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CONCORSO MAGISTRATURA 2019
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Da: Consegnante | 1 1 - 05/04/2020 10:17:37 |
Sono d'accordo che non si possa tralasciare davvero nulla, assolutamente. Però, in certi casi, in base al tempo a disposizione per preparare il concorso, un corso può fare una differenza abissale tra l'essere preparati o meno. E così si spiegano i casi delle persone che passano con 6 mesi di studio vero (poi chiaro che alle spalle debbano esserci comunque delle basi). L'ultimo concorso ha effettivamente spiazzato da questo punto di vista (con le prime due tracce, perché la terza ai corsi era praticamente stata fatta uguale), ma molti precedenti hanno davvero avuto 3/3 tracce trattate e permesso a persone magari non preparatissime di passare ugualmente. Insomma: la differenza la fa il lavoro personale. Se hai 3 anni di studio individuale e buone capacità, quello chiaramente vince su tutto, ma se devi velocizzare un corso ti da un boost davvero evidente. Tutto imho eh. | |
Da: diritto penale | 1 - 05/04/2020 10:53:05 |
la differenza la fa il c.....o di conoscere l'argomento e la giornata in cui si viene corretti punto e basta | |
Da: Il saputello | 3 - 05/04/2020 12:22:48 |
Detto da uno che ha frequentato diversi corsi di preparazione: i corsi non servono poi a molto, se non a farti illudere che al concorso usciranno gli argomenti da loro trattati (puntualmente miliardi di milioni che non entrano in testa). Salvo rari casi, perlopiù di anni passati, i corsi non beccano mai la traccia. Prova ne è l'ultimo concorso di giugno rispetto al quale nessun corso aveva trattato le tracce (forse solo la plenaria sulle astreinte di fretta e furia al rush finale, senza il dovuto grado di approfondimento). I corsi che hanno un docente di penale che non è giudice, a mio avviso, sono poi assolutamente fuorvianti. Tali docenti non riescono in alcun modo a fornire un approccio casistico e pratico che, ad es. alla traccia dell'ultimo concorso (la responsabilità penale dell'incaricato) avrebbe fatto realmente la differenza. In conclusione, sono molto delusa da tali corsi ed è proprio vero che chi studia da anni potrebbe trovarsi al concorso senza aver mai trattato determinati argomenti ai corsi e chi studia da pochi mesi potrebbe avere le tracce in mano, sbobinate dal corso passato gratis dall'amico dell'amico e vincere. Consapevoli di questo, le utilime commissioni stanno chiaramente dimostrando di elaborare tracce completamente avulse dai corsi di preparazione (come chiaramente dimostra l'ultima traccia di civile). | |
Da: Clyzya | 05/04/2020 15:22:43 |
Grazie per la dritta di appuntarsi la scaletta dopo aver concluso le prove. Non ci avevo pensato!!! Quanto agli altri consigli che sono stati dati,mi trovano pienamente d'accordo. Soprattutto il livello di influenza che possono assumere le "voci di corridoio" in sede concorsuale, dove il precario stato di equilibrio mentale è messo di per sé a dura prova. | |
Da: Terb | 05/04/2020 20:27:47 |
@Antigone "Le indovine" ahahaha | |
Da: Terb | 05/04/2020 20:54:38 |
Comunque, sui corsi. Se non avessi iniziato la preparazione affiancando un corso, non avrei avuto la corretta e indispensabile percezione di quello che è il livello di approfondimento richiesto. Né sarei riuscita a scremare tra le novità giurisprudenziali. Ricordo poi che all'epoca circolavano queste leggende metropolitane di persone passate principalmente grazie alla preparazione del corso... se mai così è stato, direi che le cose sono molto cambiate. Ciò detto, a lungo andare, è anche vero che, se non ci si evolve nell'approccio, i corsi possono risultare addirittura dannosi. Io ne sono la prova vivente, perché credo proprio di rientrare nella categoria di quelli che vi si sono troppo appiattiti (cit. Antigone)... solo così mi spiego il fatto di aver studiato quantitativamente tanto, ma di essermi persa una distinzione classica come quella tra reati propri esclusivi e semiesclusivi. Appiattendomi sul corso, ho investito la gran parte del tempo a sbobinare le lezioni e schematizzare manuali e sentenze a macchia di leopardo. Infatti, soprattutto se si sbobina, il corso lascia davvero poco tempo allo studio "autonomo". Si viene bombardati di sentenze, informazioni, spiegazioni che a volte potrebbero essere sintetizzate in poche battute ma il relatore ci investe mezz'ora. Poi le dispense da centinaia di pagine. Altra domanda: quanto è importante per voi schematizzare? Per me è indispensabile, solo così ho la sensazione di riordinare le idee. Spesso lo faccio anche incrociando manuali diversi. Vado più per argomenti, che per capitoli di un solo libro. Infarcisco poi lo schema sull'istituto con sentenze e appunti del corso. L'aspetto negativo è che richiede tantissimo tempo. Per questo per me diventa impensabile di riuscire a studiare bene dalla prima all'ultima pagina i c.d. "manualoni concorsuali". Tutto questo, sommato al corso, fa sì che non resti tempo per scrivere temi. Ma voi invece che fate? Studiate e ripetete? | |
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Da: -Antigone- Reputazione utente: +41 | 05/04/2020 21:20:22 |
@Terb Sono pessime, le indovine. Sui corsi: come hai detto, in una prima fase sono essenziali. Poi, possono essere controproducenti. Anche io ho fatto l'errore di passare le giornate a vedere lezioni, sbobinare, leggere le dispense (alcune anche di 800 pagine...), sottraendo però tempo allo studio individuale. Perché, con tutta la buona volontà, la giornata è sempre di 24 ore. Insomma, continuare imperterriti con i corsi può indurre a costruire un castello senza badare alla solidità delle fondamenta. Anche io adotto lo stesso metodo: schemi costruiti grazie a più manuali/dispense/sentenze/riviste. Il mio cruccio, invece, è quello di non riuscire a ripetere. Mi sembra una cosa veramente troppo dispersiva. Da quando ho smesso di seguire i corsi, poi, non scrivo più temi. Ma questo mi preoccupa meno, sinceramente. Voi riuscite a ripetere? | |
Da: Terb | 05/04/2020 21:33:00 |
Io no... stesso problema tuo. Mi auguro che la schematizzazione intensa sia in un certo senso includa l'effetto della ripetizione con i vantaggio di avere uno strumento più agile per il ripasso. La metafora del castello è da 30 e lode, descrive perfettamente la criticità dei corsi. | |
Da: -Antigone- Reputazione utente: +41 | 05/04/2020 22:10:20 |
Speriamo! | |
Da: No_Hope_88 | 2 - 05/04/2020 22:17:49 |
Io schematizzo a margine del libro e ripeto. Ho schematizzato e ripetuto i manuali di caringella di civile e amministrativo e quello di garofoli di penale e altrettanto ho fatto con le lezioni del corso caringella/garofoli/fratini 2017-18. Questa è la mia base di studio, anche se è davvero durissima fare entrare in testa in modo solido e permanente i concetti. Scivola tutto via con grande facilità. Aggiungere a quella mole anche il corso ordinario di giovagnoli di quest'anno (indispensabile per aggiornamenti giurisprudenziali, per rinnovare il proprio sapere e perchè, secondo me, è un corso formidabile) è davvero complesso. Sono molto sconfortato. Ho esaurito il propellente per questa guerra e mi accingo alla ritirata. Vedremo quando sarà il prossimo concorso, ma io sono agli sgoccioli... | |
Da: Codice 87 -banned!- | 06/04/2020 01:12:32 |
Io scrivo con la penna rossa a margine del libro e dopo leggo e ripeto a bassa voce. | |
Da: Consegnante | 06/04/2020 08:27:28 |
Il problema del ripetere adesso, è che se il concorso è fra 3-6 mesi mi sono dimenticato tutto, ma proprio tutto. Quindi per me è proprio inutile farlo. Volendo potrei, ma non ne vedo l'utilità, anche perché porterebbe via una marea di tempo. All'ultimo concorso ho ripetuto qualcosa l'ultimo mese, ma proprio alcune cose che non mi entravano in testa. Qualche mese fa ho fatto l'orale da avvocato portando civile, penale ed amministrativo, secondo te quanto mi ricordo di quel che ho ripetuto in quel frangente? quasi nulla. Eppure al tempo sapevo tutto (certo, mi riferisco alle basi). | |
Da: Consegnante | 06/04/2020 08:29:52 |
Precisando che poi ognuno ha il suo metodo giustamente. Io parlo per me, ma conosco anche persone che ripetono per il teorico concorso di giugno già da gennaio. | |
Da: No_Hope_88 | 06/04/2020 10:01:30 |
x consegnante Ah beh chiaro. Io mi dimentico l'80% delle cose dopo poco. Interiorizzo solo i macro concetti. Però ogni lettura e rilettura e ripetizione del libro vado molto più veloce. Quindi spero che a furia di ripetere e rileggere: a) mi entri sempre di più il contenuto dei manuali in testa; b) mi velocizzi sempre di più nello studio, così da sfruttare al massimo la memoria a breve termine prima del concorso per lo spettro di nozioni più ampio possibile. Il problema è che la mole è mastodontica... | |
Da: Codice 87 -banned!- | 06/04/2020 10:44:35 |
Una domanda: ma a chi passa il concorso, viene rilasciato un tesserino? | |
Da: Il saputello | 2 - 06/04/2020 11:24:44 |
Perfettamente concorde con voi sugli "effetti" dei corsi di preparazione. Si viene bombardati di sentenze e aspetti inutili e marginali, quando poi sfugge una distinzione classica tra reati propri, di mano propria, esclusivi e semi esclusivi. Queste distinzioni sfuggono anche perché è sbagliata a monte la scelta di questi manualoni su cui studiare, anch'essi infarciti di ultime sentenze, ma privi di solide basi concettuali. Qquanto al metodo di studio, anche io sono solito fare schemi/riassunti che includano un po' tutti i libri, nonché appunti del corso ecc...ci vuole una marea di tempo. L'anno scorso, pochi mesi prima del concorso, ripetevo per fissare soprattutto argomenti che faticavo a fare entrare in testa ed è stato molto utile. Anche io ho finito da tempo le riserve di energia per questo concorso, incanalando queste energie in attività sbagliate come lo studio di manuali inutili, le sbobbinature di lezioni inutili, la scrittura di temi inutili che mai usciranno. Mi sembra di correre in circolo in un labirinto dal quale non uscirò mai. Sono a riserve già da tempo e la macchina procede senza benzina, nella certezza che, prima o poi, si spegnerà. Questa procrastinazione imposta dal concorso a causa di questa bellissima pandemia mi ha poi dato la quasi matematica certezza che la macchina si spegnerà prima che possa arrivare sui banchi della Fiera. | |
Da: dall''altra parte | 06/04/2020 11:30:46 |
da che manuali studiate voi? | |
Da: Rinviata | 06/04/2020 11:40:42 |
Non viene rilasciato nessun tesserino a chi supera il concorso. | |
Da: Consegnante | 06/04/2020 11:47:23 |
@saputello Ma hai consegnato allo scorso? | |
Da: Codice 87 -banned!- | 06/04/2020 11:49:11 |
Ok. Grazie. | |
Da: Yotsuda | 06/04/2020 11:56:02 |
Sarei davvero felice se il concorso e i risultati venissero rinviati per parecchio tempo, almeno qualcuno resterebbe a spasso e forse perderebbe un bel po di arroganza e superbia | |
Da: CIUCCIO91 | 06/04/2020 11:59:25 |
Secondo me il segreto sta proprio nel sapere un po' tutti gli argomenti e nel non avere un approccio settoriale. Paradossalmente quindi nei manuali brevi o addirittura nei compendi c'è tutto quel che bisogna sapere. Bisogna solo integrare con qualche rivista e avere un po' di fortuna al momento delle tracce e delle correzioni. Fare di più è inutile. | |
Da: Ohnanana | 06/04/2020 12:13:50 |
@CIUCCIO Ti ci vedevo bene in effetti a fare le interdittive antimafia o le astreintes partendo da un compendio... | |
Da: CIUCCIO91 | 06/04/2020 12:29:08 |
Perché sui vari Caringella e Garofoli erano trattate? No ovviamente, quindi questo conferma ancora di più la mia teoria. | |
Da: CIUCCIO91 | 06/04/2020 12:33:28 |
Sui testi istituzionali sono trattati più argomenti ma in maniera sintetica. I manualuoni concorsuali trattano alcuni argomenti in maniera eccessivamente approfondita e altri vengono proprio omessi. | |
Da: No_Hope_88 | 1 - 06/04/2020 12:41:00 |
Io non sono d'accordo con la frequente demonizzazione dei manuali concorsuali (o "superiori" che dir si voglia). Non è vero che tralasciano aspetti istituzionali o difettano di sistematicità, anzi. Sono molto ricchi ed è facile perdere il filo, questo sì, ma non sono un puro collage di sentenze come si sente in giro. Il manuale di civile di Caringella-Buffoni, ad esempio, è nel complesso un ottimo testo, con molta più dottrina che giurisprudenza (che è anche troppo poca). E' un testo che fa delle scelte, prende posizioni, offre persino teorie proprie. Credo che sia un ottimo compromesso ai nostri fini, perché costruisce delle fondamenta istituzionali solide ma avanzate, abituando ad un ragionamento critico. Il testo di amministrativo di Caringella si pone gli stessi obiettivi, ma li realizza peggio, perché è un profluvio di caringellisimi (arginati in quello di civile dal suo coautore) che minano l'analiticità del manuale. Il Garofoli di penale è senza dubbio meno "ordinato" dei due volumi succitati, seppur ineguagliato in completezza per la mole di giurisprudenza e dottrina riportate. Sta al lettore tracciare un filo sistemico che passi oltre l'esemplificazione casistica. E' un manuale meno digeribile ma, come gli altri, è uno strumento che ti impone il pensiero problematico, che è il fine ultimo delle preparazione concorsuale. Complessivamente sono tutte scelte azzeccate per lo studio da concorso, anche più di volumi scientificamente più apprezzabili ma pensati e redatti per obiettivi diversi. | |
Da: Ohnanana | 06/04/2020 13:04:03 |
@CIUCCIO Le astreintes erano trattate in entrambi. Le interdittive solo Garofoli. Quindi si, non argomenti approfonditi, ma c'erano. | |
Da: boris2 | 06/04/2020 13:07:35 |
Correzioni degli scritti del concorso da 330 posti e la data di ripresa delle attività della commissione: https://formazioneconcorsimagistratura.blogspot.com/2020/04/concorso-in-magistratura-da-330-posti.html | |
Da: ... | 06/04/2020 13:17:41 |
Saranno anche trattati nei testi da voi citati, ma siamo realisti: non si può studiare e soprattutto ricordare tutto | |
Da: -Antigone- Reputazione utente: +41 | 1 - 06/04/2020 14:21:54 |
Concordo con No_Hope_88. A mio parere, sono testi completi e ben fatti, sebbene destinati ad una platea di gente che è già passata attraverso i vari manuali base (Gazzoni, Bianca, Mantovani, Fiandaca, Cerulli,Scoca, ecc..). Poi è ovvio che sia impossibile ricordare tutto. Ma non facciamo l'errore di confondere i nostri limiti con quelli dello strumento utilizzato. | |
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