. La prima è di scalfaro: a questo gioco al massacro IO NON CI STO. La seconda è di papa woytila: NON ABBIATE PAURA.

Da: Non se ne può più29/05/2015 17:56:19
Non é una questione di più dritti e furbi rispetto a noi, é una questione di visibilità mediatica.
Se sei tutti i giorni sotto i riflettori e pretendi di dare lezioni di legalità devi essere consapevole di non avere scheletri nell'armadio.
E' tanto difficile da capire? Ragazzi, 3 dirigenti su 4 non erano da concorso e se non arrivava la sentenza della Corte Costituzionale in appena due anni, con i pensionamenti dei dirigenti di ruolo, saremmo arrivati a 4 su 5. E il concorso per 403 dirigenti bocciato come al solito dal TAR per irregolarità nel bando, l'ennesimo concorso stoppato dalla giustizia amministrativa.
E a voi sembra normale tutto questo?
Ma le avete lette le motivazioni delle sentenze del TAR e della Corte Costituzionale? Lì c'é scritto tutto, sia in diritto sia nella sostanza.
E' inutile continuiate a sviare il discorso: rispondete ai rilievi dei giudici, amministrativi e costituzionali, e non tenete il solito comportamento dell'italiano medio per il quale "ma se lo fanno tutti di andare a 200 km all'ora in autostrada non é giusto che la multa sia arrivata solo a me".

Da: Orpo semplice per ANSIA29/05/2015 17:57:17
Veramente ho un ipad air due... Come copia e incolla lui...


Una volta si definivano di ruolo  ad esaurimento... Anche L'AE   ne ha avuti. Credo che gli ultimi siano andati in pensione nel 2006


Scusate, vado a cercare la tessera x votare... Non ricordo più dove è

Da: Non se ne può più29/05/2015 18:00:03
X "posso dire la mia".
Mi permetto di aggiungere una terza citazione.
Sorelle Bandiera: "FATTI PIU' IN LA'".

Da: Orpo semplice29/05/2015 18:23:19

Da: Orpo semplice29/05/2015 18:26:19
Dura lex sed lex...
E per l'effetto ci stiamo togliendo i sassolini dalle scarpe ( Cossiga)...

La legge, oggi, è un po' più uguale per tutti...

Da: posso dire la mia29/05/2015 18:42:49
Solo oggi .... tra poco ritornerà ad essere uguale per tutti. Siamo in Italia,  dimentichi?

Da: Orpo semplice29/05/2015 18:57:04
Carpe diem

Da: posso dire la mia29/05/2015 19:07:21
Panta rei

Da: Orpo semplice29/05/2015 19:19:17
Festina lente

Da: Non se ne può più29/05/2015 19:49:13
Ubi maior minor cessat

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