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Dirigenti scolastici, il ricorso - messaggi fino al 2012
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Da: maestrina2 | 29/07/2012 22:58:02 |
La vostra è solo invidia! | |
Da: promo | 29/07/2012 23:47:20 |
..........nanannanana! Vi prego, alziamo il livello! : ) | |
Da: grazie a chi ha lottato | 30/07/2012 00:44:36 |
In sintonia con quanto ha scritto in un precedente post un collega, voglio ringraziare di cuore tutti i colleghi che hanno lottato a viso aperto contro le ingiustizie, usando l'arma della penna, la più affilata arma che si possa usare. Grazie ad Aldo Domenico, a Polibio, a Lucio, ad Antonella, a Vincenza, a Maria Cinzia, a Dora, ad Angela, a Giuseppe, a tutti coloro che hanno inviato articoli e lettere fino ai vertici dello Stato. Hanno offerto con le loro testimonianze uno spaccato realistico e inquietante di ciò che hanno vissuto tantissimi altri colleghi, che hanno sperato di poter affrontare questo concorso facendo leva soltanto sulla propria serietà , cultura e competenza. Conserverò i loro articoli, un giorno li leggerò ai miei figli, racconterò a loro questa bruttissima esperienza, affinchè siano preparati ad affrontare la vita. M, nel contempo, augurerò loro di incontrare sulla loro strada persone oneste e pulite come uesti colleghi, a cui esprimo tutta la mia profonda stima. E il mio grazie! Di cuore! | |
Da: per già rossa | 30/07/2012 06:45:59 |
poverina......... continua con la tua saccenteria. Chissà come sei riuscita a fare l'insegnante? | |
Da: BUONA LETTURA | 30/07/2012 08:04:49 |
Catania , 27/07/2012 Un esercito di "dirigenti" per "gestire" 9.000 microscuole ridotte a vivere di stenti per mancanza di risorse inviata da Polibio Finalmente, ed era ora, l'Anp si è resa conto - così da un'intervista del suo presidente, Giorgio Rembado, a Tuttoscuola - che l'arruolamento dei presidi è di "stampo ottocentesco" e che sono necessari "contratti a termine con durata triennale, senza proroga automatica". Tuttavia, nell'intervista si possono cogliere aspetti che dal "concorso", nella formula proposta, la clientela continuerebbe a essere comunque favorita. Resta in primo piano la gestione di 9.000 microscuole (perché, a parte un limitato numero di scuole con più di 1.000 alunni sul totale degli istituti scolastici, e non considerando quelle che hanno la "fortuna" di avere finanziamenti alquanto consistenti, e dalle quali i presidi risultano inamovibili, permanendovi "a tempo indeterminato", la stragrande maggioranza delle scuole non raggiunge, e in molti casi il dato numerico è alquanto al di sotto, i 1.000 alunni iscritti), microscuole ridotte comunque sul lastrico e a vivere di stenti per carenza e per mancanza di risorse. In Sicilia, intendendo fare un esempio, 951 scuole sul totale di 1.001 hanno meno di 1.000 alunni; nelle altre 50, quelle con più di 1.000 alunni, sono comprese le poche scuole che di alunni ne hanno da 1.001 a .1011. Polibio, prima di entrare nel merito del suo intervento, informa i suoi lettori che nei prossimi giorni saranno inseriti nel proprio sito http://www.polibio.net - dove potranno essere letti - tutti gli articoli scritti dal 20 luglio 2010 al luglio 2012, nonché, oltre a leggerli perché postati nei siti che attualmente accolgono i suoi interventi, quelli che di volta in volta scriverà . Riguarderanno, come per quelli già scritti, episodi e vicende rigorosamente ricavati da documenti, che continuano a essergli inviati da più parti, mentre sottolinea che il suo intento è unicamente quello di portare alla conoscenza della pubblica opinione e delle autorità interessate episodi e comportamenti che ritiene lesivi della corretta gestione dell'attività pubblica relativa alla gestione delle istituzioni scolastiche. Eserciterà , pertanto, come ha fino a oggi fatto, legittimamente e nelle forme appropriate, il proprio diritto, di rango costituzionale, di libera espressione riguardo a fatti e a condotte di pubblico interesse, ritenendo in ogni modo abusivo qualsiasi tentativo, arbitrariamente attivato e/o attuato da chicchessia, di imbavagliare una libera voce espressa attraverso un libero canale, per definizione intollerante a qualsiasi pressione e/o intimidazione. E a proposito di qualsiasi tentativo, da chiunque posto in essere, di imbavagliare qualsiasi libera voce, richiama un proverbio siciliano: "Aria netta non havi paura de' trona" ("Il cielo sereno non teme il temporale", non ha paura dei tuoni proprio perché, essendo terso da nubi e assolutamente azzurro, non può nemmeno piovere, e figuriamoci se può addirittura scatenarsi un temporale con tuoni, lampi, fulmini e saette, da gran tempesta!). Peraltro, "l'aria netta" deve caratterizzare soprattutto la pubblica amministrazione, che ha il dovere, attraverso i suoi "dirigenti", dirigenti dello Stato, della correttezza e della trasparenza. Per quanto concerne gli istituti scolastici, il dovere della correttezza e della trasparenza nell'organizzazione della scuola, nella gestione del fondo d'istituto, nelle reti di scuole, nei consorzi, nelle associazioni di scuole autonome, nelle attività comunque svolte dai dirigenti e comunque retribuite (quali che siano le fonti e le persone da cui le risorse economiche derivano e gli ambienti nei quali le attività sono svolte), negli statuti, nei bilanci con riferimento alle entrate e alle spese sostenute, nonché nella correttezza e nel rispetto dovuti nei confronti del personale, quali che siano i ruoli e/o le funzioni ricoperte. Novemila prevalentemente microscuole sono ridotte a vivere di stenti per carenza di risorse.Se gli alunni sono complessivamente 7.200.000 e le scuole sono 9.000, la media è di 800 alunni per ciascuna scuola. Se i docenti sono complessivamente 750.000, la media dei docenti per ciascuna scuola è 83; abbiamo una media di 95 dipendenti se ai docenti aggiungiamo il personale Ata. Per 9.000 "dirigenti" in servizio a seguito dei "concorsi di stampo ottocentesco", o comunque transitati nel ruolo e nella funzione di "dirigente scolastico", la spesa pubblica annuale è di circa 540 milioni di euro, ma potrebbe essere ridotta a 300 milioni di euro attuando il principio e il procedimento del "preside elettivo" che mantiene lo stipendio maturato da insegnante al momento dell'elezione, maggiorato di un'indennità mensile di 200 o di 300 euro, rispettivamente, se la scuola ha fino a 1.000 alunni o più di 1.000 alunni. Un esercito di "dirigenti", quindi, che incide parecchio sulla spesa pubblica, per gestire sostanzialmente un fondo d'istituto più precario del personale precario rimasto senza lavoro e senza stipendio a causa di una insensata riforma del sistema scolastico dall'astuto ma sciagurato intento di tagliare 140.000 posti di lavoro aumentando il numero degli alunni in ciascuna classe e riducendo l'orario settimanale delle attività didattiche, nonché eliminando la "compresenza", peraltro limitata a un numero di ore settimanali abbastanza esiguo, nella scuola primaria (e si potrebbe oggi addirittura supporre l'esistenza di occulte volontà volte ad attuare "tagli" sul sostegno agli alunni diversamente abili e sul "tempo pieno" o "prolungato" nelle regioni dove è maggiormente presente, magari facendo gravare il peso economico, per mantenerlo sia pure in quantità ridotta, sui genitori che lo ritengono utile e comunque importante per i loro figli, nonché per poter svolgere i personali impegni di lavoro). Un esercito di "dirigenti" e, nonostante la pochezza delle risorse pubbliche per il fondo d'istituto, un esercito di "revisori dei conti" raggruppati in "Collegi". Il tutto mentre i genitori degli alunni sono "obbligati" a corrispondere, a mezzo di vaglia postale o in altre forme, una sorta di "tassa" di "iscrizione" (non dovuta) per "spese diverse", variabile da un istituto scolastico all'altro, tra 50, 100 e più di 100 euro per ciascuno dei figli che frequentano l'una o l'altra scuola. E poiché gli alunni sono circa 7.200.000, sulle famiglie grava un peso complessivo tra 600 e 800 milioni di euro (di più, forse molto di più, della spesa pubblica per gli attuali "dirigenti scolastici", che diventerebbe addirittura il doppio e magari di più rispetto a quella, certamente ridotta per quanto concerne la spesa pubblica, per i presidi elettivi): per 1.000 alunni iscritti alla stessa scuola, l'incasso da parte di ciascuna scuola va da 50.000 a 100.000 a 150.000 euro (un libretto per le giustificazioni costa 70 centesimi di euro, anche se c'è stato qualche preside (per esempio, in Puglia) che avrebbe scelto di "comprarlo" - e quindi di comprarne un paio di migliaia - pagandolo 2 euro, ma non è dato sapere se il "Collegio dei revisori dei conti" lo abbia rilevato, se abbia rilevato il danno economico e quant'altro, e se conseguentemente abbia provveduto a presentare il relativo esposto alla Procura generale della Corte dei conti). Nel sistema universitario, prima e dopo la riforma, giunta ormai alla fase conclusiva, il rettore era eletto, e continuerà a esserlo, col voto individuale segreto, espresso in apposita scheda, dai professori ordinari, dai professori associati e dai ricercatori, nonché, con voto per media ponderata, dal personale tecnico-amministrativo e dai rappresentanti degli studenti. Così anche per quanto riguarda i direttori di dipartimento (dal prossimo anno non ci saranno più le facoltà , ma prima i presidi venivano eletti con le stesse modalità dell'elezione del rettore). Il rettore (così come i direttori dei dipartimenti, i presidi delle facoltà e altre figure previste dalle norme di legge e dallo statuto dell'Ateneo) era ed è scelto, per votazione e con voto segreto, tra i professori di prima fascia ("ordinari") appositamente candidatisi; in mancanza, o perché nessuno dei docenti di prima fascia avanzava o avanza la sua candidatura, tra i professori di seconda fascia ("associati"). Il rettore è il legale rappresentante dell'Ateneo. Lo stipendio resta quello maturato al momento dell'elezione, maggiorato di una modesta indennità mensile per un'attività lavorativa e di gestione complessa che comincia poco dopo le sette del mattino e, dopo una breve pausa-pranzo, si conclude spesso a tarda sera, compresi i molti impegni di "rappresentanza" in ambito locale, provinciale, regionale e nazionale. Non è totalmente esonerato dall'insegnamento, ma può chiedere che l'attività didattica gli venga parzialmente ridotta. Questa sì che è democrazia. E Polibio ritiene che non ci sia bisogno di quiz, di prove per quesiti a risposta multipla (peraltro sgangherati almeno nella misura del 20%), di prove scritte che lasciano perplessi (per i testi proposti, per i tempi di correzione, per gli "specialisti" incaricati di correggerli, per le dimissioni di presidenti e di commissari d'esami e soprattutto per la selva dei "21", chissà come a essi pervenuti rispetto al 19-20 e al 22-23, ma si potrebbe anche dire rispetto al "20" e al "22"), di prove orali finalizzate, insieme agli scritti, a sfoltire (e fermiamoci a "sfoltire") al massimo il numero dei candidati al concorso, anche perché i posti disponibili sono diminuiti di molto rispetto ai 2.386 indicati, regione per regione, nell'allegato 1 al decreto Chiappetta dell'13 luglio 2011. Il presidente dell'Anp, Giorgio Rembado, lo dice a chiare lettere: "prima di tutto occorre guardare all'interesse della scuola, degli studenti e delle famiglie, che è quello di avere scuole guidate da dirigenti preparati", ma non è detto - lo dice Polibio, e lo dicono anche tanti altri, tra i quali Lucio e Domenico Ficara, Elsa Forner, Giovanni Cominelli, Vincenzo Pascuzzi - che siano coloro che superano quesiti a risposta multipla, addirittura indovinando la risposta sbagliata data per giusta, e le prove scritte (riflettiamo sul "21" ottenuto, perbacco, nella prima prova scritta, nella seconda prova scritta e nella prova orale, e che si trovano nei primi posti della graduatoria dei "vincitori"). Sì, ha ragione Rembado, i "concorsi di questo tipo, giganteschi, ingestibili ed esposti ad ogni tipo di contenzioso non si possono e non si debbono più fare. Mai più". Si tratta "di procedure concorsuali, di stampo ottocentesco, … morte sotto il peso del contenzioso e del formalismo giuridico". Si tratta "di una formula concorsuale chiaramente arrivata al capolinea" e pertanto bisogna "non … ripetere serialmente gli errori" e "prendere atto che formule del passato sono state definitivamente seppellite sotto il peso della litigiosità e del formalismo giuridico procedurale". In ogni caso, questo lo dice Polibio, ci si rivolge ai giudici, ed è un diritto garantito dalla Costituzione, per avere giustizia, anche rispetto all'incompetenza e ai colossali errori di chi è pagato per essere competente e proprio per evitarli. Giovanni Cominelli riferisce che "la storia dei concorsi pubblici, dentro e fuori la scuola, è piena di violazioni dell'anonimato al fine di favorire candidati raccomandati e debitamente spartiti tra partiti, sindacati, associazioni", e non è giusto prendersela con i Tar quando la "malattia nasce dall'apparato politico-sindacale-amministrativo" e "il meccanismo concorsuale complesso e improbabile, che nessun partito o sindacato ha mai messo in discussione, … non consente di selezionare i più competenti". Così, anche con ulteriori apprendimenti scientifici, anche da parte di Elsa Forner (Polibio ritornerà sulla tesi del "21" in uno dei suoi prossimi interventi). Di fatto, continua Cominelli, "quando il concorso fu emanato, più di una voce denunciò l'inaffidabilità di un percorso selettivo cui mancava la possibilità di accertare l'essenziale di un concorrente: la quantità e la qualità delle sue competenze professionali dirigenti". Da parte sua, Lucio Ficara, rimprovera chi, al tempo della prova preselettiva affidata al FormezItalia e sgangheratamente organizzata, aveva parlato "di sistema di reclutamento all'avanguardia e non di sistema ottocentesco", e aggiunge che "una cosa è certa: gli ultimi concorsi a dirigente scolastico hanno così indignato l'opinione pubblica che da molte parti viene la proposta di cambiare il sistema di reclutamento per diventare presidi". Da uno dei tanti amici presidi, Polibio ha ricevuto una mail nella quale è premesso che "nessuno dei docenti, di qualunque disciplina, sarebbe in grado di gestire una scuola, anche piccolissima. Non ne avrebbe né le competenze né le connesse capacità , in ordine alle responsabilità che gravano sulle spalle dei dirigenti scolastici". Polibio potrebbe anche essere d'accordo, ma si chiede e chiede perché la gestione delle risorse e le tante attività non possono essere competentemente volte dal Dsga e dal personale amministrativo (come avviene nelle università , con riferimento a tutte le cariche elettive, a partire da quella di rettore), mentre la funzione del preside potrebbe essere quella di coordinare le attività didattiche e di realizzare, sulla base di adeguate scelte concordate con i lavoratori della scuola e approvate dal Consiglio d'istituto e dal Collegio dei docenti, il successo dell'attività didattica e formativa. E naturalmente di essere sempre presente a scuola, a tempo pieno, 36 ore settimanali, con o senza riduzione di attività didattica personale, ma con una modesta indennità mensile ad aggiungersi allo stipendio. Un docente, quindi, eletto dai docenti con contratto a tempo indeterminato in servizio nella scuola e, sia pure con voto ponderato, da parte del personale Ata e dai genitori degli alunni che fanno parte del Consiglio d'istituto. Certo, da parte dei sindacati, confederali e non, se vogliamo con in testa la Cgil degli anni Settanta del secolo scorso, ma non soltanto della Cgil, c'è stata una certa "resistenza" nei confronti del preside elettivo, e Giovanni Cominelli (nel suo intervento su "il sussidiario.net", dal titolo "Scuola/Concorso presidi: Il Tar smaschera i giochino della 'politico'") ci ha manifestato, a suo parere (non del tutto infondato, anzi alquanto condivisibile), il perché. Ma se è necessaria l'attribuzione della "qualifica dirigenziale contestualmente all'acquisto della personalità giuridica e dell'autonomia da parte delle singole istituzioni scolastiche" a colui che viene democraticamente eletto preside (peraltro, le scuole hanno autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo e alle iniziative finalizzate all'innovazione, nonché, ed è per questo che al posto del segretario c'è il dsga, hanno avuto attribuite le funzioni relative "all'amministrazione e alla gestione del patrimonio e delle risorse e allo stato giuridico ed economico del personale non riservate … all'Amministrazione centrale e periferica", ma non hanno l'autonomia finanziaria), si potrebbe procedere - anche approvandola in tempi celeri, e quindi in sede di commissione con potere legislativo, se necessaria - col varo di una legge (basterebbe un solo articolo e qualche comma). Cosicché, se proprio necessaria, al docente che è stato eletto preside verrebbe attribuita la "funzione dirigenziale" per il periodo triennale (contratto a termine) successivo alla sua elezione a preside, rinnovabile soltanto per un ulteriore triennio se nuovamente eletto. In definitiva, bisognerebbe soltanto stabilire dopo quanti anni di servizio con contratto da insegnante a tempo indeterminato è possibile avanzare la propria candidatura a essere eletto preside, ovviamente sulla base di un regolamento elettorale valido per tutte le istituzioni scolastiche. Il preside elettivo non può scaturire da "registri" che continuerebbero ad apparire di stampo clientelare. Il "concorso" a preside (preside elettivo) può essere "bandito" da ogni singola scuola nel momento in cui (tra il mese di aprile e il mese di giugno dell'anno scolastico che si conclude) si rende necessaria l'elezione del preside, sia perché è scaduto il triennio, sia per trasferimento del "preside", ma nella funzione di insegnante, in altra scuola (in ogni caso, chi si trova nella posizione di permanenza in servizio per meno di tre anni - nel caso di contratto a termine della durata di tre anni - o per meno di sei anni - nel caso di contratto a termine della durata di sei anni, qualora venisse approvato un unico mandato di sei anni invece di due mandati ciascuno di tre anni - non può avanzare la sua candidatura a essere eletto preside. Polibio ritiene che alla carica di preside debba essere eletto/a un/una insegnante. E che l'elezione a preside deve essere collegiale, coinvolgendo i docenti, il personale Ata e i rappresentanti dei genitori nel Consiglio d'istituto, come ha già prima evidenziato. Una commissione composta dal preside uscente, da un rappresentante dei genitori (il presidente del Consiglio d'istituto), da un funzionario dell'Ente territoriale competente (Regione/Comune) e da uno o due dirigenti in servizio, scelti dai loro colleghi di quel determinato territorio, come è stato proposto dal presidente dell'Anp, Giorgio Rembado, potrebbe risultare "clientelare", con i presidi a costituire di fatto una maggioranza (tre su cinque, oppure due su quattro, prevalendo comunque i dirigenti scolastici o i presidi, come dir si voglia, in servizio proprio in quel "determinato territorio". Polibio polibio.polibio@hotmail.it Polibio ricorda ai suoi lettori che, oltre a essere postati sui siti che attualmente li accolgono, è in fase di costruzione il proprio sito http://www.polibio.net nel quale saranno inseriti tutti gli articoli scritti dal luglio 2010 al luglio 2012, nonché quelli, di volta in volta, successivi. | |
Da: intanto le maestre... | 30/07/2012 08:19:10 |
... hanno saputo superare il concorso!! | |
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Da: ma chi è | 30/07/2012 08:48:53 |
Questo che parla in terza persona come Cesare?! | |
Da: promo | 30/07/2012 09:39:34 |
Dovrebbe essere il Maestro Marco Antonio Gnifone. : ) | |
Da: x scusa trevize e simili | 30/07/2012 09:47:09 |
dai vostri discorsi contro maestre e musicisti s'intende bene che nn avete la minima idea del lavoro del ds. nn ho capito se siete idonei o no, ma avete comunque studiato 1 anno senza capire nulla. sarete anche dei competenti giuristi,ma di sicuro siete pessimi educatori: cambiare mestiere no, eh? | |
Da: Lombarda | 30/07/2012 10:07:59 |
@ grazie a chi ha lottato : si dice raccontero' loro ... | |
Da: a "microscuole" | 30/07/2012 11:21:02 |
ehhhhhhhhh...... che bell'intervento conciso, essenziale.....vatti a rivedere il significato di micro....evidentemente non hai fatto il classico...:) | |
Da: adoltranza | 30/07/2012 11:49:45 |
Avete esaminato la graduatoria pugliese? agli scritti una media appea sufficiente mentre agli orali ottimi candidati!!! hanno prevalso le raccomandazioni. | |
Da: !!!! | 30/07/2012 13:05:58 |
x adoltranza perchè scusa, cosa ti ha fatto pensare che serebbe accaduto il contrario? Questo E' il concorso delle raccomandazioni per eccellenza! | |
Da: già rossa.... | 30/07/2012 14:07:29 |
per " per già rossa" prescindendo dalla pochezza del tuo bagaglio linguistico ( continui incessantemente ad usare il termine "saccenteria" per denigrare la cultura altrui), prescindendo dall'inesattezza della tua frase ( "Chissà come....."non vuole il punto interrogativo dal momento che non rivolgi una domanda ma insinui ....), mi accorgo che le argomentazioni da me evidenziate colpiscono nel segno!! Se solamente il riscatto sociale ed economico è la leva che anima i concorrenti a questo concorso, spero di non essere proprio ammessa agli scritti....continuerò a studiare per quello di DT( del quale ancora attendo gli esiti delle prove scritte) di più ampio respiro, te lo assicuro. | |
Da: gà i rossa.... | 30/07/2012 14:09:31 |
errata corrige: ..".spero di non essere ammessa agli orali...continuerò a studiare per... | |
Da: a proposito | 30/07/2012 14:12:51 |
chi sa spiegarmi come mai il concorso per DT non ha visto ancora la pubblicazione dei risultati delle prove scritte? | |
Da: Bloccare concorso Presidi-denunciate ovunque | 30/07/2012 14:24:13 |
In Piemonte la Commissione, ergo chi seleziona la futura classe dirigente, propone una griglia di valutazione del 2�° scritto in 32esimi, aziché in 30esimi, tempo medio di correzione per tutti - 6 minuti, ammessi alla fase orale anche i 21-22/32 che corrispondono ai 19-20/30. evviva, se chiunque di noi avesse commesso gli stessi errori (punteggio griglia e tempi correzione strettissimi) in commissione agli Esami di Stato ex maturità , i Tar lo avrebbe impallinato, qui invece nulla, evviva la legalità , ricorrete al Presidente della Repubblica, Consiglio di stato, scrivete ai giornali, una vergogna. | |
Da: Dubbio Puglia | 30/07/2012 15:57:39 |
Come fa una dell'ottanta ad avere più di 13 punti? | |
Da: LA VERITA'' 5 | 30/07/2012 16:21:29 |
OGGETTO: 2' elaborato ovvero il caso del tenente Colombo dall'analisi di numerosi elaborati, tutti hanno scritto cose del tutto sensate, di buon senso, le soluzioni proposte molto simili, cosa li contraddistingue? la certezza della soluzione? no! le valutazioni piu' alte sono quelle di elaborati scritti tipo temino delle scuole medie, in generale chi ha irrubostito la trattazione con riferimenti giuridici è stato penalizzato...valutazioni rilevate : dal 20 al 30... uno spettro inspiegabile, siamo tutti docenti e non privi di capacità valutativa ma non si trattava di un accesso alla dirigenza pubblica? i temini delle scuole medie valutati meglio di elaborati più tecnici? ma in che paese viviamo? eppure le maestrine inconsapevoli, eccelse per preparazione ed esperienza in tale arte, ci hanno sbaragliato in un sol colpo ... e ci guideranno sicure verso le sfide del terzo millennio | |
Da: motivazioni... aggiunte | 30/07/2012 16:44:26 |
I timori delle associazioni DISAL e ANP, sul concorso per Dirigenti scolastici, sono più che fondati, l'imperativo di fare presto nel pubblicare le graduatorie di merito definitive è giustificato dal fatto di imminenti presentazioni di numerosi ricorsi amministrativi, una vera e propria "crociata" contro la procedura ritenuta irregolare, fondata soprattutto su buste trasparenti e collegi non perfetti. Tutto parte dalla sentenza del TAR della Lombardia e molto velocemente si sta diffondendo su l'intero territorio nazionale. Il segreto di questa velocità inattesa, che sta spiazzando quelle organizzazioni sindacali che auspicano l'assunzione a breve dei dirigenti scolastici vincitori del concorso, la ritroviamo nella velocità comunicativa del web, attraverso forum tematici e social network. A questo problema va aggiunto quello, non secondario, di una selezione concorsuale ottocentesca, come la definisce Rembado, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, che ha avuto il demerito di escludere dalle fasi finali del concorso alcune tra le migliori competenze didattiche, giuridico- amministrative e informatiche, che oggi aggregandosi, stanno organizzando una pesante reazione ai presunti torti subiti. Le voci ufficiose, ma attendibili ( perché fatte da docenti che inoltrano questi ricorsi amministrativi ), che circolano nel web, parlano di motivazioni aggiunte riferite alle buste trasparenti in otto regioni, ed in altre regioni la presentazione di ricorsi amministrativi basati sul concetto dei collegi non perfetti. Altri ricorsi, di non minore impatto giuridico-amministrativo, sono quelli delle regioni Lazio e Molise, fondati sul controllo della regolare composizione delle commissioni regionali, e quelli dell'Abruzzo sui tempi di correzione disomogenei, per non tacere sull'appello al CdS in riferimento alla griglia di valutazione in 32/30 presentata in Piemonte. Tutto ciò rischia di esplodere all'inizio del prossimo anno scolastico, in una sorta di sovrapposizione degli effetti con l'entrata nel merito sull'errore docimologico della prova preselettiva ( 22 novembre 2012 ), che potrebbe determinare una probabilità di annullamento dell'intera procedura concorsuale diversa da zero. Chi potrebbe fare le spese di questo scenario improntato al ricorso amministrativo ? Quasi sicuramente tutti gli aspiranti DS che si trovano in coda alle graduatorie di merito definitive, perché per coloro che riusciranno ad entrare di ruolo nel prossimo mese di agosto, nel caso di un possibile annullamento del concorso si potranno predisporre adeguati " paracaduti ", come quelli della legge salva presidi 2004 in Sicilia. http://atuttascuoladuepuntozero.blogspot.it/2012/07/concorso-ds-la-crociata-delle-buste.html#more | |
Da: Valeriana@ | 30/07/2012 16:59:53 |
....eppure le maestrine inconsapevoli, eccelse per preparazione ed esperienza in tale arte, ci hanno sbaragliato in un sol colpo ... e ci guideranno sicure verso le sfide del terzo millenni. ...e tu sei proprio sicura che per guidare efficacemente gli istituti scolastici verso le difficili sfide del terzo millennio occorrano d.s. eruditi, dotati di profonda cultura e di accurata preparazione? Può darsi che questo compito lo sappiano svolgere meglio le umili maestre con i piedi ben ancorati sulla terra e non alcuni palloni gonfiati pseudo sapientoni pieni di sé, magari con tre lauree 110 e lode ma conseguite con i punti del latte o delle figurine panini. Nelle aule della scuola secondaria di primo e secondo grado ne girano molti di questi campioni! | |
Da: Allibisco | 30/07/2012 17:04:14 |
Quale sarebbe la folle teoria alla base della tua deduzione, caro/a sapientone/a? Se fosse come tu dici avrebbero elargito voti più alti anche agli scritti, per tutelare e rafforzare i 'privilegiati'!!! Non permetto insinuazioni bieche di tal fatta! E vedrete quando diverrò ds, vi aspetterò al varco, cari insegnanti certamente più bravi, preparati, studiosi ecc ecc degli attuali vincitori, ma solo tanto più sfigati e bistrattati da sorte e commissioni... Poverini.... | |
Da: Allibisco | 30/07/2012 17:05:57 |
Il post e' per adoltranza e suo compare !!! | |
Da: Valeriana@ | 30/07/2012 17:26:14 |
......che ha avuto il demerito di escludere dalle fasi finali del concorso alcune tra le migliori competenze didattiche, giuridico- amministrative e informatiche, che oggi aggregandosi, stanno organizzando una pesante reazione ai presunti torti subiti. e quali soggetti specificamente, se è lecito saperlo, incarnerebbero tutte queste qualità ? Vediamo, provo a indovinare: Buona parte dei ricorsisti lombardi? Le voci ufficiose, ma attendibili ( perché fatte da docenti che inoltrano questi ricorsi amministrativi ), che circolano nel web, parlano di motivazioni aggiunte riferite alle buste trasparenti in otto regioni, ed in altre regioni la presentazione di ricorsi amministrativi basati sul concetto dei collegi non perfetti. Ecco, adesso ci siamo. Finalmente hanno capito che la questione della trasparenza è solo aria fritta e spostano il ricorso sul fatto che i collegi non erano perfetti. Giusto, questa sì che può essere una buona motivazione da portare in un ricorso, basta solo poterlo dimostrare! | |
Da: green eyes | 30/07/2012 19:32:50 |
Non capisco cosa abbiate contro le maestre! Mi spiegate quali competenze in meno possiedono le docenti della Primaria rispetto a voi? Credete che non abbiano studiato il latino e le altre discipline utili al lavoro del d.s.? Pensate che non siano di vedute aperte per poter dirigere una scuola? Sinceramente trovo questi discorsi molto ridicoli: quando avete iniziato la carriera di docenti, sapevate insegnare? Personalmente no ed ero terrorizzata. Ho capito che, pur tra mille errori, avrei imparato dando il meglio; ora continuo ad imparare e a non essere mai paga del mio sapere! Sono una maestra consapevole che sarei potuta diventare una d.s. in gamba! | |
Da: green eyes | 30/07/2012 19:45:31 |
X @ maestrina2 ma la cultura.....con la c maiuscola.....quella che dovrebbe avere un dirigente.....quella forse......magari un po' vi manca......senza rancore..... Spero che tu, a differenza di noi maestrine, sia il/la depositario/a della cultura con la C maiuscola. Mi piacerebbe sapere che studi hai fatto! Ti prego illuminaci; prova a darci un po' del tuo scibile. Perennemente grata! :-)) | |
Da: green eyes | 30/07/2012 19:56:09 |
Chiedo scusa: nel primo post ho omesso una virgola. | |
Da: @ green eyes | 30/07/2012 19:59:27 |
ecco appunto , non lo capisci...quello stiamo dicendo | |
Da: green eyes | 30/07/2012 20:07:12 |
x @ green eyes Non intendo insegnare nulla a nessuno ma dovresti sapere che non si dice mai ad una persona " non capisci". Dimostri di non essere né colto/a, né educato/a. By maestrina | |
Da: che sar | 30/07/2012 20:27:34 |
Cara maestra, ora ds, sai cosa fa la differenza tra me e te? io ho superato tutti i concorsi ordinari di tutti i gradi scolastici avanzando nella mia carriera per capacità e poi man mano anche per esperienza, (al concorso per ds mi trombano però per poco..) mentre tu parti dalla scuola elementare e arrivi alla dirigenza, scavalcando passaggi inevitabiliee banalizzi il tutto dicendo che farai esperienza, forse sulla pelle dei docenti o peggio degli alunni? Credimi, ma non ci siamo... | |
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