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concorso dirigenti scolastici non ammessi orale
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Da: canguro 31/07/2012 18:20:32
ma tra poco l'alberghiero potrebbe cambiare nome in scuola alimentare.
in italia si è purtroppo soliti modificare di continuo nomi alle cose.
continuare a chiamare provveditorato il provveditorato senza cambiargli nome a ogni cambio di parlamento in csa, usp, atp ma variando solo le mansioni avrebbe creato meno confusione, come anche elementare-primaria o asilo-materna-infanzia, bidello-ausiliario-collaboratore scolastico, che crea non poche confusioni con l'altra mansione collaboratore del dirigente scolastico in chi conosce poco la scuola.
e poi dirigente scolastico al posto di preside, una assurdità linguistica, dirigente vuol dire che obbliga a prendere una strada, scolastico, sinonimo di educativo, dal latino ex ducere, condurre fuori ovvero insegnare ad essere liberi di capire che direzione scegliere....

Da: green eyes31/07/2012 19:05:59
@ canguro
Bravissimo!!! Potresti fare ricorso per far sì che le cose non cambino continuamente o, se vuoi, per far sì che cambino più spesso! Scuola alimentare in luogo di alberghiero mi sembra davvero un'ottima idea. Davvero complimenti: non avrei saputo trovare un termine sostitutivo più adeguato!

Da: canguro 31/07/2012 19:21:54
il mio discorso era limitato al cambio di nome.

Da: green eyes31/07/2012 20:34:07
x Canguro: anche il mio! Credimi, volevo farti un complimento per il termine trovato (sono seria!).

Da: canguro 31/07/2012 21:55:23
allora , per completare la mia riforma della scuola alimentare:
agrario diventa alimentare indirizzo ingredienti
alberghiero indirizzo cucina diventa alimentare indirizzo preparazione

Da: green eyes01/08/2012 08:17:07
No, canguro. La soluzione per l'istituto agrario non mi convince; l'altra mi emoziona di più!

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Da: x calabresi01/08/2012 09:17:37
Postate nuove ( si spera buone) se ci sono. Questo blak out è inquietante. Cosa sta succedendo?

Da: green eyes01/08/2012 09:52:34
x x calabresi
Attento: black out! Doverosa la correzione: non vorrei che dicessero che bacchetto sempre gli stessi!
;-))

Da: canguro 01/08/2012 11:15:23
la netiquette...questa sconosciuta.....gli errori di battitura non devono essere oggetto dei thread.

Da: green eyes01/08/2012 11:30:19
X canguro
Conosco la netiquette: si parla di errori di battitura o di persone che possono non sapersi esprimere in una lingua straniera.
Ti sembra questo il caso? Ritengo che gli errori di battitura siano altri e per ciò che concerne la lingua straniera...non mi sembra che l'espressione, di cui sopra, sia tanto straniera! Boh!
Comunque grazie per la precisazione.

Da: Valeriana@ 01/08/2012 11:57:01
x canguro

"..in italia si è purtroppo soliti modificare di continuo nomi alle cose."

Si, è vero! Infatti nella lunga lista dei termini che nel tempo sono stati assegnati a persone che portano iella a causa dei nefasti eventi che possono accadere solo per la loro presenza o per la loro parola verbale o scritta, una volta si diceva semplicemente geloso. Con il passare del tempo e con l'intensificarsi del livello di sfiga che liberavano, il termine è stato progressivamente affinato adattandolo al crescente livello di malocchio, diventando così: invidioso, iettatore, menagramo, corvo, fattucchiere, seccia (nella lingua partenopea), fino a diventare oggi, ricorsista e più incisivamente canguro.:-))

Da: green eyes01/08/2012 12:08:43
X Valeriana@
Che bello vedere il termine seccia!!! Finalmente una parola in dialetto salernitano/napoletano!
;-))

Da: canguro 01/08/2012 18:33:54
mi considero realista e speranzoso della corretta applicazione delle norme vigenti, se questo è essere uccelli del malaugurio beh, allora preferisco sopportare questa definizione piuttosto che accettare l'illegalità

Da: Valeriana@ 02/08/2012 10:37:54
Riepilogo della situazione alla data odierna dei concorsi d.s. nelle varie regioni.
ABRUZZO: Gli orali inizieranno il prossimo 3 settembre.
BASILICATA: L'iter concorsuale è stato completato.
CALABRIA: L'iter concorsuale è stato completato.
CAMPANIA: In data  8 giugno la commissione ha comunicato di aver valutato 1600 elaborati  (800 candidati) su un totale di 3640. Per completare dovevano essere valutati altri 2040 elaborati. A tutt'oggi in assenza di aggiornamenti non è possibile prevedere quanto tempo ancora occorrerà. 
EMILIA ROMAGNA: L'iter concorsuale è stato completato.
FRIULI VENEZIA G.: L'iter concorsuale è stato completato.
LAZIO: L'iter concorsuale è stato completato.
LIGURIA: L'iter concorsuale è stato completato.
LOMBARDIA: L'iter concorsuale è stato completato ma è stato sospeso dal TAR Lombardia
MARCHE: L'iter concorsuale è stato completato.
MOLISE: L'iter concorsuale è stato completato.
PIEMONTE: L'iter concorsuale è stato completato.
PUGLIA: L'iter concorsuale è stato completato.
SARDEGNA: L'iter concorsuale è stato completato.
SICILIA: In data  8 giugno la commissione ha comunicato di aver valutato 1118 elaborati corrispondenti a  559 candidati a fronte di 971 persone in totale. Per completare dovevano essere valutati altri 824 elaborati. Com'è possibile che in due mesi non ci sono ancora riusciti?
TOSCANA: Il 28 luglio sono stati esaminati gli ultimi candidati integrati dal TAR Toscana. Si presume che nei prossimi giorni sarà pubblicata la graduatoria di merito.
UMBRIA : L'iter concorsuale è stato completato.
VENETO: L'iter concorsuale è stato completato.

Da: Valeriana@ 02/08/2012 11:14:07
Un articolo un po' lungo ma molto interessante sia per i vincitori di concorso sia per i ricorsisti e i non idonei.

Dopo il concorso/corrida, ci sarà un futuro per dirigenti scolastici?

di Ivana Summa Educazione & Scuola 31.7.2012

Non vi pare che sia giunto il momento di fare qualche seria di riflessione sul Concorso per dirigenti scolastici che si sta concludendo, in quasi tutte le regioni, proprio in questi giorni di canicola leonina? Taciamo volutamente sui numerosi ricorsi amministrativi non ancora conclusi, sul dimezzamento dei posti messi a concorso con il D.D.G. 13 luglio 2011, sulla preselezione realizzata con più di 5.000 astruse domande, sulla nomina dei membri delle commissioni e della correlata incompetenza esperta e via di questo passo. Se scorriamo velocemente tutto l'iter concorsuale, ci si accorge che esso è basato - con una ferrea coerenza che attraversa tutte le fasi compreso il colloquio orale - sull'idea che per diventare dirigente scolastico occorra una "testa piena", piuttosto che una "testa ben fatta". Una testa piena di minutaglie psico-pedagogiche e di tecnicismi pseudomanageriali, per tacere della mera conoscenza mnemonica di leggi e leggine che nulla hanno a che vedere con la padronanza dei concetti fondamentali del diritto costituzionale, pubblico, amministrativo, ecc..
Ed ecco che decine di migliaia di insegnanti, privi di qualsiasi forma di carriera, hanno deciso di partecipare ad un concorso che, rispetto al precedente del 2004, si presenta irto di ostacoli. Alcuni insegnanti, carichi di titoli (doppie e triple lauree, master, attività di aggiornamento, incarichi istituzionali) lo hanno affrontato pieni di speranze meritocratiche, tanto evocate in questi ultimi anni; altri, dopo una frettolosa preparazione mirata esclusivamente al superamento delle prove, hanno affrontato il concorso confidando nella fortuna, peraltro da tutti ritenuta componente essenziale per concludere l'iter con successo.
E' inutile sottolineare che gli uni e gli altri possono essere iscritti nella categoria "dilettanti allo sbaraglio", considerato che il concorso assomiglia molto allo storico gioco radiofonico e televisivo che chiamava alla sfida chi aveva il coraggio di esibirsi, a prescindere dal possesso di competenze di base e trasversali per entrare in scena.
Rinunciando ad analogie divertenti ma amare, entriamo decisamente nel discorso che più ci preme e che riguarda il reclutamento dei dirigenti scolastici dopo l'attribuzione dell'autonomia alle scuole e della dirigenza ai capi d'istituto. La legge, come è noto, prevede un profilo - specificato chiaramente nell'art. 25 del D.Lgvo n. 165/2001 - che in quest'ultimo decennio si è profondamente evoluto a seguito del disegno riformistico contenuto nella cosiddetta riforma Brunetta del 2009. D'altra parte, la concreta interpretazione, in più di un decennio, di una funzione così articolata e complessa ha visto all'azione dirigenti scolastici che, nella stragrande maggioranza dei casi, dopo aver messo velocemente da parte la connotazione educativa della dirigenza scolastica, si sono trasformati in burocrati attenti a non commettere errori, intenti ad applicare le leggi - comprese quelle riguardanti gli assetti ordinamentali, curriculari e valutativi- rinunciando ad implementare processi di innovazione e miglioramento della qualità della didattica, di cui il nostro sistema scolastico ha un irrinunciabile bisogno e che possono essere realizzati soltanto facendo costante ricerca educativa, didattica, valutativa.
Da queste considerazioni emerge con chiarezza come non ci sia ancora una un modello professionale di dirigenza scolastica in grado di connotare in modo specifico le competenze educative, giuridiche ed organizzative più adeguate, in base alle quali preparare e poi selezionare i docenti che aspirano a guidare una scuola non per una scelta di comodo o ispirata ad un generico cambiamento o, peggio, ad un desiderio di fuga dall'insegnamento, ma perché motivati a dare un personale contributo "di servizio" per migliorare la qualità del nostro sistema scolastico.
Questa idea/proposta può sembrare presuntuosa e velleitaria, ma così non è se si pensa che tutte le ricerche che correlano la qualità della leadership scolastica con la qualità delle scuole ci dicono che l' apporto del capo d'istituto - comunque venga denominato - sia particolarmente significativo, anzi rappresenti il valore aggiunto di una scuola. Il sociologo francese Alaine Touraine, nella sua relazione tenuta al Convegno Nazionale del C.I.D.I. del marzo 2007 a Roma, riferendo gli esiti di una sua ricerca comparativa tra due collége della banlieu parigina, ha messo in evidenza come le capacità di guida del dirigente di una delle due scuole abbiano saputo creare forte motivazione fra gli insegnanti sostenendoli nella difficile sfida educativa cui erano chiamati, operando in un contesto sociale molto difficile. Come dire, non di soli ordinamenti e curricoli vive e cresce la qualità educativa delle scuole, perché sono altrettanto importanti le persone che vi lavorano e soprattutto la capacità di un capo di istituto di mettere in moto le risorse professionali esistenti.
In Italia non sono mai state realizzate ricerche focalizzate in questo ambito, eppure tutti noi possiamo agevolmente constatare come l'interpretazione di ruolo da parte del singolo dirigente scolastico - a prescindere dalle provenienze concorsuali - sia determinante per le nostre scuole, considerata la cornice normativa ed istituzionale entro cui si muovono, che provoca spinte sia verso la burocratizzazione, che verso l'"anarchia organizzativa".
Oggi, osservando il nostro sistema scolastico, abbiamo la percezione nitida che non esista una visione condivisa della funzione del dirigente scolastico, radicata dentro una più vasta funzione istituzionale riconosciuta irrinunciabile per la qualità delle scuole. Soltanto in questa prospettiva assume rilevanza la scelta - contenuta nell'art. 25 del D. Lgvo n. 165/2001 - di selezionare questa particolare tipologia di dirigenti esclusivamente tra il personale docente al quale, peraltro, non possono essere richieste, naturaliter, competenze amministrative ed organizzative.
Come mai allora, in più di un decennio, si è rinunciato a creare specifici percorsi di sviluppo professionale di un certo numero di docenti ai quali far acquisire quel quid specifico della dirigenza scolastica, che altrimenti viene lasciato al caso o alle aspirazioni personali?
Una prima causa è da individuare nella progressiva involuzione e/o implosione subita dall'autonomia scolastica durante il suo primo decennio, sballottata da innumerevoli e imprevedibili ondate di cambiamento, da un anno scolastico all'altro, in direzioni spesso contrastanti. I cambiamenti voluti dalle riforme di questi ultimi dieci anni, infatti, hanno chiamato i dirigenti scolastici a far "applicare" ai docenti le nuove indicazioni didattiche ed ordinamentali quasi fossero dei "semplici" caporali di giornata, dimenticando che le leve di gestione privilegiate (e privilegiabili) dentro una scuola davvero autonoma sono altre: la collegialità tecnico-professionale, la partecipazione, la ricerca e la sperimentazione, perché le scuole sono innanzitutto "comunità di pratiche" con le loro routines e conoscenze, con i loro valori e le loro "storie di vita".
Una seconda causa va ricercata nella sottovalutazione della funzione dirigenziale nelle pubbliche amministrazioni, ancorata, nonostante vent'anni di riforme, a vecchie interpretazioni di ruolo, più attenti agli aspetti formali e procedurali che agli aspetti connessi con l'attivazione di processi e con il raggiungimento di risultati. Abbiamo motivo di ritenere che il vecchio modello dirigenziale si possa addirittura rafforzare con le ultime riforme del 2009 che, pur introducendo sistemi di premialità e di performances affidati alla dirigenza, di fatti comporteranno cambiamenti di facciata, sovrapproduzione di documentazione, salvo lasciare intatti ed irrisolti tutti i problemi connessi con la gestione delle risorse umane nel pubblico impiego.

Ma quale dirigenza scolastica vogliamo?
Nella prospettiva appena tratteggiata, anche il dirigente scolastico meglio attrezzato sul piano delle conoscenze corre il rischio di utilizzarle a prescindere dal fatto che dirige innanzitutto una scuola e non ufficio amministrativo qualsiasi.
Come afferma L. Benadusi, la scuola è un'organizzazione sui generis, perché le dimensioni strutturali e formali sono meno importanti di ciò che vive al loro interno: i valori, le tradizioni, le culture, i linguaggi, i significati e le modalità delle interazioni soggettive. Questi aspetti, che il noto sociologo dell'educazione definisce "fluidi ed immateriali", debbono essere pienamente compresi prima di essere fatti oggetto di politiche gestionali.
Ne deriva che l'interpretazione di un ruolo istituzionale come quello del dirigente scolastico non può essere soltanto il risultato della cornice normativa specifica e generale entro cui è tenuto ad esprimersi, perché è agito in un'arena sociale che, non essendo determinabile, impone capacità ermeneutiche (comprendere il senso di ciò che avviene) ed euristiche (agire come un ricercatore competente).
Assume poi un particolare rilievo il contesto sociale, interno ed esterno alla scuola, e tutte le aspettative espresse nei confronti di una funzione che viene troppo spesso vista e vissuta in termini di semplice gestione del funzionamento quotidiano ma anche come simbolo di un potere estraneo ed intrusivo.
Se si scorre la letteratura organizzativa sulla dirigenza scolastica - cresciuta in Italia dall'inizio degli anni '80 parallelamente alla richiesta di autonomia per i singoli istituti scolastici - si può rilevare come si sia molto riflettuto sulle competenze da richiedere a tale figura fino all'avvento dell'autonomia e della dirigenza. Sia pure con accenti diversi, si è andato delineando, in quegli anni di fermento politico, culturale e professionale, la figura di un dirigente scolastico che agisce, nel rispetto della professionalità docente, in un'organizzazione scolastica dotata di autonomia funzionale, ispirandosi ad un profilo che riesce a coniugare aspetti attribuibili al management con aspetti riferibili alla leadership. L'una e l'altra connotazione non sono da ritenere antitetiche ma complementari, in quanto entrambe fanno riferimento a competenze di coordinamento, di controllo, di programmazione, di guida, chiamando in causa modalità di gestione ispirate alle teorie organizzative piuttosto che a modelli burocratici che non possono garantire, per la loro stessa natura, né efficienza né efficacia. Ma quali sono le differenze sostanziali, considerato che sia il manager che il leader lavorano con le persone convogliando gli sforzi dei singoli e dei gruppi verso gli obiettivi organizzativi? La differenza può essere colta in un tratto distintivo: il management si confronta con la complessità e la sua efficacia si misura con il grado di ordine e coerenza che riesce a realizzare a livello organizzativo; al contrario, la leadership si misura con il cambiamento e, dunque, agisce indicandone la direzione e la visione. E, tuttavia, non esiste un buon manager che non sia anche un buon leader.
Dunque, questo è il modello professionale che riteniamo debba essere ripreso anche sul piano culturale per essere poi assunto - sul piano normativo e concorsuale- come riferimento per il dirigente scolastico "di nuova generazione", collocato dentro una concezione di scuola come comunità di persone che agiscono come attori politici (perché fanno delle scelte responsabili) e professionali, in quanto possiedono competenze di alto livello e di alta responsabilità .
Facciamo in modo - fin da subito - che la prossima volta si scelgano modalità di formazione e di selezione dei docenti che rispondano a questa idea di dirigenza scolastica.

Da: nunzia73 02/08/2012 11:37:42
per canguro
quali sono precisamente le 8 regioni che vogliono inserire integrazioni alle varie sentenze del tar?  Grazie

Da: attentamente02/08/2012 18:47:18
non c'è veramente nessuno che protesti in Emilia Romagna?

Da: x calabresi03/08/2012 10:03:02
x green eyes:
grazie della correzione di black. So come si scrive, ma ho comunque sbagliato.

Da: canguro 03/08/2012 16:02:26
in qualunque paese civile, un appello del genere porterebbe alla condanna dell'appellante per lite temeraria:
Consiglio di Stato
Dettaglio  del Ricorso
Num. Reg. Gen.: 5836/2012      Data Dep.: 30/07/2012      Sezione: 6
Provenienza:      T.A.R. LOMBARDIA - MILANO: SEZIONE IV
Tipo Ricorso:      APPELLO AVVERSO SENTENZA SEMPLIFICATA

ma noi probabilmente siamo nella repubblica delle banane (senza offese per le repubbliche delle banane dove una qualche parvenza di legalità forse esiste ancora), nella quale osservo che chi dovrebbe far rispettare la legalità chiude gli occhi in relazione alle numerosissime e vistosissime irregolarità in questa farsa che qualcuno si ostina a chiamare svolgimento e valutazione delle prove scritte e orali del concorso.

per questo motivo
http://www.facebook.com/bud.spencer.18/posts/333360296757216

Da: Quante giustizie03/08/2012 16:27:39
La DiSaL ci informa che oggi il Presidente del Consiglio di Stato in udienza straordinaria ha stabilito, con Decreto d'urgenza n. 3218/12 del 3 agosto 2012, la revoca della sentenza del TAR Lombardia ed ha permesso quindi la ripresa delle procedure preparatorie alle nomine, in attesa del testo definitivo del Consiglio previsto per il 28 agosto.

Secondo quanto indicato nel comunicato adesso l'USR può pubblicare la graduatoria degli idonei e predisporre gli atti preliminari alle nomine, attendendo per i contratti il testo definitivo della sentenza.

Da: canguro 03/08/2012 21:03:31
il consiglio di stato non ha revocato la sentenza, ma solo uno degli effetti.

Da: proprio quello03/08/2012 21:33:43
che tu ritenevi fondamentale...mavvattelapianderc...!

Da: canguro 03/08/2012 22:18:19
non possono nominare, questo è essenziale

Da: La sai l''ultima?04/08/2012 06:10:39
BARZELLETTA
Un omino viene sorpreso dalla Forestale in un parco naturale, dove vige il divieto di caccia, con un fucile. L'agente sta per fargli un verbale contestandogli la caccia di frodo, ma l'omino si mette a strillare indignato:"Non può farlo! Il fatto che io abbia un fucile in una riserva, non vuol dire che lo avrei usato per cacciare!" L'agente lo fissa, tra il costernato e il divertito, e gli dice:"Ma lei si sente bene?" "Certo che mi sento bene!" sbraita di nuovo l'omino."E le faccio pure un esempio! Mia moglie ha vinto un concorso a DS in Lombardia, dove le buste contenenti i dati anagrafici erano trasparenti, e..." "E naturalmente hanno annullato il concorso per mancanza di anonimato", conclude l'agente, sempre più perplesso. "E qui la volevo!" sorride l'omino, esultante."Lo sa che tra un po' il C.d.S. dirà che va tutto bene? E sa perchè? Perché i commissari "avrebbero potuto" leggere i nomi prima delle correzioni, ma non è detto che lo abbiano fatto... Capisce? Si tratta della stessa cosa, più o meno, che lei vorrebbe contestare a me! Ma io ricorro al C.d.S., altrocché!"

Da: uomini o caporali05/08/2012 01:22:16
........prometti che sia veramente l'ultima?

Da: Fatto vero che capiterà a un idoneo06/08/2012 06:41:26
Un giorno di ottobre prossimo venturo, mentre ti trovi a scuola nella tua nuova veste di ds, sei assalito da un forte mal di testa. Provi a resistere per un po', ma poi decidi di andare a casa.
Una volta entrato, trovi tua moglie a letto con un uomo nudo.

Sicuramente gli farai un caffè e farete pure due chiacchiere, perche' e' vero che "avrebbero potuto" scopare, ma non e' detto che lo abbiano fatto.....

Caro cornuto, capisci almeno adesso che il tuo e'un ragionamento da pirla?

Da: uomini o caporali06/08/2012 08:29:36
..........non doveva essere l'ultima?

Da: Fatto vero che capiter a un idoneo06/08/2012 11:45:16
Ma questa non e' una barzelletta......

Da: attentamente07/08/2012 20:56:16
disal ne ha buttati dentro un bel po' dei suoi  in questo concorso............

Da: @per canguro08/08/2012 15:04:27
Non dici più nulla? Nunzia hai letto? In Lombardia tutti DS 1/09/2012.

Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 62 - Successiva >>


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