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docenti inidonei - decreto 104- 12/09/2013 novitá
6016 messaggi, letto 156481 volte

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Da: PAX112/12/2013 12:13:15
@ "mai sentito parlare di Corte Costituzionale"
@ "nnicola"

Vostri contributi al dibattito più che corretti e (per quanto mi riguarda) pienamente condivisibili.

Aggiungo che finora nessuno ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia Europea per quelle Sentenze della nostra Corte Costituzionale: è assicurato il diritto al lavoro (a non essere licenziati) non alla qualifica (da questo punto di vista i cambiamenti legislativi in atto risultano interamente leggittimi).

Quello che riccardina non sa è che la situazione di "privilegio" di cui gode adesso le è stata assicurata da una LEGGE SPECIALE DELLO STATO ITALIANO del 1974: adesso i soldi sono finiti e quella legge 1974 è stata cambiata dalla NUOVA E DIVERSA LEGGE in vigore (D.L. 104/2013).

P.S.
Ho appena saputo che tanti Docenti Inidone, su consiglio sindacale, starebbero optando per il "Mod. B".

I Sindacati, così, stanno prendendo due piccioni con una fava:
1. illudono i docenti inidonei lasciandoli al loro posto per un po' con promesse di battaglie e ricorsi sindacali;
2. sistemano finalmente le immissioni in RUOLO dei precari AA e AT.

Ognuno è artefice del proprio destino: vada come deve andare...
Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 12:42:39
Se non erro l'ultima legge la 128/13 ha stanziato fondi per le attivitá nelle more della mobiltà...

I soldi ci sono...

Basta combattere, ma ci vuole coraggio, volontà e carte ( certificati) ed in una cosa concordo pienamente...ogni persona è l'artefice del proprio destino...




Rispondi

Da: ortini 12/12/2013 13:15:57
ragazzi vi incollo il commento della Stammati alla nota CGL che avevate postato un paio di pagine fa....calma ,calma...i nostri cuori hanno bisogno di calma....siamo vivi e quindi continueremo a combattere....:-)...vado dal medico legale e stasera ci risentiamo!

La recente nota CGIL , scritta in relazione alla nota integrativa del MIUR del 6 dicembre scorso ( così come le dichiarazioni della CISL dei giorni scorsi)  ci fa capire realmente cosa pensano le OOSS sedute al tavolo nazionale e come siano state loro stesse a suggerire al MIUR cosa scrivere, solo che il MIUR, non avendo ben capito, nella prima nota ha scritto qualcosa che non andava bene. Nella Nota 13000 del 3 dicembre, infatti, non era citato il CCNI del 25/6/2008 ( sottoscritto dalla triplice più Gilda, che non è servito  a molto visto che siamo ancora allo stesso punto) e non era stato segnalato che l'utilizzazione nell'art 7 del DL104/2013 era aggiuntiva e non sostitutiva rispetto a quanto da loro sottoscritto in quel contratto integrativo

Ora, invece, è la CGIL che chiarisce il pensiero della Nota di integrazione, sostenendo, peraltro, cose che lì non sono riportate e che, dunque, si rivelano essere le sue/loro.

Cosa dice?

1)    che i docenti " idonei ad altri compiti" che presentano il modello B rimangono dove sono = FALSO.  La circolare non dice che chi compila il modulo B rimane dove è, dice solo che il personale inidoneo può essere utilizzato, oltre che dove si trova, anche in altri compiti e rimane dove è, quindi tutti rimangono dove sono, non solo chi compila il modello B;

2)    afferma che chi dovesse essere dichiarato inidoneo tra la pubblicazione della L128/2013 e il 31 dicembre 2013 ( tra l'8 novembre e il 31 dicembre, dunque) dovrà compilare il modulo A o B = FALSO. La circolare non dice che bisognerà compilare il modulo A o B, così come la legge 128/2013 sostiene solo che chi non chiede di passare ATA andrà obbligatoriamente in mobilità. Ma, come noi diciamo da sempre, se la mobilità è obbligatoria perché il MIUR chiede la mia dichiarazione di passaggio? Se la mobilità è obbligatoria deve mettermi in mobilità d'ufficio e lo deve fare solo dopo aver individuato un criterio ( perché non si tratta di una unità di personale da mettere in mobilità ma di 3.000 persone) e dopo aver definito le sedi che non è possibile individuare ora, perché al limite potrà farlo solo dopo 31 agosto 2016. Dunque non è vero che si deve fare domanda per la mobilità intercompartimentale, così come non è vero che si deve fare domanda per chiedere la visita.

Ciò che è vero è che la CGIL e le altre OOSS si stanno comportando così come si sono comportate nel 2011, quando ritenevano che fosse obbligatorio compilare la domanda per passare nei profili ATA, ma stanno ammantando la loro vera volontà con false dichiarazioni di guerra alle quali non seguono, però, azioni conseguenti.

Un saluto

Anna Grazia



Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 14:00:33
X pax  1 conosco perfettamente la legge a cui fai riferimento...

Se permetti so quello che studio ,forse tu lo hai scoperto ora e non la conoscevi prima ....la nuova legge i fondi li ha stanziati....
Tu non godi degli stessi miei privileggi (come li chiami offensivamente tu?)
Io lo chiamo lavoro.
Rispondi

Da: PAX112/12/2013 14:14:41
Siccome stamattina alcuni amici docenti inidonei sono venuti in segreteria e mi hanno chiesto espressamente:
"Ma tu, al nostro posto, cosa faresti"?

Se a qualcuno può interessare, dico anche qui cosa ho risposto:
"Io sono in segreteria e sono già di ruolo, ma se fossi docente permanentemente inidoneo farei così, nell'ordine:

1. mi procurerei documentazione medica di miglioramento/guarigione e tornerei ad insegnare (se me ma sento);

2. se veramente non me la sento di tornare ad insegnare, NON compilererei nessun "Mod. A" o "Mod.B";

3. aspetterei, quindi, di essere chiamato a VMC, dove "favorirei" la conferma della mia INIDONEITA';

4. una volta ricevuto il Verbale di conferma di inidoneità, non presenterei nessun "Mod. X" entro 30 gg di passaggio in ATA;

5. aspetterei i provvedimenti d'Ufficio di transito obbligatorio in altre Amministrazioni (fuori dalla Scuola);

6. spererei che il transito obbligatorio in altre Amministrazioni (fuori dalla Scuola) non arrivino né il 01/09/2016 né mai;

7. se dovessero invece malauguratamente arrivare, valuterei (solo in quel momento) se fare "causa" presso il Giudice del Lavoro o meno.

8. e spererei comunque che nei prossimi 2 o 3 anni associazioni, sindacati e partiti politici riescano a fare cambiare il D.L. 104/2013!
Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 14:17:55
Oooooooohhhhhhh allora lo vedi che andiamo daccordo?
Rispondi

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Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 14:20:17
Il decreto peró ora è legge 128/13.
Rispondi

Da: PAX112/12/2013 14:25:43
@ riccardina

quanto volte ti devo dire di leggere con calma, senza prevenzione ed attentamente quello che scrivono gli altri?!?!

Ad esempio:
nel contesto, "privilegio speciale" non è una espressione di giudizio di valore, è solo una espressione "tecnica", che significa:

una legge "speciale" del 1974 (riconosciuta già allora all'avanguardia e di "civiltà") ha concesso uno status "privilegiato": non insegnare (ma fare qualcosa di diverso: altri compiti) e restare INQUADRATI e RETRIBUITI come INSEGNANTI!

OK?!?!
Rispondi

Da: PAX112/12/2013 14:29:21
@ riccardina

Sì, certo!

Il D.L. 104/2013 è stato convertito in Legge dalla L. 128/2013, quindi è tutti gli effetti FONTE NORMATIVA DI RANGO LEGGE DELLO STATO.
Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 14:41:30
Scusaye gli errori ma cammino.

Pax a me me urta unp che mi dice quante volye te lo devo dire...mica sei mio padre...ora mi frequenti in un forum ma il rispetto lo pretendo. In qiesti termini non mi si rivolge nessuno neanche mio marito...
Quindi con calma...e poca confidenza...pure se me giocherei le mutade!:))
Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 14:43:59
Senza rancore ovviamente;)
Rispondi

Da: PAX112/12/2013 14:47:15
;-)
Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 20:04:23
Ulteriori precisazioni al punto 5 postato da pax
Mentre si aspettano provvedimenti di transito obbligatororio, non firmare alcunchè e rivolgersi immediatamente ad un avvocato anche del sindacato e competente in materia

Mobilitare sindacati e associazioni affinchè venga tutelato il vostro diritto alla salute e alla non discriminazione, con eventuale causa in questo ambito, argomento certamente piú pregnante della mobilitá stessa e per il quale é garantita la vittoria (no giudice di lavoro ma giudice ordinario).
Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 20:07:05
Ovviamente tutto questo qualora vi si obbligli a fare qualcosa...altrimenti ...tranquilli tranquilli si resta dove si sta.
:)
Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 20:44:44
Ortini???

Tornata?novitá? Illuminaci!:)
Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 21:27:35
http://www.superando.it/2013/06/21/discriminazioni-e-lavoro-importante-sentenza-dalleuropa/


Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 21:47:06
Anche la malattia invalidante è un handicap: il datore, se può, deve ridurre l'orario di lavoro
La nozione di «handicap», prevista dalla direttiva UE n. 78/2000, comprende anche malattie curabili o incurabili che comportino una limitazione di lunga durata alla piena ed effettiva partecipazione della persona interessata alla vita professionale su base di uguaglianza con gli altri lavoratori. Se la persona può eseguire il lavoro in maniera ridotta, il datore di lavoro deve ridurne l'orario, se non ne derivano oneri eccessivi. Il preavviso «corto» del licenziamento per lunghe assenze in malattia, è discriminatorio se applicato anche ai disabili. La Corte di Giustizia Europea ha deciso, riunendole, le cause C-335/11 e C-337/11.
Danimarca: licenziamenti per malattia. Una donna ha dei dolori cronici a livello della colonna dorso-lombare che non sono trattabili, senza alcuna possibilità di prevedere quando possa riprendere l'attività professionale a tempo pieno. Essendo stata assente a più riprese tra giugno e novembre, viene licenziata. Trova lavoro come receptionist in un'altra azienda per 20 ore settimanali e con una postazione dotata di scrivania regolabile. Un'altra donna viene anch'essa licenziata, da un'altra società, per le lunghe assenze di malattia, a seguito di un colpo di frusta causato da un incidente stradale. Trova lavoro in un'altra azienda, dove le viene riconosciuta la capacità di lavorare otto ore settimanali. Viene invece poi messa a riposo per totale incapacità lavorativa, visto il grado di invalidità al 10% e il grado d'incapacità al 50%, successivamente rivalutata al 65%. Entrambe le donne sono state licenziate con un tempo di preavviso ridotto, un solo mese, previsto dal diritto danese per quei casi di malattia protratti per 4 mesi nell'arco di un anno. Il sindacato del lavoratori ricorre per via giudiziale contro i datori di lavoro, per chiedergli il risarcimento dei danni subiti dalle due donne, che sarebbero state, in occasione dei licenziamenti, discriminate in quanto handicappate. La direttiva UE n. 78/2000 stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, lottando contro le discriminazioni, anche contro quelle fondate sugli handicap. La norma prevede la nozione di «discriminazione indiretta», che si ha quando «una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri possono mettere in una posizione di particolare svantaggio» persone portatrici di un particolare handicap. L'art. 5 della direttiva prevede che il datore di lavoro debba adottare soluzioni ragionevoli, prendendo «provvedimenti appropriati, in funzione delle esigenze delle situazioni concrete, per consentire ai disabili di accedere ad un lavoro, di svolgerlo o di avere una promozione o perché possano ricevere una formazione, a meno che tali provvedimenti richiedano da parte del datore di lavoro un onere finanziario sproporzionato. Tale soluzione non è sproporzionata allorché l'onere è compensato in modo sufficiente da misure esistenti nel quadro della politica dello Stato membro a favore dei disabili». Ma qual l'estensione della nozione di «handicap»? E quali accorgimenti deve prendere il datore? I datori di lavoro negano che le condizioni di salute delle ricorrenti nel procedimento principale siano riconducibili alla nozione di «handicap», poichè l'unica incapacità che le stesse presentano consiste nel non essere in grado di svolgere un lavoro a tempo pieno. Essi contestano altresì che la riduzione dell'orario di lavoro rientri nel novero dei provvedimenti di cui all'articolo 5 di detta direttiva. Infine, i datori di lavoro affermano che, in caso di assenza per malattia in conseguenza di un handicap, il licenziamento di un lavoratore disabile in applicazione della normativa danese non configura una discriminazione e, quindi, non è contrario alla suddetta direttiva. Rispetto a tali questioni, il giudice danese presenta alcune questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia UE. I giudici europei rilevano anzitutto, vista anche la Convenzione ONU recepita dall'UE, che la nozione di «handicap» comprende anche malattie curabili o incurabili che comportino una limitazione di lunga durata alla piena ed effettiva partecipazione della persona interessata alla vita professionale su base di uguaglianza con gli altri lavoratori. Sono disabili quelle persone che «presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di uguaglianza con gli altri». Rispetto alle soluzione che il datore di lavoro deve apportare per evitare discriminazioni, la Corte specifica che possano essere anche organizzative, oltre che materiali. Pertanto anche la riduzione dell'orario di lavoro può configurare uno dei provvedimenti di adattamento contemplati da tale articolo, ove tale misura consenta al lavoratore di poter continuare a svolgere il suo lavoro, conformemente alla finalità perseguita dall'art. 5 della direttiva. Spetta al giudice nazionale valutare se, nelle circostanze dei procedimenti principali, la riduzione dell'orario di lavoro quale provvedimento di adattamento rappresenti un onere sproporzionato per il datore di lavoro.
La circostanza che un datore di lavoro abbia omesso di adottare i predetti provvedimenti, alla luce dell'obbligo che discende dall'art. 5 della direttiva n. 78/2000, può comportare che le assenze di un lavoratore disabile siano imputabili ad una carenza da parte del datore di lavoro e non all'handicap del lavoratore, con la conseguente discriminazione. Può infine ritenersi possibile che la norma danese che prevede la riduzione dei tempi di preavviso del licenziamento dei lavoratori assenti per malattia per oltre 120 giorni, abbia, per quanto riguarda i datori di lavoro, un effetto di incentivazione nell'assunzione e nel mantenimento dell'occupazione. Per cui, in generale, c'è discriminazione, salvo nel caso in cui detta disposizione, da un lato, persegua un obiettivo legittimo e, dall'altro, non vada al di là di quanto necessario per conseguire tale obiettivo, circostanza che spetta al giudice del rinvio valutare.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it
 
Rispondi

Da: ortini 12/12/2013 21:57:57
tornata!...il medico legale conferma che anche per passare ATa ci avrebbero dovuto convocare a visita .... la formula cAUTELATIVA NON PUò ESSERE RIFIUTATA (PER CHI VUOLE FIRMARE IL MODULO B....)

io farò ancora qualche visita specialistica a stretto giro e il medico mi farà richiesta di 335 e aggravamento invalidità, che però chissà quanto tempo dovrò attendere, visto che le CMV sono regionali e se non si moltiplicano nelle provincie avranno un bel da fare con le visite ai docenti inidonei ....

vi incollo questo interessante iniziativa del Gilda a proposito delle malattie professionali degli insegnanti:

PSICOLOGI PER I PROF: INSEGNARE STANCA
di P.A. - TDS
12/12/2013

I prof? Categoria ad alto rischio stress. La Gilda degli insegnanti,
dopo l'assemblea sullo "stress d'aula", aprirà a gennaio uno sportello
"gratuito ed anonimo" per i docenti in difficoltà e del cui progetto si
occuperà Eleonora Motta, psicologa e psicoterapeuta. L'iniziativa
presentata a Bologna durante l'assemblea sindacale dedicata
Ed è proprio la psicologa, Eleonora Motta, a spiegare: "Riscontro
innanzitutto un senso di enorme solitudine parlando coi professori e lo
sportello non è pensato come uno spazio terapeutico ma di ascolto.
Un'occasione per trovare una persona che proverà a starvi al fianco per
aiutarvi a trovare e sperimentare strategie per la soluzione dei
problemi". Una "scommessa importante", la definisce Renza Bertuzzi,
responsabile di "Professione docente", il mensile della Gilda: un
progetto che "va nella direzione di considerare gli insegnanti come
attori del cambiamento e non solo oggetto di qualcosa che subiscono".
Anche Vittorio Lodolo D'Oria, medico del lavoro e autore di diverse
pubblicazioni sullo stress da lavoro correlato dei docenti afferma: "Gli
insegnanti vivono una tipologia di rapporto con l'utente unica che si
protrae tutti i giorni e più ore al giorno, per nove mesi all'anno e per
cicli di tre o cinque anni". In un contesto in cui "l'alleanza tra le
agenzie educative, cioè famiglia e scuola, è completamente saltata": in
altre parole, afferma D'Oria, di fronte a ciò che ottiene e combina
l'alunno, il "genitore si considera sempre innocente". Dall'altro lato,
un docente che in media ha 51 anni e nell'82% dei casi è donna: dunque
incide anche la menopausa, sostiene D'Oria, per una categoria che svolge
un lavoro "psicofisico usurante" e, dunque, risulta "fortemente a rischio".
In Italia non esistono dati specifici ma basti pensare che in
Inghilterra, ad esempio, quella degli insegnanti è la categoria "a più
alto rischio suicidio di tutte le altre". Tra le cause di inidoneità al
lavoro, poi, quelle psichiatriche rappresentano ben il 64% del totale,
incidenza "maggiore di cinque volte rispetto alla disfoniama questa è
riconosciuta come causa di servizio e le prime no". Una situazione
distribuita "quasi in modo uguale nei diversi ordini di scuola",
continua il medico, segnalando che tra gli insegnanti aumenta anche il
rischio oncologico, perchè "la depressione porta con sè anche
immunodepressione". Per giunta, sostiene D'Oria, di fronte a questi
elementi i dirigenti sono "completamente impreparati". Tutto ciò in
barba ai "maledetti stereotipi" sugli insegnanti, conclude D'Oria: più
che dei famosi "tre mesi all'anno di vacanza", bisognerebbe parlare di
vera e propria "convalescenza".
Di fronte a genitori sempre più "aggressivi", è necessario che
l'opinione pubblica "si liberi della visione studentecentrica",
sottolinea Gianluigi Dotti, responsabile del Centro studi nazionale
della Gilda, "spostando l'attenzione anche sulla figura e la professione
dei docenti, perchè sono loro che si occupano dello studente, lo educano
e lo fanno crescere". Si tratta, dunque, di "prevenire il disagio,
fornire formazione adeguata- aggiunge- strumenti e ambienti di lavoro
idonei, obiettivi compatibili con le risorse".
Tra i docenti che intervenute all'iniziativa della Gilda, una di Q96:
"Sono una delle insegnanti che, grazie alla riforma Fornero, dovranno
lavorare fino a 67 anni, quali sono le strategie per arrivare fino a
quell'età?".
E un altro insegnante: "Tutti sanno quante assenze facciamo e che voti
diamo; ma quelle statistiche sono zeppi di errori, perchè si vogliono
fare queste cose ma senza avere il tempo di tenerle aggiornate".
Un'altra prof si lamenta del registro elettronico che l'ha "mandata in
palla". E un'altra ancora: "Ci vedo poco, devo lavorare fino alle dieci
di sera per immettere tutti i dati".




Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 22:00:24
Magari se alla fine si vincerà...chi sa ..verrá anche ridotto l'orario di lavoro!!!!

Si lo so...mi piace sognare <3<3<3 che posso farci...
Hi ...hi...hi...:-)

Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 22:10:27
Cosa intendi per: la formula cautelativa non può essere rifiutata? Puoi spiegare meglio ortini?
Rispondi

Da: ortini 12/12/2013 22:52:16
..alcune amministrazioni (USP)avevano rifiutato il modulo B con la formula cautelativa...invece  è legittima sia per il mio legale che per il medico legale(infatti vale anche per la visita servisse!).....

riccardina il tuo post va d'accordo con l'iniziativa Gilda....:-)
Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 12/12/2013 23:08:25
:-) ma già, alcune amministrazioni Usp hanno ricevuto il modello B con la formula cautelativa o c'è stata una fuga di notizie? Hanno giá scelto alcuni inidonei?

Se è cosí che rapidità!!!:)
Rispondi

Da: HolidayEquipe 13/12/2013 07:51:12
se la patologia e' invalidante è semplice...
non fare nulla...visita d'ufficio e poi ATA o intercompartimentale.

il pproblema e' per chi non ha quasi nulla e rischia di tornare a insegnare.

Dipende da cosa avete, miei cari, ma credo che nessuno fara' domanda per andare volontariamente in altra amministrazione.

C'è un pero'...
chi non chiede di andare in intercompartimentale, e ritarda...trovera' i migliori posti occupati da chi transita volontariamente. Migliori dal punto di vista logistico e lavorativo.

Fatti questi due conti semplici, conviene di corsa transitare in altri comparti e buonanotte, anche perche' posti ata (quelli sotto casa) vengono presi per primi e ritardando la visita non li trovera' nessuno, solo chi fara' transito volontario nei ruoli ata...
Rispondi

Da: Magic Excalibur 13/12/2013 08:17:35
Allora facciamoli Holiday transitare tutti volontariamente ATA........ahahahahahah. .....accomodatevi al mio posto di lavoro perchè francamente ne ho proprio i coglioni gonfi.............FORCONI PUNTO E BASTA.
Se invece siete ancora piu confusi che persuasi....partite x i Caraibi....paga Letta....ahahahahahahahah
Rispondi

Da: HolidayEquipe 13/12/2013 09:21:12
non transitera' nessuno nei ruoli ata...andrebbero in pensione da ATA...
PERDI LIQUIDAZIONE E PARTE DI PENSIONE...
Solo che...se lo dico io...non mi ascolta nessno perche sono AA...

Se lo dice un sindacalista...allora ha ragione :D
Rispondi

Da: riccardina  -banned!- 13/12/2013 10:14:08
Le patologie le abbiamo tutti.
Su questo nn ci sono dubbi...ed è anche chiaro che stando in questa situazione "privilegiata" la nostra situazione medica non puô non essere migliorata, tranne alcuni casí è ovvio.
in merito alla scelta a o b mi sembra altrettanto ovvio che sarà difficile per un docente di buon senso scegliere il modello a...
Rispondi

Da: PAX113/12/2013 12:00:09
@ HolidayEquipe

Non è ancora certo che faranno scegliere i posti per primi ai docenti inidonei che presentano entro il 16-12-2013 il "Mod. A".

E' molto più plausibile che faranno scegliere i posti a tutti i docenti inidonei transitati VOLONTARIAMENTE in ATA (anche quelli che presenteranno il "Mod. X" entro il 20-01-2013 (termine a serio rischio proroga).

Ma su questo punto c'è una gran confusione in UST, in Sindacato, a Scuola...
Rispondi

Da: PAX113/12/2013 12:02:28
errata corrige:
scegliere tutti nello stesso momento, dopo il 20-01-2014 (in base a graduatoria)... naturalmente.
Rispondi

Da: ab13/12/2013 14:52:09
Contributo della CGIL

"Dalla lettura della circolare emerge:
1. la necessità di sconsigliare con nettezza la sottoscrizione del Mod. A.
Le ragioni sono evidenti a tutti, basta richiamare i contenuti di tutte le battaglie che abbiamo messo in atto in questi anni per impedire il trasferimento forzato dei docenti inidonei nei ruoli ATA;
2. per quanto concerne la scelta di sottoscrivere il Mod. B o non sottoscrivere nessuna domanda, la scelta definitiva spetta all'interessato.
3. ai fini della collocazione finale, la differenza tra la compilazione del Mod. B o evitare di sottoscrivere qualsiasi tipo di domanda è minima. In entrambi i casi si finisce sempre nel ritrovarsi collocati nell'elenco di coloro che (nel caso, molto, molto improbabile, di attivazione della mobilità intercompartimentale) dovranno trovare sistemazione in altri comparti del Pubblico impiego.
In conclusione in entrambi i casi fino al 31 agosto 2016 i docenti che compileranno il modello B e quelli che non compileranno nessuna domanda (quest'ultimi dopo aver superato la visita collegiale) rimarranno nelle attuali scuole di utilizzazione continuando a svolgere le stesse attività.
La differenza sostanziale sta nel fatto che chi non sottoscrive il Mod. B, dovrà sottoporsi nuovamente a visita collegiale.
Ma vale anche la considerazione che su chi non sottoscrive nessuna domanda non peserà in futuro una scelta volontaria di passaggio in altra amministrazione.
Proprio l'inevitabile visita collegiale (obbligatoria nel caso di nessuna sottoscrizione) può essere l'elemento che potrebbe far pendere la bilancia tra il Mod. B o nessuna domanda:
 Molti dei docenti inidonei non ne possono più di sottoporsi a visite, controlli e quant'altro di simile. E comunque, dopo la visita, si troverebbero comunque al punto di scegliere la domanda da sottoscrivere o praticare la non sottoscrizione.
E' da aggiungere che le altre attività per le quali si può essere utilizzati, come previsto dall'art. 7 sempre della legge n. 128/13, ovvero di supporto ad attività di prevenzione della dispersione scolastica, attività culturali e di supporto alla didattica, sono attività eventualmente "aggiuntive" rispetto a quelle attualmente svolte e per le quali si può essere utilizzati (e non sostitutive). Quindi rimane valido il Ccni del giugno 2008 (sulle modalità di utilizzo del personale docente inidoneo) e queste altre attività sono, dunque, a richiesta degli interessati;

Infine, nell'assemblea del 10 dicembre e in molte telefonate ricevute, ci è stato segnalato che i docenti permanentemente inidonei e utilizzati nelle scuole subiscono trattamenti particolarmente vessatori.
E' importante esercitare un forte controllo e di tutela di questi lavoratori. Vi invitiamo quindi a segnalare alla FLC CGIL eventuali comportamenti anomali da parte delle scuole."
Rispondi

Da: ab13/12/2013 14:57:05
Sul sito CONBS c'è anche un interessante prospetto riassuntivo delle varie opzioni
Rispondi

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