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Abolizione esame avvocato
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Da: un consiglio spassionato26/06/2012 19:06:53
(dimenticavo: chi scrive è un dottorando in diritto costituzionale)

Da: u bestia26/06/2012 19:11:22
vox clamantis in deserto

Da: Che vergogna!!!26/06/2012 19:15:25
L'art. 39 cost. sui sindacati? Non è forse norma inattuata in quanto mancante di norme di attuazione?

Così potrebbe accadere per l'art.33 cost. svuotandolo delle norme attuative ordinarie (vedi normativa ordini professionali)...

Da: ufg26/06/2012 19:20:22
Posto che l'esame di avv. è previsto dal regio decreto-legge 27 novembre 1933, n. 1578, convertito con modificazioni nella legge 22 gennaio 1934, n. 36, relativo all'ordinamento delle professioni di avvocato;
- che pertanto si tratta di legge ordinaria;
- che l'art 10, comma 2, della legge 183/11 così statuisce :"All'articolo 3 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138,
convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148,
dopo il comma 5 e' inserito il seguente:
�«5-bis. Le norme vigenti sugli ordinamenti professionali sono
abrogate con effetto dall'entrata in vigore del regolamento
governativo di cui al comma 5�»".
che pertanto, se non viene attuata la riforma, in vista dell'applicazione della clauola di salvaguardia prevista nella suddetta legge, viene  a mancare il sostrato legislativo su cui si fonda l'art 33, comma 5, Cost.
- che pertanto non è necessario porre in essere  la procedura aggravata di riforma costituzionale prevista dall'art. 138 Cost.
atteso che l'art 33, comma 5, Cost. verrebbe ad essere svuotato di contenuto, vista l'abrogazione degli ordini professionali;
- che in pendenza di un siffatto vuoto legislativo riferito al regio decreto 1578/33 (quantomeno in riferimento all'esame), non può ragionevolmente aspettarsi che l'efficacia della legge 183/11 possa essere messa in discussione;
ciò premesso credo che l'esame verrà abolito se nel termine del 13 agosto2012 non si riformeranno gli ordini.
In oltre si veda l'art 13 comma 2, del DPR 15.06.2012 approvato dal CdM il che conferma quanto detto.
L'esame allo stato attuale è abolito.

Da: u bestia26/06/2012 19:22:10
se se.
a dicembre tutti in fila al palasport!

Da: un consiglio spassionato26/06/2012 19:29:38
la normativa sull'esame di abilitazione non rientra affatto tra quelle che verranno abolite, perché non riguarda gli ordini professionali ma l'attuazione dell'art.  33 Cost, e quindi l'esame di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato, esame che, in astratto, potrebbe esistere anche se venissero aboliti gli ordini.

Nessuno che abbia un minimo di cervello può pensare che, invariato l'art. 33 Cost., venga abolito l'esame che ne costituisce diretta attuazione. Tra l'altro, la compatibilità dell'esame di abilitazione con la normativa europea è stata sancita un paio di volte, e in termini univoci, dalla CGUE.

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Da: finita26/06/2012 19:42:32
chi pensa che la corporazione forense, che storicamente conta in Parlamento una nutritissima compagine (specie ultimamente, coll'infornata di avvocati-parlamentari inaugurata da Berlusconi), possa anche sognarsi lontanamente un'abolizione dell'esame di avvocato è un pazzo da legare.

I nostri legislatori-avvocati stanno invece attivandosi, semmai, per inasprirlo (vedete il ddl di riforma forense, e informatevi invece di sparare cazzate tipo "è venuto a mancare il sostrato all'art. 33 co. 5 ° cost.: agli esami di costituzionale ne bocciamo per molto meno!!!), e più in generale per rendere più difficile l'accesso alla professione, ormai alluvionata da oltre 200.000 avvocati.

Certo che fa piacere sapere quanti coglioni ci stanno in giro...

Beati monoculi in regno caecorum!!!

Da: Che vergogna!!!26/06/2012 19:46:55
@ finita

poi piangerai quando vedrai che le cose stanno diversamente.CIUCCIO

Da: finita26/06/2012 19:51:55
cretino, stai parlando con un dottorando in diritto costituzionale!

L'esame di abilitazione esiste, e l'ha fatto pure mio nonno.

Se pensi davvero che, al di là del vincolo costituzionale, ci sia qualcuno (oltre agli sfigati semideficienti come te) che vuole abolirlo, sei tu che dovresti piangere. Perché sei a metà strada tra l'inesistenza e l'annullabilità:
una nullità (assoluta)

Da: Che vergogna!!!26/06/2012 20:01:29
sei il tipico dottorando italiano: ignorante e raccomandato.

Da: finita26/06/2012 20:14:20
raccomandato sì, ma sfido chiunque a trovare un dottore di ricerca che non lo sia, in Italia.

Ignorante, onestamente, no.

So cosa sto scrivendo, ed è proprio l'ignoranza che non sopporto e che mi spinge a scrivere quanto ho scritto.

L'esame è imposto dal 33 comma 5°, l'ha fatto mio nonno, mio padre e a dicembre lo farò anch'io. Esisterà per molti, molti anni. Fidatevi.

Da: sdegno26/06/2012 20:21:11
chi è raccomandato è uno che ruba diritti alle persone come lui...pertanto direi allo stesso qunatomeno di tacere .... se ha un minimo di coscienza.
ma credo che risponderà...

Da: Che vergogna!!!26/06/2012 20:25:45
Guarda un pò che oligarchia: nonno, padre, figlio.

Basta. Apriamo le porte al popolo, quello che poi creerà reddito reale non reddito virtuale.

BASTA RACCOMANDATI

Da: finita26/06/2012 20:34:26
io non ho rubato proprio nulla: al concorso i concorrenti eravamo esattamente quanti erano i posti messi a concorso, tra borsisti e non.

Che poi si sappia in partenza che è inutile partecipare se non si è nelle grazie di un Prof non è affar mio. Io ho solo sfruttato una situazione favorevole, come avrebbe fatto chiunque ha un minimo di buon senso.

Il mondo accademico è fatto così, e non sarò certo io a voler raddrizzare le gambe ai cani.

Forse col tempo cambierà, e sono io il primo a pensarte che sia giusto che cambi, ma io non sono certo così fesso da mandare all'aria una situazione di vantaggio, coi tempi che corrono.

Quanto all'esame di abilitazione, la sua compatibilità con i canoni della ragionevolezza è stata riconosciuta dalla Corte di giustizia dell'UE, e poi è saldissimamente ancorato su un precetto rientrante nella prima parte della Costituzione.

Il mio parere pro veritate è che l'esame vada modificato, rendendo obbligatoria la motivazione analitica delle correzioni, ma, al di là della sua obbligatorietà costituzionale, credo che sia anche opportuno che lo Stato controlli la competenza di chi è deputato alla difesa dei diritti individuali ex art. 24  Cost.

Ho scritto solo perché mi pare assurtdo che della gente si batta per ciò ch'è fuori discussione. Ci sono tante storture da raddrizzare (compresa quella, sia detto con tutta onestà e senza ironia, che riguarda i concorsi-cooptazioni universitari)

Da: finita26/06/2012 20:40:02
giusto per precisare la mia posizione sulla "questione morale" ch'è stata sollevata: appartengo all'amplissima schiera di coloro che, se trovano pèer terra un portafogli, ne conservano le banconote magari infilando la petente e la carta d'identità nella buca delle lettere, in modo che il povero disgraziato che l'ha perso non abbia grane ulteriori rispetto alla perdita del contante.

So benissimo ch'è moralmente riprovevole, così come so ch'è riprovevole approfittare di una parentela importante in un concorso pubblico.

E so che è anche illecito, nell'uno come nell'altro caso.

Ma oggidì, con la situazione economica che c'è in giro, credo di meritare ampie attenuanti.

Da: finita26/06/2012 20:48:39
posto c'è chi s'è risentito per il mio intervento, e posso capire che la crisi c'è soprattutto per chi non è inserito in famiglie potenti, chiedo scusa (in tutta sincerità) e tolgo il disturbo: ho dichiarato la mia competenza in materia al solo fine di "qualificare" il mio intervento sull'inconcepibilità dell'abolizione dell'esame di abilitazione, e ciò unicamente perché animato dall'intento di fare chiarezza su una questione che stranamente vedo raccogliere molte adesioni (seguo piuttosto il forum sui 18 mesi di pratica per tutti, essendo interessato dalla relativa riforma).

Nessun intento provocatorio, dunque: per deformazione professionale ho solo avvertito l'impellente necessità di "render nota" la copertura costituzionale dell'esame di Stato, che mi pareva non fosse abbastanza nota su questo specifico thread.

Se poi volete continuare a lottare (a parole) contro i mulini a vento, anziché protestare per le vere ingiustizie presenti in Italia (compresi, senza ironia, i concorsi truccati all'Università), fate pure.

Absit iniuria verbis!!!

Da: Che vergogna!!!26/06/2012 21:05:06
Per me le cose non stanno così.

Cmq se questo esame non verrà abolito o almeno riformato per me l'Italia può anche sprofondare nella merda.

Da: x che vergogna26/06/2012 21:25:35
difatti l'esame verrà sicuramente riformato.
In peggio (vedere il ddl di riforma forense, attualmentne in discussione alla Camera dopo la sua approvazione in Senato, per capire quale è l'indirizzo in materia).

Da: vedo e prevedo26/06/2012 21:49:28
che verranno aboliti i codici annotati con la giurisprudenza, che sono il vero scandalo dell'esame. Come prevede il ddl di riforma forense, infatti, saranno ammessi solo i codici non annotati. Così finirà lo sconcio attuale della copiatura dei compiti dai codici.

Da: Riflessione_26/06/2012 23:13:42
Per il dottorando in diritto costituzionale, ti riempi la bocca con questo art.33, ma l'art.33 parla di esame di stato scritto? No!
Allora l'esame di stato puo' benissimo essere un esame orale che si tiente presso il Consiglio dell'Ordine ogni quadrimestre.
saluti giurisprudenziali

Da: x riflessione27/06/2012 06:29:47
io non "mi riempio la bocca" con l'art. 33, co. 5°. Mi son limitato a farlo presente perché si sapesse (perché non m'è parso si sapesse) che l'esame è costituzionalmente necessario.

In teoria hai ragione tu, perché ovviamente il 33 Cost prescrive solo un esame, ma ovviamente non ne detta le modalità specifiche. Quindi, in astratto, il legislatore ordinario ben potrebbe modificare l'attuale disciplina eliminando lo scritto e lasciando solo l'orale.

Tuttavia, posto che l'attività dell'avvocato si svolge necessariamente (anche) mediante atti scritti, mi pare decisamente improbabile che ciò avvenga.
Come ha notato qualcuno poco sopra, piuttosto mi sembra probabile che l'esame venga presto inasprito, e ciò perché (secondo i "poteri forti" (leggi, il CNF)) esso non garantisce , com'è ora, una selezione efficace (tant'è vero che gli avvocati sono troppi). La cosa più probabile è che l'esame resti com'è. Se mai lo modificheranno, lo renderanno senz'altro più difficile, togliendo i codici annotati e aumentando il numero delle materie, togliendo quelle più semplici come l'ecclesiastico (francamente abusato).

Da: ...27/06/2012 07:20:18
E purtroppo non effettuando nessun tipo di selezione per iscriversi nelle facoltà giuridiche: gli avvocati sono tantissimi, perchè tantissimi sono i praticanti, i quali  variano in funzione del numero degli studenti in giurisprudenza, i quali una volta laureati non  hanno altre alternative se non l'avvocatura: i vincitori di concorsi pubblici: magistrati, notai, carriera accademica, insegnamento scuole superiori, pubblica amministrazione sono solo delle mosche bianche.
Conosco una decina di persone che volevano fare il medico che non superando i quiz per l'iscrizione in medicina sono diventati avvocati.
Pochi sono i politici che capiscano che il 18enne, che non sia un caprone, a cui viene preclusa l'iscrizione in giurisprudenza può facilmente inserirsi in un altro percorso universitario più consono alle sue capacità, o nel mercato del lavoro

Da: PhD student27/06/2012 08:24:38
alcuni dati obiettivi da chi, come me, è abituato a ragionare sulla base di essi:

1) il sistema giuridico e giudiziario italiano è largamente ricalcato su quello francese (se è vero che 2.400 anni fa noi avevamo già i primi trattati di giurisprudenza, mentre in Gallia sapevano solo pascolare pecore, è pur vero che il ns dirritto amministrativo, costiutuzionale e il nostro codice civile e di procedura civile sono derivati dal code Napoléon francese e dal droit administratif et constitutionnel français.... fine della lezione).

Inoltre, la popolazione italiana e quella francese più o meno si equivalgono,e così la domanda di giustizia, essendo i ssitemi socio-economico e giuridico assolutamente comparabili (vi risparmio le fonti e le citazioni).

E allora: perché, secondo voi, in Italia ci sono circa 230.00 iscritti agli albi, mentre in Francia sono meno di 50.000, dei quali solo poche centinaia (meno di 500) sono abiitati al patrocinio davanti alla Cour de Cassation?

Anche la Germania, la cui popolazione supera gli 80.000.000, e il cui sistema giuridico non è molto dissimile dal nostro (vi assicuro che il BGB e il ns codice civile sono molto più che cugini, laddove lo Strafgesetzbuch tedesco e il nostro codice penale sono strettamente imparentati), ha molti ma molti meno avvocati dell'Italia.

Perché, secondo voi?

Sarò pure raccomandato, ma ho avuto occasione di studia re comparativamente i sistemi giudiziari di mezza Europa, e conosco benissimo l'organizzazione della Bar Society inglese, dei Barreaux francesi e sto attualmente scrivendo su questo.

La risposta è una sola: programmazione.

La Francia, la Germania, il Belgio, i paesi Bassi, l'Inghilterra (+ il Galles) programmano attentamente il numero dei nuovi avvocati tramite test preselettivi all'ingresso, all'uscita delle università, con una pratica molto più rigorosa di quella italiana (chi scrive, essendo dottorando e avendo girato l'Europa per ragioni di dottorato, nel frattempo ha usufruito di firme false facendo una pratica fittizia grazie a un sistema colabrodo senza alcun controllo effettivo) e con un esame molto ma molto più difficile di quello italiano. Vi assicuro che in Francia, in una classe di Master II professionnel (che ho frequentyato facendo contemporaneamnete finta di esser praticante avvocato in Italia, cosa impossiibile altrove in Europa) di 30 allievi, solo 2-3 hanno in programma di fare gli avvocati, E CIO' A CAUSA DI UN PERCORSO SELETTIVO ESTREMAMENTE COMPLESSO, CHE QUASI QUASI RENDE PIU' FACILE L'ACCESSO ALLA MAGISTRATURA, E SICURAMENTE QUELLO NELLE FORZE DELL'ORDINE O NELLA P.A. IN GENERALE.

Badate, non sono qui per far lezioni a nessuno, ci mancherebbe.

E' che, frequentando il forum, ho lettertalmente sgranato gli occhi nel vedere un thread dedicato all'abolizione dell'esame di avvocato.

Credetemi: sarò pure raccomandato (e lo sono), sarò pure una persona indegna (forse), ma so di che parlo e vi sto dicendo la verità: siete fuori di testa completamente!!!!
L'esame, costituzionalmente necessitato, non verrà mai abolito, ma semmai sarà (com'è opportuno) inasprito,e  ciò in aggiunta a un notevole inasprimento deri criteri di selezione, prima, dopo l'università, durante la pratica e dopo di essa.

Legggete le proposte contenute nel ddl di riforma forense, se non mi credete (ddl C 3900, proponenti Cavallaro e altri, già approvato in Senato e in fase di approvazione finale alla camera).

Con ogni probabilità non riusciranno ad approvare il ddl prima della fine della legislatura, ché non c'è oprmai il tempo materilae, ma le linee guida sono quelle:

più selezione, come avviene "partout en Europe".

A leggere che qualcuno sogna l'abolizione dell'esame di avvocato, credetemi, in perfetta buona fede non so se ridere o piangere.

Da: ma che bella nazione!!!!27/06/2012 08:47:11
MA NON DIRE MINCHIATE.......................

Da: PhD student27/06/2012 08:51:44
invito chiunque a commentare seriamente le mie affermazioni, confutandole motivando, se ritenuto opportuno.

Da: ma che bella nazione!!!!27/06/2012 09:46:12
allora la francia costituisce un caso del tutto singolare in europa.
in Italia gli iscritti all'albo sono più di 207.000 ma circa il 40% non svolge effettivamente la professione libera (sono fondamentalmente dipendenti di altri avvocati).
poi vanno considerati tutti gli avvocati degli enti territoriali che non sono sul mercato.
in conclusione il numero degli avvocati in Italia che hanno mercato è estremamente esiguo.
nei paesi scandinavi ci sono meno avvocati perchè i cittadini possono patrocinare molte cause senza l'ausilio professionale dell'avvocato.

PhD student vai a studiare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 

Da: ma che bella nazione!!!!27/06/2012 09:48:09
In Svezia tutti gli avvocati ("advokater") esercitano a titolo privato (gli uffici legali pubblici sono stati soppressi). Contrariamente a quanto previsto nel sistema giuridico di numerosi altri Stati, in Svezia è consentito a qualsiasi persona di patrocinare la propria causa in tribunale: non vi è dunque l'obbligo di farsi rappresentare o di assumere un avvocato. Né vi è monopolio degli avvocati, nel senso che chi agisce come rappresentante o consulente in un procedimento giudiziario non deve necessariamente essere un avvocato. Per rappresentare una persona in tribunale, i requisiti non consistono quindi nel possesso del titolo professionale di avvocato, ma dipendono da determinati fattori (quali la residenza, le conoscenze linguistiche e l'attitudine). Sotto certi aspetti, tuttavia, gli avvocati sono privilegiati: per esempio, tranne qualche eccezione soltanto gli avvocati possono essere chiamati ad assicurare il patrocinio gratuito. Può essere patrocinatore privato, invece, chiunque risponda ai requisiti per rappresentare una persona in giudizio. D'altro canto, a differenza di quanto si riscontra in vari altri Stati, in genere non vi differenza qualitativa tra i giuristi che vengono incaricati del patrocinio gratuito e quelli che rappresentano privati: entrambi questi tipi di rappresentanti legali sono, nella massima parte dei casi, avvocati. Secondo l'accezione svedese, è avvocato chi è membro dell'Associazione svedese degli avvocati ("Sveriges advokatsamfund"). Per esserne membro, si devono soddisfare requisiti formali in materia di competenza, esperienza e qualifiche.

Da: ufg27/06/2012 09:48:30
DPR 15.6.2012, art. 13 comma 2,: "Sono abrogate tutte le disposizioni regolamentari e legislative incompatibili con le previsioni di cui al presente decreto, fermo quanto previsto dall'articolo 3, comma 5-bis, del decreto-legge 13 agosto 2011 n. 138, convertito dalla legge 14 settembre 2011 n. 148, e successive modificazioni".
Buona lettura.
L'art 33, comma 5, Cost. resterà eseitente, ma lettera morta ed inapplicabile.
Per quel che ci riguarda se non si riformano gli ordini entro 13.8.2012, l'esame non si farà a dispetto del vuoto art. 33/5° Cost. .

Da: ma che bella nazione!!!!27/06/2012 09:49:58
La professione di avvocato (asianajaja) è disciplinata dalla legislazione finlandese. Hanno diritto al titolo di avvocato solo coloro che sono stati ammessi all'ordine degli avvocati finlandesi e che provino il possesso di taluni requisiti. L'ordine degli avvocati finlandesi conta circa 1. 600 membri.

La professione forense in Finlandia non è oggetto di monopolio, per cui anche soggetti diversi dai giuristi iscritti all'albo possono prestare tali servizi. L'avvocato è tenuto al segreto professionale.

All'ordine degli avvocati finlandesi spetta il controllo professionale degli avvocati, degli altri giuristi attivi negli studi legali nonché dei patrocinatori legali pubblici. Le altre persone che prestano assistenza giuridica non sono sottoposte al controllo dell'ordine. La sanzione nei confronti dell'avvocato che violi le disposizioni di legge relative alla professione o le norme disciplinari può arrivare fino alla radiazione dall'albo. Presso il consiglio dell'ordine sono conservati l'albo degli avvocati ed il cosiddetto registro comunitario, che devono essere accessibili al pubblico.

Da: x PhD27/06/2012 09:50:09
concordo con le tue affermazioni, aggiungo che la differenza tra un boscaiolo milionario italiano, francese e tedesco sai qual è?

che mentre l'italiano farà studiare il figlio per dargli il pezzo di carta e vederselo chiamare magari avvocato, gli altri magari investiranno i soldi negli studi più opportuni ed investimenti per aumentare la produttività dell'azienda, e non si vergogneranno mai di far fare i boscaioli ai propri figli.

E' un esempio, mi è venuto in mente questo del boscaiolo perché in svizzera ce ne sono parecchie di persone benestanti che svolgono mansioni che potrebbero anche non fare....

qui in italia è rimasta la mentalità nel dover presentarsi a passeggio nella piazza del paese con un titolo con cui essere salutati....il risultato?

è che chi ha interrotto gli studi dopo la terza media guadagna ed ha guadagnato quanto un avvocato di oggi non potrà mai guadagnare.

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