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La vera discussione sullo scorrimento delle graduatorie
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Da: mavalavala07/08/2013 23:52:09
L'imminenza più volte invocata viene ancora una volta smentita dall'assenza del provvedimento dall'ordine del giorno del prossimo Consiglio dei Ministri. Molti gli argomenti che riguardano la scuola: da Quota 96 ai docenti inidonei, dagli organici sul sostegno al concorso a dirigente.

Si è detto tutto sul contenuto, in realtà ancora da definire nella versione definitiva, del decreto D'Alia. Per l'istruzione, il Ministro Carrozza avrebbe chiesto ben 400milioni di euro.

Nel decreto sarebbero presenti molte questioni calde che riguardano la scuola, forse troppe e molto delicate, soprattutto quelle che richiedono coperture finanziarie consistenti, come quella che riguarda Quota 96 e i docenti inidonei.

Ma il Ministro ha anche chiesto fondi per la formazione dei docenti, la trasformazione delle cattedre di sostegno tutte in organico di diritto ed una soluzione, che accontenti tutti, sulle dirigenze vacanti a causa del protrarsi dei contenziosi a seguito del concorso.

Forse troppa carne sul fuoco e immaginando la decisione del Ministro, pensiamo non ci sia voglia di fare un passo indietro.

Anche perché ci sono questioni aperte molto importanti, come quella della copertura delle dirigenze, che rischia di lasciare molte scuola scoperte ed in reggenza, o la questione Quota 96 che si è arenata in Parlamento e sulla quale, però, il Ministro si è più volte speso.

Domani non sarà affrontato l'argomento, almeno secondo quanto riportato sul sito del Governo relativamente agli ordini del giorno. Che la notte porti consiglio e ci sia un colpo di scena. Noi saremo qui a testimoniarlo.

Da: cecchetobeo08/08/2013 00:10:40
Infatti una cosa devono capire che gli aumma aumma non funzionano piu' .tanto.  con il sito scoviamo tutto. Poi c'e' l'obbigo di traspartenza asso?uta. E le amministtrazioni non possono stare inerti se non gli interessa una graduatoria. C'CRischiano di tasca loro.

Da: INCAZZATO!08/08/2013 08:34:52
Ròb de maàt!

NON ha senso!!! anche perchè magari l' amministrazione X assume il vincitore ... e n amministrazioni vicine "magari" avrebbero bisogno di attingere SENZA fare concorso dagli idonei che così NON possono essere assunti!

Da: e comunque si parla08/08/2013 08:40:40
di un decreto che non ci sarà!!

Da: news fresche08/08/2013 08:46:00
L'ordine del giorno della riunione del Governo non contiene nessun riferimento né al pubblico impiego né alla scuola. Ma intanto la Ragioneria Generale dello Stato conferma le proprie riserve su alcuni provvedimenti molto attesi da docenti e Ata.

Ancora nulla di nuovo sui provvedimenti riguardanti la scuola di cui si parla ormai da alcuni giorni.

L'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri previsto per la mattina dell'8 agosto non contiene nessun riferimento né al cosiddetto "decreto D'Alia" né ad altri interventi normativi in materia di istruzione.

Le speranze che alcuni provvedimenti urgenti e molto attesi dal mondo della scuola vengano assunti in tempi rapidi si assottigliano sempre di più.

A questo punto diventa davvero difficile fare pronostici perché i tempi si stanno facendo davvero molto stretti.

D'altra parte è ormai evidente che la situazione si sta complicando parecchio giorno dopo giorno.

I segnali ci sono tutti.

Una decina di giorni fa il decreto D'Alia finalizzato anche a ridurre in modo strutturale il fenomeno del precariato nelle pubbliche amministrazioni veniva dato come imminente, ma poi non venne neppure presentato in Consiglio dei Ministri.

Nelle ultime ore si è diffusa la notizia che il ministro Carrozza abbia puntato i piedi chiedendo un intervento urgente piuttosto pesante (400milioni di euro il costo complessivo). Lo stesso premier Letta ha dichiarato che nel mese di agosto i problemi dell'istruzione troveranno posto in una riunione del Governo.

Ma intanto Ragioneria Generale dello Stato e ministeri economici non danno il via libera al ddl su "Quota 96" e anche sulla questione dei docenti inidonei ci sono difficoltà. Nel corso della riunione della Commissione Bilancio del 6 agosto, la stessa relatrice Saltamartini ha chiarito che il problema dei "quota 96" potrà trovare soluzione nella prossima legge di stabilità.

Insomma la confusione è ormai totale e la situazione politica generale non è di aiuto. In questo momento le forze politiche sembrano impegnate più a trovare qualche ecamotages per tenere insieme i pezzi di una maggioranza sempre più debole che non ad affrontare i problemi del Paese.

Da: news fresche bis08/08/2013 10:13:09
Oggi, giovedì 8 agosto, ci potrebbe essere un colpo di scena per quota 96 e pensioni scuola?

Diverse testate lo riportano, ma sembra assai difficile. Oggi, infatti, ultimo giorno utile per l'approvazione di leggi e decreti, prima della lunga pausa estiva del Governo e del Parlamento, vi sarà un nuovo Consiglio dei Ministri, dove saranno presenti diverse leggi da approvare.

Una di queste potrebbe essere la pensione per i quota 96 della scuola con le regole precedenti la riforma Fornero, ma nonostante le diverse indiscrezioni e richieste da parte di numerosi politici anche di un decreto d'urgenza (per fare in modo che insegnanti e personale interessato possa uscire dal lavoro prima dell'inizio scolastico di settembre), tutto sembra rimandare ad una ennesima delusione.

Infatti, lo stesso Decreto D'Alia per i dipendenti pubblici che dovrebbe prevedere nuovi concorsi ma anche la mobilità e il prepensionamento con le regole prima della Riforma Fornero e che sarebbe il normale alveo per contenere la legge per i quota 96 sembra, nonostante le tante parole spese, ritardare e non essere, salvo sorprese dell'ultima ora, in calendario e in discussione oggi in Consiglio dei Ministri.

Staremo a vedere, ma le possibilità per i quota 96, realisticamente parlando, sono davvero poche. Anche perchè, nonostante l'errore evidente compiuto dalla riforma fornero, una modifica delle regole per la scuola, sarebbe davvero la scintilla, come più volte abbiamo detto, per una riforma totale delle pensioni. Cosa che, nonostante i tanti annunci, fa paura a molti, come ribadito anche dalla Ragioneria di Stato.

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Da: idon08/08/2013 13:54:37
Ma il famigerato decreto è uscito o no?

Da: ma no che non08/08/2013 14:05:29
è uscito. No. la maggioranza non è unanime.
Il possimo cdm è il 23 agosto..

Da: idon08/08/2013 14:51:15
Meno male.
Se viene varato così come si dice, meglio che non esca mai allora..

Da: ancora indiscrezioni08/08/2013 22:06:47
Sorpresa: il Governo blocca i contratti pubblici

di Reginaldo Palermo, La Tecnica della Scuola 8.8.2013

La decisione è stata presa - un po' a sorpresa - dal Consiglio dei Ministri dell'8 agosto.

Per scuola e pubblico impiego la riunione del Consiglio dei Ministri dell'8 agosto è andata molto peggio di ogni previsione.

Fino a un paio di giorni addietro pareva che tutto fosse pronto per una rapida approvazione del cosiddetto "decreto D'Alia" che avrebbe dovuto dare una risposta ai problemi del precariato, dei "Quota 96" e dei docenti inidonei.

Poi nella serata del 7 agosto è arrivata la doccia fredda: nell'ordine del giorno della riunione del Governo non era previsto l'esame del provvedimento.

Ma la vera gelata è arrivata poche ore fa quanto è stato reso noto il comunicato integrale dell'intera seduta.

"Il Consiglio - si legge nel sito del Governo - ha approvato in esame definitivo, a seguito del parere espresso dalle Commissioni parlamentari e dal Consiglio di Stato, un regolamento che proroga il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti".

Insomma, non solo non ci sono misure a favore della scuola ma c'è addirittura un provvedimento che peggiora ulteriormente la situazione.

Il regolamento prevede non solo il blocco di ogni forma di adeguamento retributivo, classi, scatti di stipendio e progressioni di carriera comunque denominate, ma anche una ulteriore riduzione dell'ammontare delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale (per la scuola si tratta del fondo di istituto).

Stando alle ultime indiscrezioni pare che sul "decreto D'Alia" sia intervenuto persino il Quirinale per segnalare che il decreto stesso suscitava non poche perplessità. Per quanto si era potuto capire, infatti, il provvedimento conteneva norme piuttosto eterogenee e non per tutte si giustificava l'urgenza. D'altronde è un po' difficile giustificare l'urgenza di disposizioni che in questo stesso momento sono all'esame del Parlamento.

Sta di fatto che di tutto questo si riparlerà, nella migliore delle ipotesi, fra una decina di giorni e non prima.

E con quali esiti è davvero difficile prevedere.

Da: cecchetobeo08/08/2013 23:03:30
di male in peggio.
: (

Da: ormai non09/08/2013 10:07:47
lo approvano più.. elezioni a fine ottobre!

Da: Scusate ma ci sono novità su12/08/2013 15:53:31
decreto d'alia per censimento graduatorie??

Da: ............12/08/2013 18:01:37
infatti

Da: Decreto d''Alia16/08/2013 12:54:39
Qualcuno ha scritto che la discussione sul decreto d'Alia (precari, turn over, pensioni dei dipendenti pubblici, riordino del settore pubblico etc...) è stata calendarizzata al CDM del 23 agosto, poiché contiene anche molte norme sugli statali della scuola, i quali devono sapere il loro destino prima dell'inizio dell'anno scolastico.

PER FAVORE, QUALCUNO DI VOI PUO' POSTARE IL LINK DI QUESTA CALENDARIZZAZIONE DEL 23 AGOSTO?

Da: In questo forum16/08/2013 14:47:14
è stato scritto che dopo la fumata nera dello scorso CDM, la prima riunione utile ad affrontare il tema sarà il CDM annunciato da Letta per il 23 agosto a Rai1. Detto questo non è detto che il decreto ci sia, ne che sia un decreto visto il clamore suscitato. Molti giornali hanno parlato di settembre come periodo possibile. Inoltre legare le norme della scuola a quelle del pubblico impiego è un pò forzato dal momento che su alcuni retroscena è apparsa la notizia che il quirinale avrebbe bloccato il "decreto d'alia" prorpio per l'eterogeneità delle materie trattate. E' quindi assai presumibile che le norme sulla scuola trovino una strada parallela non si sa se urgente..

Da: mavalavala17/08/2013 14:46:01
Notizie FRESCHE!

ROMA (ITALPRESS) - Pochi giorni di riposo nella sua Sicilia, ma il pensiero e' gia' al prossimo Consiglio dei Ministri, in programma il prossimo 23 agosto. Il ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Gianpiero D'Alia, alla ripresa dei lavori del Governo dovra' affrontare i numerosi dossier che riguardano le sue deleghe, dal blocco degli stipendi nel pubblico impiego, al contratto da rinnovare nella parte normativa, dai mal di pancia di alcune sigle sindacali ai provvedimenti per portare avanti il lavoro iniziato con il decreto del "Fare". "Abbiamo gia' ottenuto un ottimo risultato facendo approvare nel decreto del Fare un pacchetto di norme volte sulla semplificazione amministrativa, che sono importantissime e interessano settori strategici della vita economica e imprenditoriale del nostro Paese", afferma D'Alia all'ITALPRESS, che lo ha raggiunto telefonicamente. "Riguardano il mercato e la sicurezza sul lavoro, le attivita' edilizie, le procedure particolarmente complesse dal punto di vista ambientale e la riduzione di oneri amministrative a carico delle imprese di oltre 500 milioni di euro - spiega -. Abbiamo introdotto due norme di carattere generale. La prima prevede l'indennizzo per il ritardo della Pubblica amministrazione, ogni giorno che la P.A. ritarda nell'adottare un atto amministrativo comporta l'adozione automatica di una multa, un deterrente fortissimo per far si che le amministrazioni rispettino i tempi dei procedimenti. La seconda stabilisce le cosiddette date uniche, ed obbliga il governo, quando approva regolamenti o atti che introducono nuovi obblighi amministrativi a carico di cittadini ed imprese, a farli entrare in vigore solo due volte l'anno". In vista dei prossimi Cdm "stiamo lavorando a una serie di provvedimenti che riguardano il pubblico impiego, ma bisogna capire se arriveremo in tempo gia' per il Consiglio dei Ministri del 23 agosto". Proprio sul fronte del pubblico impiego non lo spaventa il rischio di un autunno caldo: "Da parte delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e responsabili ci aspettiamo un riconoscimento del fatto che c'e' la volonta' del governo di aprirsi ad un confronto a 360 gradi". La situazione politica resta complessa, specialmente dopo la condanna definitiva di Silvio Berlusconi nel processo Mediaset, e D'Alia mette in guardia dai 'falchi', che "non sono solo nel Pdl ma anche nel Pd - afferma D'Alia -. Sono i professionisti della rissa, hanno una rendita di posizione che deriva dal fatto che il sistema politico e' sempre in conflitto. Hanno contribuito a consolidare un bipolarismo sbagliato, fondato sulla rissa, che ha prodotto i guasti che sono sotto gli occhi di tutti". Il Governo dovra' superare lo scoglio Imu. "E' chiaro che il superamento e l'abolizione di questa imposta fanno parte dell'accordo politico che ha dato vita al governo Letta. Nessuno puo', quindi, sottrarsi a questa intesa - sottolinea il ministro all'ITALPRESS -. Il ministro Saccomanni con la sua relazione ha offerto diversi spunti di riflessione a tutte le forze politiche. Se l'idea dell'abolizione dell'Imu nasce dall'esigenza di evitare che il ceto medio italiano sia sottoposto a un carico fiscale eccessivo, e' evidente che in via prioritaria l'eliminazione dell'imposta debba riguardare proprio queste fasce sociali, e debba servire a migliorare la condizione e il potere d'acquisto delle famiglie italiane, la dorsale dell'economia italiana". Secondo D'Alia "se il ceto medio non risparmia e la ricchezza nazionale si riduce". La soluzione per cui propende il ministro e' la service tax: "Penso che sia una imposta moderna, che rafforza il ruolo dei Comuni, abbassa la pressione fiscale, tiene conto delle esigenze". Un'altra riforma che dovra' affrontare a breve il Parlamento, fortemente voluta anche dal presidente Napolitano, e' quella della legge elettorale: "Penso che questo tema debba essere connesso anche alle riforme costituzionali. A dicembre ci sara' il pronunciamento della Corte Costituzionale sul porcellum, il Parlamento dovrebbe intervenire prima che la Corte si pronunci, per rafforzare la sua centralita', ma aspettiamo la ripresa dei lavori per vedere cosa succedera'". Per quel che riguarda le parole di Pier Ferdinando Casini, su un nuovo e piu' moderno bipolarismo, D'Alia parla di "analisi assolutamente condivisibile. Noi dell'Udc siamo stati gli unici a cantare fuori dal coro e le elezioni politiche del 2013 hanno certificato la morte di quel bipolarismo rissoso, perche' le forze in campo sostenute dagli elettori, non sono state piu' solo due ma quattro".
"Oggi non possiamo essere nostalgici di quel sistema che non ha funzionato e non ha piu' quel consenso popolare di un tempo - prosegue il ministro nell'intervista all'ITALPRESS -, bisogna costruire un sistema politico nuovo, che non sia legato alle alleanze elettorali frutto di tatticismi e convenienze del momento. Su questo tema ci stiamo interrogando e stiamo assumendo alcune iniziative politiche, a differenza degli altri che ancora hanno la testa rivolta al passato". Un'offerta politica nuova, secondo D'Alia, e' anche la chiave per contrastare il MoVimento 5 Stelle. "Se la politica torna a fare il suo mestiere, al servizio dei cittadini, verra' meno il motivo della protesta. Se la politica riesce a risolvere i problemi e ad uscire dalla crisi, contrastando la disoccupazione e il disagio giovanile, concentrato il modo particolare nel Mezzogiorno - sottolinea il ministro -, e' chiaro che i giovani non hanno motivo di trovare un modo per protestare senza che a questo segua una cultura di governo. Il compito nostro, quindi, e' quello di costruire una nuova offerta politica e di buon governo al Paese". Per D'Alia "il fenomeno Grillo e' comprensibile, rispettibilissimo ma ha gia' perso di credibilita', visto che alla prova del governo ha steccato. Grillo aveva la possibilita' di governare con il Pd e di fare quelle cose con cui si era impegnato con gli elettori e non lo ha fatto. Ha scelto la strada della contestazione fine a se stessa". In questo quadro bisognera' capire come si posizionera' il ritorno di Forza Italia, voluto da Berlusconi: "Puo' essere un elemento che vada nella direzione della nascita del nuovo bipolarismo, come puo' essere un elemento che va nella direzione opposta - conclude D'Alia -. Bisognera' vedere se si vuole costruire un movimento moderato, che dia un contributo alla costruzione di soggetto politico piu' ampio, ancorato al Partito Popolare Europeo, o se si vuole costruire un'area residuale che sia populista. Noi siamo molto interessati a capirne di piu'". (ITALPRESS).


Da: mass media...17/08/2013 18:32:40
intanto sui mass media la discussione verte per l'ennesima volta sulla stabilizzazione dei precari che non hanno mai superato un concorso a differenza nostra...

Da: rya17/08/2013 18:38:12
A casa tutti i precari

Da: intronato17/08/2013 18:58:26
è vero che alcuni parlano di stabilizzazione dei precari, ma c'è anche chi parla di tagli; visto che stanno bloccando gli stipendi, penso che non faranno né l'uno né l'altro

Da: aspettando lo scorrimento17/08/2013 20:20:06
verranno mai fatte scorrere le graduatorie di forze di polizia?

Da: cecchetobeo19/08/2013 14:36:18
Verranno assunti i vincitori di concorso?
Ma nessuno ha notizie sul cdm del 23.08?

Da: tutto19/08/2013 19:13:05
Tace

Da: NOTIZIE PROSSIME AD ESSERE DEFINITIVE21/08/2013 09:43:57
Secondo la ricostruzione di "La Repubblica", il decreto D'Alia è pronto già da prima di ferragosto, ma in continua modifica. E' prenotato per il cdm del 23 ma è possiblie anche che venga rimandato. Le riserve dei concorsi pubblici al 50% sarebbero destinate solo ai detentori di contratto a tempo determinato (3 anni negli ultimi 5). 50000 unità, 1/3 del totale dei precari della pa. L'articolo non dice nulla su scorrimenti di graduatorie e loro utilizzo condiviso ma può darsi che la cosa non venga citata perchè non sentita come fondamentale (INVECE LO è!!) dai non addetti ai lavori. Staremo a vedere..

Da: ormai caos totatle ognuno dice il contrario del21/08/2013 12:49:51
precedente..

da italia oggi

La p.a. assorbe i precariDi Gianni Macheda e Roberto Miliacca


Fino al 31 dicembre 2015 le pubbliche amministrazioni potranno bandire procedure concorsuali , per titoli ed esami, per assunzioni a tempo indeterminato di personale non dirigenziale riservate esclusivamente a favore di coloro che abbiano maturato, negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato. Le graduatorie pubbliche vigenti sono prorogate fino al 31 dicembre 2015 e questa disciplina costituisce norma di principio per regioni, province autonome, enti locali ed enti del Servizio sanitario nazionale. E' una delle novità contenute nello schema di decreto legge (anticipato su ItaliaOggi del 31 luglio scorso) recante disposizioni urgenti in materia di occupazione nelle pubbliche amministrazioni che sarà oggi sul tavolo del preconsiglio dei ministri per essere approvato probabilmente già nella riunione di venerdì prossimo. Il provvedimento, proposto dal premier Enrico Letta e dal Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione Gianpiero d'Alia, porta avanti una stretta sulle consulenze nella p.a. La spesa annua per studi ed incarichi, inclusa quella relativa a studi ed incarichi di consulenza conferiti a pubblici dipendenti, sostenuta dalle amministrazioni pubbliche, non potrà quest'anno essere superiore all'80 per cento di quella sostenuta nell'anno 2012. C'è poi la possibilità per i testimoni di giustizia di essere assunti nella pubblica amministrazione con qualifica e funzioni corrispondenti al titolo di studio ed alle professionalità possedute al fine di garantire loro un regime sicuro e nello stesso tempo qualificato di integrazione economica e sociale.

Da: controsenso21/08/2013 13:23:14
ma non è un controsenso?
le graduatorie sono prorogate fino al 31 dicembre 2015,
e le pa possono bandire concorsi fino al 31 dicembre 2015.
quindi che senso ha bandire un concorso se ci sono graduatorie
valide?
secondo me non ci stanno capendo niente nemmeno loro

Da: Lupus21/08/2013 13:38:18
A dire il vero la notizia riportata da Italia Oggi la so da altre fonti modulata in altri termini. Innanzitutto si parla di riserva al 50% dei posti e non di concorsi esclusivamente riservati. In secondo luogo, si vogliono fare salve le legittime aspettative dei partecipanti ai passati concorsi attraverso il solito screening di organici e concorsi espletati. Cosa che ad occhio e croce ogni governo promette e mai attua spesso per la totale ignavia delle amministrazioni che dovrebbero autocensirsi

Da: io ho trovato questo21/08/2013 13:45:27
Statali, venerdì il decreto: soluzione per i precari di Luca Cifoni

21 agosto 2013
ROMA Annunciato già prima di Ferragosto, il provvedimento in materia di pubblico impiego preparato dal ministro Giampiero D'Alia dovrebbe finalmente vedere la luce nel Consiglio dei ministri di venerdì. All'esame della riunione del pre-consiglio è stato portato infatti un decreto legge «recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni». Si tratta di un testo piuttosto ampio che contiene misure di contenimento della spesa ma anche altre che vanno in direzione potenzialmente opposta.

Il primo nodo è quello dei 150.000 i precari della pubblica amministrazione che vedranno scadere il loro contratto a dicembre prossimo. Si cerca una soluzione che non sia però una ulteriore proroga, come quella già adottata alcune settimane fa. Anche perché molti degli interessati hanno già superato i tre anni di contratto (il limite europeo per la trasformazione a tempo indeterminato). Il testo del decreto prevede quindi la riapertura dei concorsi. Le amministrazioni interessate potranno avviare procedure di reclutamento di personale non dirigenziale, mediante concorso pubblico, con una riserva a favore dei precari.

C'è poi il tema delle auto blu. I costi sono ancora enormi nonostante i vari interventi che si sono succeduti nel corso degli anni: oltre un miliardo per le auto e oltre un miliardo e 250 milioni di euro per le consulenze. Un'altra novità riguarderà la mobilità dei lavoratori nelle società partecipate dal pubblico ma non quotate.

Nel Consiglio dei ministri della settimana successiva sarà poi la volta dell'Imu. Ma l'agenda autunnale del governo è ancora molto lunga, come ha ricordato il ministro del Lavoro Giovannini. A settembre si metterà a punto la legge di stabilità. Sulle risorse per il taglio del cuneo e per il rifinanziamento della Cig «c'è stato un impegno pubblico del presidente del Consiglio», ha fatto notare Giovannini facendo presente che però «il percorso di riduzione del cuneo fiscale non può essere realizzato tutto in un anno, dati i vincoli finanziari».

Aperto anche il dossier pensioni, in particolare sul tema degli esodati per i quali «si sta valutando l'opportunità di un intervento normativo per risolvere in modo definitivo un problema che riguarda ancora circa 20-30mila persone»

Da: GOVERNO A UN PASSO DALLA CRISI21/08/2013 14:46:37
«Cara, abbiamo una campagna elettorale da affrontare». La telefonata alla parlamentare Pdl arriva da Arcore. All'altro capo del filo c'è il Cavaliere. Silvio Berlusconi ieri ha tenuto ad Arcore un vero "gabinetto di guerra" con tutti i suoi fedelissimi (Santanché, Verdini, Alfano e altri). Sul tavolo, però, stavolta c'era una sola opzione: far cadere il governo, ritirare l'intera delegazione ministeriale («Se io dico basta, non devono restare lì un minuto di più!») e chiedere «subito» nuove elezioni. A novembre, ove fosse tecnicamente possibile, cambiando l'attuale legge elettorale, oppure nei primi mesi del 2014, ma in ogni caso ancora con Berlusconi - dagli arresti domiciliari, dai servizi sociali o, forse, ancora da uomo libero, questo si vedrà - a guidare il centrodestra. Con il suo nome e cognome nel simbolo, magari candidando "tecnicamente" un altro (Marina Berlusconi resta la prima scelta), ma sempre con lui, Silvio, come leader. Altro che primarie, successioni, diatribe. Chiacchiere. "Io non mollo", appunto.

LO SHOW-DOWN
E quando sarebbe lo show-down con il Pd, ma anche e soprattutto con Napolitano? Presto, molto presto. «Alla ripresa autunnale» dicono i suoi. Ottobre? No, settembre. Senza neppure aspettare il voto della Giunta del Senato sulla sua decadenza, il cui inizio di discussione è previsto per il 9 settembre. Data che potrebbe tornare fatidica. «Abbiamo lanciato gli aerei ad agosto, a settembre partiranno i carri armati», promette un battagliero organizzatore di truppe pidelline. Tutte convinte e compatte, altro che defezioni in vista «come scrivono i giornali che ci vogliono vedere morti, ma che non hanno capito che tranne qualche ciellino nessuno tradirà Silvio», urlano.
C'erano, al vertice, i "falchi" sempre più amati dal Cav (Daniela Santanchè e il coordinatore del Pdl Denis Verdini, Renato Brunetta e Daniele Capezzone), ma anche - e questa è una notizia - l'attuale segretario del Pdl, Angelino Alfano. In teoria, una colomba, che non ha contraddetto la linea del leader. E però, riferiscono fonti Pdl, avrebbe sostenuto che un minimo spazio per riallacciare i fili della trattativa con il Colle, con Letta e con il Pd potrebbe ancora esserci. Tanto che oggi lo stesso Alfano potrebbe andare a palazzo Chigi (accompagnato da Brunetta) per chiedere un intervento dello stesso premier su Napolitano affinché acceleri l'iter della grazia: e ancor meglio sarebbe se Napolitano optasse per la commutazione della pena. In ogni caso Alfano crede anche che sia possibile verificare la strada di un ricorso alla Consulta sull'inapplicabilità della legge Severino.
Tra i duri si iscrive invece la ex ministra e fedelissima Stefania Prestigiacomo che ieri, a scanso di equivoci, ha fatto mettere nero su bianco in una nota: «Sono sicura che non vi sarebbe nemmeno un ministro che avrebbe l'ardire di mollare Berlusconi e scegliere di sostenere un governo contro il volere del partito».

I GOVERNISTI
Ma neppure i sospettati principali, quei ministri del Pdl (i Lupi, i Quagliariello, mentre le due ministre, Lorenzin e Di Girolamo, sono da settimane in rigido silenzio) che sono accusati di «prendere ordini da Napolitano», come li scudiscia Santanché, difficilmente potranno tradire. Anche perché, spiegano altri falchi: «Ma dove vanno? Tranne Lupi, e solo grazie ai ciellini, nessuno di loro ha un voto». Il Cav, dunque, non è più né triste né depresso. Lo è stato, a lungo, fino a Ferragosto. Poi, dopo aver letto e riletto la 'nota' di Napolitano e capito che l'agibilità politica che chiedeva non sarebbe arrivata né oggi né domani, ha detto «basta, è tutto inutile, è ora di rovesciare il tavolo. Mi vogliono morto? - si sarebbe sfogato al telefono - Vogliono vedere i miei figli vergognarsi di uscire perché il padre è finito in galera?». No, la risposta. Ergo, il Cavaliere e il suo partito preparano compatti la guerra finale. L'obiettivo è il governo e Letta. «Non lo stimo più, mi ha profondamente deluso - avrebbe detto del premier il Cav - lui e Napolitano mi hanno fatto solo perdere tempo e ancora chiedono di aspettare. Basta, mi sono stufato. Parole. Senza dire che tra i giudici della Consulta cui dovrei far ricorso sulla legge Severino ben undici su quindici ce li ho contro e lo perderei».



Impossibile APPROVARE IL DECRETO, sarebbe la 2a volta in 12 mesi che per gli idonei non si riesce ad approvare l'uso condiviso delle graduatorie fino al 31 dicembre 2015! E' uno scandalo, il governo deve ANDARE AVANTI..

Da: Addio21/08/2013 16:21:57

Sogni di gloria

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