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Esame avvocato Spagna
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Da: inaudito21/04/2010 18:42:03
perdonami ma non mi risulta nessun gargiulo tra i componenti del CNF...
http://www.consiglionazionaleforense.it/on-line/Home/CNF/IlConsiglio.html

Da: don Rodrigo21/04/2010 18:46:49
"ma cosa scrivi???
ma come fa ad esserci qualche membro del CNF abilitato in spagna???
ma l'hai vista l'età dei membri del CNF?
ma basta dire boiate sui forum!!"

"inaudito ha ragione: siete dei frustrati mentali in preda a deliri di onnipotenza tali da farvi perdere il barlume della ragione. Siete alla frutta, consapevoli che la anche la cara via spagnola vi ha chiuso le porte in faccia perchè anche lei si è resa conto che, forse, un minimo di selezione bisogna pur farla e poi di regalare lauree a orde di italiani in cerca solo di un pezzo di carta. "

Ma quanto siete servi e con le fette di prosciutto sugli occhi... Ma svegliatevi!!! Ma dove vivete? I santi stanno solo sulle alte sfere celesti, non nelle alte sfere italiane... E voi fessi non l'avete capito... E allora dalla vosta bella posiziona china a 90 gradi pigliatevela nel kulo dal sistema e dagli abogados che vi faranno un kulo mas espacioso.Così oltre al danno dovete anche subire la beffa...

Da: 21/04/2010 18:47:42
ma Gargiulo chi? Non è esattamente un cognome raro al sud

Da: Abogado Abilidado21/04/2010 18:50:57
don Rogrigo, tu es un chico mucho astuto, sopra todos porque tu as afferado el concetto de "mas espacioso". vorria complimentarme.

Da: di passaggio21/04/2010 18:51:40
Forse intendeva Giuggioli.Si dice che lui o il figlio o tutti e due si siano abilitati in spagna. e così tanti altri. Ma dall'albo non può risultare visto che viene riportato solo l'anno in cui ci si iscrive all'ordine come avvocato e non gli spostamenti precedenti.

Da: inaudito21/04/2010 18:54:59
caro don rodrigo, premesso che non sono amico né fan di alcun componente del CNF, né ho particolare simpatia per tale organo di impronta corporativa, non sopporto che nei forum si sparino affermazioni a casaccio.
tra l'altro mi limito a far presente che attribuire caratteristiche non vere ad un individuo integra di per sé una diffamazione.
dunque sarebbe il caso che prima di dire che "tanti esponenti" del cnf si sono abilitati in spagna, chi lo afferma lo verificasse con scrupolo.

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Da: per smorzare le polemiche21/04/2010 19:05:58
Ecco due articoli di febbraio 2010 pubblicati su una rivista giuridica

AVVOCATI OGGI - ITALIA OGGI SETTE

Ultima chance per gli aspiranti legali: dal 2011 anche Madrid richiederà le prove di accesso
Una via spagnola all'avvocatura
L'abilitazione nel paese iberico per evitare l'esame di stato
Lun. 22 - Dei 15 mila praticanti che ogni anno affrontano l'esame di Stato per diventare avvocati, i promossi sono circa 5 mila, ovvero poco più di tre su dieci. Basta questo numero per spiegare l'interesse crescente dei giovani laureati verso la «strada spagnola», che consente di ottenere l'abilitazione aggirando i paletti degli ordini professionali italiani. Un'opportunità che, tuttavia, resta valida solo fino all'autunno del 2011, imponendo quindi agli interessati di attivarsi subito per non perdere l'ultimo treno disponibile.
Esame o lotteria? Il superamento dell'esame di Stato da avvocati si rivela spesso una lotteria. Nonostante gli anni di praticantato e i mesi passati sui libri a studiare i testi per il concorso, sono in pochi a centrare l'obiettivo al primo colpo. Lo stesso non vale per altre categorie professionali come gli odontoiatri, i medici chirurghi, i farmacisti e i veterinari, tutti con quote di promossi superiori al 95%. Così la via spagnola è diventata via via un'opzione sempre più gettonata. L'ultimo dato disponibile risale al consuntivo 2008, con 594 domande di riconoscimento della laurea presentate all'ambasciata spagnola a Roma, contro le 337 del 2007.
I passi da compiere. Il decreto legislativo n.96 del 2 febbraio del 2001, approvato in attuazione della direttiva 98/5 CE volta a facilitare l'esercizio permanente della professione in uno Stato membro diverso da quello in cui è stata acquisita la qualifica professionale, riconosce l'esercizio della professione di avvocato a tutti i cittadini di uno paese membro dell'Unione europea in possesso del titolo professionale.
Ma l'esame di Stato è presente ovunque, con l'eccezione della Spagna. Nel paese iberico, infatti, la laurea in giurisprudenza abilita già all'esercizio della professione senza biennio di pratica, né esame di Stato e automaticamente apre le porte all'iscrizione al Collegio, che poi potrà essere omologata in Italia. Tuttavia, anche in questo caso, ci sono alcuni passaggi da seguire. Una volta conseguita la laurea in Italia, occorre ottenere il riconoscimento del titolo in Spagna. Il procedimento parte con una richiesta scritta, in lingua spagnola, da inviare al Ministerio de Educacion y Cencia de Madrid. L'organismo iberico esamina la pratica e, se ne attesta la regolarità, emana un provvedimento «resolucion definitiva». Questa approvazione consente di sostenere gli esami per il riconoscimento completo della laurea presso uno qualsiasi degli atenei spagnoli. Completata anche questa fase, si presenta la domanda per la «credencial de homologacion» e si ottiene l'iscrizione al «Colegio di abogados», vale a dire all'ordine spagnolo degli avvocati. Il titolo professionale di abogado conferisce il diritto di stabilirsi in uno dei paesi dell'Unione europea per esercitare la professione. Per quanto riguarda l'Italia, ogni distretto di Corte d'appello prevede accanto all'albo ordinario degli avvocati, un albo speciale degli avvocati stabiliti. L'iscrizione si ottiene mediante apposita richiesta corredata con una serie di documenti attestanti l'identità, la formazione e il titolo professionale del richiedente. Dalla presentazione della richiesta alla data di iscrizione all'albo speciale passano in media dai 15 ai 35 giorni.
A conti fatti, per completare con successo questo percorso sono necessari due elementi: una conoscenza basilare dello spagnolo (gli atenei iberici sono solitamente benevoli verso gli studenti stranieri che non hanno una conoscenza avanzata della lingua) e la disponibilità a viaggiare o a stabilirsi in terra iberica per il periodo necessario a sostenere gli esami. Oltre ai costi, variabili in base alle opzioni prescelte. Il percorso, come visto, non è semplice, eppure sono in tanti a preferire questa strada rispetto ai due anni di pratica in uno studio italiano (solitamente non retributiva), seguita dal calvario dell'esame di Stato. C'è poi un terzo elemento, forse il più rilevante: per concludere la procedura, compresa la parte burocratica, occorrono mediamente 12-15 mesi. Tuttavia, dall'ottobre del 2011 anche la Spagna introdurrà l'esame di Stato. Occorre pertanto attivarsi da subito per non perdere l'ultimo treno utile. Duilio Lui

AVVOCATI OGGI - ITALIA OGGI SETTE

Ma il Consiglio forense chiede rigore nelle valutazioni

Lun. 22 - Il turismo forense non è un fenomeno esclusivamente italiano. Nei mesi scorsi del tema si è occupata anche la Corte di Giustizia europea, in merito al caso di un giovane polacco che chiedeva di esercitare il tirocinio legale in Germania, incontrando il parere contrario dell'ordine forense tedesco. La motivazione era stata la seguente: la laurea in giurisprudenza ottenuta in Polonia non conferisce la conoscenza del diritto vigente in Germania, cosicché il relativo diploma non era stato considerato equipollente a quello conseguibile in un ateneo tedesco. Su ricorso dell'aspirante avvocato, la Corte di giustizia ha dato ragione all'Ordine tedesco: gli ordini professionali nazionali, è stato sancito, possono valutare liberamente il valore delle lauree conseguite nel resto del territorio comunitario ed ammetterne o bocciarne le equipollenze con le lauree nazionali. Resta da capire quale impatto questa misura potrà avere in Italia, dove l'ordine degli Avvocati già da tempo propende per una lettura restrittiva delle norme europee. Con il parere n. 17/2009, la Commissione consultiva del Cnf (Consiglio nazionale forense) ha stabilito che i Consigli dell'ordine dovranno esaminare nel dettaglio le domande di iscrizione nella sezione speciale dell'albo dedicata agli «avvocati stabiliti», verificando quale sia la consistenza del percorso formativo professionale del richiedente. In sostanza se, oltre al titolo abilitativo acquisito all'estero, l'aspirante avvocato abbia sommato un periodo di esercizio professionale oppure no. Questo per accertare che la procedura di trasferimento da un paese all'altro non sia solo «burocratica».
«La nostra non è una posizione di chiusura», osserva Paolo Giuggioli, da poco rieletto presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano, che conta 150 avvocati comunitari stabiliti. «Si tratta solo di verificare che gli aspiranti avvocati abbiano le carte in regole per esercitare con profitto e senza forzature la professione, a tutela dei cittadini interessati».
In caso di mancato accoglimento della domanda, al professionista non resta che proporre impugnativa al Cnf e, infine, alla Cassazione.
Il parere del Cnf è stato motivato in riferimento alla sentenza della Corte di giustizia C- 311/06, nota anche come «caso Cavallera», dal cognome di un cittadino italiano che non si era visto riconoscere in Spagna il diploma di laurea triennale in Ingegneria meccanica conseguito in Italia. Un ordine professionale differente, quindi, ed è proprio in merito a questo punto che si attendono nuovi sviluppi nei prossimi mesi.

Da: inaudito21/04/2010 19:15:34
x smorzare: e quindi?

Da: adios abogados21/04/2010 19:31:27
Don Rodrigo, ti ricordo che nel poema manzoniano non fai una bella fine, vero?
comunque siete tutti dei bambinetti viziati che fanno i capricci perchè non riescono ad ottenere quello che vogliono.
Siete degli illusi e giustificate la vostra frustazione cercando di convincervi che prendere il titolo in Spagna sia una cosa prestigiosa e che vi qualifichi maggiormente. Invece è il sintomo di chi è debole e cerca vie più semplici e meno faticose. Tutto qua. il resto sono balle.

Da: 0021/04/2010 20:28:38
solo in Spagna potete prendervi l'abilitazione e poi andate a fare l'avvocato nel centro Africa.-

Da: don juan de Marco21/04/2010 21:24:05
No, ti sbagli, vengo in italia a fotterti sia il lavoro che le tue clienti!

Da: lallina22/04/2010 10:16:42
bah..nel mio ordine c'è n'è soltanto una, e non è esattamente un'aquila, non credo costituiscano una minaccia, ce ne vogliono una dozzina di loro per fare un avvocato.

Da: lallino22/04/2010 10:59:29
Se per quello anche tra i cosidetti avvocati abilitati in italia ci sono tanti che, per come esercitano, avrebbero fatto prima a darsi all'ippica... Intanto uno stabilito spagnolo siede su una poltrona importante di un COA... E mi sembra più che un'aquila. E mi consola sapere che allora in Spagna, fino ad oggi, gli avvocati che li esercitano, sono degli asini... visto che sono diventati avvocati senza un esame di stato "truffa"

Da: adios abogados22/04/2010 11:10:04
lallina ti amo!

Da: lallino22/04/2010 11:29:56
adios abogados ti inculo ;-)

Da: x tutti22/04/2010 11:33:35
L'analisi del testo del ddl di riforma della professione di avvocato all'esame del Senato, consente di individuare evidenti vizi di costituzionalità di varie disposizioni.
Perciò, nel corso dell'esame parlamentare di quella che per molti è in realtà una controriforma corporativa dell'avvocatura che peggiora la legge professionale del 1933, non mi pare prioritario segnalare l'inopportunità di talune scelte politiche e di rilevanza economica generale: sarebbe, temo, fatica sprecata.
Prioritario e più efficace mi pare, invece, segnalare a gran voce a Partiti di opposizione e maggioranza, a Parlamentari e Presidenti di Senato e Camera e delle relative Commissioni Affari costituzionali, nonchè al Presidente della Repubblica (che dovrebbe rinviare alle Camere una legge evidentemente contraria alla nostra Carta fondamentale), proprio quei vizi evidenti di costituzionalità.
Secondo me il testo all'esame del Senato presta il fianco a numerose censure, in relazione a vari articoli della Costituzione (art. 3, 4, 35, 41, 117, per citarne alcuni). L'incostituzionalità più grave mi pare quella che si realizzerebbe nel  configurare una nuova giurisdizione speciale in capo a soggetto (il Consiglio Nazionale Forense) diverso, per composizione e soprattutto per le sue nuove attribuzioni, rispetto a quello che era (ed è ad oggi) titolare di una giurisdizione precostituzionale c.d. "domestica" che era stata semplicemente prorogata dalla sesta disposizione transitoria della Costituzione.
In sostanza si vorrebbe, da parte degli pseudoriformatori, mantenere nella massima istituzione di settore il triplice ruolo di legislatore (e non solo come artefice del codice deontologico, che per la Cassazione ha forza di legge, ma anche come integratore -attraverso una marea di regolamenti- delle lacunose norme di legge), di amministratore (i poteri del C.N.F. nei confronti degli Ordini degli Avvocati si vorrebbero addirittura ampliati con conseguente  mostruosa carenza di terzietà del CNF quando sia "vestito da giudice" degli atti posti in essere, in tema di disciplina e tenuta degli albi, da quei medesimi Ordini locali dei quali il C.N.F. è vero e proprio consulente, attraverso circolari e pareri della sua ) e di giudice speciale.
E la giustizia amministrativa a che serve, allora?
E che scempio si vuol fare del principio di terzietà del giudice di cui all'art. 111 della Costituzione e all'art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo?
Si vuol ritagliare per il C.N.F. una provvista di giurisdizione addirittura ampliata rispetto a quella speciale ora vigente, in riferimento alla quale al T.A.R. ancora oggi residuano spazi che sembravano destinati ad ampliarsi.
Ma non basta! Tanti altri problemi di costituzionalità si pongono in riferimento ad una disiplina che pone nuovi e rilevantissimi limiti al previgente livello (già basso, come denunciano tanti "pensatoi" liberali, italiani e non) di libertà d'accesso ad una professione che la Corte costituzionale n. 189/2001 ha riconosciuto essere un "ambito del mercato dei servizi professionali naturalmente concorrenziale".
Propongo di "riversare" nel gruppo facebook "Opposizione Radicale in Parlamento contro la (contro)Riforma Forense", attarverso gli interventi dei "censori" (professori, magistrati, avvocati, praticanti, studenti, semplici cittadini) puntuali rilievi di incostituzionalità.
Discutere di mera opportunità delle scelte politico-economiche sembra tempo sprecato in una realtà come la nostra in cui le segnalazioni critiche sul ddl di riforma forense indirizzate dall'Antitrust a Governo e Parlamento vengono semplicemente ignorate. Ricordo che il Presidente dell'Antitrust neppure è stato sentito dalla Commissione giustizia del Senato; neppure in ordine alle repliche che il C.N.F. aveva formulato alla sua segnalazione critica.

Da: lallina22/04/2010 11:50:07
caro collega omonimo, non crucciarti, ma siete lo scarto. Se vali l'esame lo passi, e lavori anche, credimi.

Che poi uno scarto per meriti cromosomici, o quantomeno anagrafici, sieda su poltrone di qualsiasi tipo non desta in me stupore alcuno, siamo in Italia.


Da: adios abogados22/04/2010 11:58:07
lallino te mato!

Da: adios abogados22/04/2010 12:53:17
martire ci sei? buffone patetico che non sei altro!

Da: martire22/04/2010 13:14:07
caro adios abogados

guardo e passo, non mi curo di te! ...(ignorante!!!)

Da: lallino22/04/2010 13:58:33
Tu stessa, oh 'ara lallina (scusa ma so' toscano), hai detto ed ammesso "che poi uno scarto per meriti cromosomici, o quantomeno anagrafici, sieda su poltrone di qualsiasi tipo non desta in me stupore alcuno, siamo in Italia."
Quindi sai benissimo che la Spagna per tanta gente non dotata di "meriti cromosomici, o quantomeno anagrafici" che, illogicamete si ritrova ad essere un praticante apprezzato e qualificato, che costituisce una buona colonna per il dominus, il quale gli affida anche la preparazione di ricorsi in cassazione, in quanto capace di scrivere correttamente atti e pareri inoppugnabili nella vita giudiziaria reale, utilizzi questa via come "appello finale" visto che, ad un tratto all'esame di stato viene immotivamente trombato perchè... incapace!!!
Oh  'bbellina, chi vuoi prendere in giro? Scendi giù dal pero...
La Spagna è degna istituzionalmente quanto e più dell'ITALIA, perchè almeno lì se si passa, si passa per merito, e non perchè figlio di o perchè non estratto nei numeri dei minimi concertati per le promozioni...
E poi sappi che in Spagna ottiene l'abilitazione solo chi è bravo. L'ambasciata spagnola ha ricevuto in questi ultimi due anni circa mille , millecento richieste di omologazioni. Ma di questi solo una cinquantina è riuscita ad omologare, diventare abogados e stabilirsi in Italia.
Ki nun è ganzo in Italia, l'è neppure in Spagna...
Gli spagnoli sun mi'a biskeri che si portano concorrenza straniera nel loro "EL PAIS"!!! E se nun ce kredi, oh Lallina, guardate gli albi degli stabiliti e conta quanti abogados sono iscritti...
Fate una puzza per nulla!!! La Spagna te magna più dell'Italia, e non te affranca!!! solo in italia se affrancono i caproni!!! Guarda a Renzo Bossi che esemplare. mi riferisco a lui come esempio di tanti esemplari che pecorefggiano in giro per l'Italia in posti e posizioni che nun si meritano... In Spagna fenomeni del genere non li trovi!

Da: lallino22/04/2010 14:30:00
mi sono espresso in toscano per sdrammatizzare, visto i toni abbastanza accesi di certi che si urticano in questo foro ogni qualvolta li si contraddice con dato di fatto e non  luoghi comuni. ;-)

Da: adios abogados22/04/2010 14:30:58
per martire: sempre più patetico
per lallino: toscanaccio sfigato, l'abilitazione in Spagna non esiste, basta essere laureati! quello che voi vi state prendendo è una normalissima laurea in diritto! ora che metteranno l'esame di stato - con pratica obbligatoria o scuola di formazione - vedremo sei ci andrete ancora a farvi omologare.
E poi, caro il mio saputello della maremma maiala, mica andate a farvi omologare nelle università serie...e no...in quelle private dove i test di fanno a crocette (quasto la dice lunga sulla loro serietà istituzionale...) o dove la agenzie fanno marchette (perchè diciamocelo è tutto un business). quindi mio caro demente, lascia stare lallina e fottiti!

Da: lallino22/04/2010 14:59:21
adios abogados, ma chi ti canta queste storie? Quanta fantasia... Avresti fortuna come scrittore di fiabe. Ma ti vedo anche tra quelli che urlano a gran voce "non voto comunista perchè mi hanno detto che mangiano i bambini"...
Maremma bucaiola quanto sei Pinocchio per non dire peggio. stai dietro alle fregnacce del gatto e della volpe e non crecere...
Ah serva italia, ... come diceva il mio DANTE

Da: lallino22/04/2010 14:59:52
adios abogados, ma chi ti conta queste storie? Quanta fantasia... Avresti fortuna come scrittore di fiabe. Ma ti vedo anche tra quelli che urlano a gran voce "non voto comunista perchè mi hanno detto che mangiano i bambini"...
Maremma bucaiola quanto sei Pinocchio per non dire peggio. stai dietro alle fregnacce del gatto e della volpe e non crecere...
Ah serva italia, ... come diceva il mio DANTE

Da: lallina22/04/2010 15:05:02
lallino, ma pensa, onestamente, se tu, oltre ad essere "un praticante apprezzato e qualificato etc" avessi PURE passato l'esame di abilitazione...ma è come se compri una macchina e il cliente entrato dopo ti te paga la stessa macchina un decimo di quello che l'hai pagata tu, tanto per dire.

un po' di onestà intellettuale non si nega  a nessumo, neanche agli spagnoli...e non mi dire che non ti girerebbero

Da: lallino22/04/2010 15:35:53
Lallina, la penso come te.
Ma veramente la pensiamo uguale sia "italiani" che "ispanofili". mi fa rabbia il fatto che qui, in questo forum, pur essendo tutti praticanti, ci si fa la "guerra". Dovremmo tutti, invece,  sostenerci e denunciare un sistema che sfrutta, ci umilia e non ci riconosce nessun diritto (anche retributivo).L'avvocatura italiana oggi conta un numero di membri spropositati al di sopra della media europea. In Spagna, ad esempio, il numero degli avvocati è un terzo di quelli italiani. Occorre fare pulizia, ma non dobbiamo essere noi giovani sempre a pagare gli errori di chi ci ha preceduto... La crisi la stiamo pagando noi, in primis, con la disoccupazione, i tagli al welfare li dobbiamo pagare noi con riforme previdenziali assurde (per cui non saprò se avrò una pensione) e l'introduzione di contratti di lavoro che ti asserviscono e ti ledono nella dignità, giocando molto sulla precarietà dei rapporti... Ora si sta introducendo una riforma forense iniqua, che penalizza noi giovani. E nessuno si indigna. E poi, alla faccia dei principi di trasparenza della pubblica amministrazione, si permette che in un esame di abilitazione i membri delle commissioni designati si possano prendere il lusso di correggere una parte degli elaborati e bocciare di ufficio quelli scartati, senza degnarli di una lettura. E mi fa rabbia che i membri delle commisioni siano avvocati e giudici, persone che non so dove trovano il tempo per correggere migliaia di compiti con la dovuta concentrazione e oggettività... Se chiedo di vedere il mio elaborato, lo ritrovo intonso, nemmeno stropicciato... si dice che in spagna ti affidi ad agenzie, pagando, e comprando un titolo??? Non è vero! Innazitutto l'unica cosa che possono fare le università spagnole private è quello di fare più sessioni d'esame per i candidati delle agenzie. ma nulla di più. se veramente le agenzie avessero questo potere, allora io sarei un cretino ad aver scelto una università statale del Regno... E poi le agenzie, intascati i soldi, non garantiscono il risultato e tanti ( e ne ho visto veramente tanti, godendoci!) dopo aver sborsato cifre assurde, si sono trovati con il kulo rotto...
Oh Lallina! Tu hai mai fatto un esame a Napoli? Lì se ne fregano. Tutti, una volta dettate le tracce, si mettono a parlare tra di loro, tirano fuori gli smartphone e cercano le soluzioni ai quesiti, copiano, scrivono, creano una "minestra di pareri", e nonostante ciò, a napoli (dove almeno in quelle condizioni l'80 per cento dei candidati dovrebbe superare lo scritto dormendo) passa un misero 23 per cento... Ti parlo di Napoli perchè ho amici lì che mi hanno raccontato come si svolge l'esame... senza contare le altre sedi d'ITALIA... a questo punto, dopo aver apprezzato la non virtuosità del sistema italiano, non vedo perchè devo essere insultato e condannato perchè ho scelto la spagna come ultima spiaggia per l'abilitazione, avvalendomi di principi e norme che mi danno il diritto, in quanto cittadino europeo, di potermi abilitare in un Paese comunitario. La spagna fa gola perchè dopo aver perso tre /quattro, a volte 5 anni di praticantato a vuoto, ti permette di recuperare il tempo perduto e non diventare avvocato a 40 anni... La Spagna è una scelta di convenienza ed opportunità. Ma se dovessi laurearmi nel 2011, stai tranquilla che avrei scelto di fare pratica ed esame all'estero (francia  UK o Spagna) ma non l'Italia, considerate le contraddizioni del sistema.
Vi prego di non contraddirmi e di commentare la mia posizione con onestà intellettuale. Io non sono ne un ladro ne un furbeto. arranco come voi e, forse, più di Voi non voglio più arrancare. Io voglio vivere e realizzarmi non solo nella professione (dove sono molto apprezzato, ma senza titolo, ho le mani legate) ma anche nella vita. E' un diritto di tutti, credo.

Da: adios abogados22/04/2010 16:36:07
lallino io non scrivo fiabe (sono cose vere e comprovate di persona dato che anche io mi interessai per questa "via spagnola").tu però annoi a morte con le tue lugubrazioni mentali da frustrato represso dal sistema. ciuppa cojone!

Da: adios abogados22/04/2010 18:37:12
martire uomo di merda

Da: adios abogados22/04/2010 19:36:48
lallina ti voglio!

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