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Abolizione esame avvocato
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Da: esame farsa, protestiamo anche noi02/11/2011 21:12:54
ragazzi, ahinoi, ormai si è capito, questi al limite aboliranno i minimi tariffari. Oltre ciò non si spingeranno.

Da: Ma no dai02/11/2011 23:33:46
Ma no dai, forse è la volta buona!

Da: Esame-farsa02/11/2011 23:37:20
Grazie del suggerimento, domani la guardo e verifico se quel ddl e' trasformabile in un emendamento!
Buona notte,



Mi e' stata segnalata stasera anche in un altro messaggio, domattina verifico se anche quella puo' diventare un emendamento!
Buona notte,
Donatella Poretti



Ecco le mail di risposta della senatrice. Forza ragazzi!

Da: articolo tra 17 e 1903/11/2011 00:53:32
U bestia l'esame lo passano anche gli ignoranti e si vede! "Tengo ha precisare" scritto in un atto processuale fa piangere; "stare a studio" scritto in un forum ci sta...
Appellarsi a come si scrive nei forum è sintomo di superficialità e di mancanza di argomenti.
IO NON HO DETTO CHE ALL'ESAME BISOGNA SCRIVERE O SI E' AUTORIZZATI A SCRIVERE USANDO ESPRESSIONI DEL LINGUAGGIO COMUNE... E' una tua deduzione, errata! Sappiamo tutti (anche i bambini dell'asilo lo sanno) che in sede d'esame ci si esprime in un modo e altrove diversamente... Non è necessario che qualcuno ci illumini! E' talmente ovvio...
Ma poi chi ti dice che io non sia avvocato? Che ridere...

Da: u bestia x articolo03/11/2011 01:05:44
ma perchè ti scaldi tanto? mica parlavo con te o di te...era solo una considerazione di ordine generale.
poi tu sarai anche un principe del foro, ma se mostri solo il foro è chiaro che ti si possa prendere ad esempio solo come foro, cioè come spazio vuoto attraverso cui passa aria producendo rumore (il più delle volte) molesto

Da: praticante03/11/2011 07:25:19
nelle misure varate dal governo c'è la possibilità di costituire società tra professionisti, nonchè abolizioni tariffe minime, poi entro 12 mesi si prevede la riforma degli ordini. La speranza è che quando si andrà in parlamento qualche deputato possa inserirvi qualche norma a noi favorevole. Ma ad oggi nn c'è ancora nulla

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Da: pippippippi03/11/2011 07:53:34
ma ragazzi, li leggete i giornali? la grecia è ad un passo dall'uscire dall'euro, in italia ora si parla di default, ma che cosa ce ne facciamo del titolo poi? non so se vi rendete conto della crisi... qua, mi spiace dirlo, ma probabilmente c'è gente che è mantenuta e continua a portare avanti una discussione che, per quanto seria, dovrebbe cedere il passo ad altre considerazioni ovvero cosa ce ne facciamo di un titolo quando poi la gente è impegnata a pensare alla propria situazione patrimoniale. sinceramente non capisco.

Da: Disgustato03/11/2011 08:33:15
Occhio ho appena sentito che Paniz è uno dei frondisti che ha firmato la lettera pro-dimissioni di Silvio. Potrebbe essere un segnale.

Da: Disgustato03/11/2011 08:37:24
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Si%20allarga%20la%20fronda%20nel%20Pdl:%20Antonione%20se%20ne%20va&idSezione=13091

Da: Disgustato03/11/2011 08:40:12
DENIS VERDINI AUYSPICA IL PASSAGGIO DEI RADICALI NELLA MAGGIORANZA.. SIGNORI INIZIATE A PREGARE

Da: u bestia03/11/2011 09:10:09
ma figurati ai radicali che cazzo gliene frega della questione
presentare un disegno di legge fa scena enon costa nulla; sono veramente fumo senza arrosto

Da: stiamo scherzando?03/11/2011 09:20:50
Testuale ""Berlusconi ha mescolato troppo interessi pubblici e privati".
Paniz

ORA, c'è qualche giornalista serio che può mettere in risalto che questo qui era fedelissimo di silvio sino a quando non ha capito che, stante la crisi, il silvietto deve prendere in considerazione i diktat imposti dalla UE?
E paniz minaccia di andarsene ora sparando questa baggianata? Dica la verità...

Da: senza parole03/11/2011 09:32:55
Si ok, sarà sul piede di guerra, però lo è perchè non vuole l'abolizione dei minimi tariffari, di abolire l'esame di stato non se ne è nemmeno accennato.

Da: sveglia03/11/2011 09:41:52
i minimi tariffari non ci sono più da anni..sveglia!

Da: Esame-farsa03/11/2011 09:50:29
Ma questa riforma degli ordini in che cosa deve consistere? E' questo il punto. Se i radicali passassero alla maggioranza mi cadrebebro le braccia...

Da: Liberalissimo03/11/2011 09:52:11
Panix e' solo un avvocato fallito, pelato di merda che vuole fottersi la pensione da parlamentare, ora che sa che Silvio deve liberalizzare si sta mangiando un cazzo troppo grande.

Da: NorthStyle03/11/2011 09:52:56
minimi tariffari e società tra professionisti già esistono...teste bacate!

illusi

Da: Hiram03/11/2011 10:56:04
-Buongiorno- di Massimo Gramellini
Mai come in queste drammatiche ore ci sentiamo di dar ragione  all'economista Luigi Zingales quando dice che l'Italia è una peggiocrazia, il governo dei peggiori. La prevalenza del cretino, o comunque del mediocre, raggiunge la sua apoteosi in quella caricatura di democrazia che è diventata la nostra democrazia. Oggi qualsiasi persona di buon senso, di destra o di sinistra, riconosce che questa politica svilita dai clown e dalle caste dovrebbe affidarsi ai seri e ai competenti. Figure alla Mario Monti per intenderci. (omissis)
Caro NorthStyle, tu sei un fulgido esempio della prevalenza del cretino! A proposito: sono consentite le associazioni professionali non le società! Per la definizione di società ti consiglio di aprire un codice civile, lo trovi in libreria anche in edizione economica.
Questo forum è un bell'esempio di democrazia partecipativa. Lo scambio di idee e di commenti su un problema tanto rilevante è quanto meno un segnale di vitalità in un mondo afflitto da troppe ingiustitzie.

Da: CDMX03/11/2011 11:20:41
Ieri seri il Consiglio dei ministri in seduta straordinaria ha APPROVATO LA LIBERALIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI e stasera Berlusconi la presentera' ufficialmente al G20 di Cannes
http://www.edilportale.com/news/2011/11/normativa/liberalizzazione-delle-professioni-tra-le-misure-approvate-dal-cdm_24638_15.html
SI ALLA LIBERALIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI, TUTTE: AVVOCATI, COMMERCIALISTI, NOTAI, perche' con lo spread a 450 punti e' ormai un imperativo categotico. Abbasso gli ordini, viva la libera concorrenza. Questa sera Berlusconi ufficialmente prendera' l'impegno con l'Europa per la liberalizzazione delle professioni, non si torna piu' indietro, l'Europa l'ha preteso, e sara' fatto finalmente!!!

Da: senza parole03/11/2011 11:21:04
Concordo con te Hiram, però parliamo e basta. Se vogliamo veramente fare qualcosa, dovremmo organizzarci, raccogliere firme, far sentire la nostra voce!! Siamo purtroppo dei caproni

Da: Lucro incessante03/11/2011 11:29:17
Questo forum ( a parte i cretini disturbatori) è un esempio di lotta pacifica e di impegno liberista.
Sono ottimista! L'abolizione del limite dei 6 anni è vicina. Dopo, senza perderci di vista, potremo continuare senza assilli l'impegno per l'abolizione dell'esame.
Appoggiamo il ddl, che da oggi è anche emendamento alla manovra economica che sarà discussa entro sabato, scrivendo mail di ringraziamento al blog

http://blog.donatellaporetti.it/

Esame farsa - hiram e tanti altri: Forza facciamoci sentire!

Da: senza parole03/11/2011 11:32:21
Ok bene, ma facciamo di più!!
Raccogliamo delle firme, facciamo un'associazione, quantomeno facciamo vedere che stiamo lottando!!
Non possiamo aspettare che gli eventi ci passino davanti

Da: Hiram03/11/2011 11:38:55
Credo che parlarsi sia comunque un buon inizio. "Senza parole" hai assolutamente ragione, la nostra categoria non brilla certo per iniziativa ma ti assicuro che in tanti anni non avevo mai assistito ad un simile interessamento. Credo che dalla discussione ad intraprendere delle iniziative concrete il passo sia breve. L'iniziativa fa paura! Ne è un esempio chi invece di proporre delle argomentazioni non riesce a fare di meglio che insultare, dimostrando la pochezza dei propri argomenti. Il mondo intorno a noi sta cambiando ed essere protagonisti di questo cambiamento sta a noi, anche solo proponendo delle soluzioni che possono essere giuste o sbagliate, ma che sono la manifestazione di un coro di voci di chi ha il diritto di dire come la pensa sul proprio futuro.

Da: NorthStyle03/11/2011 11:44:53
Hiram mi fai una pena infinita!

Se avessi studiato deontologia (ah già tu l'orale non lo hai mai preparato perchè ti bocciano sempre) sapresti che, accanto alle associazione professionali, è possibile costituire società tra professionisti, costituite sulla scorta delle s.n.c.

E' inutile, quindi, che fai il saccente con i tuoi proclami altisonanti perché sei solo un emerito ignorante ed è giusto che tu non possa esercitare la nostra nobile professione.

Ti consiglio, pertanto, di andare a raccogliere i pomodori, altrimenti i marocchini ti leveranno il lavoro che più ti si addice.

CAPRONE!

Da: esame farsa, protestiamo anche noi03/11/2011 11:51:51
Quella testa di cazzo nonchè avvocato fallito di Paniz sta annusando odor di liberalizzazioni, per questo ha rilasciato quell'intervista...auguriamogli tutti in coro una LENTA AGONIA PER LE FIRME RACCOLTE QUANDO TREMONTI VOLEVA ABOLIRE IL MERDOSO ESAME FARSA, QUASI PIU' MERDOSO DI PANIZ.

Da: master A03/11/2011 12:29:54
North style faccio fatica a credere che tu sia un avvocato.

Comunque:
-  è vero che il tariffario forense prevede minimi e massimi di guadagno, tuttavia sono meramente indicativi e il professionista NON è obbligato ad applicarle (Legge Bersani).
- non esistono società tipo snc fra professionisti! Bensì associazioni professionali: i professionisti NON dividono gli utili, ma solo le spese dello studio (enel, riscaldamento, telefono e quant'altro).
- chi sei tu per dire, dopo aver "toppato" dette premesse, chi è in grado di svolgere una determinata professione?

Bisogna prendere atto che siamo LIBERI PROFESSIONISTI che dobbiamo essere sempre preparati al fine di:
1) Offrire un servizio competente e conveniente  ai nostri clienti.
2) Cercare di offrire un servizio capace di essere concorrenziale ed in linea col mercato.

IL MURO DI BERLINO E' CADUTO NEL 1989, NON ABBIAMO BISOGNO DI "MADRE PATRIA" CHE CI DICA COSA FARE.

Da: NorthStyle03/11/2011 12:36:48
LEGGI, CAPRA DI MASTER A, E CHIEDITI PERCHE' NON SUPERI MAI L'ESAME...E LE TUE FRASI AD EFFETTO SUL MURO DI BERLINO CROLLANO, SPAZZATE VIA DALLA TUA IGNORANZA

Il d.lgs. 2 febbraio 2001, n. 96, disciplina, al titolo II, artt. 16 e seguenti, l'esercizio della
professione forense in forma societaria precisando che la società tra avvocati è
regolamentata dalle norme dello stesso titolo II della legge e, >. Infatti, la società tra legali si modella in parte sul tipo della
società in nome collettivo, cui si avvicina per struttura ed organizzazione societaria,
rilevanza dell'elemento personale e regime di responsabilità dei soci.
Invero, va rilevato che l'attività svolta dalle società tra avvocati è comunque un'attività di
tipo professionale - secondo quanto chiarito nella relazione governativa - ed è
caratterizzata dalla prestazione di servizi in tutto e per tutto analoghi a quelli espletati dal
libero professionista singolo.
Conseguentemente, come precisato dal Governo nella propria relazione, nell'ambito dei
tipi societari previsti dall'ordinamento, possono essere utilizzati solamente quelli che
consentono l'applicazione delle stesse norme che disciplinano l'esercizio della professione
e in primo luogo il possesso di un titolo abilitante da parte dei soci ed un regime di
responsabilità simile a quelli cui è soggetto il professionista individuale.
Ne discende che la società, quale società tra professionisti, deve essere informata ai
principi della personalità della prestazione e del diritto del cliente di scegliere il proprio
difensore, della responsabilità personale dell'avvocato e della soggezione della società ad
un concorrente regime di responsabilità, nonché deve essere costituita da soci che siano
esclusivamente avvocati. Inoltre, occorre rilevare che la società è conferitaria dell'incarico
professionale, a prescindere dal socio che ne cura la relativa attività, la quale ultima,
unitamente ai proventi, è imputabile alla società medesima.
In sostanza, accanto all'associazione professionale prevista dalla legge 23 novembre
1939, n. 1815, sorge una nuova figura, che costituisce un'entità giuridica distinta da quella
dei singoli soci che la compongono; la società, infatti, è iscritta all'albo, riceve l'incarico
professionale, percepisce il compenso, risponde con il suo patrimonio.

Da: aSB03/11/2011 12:41:50
ECCO IL MAXIEMENDAMENTO


Riforma degli ordini professionali e società tra professionisti
1. All'articolo 3 comma 5 del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138, convertito con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011 n.
148, le parole "Gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente
decreto per recepire i seguenti principi:" sono sostituite dalle seguenti:
"Con decreto del Presidente della Repubblica emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988 n. 400, gli
ordinamenti professionali  dovranno  essere  riformati  en tro  12  mesi  dalla  data  d i  en trata  in  vigore  del  presente  decreto  p er  recepire  i 
seguenti principi:".
2. All'articolo 3 del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138, convertito con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011 n. 148, dopo il
comma 5 è inserito il seguente:
"5-bis. Le norme vigenti sugli ordinamenti professionali sono abrogate con effetto dall'entrata in vigore del regolamento governativo
di cui al comma 5".
3. È consentita la costituzione di società per l'esercizio di  attività  profession ali  regolamentate  nel  sistema  o rdinistico  secondo  i
modelli societari regolati dai titoli V e VI del libro V del codice civile.
4. Possono assumere la qualifica di società tra professionisti di cui al comma 1 le società il cui atto costitutivo preveda:
a) l'esercizio in via esclusiva dell'attività professionale da parte dei soci;
b) l'ammissione in qualità di soci dei soli professionisti iscritti ad ordini, albi e collegi, anche in differenti sezioni, nonché dei
cittadini degli Stati membri dell'Unione europea, purché in possesso del titolo di studio abilitante, ovvero soggetti non professionisti
soltanto per prestazioni tecniche o con una partecipazione minoritaria, o per finalità di investimento, fermo restando il divieto per tali
soci di partecipare alle attività riservate e agli organi di amministrazione della società;
c) criteri e modalità affinché l'esecuzione dell'incarico professionale conferito alla società sia eseguito solo dai soci in possesso dei
requisiti per l'esercizio della prestazione professionale richiesta; la designazione del socio professionista sia compiuta dall'utente e, in
mancanza di tale designazione, il nominativo debba essere previamente comunicato per iscritto all'utente;
d) le modalità di esclusione dalla società del socio che sia stato cancellato dal rispettivo albo con provvedimento definitivo.
5. La denominazione sociale, in qualunque modo formata, deve contenere l'indicazione di società tra professionisti.
6.  La partecipazione ad una società è incompatibile con la partecipazione ad altra società tra professionisti.11
7.  I professionisti soci sono tenuti all'osservanza del codice deontologico del proprio ordine, così come la società è soggetta al
regime disciplinare dell'ordine al quale risulti iscritta.
8.  La società tra professionisti può essere costituita anche per l'esercizio di più attività professionali.
9.   Restano salvi i diversi modelli societari già vigenti al momento dell'entrata in vigore della presente legge di conversione.
10. Ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, il Ministro della Giustizia, di concerto con il Ministro
dello Sviluppo Economico, entro sei mesi dalla approvazione della presente legge  di conversione, adotta un regolamento allo scopo
di disciplinare le materie di cui ai precedenti commi 2, lettera c, 4 e 5.
11.  La legge 23 novembre 1939, n. 1815, e successive modificazioni, è abrogata".
12. All'articolo 3, comma 5, lettera d), del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138, convertito con modificazioni, dalla legge 14
settembre 2011 n. 148, le parole : "prendendo come riferimento le tariffe professionali. E' ammessa la pattuizione dei compensi
anche in deroga alle tariffe." Sono sostituite dalle seguenti: " escluso qualunque possibile rilievo delle tariffe professionali."
RELAZIONE  ILLUSTRATIVA
Ai commi 1 e 2 si  prevede una riforma degli  ordinamenti degli ordini professionali  entro 12 mesi all'entrata in vigore del decreto.
Dal 3° coma in poi si disciplina la costituzione di società tra professionisti. Il nostro Paese, infatti, è ancora uno dei pochi Stati
membri che vieta ai professionisti iscritti ad Ordini o Albi professionali, salve rare eccezioni, di esercitare la loro professione in
forma societaria. Divieto che risulta incomprensibile alla luce delle sollecitazioni a rimuoverlo espresse dall'Antitrust, a sua volta
ispirato dai recenti indirizzi dell'OCSE, della Commissione europea e della Corte di giustizia europea.
La nostra legislazione è inoltre in contrasto sostanziale con i contenuti della Direttiva 2006/123/CE, relativa ai servizi nel mercato
interno ed in particolare con quelli espressi dai Considerata 65 (libertà di stabilimento) e 73.
I professionisti italiani hanno bisogno di esplorare nuove forme di esercizio dell'attività professionale e tra queste vi è sicuramente
quella societaria, soprattutto in questo periodo di crisi economica che richiede sinergie e multidisciplinarietà e la necessità di
individuare strumenti in grado contrastare la concorrenza esercitata da soggetti professionali stabiliti in altri Paesi UE ben più
attrezzati sul piano delle disponibilità finanziarie e strumentali.
Al comma 12 si chiarisce che nella determinazione del compenso dei professionisti è escluso qualunque possibile rilievo delle tariffe
professionali

Da: Gato realista03/11/2011 12:43:59
è ma ha me ki me lo spieca me l'ho piecate voi ke nono no me lo spieca ke dicie ke tando no lo capiscio stò ementamendo..

Da: Giovane Praticante03/11/2011 12:48:00
Un Bel sunto del nostro forum

Viviamo nel Paese degli ordini professionali e delle caste

di Giambattista Mannone - Quando si parla di "poteri forti" in Italia non si può non parlare degli ordini professionali, retaggio delle antiche corporazioni medievali (che tuttavia erano cosa diversa e non si configuravano come strutture rigide e chiuse). Cliccando su Wikipedia si trova un elenco di ben 27 albi professionali presenti in Italia, divisi tra 19 ordini propriamente detti (i primi creati in età fascista) per il cui accesso occorre una laurea, tranne nel caso dell'ordine dei giornalisti, e 8 collegi professionali, per il cui accesso occorre un semplice diploma superiore. Gli ordini professionali oggi rappresentano un duro ostacolo verso la creazione di un regime economico compiutamente liberale, basato sulla libera concorrenza. Per far parte di un ordine e poter esercitare la professione bisogna seguire un iter burocratico pieno di ostacoli. Innanzitutto un giovane laureato che volesse diventare ingegnere, avvocato o una qualsiasi professione il cui esercizio è sottoposto all'iscrizione in un albo deve praticare due o tre anni di tirocinio presso un professionista già abilitato senza la garanzia di un compenso minimo, visto il vuoto legislativo in materia di contratto per i tirocinanti; in seguito deve sostenere un esame di Stato per l'ammissione all'albo. Tali esami sono stati oggetto di critiche e accusati di essere subordinati agli interessi degli ordini e non della collettività, penalizzando il merito dei candidati. Inoltre gli ordini rappresentano un limite alla libera concorrenza per via di alcune regole dei vari codici deontologici professionali come l'obbligo di applicazione di tariffe minime, pena la radiazione dall'albo, oppure il divieto di pubblicità, regole difese dagli ordini come antidoto alla concorrenza sleale ma che di fatto aprono la strada alla creazione di cartelli, che danneggiano gli interessi dei cittadini e degli utenti. Nel tempo queste strutture hanno acquisito una fortissima capacità di pressione sulla politica e sui governi che ha soffocato sul nascere qualsiasi  tentativo di "liberalizzazione" del sistema degli ordini. Un primo, importante provvedimento legislativo fu il famoso "decreto Bersani" emanato nel Luglio 2006 e convertito definitivamente in legge nel mese successivo; tra le varie misure contenute nel testo vi sono l'abolizione delle tariffe minime di ingegneri, architetti e avvocati, la possibilità di vendere farmaci da banco anche nei supermercati (seppur con un laureato in farmacia), l'aumento delle licenze dei tassisti e l'abolizione del divieto di pubblicità. Tale decreto però suscitò la protesta selvaggia delle categorie interessate, specie dei tassisti, e gran parte delle misure è rimasta di fatto inapplicata. Il 30 giugno scorso, nel corso di un consiglio dei ministri, il ministro Giulio Tremonti propose nella manovra correttiva, in particolare nell'articolo 3, di vietare la fissazione obbligatoria delle tariffe minime, di rendere meno rigido il divieto di pubblicità e di eliminare il numero chiuso previsto dai vari ordini per liberalizzare il mercato;  inoltre proponeva di abolire l'esame di Stato per l'ammissione all'albo dei commercialisti e degli avvocati. Ma proprio su quest'articolo 22 parlamentari del Pdl, in gran parte avvocati, sostenuti anche dal ministro La Russa, si sono opposti fermamente minacciando di far mancare il loro voto alla manovra e costringendo il governo a rallentare i tempi e trattare.

Ma,nonostante si parli spesso del bisogno di liberalizzazioni, non sono mancate proposte e disegni di legge volti a creare altri ordini e albi ,come ad esempio quello dei coreografi o dei traduttori, e fino a pochi anni fa non erano pochi i politici a proporre l'istituzione di un albo degli imam. L'ultima proposta in tal senso riguarda un Ddl bipartisan presentato in Senato il 13 settembre firmato da parlamentari della Lega, Idv e Pdl per istituire 5 nuovi ordini e 20 albi professionali dell'ambito sanitario;  la proposta, per ora, è al vaglio della commissione competente.

In questo quadro sociale, è difficile trovare una soluzione: c'è chi propone una soluzione drastica, come l'abolizione di tutti gli ordini o solo di alcuni (ad esempio quello dei giornalisti), altri di mantenere gli ordini con le sole funzioni di carattere associazionistico, altri, come il liberale Carlo Lottieri, propongono invece di creare una pluralità all'interno del sistema degli ordini attraverso la creazione di più ordini di una stessa professione, cercando di "liberalizzare" il sistema degli ordini. Di sicuro una riforma seria e drastica degli ordini servirebbe, anche perché non costerebbe nulla e andrebbe a vantaggio dei cittadini e delle nuove generazioni. Ma sarà possibile questo in un paese di caste?

http://www.generazioneitalia.it/2011/11/03/viviamo-nel-paese-degli-ordini-professionali-e-delle-caste/

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