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Da: ex Centrale di committenza10/11/2024 16:30:54
Ma davvero

Non si tratta di diritti, ma purtroppo è palese che alcune persone arrivino al lavoro dicendo di sentirsi stanchi e di non aver voglia di fare, poi si fanno dare una pratica o meglio gliene viene assegnata una e se la portano per giorni e giorni. Non sono per nulla propositivi, vedono colleghi stracolmi di lavoro e dicono "ha voluto la bicicletta e adesso pedala", non si sa mai devono fare qualcosa di nuovo, vanno in tilt,  eppure sono d.p. da decenni. Insomma di tutto di più. Senza considerare che spesso sono categorie "alte" tipo ex C5 C6 etc o D6 D7 etc per quest'ultimi con uno stipendio di circa 2000 euro
Rispondi

Da: Sandr0kan 
Reputazione utente: +85
 1  - 10/11/2024 18:14:50
Ti pare che abbia elencato chi non fa un cazzo?

Dico solo che chi non fa un cazzo o cerca di non fare un cazzo, in lavoro agile ci sguazza.
Rispondi

Da: Ma davvero  1  - 10/11/2024 18:51:24
Se uno fa zero, continua a fare zero sia a casa che in ufficio.
Anzi da  casa è più facilmente controllabile, gli mandi un'email con un compito da fare e deve per forza farlo.
Non voglio fare un discorso generazionale ma per mille motivi, riguarda i dipendenti di una volta, quelli assunti con le mega infornate degli anni 80 (ormai sono rimasti in pochi).
Poi gli enti non sono tutti uguali, un conto sono i Comuni, un altro gli enti nazionali, dove si lavora spesso per obiettivi, ed è un mondo tutto diverso.
Ripeto, le critiche allo smart sono antistoriche, fuori dai tempi.
Sembrate i colleghi vecchioni che non accettano la digitalizzazione e si ostinano a stampare qualsiasi cosa. Eh no ma così resta traccia (come se i file digitali si possano volatilizzare da un momento all'altro).
Il lavoro agile è una realtà in tutto il mondo occidentale (e ci mancherebbe).
In Italia purtroppo è così, c'è uno zoccolo duro di persone che non accetta la modernità. Lo si vede in tutti i settori.
Rispondi

Da: Trasimaco90 10/11/2024 19:12:38
Speriamo davvero che il lavoro agile resista alle critiche vuote e fiorisca come nel privato! Se fosse uno strumento fallace, certamente non sarebbe stato adottato al 100% da grandi aziende italiane e straniere; il problema forse è da ricercare nella dirigenza pubblica incapace, e non nell'istruttrice in smart che tra un decreto e l'altro fa la lavatrice.
Bisogna guardare al futuro, non al passato: le mandrie di pecoroni a pascolare negli uffici e a far sentire potente il capetto-controllore di turno non servono a nessuno, tantomeno al cittadino! Spreco infinito di utenze pagate dalla collettività nel tenere uffici operativi 5 giorni su 5 quando molto di quel lavoro può essere svolto addirittura meglio da casa propria, con grande risparmio anche di inquinamento, stress, e soprattutto spesa pubblica di energia, riscaldamento, portierato ecc.
Peraltro, nella mia esperienza, chi non vuole lavorare si nasconde meglio in ufficio che in smart!
Rispondi

Da: Sandr0kan 
Reputazione utente: +85
 1  - 10/11/2024 19:31:02
Anzi da  casa è più facilmente controllabile, gli mandi un'email con un compito da fare e deve per forza farlo.
======
e se non lo fa, che fai?
CHE FAI?
Gli fai un provvedimento disciplinare? Figuriamoci. Te lo impugna con  mille scuse "il lavoro era lungo bla bla bla" e sicuramente vince lui.
Gli dai un voto basso in pagellina? se è sotto la sufficienza fa vertenza e lo vince, se è sopra la sufficienza ma è basso se ne frega, tanto per i differenziali conta di più l'anzianità.
Purtroppo non ci sono rimedi contro i fannulloni.
Per non parlare poi se il fannullone dovesse essere paraculato dal Dirigente o dall'amministrazione, allora in lavoro agile finirebbe come quei casi di professori universitari che dopo anni e anni vien fuori che erano stipendiati dall'Università ma nessuno ha mai visto né sentito.
Praticamente un vitalizio.

Ancora si confronta con il privato. Nel privato se non produci ti danno un calcio nel culo e nel privato non esiste il dipendente paraculato pagato per non fare niente.
Vi immaginate il politico che sistema l'amante nel ministero e lei vien messa in lavoro agile? Almeno in presenza avrebbe il fastidio di dover andare a lavorare e magari si vergognerebbe un po' di fronte ai colleghi a non fare niente.

Ah, avevo detto la frase "ci possiamo sentire domani che sono in lavoro agile"; ne aggiungo un'altra che mi fu riferita all'epoca, proveniente da un ente che non è quello quello dove lavoro: rivolti a chi gestisce il personale: "ehi, il mio turno di lavoro agile sarebbe domani, ma siccome è primo maggio, lo perderei. Posso spostarlo a martedì?" come se fosse un giorno di ferie. Per non parlare di quelli che avevano 2 giorni in presenza e 3 in agile e prendevano di ferie solo i 2 in presenza
Rispondi

Da: ex Centrale committenza10/11/2024 19:31:40
La lavatrice la può fare pure l'istruttore. Chissà perché ancora si pensa alle donne = mestieri domestici. Modernità significa superare determinati stereotipi, il resto viene da sé.
Per lo SW: ho colleghi che assolutamente non vogliono lavorare da casa perchè vogliono mantenere separata la vita lavorativa da quella familiare e così quando abbiamo avuto la possibilità di stare 2 giorni in lavoro agile, loro non lo hanno neanche chiesto
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Da: Sandr0kan 
Reputazione utente: +85
 1  - 10/11/2024 19:35:19
Da cittadino sono preoccupato per il lavoro agile che sarebbe una manna dal cielo per quei dipendenti reccomendée paraculée, d'accordo con l'ente per non fare un cazzo, magari sistemati da qualche politico.
Per fortuna nell'ente dove lavoro non ce ne sono  (che io sappia) ma ciò non toglie che a livello nazionale possano esistere.
Quanto meno in presenza devono andare in ufficio e non in palestra, al mare, in piscina, ecc
Rispondi

Da: Ma davvero  1  1  - 10/11/2024 20:05:24
Tu vorresti tutti in presenza, in stile anni '70 e '80.
Ma davvero  c 'è qualcuno che rimpiange quel tipo di amministrazione?
Hai presente cosa succedeva all'epoca?
Ora nonostante tutti i difetti, si viaggia a tutt'altra velocità. Non scherziamo.
Rispondi

Da: Ma davvero  1  1  - 10/11/2024 20:06:42
Da: Sandr0kan
Reputazione utente: +85    10/11/2024 19:35:19
Da cittadino sono preoccupato per il lavoro agile che sarebbe una manna dal cielo per quei dipendenti reccomendée paraculée, d'accordo con l'ente per non fare un cazzo, magari sistemati da qualche politico.
---
Non fare il paraculo.
Tu non sei preoccupato per i cittadini, semplicemente non ti piace il lavoro agile e ti dà fastidio che gli altri lo facciano.
Punto.
Rispondi

Da: Trasimaco90 10/11/2024 20:26:47
Per ex centrale di committenza: nel mio intervento, rispondevo polemicamente alla frase: "E' ovvio che se, già ho un collega lavativo in ufficio, almeno è obbligato a venire a scaldare la sedia. A casa le signore fanno la lavatrice e cucinano, PAGATE CON I SOLDI PUBBLICI, vi ricordo."
Ovvio che le lavatrici le fanno anche gli istruttori maschi, e certamente le faccio anche io che sono funzionario, e spero le faccia pure il mio dirigente. Dette queste ovvietà, giusto che i tuoi colleghi scelgano ciò che è meglio per loro, ma non che lo smart working sia demonizzato per l'inefficienza dei soliti furbetti.
Rispondi

Da: Sandr0kan 
Reputazione utente: +85
 1  - 10/11/2024 20:43:38
no, madavvero
a me fa paura che ci possano essere persone a non fare niente niente niente
chi controlla il controllore?
a me non piace nemmeno il part time ma non ho problemi se gli altri lo fanno,
se invece gli altri non fanno un cazzo, sì, mi da noia. posso?
Rispondi

Da: durbans510/11/2024 21:09:44
Lo smart working non potrà MAI essere compreso se si continua a pensare a quante lavatrici si fanno, a quanto si sta a cazzeggiare ecc durante l'orario di lavoro.
Non è possibile, per ovvie ragioni, controllare come lavora un lavoratore in smart ma sarà sempre possibile controllare COSA produce in un determinato periodo di tempo.
Io non ho problemi se qualcuno fa le lavatrici in smart working , basta che svolga il lavoro che deve fare.
Le domande da porsi sono invece altre: come è distribuito il carico di lavoro? il dirigente lo distribuisce in modo equo? ecc
Rispondi

Da: bloccoturnover202510/11/2024 23:20:40
Comunque non è che sia una prerogativa solo dei boomer o degli italiani non accettare lo smartworking eh, se ne parla parla anche sui forum americani, che su 1000 aspetti sono avanti anni luce, con le stesse posizioni, sia da un lato che dall'altro.
Rispondi

Da: Per Sandr0kan 1  - 11/11/2024 01:09:00
Ti ringrazio per la risposta e mi unisco a chi diceva che sei un signore, grazie!
Assegnerò i compiti alle mie cazzeggiatrici solo alle 8:30 di mattina, da rinviare in giornata, così, dopo avere caricato la lavatrice, almeno stanno al pc e non vanno in palestra.
Sei proprio in gamba.
Rispondi

Da: Sandr0kan 
Reputazione utente: +85
 1  - 11/11/2024 06:06:22
Le domande da porsi sono invece altre: come è distribuito il carico di lavoro? il dirigente lo distribuisce in modo equo?
========================
Evitando per ovvi motivi di parlare della mia situazione personale,
da quello che sento dire da amici di altri enti...
ASSOLUTAMENTE NO!
Chi si dà da fare viene sotterrato di lavoro e gli vengono assegnate le rogne più difficili, ovviamente non per punizione ma perché il dirigente sa che così vengono risolte.
Chi non fa un tubo e/o sbaglia spesso viene lasciato a non fare un tubo perché il dirigente non ha voglia di ricontrollare il lavoro né tantomeno di impelagarsi in percorsi sanzionatori dove tanto vince sempre il dipendente (che poi si mette in depressione, fa causa per mobbing, ecc).
Ricordo che in una guerra tra capo e sottoposto, nel privato generalmente vince il capo "dal prossimo mese sei trasferito a Milano", nel pubblico generalmente vince il dipendente.
E la maniera per far fuori un fannullone non c'è
Si può facilmente far fuori, giustamente, chi ruba, chi alza le mani, ecc... ma chi ritarda o sbaglia artificialmente il lavoro nascondendo il dolo e adducendo mille scuse rischia di farla sempre franca.
Ecco che allora in presenza il fannullone preso dalla noia visto che non può stare a ore su facebook o youporn o a guardare un film (rischiando di essere sgamato almeno dai colleghi perché... sì, o quantomeno spero di sì, se vai su youporn o netflix e prime video possano licenziarti) si metta almeno a lavorare il minimo sindacale.
Non parliamo poi di eventuali enti dove il dipendente è paraculato o colluso col dirigente... immaginate il figlio cretino di qualche politico di livello nazionale sistemato da babbo nell'ente X, in lavoro agile 5/5.... praticamente un vitalizio, l'unica cosa che deve fare è la visita medica ogni 5 anni, poi può anche non accendere nemmeno il computer.
Queste sono le motivazioni per le quali sono contrario al lavoro agile nella pubblica amministrazione (mentre è ottimo nel privato) e da sempre l'ho detto quindi non capisco le illazioni di Madavvero "a te non piace quindi non vuoi che li facciano nemmeno gli altri". Assurdo. Di solito se una cosa non mi piace son contento che la facciano gli altri almeno non c'è rischio che la appioppino a me se qualcuno deve farla.
Lo smart working può andar bene a mio parere solo in caso di lavorazioni perfettamente quantificabili, ad esempio "data entry" (che so, inserimento dati da documenti cartacei), sai che per inserire ogni pratica ci vuole mezz'ora, gli dai un giusto numero di pratiche da coprire 4 ore e mezzo / 5 ore, considerando anche le giuste pause e un minimo di doveroso cazzeggio.
Nel privato invece il problema casomai è l'opposto: in smart working di caricano di lavoro e ti ritrovi a lavorare 12 ore al giorno senza che ti vengano riconosciute
Rispondi

Da: Sandr0kan 
Reputazione utente: +85
 1  - 11/11/2024 06:08:02
Io non ho problemi se qualcuno fa le lavatrici in smart working , basta che svolga il lavoro che deve fare.
================
come ti comporti con i dipendenti dolosamente lavativi? quelli che fanno poco e lentamente? come fai a farli galoppare? ci riesci?
Rispondi

Da: Ma davvero 11/11/2024 07:30:08
Tu scarichi un problema di distribuzione del lavoro tra dipendenti nei confronti di una modalità di esecuzione della prestazione lavorativa che non c'entra nulla con la ripartizione delle mansioni dei dipendenti.
Ripeto, lo smart working è una salvezza per gli enti pubblici, soprattutto i comuni e non un problema.
Tra 5-10 anni ci saranno comuni del nord senza assolutamente personale.
Considera che la stragrande maggioranza dei neo assunti sono meridionali e prima o poi vogliono tornare a casa. Solo con uno smart generalizzato si potrà mantenere una forza lavoro un minimo completa. Altrimenti si licenziano dopo pochi mesi o nemmeno accettano la chiamata (come già da tempo avviene).
Chi volete che vada a lavorare nel profondo nord per 1.500 euro al mese?
Non venite poi a parlare di gabbie salariali, contributi all'affitto perché non saranno mai realizzati.
Rispondi

Da: Sandr0kan 
Reputazione utente: +85
 1  - 11/11/2024 07:44:55
A parte che lo smart non permette ai meridionali di lavorare in Lombardia da fuori sede perché dovrebbe essere smart 100 percento.
Basta un rientro settimanale perché diventi antieconomico fare il pendolare e quindi debbano prendere il solito monolocale su piano rialzato in via Padova con vista sullo spaccio.
Ma poi il passo successivo sarà che a lavorare in smart working nelle p.a. italiane saranno rumeni e croati che hanno imparato l'italiano, da casa loro, senza pretese di aumenti di stipendio perché per loro il nostro stipendio è una pacchia.
Una sorta di delocalizzazione virtuale.
Vogliamo questo?
Rispondi

Da: Anonima_SS 2  2  - 11/11/2024 08:24:36
Lo smartworking dovrebbe essere limitato a determinati profili dotati di autonomia e che non hanno necessità di entrare in contatto con gli altri uffici.
Altrimenti rallenta solo il lavoro, ora siamo a preparare una variazione di bilancio, e quella della ragioneria è in smart il martedì e il venerdì, io avrei smart il mercoledì e il giovedì, per telefono o in videocollegamento è impossibile, quindi se io non rinunciassi spontaneamente al mio smart per venire a fare sta cappero di variazione si andrebbe a lunedì prossimo, ultimo giorno utile, che se poi lei o io ci ammaliamo fine.
La maggior parte delle persone in smart è irreperibile, non risponde al telefono per ore, concentra il lavoro nei giorni di non smart (si vede hanno un carico di lavoro che glielo permette).
Chi, come me, ha un carico di lavoro anche troppo gravoso, preferisce venire in sede, almeno può fare straordinario e, detto tra noi, si lavora meglio, avendo anche la possibilità di parlare a voce con un collega o con la dirigente.
Invece è diventato un diritto intoccabile, quando c'è da fissare una riunione va aggiustata in base allo smart di tutti (invece di dire "la riunione è il giorno X, se hai smart affari tuoi e vieni per esigenza di servizio come dice il CCNL"), quando hai bisogno di un ufficio il venerdì non trovi nessuno perché il 98% delle persone è in smart (compresa la dirigente) e se gli mandi una mail ti rispondono dopo tre ore.
E' una presa per i fondelli, diciamocelo, potrebbe essere bello se fosse limitato a chi lavora ed è autonomo, invece dato a tappeto come è in molti enti fa solo ridere. Noi abbiamo il portiere in smart, il B in smart che è addetto a fotocopie, rifornimento cancelleria e smistamento posta (chissà nei due giorni di smart dove va di bello, infatti chiama la mattina alle 7.30 per chiedere conferma se ha inserito bene lo smart e poi ovviamente va a fare i cavoli suoi, beccato più volte a giro nei miei giorni di ferie).
Il discorso degli enti del nord è una cavolata: lo smart al 100% non esiste perché parte della prestazione lavorativa deve essere svolta in sede, quindi quello del sud che lavora a Cesano Maderno cosa fa, prende il Frecciarossa una o più volte a settimana per andare a lavorare? E se il collegamento informatico non funziona e (come prevede il contratto) il dirigente gli chiede di andare in sede?
Da quando c'è lo smart i lavativi, che già c'erano, hanno vita molto più facile e quindi riescono a fare ancora meno di quello che facevano, è raro poter avere obiettivi perfettamente misurabili (ad esempio numero di pratiche/giorno) per poter verificare se uno in smart lavora, quasi tutti abbiamo delle scadenze e degli atti da fare, che però se uno li prepara il mercoledì anziché il martedì non se ne accorge nessuno.
Altra boiata: gli smartisti furboni non fanno un cacchio in smart, mentre nei giorni in presenza, dovendo recuperare anche il non lavoro dei giorni di smart, fanno pure straordinario, pesando sul fondo decentrato e quindi sulla produttività di tutti gli altri.
Andiamo tutti a lavorare e non ci nascondiamo dietro un dito, che se devi farti il mazzo non ti cambia nulla essere a casa o in sede.
Rispondi

Da: durbans5 1  - 11/11/2024 08:50:04
----
come ti comporti con i dipendenti dolosamente lavativi? quelli che fanno poco e lentamente? come fai a farli galoppare? ci riesci?
-----

Non sono un dirigente e non mi pagano 4000 euro al mese per avere di questi problemi. Questi problemi li deve, eventualmente, affrontare un dirigente.
Da quello che ho visto un dirigente nel pubblico ha ZERO strumenti per far lavorare i lavativi ... ho già visto e sentito di situazioni da barzelletta.

Cosa c'entra lo smart working con questo? NIENTE.
Rispondi

Da: Anonima_SS 2  2  - 11/11/2024 08:52:51
Altre boiate che secondo i sindacati sarebbero a favore dello smart:
- la tutela della maternità. Io ci ho lavorato da casa con una bambina di 2-3 anni quando gli asili erano chiusi, se lavori davvero scleri male perché non è possibile lavorare e stare dietro alla bambina contemporaneamente. Se invece di lavorare stai dietro alla bambina, sono ore di lavoro retribuite ma non lavorate.
- la tutela dei fragili. Abbiamo dato smart a ciechi, storpi e ritardati, che neanche sanno accendere un PC. Guai a levarglielo perché poverini. Ma le tutele per la malattia ci sono, però i furboni non vogliono né andare in pensione anticipata (lo stipendio intero è meglio, tanto hanno lo smart al 100% e non fanno niente) né prendere la malattia con le fasce di reperibilità e dopo 9 mesi la decurtazione.
Però così gli enti pagano e non possono sostituire persone oggettivamente inutili che hanno i loro diritti giustamente, ma dovrebbero essere a carico dell'INPS, e non del Comune che già è a corto di personale e deve pagare stipendi inutili.
Rispondi

Da: Anonima_SS 2  2  - 11/11/2024 08:56:36
@durbans5 : Dai, i lavativi in presenza si imboscano meno, non c'è storia.
Almeno puoi assegnargli delle mansioni fisiche (andare alle poste, portare la cancelleria negli uffici).
Quando loro sono in smart io, funzionaria con duecento cose da fare, devo perdere tempo per andare a prendere le chiavi della stanza della cancelleria, prendere quello che mi serve e riportare le chiavi a chi le detiene. Mentre a cose normali mi bastava una telefonata "Pierino mi porti la carta?" e Pierino arrivava con la carta.
Almeno Pierino poteva essere funzionale al lavoro degli altri, non essendo in grado o non volendo avere mansioni proprie, ma con lo smart neanche questo, Pierino ruba solo lo stipendio.
Rispondi

Da: Ma davvero  1  1  - 11/11/2024 09:16:13
A parte che lo smart non permette ai meridionali di lavorare in Lombardia da fuori sede perché dovrebbe essere smart 100 percento.
---
Ora si potrà dare smart al 100% ed è l'unica salvezza per certe amministrazioni.

Ma poi il passo successivo sarà che a lavorare in smart working nelle p.a. italiane saranno rumeni e croati che hanno imparato l'italiano, da casa loro, senza pretese di aumenti di stipendio perché per loro il nostro stipendio è una pacchia.
---
Non scadiamo nel qualunquismo.
Non confondiamo la pubblica amministrazione con un call center qualsiasi.
Al pubblico impiego si accede comunque tramite concorso.
Molti di voi hanno una mentalità da secolo scorso.
Sembrate come quelli che metterebbero mai piede in un'auto elettrica e si ostinano ad andare in giro con la Uno a gasolio.
La vera modernità dell'amministrazione si avrà quando non si timbrerà più nessuna presenza. La timbratura è un calcolo della prestazione lavorativa in base al tempo.
Bisogna lavorare per obiettivi non per le 36 ore settimanali.
Ma davvero c'è qualcuno che rimpiange la PA anni 70 e 80??
Poi, ripeto, i comuni specie quelli piccoli sono organizzati in un determinato modo e pensate che sia l'unica realtà esistente della pubblica amministrazione.
Ma non è così.
Rispondi

Da: ex Centrale committenza 1  - 11/11/2024 09:24:50
Grave problema proprio grave
Rispondi

Da: K1011/11/2024 09:25:09
Molti dei problemi elencati si riferiscono a mancato controllo del dirigente, pessima divisione del lavoro o dolo del dipendente; poco hanno a che vedere con lo smart working. Nell'esempio sopra, se il consegnatario Pierino è in lavoro agile, ci deve essere il vice-consegnatario Caio in presenza. Se entrambi sono in lavoro agile e non c'è nessuno a portare la carta, è un problema di errata distribuzione dello SW da parte del dirigente che lo ha approvato, non dello SW come strumento in sé. Da quello che scrivete sembra che i vostri enti siano diretti col lancio dei dadi! Ci vuole più controllo e organizzazione da parte dei dirigenti; i lavativi purtroppo non lavorano neanche in presenza! Sperare di obbligarli a fare qualcosa "per noia" o "perché almeno sono in ufficio" mi pare una soluzione così demenziale che non vale la pena di essere discussa. Io spesso svolgo ricerca giuridica e legislativa per il mio ente, e il lavoro agile per me è una manna dal cielo, e sono molto più concentrato e produttivo da casa che nel caos del mio ufficio.
Rispondi

Da: ex Centrale committenza11/11/2024 09:27:15
A proposito di straordinari, ma a voi vengono sempre autorizzati? Cioè è qualcosa che avviene con facilità e normalmente?
Rispondi

Da: Quello che ha scritto ieri11/11/2024 09:31:51
@Anonima_SS

Ti ringrazio per i tuoi messaggi, il contributo tuo e del grande Sandrokhan mi sta risollevando il morale.

Ps alle 9:30 di lunedì sono solo nel mio corridorio, tutti in lavoro agile, anche gli OPERATORI e gli ASSISTENTI. Guarda caso ieri hanno fatto il weekend lungo...
Quelli come Ma davvero sono la garanzia del governo della destra per i prossimi 20 anni. Vai a fare i suoi discorsi ad un manovale o ad un negoziante...
Rispondi

Da: durbans5 1  - 11/11/2024 09:32:23
Mi posso permettere di dire che fate l'errore di pensare al vostro contesto e pensare se lo smart working è adatto oppure no?
Uno che fa il magazziniere , per dire, dubito possa lavorare in smart working.
Ci sono invece N-mila funzioni , ad esempio la mia (informatico) che sono assolutamente remotizzabili (con autonomia data al dipendente, cioè il dipendente dovrebbe decidere quando venire e quando no).
Rispondi

Da: durbans5 1  - 11/11/2024 09:36:52
@durbans5 : Dai, i lavativi in presenza si imboscano meno, non c'è storia.

Si vede che non lavori dove lavoro io.
Vedo delle cose che ti farebbero rabbridividire, in presenza.
Rispondi

Da: Quello che ha scritto ieri11/11/2024 09:50:00
@durbans5

Sei informatico, allora certo che puoi lavorare da remoto, ma rientri nel caso che diceva Sandrokhan, il tuo lavoro è quantificabile, misurabile. Allora sì.
E concordo che chi non fa un cazzo, almeno in ufficio è "costretto" ad essere coinvolto. Quando fanno lavoro agile sovraccaricano il server di Youporn.

Ultima cosa: il mio dirigente a chi rompeva il cazzo con pretese di lavoro agile lunedì o venerdì ha proposto il part time! I fannulloni sono tutti rientrati in ufficio!
Rispondi

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