>Concorsi
>Forum
>Bandi/G.U.
 
 
 
 
  Login |  Registrati 

NB: La redazione di mininterno.net non si assume alcuna responsabilità riguardo al contenuto dei messaggi.

emendamento 1000 proroghe e idonei tirocinio AE 2010..ci siete??
7818 messaggi, letto 212452 volte

Registrati per aggiungere questa o altre pagine ai tuoi Preferiti su Mininterno.

Torna al forum  - Rispondi    


Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 183, 184, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193, ..., 256, 257, 258, 259, 260, 261 - Successiva >>

Da: xss21/03/2014 20:58:14
speriamo che frenzie non ponga nel nulla l'emendamento!
Rispondi

Da: dfghjklò22/03/2014 21:10:30
85000 esuberi
dipendenti pubblici distribuiti molto male
Rispondi

Da: news23/03/2014 06:18:15

Per il personale in soprannumero si procederà, in primo luogo, alla risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro nei confronti dei dipendenti che, in base alla disciplina vigente prima dell'entrata in vigore dell'ultima riforma introdotta dal decreto legge n. 201 del 2011, avrebbero ottenuto la decorrenza del trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2014.
Rispondi

Da: news23/03/2014 06:43:22
questo è dedicato ai sindacalisti del settore pubblico (pseudo difensori dei diritti dei lavoratori), che vedevano come un sopruso ed uno spreco di risorse pubbliche utilizzare la graduatoria di 825 funzionari AE del 16/10/2009 per farci fare il tirocinio alle dogane:

Dai 6,4 mln di Scaroni (Eni)
Ai 2,2 mln di Sarmi (Poste)
bolgia di maxistipendi e bonus

Mauro Moretti, l´amministratore delegato
del Gruppo Fs
che ieri
ha ... Roma. È stato esattamente di 873.666,03 euro il compenso 2012 dell'ad di Fs Mauro Moretti, che ieri ha rinfocolato le polemiche sugli stipendi dei manager di nomina pubblica. Il presidente della stessa società, Lamberto Cardia è stato remunerato invece con 300mila euro tondi tondi, più del collega Franco Bassanini della Cdp (280mila), ma meno di Giovanni Gorno Tempini, ad della stessa Cassa che ha incassato 1,035 milioni.
Ma a guidare la lista tra le aziende a partecipazione pubblica non quotate c'è certamente la guida operativa di Poste, Massimo Sarmi, con oltre 2,2 milioni per le doppie cariche di adì e dg Al suo presidente, Giovanni Ialongo, sono andati comunque oltre 900mila euro. Al presidente del Coni, Gianni Petrucci sono spettati complessivamente 194mila euro e 336mila all'ad Raffaele Pagnozzi. Ancora meglio è andata a Mauro Masi, ad. della Consap, autorità che gestisce i servizi assicurativi della Pa, che nel 2012 ha ricevuto come totale erogato oltre 473mila euro. Di tutto rispetto anche la retribuzione annua del presidente dello stesso ente, Andrea Monorchio: poco meno di 226 mila euro.
Tra i più pagati c'è anche Domenico Arcuri, nel 2012 remunerato con quasi 800mila euro. Dietro di lui l'amministratore unico di Anas, Pietro Ciucci (750mila) e quello dell'Enav, Massimo Garbini (poco meno di 503mila euro), l'ad di Sogin, Giuseppe Nucci (570 mila) e dell'Expo 2015 Giuseppe Sala (42 mila contro i solo 47mila per la presidente Diana Bracco). Di oltre 600mila euro è stata la retribuzione complessiva nel 2012 di Maurizio Prato, presidente e ad. del Poligrafico e Zecca dello Stato. Alla presidente della Rai Anna Maria Tarantola, in carica dal 10 luglio sono andati invece 140mila euro. Nettamente superiori i compensi per i "gioielli" dello Stato quotati in Borsa, i colossi dell'industria a partecipazione pubblica. L'ad di Eni, Paolo Scaroni ha percepito 6,4 milioni, staccando l'ad dell'Enel, Fulvio Conti (poco meno di 4 milioni, con un bonus di 2,5 milioni) ma posizionandosi un pochino sotto il timoniere della controllata Saipem, dove l'ex ad Pietro Franco Tali ha incassato 6,94 milioni comprensivo però della buonuscita dopo le dimissioni. Per il presidente del Cane a sei zampe, Giuseppe Recchi, si è passati nello stesso periodo da 637mila a poco più di un milione. A Flavio Cattaneo, amministratore e direttore generale di Terna sono andati 2,35 milioni. Lo stipendio del nuovo presidente di Finmeccanica Giovanni De Gennaro, pur essendo il gruppo quotato, rientra invece nel tetto dei 300mila previsto dal decreto SalvaItalia

Rispondi

Da: news23/03/2014 08:08:29
Più di 80 miliardi di euro all'anno. Secondo il Rapporto Confcommercio dedicato alla "Spesa pubblica regionale", è questa la cifra "monstre" che ogni anno le venti regioni italiane spendono in inefficienze, disservizi e perdite. In una parola: sprechi. Un fiume di denaro che potrebbe essere risparmiato e destinato, ad esempio, per ridurre della pressione fiscale.

Secondo il Rapporto presentato ieri alla giornata di apertura del tradizionale Forum di Cernobbio, attraverso una «corretta e incisiva» spending review sarebbe dunque possibile risparmiare ogni anno 82 miliardi e 300 milioni di euro. Per raggiungere questo obiettivo, basterebbe applicare a ognuna delle venti regioni italiane i parametri di spesa adottati in Lombardia, regione più "virtuosa" dello Stivale. La Lombardia è insomma un modello che tutte le altre Regioni italiane dovrebbero imitare.

Sono i numeri a testimoniarlo: ogni cittadino lombardo costa al Pirellone 3.900 euro in servizi pubblici. La media italiana è di 4.500 euro a testa. Ma ci sono casi estremi come quello della Valle d'Aosta, Regione che ogni anno spende quasi 9.200 euro per ciascun suo cittadino e che perciò rientra nella "fascia alta", occupata prevalentemente dalle Regioni del Mezzogiorno e da tutte quelle dove la spesa pro capite supera il tetto di 5 mila euro. Sono queste differenze considerevoli, non sempre riferibili all'efficienza della spesa pubblica.

In generale, conta la dimensione. Lo studio evidenzia come più cresce la popolazione servita e più scende la spesa pro capite, a dimostrare che la produzione dei servizi pubblici si giova di economie di scala. Ma c'è un altro dato che balza subito all'occhio: in generale le Regioni a statuto speciale registrano livelli di spesa superiori a quelle a statuto ordinario.

Più spesa - è bene precisarlo - non equivale necessariamente a migliori servizi. Anzi, il più delle volte è vero il contrario. In Calabria la spesa pro capite regionale è del 39% circa superiore a quella della Lombardia (5.465 euro contro 3.934 per cittadino), ma i servizi pubblici offerti ai cittadini calabresi sono peggiori del 61% rispetto a quelli di cui benefica un lombardo.

Il rapporto Confcommercio stila anche - attraverso un mix di calcoli ed equazioni - una classifica delle Regioni "sprecone" d'Italia. In prima posizione la Sicilia che dissipa ogni anno quasi 13,8 miliardi di euro. Seguono Lazio (i cui sprechi superano quota 11 miliardi all'anno) e Campania (Regione capace di sperperare 10,7 miliardi di euro nel giro di 12 mesi).

A livello generale, si può dire che le Regioni del Nord "spendano" meglio di quelle del Mezzogiono. La prima regione del Sud tra le più virtuose è l'Abruzzo che occupa l'ottavo posto con ha un livello di servizio del 32% inferiore rispetto alla regione migliore. Calabria e Sicilia mostrano livelli di servizi inferiore di oltre il 60% rispetto alla Lombardia, Campania e Puglia viaggiano attorno al 55% in meno. Una regione del profondo Nord come il Friuli fornisce un livelli di servizi simili a quelli della Lombardia (inferiori del 3% rispetto) ma a un costo pro capite del 22,5% superiore. Il bilancio finale dello studio condotto da Mariano Bella è a dir poco drammatico.

Ogni anno finisce in "sprechi" il 40% del totale spesa pubblica delle Regioni (calcolata al netto di difesa, ordine pubblico e sicurezza, di competenza dello Stato centrale). Questo è il dato medio. Perché ci sono casi, come quelli di Calabria e Sicilia, dove il costo delle inefficienze arriva al 70%.

Rispondi

Da: oiaeu24/03/2014 16:58:14
?????
Rispondi

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
Scaricala subito GRATIS!

Da: sindacati25/03/2014 11:07:46
vi meritate a frenzie.
Rispondi

Da: 1 10 100 1000 10000...25/03/2014 15:33:11
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/25/sicilia-e-servizi-ingroia-licenzia-16-dipendenti-compresi-parenti-di-politici-e-mafiosi/925130/

Sicilia, Ingroia licenzia 16 dipendenti. Compresi parenti di politici e mafiosi
L'ex pm è commissario della disatrata società regionale di informatica Sicilia e-Servizi. Tra le persone allontanate la figlia del boss Giovanni Bontate, il figlio dell'ex sindaco di Palermo Cammarata: "Non hanno i requisiti". La Uilm: "Crocetta ci aveva rassicurato"
di Giuseppe Pipitone | 25 marzo 2014
Commenti (459)
Sicilia, Ingroia licenzia 16 dipendenti. Compresi parenti di politici e mafiosi

Più informazioni su: Antonio Ingroia, Regione Sicilia, Rosario Crocetta.
Share on oknotizie Share on print Share on email More Sharing Services 301

Sedici dipendenti licenziati ad appena tre mesi dall'assunzione. Tra loro anche gente dal cognome ingombrante come Marilena Bontate, figlia di Giovanni, boss di Villagrazia assassinato nel 1988. Lo ha deciso Antonio Ingroia, l'ex pm ora commissario di Sicilia e-Servizi, la società della Regione che si occupa di informatica. "I licenziamenti arrivano dopo che una commissione super partes da me nominata ha esaminato i dipendenti: non hanno passato i test scritti e orali. E in certi casi non c'era nemmeno il requisito dell'affidabilità" dice l'ex procuratore aggiunto di Palermo a ilfattoquotidiano.it.

Tra i sedici defenestrati c'è infatti Marco Picciurro, genero di Bontate, avendone sposato la figlia, a sua volta licenziata. Nella lista dei non idonei anche Francesco Nuccio, arrestato nell'estate del 2012 perché  coinvolto in un'inchiesta sulle tangenti che giravano nel mondo degli appalti per l'energia eolica. Facevano tutti parte dei 76 dipendenti provenienti dalla società privata che insieme alla Regione Siciliana controllava Sicilia e-Servizi, e  che Ingroia aveva assunto a gennaio con un contratto da diciotto mesi. "Abbiamo deciso di assumere il personale proveniente dall'ex socio privato perché la Regione non ha tra i propri dipendenti le figure professionali per gestire il servizi: in questo modo abbiamo evitato il blocco del sistema informatico che avrebbe mandato in tilt la Regione" si era giustificato l'ex pm, dato che le assunzioni avevano suscitato roventi polemiche.

La lista degli assunti infatti era infarcita di parenti di politici, burocrati regionali, se non addirittura boss mafiosi, come nel caso di Bontate Junior. Tra gli assunti Ettore Nicosia, fratello dell'ex capo di gabinetto dell'assessore Salvatore Cintola, il figlio del pari grado di Totò Cuffaro Massimo Sarrica, e l'erede dell'ex sindaco di Palermo Piero Cammarata. E mentre la Corte dei Conti ha aperto un'inchiesta sulle assunzioni (ancora in corso), Ingroia ha varato una commissione super partes, composta da un docente di informatica e da due generali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri (uno dei quali in passato ha anche indagato sulla trattativa Stato-mafia, inchiesta coordinata dallo stesso ex pm) per valutare l'effettivo valore dei neoassunti. Valore che evidentemente non è stato riscontrato dalla commissione, che quindi ha messo alla porta sedici dipendenti su settantasei. "Ma potrebbero esserci anche altri licenziamenti: c'è ancora un mese di prova" avverte l'ex procuratore aggiunto. "Il governatore Crocetta aveva assicurato che nessun lavoratore sarebbe stato licenziato. Sulla vicenda chiediamo un incontro" protesta invece Giuseppe Di Liberto della Uilm.

Ingroia era stato chiamato a mettere ordine in Sicilia e- Servizi nel luglio scorso, dopo che dalla società era arrivata una richiesta di finanziamento per due milioni e mezzo di euro: sarebbero serviti per trasferire nuovamente sull'isola tutti i dati della Regione, dato che erano finiti in Val D'Aosta non si sa bene per quale motivo. Esasperato dai costosissimi pasticci della società informatica, Crocetta aveva deciso di chiuderla, nominando commissario liquidatore lo stesso Ingroia. A dicembre però è arrivato l'ennesimo passo indietro: in Finanziaria infatti è previsto un riordino delle società partecipate che diventeranno soltanto nove. Tra queste anche Sicilia e-Servizi, la società in grado in passato di polverizzare 150 milioni di fondi comunitari, che dunque riesce sempre a rinascere dalle proprie ceneri. Non sarà l'Araba fenice, ma poco ci manca.
Rispondi

Da: la ministra26/03/2014 10:22:39
Ha detto che pensionerà i vecchi ed assumerà i giovani.
Rispondi

Da: sul prepensionamento26/03/2014 12:49:38
dei vecchi non c'è dubbio
Rispondi

Da: =======27/03/2014 06:23:46
====
Rispondi

Da: agenzia1975 27/03/2014 06:45:17
Novità?
Rispondi

Da: equa spending review27/03/2014 12:53:48
Per tutto il giorno c'è stata la caccia al nome. Perché la scoperta rivelata ieri dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, non è una cosa di tutti i giorni: un lavoratore Asu che percepisce 500 euro al mese, pur avendo un reddito di 500mila euro. Il governatore lancia quella che usualmente definisce «notizia bomba» poco prima di arrivare a Catania, ospite del congresso della Cgil. «Nell'ambito delle ricerche sui redditi è stato scoperto un lavoratore Asu che ha un contributo di 500 euro al mese con un reddito di 500 mila l'anno, un altro dei tanti scandali e degli sprechi che una parte di sistema politico vorrebbe continuare a tenere in piedi. Una vera e propria ingiustizia sociale, che premia i ricchi sottraendo ai poveri risorse che devono essere destinate alla solidarietà». Per tutto il giorno si rincorrono ipotesi sull'identikit del precario-milionario, nel pomeriggio Crocetta si lascia scappare che «è una donna: una lavoratrice, non un lavoratore». E poi in serata fa nome e cognome: «La persona si chiama Rosa Maria Barbara, avrà la possibilità di chiarire la sua posizione, ma gli elementi raccolti sono chiari».
L'inizio e la fine dell'ennesima "sagra della manciugghia", croce e delizia del governatore. Che, dovendosi difendere dall'assedio dei precari, sceglie la strategia dell'attacco, pizzicando uno dei leader della protesta di un altro gruppo di precari, i Pip: «Mimmo Russo prepara una manifestazione per la controriforma del precariato, per fare riassumere, tra gli altri, la propria moglie esclusa dagli elenchi Pip per superamento del reddito. Nessuno si aspetti cedimenti da parte di questo governo che continuerà ad applicare le leggi nazionali e regionali per fare in modo che i veri poveri siano aiutati. La si smetta con questi immorali sostegni a coloro che non ne hanno bisogno, vogliamo aiutare i veri bisognosi». Il diretto interessato raccoglie in pieno la sfida: «Quella di Crocetta è soltanto un'uscita mediatica, sono pronto a presentare la lettera di dimissioni di mia moglie se lui riammetterà tutti gli esclusi ingiustamente dal bacino degli ex Pip».
Crocetta non si ferma. E dal congresso della Cgil tuona: «Non capire il nesso che c'è tra politica, sviluppo e lotta alla corruzione è un errore madornale perché quell'Asu di Palermo che dichiara 500mila euro e prende il sussidio della Regione è uno che ruba ai poveri». Aggiungendo un passaggio ulteriore: «Se si vuole fare sviluppo, dare i soldi alle imprese, sostenere le politiche sociali non c'è alternativa rispetto al fatto che dobbiamo togliere i soldi a chi li ha rubati e li continua a rubare e darli a coloro a cui spettano».
Poi il governatore riprende alcuni temi-tormentone a lui molto cari. «Quando lanciamo il piano che permette di assume nuovi giovani e favorire il tirocinio formativo e mettiamo 100 milioni di euro, non è che ce li siamo inventati. Sono venuti grazie alla lotta alla corruzione e agli sprechi nella formazione. Se le risorse finiscono in mano alle mafie, alla corruzione a gli sprechi evidentemente siccome non sono infinite e chiaro che non possono essere investiti in termini di sviluppo. Se potremo abbassare l'Irpef nel 2016 - rivendica Crocetta - dipenderà dai risparmi che faremo in questi anni nella Sanità. Se abbiamo potuto coprire il dl pagamenti che permette di dare i soldi alle imprese è perché l'anno scorso abbiamo risparmiato 139 milioni di euro nella Sanità». Sembra una divagazione sul tema, ma poi il presidente torna sul tema del giorno: «Garantire oggi il posto di lavoro a un dipendenti delle partecipate e ai precari, lo si deve, nelle ristrettezze del bilancio, alla battaglia contro gli sprechi».
Ma è possibile - lo provoca un gruppo di giornalisti alla fine della tavola rotonda del sindacato - che si vada avanti a colpi di denunce a effetto, senza un efficace programma di controlli. «No, non è proprio così. Perché stiamo studiando un modo per stabilire un tetto, anche fissando un limite di reddito col sistema Isee, per i lavoratori forestali e per altri bacini di precari». Con alcuni esempi concreti: «Non è detto che si debbano garantire i 51 giorni ai forestali che hanno negozi o fanno altre attività, così come non è giusto che chi guadagna 100mila euro l'anno prenda un sussidio togliendolo innanzitutto dalle tasse dei cittadini, ma in secondo luogo anche agli altri bisognosi. Non dico di buttare l'acqua sporca con tutto il bambino, ma sono certo che c'è bisogno di una norma che possa evitare i casi più estremi. Ci saranno controlli senza precedenti, anche a tutela dei precari onesti che soffrono ogni giorno in tutta la Sicilia».
Rispondi

Da: \\ //27/03/2014 18:14:21
$$$
Rispondi

Da: ...28/03/2014 09:38:57
$$$
Rispondi

Da: ...28/03/2014 13:02:27
$$$
Rispondi

Da: Bla Bla Bla28/03/2014 17:04:19
Agenzia entrate (AT) - Concorso per 140 funzionari tecnici
Decreto rientro capitali bla bla mancano le risorse bla bla
Rispondi

Da: sindacati marpioni29/03/2014 08:11:09
http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2014/03/28/AQUQkmGC-posti_titolo_laureato.shtml

Nel 2012, tra il personale amministrativo e "tecnico" della P.A., «nel gruppo degli occupati che svolgono lavori per i quali è richiesta la laurea solo la metà circa (il 51%) ha effettivamente la laurea», secondo quanto ha rilevato l'Aran (Agenzia per la Rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni) analizzando il personale impiegatizio.

A "pesare" sarebbero soprattutto criteri di anzianità e deroghe, accumulati nel tempo: fatto sta che se si guarda quindi ai titoli di studio «realmente posseduti» dagli 1,2 milioni di impiegati presi in considerazione «colpisce anzitutto il numero non elevato di "laureati" (il 18%)», in valore assoluto 228.168 persone a fronte di una «quota rilevante di persone in possesso del diploma di istruzione secondaria e del diploma di primo grado o inferiore», rispettivamente 48% (586.592) e 34% (419.699).

Nell'ultimo rapporto sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti, l'Aran ha sottolineato come ci siano «troppi lavoratori a bassa qualificazione professionale»; ciò «suggerisce anche la prevalenza di assetti organizzativi che, a dispetto dell'innovazione tecnologica, dell'evoluzione degli approcci organizzativi e della più elevata quota di "laureati" presenti nel mercato del lavoro, continuano a essere definiti secondo un'impostazione datata, la cui configurazione non ha subito negli anni sostanziali modifiche».

Inoltre, l'Aran ha riscontrato «evidenti segnali di una complessiva debolezza del "capitale umano" della Pubblica Amministrazione, accentuata negli ultimi anni anche per effetto delle politiche di blocco del turnover»; i segnali, è stato spiegato, si «colgono innanzi tutto nella prevalenza di mestieri a bassa o media qualificazione professionale».
Rispondi

Da: sindacati marpioni29/03/2014 15:19:15
ARTICOLO Riforma della P.A., Madia: «I sindacati? Non è detto che li vedremo»

Il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, ha parlato questa mattina della prossima riforma dello Stato, spiegando come ai sindacati sia stato chiesto «di aiutarci a trovare risorse per la P.A.», dicendo che «in particolare a me sta a cuore mettere risorse sull'entrata di nuove energie, di ragazzi e ragazze che da troppo tempo non riescono a entrare in modo sano nella Pubblica Amministrazione».

«L'idea - ha aggiunto il ministro - è quella di provare a avere uscite, anche con prepensionamenti» ma ciò «per aiutare i giovani a entrare nella P.A.». Quanto al piano Cottarelli, la Madia ha specificato che si tratta di un «lavoro importante e strategico per l'Italia» e che l'intenzione è quella di «ringiovanire la Pubblica Amministrazione» e «di reimmettere energie nuove nella P.A.», visto che «ci sono generazioni che non hanno avuto un canale sano di accesso nella P.A., vincitori di concorsi non assunti e precari vittime di uno Stato che non ha concesso canali sani e trasparenti di accesso, come dice la nostra Costituzione».
Rispondi

Da: buona domenica30/03/2014 09:44:25
a tutti.
Rispondi

Da: rottamare i sindacati31/03/2014 04:56:47
Ha ragione la ministra Madia occorre il ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione;
chi ha raggiunto i 35 anni e oltre di anzianità lavorativa deve poter andare in pensione, non deve essere costretto a lavorare fino a 70 anni; sempre salvaguardando chi vuole lavorare fino 70  e oltre i 70 anni. Il lavoratore deve essere libero di scegliere se restare nel posto di lavoro o di uscirne. Non ci devono essere imposizioni
Rispondi

Da: Bla Bla Bla31/03/2014 17:46:50
Notiziario SALFI n. 109 del 31 marzo 2014         

NOTIZIE D'INTERESSE

     

AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI - COMUNICATO PER GLI IDONEI DALLA II ALLA III AREA

Disponibile sul nostro sito, al link DOGANE, il comunicato dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli relativo allo scorrimento della graduatoria del bando per il passaggio dalla II alla III Area funzionale dei dipendenti dell'Agenzia delle Dogane.

http://www.agenziadogane.it/wps/wcm/connect/327d3080436e558ca279a6d06906231d/peo-n-20130326-7683-comunicato+passaggio+dalla+II+alla+III+area+F1.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=327d3080436e558ca279a6d06906231d
Rispondi

Da: ..................31/03/2014 21:00:33
Quindi  scorre l'altra graduatoria, mentre quella prevista dalla legge, cioè degli idonei al tirocinio del 16/10/2009, niente.
Rispondi

Da: ma01/04/2014 00:12:24
no, è al contrario.
Rispondi

Da: agenzia1975 01/04/2014 06:34:13
Ma giàsi sapeva .......
Rispondi

Da: Thunderstorm_in_the sky  01/04/2014 09:00:37
Si prega di non dire fesserie. La nota delle Dogane ribadisce ancora una volta che le graduatorie dei concorsi interni sono belle e sepolte dal 2010 ed ancora vieppiù dal 2013!! Possibile per la Pubblica Amministrazione soltanto stabilire quote di riserva per gli interni nei limiti del 50%.. La nostra è una graduatoria che discende da un concorso pubblico efficace per legge sua pure nelle sue peculiarità.
Rispondi

Da: bitumera2 01/04/2014 09:34:00
Prot. n. 7683
Roma, 26 marzo 2014
COMUNICATO
OGGETTO:
Richieste di chiarimenti prodotte da taluni candidati risultati idonei alle procedure
selettive interne per il passaggio dalla seconda alla terza Area, F1, indette con
determinazione del Direttore dell'Agenzia delle dogane n.30205 del 4 novembre
2010 e con determinazione del Direttore provinciale delle Dogane di Bolzano
n. 00262 del 6 dicembre 2010, per la copertura di complessivi 550 posti
disponibili sul territorio nazionale.
Pervengono a questa centrale Struttura varie, identiche istanze, con cui taluni candidati collocatisi tra gli idonei, non vincitori, nelle graduatorie delle procedure selettive in oggetto chiedono "chiarimenti, in merito ai (…) motivi ostativi ad un inquadramento nella Terza Area tramite DL 101/2013".
In particolare, i suddetti dipendenti - facendo riferimento alla riunione con le OO. SS. tenutasi in data 11 marzo 2014, nell'ambito della quale è stato citato il parere negativo al riguardo espresso in data 6 dicembre 2013 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica - chiedono di conoscere maggiori dettagli circa le motivazioni di tale parere.
Anche in vista di eventuali, ulteriori analoghe istanze, si precisa quanto segue.
Con nota prot. 56424 del 6 dicembre 2013 la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica ha fornito risposta al quesito posto da questa Agenzia per chiarire se - a fronte delle disposizioni contenute nell'art. 4, comma 3, del decreto legge 1° agosto 2013, n. 101, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125 - sia possibile scorrere le graduatorie relative a progressioni verticali bandite sulla base della disciplina normativa previgente al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, al fine dell'assunzione dei candidati idonei.
Con la suddetta nota, il Dipartimento della Funzione Pubblica, dopo aver richiamato l'art. 4, comma 3, del citato D.L. n. 101/2013 convertito con modificazioni con legge n. 125/2013, ha rappresentato, tra l'altro, quanto segue: «…Una lettura sistematica impone il richiamo all'art. 52, comma 1-bis, del d.lgs.165/2001, così come modificato ed integrato dall'art. 62 del d.lgs. 150/2009, secondo cui "le progressioni fra le aree avvengono tramite concorso pubblico, ferma restando la possibilità per l'amministrazione di destinare al personale interno, in possesso dei titoli di studio richiesti per l'accesso dall'esterno, una riserva di posti comunque non superiore al 50 per cento di quelli messi a concorso"
2
nonché all'art. 24 del d.lgs. 150/2009 che, al comma 1, prevede che "Ai sensi dell'art. 52, comma 1-bis, del decreto legislativo n. 165 del 2001, come introdotto dall'art. 62 del presente decreto, le amministrazioni pubbliche, a decorrere dal 1° gennaio 2010, coprono i posti disponibili nella dotazione organica attraverso concorsi pubblici, con riserva non superiore al cinquanta per cento a favore del personale interno, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di assunzioni" (…).
Peraltro, per l'individuazione dell'ambito oggettivo di applicazione della norma del predetto comma 3, lett. b) può essere indicativa la disposizione contenuta nel comma 4 dello stesso art. 4 del d.l. 101/2013 che proroga "l'efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato" con evidente esclusione delle graduatorie relative a concorsi non pubblici.
Dunque, resta fermo l'orientamento espresso dallo scrivente Ufficio nel dPCM del 26 ottobre 2009 e nella nota circolare n. 11786 del 22 febbraio 2011...».
Con il menzionato D.P.C.M. del 26 ottobre 2009 - registrato alla Corte dei Conti il 14 dicembre 2009 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, serie generale, n. 3 del 5 gennaio 2010 - la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica ha autorizzato (tra l'altro) l'avvio, da parte dell'Agenzia delle dogane, di procedure selettive di progressione verticale, dalla seconda alla terza area, per complessivi 550 posti.
Con foglio n. 0056087 del 30 dicembre 2009, lo stesso Dipartimento della Funzione Pubblica ha comunicato alle Amministrazioni interessate l'avvenuta registrazione da parte della Corte dei Conti del suddetto D.P.C.M. di autorizzazione, sottolineando, tra l'altro, quanto segue: "Le progressioni verticali si ritengono autorizzate solo se riferite a posti vacanti entro e non oltre il 31 dicembre 2009, ferma restando la garanzia dell'adeguato accesso dall'esterno che le amministrazioni devono comunque garantire, utilizzando esclusivamente graduatorie vigenti relative a concorsi pubblici. Si ricorda che, dal 1° gennaio 2010, non si potranno autorizzare procedure verticali atteso quanto previsto dall'art. 24 del D.lgs. 27 dicembre 2009, n. 150" (l'indicazione del mese di dicembre piuttosto che di ottobre è, evidentemente, frutto di un refuso).
Inoltre, con la circolare n. 11786 del 22 febbraio 2011 - il cui contenuto è stato pure confermato con il parere di cui alla citata nota n. 56424 del 6 dicembre 2013 - il Dipartimento della Funzione Pubblica ha rappresentato, tra l'altro, che "la proroga della vigenza si riferisce solo alle graduatorie relative a concorsi pubblici. Non sono interessate dalla norma le graduatorie relative a concorsi riservati o a procedure verticali" e che l'art. 24 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 "non consente di ricorrere allo scorrimento delle graduatorie relative ad idonei delle progressioni verticali già a decorrere dal 1° gennaio 2010" (v. in particolare pag. 11 circolare cit.).
Peraltro, sulla questione si è recentemente espresso anche il Consiglio di Stato con parere n. 3194/2013 del 10 luglio 2013 - pronunciato su un ricorso straordinario prodotto da un candidato risultato idoneo in una delle graduatorie delle procedure in parola, che auspicava, tra l'altro, uno scorrimento delle stesse - così statuendo: "Nel caso di specie (…) la graduatoria della selezione cui il ricorrente ha preso
3
Rispondi

Da: bitumera2 01/04/2014 09:39:24
.....parte non è suscettibile di scorrimento per effetto dell'art. 62 d.lgs. 7 ottobre 2009, n. 150, che prevede che la progressione tra aree non possa più avvenire tramite concorsi riservati, come quello indetto dall'Agenzia delle Dogane con determinazione n. 30205/RI/2010, ma possa determinarsi attraverso concorso pubblico nazionale, con eventuale riserva di posti in favore dei candidati interni".
Per garantire la massima diffusione della presente, la stessa viene pubblicata sia sul sito intranet dell'Agenzia, sia sul relativo sito internet, area Dogane, sub "Amministrazione trasparente", "Personale", "Personale non dirigenziale".
Il Direttore Centrale
Dr. Alessandro Aronica
Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi
dell'art.3, comma 2 del D.Lgs.39/93
Rispondi

Da: Thunderstorm_in_the sky  01/04/2014 09:46:09
Bye bye sindacalisti dei miei stivali !!!! Adesso tocca a  noi per prendere quello che ci spetta. Occorre mettere pressione perché le Dogane riformulino il regolamento reintroducendo il tirocinio. Ma sparsi e disuniti come si fa????
Rispondi

Da: appunto01/04/2014 09:59:52
gli idonei interni ormai sono fuori. In questo momento AD può solo attingere dalla ns graduatoria... non ha altre possibilità. Però tutto tace. Le carenze di organico ci sono, i pensionamenti anche... però...
Rispondi

Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 183, 184, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193, ..., 256, 257, 258, 259, 260, 261 - Successiva >>


Aggiungi la tua risposta alla discussione!

Il tuo nome

Testo della risposta

Aggiungi risposta
 
Avvisami per e-mail quando qualcuno scrive altri messaggi
  (funzionalità disponibile solo per gli utenti registrati)